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Cresce la famiglia “Zero Infinito” di Pojer e Sandri: ecco Grappa, Aceto e Solera

Tornerà in commercio con la nuova annata il 21 marzo Zero Infinito di Pojer e Sandri, celeberrimo Metodo ancestrale da uve Solaris (Piwi). Momento atteso da tutti gli appassionati di questo vino notoriamente sold-out entro agosto.

Se l’anno scorso la novità era dettata dalla nuova versione “in rosso” Cremisi, nel 2021 gli amanti dei vini da vitigni resistenti potranno cimentarsi con un’intera linea di prodotti figli del «sogno di poter fare il vino con la sola uva, senza alcuna aggiunta esogena, no aria, no ossigeno, no antiossidanti», per dirla con Mario Pojer.

Accanto ai due “col fondo” Zero Infinito e Zero Infinito Cremisi debuttano infatti Zero Infinito Perpetuo, Grappa Zero Infinito e Aceto Zero Infinito.

LA DEGUSTAZIONE

ZERO INFINITO PERPETUO
Prodotto con uve Solaris, Muscaris e Souvigner Girs a vendemmia tardiva, Perpetuo è vinificato con una tecnica che ripercorre la tradizione caucasica e spagnolo-siciliana. Dal Caucaso l’idea di una lunga macerazione a contatto con le bucce per arricchire il vino di tannino, antiossidante naturale.

Il vino così ottenuto è elevato per 10 anni in botti di rovere ex-Brandy, con ricolmature progressive nelle annate successive. Una tecnica simile a quella del Soleras ispanico o della tradizione del Marsala pre-controllo britannico.

Il risultato è un vino frutto dell’assemblaggio di più annate, dalla 2009 alla 2019, dal colore ambrato con riflessi rame molto luminosi. Al naso è ricco e regala subito note calde di frutta secca a guscio, dattero fresco, frutta tropicale e miele d’acacia.

Segue un leggero sentore tostato e leggermente fumé, che ricorda quasi il fumo di torba, accompagnato da una viva vena agrumata che rinfresca l’esperienza olfattiva ed invoglia al sorso. In bocca delude un po’.

Con un naso così generoso ci si aspetterebbe la stessa opulenza anche al sorso, invece Perpetuo è sfuggente. Secco e asciutto è supportato da una viva acidità, che lo rende estremamente scorrevole. Lungo, ma non lunghissimo, nasconde bene i suoi 16% abv.

GRAPPA ZERO INFINITO
Grappa bianca, cristallina, è ottenuta dalla distillazione discontinua a bagnomaria di vinacce di uva Solaris. Intensa al naso ma non aggressiva. Profumi nitidi e puliti di frutta esotica, ananas, banana, frutta gialla, con un fondo di miele ed un tocco di anice.

Equilibrata in bocca, nonostante i 48% abv, risulta avvolgente e pulita con un retro olfattivo che ripercorre fedelmente le note sentite al naso.

ACETO ZERO INFINITO
Anch’esso ottenuto da uve Solaris, si presenta di color giallo oro ed accoglie con la sua carica aromatica già all’apertura della bottiglia. Molto citrico, ma comunque bilanciato, ricorda l’aceto di mele anche se in versione più intensa, ricca e “tropicale”.

Un aceto che può trovare largo uso in cucina come condimento, ma che può piacevolmente accompagnare svariati piatti, donare un tocco fresco a zuppe e minestre, e far da contraltare a formaggi morbidi o di media stagionatura.

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Ecco Zero Infinito & Zero Infinito Cremisi 2019 di Pojer e Sandri

Dopo il clamoroso “sold out” dello scorso agosto, Zero Infinito di Pojer e Sandri – vignaioli in Faedo (TN) – torna finalmente in commercio. Fra pochi giorni, il 21 marzo 2020, sarà possibile acquistare l’annata 2019, imbottigliata con la luna calante di marzo e rifermentata in vetro, come da tradizione.

