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Cantina Tramin chiude l’anno solare con un +30%

Cantina Tramin chiude l'anno solare con un +30%

Il bilancio 2021 di Cantina Tramin raggiunge per la prima volta quota 15 milioni di euro di vino imbottigliato. La crescita complessiva si attesta sul +30% rispetto al 2020 e sul +9% in rapporto al 2019. A trainare le vendite si conferma come prima varietà il Gewürztraminer, per un introito che rappresenta il 27% del fatturato totale. Segue lo Chardonnay, cresciuto del 26% rispetto al 2019.

«Siamo molto soddisfatti del traguardo raggiunto – sottolinea Wolfgang Klotz, direttore commerciale di Cantina Tramin -. In particolare, tengo a sottolineare la performance di Glarea, la nuova interpretazione di Chardonnay alpino presentata lo scorso ottobre. Nei primi tre mesi di messa in commercio, infatti, le vendite hanno superato il 63% della produzione. Risultato che conferma la qualità del lavoro svolto intorno a questa varietà».

IL TREND

La crescita di Cantin Tramin sorprende ancora di più considerando il -10% registrato a livello regionale a causa della mancata stagione invernale del 2021, calo che ha toccato soprattutto i vini rossi autoctoni come il Lagrein. Il trend positivo ha riguardato anche il mercato estero, con le esportazioni cresciute del +35% rispetto al 2019.

Le premesse per il 2022 sono altrettanto favorevoli in termini di qualità di prodotto, con una flessione tuttavia per quanto riguarda la quantità, dovuta alla scarsità vendemmiale dell’ultima annata.

L’evento più atteso di Cantina Tramin del 2022 sarà la presentazione di Epokale 2015., conico Gewürztraminer vendemmia tardiva che affina sette anni al buio della miniera di Ridanna Monteneve, a oltre 2.000 metri di altitudine.

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Leo Tiefenthaler, plebiscito a Cantina Tramin: “Assieme faremo grandi cose”

TERMENO – Leo Tiefenthaler è stato riconfermato nel ruolo di presidente di Cantina Tramin. Le elezioni hanno registrato una partecipazione record nella storia della cooperativa di Termeno. Oltre al presidente Tiefenthaler, ai vertici di Tramin dal 2004, l’Assemblea dei soci ha rinnovato la fiducia al vicepresidente Franz Scarizuola.

“Una sola persona non fa nulla in una cooperativa, ma tutte insieme possono realizzare grandi cose“, ha affermato Leo Tiefenthaler (nella foto, a destra) commentando la conferma. Un risultato, quello espresso dalle “urne”, che sottolinea la volontà dei soci di proseguire nel percorso di crescita e successo tracciato dall’attuale gestione.

Dalla parte di Tiefenthaler, tra l’altro, la chiusura di bilancio nettamente positiva, presentata all’Assemblea dei soci di Cantina Tramin dall’amministratore delegato Stephan Dezini. Tra gli obiettivi centrati nel 2019, come sottlineato dal direttore vendite Wolfgang Klotz, la valorizzazione del Gewürztraminer.

“Il 2019 è stato un anno molto intenso per Cantina Tramin – ha sottolineato l’enologo Willi Stürz – ringraziamo i soci per il lavoro svolto e invitiamo tutti a proseguire la strada della viticoltura di qualità, anche nel segno dei temi ambientali relativi al consumo dell’acqua, alla protezione delle colture, alla vita del suolo e alla tutela della biodiversità”.

Gli altri membri del Consiglio direttivo confermati dal precedente mandato sono Anton Kieser, Alois Tengler, Dr. Manfred Huber, Hermann Franzelin e Helmut Kofler, mentre i nuovi entrati sono Josef Amort, Erich Mayr, Patrick Pernstich e Greta Oberhofer.

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Ecco Troy, lo Chardonnay di montagna di Cantina Tramin


MILANO –
Metti nel calice 8 Chardonnay internazionali e prova a “beccare” quello di Tramin. Stile inconfondibile, impresa tutto sommato facile. Anche per chi di cognome non fa “Gardini”. E’ andata più o meno così, martedì pomeriggio, al Vun di Andrea Aprea.

Cantina Tramin ha scelto l’elegante ristorante di via Silvio Pellico, due stelle Michelin nel cuore di Milano, per presentare l’Alto Adige Doc Chardonnay Riserva 2015 “Troy“. L’ultimo gioiello dell’invidiabile collezione della cooperativa di Termeno (BZ), prodotto in 90 Magnum e 3120 bottiglie da 0,75, con un  prezzo medio in enoteca di circa 65 euro.

