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Tarlant e Laherte Frères: bio Champagne al top a Vinnatur 2017

Tarlant e Domaine Laherte Frères. Sono le due maison di Champagne che ci hanno convinto di più all’edizione 2017 di Villa Favorita – Vinnatur. Vediamole dunque nel dettaglio, dopo aver stilato la lista dei migliori vini bio italiani degustati all’ultima edizione della preziosa rassegna veneta.

CHAMPAGNE TARLANT
“Crediamo sia importante che il nostro vino sveli la ricchezza del sottosuolo, delle vigne e degli uvaggi. Ogni partita ha la sua particolare identità ed è proprio questa che desideriamo far ‘cantare’ in ogni nostro vino”. Parole e musica della famiglia Tarlant (Jean-Mary, la moglie Micheline e i figli Benoit e Melanie), che al 21 della Rue Principale di Oeuilly custodisce i segreti di dodici generazioni di vignaioli. Una storia iniziata nel lontano 1687.

A Villa Favorita brilla la stella dello Champagne Cuvee Louis, Brut Nature prodotto assemblando parti uguali di Chardonnay e Pinot Noir. Un vendemmia 2000, sorretto da vini di riserva delle annate 1999, 1998, 1997 e 1996, provenienti dal vigneto “Les Crayons” di Oeuilly, Valle della Marna, terreni gessosi. Sessantacinque anni l’età media delle viti. Una Cuvee messa in bottiglia nel maggio del 2001, ma di sboccatura recente: settembre 2016, recita la contro etichetta.

Alla vista di un giallo dorato, perlage finissimo. Naso e bocca si rivelano corrispondenti nella loro esplosività. Note d’agrumi, frutta secca, grande mineralità. Al palato una struttura da gigante. Adatto all’alta cucina, lo Champagne Cuvee Luois è un perfetto nettare da meditazione.

DOMAINE LAHERTE FRÈRES
“Cominicia tutto dalla vigna”. Il segreto di Domaine Laherte Frères sta tutto nel principio fondante la maison: “produrre il miglior vino utilizzando direttamente l’uva da loro prodotta, fin dal 1889”. Sotto la nostra lente di ingrandimento finisce, in particolare, lo Champagne Extra Brut 2006 Le Millésime.

Metodico assemblaggio delle migliori uve Chardonnay (85%) Pinot Meunier (15%), provenienti dai vigneti più vocati. La straordinaria ricchezza e pienezza dell’olfatto si tramuta in densità palpabile al palato: una grande armonia e freschezza, esaltata dai 4,5 grammi/litro del dosaggio zuccherino, tutt’altro che disturbanti. Uno Champagne meno muscoloso del precedente, che ha nella persistenza la sua carta vincente.

Una storia antica anche quella della tenuta Laherte. Fondata nel 1889 da Jean-Baptiste Laherte, può contare su undici ettari di vigneti, per la maggior parte situati nella zona originaria del villaggio di Chavost.

Alla quinta generazione, quella di Michel Laherte, si deve l’iniziale ampliamento della tenuta. Oggi la maison è guidata da Christian e Thierry, che possono anche contare sull’apporto del figlio di quest’ultimo, Aurélien, profondo sostenitore delle tecniche di viticoltura biodinamica.

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Di Redazione WineMag.it

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