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Cosa sono le Pievi del Vino Nobile di Montepulciano

Cosa sono le Pievi del Vino Nobile di Montepulciano Entrano in commercio nel 2025Le Pievi del Vino Nobile di Montepulciano sono una nuova tipologia all’interno della denominazione, introdotta per valorizzare le specificità storiche e territoriali del comprensorio di Montepulciano. Il termine “Pieve” si riferisce alle antiche suddivisioni ecclesiastiche del territorio, risalenti all’epoca tardo romana e longobarda, che fungevano da centri religiosi e amministrativi per le comunità locali. Questa suddivisione storica è stata ripresa per identificare 12 Unità Geografiche Aggiuntive (UGA), ciascuna con caratteristiche uniche in termini di suolo, esposizione e microclima.

12 PIEVI DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

Le 12 Pievi individuate sono: Ascianello, Argiano, Badia, Caggiole, Cerliana, Cervognano, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Valardegna e Valiano. A partire dal 1º gennaio 2025, con l’annata 2021, sarà possibile trovare in commercio i Vini Nobile di Montepulciano con la menzione “Pieve” seguita dal nome dell’UGA di appartenenza. Il disciplinare per la tipologia “Pieve” prevede criteri più restrittivi rispetto alle altre tipologie di Vino Nobile. In particolare, è richiesto che il vino sia composto almeno all’85% da Sangiovese (localmente noto come Prugnolo Gentile), con l’eventuale aggiunta di vitigni autoctoni come Canaiolo, Mammolo, Colorino e Ciliegiolo fino a un massimo del 15%.

Le uve devono provenire da vigneti di almeno 15 anni di età, con una resa massima di 70 quintali per ettaro. Il periodo di maturazione minimo è di 3 anni, di cui almeno 12 mesi in legno e 12 mesi in bottiglia. L’introduzione delle “Pievi” mira a esaltare le peculiarità di ciascuna sottozona, offrendo al consumatore vini che riflettano in modo autentico le diverse espressioni del territorio di Montepulciano, sia dal punto di vista storico che enologico.

PIEVI DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO ALL’ESORDIO NEL 2025

Il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” entra in commercio nel 2025. Il Comitato Nazionale Vini del 10 ottobre 2024 ha dato l’ok definitivo al testo di Disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”, il decreto con annesso disciplinare è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 05 febbraio 2025 e la nuova tipologia della prima Docg d’Italia che sarà in commercio a febbraio 2025 con l’annata 2021. La previsione produttiva delle Pievi, secondo una prima stima del Consorzio, riguarderà circa il 10% del totale di produzione del Vino Nobile di Montepulciano (circa 600 mila bottiglie all’anno).

L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” (che andrà ad affiancare il Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Un percorso di studio all’interno della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano.

IL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO PIEVE

La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo. https://www.consorziovinonobile.it/

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Se l’hotel si compra la cantina: Tenuta Valdipiatta a Monteverdi Tuscany

Un accordo strategico, accompagnato da un investimento di oltre un milione di euro, sancisce «l’inizio di una nuova era» per Tenuta Valdipiatta. Il nuovo proprietario è Michael L. Cioffi, fondatore del boutique hotel diffuso Monteverdi Tuscany. Ad annunciare l’accordo, insieme all’imprenditore americano, è Miriam Caporali, ormai ex titolare della storica Tenuta Valdipiatta di via della Ciarliana 25/A, a Montepulciano, in provincia di Siena. L’obiettivo dell’accordo trovato tra i due imprenditori è rafforzare l’eccellenza enologica e il legame con la terra del Vino Nobile di Montepulciano.

UN’ALLEANZA PER IL FUTURO DI TENUTA VALDIPIATTA

Con il nuovo accordo, Tenuta Valdipiatta beneficerà di significative risorse finanziarie destinate all’ampliamento dei vigneti e all’acquisto di attrezzature all’avanguardia. Miriam Caporali continuerà a guidare l’azienda come Chief Operating Officer, affiancata dal marito Giuliano, portando avanti l’eredità familiare. «La nostra missione – spiega Caporali – è rispettare e valorizzare il territorio, unendo tradizione e innovazione». La collaborazione con Monteverdi Tuscany rappresenta un’opportunità unica per consolidare l’identità della cantina e promuovere la sua eccellenza a livello internazionale».

LA STORIA DI TENUTA VALDIPIATTA

Fondata negli anni ’60, Valdipiatta è stata acquistata negli anni ’80 da Giulio Caporali, padre di Miriam, che ha trasformato l’azienda in un riferimento per il Vino Nobile di Montepulciano. La cantina, oggi certificata biologica, si estende su 30 ettari, tra vigneti, uliveti e boschi, ed è un esempio di sostenibilità e biodiversità. Dal 2002, Miriam Caporali ha portato avanti il lavoro iniziato dal padre, ottenendo riconoscimenti internazionali. Non ultimo, negli ultimi 25 anni, la cantina ha instaurato collaborazioni significative con alcuni dei più rinomati enologi di Bordeaux.