Carte, pardon “calici”, mescolati sul tavolo per mostrare l’identità montana dell’etichetta Tramin, oltre al suo valore. Alla cieca sono stati serviti Maltendinger Bienenberg Magnum 2015, Gaia & Rey Langhe Chardonnay Dop 2015, Troy Chardonnay Riserva Sudtirol Alto Adige Doc 2015, Cervaro della Sala Umbria Igt 2015, HdV Hyde Vineyard Chardonnay 2015, Chardonnay Mount Eden Vineyards 2013, Chassagne-Montrachet 1er Cru “Les Vergers” 2015, Croton-Charlemagne Grand Cru 2015.

Un’idea, appunto, di Luca Gardini. Che ha condotto i giochi, assieme al kellermaister di Tramin, Willi Stürz e al direttore commerciale Wolfgang Klotz. Se è vero che “Troy”, nell’antica lingua locale, significa “sentiero” – nome scelto da Tramin per evocare il lungo percorso compiuto dalla fondazione, avvenuta nel 1898 – dall’altro la nuova etichetta di Chardonnay è risultata il “cavallo di Troia” del tasting.

LA DEGUSTAZIONE
Giallo oro intenso, naso che spazia dagli agrumi ai fiori di vaniglia, fino al completo sbocciare del carattere alpino e minerale di “Troy”, giocato tra la menta e la liquirizia.

Consueta eleganza al palato, nel pieno stile Tramin: muscoli e cravatta per il rincorrersi di note agrumate ed esotiche mature, bilanciate da gran freschezza e percezioni iodiche eleganti che accompagnano il lungo finale.

Non a caso le uve Chardonnay utilizzate per Troy erano impiegate finora come importante componente della prestigiosa cuvée Stoan.

Le prove per una vinificazione in purezza della selezione sono iniziate nel 2002. Svolta decisiva nel 2014 e prima uscita ufficiale l’anno successivo. I vigneti si trovano in località Sella, sul versante orientale del massiccio della Mendola.

Si collocano tra 500 e 550 metri d’altezza, quindi in posizione più avanzata rispetto a quelli di Gewürztraminer con cui si produce Epokale, il primo vino bianco italiano premiato con 100/100 dalla guida Robert Parker Wine Advocate.

Hanno un’età media di 25 anni e sono allevati in parte a guyot e in parte attraverso la pergola semplice aperta, con pendenze che vanno anche oltre il 30%. L’’esposizione è a sud-est e gode di giornate calde e soleggiate, con forti escursioni termiche notturne e la presenza di correnti fredde provenienti dalle montagne. I terreni sono composti da ghiaia calcarea mista ad argilla.

“Nel nostro territorio – evidenzia Willi Stürz – per molti anni lo Chardonnay coltivato a quote elevate non era apprezzato, a causa della sua struttura esile. Con il passare del tempo abbiamo compreso come le piante potevano trovare il proprio equilibrio e ad avere basse rese in modo naturale, con un minimo intervento di regolazione delle quantità. Questo ci ha consentito di raggiungere i risultati odierni, di cui siamo molto soddisfatti”.

LA SFIDA INTERNAZIONALE

Per la prima edizione di Troy è stata scelta la vendemmia 2015, annata eccellente per i vini bianchi dell’Alto Adige. Durante la raccolta le uve sono state attentamente selezionate, con un controllo acino per acino.

La fermentazione è avvenuta in barrique, dove il vino ha sostato per undici mesi sui lieviti, compiendo anche la fermentazione malolattica. Troy è stato dunque travasato in contenitori di acciaio per un’ulteriore maturazione sui lieviti di 22 mesi. La chiarificazione è avvenuta quindi per precipitazione spontanea prima dell’imbottigliamento.

“Lo Chardonnay – aggiunge Wolfgang Klotz – è la varietà con cui si producono alcuni tra i più grandi vini bianchi del mondo, ma al tempo stesso è anche una tra le più diffuse ad ogni latitudine. Un vitigno che ci fornisce spettacolari esempi di versatilità e che noi vogliamo arricchire con la nostra interpretazione: un’inconfondibile espressione della terra alpina in cui viviamo”.

In tavola si abbina a carpaccio di pesce, salmone marinato o capesante. Troy è perfetto poi con primi piatti saporiti, come un risotto al limone o un tagliolino al tartufo, oppure piatti della tradizione alpina, come canederli ai funghi, Salmerino di Fontana al forno, tartara di vitello o formaggi di capra.

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