Vini Dop e Igp senza alcol: Coldiretti promette battaglia all’Europa

«Un inganno legalizzato per i consumatori»

Vini Dop e Igp senza alcol: Coldiretti promette battaglia all'Europa

Coldiretti promette battaglia all’Europa sul vini senza alcol. Come annunciato da WineMag.it il 29 marzo scorso, Bruxelles starebbe infatti valutando la possibilità di autorizzare i vini dealcolizzati all’interno dei disciplinari delle denominazioni di origine protetta (Dop) e Indicazioni geografiche protette (Igp) europee.

Europa verso l’autorizzazione dei vini senza alcol a Denominazione di Origine e Igp

«Togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua – commenta Coldiretti – è l’ultima trovata di Bruxelles per il settore enologico già sotto attacco con la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo previste nella Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei”».

La proposta è contenuta nel documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue, in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini.

I DETTAGLI

Nello specifico, l’Europa vorrebbe «autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine».

«In questo modo – attacca la Coldiretti – viene permesso ancora di chiamare vino, un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino».

«Un inganno legalizzato per i consumatori – conclude la Confederazione – che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino che non potranno neanche fare appello alla tradizionale canzone popolare romanesca “La società dei magnaccioni” di Gabriella Ferri, che recita “Se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua E noi je dimo e noi je famo C’hai messo l’acqua Nun te pagamo ma però”».

® Riproduzione riservata

sostieni winemag.it

Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.

Dello stesso autore

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI WINEMAG!

Altri articoli dalla stessa categoria