MONTEVERDI TUSCANY E MICHAEL L. CIOFFI

Monteverdi Tuscany, raffinato albergo diffuso fondato da Michael L. Cioffi nel cuore della Val d’Orcia, è un luogo dedicato al benessere e alla creatività. Con i suoi ristoranti, la spa e un centro culturale, Monteverdi rappresenta un’eccellenza nell’ospitalità toscana, «in perfetta sintonia con la filosofia di Valdipiatta». «Giulio Caporali era un uomo straordinario, un grande studioso e vignaiolo – ricorda il nuovo proprietario – e questa collaborazione è il modo migliore per onorare la sua memoria e proseguire il suo lavoro». Michael L. Cioffi, avvocato, imprenditore e filantropo statunitense con una passione per l’arte, la cultura e la tradizione italiana, in particolare toscana, rende così ancora più profondo il suo rapporto con la Val d’Orcia. Tenuta Valdipiatta a Monteverdi Tuscany

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Andrea Rossi confermato Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano

Confermato Andrea Rossi nel ruolo di Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. A nominarlo il CdA del Consorzio, eletto dall’assemblea lo scorso 26 maggio, che si è riunito nella serata di mercoledì 1 giugno. Il Consiglio ha voluto confermare anche i due Vicepresidenti, Susanna Crociani (Azienda Crociani) e Luca Tiberini (Azienda Tiberini).

«Una conferma che è anche un rinnovamento della fiducia che i nostri produttori ci hanno dato tre anni fa quando siamo stati nominati per la prima volta – commenta il Presidente Rossi – per dare vita ad un percorso che ha visto fin da subito le aziende associate lavorare per un ricompattamento all’interno del Consorzio con un obiettivo comune che era quello dello sviluppo della denominazione e una visione univoca dei progetti da mettere in campo».

Andrea Rossi, classe 1971, è stato eletto presidente come membro della Vecchia Cantina, alla guida della quale è stato da poco riconfermato. Diplomato al Liceo Classico “A. Poliziano” di Montepulciano si è poi laureato in Scienze Economiche e Bancarie all’Università degli studi di Siena.

Da sempre al fianco della famiglia nell’azienda agricola socia di Vecchia Cantina da oltre trent’anni. Rossi può vantare una lunga esperienza sia politica che come amministratore locale. Da giugno 1999 al 2011 viene infatti scelto dall’allora Sindaco del Comune di Montepulciano, Piero Di Betto, come assessore alla partecipazione, associazionismo e sport.

ANDREA ROSSI: DA SINDACO A PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL VINO NOBILE

Nel 2009 e nel 2014 è stato eletto sindaco del Comune di Montepulciano, carica che ha ricoperto fino al 2019. E’ della sua legislatura la nascita del cosiddetto “Sistema Montepulciano“, un modello di governance basato sul coordinamento congiunto delle principali forze economiche e attrattive della città in un progetto di promozione premiato in Italia e nel mondo.

Il Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, oltre che dal Presidente Andrea Rossi (Vecchia Cantina), dai Vicepresidenti Susanna Crociani e Luca Tiberini, è composto dai consiglieri eletti dall’assemblea lo scorso 26 maggio: Luca De Ferrari (Boscarelli), Pietro Riccobono (Tenuta Trerose – Bertani Domains), Francesco Carletti (Poliziano).

E ancora: Antonio Donato (Tenute del Cerro), Luigi Frangiosa (La Ciarliana). Per Vecchia Cantina di Montepulciano sono stati eletti nel CdA oltre al Presidente, Ilaria Chiasserini, Andrea Ciolfi, Rino Fontana e Filippo Neri.

Il Collegio sindacale è composto dal presidente Roberta Coveri e dai Componenti Giordano Pratellesi e Matteo Giustiniani. La Giunta Esecutiva è composta dal Presidente e Vicepresidenti affiancati da Luca De Ferrari e Antonio Donato. Attribuite anche le Presidenze delle Commissioni: a Ilaria Chiasserini la Commissione Sostenibilità; a Susanna Crociani la Commissione Promozione; a Luca Tiberini la Commissione Qualità.

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Vino Nobile di Montepulciano menzione Pieve: via libera a modifiche disciplinare

La nomenclatura definitiva che caratterizzerà l’etichetta, dal 2024, sarà “Pieve nome della pieve Vino Nobile di Montepulciano Docg Toscana“. Parte dal presupposto che «il futuro del Vino Nobile di Montepulciano sta nella sua storia» il percorso di «riappropriazione delle origini della viticoltura» a cui ha dato avvio il Consorzio, che darà vita alla nuova tipologia con la menzione della “Pieve”. Un esempio? Pieve Cervognano.

L’avvio alla procedura di modifica del disciplinare ha un significato ancora più profondo nel borgo della prima Docg d’Italia, proprio perché arriva negli anni difficili della pandemia Covid-19. Giunge, peraltro, dopo l’autorizzazione all’aggiunta della parola “Toscana” in etichetta.

Le cantine socie del Consorzio si sono riunite più volte «per dare vita ad un vero e proprio confronto guardando al domani», approvando all’unanimità il provvedimento nel corso dell’assemblea del 31 marzo 2021.

