Ve lo assicuriamo noi, che prima di recensirlo ne abbiamo degustati tre campioni, prelevati direttamente in uno dei punti vendita Auchan della provincia di Milano dove la “bollicina” era in svendita. Un “avanzo” di magazzino di Natale 2016, che la catena francese ha deciso di smaltire nell’unico modo possibile: un forte taglio prezzo (40%) che, evidentemente, anche grazie alla pubblicità indiretta di vinialsuper, ha dato i suoi frutti.
E a chi ha resistito all’edonistico piacere di “gettarlo nel lavandino”, perché “scaduto” o perché “costa troppo poco, cosa vuoi che ci sia dentro a quella bottiglia?” – in una sorta di reinterpretazione in chiave enologica di una memorabile pubblicità del 2011 di Dacia Duster – Gianluca Prandelli, titolare de La Scuderia di Franciacorta, manda a dire – attraverso le nostre “colonne” – che “in cantina a Erbusco, per chi volesse, ci sono ancora dei jéroboam (bottiglie da 3 litri, ndr) del millesimo 1997 da assaggiare, strepitosi”. Roba che il 2005, a confronto, è un pischello. A Prandelli, in questo caso, crediamo sulla fiducia (ma andremo a visitarla questa benedetta cantina e ne daremo conto, come sempre, ai lettori).
“Ci rendiamo conto anche noi – dichiara Prandelli – che 5 euro per un Franciacorta del 2005 è un prezzo folle. Auchan, nonostante le numerose rassicurazioni e promesse dei buyer in merito al prezzo da praticare a scaffale, ha deciso di liberarsi così delle rimanenze della copiosa consegna che abbiamo effettuato in occasione delle festività natalizie”.
Una decisione, dunque, presa in totale autonomia (e legittimamente, aggiungiamo noi, che invitiamo tutti a rileggere questo altro nostro servizio sul vino in offerta in Gdo) dalla catena di supermercati francese. Perché è così che funziona, in Gdo: la merce in magazzino ha un costo e va smaltita per tempo. Specie se si tratta di referenze “a spot”, ovvero non presenti nell’assortimento “continuativo” del supermercato. Una regola che vale per tutti, che l’insegna si chiami Auchan, Esselunga, Coop, Lidl o Carrefour.
E trasversalmente nella merceologia esposta a banco: dal vino ai succhi di frutta. Al Franciacorta La Scuderia 2005, per intenderci, è capitato quello che accade a panettone e pandoro, a gennaio: svendita totale, perché “fuori stagione”. Vi verrebbe mai da dire che quel panettone, visto il prezzo ribassato, va per forza gettato nel cestino? Crediamo di no.
MA IL PREZZO PIENO E’ CORRETTO?
“Nel 2013 – spiega Gianluca Prandelli – la mia famiglia ha rilevato, in seguito al fallimento, un’azienda della Franciacorta denominata Agricola Boschi, dalla quale abbiamo ‘ereditato’ diverse migliaia di bottiglie delle vendemmie passate, tra cui proprio la 2005 in questione. Non si trattava ovviamente del prodotto finito, ma delle basi, su cui siamo intervenuti con il nostro team di esperti, guidati dall’enologo Cesare Ferrari“.
Quelli che trova la famiglia Prandelli sono, in sostanza, “dei prodotti semilavorati dalla Agricola Boschi”. Su cui vengono poi effettuate analisi che anticipano remuage, dégorgement, dosagé e bouchage, curati dallo staff della Scuderia.
“La nostra prima vendemmia come cantina – precisa Prandelli – è stata infatti la 2013, con sboccatura gennaio 2017, che ci apprestiamo a presentare”. Sarà il primo Franciacorta “integralmente prodotto” dalla Scuderia. Gli stessi lavori di modernizzazione della cantina termineranno a breve: 15 mila metri su tre piani, a dominare 10 ettari di terreni nella zona di Erbusco.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.