Categorie
news news ed eventi

Le wine news del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo ad aprile 2022?

Le wine news del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo ad aprile 2022? Quarto appuntamento (di 12) con i fatti salienti dello scorso anno. Continua il viaggio nel tempo di winemag.it tra le notizie più importanti del 2022.

BACK TO 2022

ANTEPRIMA DERTHONA 2022: I MIGLIORI TIMORASSO

Aprile 2022 si apre su winemag con i migliori Derthona Timorasso 2020 all’Anteprima “Due.Zero” 2022. La cronaca, dentro e fuori dai calici, dell’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi: 32 campioni in degustazione.

I migliori Derthona Timorasso 2020 all’Anteprima “Due.Zero” 2022

ETNA DOC VERSO LA DOCG, SCIENZA: «RIDURRE A 6 LE MACRO AREE»

Dal Piemonte ci spostiamo in Sicilia. Attilio Scienza ai produttori dell’Etna Doc: «Mga e Uga Contrade? Non siamo in Borgogna». Il presidente del Comitato nazionale vini: «Ridurre a 6 macro aree». Il Consorzio: «Spunto di riflessione».

Attilio Scienza a produttori Etna Doc: «Mga e Uga Contrade? Non siamo in Borgogna»

ETNA DOC, PRODUZIONE AI VALORI PRE-PANDEMIA

Restiamo sull’isola, attorno al vulcano. Etna, la produzione di vino torna ai valori pre-pandemia. Fra i progetti del Consorzio anche la mappatura delle contrade. E Musumeci annuncia: «Piano della Regione Sicilia per i vigneti eroici dell’Etna. Valorizzazione immobiliare straordinaria grazie alla viticoltura».

Etna, la produzione di vino torna ai valori pre-pandemia

FIVI E CEVI ALL’UE: SEMPLIFICARE VENDITA VINO A DISTANZA

Fivi e Cevi: «L’Ue semplifichi le vendite di vino a distanza». Per i Vignaioli Indipendenti è necessario un adeguamento normativo nel mondo post pandemia.

Fivi e Cevi: «L’Ue semplifichi le vendite di vino a distanza»

TRENTO DOC CRESCE NEL 2021

Trento Doc, importante crescita nel 2021. Superate le 12 milioni di bottiglie, fatturato oltre i 150 milioni di euro.

Trentodoc, importante crescita nel 2021

BRANCA INTERNATIONAL SU ETILIKA

Branca International acquisisce una partecipazione in Etilika. L’operazione allo scopo di rafforzare la presenza nei canali e-commerce e Horeca.

Branca International acquisisce una partecipazione in Etilika

LO STUDIO: SICILIA AL TOP PER I VINI DI QUALITÀ

Studio UniCredit-Nomisma: «Sicilia al top in Italia per i vini di qualità». L’isola è al primo posto per la coltivazione Bio. Crescono export e Gdo. Tutto pronto per Sicilia En Primeur 2022.

Studio UniCredit-Nomisma: «Sicilia al top in Italia per i vini di qualità»

VINI DELLE MARCHE

Michele Bernetti è il nuovo presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini. Tutela delle Dop, promozione del territorio e revisione dei disciplinari i suoi obiettivi.

Michele Bernetti è il nuovo presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini

CANTINA PORTA ROSSA, DAL BRUNELLO AL BAROLO CON PICCINI

Dal Brunello di Montalcino al Barolo: Cantina Porta Rossa è la prima Tenuta Piccini nelle Langhe. La cantina resa celebre da Pierfranco Bonaventura entra nel portafoglio di aziende del gruppo toscano.

Dal Brunello di Montalcino al Barolo: Cantina Porta Rossa è la prima Tenuta Piccini nelle Langhe

PROSECCO CONEGLIANO VALDOBBIADENE DA RECORD

Conegliano Valdobbiadene: 2021 da record. La crescita della Denominazione in valore (+18%) supera la crescita in volume (+13,7%).

Conegliano Valdobbiandene: 2021 da record

PROSECCO, AMARONE E BAROLO TRAINANO IL VINO ITALIANO

Prosecco Superiore, Amarone e Barolo trainano il mercato del vino italiano. Il report Bmti. Bene anche Chianti classico e Brunello di Montalcino. Meno performante la Barbera d’Asti.

Prosecco Superiore, Amarone e Barolo trainano il mercato del vino italiano

PRESENTATA “L’ETICHETTA PARLANTE” U-LABELS

Presentata U-Label, “l’etichetta parlante” con gli ingredienti del vino. La piattaforma voluta da Federvini, Unione italiana Vini e Comité Vins.

Presentata U-Label, “l’etichetta parlante” con gli ingredienti del vino

PIWI: VERSO IL PROSECCO DA “GLERA RESISTENTE”

«Nel 2027 si potrà produrre Prosecco sostenibile da Glera Resistente». L’annuncio del Crea-Ve: entra nel vivo il progetto Gleres, nella zona di Valdobbiadene.

«Nel 2027 si potrà produrre Prosecco sostenibile da Glera Resistente»

PIGNOLETTO BOOM

Pignoletto Doc, +20% di imbottigliato nel 2021. Con oltre 17 milioni di bottiglie la Denominazione è anche tra le più apprezzate al supermercato.

Pignoletto Doc, +20% di imbottigliato nel 2021

NUOVI SPUMANTI PER I BUYER DELLA GDO ITALIANA

Alta Langa, Etna Doc e non solo: nuove opportunità in Gdo per gli spumanti italiani “alternativi”. Franciacorta e TrentoDoc sempre più export oriented. Buyer a caccia di bollicine da nuovi territori.

Alta Langa, Etna Doc e non solo: nuove opportunità in Gdo per gli spumanti italiani “alternativi”

LA BIANCHETTA ANCESTRALE DI TENUTA AMADIO

Case history dal Veneto, il 15 aprile su winemag.it. La Bianchetta ancestrale di Tenuta Amadio: Simone Rech riscopre le vigne del nonno. Grande successo sul mercato per il rifermentato prodotto con l’antico vitigno dei Colli Trevigiani.

La Bianchetta ancestrale di Tenuta Amadio: Simone Rech riscopre le vigne del nonno

MUVIN ECOMUSEO VERONA PRONTO IN 30 MESI

Muvin-EcoMuseo internazionale del Vino di Verona «pronto in 30 mesi». L’annuncio del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.

Muvin-EcoMuseo internazionale del Vino di Verona «pronto in 30 mesi»

IL CASO PICCOLO DERTHONA: IL TIMORASSO SA DOVE ANDARE

Dal Derthona Timorasso al Piccolo Derthona: Tortona sa dove andare. Scacco ad imbottigliatori e mediatori di uve con la denominazione di ricaduta. Lo zampino di Walter Massa nell’accordo con la cantina sociale.

Dal Derthona Timorasso al Piccolo Derthona: Tortona sa dove andare

CONTENUTO ZUCCHERINO IN ETICHETTA?

Indicazione del contenuto zuccherino in etichetta: Federmosti torna alla carica. L’appello del presidente Marco Bertagni, sostenuto da Federconsumatori. Allo studio un sondaggio sui consumatori.

Indicazione del contenuto zuccherino in etichetta: Federmosti torna alla carica

CONCORSO PINOT NERO 2022: I MIGLIORI

Proclamati i vincitori del Concorso nazionale del Pinot Nero. Al via la 24° edizione delle Giornate del Pinot Nero, dal 29 aprile al 2 maggio in Alto Adige.

Indicazione del contenuto zuccherino in etichetta: Federmosti torna alla carica

VALPOLICELLA, ADDIO A FRANCO ALLEGRINI

Addio a Franco Allegrini, padre della Valpolicella moderna. Scomparso il fratello di Marilisa, tra i principali fautori dell’Associazione de Le Famiglie Storiche.

Addio a Franco Allegrini, padre della Valpolicella moderna

VINI PREMIUM: L’ALTRO VOLTO DELLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA

L’altro volto della guerra Russia-Ucraina: cresce il business del vino in Polonia. Varsavia e Cracovia invase da clienti facoltosi a caccia di vini premium: «Effetti su tutti i Paesi dei Carpazi».

L’altro volto della guerra Russia-Ucraina: cresce il business del vino in Polonia

OPERAZIONE DIONISO A CANTINA DI CANNETO

Operazione Dioniso, sequestro preventivo di 740 mila euro alla Cantina di Canneto. Gli sviluppi delle indagini avviate a gennaio 2020.

Operazione Dioniso, sequestro preventivo di 740 mila euro alla Cantina di Canneto

ADDIO AD ANTONIO MOLINARI

Scomparso Antonio Molinari, rese famosa la Sambuca nel mondo. Aveva 81 anni, ultimo esponente del ceppo originario della famiglia.

Scomparso Antonio Molinari, rese famosa la Sambuca nel mondo

CASA SETARO E IL PRIMO VINO DI CONTRADA

Vini vulcanici italiani: Casa Setaro si mette sulle spalle il Vesuvio e propone il primo “vino di contrada”. Il nome è “Contradae 61·37”: un escamotage. Massimo Setaro ricorre alla Smorfia napoletana per aggirare i limiti del disciplinare e accennare a Bosco del Monaco (sarà poi premiato “Vino bianco dell’anno” dalla Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it).

Vini vulcanici italiani: Casa Setaro si mette sulle spalle il Vesuvio e propone il primo “vino di contrada”

FOCUS SUL RIESLING RENANO: OLTREPÒ PAVESE AL TOP IN ITALIA

Riesling renano, opportunità per l’Oltrepò pavese? 28 vini con punteggi. Tra i top Manuelina, Monsupello e Castello di Stefanago. Ipotesi Docg a Montalto tramontata? Un tasting che fa seguito a quello sul Riesling Italico, effettuato a gennaio 2022 da winemag.it (qui i risultati).

Riesling renano, opportunità per l’Oltrepò pavese? 28 vini con punteggi

Categorie
news news ed eventi

Le wine news del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a marzo 2022?

Le wine news del vino italiano in 12 giorni, mese per mese: cosa è successo a marzo 2022? Terzo appuntamento con le notizie salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo utile a ripercorrere le tappe fondamentali di un anno che passerà alla storia, per conseguenze e strascichi della pandemia, ma non solo. Per non perdere sin da subito alcuna delle nostre news e recensioni, iscriviti alla newsletter di winemag.it.

VINO E SPIRITS, LA GUERRA IN UCRAINA SCUOTE I MERCATI

La guerra in Ucraina domina la cronaca a inizio marzo 2022 e scuote il mercato mondiale degli alcolici. Aumento dei costi, scarsità delle materie prime e boicottaggio della vodka russa fanno crollare il valore di grandi e piccole aziende.

La guerra in Ucraina scuote il mercato mondiale degli alcolici

BERTANI DOMAINS DIVENRA ANGELINI WINES & ESTATES

Bertani Domains diventa Angelini Wines & Estates. Un gruppo da 1700 ettari di proprietà, di cui 460 vitati, 4 mln di bottiglie l’anno e 25 mln di euro di fatturato.

Bertani Domains diventa Angelini Wines & Estates

IL MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DELLE COLLINE TERAMANE

Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg: i migliori all’Anteprima 2022. Verso i 20 anni della Denominazione garantita: meglio i Giovani dei Riserva. Carte in regola per il futuro, nel segno dell’identità e dell’unità di intenti.

Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg: i migliori all’Anteprima 2022

PRIMITIVO DI MANDURIA SUGLI SCUDI

Il Primitivo di Manduria cresce nel 2021. Il Consorzio: «Sempre più copiato». + 7,2% ed exploit all’estero. Avviate 64 cause legali anti contraffazione.

Il Primitivo di Manduria cresce nel 2021. Il Consorzio: «Sempre più copiato»

CESCONI NUOVO PRESIDENTE FIVI

Lorenzo Cesconi nuovo presidente della Federazione vignaioli Fivi. Nel pomeriggio l’elezione del nuovo Cda.

Lorenzo Cesconi nuovo presidente della Federazione vignaioli Fivi

GRAPPA, NASCE IL CONSORZIO NAZIONALE

Grappa: nasce ufficialmente il Consorzio Nazionale di Tutela. Il Presidente Caffo: «Ora il Governo riconosca la personalità giuridica ai Consorzi delle bevande spiritose».

Grappa: nasce ufficialmente il Consorzio Nazionale di Tutela

COVID, LA CRISI INFINITA DI BAR E RISTORANTI

La crisi infinita di bar e ristoranti: «A rischio il modello dei Pubblici Esercizi Italiani». L’allarme di Fipe-Confcommercio.

La crisi infinita di bar e ristoranti: «A rischio il modello dei Pubblici Esercizi Italiani»

BIRRA, STOP ALLE VENDITE IN RUSSIA PER DUE COLOSSI

Carlsberg e Heineken interrompono le vendite in Russia. Rimarranno operativi gli otto birrifici di Baltika Breweries.

Carlsberg e Heineken interrompono le vendite in Russia

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, CONTO SALATO PER IL VINO ITALIANO

Guerra Russia-Ucraina, Nomisma Wine Monitor: Italia top exporter più penalizzato. L’analisi dell’Osservatorio.

Guerra Russia-Ucraina, Nomisma Wine Monitor: Italia top exporter più penalizzato

COOPERATIVE EUROPEE A CONFRONTO DA IN TRENTINO

Cooperative vinicole italiane, spagnole e francesi a confronto a Cantine Mezzacorona. Sul tavolo lo scenario politico ed economico internazionale, tra guerra in Ucraina e caro energia.

Cooperative vinicole italiane, spagnole e francesi a confronto a Cantine Mezzacorona

NUOVO CDA FIVI, ECCO I VICEPRESIDENTI

I vignaioli Luigi Maffini e Diletta Nember Cavalleri nuovi vicepresidenti Fivi. La decisione del Cda a Roma.

I vignaioli Luigi Maffini e Diletta Nember Cavalleri nuovi vicepresidenti Fivi

CANTINA TRAMIN, BILANCIO SUPER

Cantina Tramin chiude l’anno solare con un +30%. Trainano Gewürztraminer, Chardonnay ed export.

Cantina Tramin chiude l’anno solare con un +30%

MORELLINO DI SCANSANO: PIÚ DOMANDA CHE OFFERTA

Morellino di Scansano: 9,2 milioni di bottiglie nel 2021, ma la domanda supera l’offerta. Valore produzione sopra i 50 milioni di euro. Indicativa la crescita dello sfuso, verso i 350 euro ad ettolitro.

Morellino di Scansano: 9,2 milioni di bottiglie nel 2021, ma la domanda supera l’offerta

BERLINER WINE TROPHY, ITALIA SUL PODIO

Berliner Wine Trophy 2022, l’Italia sbaraglia la concorrenza con 664 vini a medaglia. Nove le “Gran Gold”. Bel paese meglio di Francia, Spagna, Germania e Portogallo.

Berliner Wine Trophy 2022, l’Italia sbaraglia la concorrenza con 664 vini a medaglia

ABRUZZO DOP SUPERIORE, INTRODOTTE 4 NUOVE MENZIONI

Introdotte le menzioni Abruzzo Dop Superiore per quattro territori. Si tratta di Colline Teramane, Colline Pescaresi, Terre de L’Aquila e Terre di Chieti.

Introdotte le menzioni Abruzzo Dop Superiore per quattro territori

DUE ITALIANI NEL CDA DEL CEEV

Due italiani nel nuovo Cda di Ceev – Comité Européen des Entreprises Vins. Sono Domenico Zonin (vicepresidente) ed Ettore Nicoletto. Anche l’Austria nel Comitato.

Due italiani nel nuovo Cda di Ceev – Comité Européen des Entreprises Vins

ADDIO A FILIPPO MAZZETTI (D’ALTAVILLA)

Filippo Mazzetti, addio al decano dei distillatori piemontesi d’Altavilla. Domani i funerali ad Altavilla Monferrato (AL).

Filippo Mazzetti, addio al decano dei distillatori piemontesi d’Altavilla

SCOSSONE NEL CDA FIVI: VIA WALTER MASSA E ANDREA PICCHIONI

20 marzo. Scossone nel nuovo Cda Fivi: dimissioni di Walter Massa e Andrea Picchioni. Subentra Andrea Pieropan.

Scossone nel nuovo Cda Fivi: dimissioni di Walter Massa e Andrea Picchioni

WALTER MASSA: «LE RAGIONI DELLE MIE DIMISSIONI»

Walter Massa: «Le ragioni delle mie dimissioni dal nuovo Cda Fivi». «Ho rinunciato perché i vignaioli hanno scelto la continuità».

Walter Massa: «Le ragioni delle mie dimissioni dal nuovo Cda Fivi»

ALLARME FEDERVINI SUI COSTI DI PRODUZIONE DEL VINO ITALIANO

Federvini, costi di produzione e crisi internazionale una «tempesta perfetta». Micaela Pallini: «Difficilmente in passato i nostri comparti hanno dovuto gestire una sfida così complessa».

Federvini, costi di produzione e crisi internazionale una «tempesta perfetta»

FIVI, ALTRA BUFERA: I RETROSCENA DI SIMONA NATALE (GIANFRANCO FINO)

Bufera elezioni nuovo Cda Fivi: «Attacchi personali, pressioni, clima da guerriglia». A winemag.it lo sfogo di Simona Natale (Gianfranco Fino Viticoltore): «Mi hanno chiesto di ritirare la candidatura». La Fauci: «Ambiente poco sereno».