Le 12 “Pievi”, dunque, per caratterizzare anche la territorialità del vino attraverso le sue “UGA”, ovvero Unità geografiche aggiuntive, che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta.

La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo.

In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.

«Un risultato importante che è partito da una analisi critica della nostra denominazione fatta insieme a tutti i veri protagonisti, i produttori stessi – commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – ed il risultato a cui siamo arrivati è l’introduzione di una terza tipologia di Vino Nobile di Montepulciano che metterà insieme nella stessa bottiglia passato, presente e futuro del nostro vino».

IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELLE “PIEVI”
L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” accanto al Vino Nobile di Montepulciano e al Vino Nobile di Montepulciano Riserva, come spiega l’ente della Toscana, «nasce da un percorso di studio all’interno della denominazione stessa che, grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano».

Un progetto supportato anche da basi scientifiche. «Da una parte abbiamo dato vita ad una ricerca dal punto di vista geologico e pedologico – spiega il Consorzio di tutela – tema che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90. Dall’altra, l’approfondimento è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800». Il Vino Nobile di Montepulciano è infatti il primo in Italia a “zonare” il territorio di produzione e riportarlo in una mappa realizzata da Enogea.

“Vino Nobile di Montepulciano – Pieve” sarà caratterizzato non solo nel nome – sarà infatti riportato il nome del territorio di produzione – ma anche nelle sue caratteristiche che daranno vita «a un vino capace di legare il passato dell’enologia locale con il presente e il futuro, guardando al consumo internazionale».

Un vino – spiega ancora l’ente della Toscana – che avrà come caratteristiche il territorio (appunto con le sottozone, Unità geografiche aggiuntive), l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice».

Verrà inoltre istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici che avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.

Con l’approvazione unanime del disciplinare da parte dell’assemblea, ora l’iter porterà la richiesta alla Regione Toscana. Una volta approvato il testo lo invierà al Mipaaf per passare i controlli della commissione preposta.

Vista la possibilità di rendere retroattivo alla vendemmia 2020 il disciplinare, considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la messa in commercio della prima annata dovrebbe essere il 2024.

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“Montepulciano non è una metropoli”: il Consorzio vini contesta il Dpcm 24 ottobre

Montepulciano non è una metropoli, il rischio di assembramento è fortemente limitato”. È forte la preoccupazione generata dall’ultimo Dpcm tra i soci del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

“Siamo tutti convinti che si debbano prendere le giuste misure precauzionali per arginare e lottare questa pandemia – commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – tuttavia certe misure sono pensate soprattutto per le grandi realtà urbane che in parte non hanno niente a che fare a confronto con la nostra realtà dove il controllo è elevato“.

Interventi che, secondo il Consorzio dei produttori, “danneggiano ancora di più la posizione di un’economia che vive sul rapporto tra imprenditori del mondo del turismo che interagiscono da sempre con il settore vitivinicolo, ora sono di nuovo bloccati”.

“Si è pensato a tutte le categorie, dando giustamente la priorità a scuole, sistema sanitario eccetera – continua Rossi – ma al momento non è stato preso in considerazione il nostro settore. Auspichiamo che le istituzioni locali, regionali e nazionali si facciano carico delle nostre istanze e di quelle di tante altre realtà simili alla nostra”.

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Nuova etichetta del Vino Nobile di Montepulciano: obbligatoria la scritta “Toscana”

Dal 10 luglio la scritta “Toscana” accompagna obbligatoriamente tutte le etichette di Vino Nobile di Montepulciano Docg, Rosso di Montepulciano Doc e Vin Santo di Montepulciano Doc. Maggiore tutela, più chiarezza per il mercato gli obiettivi dell’iniziativa del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

Le modifiche consentiranno di “aumentare la tutela nei confronti del consumatore finale” e permetteranno al Consorzio “di intensificare l’attività di promozione del territorio per una migliore e più puntuale comunicazione”.

L’obbligatorietà della nuova scritta “Toscana” in tutto il mondo è dovuta alla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione EuropeaIn Italia già era obbligatorio con le modifiche al disciplinare approvate a gennaio dal Mipaaf. Un risultato che arriva dopo un lungo percorso intrapreso dal Consorzio dapprima con la Regione Toscana.

“Con la pubblicazione delle modifiche anche a livello europeo si chiude un percorso lungo, ma che ha visto compatta sugli obiettivi finali tutta la base sociale – spiega il Presidente del Consorzio del Vino nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – questo risultato va oltre alle tante iniziative internazionali intraprese dal Consorzio per la tutela del marchio, è infatti un elemento di estrema caratterizzazione del nostro prodotto”.

La richiesta di modifica dei disciplinari di produzione avanzata dal Consorzio parte dal Protocollo d’Intesa siglato nel 2012 dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e dal Consorzio Vini d’Abruzzo, dalla Regione Toscana e dalla Regione Abruzzo, nonché dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e da Federdoc.

Con quel Protocollo d’Intesa, i due Consorzi si erano impegnati ad intraprendere iniziative che favorissero la corretta identificabilità dei due vini ed in particolare dei rispettivi territori di origine.

