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Roberto Castagner: «L’alcol è il mezzo, non il fine di un distillato di qualità»


«L’alcol è un mezzo, non il fine di un distillato di qualità». Parte da qui la rivoluzione firmata Roberto Castagner,. Il fondatore e anima della Distilleria Castagner ha presentato a Vinitaly 2025 due nuovi prodotti 100% analcolici: Amaro Leon Zero e Robì. Si tratta di bevande da aperitivo senza alcol, pensate per coniugare gusto, naturalità e benessere. Due creazioni innovative che segnano un cambio di passo nel panorama degli spirits italiani. Offrendo un’alternativa concreta a chi, per scelta o necessità, desidera evitare l’alcol senza rinunciare all’esperienza sensoriale tipica dei distillati di qualità. https://www.grappacastagner.it/

TESTIMONIAL SPORTIVI PER UNA NUOVA CULTURA DEL BERE

A fare da ambasciatori della svolta analcolica di Castagner, tre volti noti del mondo dello sport: Manuela Di Centa, campionessa olimpica di sci di fondo, Silvia Marangoni, pluricampionessa mondiale di pattinaggio artistico, e Piero Garbellotto, presidente della Prosecco DOC-Imoco Volley. Una scelta simbolica ma potente, che sottolinea la crescente attenzione verso un consumo più consapevole e adatto a chi deve, o vuole, evitare sia l’alcol che un eccessivo apporto di zuccheri.

AMARO LEON ZERO E ROBÌ CASTAGNER: «RICERCA, NON MODA»

Non si tratta di una semplice moda passeggera, ma del frutto di anni di ricerca nei laboratori Castagner. Come spiega lo stesso fondatore: «L’alcol ha sempre avuto un ruolo tecnico importante, perché permette di estrarre le essenze botaniche durante l’infusione e dona struttura al prodotto finale. Sostituirlo non è un processo banale». Il team di Castagner ha studiato oltre 80 erbe aromatiche, selezionando le 20 più adatte a dare risultati eccellenti anche in assenza di alcol. Il risultato? Un profilo aromatico ricco, equilibrato, capace di restituire la complessità organolettica di un distillato tradizionale, ma con un approccio decisamente più salutistico.

ANNO ZERO DELL’INNOVAZIONE ANALCOLICA

«È il nostro “anno zero”», dichiara Roberto Castagner. «Vogliamo dimostrare che un prodotto analcolico non deve avere meno valore, meno gusto o meno identità rispetto a uno tradizionale. Deve semplicemente offrire qualcosa di diverso, che parli alle esigenze del presente». Con Amaro Leon Zero e Robì, la Distilleria Castagner punta ad aprire un nuovo capitolo nel mondo degli spirits, allo scopo di diventare un punto di riferimento nel settore dei distillati analcolici Made in Italy. https://www.winemag.it/fatturato-distilleria-castagner-in-crescita-merito-scelte-green-e-grappa/

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Fatturato vignaioli Fivi: ecco l’identikit delle cantine che “funzionano”

Fatturato cantine vignaioli Fivi.
Vendita diretta al consumatore finale. Buona presenza nell’Horeca. Capacità di proporsi in ottica enoturismo. E buona propensione agli investimenti in marketing e promozione. Sono i quattro pilastri del fatturato delle cantine Fivi che meglio affrontano i mercati, in un momento di difficile congiuntura come quello attuale. Ad evidenziarlo è uno studio realizzato grazie ad Invernizzi Agri Lab di Sda Bocconi School of Management, con il sostegno di Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e di Crédit Agricole Italia. https://www.sdabocconi.it/it/faculty-ricerche/ricerca/esg-excellence-in-sustainability-governance-knowledge-platform/agrilab.