Bufera elezioni nuovo Cda Fivi: «Attacchi personali, pressioni, clima da guerriglia»

RAINA LASCIA IL CONSORZIO VINI MONTEFALCO E SPOLETO

Trebbiano Spoletino “rivedibile”: Francesco Mariani (Raina) abbandona Doc Montefalco e Spoleto. «Non scendiamo più a compromessi di sorta: d’ora in poi solo vini Umbria Igt».

Trebbiano Spoletino “rivedibile”: Francesco Mariani (Raina) abbandona Doc Montefalco e Spoleto

NOBILE DI MONTEPULCIANO: RIVOLUZIONE SULLE “STELLE” ALLA VENDEMMIA

Vino Nobile di Montepulciano 2021: voto e “stelle” alla vendemmia quando entrerà in commercio. La svolta del Consorzio: si attenderà fino al 2024.

Vino Nobile di Montepulciano 2021: voto e “stelle” alla vendemmia quando entrerà in commercio

LO CHAMPAGNE IN ITALIA

Sono 9,2 i milioni di bottiglie di Champagne vendute in Italia nel 2021. I dati del Bureau. Giro d’affari record, a 5,7 miliardi.

9,2 milioni di bottiglie di Champagne in Italia nel 2021

AUMENTO COSTI DELL’ENERGIA, EXPORT A RISCHIO

Aumenti energia e materie prime: 1,1 mld di extra costi per la filiera del vino. La guerra cancella 212 mln di export verso i paesi in conflitto. A rischio depressione anche Stati Uniti, Uk, Francia e Spagna.

Aumenti energia e materie prime: 1,1 mld di extra costi per la filiera del vino

I BULGARI DI BOLGARÉ PERDONO LA CAUSA CON BOLGHERI

Vino bulgaro Bolgaré, Bolgheri vince la causa e chiama il Veneto: «In bocca al lupo al Prosecco». Domaine Boyar dovrà ritirare dal mercato i suoi vini.

Vino bulgaro Bolgaré, Bolgheri vince la causa e chiama il Veneto: «In bocca al lupo al Prosecco»

TREBBIANO SPOLETINO, CONSORZIO APRE ALLA MACERAZIONE SULLE BUCCE?

Trebbiano Spoletino Doc: via libera alla macerazione sulle bucce? Le anticipazioni del Consorzio a winemag.it, dopo il declassamento a Umbria Igt deciso da Francesco Mariani (Raína).

Trebbiano Spoletino Doc: via libera alla macerazione sulle bucce?

Categorie
news news ed eventi

Le wine news del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a febbraio 2022?

Le wine news del vino italiano in 12 giorni, mese per mese: cosa è successo a febbraio 2022? Secondo appuntamento con le notizie salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo utile a ripercorrere le tappe fondamentali di un anno che passerà alla storia, per conseguenze e strascichi della pandemia ma non solo. Per non perdere sin da subito alcuna delle nostre news e recensioni, iscriviti alla newsletter di winemag.it.

L’EVASORE TOTALE A SUVERETO

Febbraio 2022 si apre con la news del vignaiolo svizzero evasore totale a Suvereto: vendeva vino all’estero senza fattura. le quote dell’azienda agricola sono risultate di proprietà di una società di Cipro, con soci russi (VIDEO).

Vignaiolo svizzero evasore totale a Suvereto: vendeva vino all’estero senza fattura (VIDEO)

FRANCIACORTA VOLA SUI MERCATI

Franciacorta, più di 20 milioni di bottiglie vendute nel 2021: +28,3% rispetto al 2020 e +15,5% sul 2019. Export al 10,3%.

Franciacorta: più di 20 milioni di bottiglie vendute nel 2021

A PICCO L’EXPORT DEI VINI DELL’AUSTRALIA

Ci spostiamo dall’altra parte del globo, in Australia, dove l’export di vino risulta a picco nel 2021. Pandemia e dazi cinesi pesano sul bilancio finale. Il report.

Australia, export vino a picco nel 2021

L’EUROPA MINACCIA IL VINO ITALIANO

Vino cancerogeno come sigarette, Ue al voto il 14 febbraio: Oiv incontra l’Oms. Invito alla trasparenza da parte dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino.

Vino cancerogeno come sigarette, Ue al voto il 14 febbraio: Oiv incontra l’Oms

NASCE FIVI ABRUZZO-MOLISE

Bella wine news dal centro Italia, a inizio febbraio 2022. Nasce Fivi Abruzzo-Molise: Emilio Rapino è il delegato regionale. La nuova delegazione di produttori farà il suo esordio al Mercato dei Vini e dei Vignaioli indipendenti di Piacenza 2022, ma tutto inizia l’anno precedente. I dettagli.

Nasce Fivi Abruzzo-Molise: Emilio Rapino è il delegato regionale

CHAMPAGNE, MASSUCCO O ENCRY? CHI È IL PRIMO PRODUTTORE ITALIANO

Alberto Massucco o Encry (Enrico Baldin): chi è il primo italiano in Champagne? Facciamo finalmente chiarezza sull’eterna querelle tra i due conquistadores d’Oltralpe, entrambi orgoglio italiano.

Alberto Massucco o Encry – Enrico Baldin: chi è il primo italiano in Champagne?

COLLIS HA UN NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO

Collis Veneto Wine Group: Pierluigi Guarisi è il nuovo amministratore delegato. Il presidente Zambon: «Guida strategica per il futuro».

Collis Veneto Wine Group: Pierluigi Guarisi è il nuovo amministratore delegato

NUTRISCORE E BECA: LO SPETTRO DELL’UE SUL VINO ITALIANO

Nutriscore e Beca: l’Italia del vino alza le barricate. Uiv e Federvini intervengono in difesa del Madre in Italy a inizio febbraio 2022. Il “Cancer plan” non convince la filiera.

Nutriscore e Beca: l’Italia del vino alza le barricate

MASI AGRICOLA CEDE IL 4% AD ENPAIA

La Fondazione Enpaia acquista il 4% di Masi Agricola. L’annuncio dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza degli Addetti e Impiegati in Agricoltura cambia l’assetto della nota cantina della Valpolicella, guidata da Sandro Boscaini.

La Fondazione Enpaia acquista il 4% di Masi Agricola

WINE PARIS 2022: GLI EVENTI CLOU

Gli eventi clou di Wine Paris & Vinexpo Paris 2022. Si torna in presenza: fitto calendario di appuntamenti al primo salone internazionale dell’anno (che risulterà un vero successo, anche per il vino italiano).

Gli eventi clou di Wine Paris & Vinexpo Paris 2022

ANCHE UNIONBIRRAI CONTRO IL NUTRISCORE

Unionbirrai: «La “F” del Nutriscore è un attacco all’economia dei birrifici». Il direttore Ferraris: «Occorre creare dei “bevitori consapevoli”». Filiera della birra e del vino italiano parlano la stessa lingua, all’attacco delle novità prospettate dall’Ue.

Unionbirrai: «La F del Nutriscore è un attacco all’economia dei birrifici»

ALSAZIA, CRESCE L’EXPORT

A inizio febbraio una buona notizia per la Francia. Cresce l’export internazionale dei vini dell’Alsazia, che si presenta con 57 cantine a Wine Paris. Numerosi gli appuntamenti da non perdere con il Civa.

Cresce l’export internazionale dei vini dell’Alsazia: 57 cantine a Wine Paris

POST O MARCHETTE? SUI SOCIAL C’È CHI SGUAZZA

Beverage e influencer: calano i post con l’adv trasparente. I dati 2021 dell’Osservatorio Buzzoole.

Beverage e influencer: calano i post con l’adv trasparente

CANCER PLAN: IL VINO ITALIANO AL GIRO DI BOA

Cancer Plan: depositati gli emendamenti in difesa del vino italiano. Uiv: «Danno d’immagine incalcolabile per il Belpaese».

Cancer Plan: depositati gli emendamenti in difesa del vino italiano

FISAR, UN VINO DA FOGLIA TONDA PER I 50 ANNI

Fisar festeggia 50 anni e celebra il vitigno autoctono toscano Foglia tonda. Speciale blend delle annate 2019 e 2020, curato dall’enologo Roberto Da Frassini: solo 1.200 bottiglie.

Fisar festeggia 50 anni e celebra il vitigno autoctono toscano Foglia tonda

FONDI PER IL SETTORE DEL VINO, TROVATO L’ACCORDO STATO-REGIONI

Arriviamo così al 10 febbraio, quando viene annunciato l’imminente stanziamento di 25 milioni di euro alla filiera vitivinicola. Raggiunto infatti in quella data l’accordo Stato-Regioni. C’è il via libera al decreto.

25 milioni di euro alla filiera vitivinicola: raggiunto l’accordo Stato-Regioni

ADDIO A FRANZ HAAS: MONDO DEL VINO ITALIANO IN LUTTO

Morto Franz Haas, l’Alto Adige del vino perde uno dei suoi riferimenti. Settima generazione di viticoltori, era noto per la scelta del tappo a vite e gli studi sul Pinot Nero.

Morto Franz Haas, l’Alto Adige del vino perde uno dei suoi riferimenti

CIELO E TERRA, L’ANNUNCIO

Marco Vicentini è il nuovo direttore vendite di Cielo e Terra vini. A lui il compito di sviluppare tanto il settore Horeca quanto quello Gdo.

Marco Vicentini è il nuovo direttore vendite di Cielo e Terra vini

TUTTI UNITI SUL CANCER PLAN

Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori contro Nutriscore e Cancer Plan. Sottoscritta, insieme alle altre associazioni del “Patto di Spello”, una lettera aperta ai parlamentari europei

Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori contro Nutriscore e Cancer Plan

PREZZI DEL VINO SFUSO ALLE STELLE

Prezzi del vino sfuso alle stelle in Italia: ecco perché. Su winemag.it i dettagli dell’indagine Bmti-Unioncamere.

Prezzi vino sfuso alle stelle in Italia: ecco perché

CANCER PLAN, PARLAMENTO UE SALVA IL VINO

Il Parlamento europeo salva il vino. Respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea.

Cancer plan, il Parlamento europeo salva il vino

AMARONE SUPERSTAR

Amarone superstar del 2021: cresce e traina la Valpolicella. Domanda italiana in aumento. Bene l’export. Tutti i dati forniti dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella.

Amarone superstar del 2021: cresce e traina la Valpolicella

PROSECCO ALLA CONQUISTA DI PARIGI: ROSÉ SPAURACCHIO DEI FRANCESI

Il Prosecco conquista Wine Paris 2022: «Attenzione mai così alta», rivela a winemag.it il direttore del Consorzio Doc, Luca Giavi, tra i padiglioni dell’Expo Porte di Versailles. L’intervista esclusiva, in battuta diretta da Parigi.

Il Prosecco conquista Wine Paris 2022: «Attenzione mai così alta». E il rosé spaventa la Francia

BUYER GDO A CACCIA DI NUOVI SPUMANTI ITALIANI

Boom degli spumanti al supermercato: Gdo attenta a nuovi territori e vitigni autoctoni. I dati Iri confermano la crescita inarrestabile delle bollicine. Pambianco (Conad): «Area 3 e 4, new entry».

Boom degli spumanti al supermercato: Gdo attenta a nuovi territori e vitigni autoctoni

ETICHETTA AMBIENTALE, ENNESIMA PROROGA

Etichettatura ambientale, proroga al 1° gennaio 2023. Il voto alla Camera nel contesto di Milleproroghe.

Etichettatura ambientale, proroga al 1° gennaio 2023

PROSECCO DOC, PIÚ GLERA PER TUTTI

Prosecco Doc: un ettaro di Glera in più a cantina. Ecco le condizioni. La richiesta del Consorzio alle Regioni Veneto e Fvg.

Prosecco Doc: un ettaro di Glera in più a cantina. Ecco le condizioni

FOOD: MANGALICA, LA CARNE DI MAIALE DA IMPARARE A CONSCERE

Mangalica, la carne di maiale ungherese che piace agli chef (e costa sempre di più): reportage esclusivo di winemag.it dall’Ungheria al Bel paese. La razza magiara conquista gli allevamenti di mezzo mondo, Italia compresa. I ristoranti in cui provarla, a Budapest e Debrecen.

Mangalica, la carne di maiale ungherese che piace agli chef (e costa sempre di più)

BOMBE RUSSE SU KIEV: LA STORIA DELLA SOMMELIER UCRAINA

Dall’enoteca del centro di Kiev alle notti in metropolitana: la storia di Alie, nell’Ucraina invasa dai russi. La giovane sommelier ha trovato riparo nella pancia della città, trasformata in bunker. La testimonianza esclusiva.

Dall’enoteca del centro di Kiev alle notti in metropolitana: la storia di Alie, nell’Ucraina invasa dai russi

GRUPPO HEINEKEN, 73 MILIONI SU ICHNUSA

Heineken investe 73 milioni di euro su Birra Ichnusa. Previsto l’ampliamento del birrificio di Assemini (CA) ed il miglioramento delle performance ambientali.

Heineken investe 73 milioni di euro su Birra Ichnusa

LE ELEZIONI FIVI

Rinnovo Consiglio direttivo Fivi, via il “click day”: Mercato 2022 aperto a tutti i vignaioli? La proposta rivoluzionaria della lista “6 Fivi”.

Rinnovo Consiglio direttivo Fivi, via il “click day”: Mercato 2022 aperto a tutti i vignaioli?

LOW & NO ALCOL: È BOOM, ANCHE NEGLI SPIRITS. IL CASO LYRE’S

Lyre’s: l’inarrestabile crescita de “Low & no alcol”. L’azienda australiana ha visto un aumento delle vendite del 300% a gennaio 2022.

Lyre’s: l’inarrestabile crescita de “Low & no” alcol

A MILANO TORNA LIVE WINE

Ultima wine news di febbraio 2022 dedicata al mondo dei cosiddetti “vini naturali”. Riecco a Milano “Live Wine”, il Salone Internazionale del Vino Artigianale. Appuntamento al Palazzo del Ghiaccio, domenica 20 e lunedì 21 marzo.

Live Wine 2022: riecco a Milano il Salone Internazionale del Vino Artigianale

Categorie
news news ed eventi

Le wine news del vino italiano, mese per mese, in 12 giorni: cosa è successo a gennaio 2022?

Le wine news del vino italiano: 12 giorni per raccontare il 2022, un anno che passerà alla storia per le conseguenze e gli strascichi della pandemia, ma non solo. A partire da oggi, 1 gennaio 2023, winemag.it ripercorrerà in un articolo le notizie più salienti che hanno contraddistinto il 2022 del vino italiano. Ogni introduzione alla news è seguita dal link all’articolo, grazie al quale è possibile entrare nel dettaglio della singola notizia e… Riviverla. Per non perdersi nessuna news, del resto, basta iscriversi alla newsletter (clicca qui). Pronti per il viaggio nel tempo? Via!

L’ANNO SI APRE CON IL TOBLINOGATE

Il 2022 del vino italiano si apre col botto, con una notizia che nessuna testata nazionale di settore ha ripreso, pur nell’assoluta gravità del tema (meditare su questo tema è d’obbligo, anche a distanza di diversi mesi). Dopo il clamoroso (e ingiustificato) licenziamento, gli enologi della cooperativa trentina Cantina Toblino, Lorenzo Tomazzoli e Marco Pederzolli tornano al lavoro. Il Tribunale di Trento ne stabilisce il reintegro e Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, non nasconde una certa soddisfazione: «Giustizia è fatta».

Enologi Cantina Toblino reintegrati dopo licenziamento, Cotarella: «Giustizia è fatta»

Sul caso, ridefinito Toblinogate, winemag.it pubblica anche alcuni stralci dell’ordinanza che inchioda il Cda di Cantina Toblino e scagiona gli enologi licenziati. In esclusiva le carte del Tribunale di Trento e le parole del supertestimone, l’ex direttore generale della cooperaitva, Gianantonio Pombeni.

Toblinogate: l’ordinanza che inchioda il Cda di Cantina Toblino e scagiona gli enologi licenziati

ADDIO A LINO MAGA, IL “SIGNOR BARBACARLO”

Il 2 gennaio arriva in redazione una di quelle notizie che non si vorrebbero mai apprendere. È il momento di dire addio a Lino Maga, il “Signor Barbacarlo”. Classe 1931, il vignaiolo simbolo dell’Oltrepò pavese ha tracciato, in punta di piedi, la storia di un cru entrato nel mito: il Barbacarlo.

Addio a Lino Maga, il “Signor Barbacarlo”

FIVI IN PRESSING PER LA RIFORMA DEI CONSORZI DEL VINO

Parte in quinta il 2022 della Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti. Il gruppo di vignaioli prende spunto dal crack di Piemonte Land of Wine per fare pressing sul fronte della riforma Consorzi del vino. I vignaioli si mostrano preoccupati dall’uscita dal superconsorzio di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani.

Da crack Piemonte Land of Wine a riforma Consorzi del vino: pressing di Fivi

L’UE MINACCIA I PRODUTTORI DI VINO E CARNI ROSSE

L’inizio del 2022 vede la preoccupazione generale dei produttori di vino italiani, per le posizioni intransigenti dell’Unione europea. Alleanza Cooperative Agroalimentari tuona: «L’Ue discrimina le aziende produttrici di vino e di carni rosse». Critiche alle mosse di Bruxelles: lettera al Commissario Wojciechowski.