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Food Lifestyle & Travel

A Tavola con il Nobile di Montepulciano: sfida tra le contrade, a “colpi” di Chianina


MONTEPULCIANO –
Sarà il “Gigante Bianco”, la Chianina Igp, razza bovina simbolo del territorio, l’oggetto della contesa per la diciassettesima edizione del premio “A Tavola con il Nobile“. Il concorso enogastronomico vedrà impegnate nelle giornate di sabato 17 e domenica e 18 agosto le otto fazioni protagoniste del Bravìo delle Botti (corsa con le botti per le vie del centro storico di Montepulciano) sfidarsi ai fornelli.

Una giuria composta da giornalisti valuterà il piatto migliore di carne di Chianina IGP, declinata nelle seconde portate. L’obiettivo che dovranno centrare le cucine sarà quello di sposare al meglio i piatti al Vino Nobile di Montepulciano.

Già da sabato 17 agosto, in occasione della prima sessione di degustazioni in programma per la cena, alcune contrade apriranno le porte anche al pubblico per far degustare le ricette della tradizione.

I menu in concorso potranno essere assaggiati anche durante l’arco di tutta la prossima settimana. Domenica 18 agosto la giuria concluderà il giro di assaggi e alle ore 16.00, presso il Teatro Poliziano, sarà svelato il vincitore in occasione anche della presentazione del panno del Bravìo.

Come sempre sarà una giuria tecnica composta da giornalisti provenienti da tutta Italia a giudicare le otto ricette, a partire dall’accostamento al prodotto principe del territorio, il Vino Nobile di Montepulciano.

Non è solo un premio per il Vino Nobile di Montepulciano visto che negli anni ha dato la possibilità di porsi in luce anche alle altre eccellenze del territorio – sottolinea il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi (nella foto, sotto) – del resto è la nostra forza, quella di promuovere un sistema che si basa proprio sulle unicità, da quelle artistiche a quelle paesaggistiche, passando per l’architettura e quindi l’enogastronomia unita in questo caso a un’altra istituzione della cittadina, il Bravìo delle Botti”.

Come da tradizione, non mancherà il Bravìo delle Botti. Protagoniste, ancora una volta, le otto contrade di Montepulciano: Cagnano, Collazzi, Le Coste, Gracciano, Poggiolo, San Donato, Talosa e Voltaia, dislocate tutte lungo il centro storico.

Vince chi fa rotolare delle botti di circa 80 chili ciascuna, lungo un percorso in salita di oltre un chilometro. Le botti sono spinte da due atletici “spingitori“, mentre il percorso della gara si snoda tra le suggestive vie del centro storico della città poliziana.

Fino all’arrivo situato sul sagrato del Duomo in Piazza Grande. La corsa si correrà nel 2019 domenica 25 agosto ed è promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano in collaborazione con il Magistrato delle Contrade della città.

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Approfondimenti

Qualità e territorialità. Il Vino Igt Toscana ambasciatore di eccellenza e passione vitivinicola nel mondo

Grandi denominazioni, territori ad alta vocazione vitivinicola, strade e turismo del vino. Il vino IGT Toscana rappresenta un carnet di produzioni di alta qualità e di spiccata territorialità, dove rigore produttivo e passione dei vitivinicoltori toscani si intrecciano indissolubilmente. Vini prodotti in ogni angolo della Toscana; diverse tipologie, uvaggi e caratteristiche che sono espressione dei singoli territori toscani. Vini che presentano una grande varietà ma anche una qualità assoluta, basti pensare ai SuperTuscan o alle produzioni enologiche delle singole cantine che già producono vini a Denominazione.

Il Vino Igt Toscana, insieme ai prodotti da agricoltura biologica e l’Olio Igp Toscano, fa parte delle produzioni certificate toscane promosse da Rete Qualità Toscana, una rete di imprese agricole toscane nata con l’obiettivo di promuovere l’aggregazione della filiera agroalimentare per valorizzare le produzioni di qualità regionali, attraverso le azioni della Misura 3.2 del PSR (Piano di Sviluppo Rurale).

Oggi a Montepulciano, patria del Vino Nobile, Rete Qualità Toscana ha organizzato un tour fra alcune importanti realtà vitivinicole del territorio (Fattoria del Cerro e Vecchia Cantina di Montepulciano) per promuovere la filiera del Vino Igt Toscana e presentare alla stampa le attività della rete d’impresa.

«Già dal 2012, con qualitoscana.net – sottolinea Marco Failoni, coordinatore di Rete Qualità Toscana – RQT ha partecipato ai progetti sviluppando 3,5 milioni e mezzo di euro di investimenti. Oggi con Agr-Eat il progetto di RQT va avanti: abbiamo inserito nel progetto complessivamente 51 beneficiari e 18 partecipanti indiretti investimenti per 7,5 milioni di euro sempre con il contributo della Regione Toscana».

Vino e Toscana, un binomio indissolubile. Vigneti a perdita d’occhio che disegnano colline, cantine nel segno della tradizione e dell’innovazione tecnologica, sapienza enologica e professionalità antiche, etichette apprezzate nel mondo. Il vino per la Toscana è un biglietto da visita di eccellenza, un brand apprezzato nei mercati internazionali.