La ricerca, presentata oggi a Vinitaly 2025, nell’area del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, ha messo in luce come le aziende con una percentuale superiore di vendita diretta, al consumatore finale e/o all’Horeca, presentano un andamento del fatturato migliore rispetto alla media generale del campione. D’altro canto, non sono molte le aziende Fivi che commerciano con la grande distribuzione organizzata (Gdo). E non risulta che questo canale sia d’ostacolo ai vignaioli. https://fivi.it/

ENOTURISMO, MARKETING E PROMOZIONE DELLE CANTINE FIVI

Un altro plus per le cantine Fivi è una proposta di successo nell’enoturismo, nonché la capacità di investire in marketing e promozione. «Questi dati – commenta la presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti, Rita Babini – rafforzano le nostre richieste a livello europeo: maggiore accessibilità ai fondi Ocm promozione per le aziende di medio-piccole dimensioni, attualmente di fatto escluse, e realizzazione di misure di sostegno alle attività enoturistiche, fondamentali in questo frangente storico anche per un’educazione al consumo consapevole, oltre che per la diversificazione dei canali di vendita e per crescita delle economie territoriali delle aree interne».

“Questa ricerca – continua – ci conferma alcuni elementi che prima potevamo solo ipotizzare. E rafforza la nostra volontà di tutelare e promuovere un modello produttivo, quello delle aziende vitivinicole verticali, che è fondamentale non solo per il futuro del mondo del vino, ma per la tenuta socio-economica di tantissimi territori italiani. Purtroppo è un modello resistente e fragile al contempo, quello delle nostre aziende. Ha resistito e continua a resistere grazie a fondamentali solidi di risorse e competenze, spesso trasmesse da generazioni. Ma in un contesto di grandi mutamenti a livello nazionale, europeo e globale, e di fronte a una crisi climatica che rende sempre più rischioso il lavoro agricolo – conclude Rita Babini – è importante che questo modello venga riconosciuto nella propria originalità e unicità, e messo nelle condizioni di competere alla pari con gli altri soggetti della filiera».

L’EXPORT TRAINA IL FATTURATO DEI VIGNAIOLI FIVI

Dalla ricerca emerge che l’export ha rappresentato un driver trainante della crescita del trend di fatturato nell’ultimo triennio. Tra le aziende che hanno dichiarato una crescita sostenuta o moderata del fatturato, infatti, il 45% presenta una percentuale di fatturato da export elevata. Fatturato cantine vignaioli Fivi.

«Più del 70% dei nostri 1.800 soci esporta – evidenzia la presidente Fivi – e il 23% vorrebbe farlo in futuro. Quasi tutti hanno negli Stati Uniti il principale mercato di riferimento. Ma, alle condizioni che si stanno realizzando, diventerà difficilissimo e verrà a mancare uno dei determinanti positivi di fatturato per i Vignaioli italiani. Per questo chiediamo al Governo di continuare a mettere in campo tutti gli sforzi diplomatici possibili per porre fine alle guerre commerciali e salvaguardare un settore fondamentale come quello primario».

La ricerca è stata presentata alla presenza del prof. Vitaliano Fiorillo, direttore Invernizzi Agri Lab, Sda Bocconi School of Management; del prof. Luca Ghezzi, docente Management and Control Systems, Sda Bocconi School of Management; del Dott. Biagio Maria Amico – Academic Fellow, Sda Bocconi School of Management. Per Crédit Agricole Italia è intervenuto Maurizio Crepaldi, responsabile Direzione Affari e Agri Agro. https://www.credit-agricole.it/

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Vini al Supermercato, Gdo recupera terreno nel 2024: è l’anno dei vini bianchi


Nel 2024 la Grande distribuzione organizzata italiana ha registrato vendite di vino e spumante per 753 milioni di litri, pari a un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. Nonostante un calo dello 0,7% a volume rispetto al 2023, il settore mostra segnali incoraggianti, specialmente se confrontati con il -2,2% dell’anno precedente. Ancora più significativo l’aumento a valore, che segna un +2,3%, confermando la tendenza verso una maggiore qualità percepita dai clienti a caccia dei migliori vini al supermercato. https://www.vinitaly.com/calendario-eventi/vinitaly/vinitaly-2024/20-tavola-rotonda-sul-mercato-del-vino-nella-grande-distribuzione-cantine-e-retail-uno-sforzo-condiviso-per-tornare-a-crescere/

