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Vini al supermercato

Cirò bianco DOC – Caparra e Siciliani

(3,5 / 5) Per la sua facilità di beva, potrebbe essere eletto senza troppi rivali “vino d’estate”. Il fatto è che il Cirò bianco a denominazione di origine controllata di Caparra e Siciliani sa essere anche qualche cosa di più. Soprattutto se, pescandone una bottiglia dagli scaffali del supermercato, non ti accorgi che nel carrello è finito un ‘esemplare’ dell’annata 2012. Una volta in tavola non resta che assaggiare: prima di giudicare con troppa superficialità, basandosi solamente sul fatto che a maggio 2015, quella bottiglia, potrebbe risultare ormai “datata”. Breve inciso sull’argomento: è buona consuetudine, per la maggior parte dei vini bianchi, scegliere bottiglie con annate che non superino i due anni dalla data di acquisto. Ed è proprio per questo che nei supermercati vengono sovente applicati forti sconti sulle annate meno recenti, a cavallo della consegna – da parte dei fornitori – degli stock della nuova vendemmia.

Il Cirò 2012 di Caparra e Sicliani – imbottigliato a Cirò Marina, in provincia di Crotone, in Calabria – deve invece aver conquistato ‘carattere’, invecchiando un altro anno prima di essere stappato. Nel calice, il colore è quello classico: giallo paglierino, piuttosto intenso. Al naso risulta molto vinoso. Una caratteristica che non tutti apprezzano, specie in un bianco del genere, da 11,5 gradi, a cui si chiederebbe maggiore delicatezza. Ma i gusti son gusti: ed è proprio questa spiccata ‘vinosità’ che ha reso gustosa la bottiglia. Tale caratteristica si è infatti ripresentata al momento dell’assaggio. Note agrumate, con predominanza del limone. Buona lunghezza. Un prodotto di assodata qualità, nonostante il modico prezzo, che si abbina alla perfezione con antipasti e primi a base di pesce, servito rigorosamente fresco, alla temperatura di 8 gradi. (leggi anche la recensione del Cirò bianco 2013 DOP Calabria – Senatore).

Produttori di vino sin dal XIX secolo, le famiglie Caparra e Siciliani hanno una solida tradizione agraria e vitivinicola in particolare. Nel 1963, facendo tesoro comune di queste esperienze, nasce l’azienda che attualmente opera esclusivamente nella zona del “Cirò” e del “Cirò Classico”, lavorando le uve provenienti dai vigneti di  proprietà dei soci, estesi per circa 213 ettari. La Caparra & Siciliani ha uno stabilimento vinicolo moderno, tecnologicamente organizzato e della capacità complessiva di 31 mila ettolitri., divisi in 110 vasi vinari, distribuiti su tre piani, oltre a 150 barriques di rovere “Allier”. La cantina ha prestato fin dalla nascita particolare cura all’imbottigliamento ed il prodotto da imbottigliare, come evidenzia la stessa azienda, “viene selezionato dopo un accurato esame condotto con autentica passione vitivinicola, profonda competenza e coscienza professionale”. Tutto il sistema è infatti curato da uno dei maggiori enologi italiani: Fabrizio Ciufoli.
Prezzo: 4,90 euro
Acquistato presso: Il Gigante, Assago Milanofiori (MI)

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Di Davide Bortone

Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell'informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all'estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la "Guida Top 100 Migliori vini italiani" e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell'Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.

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