Alleanza Cooperative Agroalimentari: «Ue discrimina aziende vino e carni rosse»

COVID: MARCA BOLOGNAFIERE 2022 VIENE RINVIATA

Il 4 gennaio, dopo i rumors che si rincorrevano da settimane, Bologna Fiere annuncia il rinvio a primavera di Marca by Bolognafiere. Una decisione presa in accordo con Adm. «Nuove date in tempi brevissimi», è l’annuncio.

Marca BolognaFiere 2022 rinviata a primavera: «Nuove date in tempi brevissimi»

IL NUOVO VOLTO DEL COVID: LA VARIANTE OMICRON MINACCIA IL TURISMO 

Il 5 gennaio, Confagricoltura lancia l’allarme sulla pioggia di disdette negli agriturismi italiani. La causa? È la variante Omicron. L’associazione di categoria non nasconde una certa preoccupazione: «Serve una concreta strategia turistica per il Paese».

Agriturismi, pioggia di disdette a causa della variante Omicron

IL RAPPORTO COOP 2021 FOTOGRAFA LE PREOCCUPAZIONI (2022) DEGLI ITALIANI

«Speranza, ripresa, cambiamento, timore»: ecco gli italiani secondo il Rapporto Coop 2021, pubblicato il 6 gennaio. Voglia di nuovi orizzonti e valori per il 2022, mentre la digital life sembra già realtà. Gdo al banco di prova.

«Speranza, ripresa, cambiamento, timore»: gli italiani secondo il Rapporto Coop 2021

LE NUOVE DATE DI MARCA BY BOLOGNAFIERE

Promesse di celerità mantenute. Marca BolognaFiere 2022 annuncia il 7 gennaio 2022 le nuove date: l’evento si terrà il 12 e 13 aprile.

Marca BolognaFiere 2022, le nuove date: 12 e 13 aprile

GRUPPO SANTA MARGHERITA FA LA SPESA NEGLI USA

Roco Winery Oregon entra nel portafoglio di Santa Margherita Usa. Il Gruppo guidato da Gaetano Marzotto acquisita la maggioranza della tenuta della Willamette Valley. Un’ottima “wine news” per il mondo del vino italiano.

Roco Winery Oregon entra nel portafoglio di Santa Margherita Usa

SERVE IL GREEN PASS PER VISITARE LE CANTINE

L’8 gennaio, winemag.it dedica un focus alle misure del Governo per arginare l’emergenza Covid-19. Green pass per visite in cantina, degustazioni ed eventi: cosa prevede il decreto 30 dicembre 2021? Il punto sugli ultimi provvedimenti volti ad arginare il Coronavirus e il dilagare della variante Omicron.

Green pass per visite in cantina, degustazioni ed eventi: cosa prevede il decreto 30 dicembre 2021?

LA VARIANTE OMICRON PREOCCUPA I CONSORZI DEL VINO ITALIANO

Anteprima Amarone, il grande evento annuale organizzato dal Consorzio Tutela Vini della Valpolicella, viene posticipata a giugno. Le nuove date, annuncia l’ente di Verona, saranno comunicate a breve.

Anteprima Amarone posticipata a giugno

ASTI E MOSCATO D’ASTI CRESCONO SUI MERCATI

Asti spumante e Moscato D’Asti Docg: 102 milioni di bottiglie nel 2021. A metà gennaio 2022, il Consorzio piemontese dà i numeri dell’anno appena trascorso. Crescita dell’11% rispetto al 2020. Il logo del Consorzio diventa simbolo della Denominazione.

Asti spumante e Moscato D’Asti Docg: 102 milioni di bottiglie nel 2021

ANNO D’ORO PER IL PROSECCO DOC, ANCHE GRAZIE AL…ROSÉ

«Oltre il Prosecco Rosé: 2021 anno d’oro per la Doc con 627,5 milioni di bottiglie», titola la wine news di winemag.it, sempre a metà gennaio 2022. Consorzio al lavoro per l’Agenda 2030 della denominazione. Parola d’ordine «coinvolgimento», annuncia il management di Treviso.

Oltre il Prosecco Rosé: 2021 anno d’oro per la Doc con 627,5 milioni di bottiglie

POSTICIPATA ANCHE GRANDI LANGHE 2022

Grandi Langhe 2022 comunica ai professionisti del settore le nuove date. La kermesse si terrà il 4-5 aprile 2022. Iscrizione, location e modalità rimangono invariate.

Grandi Langhe 2022, ecco le nuove date: 4-5 aprile

NON SOLO VINO

Heineken rivende birrificio Hibu ai soci fondatori. L’acquisto dalla multinazionale nel 2017 torna nelle mani dei vecchi proprietari.

Heineken rivende birrificio Hibu ai soci fondatori

IL PROSECCO AUSTRALIANO

In Australia è piena estate: tempo di lanciare una nuova linea di Prosecco. No? Novità in casa Grant Burge Wines. C’è anche il rosé.

In Australia è piena estate: tempo di lanciare una nuova linea di Prosecco. No?

BUONE BEER NEWS DAL GOVERNO

La riduzione dell’aliquota delle accise sulla birra è in Legge di Bilancio. Pratolongo (Assobirra): «La birra resta tuttavia unica bevanda da pasto tassata in Italia».

Riduzione aliquota accise birra in Legge di Bilancio

PROWEIN 2022, I PRIMI RUMORS SUL POSTICIPO

Sempre a metà di gennaio 2022, winemag.it dà notizia della possibilità che Prowein 2022 venga posticipata a maggio. Pressioni della filiera su Messe Düsseldorf e rumors dalla Germania: le nuove date sarebbero già state identificate.

Prowein 2022 posticipata a maggio? Pressioni della filiera su Messe Düsseldorf

VINO ITALIANO NELLA MORSA DELLA VARIANTE OMICRON (E DEL RDC?)

Omicron, aziende del vino in ginocchio a gennaio 2022: «Dipendenti a casa in malattia, produzione in stallo». L’allarme dal Veneto: «Con il reddito di cittadinanza non si trovano sostituti».

Omicron, aziende del vino in ginocchio: «Dipendenti a casa in malattia, produzione in stallo»

WINE NEWS DALLA SARDEGNA: BOTTIGLIA ISTITUZIONALE PER MAMOJÀ 

Prima bottiglia dell’Associazione Mamojà: l’etichetta è firmata da Leonardo Terenzoni. L’artista ha disegnato il “vestito” del vino nato dalla vigna di Federica Dessolis.

Prima bottiglia dell’Associazione Mamojà: l’etichetta è firmata da Leonardo Terenzoni

ANNUNCIATE LE DATE DI ANTEPRIMA SAGRANTINO 2022

Anteprima Sagrantino, la nuova annata si presenta il 25 e 26 maggio. Per il secondo anno si terranno in primavera i tasting dedicati ai vini dei territori di Montefalco e Spoleto.

Anteprima Sagrantino, la nuova annata si presenta il 25 e 26 maggio

VOLA LA DOC MAREMMA

Doc Maremma Toscana: +16% nel 2021. Trainano il Vermentino e il Rosso. In crescita anche il Ciliegiolo. I dati del Consorzio di Tutela

Doc Maremma Toscana: +16% nel 2021

ALTRA PROROGA PER L’ETICHETTA AMBIENTALE

Etichetta ambientale, ufficiale l’ennesima proroga dell’entrata in vigore del provvedimento. In Friuli Venezia Giulia, tuttavia, l’esempio virtuoso di Tenimenti Civa. La cantina di Bellazoia di Povoletto (UD) ha introdotto il nuovo sistema di etichettatura già dal 2021.

Etichetta ambientale, altra proroga. In Friuli l’esempio virtuoso di Tenimenti Civa

IL 2022 DEL VINO ITALIANO PASSA DAI PIWI

«Piwi subito nelle Igt come “palestra”, poi nelle Doc»: Italia svegliati, la Francia corre. Appello del prof. Attilio Scienza al Convegno sui nuovi modelli di viticoltura legati ai vitigni resistenti.

«Piwi subito nelle Igt come “palestra”, poi nelle Doc»: Italia svegliati, la Francia corre

CRESCONO LE VENDITE DI CHAMPAGNE

Champagne: +32% delle vendite nel 2021. Dalla Francia trapela cauto ottimismo per il 2022.

Champagne: +32% delle vendite nel 2021

PROWEIN 2022 CONFERMA LE NUOVE DATE: SI TERRÀ A MAGGIO

Prowein 2022 a maggio, nuove date ufficiali. WineParis & VinExpo Paris tra meno di un mese: appuntamento a Parigi dal 14 al 16 febbraio. Messe Düsseldorf stravolge il calendario delle più importanti fiere del mondo del vino internazionale. Confermate, dunque, le indiscrezioni di winemag.it.

Prowein 2022 a maggio, nuove date ufficiali. WineParis & VinExpo Paris tra meno di un mese

L’IRA DI LONDRA SULLE NUOVE DATE DI PROWEIN

Nuove date Prowein 2022, ira di Londra: «Attacco diretto al mercato britannico». I tre giorni su cui ha ripiegato Messe Düsseldorf coincidono con quelli della London Wine Fair. Londra non le manda a dire a Berlino.

Nuove date Prowein 2022, ira di Londra: «Attacco diretto al mercato britannico»

LA PRIMA PRESIDENTE DONNA DEL CONSORZIO PRIMITIVO MANDURIA

Il 21 gennaio winemag.it dà notizia della prima donna nel ruolo di presidente del Consorzio Tutela Primitivo di Manduria: Novella Pastorelli (Due Palme) è la nuovo presidente del dell’ente pugliese.

Novella Pastorelli nuovo presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria

ENNESIMO RIBALTONE IN OLTREPÒ PAVESE

Sfiduciato il Cda di Terre d’Oltrepò. I soci: «Mancanza di trasparenza». 310 voti favorevoli, 153 contrari.

Sfiduciato il Cda di Terre d’Oltrepò. I soci: «Mancanza di trasparenza»

IL NUOVO CATALOGO DI PROPOSTA VINI

Il 25 gennaio, winemag.it dà conto ai lettori della partecipazione alla presentazione del nuovo catalogo di Proposta Vini, tra le distribuzioni di vino e spirits più importanti d’Italia. L’azienda dimostra di avere le spalle grosse. E Girardi spiega in esclusiva a winemag.it: «La nostra ricetta? Formazione e passione». Agenti a scuola durante il lockdown e sprint digitale: ordini via app. L’appello: «Quote rosa, fatevi avanti».

Proposta Vini più forte della pandemia. Girardi: «La nostra ricetta? Formazione e passione»

PARIGI TIRA DRITTO

Wine Paris & Vinexpo Paris (ri)conferma le date attorno alla fine di gennaio 2022: attesi 20 mila visitatori a Parigi. Vinexposium infonde fiducia con il Ceo Rodolphe Lameyse: «La capitale è pronta ad accogliere gli ospiti».

Wine Paris & Vinexpo Paris (ri)conferma le date: attesi 20 mila visitatori a Parigi

CANTINA VALLE ISARCO ESULTA

Cantina Valle Isarco, 2021 da incorniciare: nuovo record del fatturato. Armin Gratl al lavoro sulla linea Aristos. In arrivo due nuovi vini? Si apre con un’ottima wine news legata ai fatturati il 2022 della cooperativa altoatesina.

Cantina Valle Isarco, 2021 da incorniciare: nuovo record del fatturato

LONDRA CAMBIA LE DATE DOPO IL BRACCIO DI FERRO CON PROWEIN

Nuove date per la London Wine Fair 2022 dopo il braccio di ferro con Prowein. Messaggi di vicinanza internazionale ad Hannah Tovey, direttrice della kermesse londinese.

Nuove date per la London Wine Fair 2022 dopo il braccio di ferro con Prowein

ITALIANI PAZZI PER LE ASTE DI VINI PREGIATI

Il 28 gennaio gli italiani si riscoprono pazzi per le aste di vini pregiati e Champagne. E si guadagna fino a 60 mila euro l’anno. Battuta in Italia la bottiglia record di Romanée-Conti Romanée Conti Grand Cru del 2006 a 15.500 euro.

Italiani pazzi per le aste di vino e Champagne. E si guadagna fino a 60 mila euro l’anno

OLIO, PRODUTTORI DEL GARDA DOP IN AGITAZIONE

Produttori Olio Garda Dop: «Così scompare l’olivicoltura gardesana». Il Fondo per il sostegno della filiera olivicola-olearia di fatto li esclude dagli aiuti.

Produttori Olio Garda Dop: «Così scompare l’olivicoltura gardesana»

È GUERRA DEL VETRO (O DELLA BOTTIGLIA) TRA ALBUGNANO 549 E ALBEISA

«Avete copiato la bottiglia»: guerra del vetro (o della bottiglia) tra Consorzio Albeisa e Albugnano 549. Lettera di diffida da parte dei legali dei produttori delle Langhe: «I consumatori possono confondersi». Su winemag.it una wine news ripresa poi dalla stampa nazionale (ancora una volta non da quella di settore!).

«Avete copiato la bottiglia»: guerra del vetro tra Consorzio Albeisa e Albugnano 549

OSCAR LORANDI ALLA GUIDA DI CANTINA GIRLAN

L’ultima notizia sul vino italiano 2022 arriva dall’Alto Adige. Oscar Lorandi è il nuovo presidente di Cantina Girlan, una delle cooperative più rappresentative dell’universo enologico altoatesino. Le sue prime parole? «Grande onore e responsabilità».

Alto Adige, Oscar Lorandi nuovo presidente di Cantina Girlan

Categorie
news news ed eventi

Benvenuto Brunello 2022: punteggi Brunello 2018, Riserva 2017 e Rosso di Montalcino 2020, 2021


Gli assaggi di winemag.it a Benvenuto Brunello 2022, con i punteggi a Brunello di Montalcino 2018, Brunello di Montalcino Riserva 2017 e Rosso di Montalcino della vendemmia 2020 e 2021, raccontano le ultime annate di alcuni dei vini icona del Made in Italy enologico. L’anteprima dell’annata 2018 del Brunello mostra vini di buona prontezza, senza rinunciare alla prospettiva. Un’annata giudicata forse troppo frettolosamente come “minore”, che dovrebbe essere in grado di dare buone soddisfazioni dal punto di vista del medio-lungo affinamento, almeno nella maggior parte degli assaggi.

Annate agli antipodi per caratteristiche come la 2017 e la 2018 – calda e secca la prima, piovosa la seconda – rivelano quanto i produttori di Montalcino abbiano ormai raggiunto un livello qualitativo medio superiore a molte altre regioni vinicole italiane (e internazionali). Giustificando, così, il successo e la tenuta sul mercato delle tre denominazioni toscane, anche in periodi di crisi e di congiunture economiche sfavorevoli.

BENVENUTO BRUNELLO: UN EVENTO INSODDISFACENTE

Ciò che invece è da rivedere, da capo da fondo, è il sistema di accreditamento della stampa all’annuale anteprima denominata “Benvenuto Brunello”, organizzata dal Consorzio di Tutela, presieduto da Fabrizio Bindocci e dal direttore Michele Fontana. A testate libere e indipendenti come winemag.it viene (letteralmente) impedito l’accesso, per lasciare il posto a numerosi “personaggi” e ai loro accompagnatori e accompagnatrici – soliti noti, neppure iscritti all’Ordine dei giornalisti, e il riferimento non è ai cosiddetti (spesso autoproclamatosi) “influencer” o ai blogger – che vengono spacciati per “stampa di settore“.

Quanto sono contenti i produttori di Brunello di questa gestione? A giudicare dai commenti giunti presso la nostra redazione, la formula attuale di Benvenuto Brunello è da rivedere per oltre il 90% delle cantine di Montalcino. C’è una bella differenza, del resto, tra un’anteprima riservata alla stampa di settore e una passerella, tra cui figura qualche giornalista in carne ed ossa.

Tornando al focus principale e scusandoci per una divagazione sul tema per noi più che mai necessaria – divagazione che accomuna, ahinoi, Benvenuto Brunello al sistema di accreditamento delle Anteprime Toscane, altro evento al quale non siamo evidentemente graditi – ecco vini e punteggi di winemag.it ai Brunello di Montalcino 2018, Brunello di Montalcino Riserva 2017 e Rosso di Montalcino della vendemmia 2020 e 2021 ricevuti in redazione.

