Tra le novità anche due vini rossi della linea Lionel GOAT 10 Titanium, un Primitivo e un Syrah. Infine, due vini di punta della linea Lionel Diamond Collection, un Taurasi Docg e un Aglianico del Sannio Doc. I prezzi dei vini del “GOAT” – acronimo di Greatest of all times – variano da 32 a 495 euro a bottiglia.
La gamma nasce dalla collaborazione di Lionel Messi con MM Winemaker SA, società con sede a Rue du Fort-Barreau, 15 a Ginevra, in Svizzera. Dietro alle lettere “MM” si cela l’enologo Marco Maci – classe 1967 originario di Cellino San Marco (Brindisi), figlio di Angelo Maci, fondatore di Cantine Due Palme – che sembra condividere con il noto calciatore e campione del mondo una certa confidenza di sé.
I VINI ITALIANI DI LIONEL MESSI: CHI È MM WINEMAKER
«La notorietà acquisita “sul campo”, unita a solidi valori nella vita e nel lavoro – scrive di sé Marco Maci sul sito web che porta il suo nome – lo portano a creare importanti relazioni, a conoscere celebrità di ogni tipo e a frequentare amici ed estimatori speciali tra i quali ama ricordare: Papa Giovanni Paolo II, Diego Armando Maradona, Tom Hanks, il presidente Cinese Xi Jinping… e molti altri».
Sempre sul proprio portale, Marco Maci winemaker parla del suo «innovativo ed unico sistema enologico, il Metodo Marco Maci®, che contraddistingue ogni sua bottiglia e che gli ha fatto vincere la doppia Medaglia d’oro, impresa mai riuscita a nessun enologo al mondo». Nel curriculum del winemaker brindisino che ha realizzato i vini italiani di Messi anche «una condanna a cinque anni e due mesi per la bancarotta della sua azienda vinicola», come riferiscono diversi articoli di cronaca del marzo 2017.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.