L’hanno chiamato Fervér. Un vocabolo che evoca non solo il carducciano «ribollir dei tini», ma soprattutto un «ribollir degli animi». Fermenti alcolici, certo. Ma prima di tutto sociali. L’evento che a Bologna (re)inaugura Zou – Zapap Officine Urbane, locale giovane che, senza il Covid, avrebbe oggi compiuto un anno e mezzo di vita, in via Zago 16, sancisce l’incontro tra vini naturali e birre artigianali. A fargli da sfondo, non a caso, una delle città culturalmente più ribollenti d’Italia. Dentro o fuori dal calderone della pandemia.
“Fervér – Di Vite e di Vini” è molto più di un taglio del nastro, o di un segno di rivalsa nei confronti del Coronavirus. È la formula attorno alla quale si svilupperà, dal 4 giugno al 3 luglio 2021, «una serie di appuntamenti sul vino e sulle fermentazioni».
Nulla di nuovo. Se non fosse che il teatro dell’iniziativa è il locale aperto in zona stazione centrale da un birrificio artigianale della città dei portici. Rimasto aperto un mese, lo scorso anno. Subito vittima dei lockdown, per un anno abbondante. Oggi pronto alla riscossa. Con la pancia e col cuore. Ma anche con la testa.
Considerarla una banale decontestualizzazione o contaminazione in risposta alla pandemia, è riduttivo. Perché i due mondi – quello dei vini naturali e della birra artigianale – si parlano eccome. Da sempre. Zou – Zapap Officine Urbane va oltre.
È esso stesso il luogo (meta)fisico che sancisce l’incontro tra il mondo di Christian Govoni, proprietario e mastro birraio del Birrificio Zapap di Bologna (fondato nel 2013) e quello di Ivan Giglio, appassionato di vini naturali e artefice della contaminazione eno-brassicola da cui scaturisce “Fervér – Di Vite e di Vini”.
LA RIPARTENZA
«La storia che vogliamo raccontare – spiega Govoni (nella foto) – è una storia di vini, ma anche una storia di persone. Di vignaioli che vogliono “condividere”, attraverso tutti i loro prodotti e le loro idee sempre in fermento. Così come in fermento sono i loro vini, conosciuti dal grande pubblico come “vini naturali“».
Ecco dunque pronto a scendere in campo, in via Zago 16, l’esercito dei vigneron artigiani di distribuzioni vicine al mondo dei natural wines come Gusto Nudo Srl di Bologna (4-5 giugno), GluGlu Wine di Torino (11-12 giugno), Into the Wild (18-19 Giugno), PortoFranco Bologna (25-26 giugno) e Arkè di Gambellara (2-3 luglio).
«Zou – commenta il mastro birraio Christian Govoni – non è solo l’ultimo progetto nato in casa Zapap, ma la sintesi della storia dell’azienda. Un birrificio artigianale titolare del marchio “Birra Bologna” che ha sempre creduto nel territorio. Ed è da questa convinzione che è nato il locale in cui convivono birre, lievitati, prodotti del territorio e vini».
Il tutto è inserito in un giardino cittadino, un’architettura in stile industriale. Per non dimenticarci che il nostro quartiere è ancora un luogo popolare, in cui è possibile sognare in grande.
In questi mesi, infatti, abbiamo incontrato virtualmente delle persone stupende, con cui abbiamo sognato insieme. Sono le persone con cui abbiamo organizzato Fervér – Di Vite e di Vini».
Anche il nome dei singoli appuntamenti sarà simbolico. Sarà racchiuso in una sigla o nelle parole che i vignaioli hanno scelto per comunicare al meglio il loro approccio produttivo.
«Progetti – spiega Christian Govoni – fatti di esseri umani speciali che vivono di vigna e di terra. Che combattono per far conoscere i loro territori. Capire un territorio è un percorso che attraversa spazi e persone che in quei luoghi sudano, sorridono, soffrono, amano».
I PROTAGONISTI
«Capire un territorio – continua il mastro birraio nel dare appuntamento a Zou – Zapap Officine Urbane – è un percorso che parte dalla materia prima e da chi la lavora. Loro ci saranno, porteranno i loro vini. A voi non rimane che venirci a trovare e lasciarvi guidare dai loro vini e dalle loro storie».
Già resi noti i protagonisti dei primi due incontri da Zou – Zapap Officine Urbane. Gusto Nudo Bologna porterà in assaggio le cantine Valli Unite, Rocco Di Carpeneto, Terre dei Gaia, Gualdora, Vigna Cunial, Tre Rii, Podere Cervarola, Inula, L’upupa, Vigne di San Lorenzo, La Calcinara, La Marca di San Michele, Castelsimoni, Ausonia, Cantina del Malandrino, Rocco di Carpeneto, Poggio Bbaranello – Az. Agr. Le Poggere.
A GluGlu Wine il compito di raccontare Crocizia, Macea, Camiliano, Fabbrica di San Martino, Podere Ortica, Sequerciani, Weingut in der Eben, Divella e Meggiorano. Dress code? Come pare ad ognuno. Purché non si lasci a casa il cuore. Per ascoltare e assaggiare.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.