BRUNELLO DI MONTALCINO 2018: LA DEGUSTAZIONE

 

VINO ANNATA CANTINA % ALCOL
Brunello di Montalcino Docg 2018 Villa I Cipressi 14
Bel granato, naso ampio, caldo, sul frutto rosso croccante e sulle erbe aromatiche, legno molto dosato, elegante speziatura che, con l’ossigenazione, vira sul balsamico. In bocca entra dritto, su note corrispondenti al naso. Tannino piuttosto fitto, in fase di integrazione, come normale. Centro bocca su frutto denso e ritorni di legno, prima di una chiusura asciutta, sapida. Vino che mostra una certa prontezza. 87/100
Brunello di Montalcino Docg “Zebras” 2018 Villa I Cipressi 14
Colore meno intenso del precedente. Naso elegantissimo, su piccoli frutti rossi e netti marcatori floreali (viola su tutti), oltre alla consueta macchia mediterranea. L’ossigenazione lascia spazio a note di cuoio e tabacco, liquirizia. Splendido al palato: la vena salina accoglie in ingresso di bocca e accompagna tutto il sorso. Il tannino è levigato, soffice, elegantissimo e va a braccetto con l’espressione del frutto, succosissimo, pur ancora croccante. 92/100
Brunello di Montalcino Docg 2018 Podere Casisano 14
Granato. Naso prezioso, floreale di viola, leggero accento di caseina sulla leggera speziatura e sulle venature di macchia mediterranea. In bocca premiata la morbidezza e la beva. Chiude asciutto, su ritorni garbati di frutto rosso maturo, stuzzicati da un tannino di buona morbidezza. Componente alcolica in fase di integrazione, respirabile in retro olfattivo.  89/100
Brunello di Montalcino Docg 2018 Bellaria di Bernazzi Gianni 14
Granato intenso, alla vista. Naso che si apre sul selvatico, sempre più integrato con l’ossigenazione. Resta tale la balsamicità e la profondità del naso, su tinte speziate scure che fanno da contraltare al frutto, denso, leggermente pastoso. Vino già piuttosto godibile, anche se il suggerimento è di attendere questo nettare, dal chiaro potenziale. 87/100
Brunello di Montalcino Docg “Assunto” 2018 Bellaria di Bernazzi Gianni 14
Granato intenso. Naso floreale, fruttato intenso, pienamente maturo: nettissima la ciliegia, croccante, succosa. In bocca si conferma un Brunello incentrato sul frutto, sulla sua pienezza. Il tannino, così come l’esuberanza alcolica, devono ancora integrarsi alla perfezione. Meglio attendere il vino: darà soddisfazioni. 89/100
Brunello di Montalcino Docg 2018 Fattoria La Fiorita 15
Granato luminoso. Naso sulla macchia mediterranea, oltre che sul frutto rosso (ciliegia) perfettamente maturo. Nota speziata scura, profonda. Terziari composti, sulla tostatura. In bocca conferma una certa densità, ben controbilanciata dalla vena sapida. Torna sulla ciliegia, così come sull’agrume rosso e sulla spezia per un palato già godibilissimo, che deve assorbire meglio solo l’esuberanza alcolica. Tannino elegante. Vino di sicura prospettiva. 91/100
Brunello di Montalcino Docg “No” 2018 Fattoria La Fiorita 15
Bel granato luminoso. Naso di buona stratificazione. Frutti rossi, floreale di viola, ma anche un ricordo goudron e di tamarindo: note che evidenziano un’inattesa e inaspettata prontezza, evoluzione. In bocca gran bella corrispondenza, con la freschezza che regala una beva sorprendente per la gioventù del nettare. Lungo, sapido, ritorna sul frutto rosso croccante prima della chiusura. Godibilissimo oggi, nel sapiente compromesso tra rusticità e piacevolezza, ma con grande potenziale di affinamento. 93/100
Brunello di Montalcino Docg 2018 La Gerla di Sergio Rossi 14,5
Bel granato luminoso, alla vista. Gran bella eleganza al naso, spezia scura, macchia mediterranea, tocco di zafferano, frutto croccante. Un naso di gran stratificazione, unico nella batteria. Sorso di gran masticabilità, eleganza, prospettiva. Frutto pieno, polposo, sapidità a fare da spina dorsale, controbilanciando le note dolci, dense, di liquirizia. Tannino soffice, che accompagna il sorso dal centro bocca alla chiusura, asciutta. Beva agilissima, nonostante il vino mostri un potenziale inesauribile. In definitiva, una grandissima prova. 95/100
Brunello di Montalcino Docg “La Pieve” 2018 La Gerla di Sergio Rossi 14,5
Bel naso ampio, di buona stratificazione. Alle note fruttate di ciliegia, arancia rossa, lampone, risponde una bella speziatura. In bocca è teso, elegante, senza rinunciare alla pienezza. Allunga sulla sapidità e gioca su un tannino elegantissimo per garantire, ancora una volta, una beva di prontezza eccezionale. Persistenza da campione. Vino, al contempo, dal grandissimo potenziale di lungo affinamento. Altra prova esemplare.  96/100
Brunello di Montalcino Docg 2018 Ridolfi 14
Granato luminoso. Naso di grande eleganza, sul floreale e sul frutto croccante. Terziari presenti, ma composti. Ancor più marcata la spezia e la vena balsamica, fresca, mentolata. In bocca conferma la grandissima eleganza. In bocca ciliegia, terziari composti. Tannini distesi. Chiusura su frutto pieno e leggera esuberanza alcolica. Vino già molto godibile, ma il consiglio è quello di aspettarlo. 91/100
Brunello di Montalcino Docg 2018 Patrizia Cencioni 14
Granato luminoso. Tanta spezia al naso, ad accompagnare un frutto pienamente maturo. Terziari ben integrati (burro salato, crema). Tannini piuttosto levigati fanno il paio con un’ottima corrispondenza del frutto. Retro olfattivo sul bel gioco tra primari e terziari, col risultato di esaltare la beva. Vino già godibilissimo. 90/100
Brunello di Montalcino Docg “Ofelia” 2018 Patrizia Cencioni 14,5
Granato luminoso. Frutto e macchia mediterranea al naso, premiata così la speziatura, elegantissima. Elegantissimo al palato, giocato in prospettiva pur mostrando già una gran bella beva, con la polpa in grado di riequilibrare in maniera magistrale il tannino, ancora ruggente. Vino che, più di altri, evidenzia la maestria in vigna e in cantina di Patrizia Cencioni. 94/100
BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 2017: LA DEGUSTAZIONE
VINO ANNATA CANTINA % ALCOL
Brunello di Montalcino Docg Riserva 2017 Ridolfi 14,5
Granato pieno, luminoso. Naso sul frutto, pienamente maturo, succoso. Floreale intenso, di viola. Bella speziatura, elegantissima. Terziari dosatissimi, perfettamente integrati. Al palato una perfetta corrispondenza. Vino di grandissima beva, godibilissima, con ampie prospettive di evoluzione. 95/100
Brunello di Montalcino Docg Riserva “Colombaiolo” 2017 Podere Casisano 14
Granato. Naso elegante, floreale e fruttato: ciliegia, lampone, arancia rossa. Note tostate. L’ossigenazione apre al cuoio, al tabacco dolce, al fumo dolce di pipa. In bocca una perfetta corrispondenza, per una Riserva di Brunello di grande immediatezza e, al contempo, prospettiva. Bel finale asciutto, ottima persistenza. 95/100
Brunello di Montalcino Docg Riserva “123” 2017 Patrizia Cencioni 14,5
Granato mediamente carico. Naso che si apre su un’elegantissima speziatura e sulle aromatiche della macchia mediterranea, che non nascondono comunque il frutto. Al palato una straordinaria prontezza: terziari di cioccolato e cuoio giocano sul frutto rosso (ciliegia) ancora croccante. Lunga persistenza, su tinte balsamiche. 94/100
ROSSO DI MONTALCINO DOCG 2020 E 2021: LA DEGUSTAZIONE
VINO ANNATA CANTINA % ALCOL
Rosso di Montalcino Docg 2020 Fattoria La Fiorita 14
Granato luminoso. Balsamicità e fiore, oltre al frutto e ai richiami alle erbe della macchia mediterranea. In bocca croccante, teso, fresco, lineare. Bel Rosso di Montalcino, tipico e godibile, morbido e gastronomico, con leggera esuberanza alcolica sul resto delle componenti. 89/100
Rosso di Montalcino Docg 2020 Bellaria di Bernazzi Gianni 14
Granato intenso. Speziatura regina all’olfatto, a disegnare un naso profondo, fresco, molto balsamico, quasi denso anche nella componente fruttata. In bocca ben si abbinano la “leggerezza” e la “leggiadria” del frutto, piuttosto concentrato, e i ritorni freschi, mentolati e balsamici anticipati dal naso. Vino piuttosto grasso, pieno, che chiama il piatto e rivela una costruzione enologica che guarda ai mercati internazionali. 88/100
Rosso di Montalcino Docg 2020 Ridolfi 14,5
Color rubino. Naso che abbina profondità di spezia e frutto rosso, unitamente ad eleganti note tostate dolci: ciliegia, fragolina di bosco, lampone, ancora croccanti. In bocca corrispondenza perfetta. Lungo, teso, fresco, leggermente sapido in chiusura: chiama il sorso successivo. Utilizzo del legno magistrale, sottolineato da un retro olfattivo golosissimo. 92/100
Rosso di Montalcino Docg 2021 Podere Casisano 13,5
Rubino. Naso elegante, pieno: frutto maturo, non solo rosso ma anche scuro. Speziatura equilibrata, fresca. In bocca esuberanza alcolica e frutto pienamente maturo disegnano i contorni di un vino incentrato sulla godibilità e sull’immediatezza, pur al cospetto di un tannino e di una componente alcolica futuribile. 90/100
Rosso di Montalcino Docg 2021 La Gerla di Sergio Rossi 14
Granato pieno. Ancora una volta il naso è nel segno della pienezza e della gradevolezza, come in tutti i vini di La Gerla. Lampone, ciliegia. Corrispondenza perfetta naso bocca, croccante, balsamico, speziato, fruttato. Lunghezza da campione per un vino di gran carattere e con potenziale di evoluzione. 93/100

 

Categorie
news news ed eventi

Alta Langa vero fenomeno del metodo classico italiano: 597 ettari entro il 2025


Continua la crescita inarrestabile, ma ragionata, dell’Alta Langa Docg. Nel 2022 le vendite sono quasi raddoppiate. Quello piemontese è il vero fenomeno del metodo classico italiano. Per la precisione, il 2022 si chiude con un +40% sulle vendite rispetto all’anno precedente, che già aveva fatto segnare un +42% rispetto ai valori pre-pandemia. Le cantine socie del Consorzio, con sede ad Asti, salgono a 134 grazie all’ingresso di 18 nuove compagini, tra case produttrici e viticoltori.

La produzione attesa di Alta Langa vendemmia 2022 è di 3 milioni di bottiglie. Un risultato sostanzialmente in linea con quello del 2021, nel quale il leggero calo dovuto alle particolari condizioni climatiche dell’annata è stato mitigato dall’entrata in produzione di nuovi impianti. Il prossimo decennio sarà comunque fondamentale per avere un quadro esaustivo delle reali mire dei produttori di Alta Langa Docg, che annunciano di voler «crescere e affermarsi» ulteriormente. 

Nel 2023 sarà infatti riaperto il bando vigneti che consentirà l’iscrizione di 220 nuovi ettari ad Alta Langa Docg nel prossimo triennio 2023-2025. Il vigneto dell’Alta Langa potrà così passare dagli attuali 377 ettari (175 in provincia di Cuneo, 164 in provincia di Asti e 38 in provincia di Alessandria) ai complessivi 597 ettari. Un provvedimento che viene definito «un forte segnale di fiducia nel futuro della denominazione» da parte del management dell’ente di Tutela, che in passato aveva deciso di bloccare gli impianti.

ALTA LANGA DOCG: CRESCERANNO GLI ETTARI

Nel dicembre 2019, alla luce della situazione di mercato e delle scorte in affinamento presso le cantine delle aziende associate, il Consorzio Alta Langa aveva inviato a Regione Piemonte la proposta di sospensione delle iscrizioni di vigneti della denominazione per il triennio 2020 – 2022. Un’occasione che i produttori non vogliono perdere, invece, a partire dal prossimo anno: la programmazione regionale prevede infatti l’apertura e la chiusura delle iscrizioni ogni tre anni. Nel 2023, sempre in Piemonte, cresceranno anche le superfici destinate alla produzione delle Docg Gavi, Barolo, Barbaresco e Asti.

«La nostra denominazione – commenta la presidente del Consorzio Mariacristina Castelletta – è unica e speciale, fatta da persone ambiziose, agricoltori e produttori di bollicine uniti insieme da una visione lungimirante e da un grande orgoglio piemontese. Abbiamo fatto tanta strada in questi ultimi anni. Solo dieci anni fa i produttori erano 12. Anno dopo anno siamo cresciuti in termini di vendita con percentuali a doppia cifra».

«Ora – conclude Castelletta – inizia una nuova sfida: il prossimo triennio sarà determinante per il futuro. L’apertura sostanziale delle superfici ci proietta, entro 10 anni, in una dimensione doppia rispetto all’attuale. Abbiamo davanti un grande futuro e la possibilità di una crescita importante che affronteremo tutti insieme, coesi, mantenendo la vocazione di qualità che questo vino ha nel suo Dna».

Prima dell’Alta Langa 2022, migliori assaggi: il Metodo classico piemontese è al giro di boa

Categorie
news news ed eventi

Cinque domande a Benedetto Renda sul neonato Consorzio Vino Marsala


L’unico quesito rimasto senza risposta? Quello sul numero di bottiglie totali che le 16 cantine aderenti al neonato Consorzio per la Tutela del Vino Marsala sono in grado di produrre. Per il resto, il presidente Benedetto Renda risponde a tutto tondo alle domande di winemag.it sul futuro di uno dei vini icona dell’Italia nel mondo: il Marsala.
Il nettare siciliano è all’ennesimo bivio, in seguito alla nascita del nuovo organismo di tutela.

Una buona notizia quella arrivata sul finire di novembre 2022, a distanza di (ben) 6 anni dalle dimissioni dell’ex presidente Giuseppe Ingargiola, conseguenti alla decisione di Florio (gruppo Duca di Salaparuta) di uscire dall’allora Consorzio. Un organismo «irrazionalmente monco», come lo definì in un celebre intervento Massimo Bellina, export manager delle Cantine Pellegrino, tra l’altro assessore della seconda giunta Lombardo.

«Un Consorzio – aggiungeva Bellina, sempre nel 2016 – che non aveva e mai avrebbe potuto avere la capacità di proteggere la denominazione Marsala e tanto meno tutelarne l’immagine. Non avrebbe potuto porre rimedio agli innumerevoli errori compiuti dagli stessi produttori, nessuno escluso, che nel passato nemmeno tanto lontano hanno inondato il mondo di “Marsala multigusti”, dolci e stucchevoli che se da un lato incontravano l’interesse di molti dall’altro minavano dalla base le velleità di vino blasonato che il Marsala aveva veramente alle sue origini».

Parole che continuano a risuonare a Marsala, in Sicilia e nell’Italia (del vino) intera, appesa alle labbra di un nuovo entourage, quello guidato per l’appunto dal presidente Benedetto Renda (Cantine Pellegrino) e dai vice Roberto Magnisi (Duca di Salaparuta) e Giuseppe Figlioli (Cantina Sociale Birgi) chiamati a cancellare anni di errori, alternati a stagioni di inspiegabile immobilismo. Un solo squillo, per la verità, tra il 2016 e il 2022: l’appello, nel 2019, del presidente della Strada del Vino Marsala, Salvatore Lombardo, per la rinascita del Consorzio e la “pace” tra i produttori locali.

A sessant’anni dalla fondazione, avvenuta il 27 dicembre 1962, il Consorzio per la Tutela del Vino Marsala ha così la grande occasione di cominciare da capo. La nuova assemblea si è riunita per l’esattezza l’11 novembre 2022, in concomitanza con la chiusura dell’annata agraria 2022. Piena l’adesione delle cantine Pellegrino, Florio (Duca di Salaparuta), Lombardo, Intorcia, Curatolo Arini, Fici, Alagna Giuseppe, Martinez, Vinci, Frazzitta, Birgi, Paolini, Casale, Colomba Bianca, Europa e Petrosino.

Presidente Benedetto Renda, nel futuro del Consorzio Marsala c’è la semplificazione (ovvero riduzione del numero) delle tipologie?

Il Consorzio creerà una commissione tecnica per la semplificazione ed evoluzione del disciplinare e certamente la riduzione del numero di tipologie è una delle ipotesi sul tavolo. Nel tempo le tipologie previste dal disciplinare sono cresciute nel numero, includendo anche varianti che presentano un notevole grado di similarità. Questa stratificazione rende più complesso il racconto del Marsala e, anche per questo, uno dei primi obiettivi della commissione sarà proprio quello di snellire e semplificare.

Quali saranno i cardini della comunicazione del Marsala a livello nazionale e internazionale?

È presto per parlare di comunicazione, che non potrà prescindere da un momento di ascolto a 360° del mercato. Credo però che partiremo da un maggiore impegno nel racconto del territorio, ancora poco valorizzato nello storytelling del Marsala. Obiettivo condiviso da tutti gli attori del Consorzio è parlare dei vini Marsala Doc con un lessico più contemporaneo, agganciando anche fasce di consumatori più giovani.

Si sta pensando a un ruolo per il “vino Perpetuo” all’interno della Doc Marsala o della Doc Sicilia?

Per il momento il focus sarà proiettato sulla Doc Marsala. C’è tanto da lavorare per raggiungere obiettivi qualitativi e ridefinire bene i confini in cui operare per valorizzare la Doc.

Come commenta i prezzi di vendita del Marsala nella Grande distribuzione?

Nella grande distribuzione si concentra il Marsala con minore invecchiamento. Negli anni c’è stata poca attenzione al prezzo di vendita. Il Consorzio intende dare maggiore impulso all’attività di controllo e indirizzo.

L’erga omnes figura tra gli obiettivi dichiarati del nuovo corso. Può entrare nel dettaglio?