«RQT – aggiunge Failoni – è promotore del progetto integrato di filiera Agr-Eat, co-finanziato dal PSR della Regione Toscana, che opera per sviluppare una efficiente filiera corta dei prodotti dell’agricoltura toscana, incentrata sulla vendita diretta e l’agri-ristorazione, e per promuovere alcuni dei sistemi di qualità che rappresentano un valore fondamentale nel panorama agroalimentare toscano. In questi mesi sono stati svolti oltre 120 eventi di promozione in tutta la Toscana».

I NUMERI DEL VINO IGT TOSCANA

La Toscana è una terra di vini rossi, pari infatti, a circa l’88 per cento dei vini toscani. La vendemmia 2017) ha portato in cantina circa 2 milioni 300 mila quintali di uve, e da queste 391 mila ettolitri di vino Igt.

In Toscana il numero di aziende con vite è di oltre 22 mila unità, delle quali poco più di 15 mila con vite da vino Docg e Doc. Si tratta di aziende contrassegnate da dimensioni piccole o medio-piccole, anche se non mancano alcune aziende di ampiezza rilevante. Venti sono le cantine sociali, la cui produzione è stata pari al 13 per cento del totale regionale.

Il vitigno più rappresentativo è il Sangiovese, con il 62 per cento dell’intera superficie iscritta allo schedario viticolo, seguito dal Merlot e dal Cabernet Sauvignon rispettivamente con l’8 e il 6 per cento.

Per quanto riguarda le Igt, sono stati oltre 12 mila gli ettari interessati nel 2017, con la quasi totalità della produzione afferente all’Igt Toscana. Il valore ex fabrica generato dalla filiera dei vini Dop e Igp imbottigliati toscani è stimata nell’ordine del miliardo di euro, circa 850 milioni di euro per i Dop cui si aggiungono 148 milioni per le Igt, pari al 12 per cento sul totale di 8 miliardi 200 milioni di euro stimato da Ismea per l’Italia.

Per quanto riguarda l’export le produzioni Igt Toscana sono in linea con i dati generali del vino toscano. Quasi il 60 per cento della produzione certificata regionale, considerando un’annata produttiva normale, prende la via dei mercati esteri.

Ogni anno circa 900 mila ettolitri di vino toscano trovano spazio sui mercati internazionali, in un rapporto fino a oggi piuttosto stabile tra paesi extracomunitari e comunitari, circa 57 e 43 per cento, per un fatturato di oltre 560 milioni di euro, evidenziando una capacità di proiezione verso mercati lontani tutt’altro che tipica del food & beverage italiano, ancora prevalentemente orientato verso i mercati più vicini.

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Nobile di Montepulciano “a impatto zero certificato”

MONTEPULCIANO – Il Vino Nobile di Montepulciano è un vino a completo impatto zero. Lo certificherà a breve (si prevede la presentazione della certificazione entro aprile prossimo) una piattaforma progettata dall’Università Marconi di Roma che lavora sui parametri dettati dalla norma Equalitas.

Il sistema, che vede impegnate tutte le aziende produttrici di Vino Nobile di Montepulciano, è stato presentato questa mattina al Teatro Poliziano di Montepulciano nel corso del Seminario “Nobile e Sostenibile” promosso dai partner del Progetto integrato di filiera di cui il Consorzio del Vino Nobile è tra i promotori.

“Abbiamo voluto questo primo appuntamento per illustrare le modalità di lavoro in questa fase di raccolta dati – spiega il Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Piero Di Betto – per poi tra qualche mese ripresentarci con la certificazione vera e propria con l’obiettivo di diventare, come fu allora per la Docg e il sistema dei controlli nel 1980, la prima denominazione pioniera e modello per altri territori del vino in Italia e non solo”.

“NOBILE E SOSTENIBILE”
Il “modello Vino Nobile”, così lo ha definito nel corso della mattinata il Presidente di Federdoc ed Equalitas, Riccardo Ricci Curbastro: “Qui i produttori e l’amministrazione, insieme al Consorzio, hanno capito forse prima di altrove che investire nel territorio e nella sua sostenibilità rappresenta il futuro di quel territorio, dal punto di vista economico perché dal vino si crea un indotto non indifferente e questo è da seguire come un modello per tante altre realtà vitivinicole italiane”.

“Montepulciano – ha aggiunto Ricci Curbastro – sarà così uno dei primi distretti della sostenibilità italiani e nel mondo ad avere una vera e propria certificazione a riguardo secondo i dettami della norma oggi più completa a livello internazionale, Equalitas”. Il progetto è stato realizzato da un gruppo di lavoro partecipato dalla già citata Università Marconi di Roma, la CIA Toscana, QSR srl di Montepulciano, la Fattoria del Cerro del gruppo Unipol-SAI, la cantina Salcheto ed in qualità di capofila la Vecchia Cantina di Montepulciano scrl.

