Non siamo ancora ai livelli da primato della Sardegna, con 4.418 ettari. Ma la Toscana consolida sempre più il suo ruolo di seconda regione italiana per ettari vitati di Vermentino, grazie soprattutto alla Maremma.
Con 832 ettari in produzione nel 2021, il noto “vitigno di mare” è la prima varietà a bacca bianca della provincia di Grosseto e rappresenta oltre il 50% del Vermentino prodotto nell’intera Toscana. Più del doppio della Liguria, altra regione rinomata per la produzione del vitigno, le cui origini sono dibattute tra Portogallo e Spagna.
Dal 2006 al 2021 la crescita è stata esponenziale, passando dal 2,2% (138 ettari) al 9,5% del vigneto grossetano. Nel 2020 la produzione di Vermentino in Maremma ha rappresentato un terzo dell’intera vendemmia della Doc Maremma Toscana, con 1.722.400 bottiglie prodotte.
Un dato che ha portato il Vermentino Maremma Toscana Doc a essere la tipologia più imbottigliata (30% del totale) della Doc Maremma Toscana, superando il Rosso (28%).
«Sono sempre più convinto che il Vermentino Maremma Toscana Doc abbia le carte in regola non solo per posizionarsi tra i grandi vini bianchi del mondo, ma anche per competere con i grandi vini rossi della Toscana, diventando una delle maggiori chiavi di volta della nostra Denominazione», commenta Francesco Mazzei, presidente del Consorzio toscano che da anni punta molto su questa tipologia.
«Si tratta di un vitigno particolarmente versatile – continua – adatto alla produzione di vini sia freschi sia invecchiati. Questo, unito a un territorio ancora incontaminato e molto variegato, che va dalla fascia costiera fino alle Colline Metallifere e al Monte Amiata, e alle capacità dei singoli vitivinicoltori di esaltare in cantina le uve delle diverse zone, fa si che si possa avere una produzione in continua crescita qualitativa e di grande appeal per il consumatore».
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