Il riconoscimento dell’erga omnes, che riteniamo di poter raggiungere a breve, potrebbe creare un circolo virtuoso tra maggiore rappresentatività e capacità di raccogliere fondi. Sono entrambi elementi importanti affinché il Consorzio possa essere sempre più incisivo nella valorizzazione e promozione del Marsala.

Categorie
news ed eventi Wine Calendar

Salone del vino di Torino 2023: più di 100 eventi dal 4 al 6 marzo


Nasce il nuovo Salone del vino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi. Dal 4 al 6 marzo 2023, Torino sarà popolata da cantine storiche, giovani vignaioli, Consorzi del vino e associazioni di tutto il Piemonte, uniti per un evento che promette di essere rivolto tanto agli appassionati quanto ai professionisti del vino. Il comunicato stampa che preannuncia l’evento, diramato in giornata, non indica chi siano gli organizzatori. Sul sito web ufficiale del Salone del Vino di Torino viene indicata l’Associazione di Promozione Sociale Klug, già promotrice della Torino Wine Week. Comune e Camera di Commercio hanno dato il loro patrocinio all’evento.

«Inoltre, da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone – recita la nota stampa – più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli. Una nuova manifestazione rivolta al pubblico e agli addetti professionali che entra nel calendario dei grandi eventi della città».

VINI DEL PIEMONTE: ARRIVA IL SALONE DEL VINO DI TORINO 2023

«La Città di Torino da sempre si contraddistingue per la capacità di accogliere e innovare – dichiarano Mimmo Carretta, Assessore Sport, Grandi eventi, Turismo della Città di Torino e Paolo Chiavarino, Assessore Commercio e Mercati della Città di Torino -. L’idea di portare un nuovo Salone del vino di Torino che ospiti le eccellenze, le sperimentazioni, la storia e il futuro delle nostre terre ha da subito convinto l’amministrazione per la valenza turistica e culturale che la viticultura può regalare ai cittadini e per la ricaduta che può portare sugli operatori del settore. Torino è la città in cui poter degustare tutte le nostre terre».

Patrizio Anisio, direttore del Salone del vino di Torino sottolinea: «Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio meraviglioso, dove, attraverso il vino, le eccellenze, le tradizioni e l’innovazione trovano cura e passione. Il salone del vino di Torino nasce per contribuire a questo racconto. Grazie ai  produttori e alle tante realtà che lavorano per far conoscere la nostra regione e le sue unicità, porteremo in città tutti i sapori delle nostre terre».

Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino aggiunge: «La Camera di commercio di Torino da molti anni attraverso il progetto Torino Doc, selezione enologica realizzata insieme al nostro Laboratorio Chimico, sostiene le filiere del vino di qualità. Il Salone del vino di Torino sarà dunque un’occasione importante per proseguire e valorizzare il lavoro portato avanti finora e contribuire alla diffusione delle eccellenze vitivinicole del territorio torinese».

Categorie
news news ed eventi

Fisar, il presidente Luigi Terzago ai saluti: dal 2023 sarà il turno di Roberto Donadini


Tempo di saluti per Luigi Terzago. Il presidente Fisar lascerà il posto a Roberto Donadini, uscito vincitore dalle elezioni 2022 (qui la squadra completa) e pronto ad entrare in carica dal 2023, in seguito alla ratifica del nuovo Consiglio nazionale della Federazione italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori. Di seguito le parole di saluto e congedo espresse da Luigi Terzago ai soci Fisar.

Grazie, Grazie, Grazie! Termino il mio mandato con il sorriso sulle labbra e molta soddisfazione nel cuore! Cari associate/i, siamo giunti ai saluti finali, che annunciano il naturale passaggio di consegne a chi si accinge a “governare” la nostra associazione a cui porgo i miei più sentiti auguri.

Mi sento un po’ come nell’ultimo giorno di scuola, forse perché è più quello che ho imparato da presidente piuttosto che quello che ho dispensato come conoscenza. E, forse con un paragone all’apparenza incoerente ma alquanto intenso e veritiero, posso dirvi che mi rivedo fortemente in questa citazione: «La scuola (in questo caso l’associazione) è imparare ciò che non sapevi nemmeno di non sapere».

Ho pensato spesso alle parole che avrei scritto nel mio ultimo editoriale. E sicuramente mai avrei pensato di arrivarci provato fisicamente e psicologicamente da questi difficili anni di pandemia, che speriamo di far diventare a breve un brutto ricordo. Ero consapevole della estrema difficoltà che mi attendeva nel ruolo che assumevo da presidente. Ho affrontato questi quattro anni con impeto ed impegno, affiancato dal Consiglio nazionale in un tutt’uno che ci ha permesso di portare a compimento gran parte degli impegni presi in occasione del programma proposto nelle scorse elezioni del 2018 e per questo ringrazio tutti sentitamente.

La domanda iniziale era stata: credi nella Fisar ed in un ruolo attivo della nostra associazione? La mia risposta era stata un sì incondizionato, motivo di accettazione di un incarico non ricercato ma del quale ho sentito da subito una grande responsabilità. La successiva, a seguire, se credi nella Fisar e nella sua missione, quali sono le strade più nobili da intraprendere? A questa domanda le risposte non mi risultarono subito chiare: ho puntato su una forte riaffermazione dello stile associativo, della dignità insita nella accettazione di portare il nostro marchio.

Ho lavorato per un miglioramento del clima interno, un ambiente dove tutti i Soci abbiano pari dignità e si sentano sempre a proprio agio, informati, coinvolti, partecipativi, rilassati e ascoltati. Una attenzione sempre maggiore verso la Fisar da parte delle Istituzioni, Associazioni, realtà imprenditoriali e produttive cittadine e territoriali. A 66 anni il percorso della propria vita è già arrivato ai suoi 2/3 e non vi è più necessità di correre dietro alle gratificazioni esterne ma, piuttosto, di vivere intensamente le gioie interiori e penso alla famiglia ed agli amici.

E nell’associazionismo, ricordo, uno dei valori fondanti è l’amicizia fisariana. Sono convinto di lasciare al nuovo presidente e al nuovo consiglio nazionale una Fisar in salute, consapevole della ricchezza umana reciproca tra i Soci e del sempre maggiore senso di responsabilità verso la nostra associazione. Posso dire di terminare il mio mandato con il sorriso sulle labbra e molta soddisfazione nel cuore! Il mio tempo è passato ma sono certo che la nostra associazione continuerà nella sua opera incessante, per Voi, per chi verrà dopo di Voi e per il bene della Fisar. Un abbraccio a tutti e grazie!

Roberto Donadini eletto nuovo presidente Fisar: «Ora formazione ed enoturismo»

Categorie
news news ed eventi

Guerra listini tra Gdo e cantine italiane, Federvini: «No a moratoria prezzi al supermercato»

È guerra dei listini tra Gdo e cantine italiane che operano nella grande distribuzione. Federvini giudica «insostenibile» la richiesta di una moratoria sui prezzi avanzata da diversi gruppi e insegne del retail. A valle della filiera, la grande distribuzione resiste infatti a ogni ritocco di listino. Sino alla proposta di congelare i ritocchi, almeno per i prossimi 4, 6 mesi.

«Considerando che già nel 2022 le aziende del vino hanno assorbito gran parte dei forti aumenti di energia e materia prime – evidenzia Federvini in una nota – continuare così significa perdere marginalità e redditività». Peraltro, ricordano i produttori, «il nuovo anno si aprirà con un nuovo aumento dei prezzi del vetro e i continui aumenti dei costi delle materie prime, a partire dall’energia, rischiano di rabbuiare il 2023, già a rischio recessione». L’aumento stimato per la sola componente vetro (bottiglie) sarà di circa il 20%, in aggiunta al surplus (48%) già riscontrato nel 2022 rispetto all’anno precedente.

«L’intero settore è in profonda sofferenza – evidenzia Federvini – e rifiutare oggi gli adeguamenti dei prezzi, già programmati, significa mettere a rischio la tenuta dell’intera filiera vitivinicola a monte della distribuzione». Un timore che Federvini condivide con Unione Italiana Vini (Uiv). Secondo le due compagini è «necessario avviare un dialogo schietto e fattivo lungo tutta la filiera, perché serve condivisione e la collaborazione di tutti per affrontare la difficile situazione contingente».

GDO, NO AGLI AUMENTI DEI LISTINI: UNIONE ITALIANA VINI AL FIANCO DI FEDERVINI

In questo modo – dichiara Micaela Pallini, presidente di Federvini – siamo tra l’incudine e il martello. Ci chiedono di accettare aumenti anche del 20%-25%, come quello del vetro, che soprattutto oggi ci sembra ingiustificato visto che i prezzi energetici al momento sembrano sotto controllo.

Però vorrebbero che i nostri prezzi finali rimanessero invariati. È evidente che questa combinazione non può assolutamente funzionare e mette a rischio migliaia di piccole e medie aziende, dopo due anni di bassa redditività e costi crescenti».

Per il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi: «La congiuntura che va sempre più delineandosi minaccia da vicino un settore come il nostro. Siamo a cavallo tra un’escalation dei prezzi alla produzione, un minor potere di acquisto da parte dei consumatori, con storici partner, come la grande distribuzione e l’industria del vetro che mostrano rigidità poco costruttive. Sarebbe invece importante potersi concentrare tutti assieme su possibili soluzioni.

Il mondo del vino chiude il 2022 con più ombre che luci e con un 2023 che potrebbe, nel suo scenario negativo fatto di recessione e guerra, oltremodo peggiorare. Secondo l’elaborazione dei dati Istat da parte delle 2 organizzazioni italiane del settore, nel corso del 2022 il mondo del vino ha registrato aumenti dei listini molto contenuti nella grande distribuzione (non oltre il 6,6% di media). Ritocchi che Federvini e Uiv giudicano «largamente sotto gli attuali livelli di inflazione e molto inferiori rispetto a quasi tutti i comparti dell’agroalimentare del Belpaese».

Un deficit, questo, a cui si aggiunge il contestuale decremento del volume della domanda di vino presso la grande distribuzione nei primi 11 mesi dell’anno (-6%). «In una filiera lunga e complessa come quella vitivinicola – concludono le due realtà associative del mondo vitivinicolo – ogni sua parte ha un ruolo ma anche una responsabilità essenziale per il successo del comparto. Fughe solitarie in avanti, condizioni ultimative, richieste improponibili sono, per Federvini e Uiv, tutti elementi che mettono a rischio il tessuto produttivo italiano e la fiducia dei consumatori».

Categorie
news news ed eventi

Spumanti italiani, Natale e Capodanno record: si stapperanno 341 milioni di bottiglie


Spumanti per le Feste
? Sì e pure da record: saranno 341 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate tra Natale e Capodanno nel mondo. Lo sostiene l’Osservatorio Uiv-Ismea nella sua consueta analisi sui consumi di sparkling per le festività. Nonostante l’inflazione e la preoccupante situazione geopolitica, gli spumanti tricolore si apprestano a tornare protagonisti a tavola in Italia (95 milioni) e all’estero, sempre più testimone della febbre da Italian sparkling con i 3/4 delle vendite totali.

Complessivamente, il 2022 chiuderà con un nuovo record produttivo molto vicino al tetto di un miliardo di bottiglie (970 milioni), per un controvalore di 2,85 miliardi di euro di cui circa 2 miliardi solo di export. A trainare la crescita, la domanda nei mercati chiave di Stati Uniti, Regno Unito e Germania. Ma anche piazze consolidate ed emergenti, come Canada, Svezia, Giappone, Est Europa e Francia, sempre più attratta dalle bollicine italiane (+25% la crescita in volume nel Paese dello Champagne).

PROSECCO LEONE DELLE FESTE, BENE TRENTO DOC E ASTI

Secondo le stime dell’Osservatorio di Unione italiana vini e Ismea, sotto l’albero è il Prosecco (Doc, Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg e Asolo) a giocare la parte del leone, forte di una incidenza sulla produzione che oggi è arrivata al 70% degli spumanti imbottigliati nel Belpaese. Favorevole alle bollicine veneto-friulane anche la propensione all’export che lo rende il prodotto tricolore dell’agroalimentare più commercializzato nel mondo, con un valore complessivo stimato per il 2022 che supera 1,6 miliardi di euro.

Accanto alla corazzata Prosecco, alla crescita in doppia cifra del Trento Doc, ai numeri in incremento dell’Asti e alla conferma del Franciacorta, sono centinaia le produzioni (o micro-produzioni) a testimoniare l’effervescenza della tipologia lungo tutto lo Stivale. Dall’Oltrepò all’Alta Langa, ai Trebbiani al Verdicchio, dai Moscati alle Falanghine ai Grechetti. E ancora: dalle Malvasie al Grillo, dal Nero d’Avola al Negroamaro al Durello e al Monti Lessini, ai Vermentini e molti altri.

CRESCE LA PRODUZIONE DI SPUMANTE IN ITALIA

Produzioni a denominazione di origine nell’83% dei casi (al 6% gli Igt) che quest’anno segneranno, sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Ismea, «una crescita più contenuta rispetto alle ultime annate, ma che consolidano il proprio ruolo di traino in favore di tutto il settore in un periodo certamente meno brillante per i vini fermi».

Per il 2022 la crescita produttiva stimata è del 6%, con un aumento dei volumi esportati dell’8% e una variazione minima, ma comunque positiva (+1%), della domanda interna. Nelle festività saranno circa 101 milioni le bottiglie stappate nel Belpaese. Di queste, quasi 6 milioni quelle d’importazione (+3% volume, non mancherà certo lo Champagne) e 95 milioni le bollicine italiane (+1%). Migliore invece il trend di consumo all’estero (+8% i volumi), a circa 246 milioni di bottiglie.

Guida winemag 2023: il Verdicchio 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Gruppo Mezzacorona, record fatturato 2022 a 213,4 milioni di euro


Gruppo Mezzacorona
saluta l’anno con il nuovo record del fatturato a 213,4 milioni di euro. Il dato è emerso oggi, in occasione della 118ª Assemblea generale. Sono 66,8 i milioni di euro liquidati ai soci. Numeri che convincono il presidente Luca Rigotti e il direttore generale Francesco Giovannini a parlare di «risultati eccellenti, pur in un contesto generale complicato da numerosi fattori, che hanno messo in seria difficoltà tutta l’economia e quindi anche il settore vitivinicolo».

Il bilancio evidenzia «la forza del Gruppo sia dal punto di vista economico che finanziario». Per il settimo anno consecutivo, Mezzacorona ha poi ottenuto la Certificazione della produzione dei soci secondo il Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata (SQNPI) e la Certificazione dei vini, «a conferma dei grandi risultati sulla strada della sostenibilità». Mezzacorona è stata tra le prime aziende in Trentino negli anni Settanta a puntare sulle Doc e, dagli anni Novanta, a sperimentare con successo le pratiche più avanzate per la produzione integrata.

Il fatturato raggiunge un nuovo record storico. I 213,4 milioni di euro costituiscono un +8,60% sui 196,5 milioni di euro del 2021. Il patrimonio netto del Gruppo è pari a 104,6 milioni di euro, con un utile netto di 1.512.050 euro in ulteriore rafforzamento rispetto ai 104.221.759 euro dello scorso anno. Il valore del conferimento si è attestato sui 66.764.133 euro, «nonostante un’annata produttiva 2021 davvero inclemente a causa dei gravi eventi climatici che hanno condizionato la stagione come il freddo primaverile e le grandinate estive», fa notare il mangement.

MEZZACORONA, BENE LE RESE E L’EXPORT

Le rese per ettaro hanno superato i 18 mila euro di media, in linea con l’anno precedente anche se in presenza del netto calo di produzione. I collaboratori, alla chiusura del bilancio al 31 luglio 2022, sono risultati 491. A spingere il fatturato è anche l’export, che si assesta oltre l’80% delle vendite in 69 Paesi del mondo.

Forte la presenza negli Stati Uniti, il mercato più importante e strategico per il Gruppo, dove Mazzacorona opera da più di trent’anni con la controllata Prestige Wine Imports Corp. In Germania il compito spetta alla controllata Bavaria Wein Import GmbH. Sempre in vetta, tra i mercati chiave, figurano poi Olanda, Austria e Svizzera, Scandinavia, Regno Unito, Canada, Belgio, Europa dell’Est, Estremo Oriente (Giappone, Corea del Sud, Cina). Ma anche mercati nuovi come Australia, Israele, Sud America, Caraibi e Vietnam.

Numerose le iniziative commerciali attuate nel corso dell’anno in tutto il mondo, così come i nuovi prodotti lanciati insieme al restyling di etichette e materiali, «per rendere ancora più interessante per i consumatori l’incontro con i vini Mezzacorona».

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Terre Cevico, fatturato 2021-2022 a 189,6 milioni di euro


Numeri in crescita per Terre Cevico che chiude l’esercizio di bilancio 2021/2022 (01.08.2021 – 31.07.2022) con un fatturato aggregato di 189,6 milioni di euro (+15,3% sui precedenti 164,3 mln) e una crescita dell’export a 72,9 milioni di euro (+40%). I dati sono stati presentati in occasione dell’Assemblea di bilancio svoltasi a Faenza presso casa Spadoni.

La cooperativa Terre Cevico deve la crescita del fatturato soprattutto alle scelte sui mercati esteri, tra cui figura l’acquisizione del 60% di Orion Wines. L’export incide per il 43% sui ricavi del consolidato. In sostanza quasi una bottiglia su due arriva dai mercati oltreconfine, con una presenza in 70 Paesi in giro per il mondo. I mercati di maggiore incidenza per quanto riguarda l’imbottigliato sono Giappone, Cina, Svezia, Danimarca, Usa, Francia e Germania.

