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Barbera d’Asti Docg: due nuovi lieviti autoctoni presto in commercio

Dopo quattro anni di sperimentazioni, si è giunti all’individuazione di due nuovi lieviti autoctoni con un elevato potenziale enologico da impiegare per la produzione del Barbera d’Asti Docg, al fine di produrre un vino ancora più strettamente legato al terroir I lieviti sono stati selezionati da 15 vigneti di Barbera delle province di Asti e Alessandria nell’ambito di uno studio affidato ad un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Agraria di Asti (Disafa) e presentati durante la riunione conclusiva del progetto tenutasi il 30 Marzo. ”Wildwine”, questo il nome del progetto, è stato avviato nel 2012 grazie a finanziamenti delle comunità europea, in collaborazione con il Consorzio di tutela della Barbera d’Asti e una serie di produttori.Tra gli oltre 600 ceppi individuati sono stati identificati due biotipi che saranno messi in commercio dalla prossima vendemmia dall’Enotecnica di Nizza Monferrato. Un vero e proprio primato, visto che si tratta dei primi lieviti autoctoni provenienti da una zona vitivinicola targata Unesco. Il Presidente del Consorzio della Barbera d’Asti, Filippo Mobrici ha espresso la sua convinzione che questa scoperta sarà un ulteriore stimolo alla caratterizzazione della Barbera, vino originario di quelle colline ed oggi testimone del Piemonte a livello mondiale.
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