ADRO – Stava spalando la neve all’ingresso della cantina della Franciacorta che porta il suo nome, in via Nigoline 98 ad Adro (Brescia). È morto così Marcello Monzio Compagnoni. Stroncato da un infarto, a soli 54 anni. Inutile la chiamata al 118, nella mattinata di martedì 29 dicembre.
Compagnoni, originario di Treviglio, in provincia di Bergamo, si era trasferito in Franciacorta per fondare l’omonima azienda agricola. A Scanzorosciate aveva conservato una vigna per la produzione di un’etichetta di Moscato di Scanzo, il “Don Quijote” (solo 2.500 bottiglie).
Di sua proprietà anche diversi terreni per i vini fermi della Bergamasca nei comuni di Grumello del Monte, che hanno affiancato quello di Loreto a Cenate Sotto. In Franciacorta, la produzione della cantina di Marcello Monzio Compagnoni era invece impostata sugli spumanti e sui vini fermi a denominazione Curtefranca bianco e rosso.
“Una realtà vitivinicola basata sullo studio, l’esperienza, la passione e una mentalità moderna e pragmatica, dall’anima produttiva”: così la descriveva lo stesso vignaiolo, che in terra franciacortina poteva contare sulla consulenza enologica di Donato Lanati.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.