In crescita anche il patrimonio netto aggregato arrivato a 86 milioni di euro (+16,3%), mentre il plusvalore riconosciuto ai soci, ovvero l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato per l’esercizio 2021/22, ammonta a 6,9 milioni di euro (6,4 mln in precedenza).

TERRE CEVICO, CRESCE IL NUMERO DI DIPENDENTI

In continua crescita il vino biologico venduto, oltre in Italia, anche in 40 Paesi del mondo, che ha registrato un +7% rispetto all’esercizio precedente. Vi è stata l’apertura a nuovi mercati come la Corea del sud, così come in crescita le performance in Oriente e nord Europa. In ordine di fatturato questi i mercati principali: Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Taiwan, Danimarca, Giappone, Spagna.

Altri dati interessanti arrivano dalla presentazione del bilancio di sostenibilità. Il numero dei dipendenti è in crescita, arrivato a 343 (+3,3%), così come le ore di formazione (+12,6%). Secondo il credo dell’economia circolare, il 98% dei rifiuti è destinato al recupero. Riduzione del -8,6% nel prelievo dell’acqua, con un +7,8% nel recupero di fecce da lavorazione.

Ammontano a 7,4 milioni di euro gli investimenti nell’esercizio approvato. Le aree di intervento sono state orientate nella messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione, e nella impiantistica con particolare riferimento alla linea di confezionamento.

NANNETTI: «COSÌ ABBIAMO AFFRONTATO LA CRISI»

«Terre Cevico, come tante altre imprese della filiera agroalimentare – ha commentato il presidente di Terre Cevico, Marco Nannetti – non si è mai fermato in questi anni caratterizzati da pandemia, crisi energetica e materie prime, guerra tra Russia ed Ucraina. Abbiamo attraversato mille difficoltà, ci siamo reinventati un modello organizzativo e stiamo rivedendo anche il riassetto del Gruppo per i prossimi anni».

Questo per consentire ai nostri soci di essere sempre protagonisti sui mercati nazionali ed internazionali. Oltre a garantire liquidazioni competitive ai soci, abbiamo anche garantito lavoro a oltre 300 collaboratori e, in questi anni, non abbiamo mai attuato ammortizzatori sociali come la Cassa Integrazione; anzi è perdurato il trend di consolidamento dei rapporti di lavoro».

Oltre al presidente di Terre Cevico, all’Assemblea di bilancio svoltasi a Faenza sono intervenuti Lauro Giovannini e Massimo Gallina. Ceo e Cfo di Terre Cevico. Nella stessa giornata sono intervenuti anche Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentare, Luca Rigotti, presidente Copa Cogeca Vino e Coordinamento ACI Vino, Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia Romagna, Mario Mazzotti, presidente Legacoop Romagna e Mauro Lusetti, presidente Legacoop.

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Export vino italiano 2022, primi 9 mesi a volumi piatti: «Incremento non copre aumento costi»


È di 16 milioni di ettolitri l’export del vino italiano nei primi 9 mesi del 2022. Il parziale è in sostanziale continuità (+0,3%) rispetto allo scorso anno, per un controvalore record di quasi 5,8 miliardi di euro. Il dato emerge dalle elaborazioni dell’Osservatorio del vino Uiv-Ismea su base Istat e sancisce un incremento in doppia cifra (+12,3%) rispetto al pari periodo 2021. Poco spazio per l’esultanza, in quanto la cifra, come spiegano Uiv e Ismea, è determinata «più dalla spinta inflattiva che dalla domanda reale e potrebbe non bastare a coprire l’aumento dei costi».

Sempre più influenzato dalla performance delle bollicine, che in attesa della consueta prova di fine anno tra gennaio e settembre mettono a segno +9,2% in quantità e +22,7% in valore, il vino tricolore vede i fermi appiattiti sui volumi dello scorso anno (-0,3%), con i rossi in particolare difficoltà (-2,6% la performance dei 9 mesi contro +2,6% dei bianchi). Le Dop ferme, in particolare, si posizionano sotto la media sia per quantità (-2%) che per valore (+9,6%).

Nuovo aumento costi vetro: produttori vino chiedono aiuto in legge di bilancio

La domanda di vini fermi si dimostra stabile o in leggero calo in Germania e UK, mentre sono in contrazione le quantità vendute negli Usa (-6%) e in Svizzera (-7%). Tra le piazze in positivo, Giappone (+29%), Canada (+8%), Svezia e Paesi Bassi. Meglio invece i trend dei top buyer per quanto riguarda gli sparkling, che vedono gli Stati Uniti a saldo zero per volume, il Regno Unito a +5% e la Germania a +6%, con exploit di acquisti da Francia (+25%) e Canada (+15%).

Analizzando l’export secondo la piramide della qualità, nei primi 9 mesi dell’anno, il segmento Dop ha realizzato nel complesso poco più della metà delle vendite Made in Italy (8,4 milioni di ettolitri), registrando un +2,2% dei volumi per un totale di circa 3,9 miliardi di euro (+14,6% sullo stesso periodo 2021), pari a due terzi del valore dell’export enologico italiano. Stabili a 4 milioni di ettolitri i vini Igp per un controvalore di 1,3 miliardi di euro (+7,2%).

Categorie
degustati da noi news news ed eventi vini#02

Cantina Clavesana, esordio con il Barolo Ravera Docg 2018 “Mito”


Cantina Clavesana
fa il suo esordio tra i Barolo Ravera, ampliando la propria linea top di gamma “Mito“. Appena 2.655 bottiglie numerate, che aggiungono una sfumatura ai vini della Langhe prodotti dalla cooperativa cuneese. In particolare, il Barolo Ravera Docg 2018 Linea Mito si affianca al Barolo Docg Mito, ottenuto dall’assemblaggio delle uve Nebbiolo di tre vigneti di La Morra, Monforte e Novello.

«La linea Mito – spiega la cooperativa – si presenta con una “M” stilizzata, rappresentazione simbolica di quell’universo mitico che ruota attorno alla terra, alla vigna, ai ritmi delle stagioni e del lavoro contadino. La “M” di Mito che rimanda alla forma sinuosa delle colline, alla simmetria dei filari, all’eleganza del paesaggio Patrimonio Unesco».

BAROLO RAVERA DOCG 2018 MITO, CANTINA CLAVESANA: LA DEGUSTAZIONE

Il Barolo Ravera Docg 2018 Mito di Cantina Clavesana si presenta nel calice del tipico rosso granato. Naso intenso, dominato da un’alternanza tra spezie calde e (ancor più) fresche, sul frutto e sul fiore appassito di viola e di rosa. Cannella, ma anche chiodo di garofano. Noce moscata e cumino, ma anche mentuccia. Leggerissimo tocco verde, fenolico, a controbilanciare un frutto (ciliegia, lampone, tamarindo) che, sempre al naso, si fa presagire goloso, succoso. Non mancano ricordi di liquirizia nera, pepe e nocciola.

Un quadro piuttosto stratificato, balsamico, ma soprattutto giovanile, che con l’ossigenazione si arricchisce di sbuffi goudron e di pan di zenzero. Al palato conferma la buona complessità e la fase giovanile. Nel segno dei Barolo Ravera, anche Mito di Cantina Clavesana risulta molto fresco e dai tannini piuttosto rotondi. Vino di ottima struttura, chiude sul bel gioco tra la leggera sapidità e il corredo di frutta e spezie già avvertire al naso, che si alternano sul palco in perfetta corrispondenza. Convince la chiusura asciutta ma piena, sulle tinte scure della liquirizia salata.

L’ABBINAMENTO DEL BAROLO RAVERA 2018 MITO DI CLAVESANA

Vino già godibilissimo, avrà una buona evoluzione nel medio-lungo periodo. L’alcol, di per sé non disturbante ma al momento “respirabile” coi suoi 14,5% in volume, andrà certamente a integrarsi col passare dei mesi, rendendo il sorso ancora più gradevole. Il Barolo Ravera Docg 2018 Mito di Cantina Clavesana si abbina, in generale, a piatti strutturati e complessi.

Ottimo con il brasato di carne, l’arrosto, primi e secondi a base di selvaggina, stufati, carni alla brace e formaggi saporiti. Può sorprendere sul cioccolato fondente ed extra fondente. Da provare in accompagnamento a un buon Boero o – per i più curiosi e sperimentatori – con i bonbon alla prugna disidratata e crema di cioccolato Szilvás Betyár della storica cioccolateria ungherese Stühmer 1868.

LA VINIFICAZIONE

Come spiega a winemag.it il presidente di Cantina Clavesana, Giovanni Bracco, le uve Nebbiolo utili alla produzione del primo Barolo Ravera Docg 2018 “Mito” vengono conferite da due soci viticoltori di Novello, Comune in cui si trova, per l’appunto, l’Mga Ravera. «Ma questa nuova etichetta – commenta Bracco – è una scommessa che coinvolge tutta la nostra cantina». Le due particelle hanno una superficie di 0,37 ettari, a 470 metri sul livello del mare, con esposizione Est, Sud-Est.

L’annata 2018 ha visto un inverno e una primavera caratterizzati da piogge abbondanti. Le alte temperature registrate sul finire dell’estate hanno comunque permesso una buona maturazione dell’uva Nebbiolo. Dopo la diraspa-pigiatura, il mosto è stato posto a macerare per 14 giorni in un piccolo contenitore di cemento vetrificato. In seguito alla svinatura, il vino atto a divenire Barolo Ravera Docg 2018 Mito di Cantina Clavesana ha completato la fermentazione malolattica e la chiarifica tramite sedimentazione statica.

Nella primavera 2019, il vino è stato posto ad affinare in quattro tonneau da 500 litri di rovere di Slavonia per un periodo di 25 mesi, prima di essere imbottigliato. Un progetto, quello del Barolo Ravera 2018 “Mito”, che costituisce una novità importante per Cantina Clavesana, ma non l’unica. «L’impianto di nuovi vigneti di Alta Langa, circa 6 ettari con un potenziale di 50 mila bottiglie – anticipa a winemag.it il presidente Giovanni Bracco – si affianca all’ampliamento della coltivazione biologica e alla sfida di nuove varietà accanto al Dolcetto, come Viognier, Pinot Nero e Chardonnay».

Categorie
Cantine degustati da noi news news ed eventi vini#02

Il vigneto centenario della Barbera d’Alba “Pre-Phylloxera” Elvio Cogno


Nascosto, protetto, inarrivabile. Il vigneto centenario in cui prende vita la Barbera d’Alba Pre-Phylloxera” di Elvio Cogno sembra la congegnata antitesi dei vigneti di chi ha messo Ravera sulla mappa del Barolo. Non ci arrivi, se non accompagnato. Preso per mano da chi ne ha voluto, fortemente, il salvataggio. L’esatto opposto delle vigne di Nebbiolo che circondano fiere, quasi a girapoggio, la cantina di Novello (CN).

La Barbera “Pre-Phylloxera” di Elvio Cogno, del resto, è un manifesto al vivere lento. Fuori dai radar. Fuori dalle rotte del vino comune, mainstream. Un po’ opera d’arte. E un po’ follia. In pochi avrebbero deciso di preservare quel mazzo di filari – nove, per l’esattezza, a 520 metri di altitudine in località Berri, nel Comune di La Morra – capaci di restituire appena 20-30 quintali di resa di qualità eccezionale.

Eppure, basta guardare come s’illuminano gli occhi di Giacomo Vaira (nel video, sotto) tra i più giovani del team di Elvio Cogno, per capire quanto la scelta di non estirpare sia stata azzeccata. Anzi proiettata, paradossalmente, al futuro. Poco più di tre mila metri di superficie su suoli prevalentemente di sabbia, con limo e calcare, sono il segreto della longevità di questo “museo a cielo aperto”.

Le viti a piede franco e maritate arrivano a superare i 120 anni, regalando una produzione di 1.800 bottiglie di Barbera d’Alba “Pre-Phylloxera” l’anno. Una «vendemmia speciale» per chiunque abbia «la fortuna e l’onore» di poter scegliere i grappoli migliori, da piante divenute monumenti alla natura e alla sua resilienza. Per tenerle in vita, la Elvio Cogno adotta costosi accorgimenti.

L’ENDOTERAPIA PER SALVARE IL VIGNETO CENTENARIO DI BARBERA

Le piante che mostrano segni di flavescenza dorata e mal dell’esca vengono sottoposte a una sorta di “lavanda gastrica”. «Attraverso un tubicino innestato nel tronco – spiega Valter Fissore, Deus ex machina della Elvio Cogno – mettiamo in circolo una soluzione di rame ed oli essenziali di alghe che entrano nei vasi linfatici, a una pressione di 10-15 bar».

È una tecnica agronomica innovativa e molto costosa, chiamata endoterapia. Un 40% delle piante trattate negli ultimi anni si è ripresa bene. Salvare questi monumenti naturali ha molto più valore che rimpiazzare le piante malate con nuove barbatelle: è un dovere, che risponde anche a criteri di sostenibilità economica, viste le incognite del reimpianto».

Nell’area adiacente al vigneto “Pre-Phylloxera”, Elvio Cogno si appresta a impiantare qualche filare di Barbera a piede franco ottenuta dalla selezione del vigneto centenario originario. Un modo per preservare il patrimonio della vecchia vigna, giunto fino ai nostri giorni. E continuare a produrre un vino unico nel panorama piemontese, italiano ed internazionale.

Come spiega Valter Fissore (nella foto, sotto), l’etichetta incuriosisce tanto i buyer italiani quanto quelli esteri. In Italia è Sarzi Amadè a curarne la distribuzione. Circa 600 le bottiglie che rimangono nel Bel paese, assegnate con dovizia dalla Elvio Cogno. Ma la Barbera d’Alba “Pre-Phylloxera” è una chicca che piace anche negli Usa, così come nei Paesi del Nord Europa, Norvegia in testa, e in Giappone.

BARBERA D’ALBA PRE-PHYLLOXERA ELVIO COGNO: L’ASSAGGIO

La vendemmia 2020 è in esaurimento e la 2021 sarà disponibile a partire dalla prima metà del 2023. Il vino affina un anno in botte grande di rovere, senza perdere alcuna caratteristica che la rende unica. Al netto delle differenze tra annata ed annata, all’assaggio alla cieca può confondere.

Il fil rouge che lega le varie vendemmie (winemag.it ha potuto degustare la verticale 2018, 2019, 2020) sono i rimandi a note pepate (pepe nero) che stuzzicano la straordinaria integrità del frutto, scuro e rosso. Un tocco di elegantissima tannicità guida il sorso, accompagnando freschezza e bevibilità eccezionale, segno tipico di tutti i vini di Elvio Cogno.

L’ottima stratificazione e, ancor più, la profondità, rischiano di confondere nel blind tasting, avvicinando questa Barbera d’Alba ad alcuni dei tratti tipici del Rodano francese, tra il frutto goloso e croccante del Grenache e la spezia scura del Syrah. La verità, invece, è un’altra: la Barbera d’Alba “Pre-Phylloxera” di Elvio Cogno è un vino uguale solo a se stesso. Specchio fedele di quel vigneto centenario da cui prende vita. Nascosto, protetto. Inarrivabile.

[metaslider id=”75278″]

Categorie
news news ed eventi

Cantine Giacomo Montresor compie 130 anni e regala a Verona un Museo del Vino


Una risposta a chi vedeva come uno spauracchio l’avvento nella compagine sociale di Terre Cevico (75% del capitale, con Cantine di Verona a completare lo share, dopo il passo indietro di Vitevis) . E un nuovo “punto di ritrovo” per la Verona da bere, pensato per enoturisti italiani e internazionali. Cantine Giacomo Montresor festeggia i 130 anni di storia con l’inaugurazione, avvenuta questa mattina, di un Museo del vino all’interno del polo produttivo di via Ca’ di Cozzi, 16.

Tre secoli di impresa, un Museo del vino e un altro paio di ciliegine sulla torta. A onorare il prestigioso traguardo anche un libro che ripercorre la storia dei 130 anni, un rinnovato wineshop e una bottiglia celebrativa (Amarone della Valpolicella Docg Riserva 2012 in tiratura limitata di 6 mila bottiglie, premiato tra l’altro dalla Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023 di winemag.it) in pieno stile Montresor: satinata.

A tagliare il nastro del nuovo Museo sono stati Marco Nannetti e Luigi Turco, presidente e vicepresidente di Cantine Montresor. Al loro fianco, il consigliere regionale Alberto Bozza e Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella. Fil rouge che unisce le tante iniziative è la consapevolezza che «il vino è un’esperienza immersiva da vivere a 360 gradi tra storia, cultura e territorio».

Il museo, proprio per la sua caratterizzazione culturale, sarà gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19 (escluso il lunedì, fino al 31 dicembre 2022. Da gennaio l’apertura sarà tutti i giorni).

A VERONA IL MUSEO DEL VINO DI CANTINE MONTRESOR

È la grande novità delle celebrazioni dei 130 anni. Si sviluppa su un’area di 500 metri quadrati completamente ristrutturata, che un tempo faceva parte del polo produttivo. Tre sono i fili conduttori della narrazione. Prima di tutto la storia di Cantine Giacomo Montresor nella liaison con la città di Verona. Del resto, siamo a due passi dal centro storico della città.