Per gli amanti del Metodo Ancestrale firmato da Mario Pojer e Fiorentino Sandri l’equinozio di primavera 2020 non segna solo il ritorno di Zero Infinito, ma anche il debutto di Zero Infinito Cremisi, versione “in rosso” (in etichetta “rosato”) del celebre “col fondo” da vitigni resistenti Piwi.

Storia rocambolesca ed avvincente quella di Zero Infinito. Un vino che rischiò di essere bandito. L’impianto di Solaris venne fatto nel 2009, ben prima che questa varietà Piwi, già utilizzata in Alto Adige, fosse autorizzata in Trentino.

Quattro anni di prove in clandestinità culminate con la prima vendemmia “ufficiale” nel 2013; 6000 bottiglie ottenute, sulla carta, da un vigneto di soli 4 mesi.

Vigneto posto in una zona quantomeno spettacolare presso Maso Rella a Grumes in alta Val di Cembra, ad un’altezza compresa tra gli 800 e i 900 metri sul livello del mare, in forte pendenza e con esposizione Sud-Sud Ovest. Posizione molto ventilata: al mattino da nord i venti della Val di Fiemme e Fassa, al pomeriggio da sud l’Ora del Garda.

Zero Infinito e Zero Infinito Cremisi – spiega Mario Pojer – sono vini ancestrali a zero impatto chimico: zero in campagna, zero in cantina. Il risultato di ottant’anni di lavoro di ricerca fra Francia, Austria e Cekia e quarantacinque vendemmie in cantina a Faedo per arrivare alla purezza. Il frutto della vite trasformato in vino, senza aggiunta esogena”.

Vino che racchiude in sé il futuro rappresentato dai vitigni resistenti Piwi e la tradizione del vino rifermentato in vetro, senza essere sboccato e protetto solo dall’anidride carbonica.

LA DEGUSTAZIONE DI WINEMAG

In attesa della verticale di Zero Infinito, rimandata a causa della dell’emergenza Coronavirus, ecco le impressioni, in anteprima, della redazione di WineMag.it sulla nuova annata.

ZERO INFINITO 2019
Al naso è immediatamente fresco ed aromatico. Da subito note di frutta esotica. Ananas e mango che si alternano ad una piacevole vena agrumata di arancia e bergamotto che lasciano poi il posto ad una sottile vena erbacea che gioca fra le erbe aromatiche ed il floreale dei prati alpini.

L’ingresso in bocca è fresco vivo per poi regalare una piacevole morbidezza, quasi una pseudo-dolcezza, accompagnata dal perlage sottile e delicato. Sapido. Nel retro olfattivo regala tutta la freschezza della frutta bianca e dell’ananas sciroppato. Persistenza non lunghissima dove torna la parte agrumata ed un piacevole sentore di fico secco.

Se bevuto torbido ecco farsi vivi i sentori amaricanti del lievito ed il sorso risulta un poco più corposo, ma comunque vellutato. Torbido, limpido o addirittura “sboccato”, è dotato di una beva agile ma intrigante.

ZERO INFINITO CREMISI 2019
Il nome descrive di per sé il colore. Rosso Cremisi. Luminoso ed accattivante. Al naso regala da subito note floreali e ricchezza di frutti rossi. Fragola, lampone, mora, melograno ed cuore d’anguria. Una leggera vena acidula fa intuire che il sorso non sarà stucchevole.

In bocca entra dritto e sapido, con una verticalità inaspettata, per subito confermare tutte le note sentite al naso. La leggera nota amaricante (più marcata se bevuto torbido) ed il tannino appena accennato, accompagnati dal perlage naturale, gli conferiscono bevibilità e struttura.

Ottima prima prova per un vino piacevole tanto bevuto da solo quanto come accompagnamento a tavola.


Azienda Agricola & Distilleria Pojer e Sandri

Loc. Molini, 4 38010 Faedo (TN)
Per informazioni ed ordini: info@pojeresandri.it

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