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Antonio Rallo confermato presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia

Antonio Rallo è stato confermato presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione consortile, a sua volta rinnovato in occasione della riunione di Sambuca di Sicilia, lo scorso 28 febbraio. Eletti anche i due vicepresidenti: accanto al riconfermato Filippo Paladino, ecco Giuseppe Bursi.

Tra le prime “patate bollenti” in mano a Rallo, la gestione della querelle con i produttori isolani che rivendicano il diritto all’utilizzo dell’Igt sui vini prodotti con i vitigni autoctoni Grillo e Nero d’Avola. Una vicenda sulla quale si è espresso, nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar.

L’elezione delle massime cariche del Consorzio che tutela i vini siciliani è avvenuta oggi a Mazara del Vallo, durante la prima seduta del nuovo Cda. Il nuovo vertice della Doc Sicilia vini resterà in carica nel triennio 2020-2022.

“Ringrazio il Cda per la fiducia che mi ha rinnovato – è il primo commento di Antonio Rallo – che, di fatto, testimonia il valore del lavoro corale svolto da tutti i componenti del Consiglio di amministrazione uscente. Continueremo a lavorare, con il supporto dei nuovi consiglieri, per lo sviluppo della Denominazione Sicilia con la massima determinazione possibile”.

Il nuovo cda è composto da Vincenzo Ampola, Gaspare Baiata, Giuseppe Bursi, Salvatore Chiantia, Bernard Laurent De la Gatinais, Paolo Di Maria, Filippo Paladino, Alessio Planeta, Antonio Rallo, Letizia Russo, Alberto Tasca, Nicolò Vinci. A loro il compito di rappresentare 453 imbottigliatori e oltre 7.800 viticoltori. Nel 2019 sono state prodotte 95 milioni di bottiglie a Denominazione.

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Vini di Andorra verso la Denominazione d’Origine protetta con la spinta del Cervim

Novità nel mondo della viticoltura eroica europea. Al termine del necessario iter burocratico, i vini di Andorra potranno fregiarsi della Denominazione di origine protetta. A confermarlo è Silvia Calvò, ministro all’Ambiente, all’Agricoltura e alla Sostenibilità del micro Principato arroccato sui Pirenei orientali, tra Spagna e Francia.

L’annuncio è avvenuto in occasione dell’incontro con gli esponenti italiani del Cervim, che ha dato nuova linfa al processo di riconoscimento della Denominazione di origine protetta dei vini di Andorra. Un meeting a cui ha preso parte anche il ministro del Turismo di Andorra, Veronica Canals.

Ad Andorra vengono coltivate varie varietà di uva rossa (Cornalin, Mencia, Merlot, Pinot Nero, Pinot Grigio, Semillon e Syrah) e uve bianche (principalmente Chardonnay, Gewürztraminer, Riesling, Viognier e Albariño).

Un viticoltura eroica nel cuore dei Pirenei, con vigneti situati fra gli 850 e i 1.500 metri di altitudine, dove soltanto cinque aziende vitivinicole (quattro situate a Sant Julià de Lòria e una a Ordino) lavorano i 10 ettari di vigneto e producono etichette estreme.

Incontrando il presidente del Cervim, Roberto Gaudio, e il vicepresidente Manuel Capote, gli esponenti del Principato hanno ricordato “l’importanza della viticoltura eroica ad Andorra, in grado di rendere produttivi i terreni in forte altitudine e pendenza, che altrimenti sarebbero abbandonati dall’uomo e comunque non utilizzati”.

L’intenzione del Ministero, è quella di “seguire i regimi di qualità stabiliti dall’Ue in modo che il prodotto del Paese possa essere riconosciuto sia internamente che esternamente”. “Il settore vitivinicolo di Andorra – hanno dichiarato i ministri – apprezza la possibilità di unirsi all’organismo internazionale Cervim per scambiare esperienze e quindi migliorare le tecniche di produzione”.

“Abbiamo illustrato le nostre attività di promozione della viticoltura eroica – sottolinea Gaudio – come del Mondial des Vins Extremes e parlato anche della futura Denominazione di origine per i vini del territorio di Andorra”.

