Una prova? La presenza di bottiglie di Chateauneuf du Pape di annate differenti sullo scaffale dei punti vendita Auchan. Avete capito bene: proprio Auchan offre l’inconsapevole ebrezza di una “verticale” del rosso Aoc tra i più rappresentativi della Francia, ottenuto nella zona meridionale della Valle del Rodano da uve Grenache, Syrah, Mourvèdre e Cinsault.
La catena francese, che in Italia tratta col giusto riguardo la viticoltura transalpina, con un’accurata “Selezione” di vini d’Oltralpe dallo sgargiante rapporto qualità prezzo, si perde in un bicchier d’acqua: quello della corretta rotazione delle vendemmie sullo scaffale. Regalando a vinialsuper la possibilità di raccontare un’emozionante “mini verticale”.
Prima un paio di precisazioni, per i meno esperti. Vi è mai capitato di “scavare” sul fondo degli scaffali dei supermercati alla ricerca di scadenze meno ravvicinate alla data nella quale avverrebbe l’acquisto? Certamente sì.
Lo fate con lo yogurt, con l’insalata. Ma anche con le brioche. Ecco il punto: i vini sullo scaffale dei supermercati andrebbero trattati dagli addetti alla stregua dei cornetti della Mulino Bianco.
La regola è semplice: first in, first out. Il pacco di crostatine all’albicocca con scadenza più ravvicinata alla data di potenziale acquisto deve essere esposto davanti a quelle con scadenza meno prossima. Così dovrebbe accadere al vino: la vendemmia 2015 davanti alla 2016, in modo da terminare le scorte di bottiglie più “vecchie” prima di iniziare a vendere quelle “nuove”. Ahinoi, così non accade.
Le “rotazioni” della merce, ovvero la velocità con quale si svuota lo scaffale, sono (o dovrebbero essere) tali da non rendere sempre necessario il “giro delle scadenze”: i banchi si svuotano indipendentemente dalla scadenza della merce esposta, se gli ordini sono tarati in base alle rotazioni. Esattamente quello che non è successo nel caso dello Chateauneuf du Pape della Selezione Auchan.
IL CASO
Due le vendemmie presenti a banco: la 2009, esposta sul fondo dello scaffale, tra la polvere; e la 2014, facilmente reperibile sopra all’etichetta prezzo e acquistabile senza alcuno sforzo. Un errore madornale che, ripetuto in larga scala, costringe le catene a ridurre i margini di guadagno sulle singole referenze.
Considerando che la maggior parte dei vini presenti sullo scaffale dei supermercati sono di pronta beva, ovvero consumabili al top della forma nel giro di un uno o due anni dalla data di vendemmia indicata in etichetta, immaginate a che prezzo (scontato) dovrebbero essere venduti i vini di annate vicine all’aceto.
Col rischio, peraltro, di far percepire male al consumatore non solo il brand posto in sottocosto, ma l’intera Denominazione di appartenenza. Fortunatamente non è il caso dello Chateauneuf du Pape della Selezione Auchan, che si conferma vino dal grande potenziale evolutivo in bottiglia. Anche al supermercato.
LA DEGUSTAZIONE
Un’acescenza in fase primordiale che, con l’ossigenazione, si dilegua in maniera definitiva. Il vino si apre su note di confettura di frutti rossi, su sottofondo terziario.
Non mancano una mineralità salina e una componente vegetale di macchia mediterranea, definibile nel sentore di rosmarino. L’affinamento in legno regala invece sentori altalenanti tra il cuoio e la balsamicità dolce del miele d’acacia.
L’ingresso in bocca del Chateauneuf du Pape 2014 della Selezione Auchan è caldo, sempre giocato sui frutti rossi, in un crescendo di struttura e mineralità. Il tannino è vivo ma equilibrato, soffice: ricorda il cacao bagnato. Anche l’alcolicità è equilibrata e non infastidisce la beva. Bel vino, che lascia tuttavia qualche dubbio sul potenziale evolutivo.
La vendemmia 2009 (14%) tinge il calice, come atteso, di un rosso granato impenetrabile. Il naso è appannaggio della balsamicità: terziari conferiti dall’affinamento in legno, vegetale spinto tra la macchia mediterranea (di nuovo rosmarino) e la resina di pino. Mirtilli sotto spirito, pepe nero a zaffate.
Al palato stupisce per l’acidità ancora viva. Lo Chateauneuf du Pape 2009 della Selezione Auchan mantiene un gran corpo e un piacevole calore. Lungo nel retro olfattivo, su note di frutti rossi. All’apice della curva evolutiva, regala belle emozioni a tavola, soprattutto per chi ha la pazienza di attendere le sfumature del calice. Da consumare entro la fine dell’anno, per non perdere il bel ricordo di un grande vino francese.
Prezzo: 13,90 euro
Acquistato presso: Auchan
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.