L’ANALISI CIRCANA PER VINITALY SUI VINI NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Questi dati emergono dalla ricerca “Circana per Vinitaly“, presentata durante la 21ª tavola rotonda “Vino e GDO: Innovazione, Mercati e Opportunità”, organizzata da Veronafiere. A trainare la ripresa sono soprattutto gli spumanti (+4,2% a volume e +3,6% a valore), con un ruolo centrale del Prosecco. Meno brillante la performance dei vini frizzanti, in calo sia a volume (-5,7%) che a valore (-4,4%), mentre i vini fermi crescono a valore del +3,1%, pur registrando un lieve calo volumetrico (-0,7%).

La preferenza degli italiani si conferma ancora per il vino rosso fermo, primo con 271 milioni di litri venduti nonostante un calo del -1,3%. Tuttavia, i dati suggeriscono un cambio imminente: Circana prevede che entro cinque anni il vino bianco, attualmente a 248 milioni di litri, supererà il rosso, a conferma di una chiara evoluzione nei gusti dei consumatori italiani. Non a caso, tra i vini emergenti del 2024 spiccano il siciliano Inzolia e il Vermentino, entrambi vini bianchi. Bene anche il rosato, con vendite superiori a 37 milioni di litri.

VINI GDO: CHI CRESCE E CHI CALA

Virgilio Romano, Insight Director di Circana, evidenzia come siano «soprattutto i vini nella fascia medio-bassa di prezzo a subire una significativa contrazione (-4,9%)». Romano sottolinea l’importanza di «continuare ad aumentare il valore percepito del vino, trasformando il consumo in un’esperienza qualitativa più che quantitativa». Un discorso differente vale per gli spumanti metodo Charmat, che invece crescono particolarmente nella fascia di prezzo più economica (+6,3%).

La segmentazione del mercato emerge chiaramente nelle vendite delle bottiglie da 0,75 lt: i vini più costosi (oltre i 10 euro) registrano un aumento a valore del +6,6% e del +3,8% a volume, mentre gli spumanti Charmat economici (meno di 5 euro) crescono del 5,6% a volume e del 4,7% a valore. Bene anche gli spumanti premium (oltre 10 euro), con una crescita a valore del +5,4% e a volume del +3,1%. Anche gli spumanti a marchio del distributore registrano un’importante crescita (+5,3%), grazie anche alla riduzione media dei prezzi (-2,6%).

PREZZI E PROMOZIONI VINO AL SUPERMERCATO

Le strategie promozionali adottate dalle prime 25 aziende della Gdo, che hanno aumentato del +1,3% l’attività promozionale, hanno avuto un impatto positivo, con vendite in crescita a volume del +0,6% e a valore del +3,2%. Tuttavia, per raggiungere risultati davvero significativi, Romano suggerisce che occorra affiancare alle promozioni efficaci strategie di vendita continuative. Nel 2024, inoltre, i prezzi medi del vino hanno subito un aumento contenuto del +3,1%, con segnali di attenuazione dell’inflazione. Ad esempio, il prezzo medio per i vini a denominazione (Doc, Docg, Igt) è stato di 5,57 euro al litro, in aumento solo del 2%, contro aumenti superiori al 6% nel 2023.

VINI AL SUPERMERCATO 2025: PEGGIORANO LE VENDITE

I primi mesi del 2025, infine, mostrano un peggioramento nelle vendite (-4,5% a volume e -2,7% a valore), ma sarà necessario attendere ulteriori dati per una valutazione più accurata delle tendenze future. Infine, un nuovo segmento promettente è rappresentato dal mercato delle bevande analcoliche e dei vini dealcolati, recentemente autorizzati in Italia. Romano di Circana suggerisce che questo segmento potrebbe rappresentare «una significativa opportunità di crescita, a patto che il settore riesca ad attrarre nuovi consumatori e trasformare il consumo in un’esperienza inclusiva e coinvolgente».

Vendite vino Gdo: parlano i buyer di Carrefour, Conad, Coop e Md

 

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