“Siamo andati alla scoperta di tre aziende – precisa il vicepresidente Capote – per conoscere da vicino la viticoltura eroica e i viticoltori eroici di questo paese: Borda Sabatè (nelle foto) e Casa Auvinyà, che si sono già aggiudicate medaglie nell’ultima edizione del Mondial des Vins Extrêmes e Celler Mas Berenguer“.

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Vini al supermercato

Vino a volantino a metà febbraio: affari da Esselunga ed Iperal

Esselunga e Iperal timbrano il cartellino del vino in promozione al supermercato, in questa metà febbraio 2020. Ampia e variegata l’offerta delle due insegne, capaci di mettere a scaffale etichette qualità prezzo di cui fare scorta.

La catena valtellinese, ormai, non è più una scoperta. E si conferma ad alti livelli, sempre più spesso accanto al colosso milanese. Tra le novità della Gdo, proprio da Iperal, ecco comparire un nuovo brand della Franciacorta.

È Solive, cantina di Erbusco al centro di un progetto di rebranding utile a riposizionarsi nell’Horeca, col nome “I Barisei“. Un modo per differenziare la linea top di gamma da quella riservata alla Grande distribuzione, che conserva il nome originale della cantina del paesello alle porte di Brescia.

Volantino Auchan, dal 6 al 16 febbraio
Teroldego Rotaliano Doc, Mezzacorona: 3,79 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Alto Adige Doc, Colterenzio: 6,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Superiore, Bolla: 5,29 euro (3,5 / 5)


Volantino Bennet, dal 6 al 19 febbraio
Lambrusco Grasparossa Amabile o Secco, Righi: 2,39 euro (3,5 / 5)
Ribolla frizzante / Muller Thurgau Perle Fini, Piera Martellozzo: 2,98 euro (3,5 / 5)
Barbera del Monferrato, Capetta: 2,78 euro (3,5 / 5)


Volantino Carrefour, dal 7 al 19 febbraio
Buttafuoco Oltrepò pavese Doc / Sangue di Giuda Doc, Quaquarini: 3,39 euro (3,5 / 5)
Linea vini Abruzzo Doc / Igt, Spinelli: 2,99 euro (3,5 / 5)

Volantino Carrefour Market, dal 7 al 19 febbraio
Gutturnio Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 2,99 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola / Grillo, Cantina Europa: 2,99 euro (3,5 / 5)
Linea vini Abruzzo Doc / Igt, Spinelli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Marzemino Doc, Cavit: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Bonarda / Barbera Oltrepò pavese Doc, Cantina di Canneto

Volantino Carrefour Express, fino all’11 febbraio (1+1)
Bonarda / Barbera Oltrepò pavese Doc, Cantine Montagna: 3,49 euro (3,5 / 5)
Remole Rosso Igt Toscana, Frescobaldi: 4,99 euro (4 / 5)


Volantino Conad, dal 5 al 17 febbraio
Chardonnay Rubicone Igt Montaia: 3,99 euro (3,5 / 5)
Bianco Viognier Gurgò Sicilia: 3,29 euro (3,5 / 5)


Volantino Coop, dal 6 al 19 febbraio
Nero d’Avola / Inzolia Doc, Settesoli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Extra Dry Assieme: 3,74 euro (3,5 / 5)


Volantino Esselunga, dal 6 al 19 febbraio
Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene Docg “Le Fade”: 3,99 euro (5 / 5)
Rubrato o Falanghina, Feudi di San Gregorio: 6,49 euro (5 / 5)
Chardonnay / Syraz, Yellow Tail: 4,89 euro (3,5 / 5)
Dolcetto d’Alba, Nervo: 3,81 euro (5 / 5)

Volantino speciale “Toscana in tavola” Esselunga, dal 6 al 19 febbraio
Morellino di Scansano Docg, Erik Banti: 5,80 euro (5 / 5)
Chianti Rufina Docg Nipozzano, Frescobaldi: 10,85 (4,5 / 5)
Bolgheri Doc Rosso “Pegaso”, Ambrogio Giovanni Folonari: 6,29 euro (5 / 5)

Rosso di Montepulciano, Poliziano: 6,19 euro (4,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Cantina di Montalcino: 18,49 euro (4 / 5)
Spumante Santa Cristina: 5,99 euro (3,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Docg, Falchini: 3,49 euro (4 / 5)

