Vendemmia 2023 Sudafrica condizionata da crisi energetica: «Poca uva per grandi vini»

Il colosso dell’elettricità Eskom ha interrotto le forniture per 200 giorni, compromettendo l’irrigazione. Si prevede un raccolto più scarso rispetto alle ultime 4 annate per il clima torrido

Vendemmia 2023 Sudafrica condizionata da crisi energetica: «Poca uva per grandi vini»
La
vendemmia 2023 in Sudafrica sarà di quantità inferiore a quella del 2022 e delle tre precedenti annate. La qualità attesa, tuttavia, sarà eccellente e in grado di dare «vini di grande caratura». Lo rivela l’ultimo report – per l’esattezza il quarto dall’inizio della fase vegetativa della vite – emesso da Vinpro, società di riferimento dell’industria del vino sudafricano, insieme a Sawis, altra organizzazione di filiera. Alla base del calo delle rese, oltre al meteo inclemente, c’è anche la crisi del fornitore di energia elettrica statale Eskom.

La riduzione delle forniture in alcune delle regioni vinicole interessate da irrigazione intensiva, ha impedito alle pompe di funzionare per lunghi periodi. L‘alternativa sarebbe stato il blocco totale in un Paese che, solo lo scorso anno, ha dovuto fare i conti con parziali interruzioni (lunghe fino a 12 ore) per quasi 200 giorni su 365, 100 in più del 2021.

Il tutto a causa della manutenzione in corso sulle linee, che dipendono ancora per oltre l’80% dalle centrali a carbone, oggetto di danneggiamenti e furti da parte della criminalità locale. Una situazione drammatica, culminata a fine 2022 con il presunto tentativo di eliminare, tramite avvelenamento, André de Ruyter, l’uomo chiamato a risollevare le sorti della holding dell’energia sudafricana.

GRAPPOLI MENO PESANTI PER VIA DELLA SICCITÀ

«Si prevede che il raccolto sarà inferiore a quello del 2022 – afferma Conrad Schutte, responsabile del team di viticoltori Vinpro – ma cantine e addetti ai lavori concordano sul fatto che le uve della vendemmia 2023 in Sudafrica sono di eccellente qualità e promettono di produrre ottimi vini». L’inverno è risultato caldo e secco, per molti periodi molto più caldo del solito in tutte le regioni vinicole.

Le precipitazioni sono state significativamente inferiori, ad eccezione di Northern Cape. Il germogliamento è stato anticipato, con uniformità che viene definita dagli agronomi «soddisfacente». L’intensa crescita, guidata da una fotosintesi ottimale, oltre alle condizioni più aride del suolo, hanno influito negativamente sull’allegagione, in alcune zone.

A risentirne sono stati soprattutto i grappoli delle varietà Colombar e Cabernet Sauvignon, che al momento appaiono più spargoli. Le abbondanti piogge della prima settimana di dicembre hanno portato un grande sollievo in vista di una vendemmia 2023 in Sudafrica che sarà generalmente ricordata come «calda e secca».

ORA LO SPETTRO DELLE MALATTIE FUNGINE

Queste piogge hanno alleggerito la pressione sulla programmazione dell’irrigazione, ma hanno aumentato l’insorgere delle malattie fungine, in particolare oidio e peronospora. Inoltre, l’estirpo di alcuni vigneti Northern Cape, Olifants River and Swartland ha causato una riduzione della superficie totale del settore. L’ampia area geografica su cui sono distribuite le cantine sudafricane, con differenze climatiche e di suolo, ha un effetto significativo sulle stime vendemmiali nel Paese africano.

Nelle tre precedenti annate, le attese in tutte le regioni, ad eccezione del Klein-Karoo, erano inferiori al 2022, in termini quantitativi. Per la prima volta negli ultimi 4 anni, tutte le regioni vinicole sudafricane saranno interessate da un complessivo calo delle rese.

«Il clima delle prossime settimane è cruciale – evidenzia Conrad Schutte, a capo del team di agronomi Vinpro – e può ancora influenzare le dimensioni della vendemmia 2023. Ora è importante arieggiare i grappoli con giudizio, in modo che il movimento dell’aria e della luce avvenga in modo ottimale, evitando l’insorgere di malattie fungine». La quinta stima del raccolto da parte dei viticoltori e delle cantine produttrici sarà pubblicata a maggio.

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