E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2018 su dati commercio estero dell’Istat. Ad aumentare è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante al caviale, dai tortellini e cappelletti fino ai dolci e panettoni e alle grappe e acquaviti, ma crescono anche i tutti i vini, i salumi e i formaggi.
LA CLASSIFICA
A guidare la classifica di questo Natale all’estero è lo spumante italiano, con una crescita del 13% delle vendite. Mai così tanti brindisi come quest’anno nel mondo sono stati (e saranno, dal momento che manca l’evento clou di Capodanno) Made in Italy.
Con la domanda che, sottolinea la Coldiretti, è aumentata in valore del 5% in Gran Bretagna e del 13% negli Stati Uniti che si classificano rispettivamente come il primo e il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, le quali però vanno forte anche in Francia, patria dello Champagne, dove si registra un incremento degli acquisti del 21%.
“Si tratta di risultati che trainano l’intero settore dei vini – precisa la Coldiretti – per i quali si registra complessivamente un aumento del 3% in valore dell’export. Ad essere richiesti sono anche il caviale made in Italy, che fa segnare una crescita boom sui mercati internazionali con un +39%, e i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento dell’1 per cento in valore”.
Aumento a doppia cifra (+12%) per le paste farcite tradizionali del periodo freddo, come tortellini e cappelli. In salita anche la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 4%, così come quella di prosciutti, cotechini e salumi (+1%).
“Il record fatto segnare sulle tavole del Natale straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano che traina la ripresa dell’intero Made in Italy”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
“L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti della ‘agropirateria’ internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale”, conclude il numero uno della Coldiretti.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.