Vermentino, Banfi: 4,99 euro (3,5 / 5)
Pomino Bianco, Frescobaldi: 5,85 euro (5 / 5)
Chianti Riserva Collezione Oro, Piccini: 3,95 euro (5 / 5)
Chianti Classico Riserva Docg, Villa di Zano: 5,18 euro (4 / 5)

Carmignano Docg, Fattoria Artimino: 5,74 euro (4 / 5)
Rosso di Montalcino, Cantina Montalcino: 6,99 euro (3,5 / 5)
Santo Spirito, Frescobaldi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vin Santo del Chianti Doc, Az. Agr. Tacinaia Quarrata: 5,90 euro (4,5 / 5)


Volantino Famila, dal 6 al 12 febbraio
Vino Lambrusco Grasparossa, Chiarli: 2,89 euro (3,5 / 5)
Vino Lambrusco Sorbara / Salamino, Chiarli: 2,49 euro (3,5 / 5)


Volantino Gulliver, dal 6 febbraio
In aggiornamento


Volantino Il Gigante, fino al 19 febbraio
Dolcetto d’Alba / Barbera d’Alba Doc, Produttori di Portacomaro: 3,99 euro (5 / 5)


Volantino Iperal, fino all’11 febbraio
Linea Viti e Vini, Cantina Valtidone: 2,59 euro (3,5 / 5)
Spumante Franciacorta Docg Brut / Pas Dosé, Solive: 11,50 euro (5 / 5)
Barolo Docg, Ricossa: 14,50 euro (3,5 / 5)
Trento Doc, Rotari: 7,29 euro (5 / 5)

Spumante Ribolla Gialla, Tenimenti Civa: 4,90 euro (3,5 / 5)
Spumanti Doré / Rosé Extra Dry, Cantina Valtidone: 2,89 euro (3,5 / 5)
Fiano / Falanghina, Borgo San Michele: 5,49 euro (4 / 5)
Taurasi, Borgo San Michele: 8,90 euro (4,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg, Cantina del Morellino: 4,29 euro (3,5 / 5)
Chianti Classico Docg, Cecchi: 5,29 euro (4,5 / 5)
Barbera Docg / Dolcetto Doc, Conti Buneis: 3,49 euro (3,5 / 5)
Lugana Classico Doc, Bertani: 7,90 euro (4 / 5)

Ripasso della Valpolicella Doc, Bertani: 7,90 euro (4,5 / 5)
Governato Igt, Sensi: 9,90 euro (4,5 / 5)
Vino Nobile di Montepulciano, Antica Cantina di Montepulciano: 6,90 euro (4 / 5)
Vini Curtefranca Dop, Castel Faglia: 4,99 euro (3,5 / 5)

Vino Castellino Bianco o Rosso: 1,59 euro (4 / 5)
Vini del Salento, Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Lambrusco Grasparossa / Sorbara “Gran Prestigio”, Chiarli: 3,19 euro (3,5 / 5)


Volantino Iper, La grande i, fino al 9 febbraio
Primitivo di Manduria Doc / Negroamaro Terre d’Otranto: 4,79 euro (5 / 5)
Lugana Doc Fraccaroli: 4,89 euro (3,5 / 5)
Vini Abruzzo, Spinelli: 3,99 euro (1+1) (3,5 / 5)

Chianti Riserva / Superiore Docg, Piccini: 7,99 euro (1+1) (5 / 5)
Vini Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 4,39 euro (1+1) (3,5 / 5)
Vino bianco / rosso Sicilia Doc, Planeta: 5,99 euro (5 / 5)


Volantino Pam, fino all’8 febbraio
Chianti Riserva Docg Collezione Oro, Piccini: 3,49 euro (5 / 5)


Volantino Tigros, fino al 18 febbraio
Lambrusco Doc Grasparossa Amabile “Gran Gala”, Chiarli: 2,65 euro (3,5 / 5)
Dolcetto d’Asti Doc, Bersano: 5,49 euro (3,5 / 5)
Nobile di Montepulciano Riserva Docg, Vecchia Cantina: 5,90 euro (4,5 / 5)

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degustati da noi news news ed eventi vini#02

I 10 migliori assaggi alla NOT – Rassegna dei vini franchi 2020

PALERMO – Oltre cento aziende vinicole italiane ed europee, con 500 vini in degustazione alla seconda edizione di NOT – Rassegna dei vini franchi svoltasi a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa (18-19-20 gennaio). Un’edizione ricca, ideata e curata da Giovanni Gagliardi, Stefania Milano, Franco Virga e Manuela Laiacona.