IL MERCATO
Da una analisi compiuta dall’Università Marconi di Roma su un campione di 1.000 consumatori, si evince che La sostenibilità rappresenta un valore per il 73,9% degli intervistati. I 2/3 del target coinvolto dichiara di acquistare prodotti sostenibili, in particolare prodotti alimentari bio. Il 41% è consapevole che esistonovini sostenibili e il canale di acquisto rimane per quasi tutti gli intervistati quello ‘tradizionale’ presso la GDO e presso le enoteche specializzate. Di questo campione il 65% conosce il Vino Nobile di Montepulciano. Di questi il 97% lo definisce già come territorio sostenibile.

La sostenibilità a Montepulciano è di casa. Le aziende produttrici di Vino Nobile negli ultimi dieci anni hanno investito per la sostenibilità ambientale oltre 8 milioni di euro. Oltre il 70% delle imprese (circa 60) ha già investito in progetti sostenibili, mentre il 90% ha in corso progetti di realizzazione di impianti. Entrando nel dettaglio, delle 76 aziende consorziate, oltre il 70% ha un impianto fotovoltaico e il 35% si è dotato di solare termico per la produzione di calore.

Il 20% ha sistemi di recupero delle acque reflue, mentre un 10% delle imprese ha investito nella geotermia. Negli ultimi anni circa la metà delle aziende ha sviluppato pratiche naturali, come la fertilizzazione, l’inerbimento, l’utilizzo di metodi di coltivazione meno impattanti. Questo si lega al concetto di biodiversità che vede gran parte delle aziende di Vino Nobile praticare una agricoltura sotto il regime del biologico, alcune biodinamiche.

LA PIATTAFORMA
Durante la mattinata il Prof. Umberto Di Matteo, del Dipartimento Ingegneria della Sostenibilità dell’Università Marconi di Roma ha presentato la piattaforma dal punto di vista tecnico e funzionale. L’azienda agricola Salcheto, con Michele Manelli, è intervenuta come una delle cantine pilota del progetto per parlare di bilancio ambientale.

Il seminario si è poi arricchito di testimonianze dal mondo del vino e non solo con una tavola rotonda, moderata dal giornalista del Gambero Rosso (testata Media Partner dell’evento), Marco Sabellico, che ha visto la partecipazione tra gli altri di Luca Brunelli, presidente della Cia Toscana; Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc e di Equalitas; di Marcello Lunelli del Gruppo Ferrari; Rocco Toscani dell’Oliviero Toscani Studio.

Il seminario è stata anche l’occasione per contribuire al progetto lanciato dal Comitato Parchi per Kyoto, onlus costituita da Federparchi-Europarc Italia, Kyoto Club e Legambiente in collaborazione con il Comune di Pantelleria, Marevivo e il Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali (SAF) dell’Università degli Studi di Palermo. La campagna, attiva fino a giugno 2018, punta alla riforestazione dell’Isola di Pantelleria in seguito all’incendio doloso del maggio 2016. Donando 10 alberi il Consorzio ha inoltre compensato le emissioni per realizzare l’evento (circa 3.500kg di CO2eq)

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Montepulciano: a Margherita Pellegrini il Premio “Cantiniere dell’Anno”

E’ Margherita Pellegrini della Cantina Fanetti la vincitrice del Premio Cantiniere dell’Anno promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. La premiazione è avvenuta giovedì 11 maggio, nella tradizionale cena di apertura della 36a Fiera dell’Agricoltura delle Tre Berte di Acquaviva.

Nata a Montepulciano nel 1952 è entrata a far parte dell’azienda Fanetti nel 1987. Senza mai lasciarla. Occupandosi delle attività di imbottigliamento e confezionamento dei vini, “con grande passione e precisione”. Il premio è “un riconoscimento alla carriera, per essersi distinta in questa particolare attività per trent’anni nella stessa azienda vinicola”.

Non è un caso che sia una donna la vincitrice del premio. A Montepulciano sono sempre di più le quote rosa impiegate nel mondo del vino. Sedici su 75 sono titolari di aziende associate al Consorzio. Undici le cotitolari di imprese. Un totale di 27 imprese vitivinicole che impiegano donne in ruoli cardine: il 36% del totale.

IL CANTINIERE DELL’ANNO
Giunto con il 2017 alla sedicesima edizione, il Premio ha l’obiettivo di premiare il professionista che si è particolarmente distinto nell’attività di cantiniere, una professione antica che possiede un fascino tutto suo, legata per tradizione al territorio poliziano e al Vino Nobile e che resiste nonostante la meccanizzazione delle tecniche di cantina. Il vino è un prodotto vivo e in quanto tale soggetto a cambiamenti. Ecco perché la figura professionale tradizionale del cantiniere continua ad essere estremamente preziosa.