Ma a confermalo sono anche le scelte strategiche della cantina, nel corso dei decenni sempre in piena sintonia con il territorio circostante e con la Valpolicella. A sottolinealo è il lungo corridoio di ingresso, che unisce idealmente le tappe più importanti della storia di Montresor a quelle della città dell’Amore.

La seconda sezione è dedicata alla tradizione vitivinicola narrata attraverso i suoi “attrezzi” agricoli, da inizio Novecento ad oggi. Ecco allora antiche botti, tini, pigiatrici, aratri, strumenti della campagna e tanto altro. A raccontare questa storia è un personaggio – Isidoro, storico fattore della famiglia Montresor, realmente esistito – che attraversa i decenni in un viaggio arricchito da aneddoti e cultura popolare.

L’ultima sezione pone lo sguardo al territorio della Valpolicella nella sua interezza. Un omaggio al Terroir, tra clima, paesaggio, uve, strumenti di vinificazione e soprattutto la tecnica dell’appassimento delle uve, che si intreccia nella storia dell’Amarone ed è candidata a patrimonio Unesco. È la testimonianza che il vino nasce dalla terra e dalla cultura che lo circonda e che «ogni bottiglia Montresor è un tutt’uno con il paesaggio da cui trae linfa».

IL NUOVO WINESHOP IMPREZIOSITO DALL’OPERA DI EMANUELE MARCHESINI

Come in tutti i musei, la visita si conclude presso uno shop. Quello di Cantine Giacomo Montresor non poteva che essere un wineshop, completamente rinnovato. All’interno sarà possibile trovare tutte le referenze delle varie annate della cantina. Ci sarà inoltre la possibilità di degustare i vini, proprio accanto alla grande opera artistica di Emanuele Marchesini (9,25 x 2,50 metri).

L’artista ed enologo veronese ha utilizzato materiale della filiera vitivinicola (resine, vino, vinaccioli, vinacce, raspi, foglie di vite, pigmenti). “Dionisiaco e Apollineo“, questo il titolo dell’opera, si ispira alla filosofia di Nietzsche, che individuava nell’uomo un equilibrio tra spirito dionisiaco e apollineo, tra caos e razionalità. Il vino è l’elemento che reca in sé la follia e la ragione.

Si intitola “Cantine Giacomo Montresor: 130 anni di impegno e innovazione” ed è firmato da Valeria Chilese. il libro di 112 pagine in doppia lingua (italiano/inglese) che racconta la lunga storia della cantina veronese. Un’epopea che prende avvio nel XVII secolo, quando viene rintracciato il nome Montresor tra i proprietari di alcuni terreni a Bussolengo.

130 ANNI DI CANTINE GIACOMO MOTRESOR IN UN LIBRO

Due secoli dopo si arriva a Verona e al “fatidico” 1892 quando i genitori Gaetano e Rosa intestano a Giacomo Montresor un’azienda vitivinicola presente sul territorio. A questa faranno seguito l’acquisto di una Osteria in pieno centro a Verona negli Venti. E la costruzione, nel 1934, di Cantine Giacomo Montresor in quella che tutt’ora è la sede della cantina.

È l’inizio di un percorso fatto di tanti tasselli che porta a uno dei tratti distintivi di Cantine Montresor: la bottiglia satinata, geniale intuizione di Giacomo Montresor per conservare il vino nei lunghi viaggi oltreoceano. Le generazioni successive hanno poi sviluppato l’azienda che ha fatto conoscere i vini Montresor in tutto il mondo (oggi l’export coinvolge 56 Paesi del mondo e l’azienda è leader nel mercato del Canada).

Dalla prima bottiglia di Recioto Rustego secco del 1946, alla presentazione in Canada nel 1969 di quella che presto è divenuta un’icona dei vini veronesi in Nord America: l’Amarone della Valpolicella in bottiglia satinata. Il libro tocca anche le ultime importanti tappe, con l’imponente percorso di ristrutturazione generale avviato nel 2019. Punta di diamante, la realizzazione di un nuovo impianto di imbottigliamento, un nuovo fruttaio per l’appassimento delle uve destinate all’Amarone, una bottaia completamente ristrutturata. Oggi, la nascita del Museo e il rinnovato wineshop.

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Indagine Vinarius: cresce richiesta vini bianchi fermi in enoteca


Attraverso un questionario sottoposto ai 110 soci, VinariusAssociazione delle Enoteche Italiane, con un fatturato aggregato di 50 milioni di euro – è in grado di tracciare le previsioni sui vini che verranno maggiormente scelti durante il periodo invernale e natalizio.

Alla costante crescita del consumo dei vini rossi – in testa Barolo, Brunello, Primitivo e Amarone della Valpolicella – rispondono in primis gli spumanti. Il trend registrato vede infatti una crescita del 30% delle “bollicine”. La scelta del consumatore fra le diversi tipologie di spumante colloca al primo posto lo Champagne seguito dal Franciacorta, dal Trento Doc e dall’Alta Langa. Resta significativa anche la vendita di altri Metodo Classico di piccole cantine locali, presenti sugli scaffali degli enotecari che propongono vini del loro territorio.

Decisamente in crescita la sezione dei vini bianchi fermi: lo sostiene il 51,5 % degli intervistati. Previsti aumenti delle vendite compresi tra il 10 e il 20%. Tra i vini bianchi maggiormente richiesti ci sono lo Chardonnay o i vini con uvaggi a base Chardonnay e in seconda battuta il Gewürztraminer. La somma dei volumi di vendita di questi due vini equivale al 35%. Il restante 65% si distribuisce tra le referenze più disparate di bianchi autoctoni e semi aromatici. Appare dunque chiaro come, ancora una volta e ancor di più per i bianchi fermi, quello della territorialità sia un vero e proprio trend in forte crescita.

CLIMA DI «GENERALE INCERTEZZA» TRA GLI ENOTECARI ITALIANI

Nell’ultimo triennio non si sono registrate variazioni sensibili sui volumi di vendita dei vini da dessert e si prevede anche per il 2022 un andamento costante. Tra i vini da dessert maggiormente richiesti troviamo il Moscato d’ Asti, il Passito di Pantelleria e lo Zibibbo.

Quanto ai volumi dell’ultimo triennio, secondo il 43% degli intervistati da Vinarius si è riscontrato un calo delle vendite tra il 20 e il 40% rispetto all’estate 2021. Le ondate di caldo anomalo e prolungato che hanno caratterizzato l’estate 2022 hanno influito negativamente sulle vendite di prodotti alcolici in favore alle bevande analcoliche. Il 27% degli intervistati, invece, non ha avvertito sensibili differenze mentre il 30% ha registrato un aumento delle vendite tra il 10 e il 30%.

Anche rispetto alle previsioni sui volumi di vendita nella stagione invernale e durante il periodo natalizio le opinioni sono molto contrastanti tra di loro e il quadro che ne emerge è quello di generale incertezza. Secondo il 50% non ci saranno significative variazioni nelle vendite rispetto all’anno precedente. Il 32% invece crede ci saranno miglioramenti. Infine, il 18% teme che le vendite subiranno dei cali, anche a causa del periodo di crisi economica che sicuramente influenzerà le scelte d’acquisto degli italiani durante le festività.

Categorie
news news ed eventi

Terre d’Oltrepò, il Tribunale reintegra come socio l’ex presidente Andrea Giorgi


«Auguri di Natale» inattesi e amari per Terre d’Oltrepò. Attraverso una “lettera di auguri”, l’ex presidente Andrea Giorgi comunica all’attuale dirigenza della cooperativa oltrepadana la sentenza del Tribunale di Milano che annulla la querela mossa nei suoi confronti dal Cda e cancella la delibera di esclusione da socio votata all’unanimità nel mese di luglio.

«Sono felice della sentenza del Tribunale di Milano che annulla la delibera del consiglio di Amministrazione di Terre d’Oltrepò e impone la mia reintegrazione nella Compagine sociale. Il Tribunale – commenta l’ex presidente Andrea Giorgi – ha accolto completamente le richieste portate avanti dai miei legali e ha fatto emergere come la decisione consigliare fosse unicamente una persecuzione nei miei confronti».

Ringrazio i miei avvocati per la loro professionalità e tutti i numerosi soci che mi sono restati vicini in questi mesi. Con forza in questi anni ho difeso gli interessi di Terre d’Oltrepò come Presidente, ora, con altrettanta forza difendo e difenderò i miei interessi.

È molto Triste che in un momento cosi difficile il consiglio di amministrazione di Terre d’Oltrepò sperperi denari in improbabili cause nei miei confronti quando la cooperativa attraversa un duro momento sotto tutti i punti di vista».

«In particolare – conclude Andrea Giorgi – il mio pensiero va ai dipendenti a cui viene imposto un contratto di solidarietà che, in linea con altre discutibili decisioni, segnerà in negativo le sorti della cooperativa. Con l’occasione porgo a tutti i miei auguri di Buon Natale».

L’ANTEFATTO

Sfiduciato il Cda di Terre d’Oltrepò. I soci: «Mancanza di trasparenza»

Categorie
news news ed eventi

Fascetta di Stato obbligatoria da gennaio 2023 sul Primitivo di Manduria


FOTONOTIZIA – Dal primo gennaio 2023, i vini Primitivo di Manduria Doc e Primitivo di Manduria Doc Riserva dovranno essere muniti del contrassegno di Stato per essere immessi in commercio. Si tratta delle cosiddette “fascette“.

«Un ulteriore sistema a garanzia dell’autenticità, volto alla tutela di produttori e consumatori delle bottiglie a marchio Doc, accompagnerà i vini del grande rosso pugliese per tracciare tutte le fasi di vita di ciascuna bottiglia», spiega il Consorzio pugliese.

Un percorso già avviato che ha riguardato il terzo fratello del Manduria Dop, il Docg dolce naturale. Quindi, dal primo gennaio, tutte le tipologie del Primitivo di Manduria avranno il contrassegno di Stato.

Categorie
news news ed eventi

Roberto Donadini eletto nuovo presidente Fisar: «Ora formazione ed enoturismo»


Venerdì 2 dicembre il nuovo Consiglio nazionale ha eletto Roberto Donadini presidente nazionale Fisar. La Federazione italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori ha così un nuovo management per il quadriennio 2023-2026-. «Ringrazio in primo luogo gli associati che nelle elezioni dello scorso ottobre hanno avuto fiducia nel nostro progetto e i consiglieri nazionali per questa nomina», sono le prime parole di Roberto Donadini.

«Mi impegnerò con determinazione – aggiunge il neo presidente Fisar – per mettere al centro della nostra Federazione le Delegazioni che operano con grande impegno su tutto il territorio nazionale. Investiremo molto sulla formazione dei nostri relatori e sommelier per stare al passo con i tempi che viviamo». Un riferimento, quello di Donadini, alla grande sfida dell’enoturismo» in cui la “nuova Fisar” intende «vivere da protagonista».

Roberto Donadini nuovo presidente Fisar: i sommelier eletti

Categorie
news news ed eventi

Export vino italiano 2022 verso il record di 8 miliardi di euro

Record di 8 miliardi di euro per il vino (+12% rispetto all’anno precedente) e spirits in scia (1,7 miliardi di euro). Buono anche il risultato per gli aceti, in particolare balsamici, che vedono chiudere l’anno con una crescita delle esportazioni (a valore) del 15%. I dati dell’Osservatorio Federvini curato da Nomisma e TradeLab evidenziano un nuovo record per l’export agroalimentare italiano, che dovrebbe superare i 59 miliardi di euro a fine anno (+16% rispetto al 2021) trainato anche dalle vendite oltre frontiera di vini, spiriti e aceti.

Il tutto in attesa di un 2023 per il quale gli organismi internazionali (Fondo Monetario Internazionale, Ocse, Commissione Europea) sono concordi nel prevedere un rallentamento della crescita rispetto all’anno in corso.

LE RAGIONI DELLA CRESCITA

Tre i fattori che hanno contribuito alla crescita: l’andamento del cambio euro-dollaro che ha permesso di compensare gli aumenti dei costi di produzione e recuperare competitività sui mercati legati al dollaro come USA e Canada. E ancora: la ripresa del turismo a livello globale, che ha dato impulso ai consumi di vini e spiriti nel canale Horeca.

In Italia, a fine agosto, gli arrivi dei turisti internazionali hanno superato i 35 milioni (+125% rispetto allo stesso periodo del 2021). Determinante, infine, la diversificazione dei mercati, come strategia adottata da molte aziende che guardano ai paesi emergenti come Tailandia e Vietnam, dove nei primi 8 mesi del 2022 il valore dell’export del vino è cresciuto rispettivamente del 158% e del 82%.

Dieci anni fa, i mercati dell’Unione Europea pesavano per circa il 57% sul valore dell’export, dopo la Brexit nel 2021, si è arrivati al 39%. Questo scenario ha determinato un diverso approccio ai mercati di destinazione e ha sollecitato un allargamento degli spazi commerciali da presidiare verso nuove realtà emergenti: ad esempio oggi l’Asia pesa per il 7% sull’export complessivo di vino italiano.

Il mercato degli Spirits ha mantenuto salda la leadership nel mercato statunitense dove registra un aumento a valore del +23%, tuttavia la dipendenza dai primi 5 mercati è diminuita nel corso del tempo: se nel 2011 la concentrazione dell’export per la categoria nei top mercati di sbocco era pari al 65,8%, dieci anni dopo è diminuita al 58,3% per calare ancora al 53,7% nel 2022.

IL COMMENTO

«I dati sulle performance del nostro export – sottolinea Micaela Pallini, presidente Federvini – evidenziano l’importanza della diversificazione dei mercati. Tale strategia può essere coadiuvata da un lato dalla leva promozionale e dall’altro da una maggiore proattività dell’Unione Europea nel concludere ulteriori accordi di libero scambio con i paesi extra-Ue.

È evidente che ci muoviamo in uno scenario complicato ed in continua evoluzione, non si escludono rallentamenti economici nel 2023 che dovrebbero interessare alcuni mercati europei come l’Italia e la Germania”   emerge ancora come uno dei prodotti più regalati ad amici e parenti (circa il 36% degli italiani)».

«Anche per il Natale 2022 – conclude Pallini – sulle tavole non mancherà lo spumante, ritenuto immancabile per il 45% degli intervistati, con il Prosecco a farla da padrone soprattutto tra i consumatori più giovani (gen Z e Millennials), seguito dai rossi del Sud come Primitivo di Manduria e Montepulciano d’Abruzzo (18%) e dai bianchi dell’Alto Adige (8%), quest’ultimi preferiti soprattutto dai baby boomers».

Categorie
news news ed eventi

Cantina Cooperativa Vallebelbo nell’universo Schenk Italian Wineries


FOTONOTIZIA – Cantina Cooperativa Vallebelbo è da oggi ufficialmente partner di Schenk Italian Wineries. L’accordo di collaborazione sancisce e consolida un rapporto iniziato già nel 2018 per la produzione della linea di vini piemontesi “Casali del Barone“.

«Il progetto originario – spiega il colosso di Ora (Bolzano) – si è sviluppato partendo dal re dei vitigni piemontesi, la Barbera. La gamma si è ampliata con l’aggiunta dei grandi vini classici della zona: una Barbera d’Asti Superiore, un Barolo, un Nebbiolo, un Barbaresco e un Bianco Langhe, tutti imbottigliati all’origine».

Cantina Cooperativa Vallebelbo lavora 500 ettari vitati nelle Langhe, di cui circa 150 a Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. Sono 150 i conferitori.

Categorie
news news ed eventi

Trento Doc, «bollicine di montagna»? Inchiesta winemag.it: 96% vigneti in quota collina


Trento Doc
, «bollicine di montagna»? Eppure, il 92% dei vigneti si trovano sotto alla quota di collina. Ovvero ad altitudini inferiori ai 600 metri sul livello del mare. Il dato emerge da un’inchiesta esclusiva di winemag.it. Solo in 5 dei 62 Comuni in cui sono presenti vigne iscritte alla produzione dello spumante Metodo classico del Trentino si supera questa soglia. La media del vigneto Trento Doc si assesta piuttosto su 420 metri sul livello del mare.

Si tratta di dati ufficiali, elaborati dall’Organismo di Controllo dalla Camera di Commercio di Trento (CCIAA), sulla base delle evidenze della Provincia Autonoma di Trento, riferite alla vendemmia 2021. Lecito chiedersi se la comunicazione impostata negli anni dall’Istituto Trento Doc possa essere lesiva dei diritti dei consumatori? Il claim «bollicine di montagna» non è l’unico elemento a poter confondere le acque e creare un immaginario poco realistico.

«BOLLICINE DI MONTAGNA»: LA COMUNICAZIONE DEL TRENTO DOC

Il video pubblicato qui sopra a corredo dell’inchiesta di winemag.it accompagna l’apertura del sito web ufficiale dello spumante Trento Doc. In grande evidenza una serie di immagini che fanno riferimento ad altitudini elevate, in cui la viticoltura è impraticabile. Vette innevate e pendii inarrivabili utili però ad avvalorare la tesi di una produzione Trento Doc di “alta montagna”, più che a raccontare il territorio in cui, realmente, prendono vita gli spumanti trentini.