“Not – riferisce proprio Laiacona a WineMag.it – è una riunione di amici produttori, patrimonio umano che sono i vignaioli. L’evento nasce dall’idea di unire teste, e quindi persone, che condividono la stessa filosofia di vita e la stessa visione della natura”.

“È la prima rassegna di questo genere – continua Laiacona – che si realizza al sud Italia e al centro del Mediterraneo. Rispetto all’anno scorso, il format è rimasto uguale ma abbiamo voluto intensificare i momenti di confronto tra i produttori, con dei talk dedicati ma anche le masterclass con dei giornalisti di settore”.

Attraverso banchi di assaggio, incontri, degustazioni e conferenze, la rassegna si è articolata come momento di conoscenza per il grande pubblico degli appassionati di vino, per il mondo della ristorazione e della distribuzione, per la stampa.

I MIGLIORI ASSAGGI A NOT 2020

Igp Sicilia Catarratto vino biologico 2013 “Cinque inverni”, Possente
Macerazione sulle bucce per 15 giorni senza l’aggiunta di anidride solforosa per questa novità in casa Possente da vigneti coltivati a Salaparuta. Al colore si presenta giallo oro con sentore intensi di miele e pesca gialla. In bocca rivela il suo straordinario tannino.

Altomare 2018, Controvento
70% Trebbiano d’Abruzzo e poi Passerina, Malvasia di Candia e Fiano da uve provenienti da vigne coltivate su suoli di origini calcarea. Nel bicchiere si presenta con un giallo oro brillante e al naso un’esplosione di profumi. In bocca l’aromaticità della malvasia regala una grande persistenza

Colline Savonesi Igt 2018 Lumassina, Terrazze Singhie
Due giovani ed un piccolo sogno a Finale Ligure. 0, 6 ettari di vigneto quasi centenario su delle terrazze con muretti a secco coltivato in regime biodinamico. La Lumassina di Terrazze Singhie si presenta di un bel coloro dorato carico ed un profumo di zagara, pietra focaia e salsedine. Al palato una bella mineralità accompagna un elegante acidità da un finale lungo.

Grillo 2016 “Il litro”, Badalucco
L’ultima creazione di Pierpaolo e Beatriz è un blend a base di uve Grillo da differenti annate: 2016, 2017 e 2018. Lo stile è quello dei più interessanti marsala, la zona di produzione è contrada Triglia, la bottiglia di 100 ml. Un vino libero, con note di frutta matura, una sorprendente sapidità ed una persistenza che non stanca mai.

Montepulciano d’Abruzzo 2018, Cirelli
Vini in anfora prodotti in ettari di vigneto abruzzese: eccolo il biglietto da visita di Francesco Cirelli. Il suo Montepulciano d’Abruzzo è un vino sincero e gioioso. Al colore è un rosso rubino intenso, il bouquet di erbe di campo e piccoli frutti rossi.  Al palato è fresco, sapido ed equilibrato.

Vino Bianco fermo Igp Terre Siciliane 2018, Barraco
Una vigna di Grillo di cinquant’anni che dista un chilometro dal mare. Il colore è oro brillante, al naso profumi di agrumi caramellati e nocciole tostate. Al palato viene fuori tutta la sapidità delle terre sabbiose in cui si trova il vigneto ed un’incantevole spalla acida che lo accompagna a spasso nel tempo.

Spumante Metodo Classico Rosé Brut Nature 36 mesi 2015, Casa Caterina
75 % Pinot Nero, 25 % Pinot Meunier per questo 36 mesi franciacortino senza dosaggio zuccherino e senza aggiunta di solfiti. La sboccatura è del 2019, il ricordo quello di un ottimo champagne rosè. Nel calice le bollicine sono persistenti, il colore è il classico buccia di cipolla. Al naso piccoli frutti rossi ed un sapore minerale.