IL PALMARES
La vincitrice di quest’anno, Margherita Pellegrini, va a inserirsi in un albo d’oro di tutto rispetto che comprende Moreno Barbetti (Fassati), Fabrizio Savino (Salcheto), Roberta Vannozzi (Boscarelli), i fratelli Carmine e Orazio Capoccia (Avignonesi), Stefano Rubechini (Fattoria di Palazzo Vecchio), Primo Marinelli (Casale Daviddi), Marco Papini (Vecchia Cantina) Urano Carpini (Tenuta Valdipiatta), Fabrizio Dottori (Fattoria del Cerro), Dino Magi (Cantina Fanetti), Daniele Giani (Vecchia Cantina), Bruna Casagrande (Cantina Gattavecchi), Giorgio Laurini (Fassati), Enzo Barbi (Fattoria della Talosa) fino ad arrivare al primo vincitore del Premio, Adamo Pallecchi, storico cantiniere della Cantina Contucci.

LE QUOTE ROSA A MONTEPULCIANO
Sono 25 a Montepulciano le aziende che hanno delegato a una donna ruoli commerciali o legati al marketing del vino (33% delle aziende vitivinicole). Più bassa, ma in crescita, la quota rosa degli enologi. Sono sette le cantine che hanno un enologo donna (il 9% del totale). Considerando anche gli impiegati in generale, tra ufficio e lavoro in cantina e in vigna, oltre il 40% è declinato al femminile. Del resto, anche il Consorzio del Vino Nobile è composto per il 65% da impiegati donna. Tra le fondatrici dell’Associazione Donne del Vino, nel 1988, c’è anche una produttrice di Vino Nobile di Montepulciano.

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Anteprima Vino Nobile di Montepulciano: sabato al via le degustazioni

Da ventiquattro anni è il grande evento del territorio dedicato al Vino Nobile di Montepulciano. L’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano torna dall’11 al 13 febbraio nella Fortezza di Montepulciano con 45 aziende, oltre la metà dell’intera denominazione, per far conoscere le nuove annate di vini in commercio da quest’anno, il Vino Nobile 2014 e la Riserva 2013.

Una passerella internazionale per il pregiato rosso Docg, e il Consorzio del Vino Nobile ha voluto, per il terzo anno consecutivo, aprire le porte anche al pubblico dei wine lovers, oltre che degli operatori e dei buyer. “L’anno scorso abbiamo accolto oltre 3 mila operatori, ma soprattutto tanti appassionati da fuori regione che hanno raggiunto Montepulciano con la buona scusa di degustare il Nobile – spiega il Presidente del Consorzio, Andrea Natalini – segno evidente che questo è ormai da considerarsi a tutti gli effetti uno dei maggiori eventi della città”.

IL PROGRAMMA
L’Anteprima 2017 si aprirà come detto l’11 febbraio, nell’ormai consueta sede dell’antica Fortezza, con i wine-tasting riservati ai professionisti del settore ed agli enoappassionati, dalle 14 alle 18.30 e proseguirà domenica 12 dalla 11 alle 18.30, mentre lunedì 13 dalle 11 alle 17.

In linea con la sua identità di manifestazione che esprime la forte vocazione di un territorio, anche quest’anno l’Anteprima del Vino Nobile sarà accompagnata da una serie di iniziative che hanno coinvolto la cittadinanza ed i visitatori, attribuendo al periodo anche il carattere di una festa dell’intera comunità. Sabato 11 e domenica 12 febbraio, al di fuori della Fortezza, nelle enoteche e nei bar che hanno aderito all’iniziativa “Aperitivo in Rosso”, protagonista sarà in questo caso il Rosso di Montepulciano DOC, vino pregiato quanto il Nobile ma di più facile approccio, particolarmente amato dal pubblico più giovane ed in generale dai consumatori per il suo eccellente rapporto qualità – prezzo. Dalle 18.00 alle 20.00 la clientela ha potuto gustare, al prezzo di 8,00 Euro, un aperitivo con tre assaggi di Rosso accompagnati da prodotti locali (bruschetta con olio extravergine, salumi, formaggi e pane toscano).

Nell’ambito del premio “Le belle vetrine”, poi, i commercianti e gli artigiani del centro storico e delle sue immediate vicinanze sono stati invitati ad allestire le proprie vetrine e botteghe ispirandosi all’Anteprima e al Vino Nobile. E’ stato anche assegnato un tema, l’arte, più nel dettaglio il vino nelle arti figurative, richiamando così la grande mostra “Il buon secolo della pittura senese – Dalla maniera moderna al lume caravaggesco” che avrà luogo dal 18 Marzo al 30 Giugno nei musei di Montepulciano, Pienza e S.Quirico d’Orcia. Entrambe le iniziative sono state organizzate e coordinate dalla Pro Loco di Montepulciano.

Lunedì 13 alle 11 si svolgerà il seminario “I menù del cuore ed il Nobile: un matrimonio possibile” a cura del medico nutrizionista Dott. Giorgio Ciacci, nell’ambito di “Cardiologie aperte”, la Settimana della prevenzione delle malattie cardiovascolari indetta dalla USL Toscana Sud Est presso gli Ospedali Riuniti della Valdichiana Senese – Montepulciano.