I dati raccolti da winemag.it confutano anche diverse informazioni presenti sul portale del Trento Doc. Si legge che le «bollicine di montagna» nascono da «vigneti situati ad un’altitudine fra i 200 e i 900 metri sul livello del mare, in un ambiente con climi caratterizzati da forti escursioni termiche giornaliere in grado di conferire alle uve complessità aromatica, eleganza e freschezza».

A RIVA DEL GARDA VIGNETI A 102 METRI SUL LIVELLO DEL MARE

Il vigneto più “basso” dello spumante trentino si trova nel Comune di Riva del Garda, ad appena 104 metri sul livello del mare (54.164 metri quadrati di Chardonnay). Il più “alto” è nel Comune sparso di Altopiano della Vigolana: appena 372 metri quadrati di Pinot Bianco, a 876 metri.

Per trovare gli altri vigneti di (vera) “montagna” bisogna spostarsi a Bleggio Superiore (30.053 m² a 647 m slm), Tenna (8.813 m² a 612 m slm), Stenico ( 326.256 m² a 609 metri) e Vallarsa (9.869 m² a 606 m slm). Tirando le somme, solo 50,4 ettari del vigneto Trento Doc si trovano ufficialmente in “montagna”, sui 1.294,82 ettari complessivi. Appena il 3,8% della superficie totale di produzione: 8 vigneti sui 127 iscritti in occasione della vendemmia 2021.

DOC TRENTO – VENDEMMIA 2021
SUPERFICI RIVENDICATE PER COMUNE E VARIETÀ
Comune Varietà Sup. raccolta
(metri quadrati)
Altitudine media
(metri)
ALTOPIANO DELLA VIGOLANA PINOT BIANCO                 372 876
PINOT BIANCO              4.173 724
CHARDONNAY         109.546 679
BLEGGIO SUPERIORE CHARDONNAY           30.053 647
PINOT NERO           15.141 639
TENNA CHARDONNAY              8.813 612
STENICO CHARDONNAY         326.256 609
VALLARSA CHARDONNAY              9.869 606
TRENTO DOC, «BOLLICINE DI MONTAGNA»? L’INCHIESTA DI WINEMAG.IT

Sempre secondo i dati ufficiali forniti a winemag.it dall’Organismo di controllo della Camera di commercio di Trento, appena 28 vigne si trovano tra 500 e 582 metri sul livello del mare. Molte di più quelle a 400 m: sono 41, per l’esattezza situate tra i 404 e i 487. Ventiquattro i vigneti tra i 301 e i 397 m slm. Altrettanti quelli presenti tra 104 e i 289 metri di “altitudine” (7 quelle sotto i 200). Da notare che in “vetta” ci sono due vigneti di Pinot Bianco. Ma è interessante anche il focus sulla produzione nelle varie fasce.

Se i numeri del reale “vigneto di montagna” del Trento Doc sono impietosi, fa ancora più effetto scoprire che solo 183,96 ettari si trovano tra 500 e 582 metri. La maggior parte del vigneto delle cosiddette «bollicine di montagna» si trova piuttosto tra i 500 e i 582 metri sul livello del mare (6.645.164 m², ovvero 664,51 ettari, con appena 9 appezzamenti sopra i 550 m slm). Sono poi 273,79 gli ettari tra i 300 e i 400 m; 122,12 gli ettari tra 104 e 289. Tradotto: dei 1.294,82 ettari rivendicati per la vendemmia 2021, 1.244 si trovano sotto la quota di “montagna”.

Grazie ai dati raccolti in esclusiva da winemag.it è possibile stilare la “Top 10” dei Comuni con la maggiore superficie vitata raccolta a Trento Doc lo scorso anno. Al primo posto Trento (258,21 ettari a 404 m di media slm). Medaglia d’argento a Madruzzo (89,38 ettari a 382 metri). Bronzo per Cembra Lisignago (51,39 ettari a 517 m). Seguono Mori (48,73, 414 m), Lavis (92,8 ettari fra 301 e 464 m), Rovereto (43,09 a 379 m slm) e Cavedine (41,91 ettari a 432 m). In coda Volano (39,09 a 254 metri), Vallelaghi (33,83 ettari, 409 m slm medi) e Stenico (32,62 a 609 m slm).

DOC TRENTO – VENDEMMIA 2021
SUPERFICI RIVENDICATE PER COMUNE E VARIETÀ
Comune Varietà Sup. raccolta
(metri quadrati)
Altitudine media (metri)
TRENTO CHARDONNAY      2.582.168 404
MADRUZZO CHARDONNAY         893.806 382
CEMBRA LISIGNAGO CHARDONNAY         513.958 517
MORI CHARDONNAY         487.386 414
LAVIS CHARDONNAY         480.498 301
ROVERETO CHARDONNAY         430.907 379
CAVEDINE CHARDONNAY         419.166 432
VOLANO CHARDONNAY         390.973 254
VALLELAGHI CHARDONNAY         338.374 409
STENICO CHARDONNAY         326.256 609
Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Mercato Fivi 2022, è ancora record: 24 mila visitatori

FOTONOTIZIA – «Grazie, grazie e ancora grazie. Ci vediamo il prossimo anno!». Così la Federazione italiana vignaioli indipendenti commenta l’edizione dei record: al Mercato Fivi 2022 ben 24 mila visitatori: «Record di Vignaioli/e di ingressi, di magliette e soprattutto di sorrisi. Quella che si è appena conclusa è stata un’edizione davvero unica».

«Un ritorno alla normalità – commenta Fivi – che ci ha scaldato il cuore e che ci rende sempre più orgogliosi del lavoro che stiamo portando avanti, forti della vostra vicinanza e della vostra voglia di scoprire storie, racconti e vini di questi incredibili Vignaioli Indipendenti».

Migliori assaggi Mercato Fivi 2022. Boom di visitatori: 18 mila in due giorni (nuovo record)

Categorie
degustati da noi news news ed eventi vini#02

Migliori assaggi Mercato Fivi 2022. Boom di visitatori: 18 mila in due giorni (nuovo record)


Il Mercato Fivi 2022 segna un nuovo record. Tra sabato 26 e domenica 27 novembre, 9 mila persone al giorno hanno varcato i cancelli di Expo Piacenza. Con 18 mila visitatori in due giorni, i vignaioli indipendenti pareggiano già i conti con l’edizione 2018, l’ultima distribuita su due soli giorni (il lunedì è stato aggiunto nel 2019).

Oggi, lunedì 27 novembre, è la giornata riservata ai professionisti del settore, dopo la ressa che ha reso per molte ore quasi invivibile la Fiera (in particolare il Padiglione 1). Il record assoluto di visitatori – al momento del Mercato Fivi 2021, con 20 mila visitatori – è destinato ad essere superato.

Ecco una guida ai migliori assaggi di winemag.it, utili a districarsi tra i circa 870 vignaioli presenti oggi a Piacenza, dalle ore 11 alle ore 17 in Località Le Mose, via Tirotti 11, Piacenza (scarica qui la mappa dei vignaioli del Mercato Fivi 2022).

BOLLICINE

  • Franciacorta Docg Brut 2015, Ronco Calino (Pad. 1, A 2)
  • Trento Doc 2019 Cuvée Dosaggio Zero, Tenuta Volpare (Pad 3, R 20)
  • Valdobbiadene Docg Extra Dry “(mio)deserto”, Bastia (Pad 2, O 24)
  • Vino bianco frizzante “Dieci Lune”, Vitivinicola Valla (Pad 1, B 27)
  • Provincia di Mantova Lambrusco Igt frizzante 2020 Biologico “Ciamballà”, Bugno Martino (Pad 1, C 98)
VINI BIANCHI E ROSATI
  • Piemonte Doc Sauvignon 2020 “Pian Craie”, Tenuta Il Falchetto (Pad 1, F 44)
  • Vigneti delle Dolomiti Igt Müller-Thurgau 2021, Michele Simoni (Pad 1, F 79)
  • Salento Igt Verdeca 2021 Biologico, Masciullo (Pad 1, A 4)
  • Colli Piacentini Doc Malvasia “21.01”, Vitivinicola Valla (Pad 1, B 27)
  • Cirò Doc Rosato Bio 2021, Vigneti Vumbaca (Pad 2, O 19)
VINI ROSSI
  • Nizza Docg Riserva 2017 “Bricco Rocche”, Tenuta Il Falchetto (Pad 1, F 44)
  • Barbagia Igt Rosso “Ishopu”, Antonio Mele (Pad 1, A 27)
  • Maremma Toscana Doc Rosso 2019 “Tesan”, La Biagiola (Pad 1, B 42)
  • Chianti Classico Docg Riserva 2019 Vigna Pomona L’Omino, Fattoria Pomona (Pad 3, T 23)
  • Barbera d’Asti Docg Superiore Nizza 2004 “Ru”, Erede di Chiappone Armando (Pad 3, R 18)
  • Carmignano Docg 2019, Terre a Mano (Pad 2, O 23)
  • Ciliegiolo Narni Igt 2019 “Ràmici”, Leonardo Bussoletti (Pad 2, N 20)
  • Cirò Doc Rosso Classico Superiore Riserva 2019, Vigneti Vumbaca (Pad 2, O 19)
VINI DOLCI
  • Vino Cotto Stravecchio di Loro Piceno 1964 Marca Occhio di Gallo, Cantina Tiberi David (Pad 3, T 4)

ACQUISTA LA GUIDA TOP 100 MIGLIORI VINI ITALIANI 2023
PER SCOPRIRE GLI ALTRI VINI FIVI PREMIATI

Mercato Fivi 2022, è ancora record: 24 mila visitatori

Categorie
Analisi e Tendenze Vino

Green Academy e Wine Tourism Lab per i 60 anni del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg

FOTONOTIZIA – Green Academy e Wine Tourism Lab sono i due nuovi progetti con cui il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg festeggia i 60 dalla fondazione. Presentati in mattinata a Villa Brandolini, entrambi guardano al futuro della denominazione. Green Academy è «un incubatore di ricerche, studi, contenuti e nuove idee per lavorare in modo sempre più strutturato, aggregato e concreto sul versante della sostenibilità del territorio».

Ulteriore obiettivo del Consorzio è «coinvolgere le nuove generazioni». Da qui nasce l’idea di Wine Tourism Lab, il cui duplice scopo è quello di «fungere da collante tra le diverse figure professionali del territorio e di creare nel contempo una maggior consapevolezza nei giovani delle più ampie opportunità che questo territorio offrirà nei prossimi anni».

Categorie
news news ed eventi

Un mese a Natale 2022: brinda con i “Vini dell’anno” della Top 100 winemag.it

A un mese dalla data fatidica, il winelover inizia a pensare ai vini per Natale 2022. Qualche suggerimento utile arriva dalla Guida Top 100 Migliori vini italiano 2023 di winemag.it (puoi acquistarla a questo link). In particolare oggi ricapitoliamo i “Vini dell’anno”, ovvero quelli che ci hanno particolarmente colpito in occasione delle selezioni alla cieca. Enjoy!

VINO SPUMANTE DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

Guida winemag 2023: il Verdicchio 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno

VINO BIANCO DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023

VINO ROSSO DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” Il Poggiarello vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 winemag.it 2023

VINO ROSATO DEL’ANNO 2023 – GUIDA TOP 100 WINEMAG.IT

Il Cannonau di Sardegna 2021 Martis Sero di Vignaioli Cadinu è Miglior rosato italiano 2023

Categorie
news news ed eventi

Cavit, consolidamento del fatturato a 264,8 milioni

Si è riunita oggi, presso il Centro Congressi di Riva del Garda l’assemblea annuale dei soci Cavit che ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2021–2022, chiusosi a maggio 2022. Il Gruppo Cavit è oggi composto dal Consorzio Cavit Sc cui fanno capo le società Cesarini Sforza SpA, Casa Girelli SpA e GLV Srl (quest’ultima all’80%) acquisite nel dicembre 2019, oltre che la società tedesca Kessler Sekt & Co KG controllata al 50,1%.

Nel corso dell’assemblea è stata espressa «unanime soddisfazione da parte dei Soci per il livello apprezzabile delle remunerazioni, oltre che per la qualità del servizio ricevuto in termini di consulenza e assistenza agronomica e viticola, che rappresentano un chiaro valore per il sistema trentino delle Cantine sociali».

I DATI PRINCIPALI DEL BILANCIO CAVIT

Dopo due anni “fuori dell’ordinario” per l’economia globale, dove Cavit ha beneficiato degli effetti della pandemia sulla crescita dei consumi di vino in casa, il Gruppo registra un consolidamento del fatturato che si assesta su quota 264,8 milioni di euro, in flessione del 2,3% rispetto al forte aumento registrato nell’esercizio precedente. «È da notare – commenta l’azienda – che il trend rispetto al periodo pre-covid risulta in decisa crescita costante (+26,3% esercizio 2021/2022 vs esercizio 2019/2020)».

In linea con le previsioni di budget, la lieve flessione di fatturato ha riguardato innanzitutto la società Cavit Sc, segnata dal progressivo assestamento post-pandemia (con un ritorno dei consumi fuori casa e una conseguente contrazione di quelli in casa), dal ridimensionamento del balzo in avanti registrato in epoca Covid dal mercato NordAmericano e dall’impatto sul bilancio dei primi 5 mesi del 2022, contraddistinti da una grave e generalizzata pressione dei costi.

LE SOCIETÀ DEL GRUPPO CAVIT

Per quanto riguarda le consociate di recente acquisizione, nel corso dell’anno è stata perseguita un’opera di razionalizzazione delle attività a favore di una migliore marginalità. In particolare: Casa Girelli, che svolge la propria attività nel settore dell’imbottigliamento e della commercializzazione di vini italiani sui mercati esteri, registra una contenuta contrazione del fatturato, con un risultato operativo condizionato dall’aumento dei costi a fronte di accordi commerciali già definiti prima dell’impennata.

Per la commerciale GLV è stata adottata una strategia mirata al riposizionamento e alla valorizzazione delle produzioni di Cantina La-Vis e Cembra Cantina di Montagna. In particolare, il 2022 ha segnato il rilancio completo della gamma di quest’ultima nella direzione della qualità e del pieno riconoscimento del valore di una viticoltura di eccellenza da remunerare opportunamente.

Anche nel caso di Cesarini Sforza, dopo il passaggio della cantina sotto la guida di Cavit, «si è provveduto ad una razionalizzazione delle attività, accompagnata da importanti investimenti per rafforzare le linee di sboccatura e confezionamento della pregiata linea di spumanti TrentoDoc». Infine, sempre nell’area della spumantistica, ottimi risultati per la società tedesca Kessler Sekt, che ha registrato un aumento del fatturato superiore al 25% grazie al recupero del canale Horeca post-pandemia e il crescente innalzamento dell’immagine di marca, salendo a 11,9 milioni di euro.

Categorie
news news ed eventi

Barbanera acquistata da Italian Wine Brands Spa


Il 100% del capitale delle società della famiglia Barbanera, ossia Barbanera Srl e Fossalto Srl passa ad Italian Wine Brands Spa (Iwb). L’acquisizione è avvenuta in mattinata. Barbanera è una storica società familiare fondata negli anni ’70 a Cetona (Siena) dai fratelli Marco e Paolo Barbanera, attiva oggi nella vinificazione, produzione e vendita di vini di alta qualità nel segmento premium.

Gli accordi sottoscritti in data odierna prevedono che IWB, public company del segmento Euronext Growth Milan di Borsa Italiana Spa, uno dei principali player attivi nella «produzione, distribuzione e vendita di vini italiani di elevata qualità sui mercati internazionali», acquisisca il 100% del capitale di Barbarena e Fossalto sulla base di un Equity Value complessivo pari a 41.990.000,00 che verrà corrisposto da IWB per cassa alla data del closing, previsto indicativamente entro il 31 dicembre 2022 e, comunque, entro e non oltre il closing del 31 marzo 2023.

ITALIAN WINE BRANDS ACQUISISCE BARBANERA

La struttura dell’operazione prevede altresì che le holding della famiglia Barbanera reinvestano nel Gruppo IWB un valore complessivo pari a Euro 26.316.240,00 mediante la sottoscrizione di 657.906 azioni ordinarie IWB di nuova emissione a un prezzo di 40,00 euro cadauna. A completamento dell’operazione, la famiglia Barbanera arriverà a detenere una partecipazione complessivamente pari al 6,95% del capitale sociale di IWB post aumento di capitale.

Nel corso degli anni, Barbanera è cresciuta costantemente fino a diventare il punto di riferimento del vino toscano sui mercati internazionali grazie, in particolare, ai suoi vini autoctoni pluripremiati dai principali critici (Barbanera®, Gigino®, Vecciano®), realizzati sia con l’utilizzo della materia prima proveniente dai vigneti di proprietà della famiglia (circa 33 ettari situati in zone ad alta vocazione vitivinicola), che con materie prime oggetto di un’attenta selezione e di un processo di vinificazione interamente svolto all’interno dell’azienda.

Barbanera e Fossalto hanno realizzato nel 2021 un fatturato consolidato pari a 38,7 milioni, di cui oltre il 90% realizzato sui mercati internazionali e in costante e sensibile aumento dagli Euro 33,3 milioni del 2020 e dagli Euro 26,6 milioni del 2019. L’Ebitda Adjusted realizzato dalle società nel 2021 è stato pari a 5,4 milioni (margine sul fatturato pari al 14,0%). L’utile netto è stato pari a 3,8 milioni mentre la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2021 era positiva per 1,2 milioni di euro (dati IFRS compliant).

Exit mobile version