Terre Siciliane Igt Nerello Mascalese 2018 “Glouglou”, Elios
Un vino spensierato che racconta l’ultima novità di Guido e Nicola prodotto nell’area di Monreale. Espressione giovane di un Nerello Mascalese in purezza vinificato in acciaio. Profumi di frutta rossa fresca accompagnano una beve minerale e rinfrescante.

Côtes du Rhône 2018 “Ciaulà, Domaine de l’Agramante
Un ingegnere siciliano trapiantato in Francia che con questo blend di Grenaccia, Sirah e Counoise racconta di quel personaggio di Pirandello che di colpo si rende conto della bellezza della luna. Rosso rubino alla vista e aromi speziati al naso. Fine e persistente, si apprezza subito.

Romangia Bianco Igt Vermentino 2018, Dettori
Eccezionali i Cannonau di Dettori, ma anche questo Vermentino ha molto da dire. Nasconde benissimo i suoi quasi 16% da uve provenienti da un vigneto del 1971 che a tratti possono farlo assomigliare ad un rosso. Alla vista giallo dorato con riflessi ambrati, al naso ciliegie sotto spirito e i fichi secchi. I tannini sono straordinari, la persistenza lunghissima.

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Vini al supermercato

I migliori vini al supermercato del 2019

Tempo di bilanci per Vinialsuper: ecco i migliori vini al supermercato del 2019. Una lista che contempla le etichette che hanno convinto la nostra redazione, impegnata da gennaio a dicembre in centinaia di assaggi di etichette reperibili sugli scaffali delle maggiori insegne nazionali della Grande distribuzione organizzata (Gdo).

Fondamentale, per rientrare nella nostra lista, il rispetto delle caratteristiche della Denominazione, la tipicità e il rapporto qualità prezzo. Per salutare definitivamente il 2019 manca solo un ultimo tassello: l’annuncio della “Miglior cantina Gdo” di Vinialsuper, che avverrà nei prossimi giorni.

I MIGLIORI VINI AL SUPERMERCATO DEL 2019

SPUMANTI

VINI BIANCHI

VINI ROSSI

VINI ADATTI AL DESSERT

  • Sangue di Giuda Oltrepò pavese Doc, Quaquarini
  • Moscato d’Asti Docg, Azienda Agricola Eredi Angelo Icardi
  • Moscato Oltrepò Pavese Doc, Quaquarini

Cerchi di più? Qui i migliori 100 vini italiani 2019 selezionati da WineMag.it nell’Horeca (enoteche e ristorazione)

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Vini al supermercato

Benvenuto 2020 in Gdo! Ecco i primi vini in promo sui volantini dei supermercati

Proseguono i festeggiamenti per il nuovo anno sui volantini dei supermercati. La Gdo (Grande distribuzione organizzata) dà il benvenuto al 2020 prolungando la scia di spumanti, vini bianchi e vini rossi in promozione. Ecco le offerte da non perdere – non moltissime, in realtà – per continuare a bere bene, senza spendere una fortuna.

Auchan, dal 27 dicembre al 6 gennaio
Valpolicella Ripasso Doc Bolla: 4,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Docg Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 21,99 euro (4 / 5)


A&O, fino all’8 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Bennet, fino all’8 gennaio
Franciacorta Docg Cuvèe Imperiale, Berlucchi: 8,50 euro (5 / 5)
Moscato Spumante, La Versa: 3,50 euro (3,5 / 5)

Prosecco Doc Extra Dry, Aneri (4 / 5)
Prosecco Doc “Mo”, Mionetto: 6,90 euro (3,5 / 5)
Champagne Veuve Afray: 14,90 euro (3,5 / 5)


Carrefour Market, dal 27 dicembre al 5 gennaio
Prosecco di Valdobbiadene Docg Bolla: 4,20 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Docg Brut Castelfaglia: 9,29 euro (4 / 5)
Lambrusco di Sorbara o Castelvetro Chiarli:  2,49 euro (3,5 / 5)

Pignoletto Colli Bolognesi Chiarli: 4,79 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Settesoli: 3,19 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Rapitalà: 3,89 euro (4,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Docg, Piccini: 2,99 euro (4 / 5)


Carrefour, dal 2 al 9 gennaio
Vini Doc e Igt Spinelli: 2,39 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Riserva “Villa Montorsoli”, Castello di Oliveto: 4,99 euro (3,5 / 5)

