Buone notizie, ma con riserva, per i produttori di vino italiani, dell’Unione Europea e di altri Paesi esportatori verso gli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato su Truth Social una sospensione temporanea – della durata di 90 giorni – dei dazi “aggiuntivi”. Le tariffs avrebbero dovuto colpire selezionati partner commerciali, tra cui proprio l’Ue e altre importanti nazioni produttrici di vino. La misura è da leggere nel più ampio contesto delle tensioni commerciali tra Stati Uniti, Europa e Cina. E rappresenta un tentativo di disinnescare una possibile escalation nella politica dei dazi. Nonostante questa tregua parziale, è comunque entrato in vigore un dazio universale del 10% applicato virtualmente a tutte le importazioni, indipendentemente dalla provenienza. https://www.usa.gov/.
VINO ITALIANO: DAZI USA SOSPESI MA CLIMA INCERTO
La sospensione dei dazi aggiuntivi è stata confermata da Ben Aneff, presidente della US Wine Trade Alliance, sebbene al momento non sia ancora stato pubblicato un avviso ufficiale nel Federal Register, il bollettino governativo statunitense. Aneff si dice comunque fiducioso nella validità dell’annuncio, promettendo aggiornamenti tempestivi in caso di cambiamenti. https://www.federalregister.gov/.
La decisione americana arriva in un momento delicato anche sul fronte delle relazioni commerciali con l’Unione Europea. Il 13 aprile, Bruxelles dovrebbe annunciare eventuali contromisure tariffarie in risposta alle tariffe statunitensi sull’acciaio e l’alluminio. In seguito a un’intensa attività di lobbying, vino e bourbon sono stati rimossi dalla lista delle possibili ritorsioni europee – una notizia accolta con sollievo dal settore. https://www.linkedin.com/in/benjamin-aneff-b2582232/.
RISCHIO RITORSIONI USA: IL VINO RESTA UN BERSAGLIO DI POTENZIALI DAZI
Tuttavia, il rischio non è del tutto scongiurato. “È ancora possibile che gli Stati Uniti decidano di reagire in modo tale da colpire nuovamente il vino”, avverte Aneff. “Una mossa del genere causerebbe danni sproporzionati alle aziende americane stesse e non servirebbe gli interessi nazionali, ma è uno scenario da non escludere”. Maggiore chiarezza è attesa nei giorni immediatamente successivi all’annuncio dell’UE, tra il 14 e il 15 aprile.
«È stata una settimana difficile», commenta Aneff, promettendo un monitoraggio costante della situazione. Il mondo del vino resta dunque in una fase di sospensione e incertezza. La tregua di 90 giorni dei dazi di Trump rappresenta una boccata d’ossigeno, ma non una soluzione definitiva. Molto dipenderà dalle prossime mosse sullo scacchiere geopolitico.
Vino italiano e dazi Usa, BMTI: «Duro colpo competitività vini fermi»
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.