LE AZIENDE PARTECIPANTI
Antico Colle, Avignonesi, Barbanera, Bindella, Boscarelli, Canneto, Cantina Del Giusto, Carpineto, Casa Vinicola Triacca, Casale Daviddi, Contucci, Croce di Febo, Dei, Fanetti, Fassati, Fattoria del Cerro, Fattoria della Talosa, Fattoria La Braccesca , Gattavecchi, Godiolo, Icario, Il Conventino, Il Macchione, Il Molinaccio, La Ciarliana , Le Badelle, Le Berne, Le Bertille, Lombardo, Lunadoro, Metinella, Montemercurio, Nottola, Palazzo Vecchio, Podere della Bruciata, Poliziano, Priorino, Romeo, Salcheto, Tenuta Gracciano della Seta, Tenuta Tre Rose – Bertani Domains, Tenuta Valdipiatta, Tiberini, Vecchia Cantina, Villa Sant’Anna.

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La Fortezza di Montepulciano rivive con 1,5 milioni di euro

E’ reale: la Fortezza di Montepulciano, storico edificio simbolo della città, è rinata completamente grazie all’impegno dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano. Con il taglio del nastro di ieri per l’inaugurazione dell’Enoliteca del Consorzio e della nuova sede degli uffici consortili, l’edificio ha raggiunto il suo completo restauro ed è stato restituito completamente alla cittadinanza per essere sede ideale per mostre, eventi culturali, meeting di vario genere. “Un’opera che ha visto l’unanime adesione dei produttori di Vino Nobile – spiega il Presidente del Consorzio, Andrea Natalini – che in questi anni hanno di tasca propria investito in questa struttura continuando quel percorso di attenzione e sostenibilità per il territorio, per la sua storia e per la città di Montepulciano, che è il nostro valore aggiunto”.

“Il Consorzio del Vino Nobile – continua Natalini – ha sempre avuto un ruolo attivo nella tutela del patrimonio storico-artistico di Montepulciano. L’esempio più evidente di questo impegno, a cui i produttori associati sono stati invitati a partecipare dall’Amministrazione comunale insieme ad altri partner Istituzionali e privati, è la Fortezza, edificio di antichissime origini, la cui esistenza è già documentata addirittura nell’VIII secolo. Dai primi anni 2000, la Fortezza ha ospitato l’Anteprima del Vino Nobile; poi, nel 2007, è stato avviato un imponente progetto di restauro destinato a fare della struttura il punto di riferimento delle attività economiche del territorio nel settore vinicolo e delle produzioni tipiche e di qualità”.

Ieri, 8 ottobre 2016, in occasione dei festeggiamenti della Doc, è stata anche segnata la conclusione dei lavori in Fortezza, con il compimento della parte destinata all’Enoliteca e agli uffici del Consorzio. A quest’ultimo intervento, che ha riguardato il completamento del piano terra e la ristrutturazione del primo piano, il Consorzio del Vino Nobile ha contribuito in maniera consistente, insieme alla Kennesaw University della Georgia (USA) – che qui ha istituito la sua unica sede all’estero – e al Comune, per arrivare ad un totale di circa 1 milione e mezzo di euro. Complessivamente, la ristrutturazione della Fortezza, che ha visto il Consorzio impegnarsi anche nei due precedenti stralci, ha avuto una consistenza di quasi 3 milioni di euro, derivati anche da Fondi Regionali, Risorse CIPE e contributi GAL LEADER.

LE CELEBRAZIONI
L’occasione è stata data dalle celebrazioni per i 50 anni dall’ottenimento della Doc, prima in Italia, del Vino Nobile che per tutta la settimana hanno visto in festa l’intera città e che si sono concluse con il concerto di Omar Pedrini, ex cantante dei Timoria e grande amico del Nobile, proprio in Fortezza. Con un convegno celebrativo al Teatro Poliziano, al quale hanno partecipato numerose autorità, si sono ripercorsi i 50 anni che dal 1966 hanno fatto la storia di un vino che porta il suo territorio in tutto il mondo e che è un fortissimo traino per il turismo di qualità. Durante la mattinata si è esibita in via eccezionale la Divinorchestra condotta dal Maestro Luciano Garosi che ha eseguito l’Inno del Vino Nobile di Montepulciano scritto proprio dal Maestro dell’orchestra poliziana con il testo di Alamanno Contucci. Un’emozione unica che ha accompagnato prima al Teatro Poliziano, poi in Fortezza, prima del taglio del nastro.

IL PATRIMONIO DEL NOBILE
Cinquecento milioni di euro. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, 2.200 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2015 sono state immesse nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile (in linea con l’anno precedente) e 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano Doc

IL MERCATO
In linea con gli ultimi anni, anche il 2015 si conferma anno dell’export con una quota destinata all’estero pari all’80 per cento di prodotto, mentre il restante 20% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 47%, dato al quale si aggiunge il 19 per cento delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 16% del totale, mentre è cresciuta del 4% toccando quota 17 per cento. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania torna a crescere del 3 per cento con il 46% per cento della quota esportazioni e resta il primo paese per le vendite del Nobile. Strepitosa performance anche per la Svizzera (+7%) che con il 17 per cento rappresenta un importante sbocco. Il dato più significativo arriva ancora una volta dagli Stati Uniti che segnano un + 10% nel 2015 arrivando a rappresentare il 20 per cento dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7 per cento delle esportazioni.

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