Da evitare: Linea Il Poggio dei Vigneti


Conad, fino al 7 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Coop, fino all’8 gennaio
Sangiovese Doc, Galassi: 50% (3,5 / 5)


Crai, fino al 6 gennaio
Prosecco Doc, Mionetto: 5,89 euro (3,5 / 5)
Spumante d’Asti Docg, Martini: 3,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg, Tenute Piccini: 3,49 euro (3,5 / 5)


Esselunga, fino al 15 gennaio
Croatina “Myrtò”, Perego e Perego: 2,98 euro (5 / 5)
Lambrusco Modena “Robanera”, Cavicchioli: 2,64 euro (3,5 / 5)
Primitivo Salento, Tormaresca: 3,49 euro (4 / 5)


Famila, fino al 15 gennaio
Vino Soave Doc Classico, Sartori: 2,69 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Vecchia Modena, Chiarli: 3,49 euro (3,5 / 5)


Gulliver, fino al 15 gennaio
Barbera frizzante Doc, Cantina Valtidone: 3 euro (3,5 / 5)
Gutturnio Doc, Bonelli: 3,50 euro (3,5 / 5)
Bonarda Frizzante Doc, Giorgi: 4,50 euro (3,5 / 5)


Il Gigante, fino al 15 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Iperal, dal 3 al 14 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Ipercoop, fino al 5 gennaio
Spumante Prosecco Doc, Martini: 3,99 euro (5 / 5)


Pam Panorama, fino al 6 gennaio
Nulla da segnalare a volantino


Tigros, fino al 7 gennaio
Champagne Cordon Rouge, Mumm: 20,90 euro (4 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Cesarini Sforza: 7,49 euro (5 / 5)

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Quali sono i vini del triennio 2020-2023? Risponde lo studio Nomisma Wine Monitor

Nel triennio 2020-2023, i vini con maggiori potenzialità di crescita sono quelli da vitigni autoctoni per i consumatori italiani, i domestic wines per gli statunitensi e i vini sostenibili per i tedeschi. È quanto emerge da una ricerca Wine Monitor.

I vini bio seguono a ruota in tutti e tre i mercati. Per gli italiani, i vini sostenibili sono ancora qualcosa di “indefinito” a differenza di tedeschi e americani, mentre gli spumanti non sembrano ancora aver esaurito la loro corsa.

“Più preoccupante – commenta Denis Pantini di Wine Monitor – la ‘riscoperta nazionalista’ dei propri vini di tedeschi e statunitensi, in un momento di dazi e rallentamento economico come quello attuale”. Il questionario di circa 20 domande è stato sottoposto ad un campione di oltre mille consumatori, stratificati per genere, età e reddito.

Negli Usa il campione di 1.500 consumatori ha interessato solo gli stati della California e New York, i due principali bacini di consumo dell’intera nazione, mentre per Italia e Germania il campione è rappresentativo dell’intera popolazione.

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Approfondimenti

Il Montepulciano traina l’Abruzzo del vino: +50% di export negli ultimi tre anni

Nel quinquennio 2013-2018 sono le regioni del Sud a registrare crescite più alte nell’export e l’Abruzzo – grazie soprattutto al Montepulciano – si piazza tra le prime tre con un + 50%. La Germania si conferma primo mercato di destinazione dei vini abruzzesi in termini di volumi (19%) ma, nel periodo analizzato, la crescita maggiore in percentuale la registrano Regno Unito, con un eclatante +259% e Cina (+154,3%).

Anche nel primo semestre di quest’anno l’export di vino dell’Abruzzo aumenta più della media italiana, registrando un +11,6% in Germania e un +4,1% totale nel mondo con la Cina best performer (+26,8%).

Analizzando i dati messi in luce dall’Osservatorio Permanente a cura di Wine Monitor Nomisma – attivato nel 2019 dal Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo per comprendere meglio l’andamento dei vini abruzzesi, a partire dal Montepulciano d’Abruzzo, sui principali mercati  e attuare di conseguenza una strategia di promozione e comunicazione ancora più performante – si evincono appunto le ottime performance delle vendite in Italia e la crescita dell’export.

