E’ quanto emerge dalla nostra degustazione delle ultime annate in commercio firmate dalla cooperativa di Copertino (LE). Trecento soci attivi su 300 ettari vitati, tra il Golfo di Taranto e il Canale d’Otranto. Un tasting reso possibile dall’invito del presidente della cantina salentina, Francesco Trono.
L’ennesima prova che molte cooperative vitivinicole italiane abbiano intrapreso la strada della qualità, anche fuori dai confini dell’inarrivabile Alto Adige (spesso costoso, a buona ragione).
Una qualità che fa ancora più “effetto” se si considera il contesto: una Puglia che sta tentando di lasciarsi alle spalle il ruolo di “serbatoio” d’Italia per tagli e “magheggi”, puntando tutto sull’imbottigliato di valore.
(5 / 5) LE VALUTAZIONI DI WINEMAG (5 / 5)
Negroamaro Salento Igp 2017 “Spinello dei Falconi” (13% vol): 4,90 euro in cantina
Cerasuolo limpido, naso pulito, frutto rosso e fiore di rosa. Bella eleganza al palato, minerale e lungo. Un naso e una bocca intensa che sostiene bene un alcol per nulla disturbante.
Impreziosisce il quadro la chiusura amarognola, che chiama il sorso successivo. Cinque mesi di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 1 mese di affinamento in bottiglia (25 mila bottiglie complessive).
Negroamaro Salento Igp 2014 (13%): 4,90 euro in cantina
Bel colore, tutto sommato “giovane”. Naso pieno, di frutta precisa e tipica, con vezzi che ricordano l’oliva nera in concia di salamoia. Con l’ossigenazione, il nettare si apre a tinte di liquirizia, tabacco dolce, menta. Si fa sempre più netto il sentore di arancia sanguinella succosa, tendente al maturo, assieme a quello di fragolina di bosco.
In bocca il tannino è ben integrato e appena percettibile: quanto basta per far da perfetto contraltare alle note fruttate, piene e carnose. Godibile anche a temperature attorno ai 14 gradi. Due anni o più (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificato e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (70 mila bottiglie complessive).
Primitivo Salento Igp Rosso 2016 (13,5%): 5,60 euro in cantina
Colore leggermente più trasparente rispetto a quello del Negroamaro. Naso che rivela un vino più “austero”, “serio”, meno gioioso e con cui azzardare abbinamenti più importanti. Oltre al frutto, il nettare rivela un’impronta “animale”, di pellame, che ricorda il Montepulciano. Rosmarino netto, pepe nero, curry, lampone, ciliegia.
Ingresso di bocca “verde” garbato, che lascia spazio a ricordi di ciliegia. Il tannino in chiusura, leggero, asciuga e prepara al sorso successivo. Un Primitivo perfetto per una grigliata. Uno o più anni di elevazione in vasche di cemento vetrificate (a seconda del lotto) e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (30 mila bottiglie complessive).
Copertino Doc Rosso 2010 (13%): 5,90 euro in cantina
Colore rosso rubino pieno. Naso piuttosto timido, di un vino che attende nello scoprirsi. Vena ferrosa, ma anche “animale” al palato. Tanta macchia mediterranea, spezia, ma anche frutta come amarena e prugna). Corrispondente al palato, dove il punto forte è l’assoluta freschezza. Un vino che sembra fermo all’epoca di imbottigliamento.
Chiusura sull’alcol già avvertito al naso, forse un po’ troppo invadente. Due anni o più (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (150 mila bottiglie complessive).
Copertino Doc Rosso Riserva 2010 (13%): 7,40 euro in cantina
Bel colore, brillante, bel naso elegante. Arancia sanguinella, parte balsamica, mentuccia, liquirizia, origano. In bocca corrispondente: freschezza accentuata, tannino marcato, chiusura salina e fruttata, lunga. Tannino, frutto, sapidità: non manca niente.
Un vino in evoluzione, che fa dell’equilibrio il suo punto di forza. Quattro o più anni (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia: 300 mila bottiglie complessive. Il vero fiore all’occhiello di Cupertinum.
Copertino Doc Rosso Riserva 2009 “Settantacinque” (13%): 9,10 euro in cantina
Simile alla precedente Riserva, ma più esplosiva al naso. In bocca, “Settantacinque” non rivela la medesima eleganza. Un vino adatto a chi ama potenza e verticalità, ben calibrate. Quattro o più anni (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (50 mila bottiglie complessive).
Degustazione a cura di Davide Bortone, Giacomo Merlotti e Gabriele Rocchi – WineMag.it
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.