In Italia e Germania il canale di acquisto prevalente per il Montepulciano d’Abruzzo è la Gdo, mentre negli Stati Uniti 1 consumatore su 2 lo acquista presso enoteche e negozi specializzati. Nel 2019 In Italia le vendite del Montepulciano d’Abruzzo in GDO registrano un +5,2% (oltre 40 milioni di euro di fatturato).

Il prezzo medio della bottiglia (750ml) è cresciuto del 6,4% e le vendite a valore dello stesso formato (che rappresentano il 65,8% del mercato) registrano un +3,2% di crescita. Interessante il fatto che nella fascia di prezzo che va dai 3 agli oltre 7 euro la crescita (nelle vendite a valore) è tra il 13,2% fino al 20,3%.

Passando al mercato tedesco, in un overview delle vendite in GDO, la ricerca mette in luce una crescita del prezzo medio (+6%), per i vini venduti oltre ai 6 Euro c’è un +4% e anche i volumi crescono con un +1% per il formato da 750 ml (88% del mercato).

Oltreoceano, negli Stati Uniti la situazione è in linea con lo scorso anno ma il prezzo medio cresce dell’ 1,1 %, le vendite a valore per formato, registrano per la bottiglia da 0,75 l un interessante +4,1%. Una curiosità sta nella crescita esponenziale (+113,9%) del formato da 1 litro.

Nelle vendite a volumi per formato troviamo un +3% della bottiglia da 0,75 l mentre nelle vendite a valori per fasce di prezzo i vini della fascia media, quella sopra gli 8 dollari, registrano un +5,7% e crescono anche in volume con un +6%.

“Abbiamo voluto attivare quest’Osservatorio per analizzare le performance dei nostri vini sui mercati più strategici – Italia, Germania e USA – andando a mettere in luce le leve su cui dovremo insistere per alzare sempre più la soglia di notorietà e di valorizzazione della nostra regione e dei suoi vini”, spiega il Presidente del Consorzio, Valentino Di Campli (nella foto, sopra).

“È sicuramente molto importante per la nostra realtà costatare in generale la buona salute dei consumi dei vini abruzzesi, e in particolare della Denominazione per eccellenza, il Montepulciano d’Abruzzo”, continua.

“Il Consorzio sta rafforzando, con un puntuale lavoro di promozione il connubio vino e territorio, poiché il consumatore sceglie sempre più in base all’area di provenienza e per l’Abruzzo c’è ancora molto da fare in questa direzione”.

“Dobbiamo necessariamente continuare a fare sistema, attraverso le tante attività promosse in Italia e all’estero, per favorire la conoscenza del legame tra vino e territorio e supportare le Aziende in questo percorso di crescita; ritengo infatti che l’Abruzzo possa sempre più affermarsi come una regione estremamente vocata alla viticoltura”, conclude il numero uno dell’ente di tutela vini abruzzese.

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Vini al supermercato

Natale al super: i vini in promozione da non perdere

Natale porta il vino sui volantini dei supermercati. Tante le etichette in promozione per le feste, a dieci giorni dalla ricorrenza. Gli affari sono assicurati nella maggior parte delle insegne: dagli spumanti ai rossi di corpo.

Poco spazio, stranamente, per i passiti e i vini spumanti, con cui accompagnare i dolci tradizionali, panettone e pandoro in primis. Ecco il quadro generale, nella consueta rubrica di Vinialsuper. L’occasione per augurare a tutti i nostri affezionatissimi lettori buone Feste! Prosit!

Auchan dal 13 al 26 dicembre
Spumante Brut Trento Doc, Rotari: 6,89 euro (5 / 5)
Champagne Pommery Brut: 21,89 euro (4 / 5)
Champagne Moet Chandon Imperial: 24,99 euro (5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg, Amor di Vigna: 4,99 euro (3,5 / 5)


Bennet dal 12 al 24 dicembre
Spumante Brut Trento Doc, Rotari: 6,90 euro (5 / 5)
Champagne Poilvert-Jacques Veuve Aufray: 14,90 euro (3,5 / 5)


Carrefour Market dal 9 al 26 dicembre
Prosecco Doc Treviso Porta dei Dogi.3,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Docg Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto : 7,49 euro (3,5 / 5)

Spumante Brut Trento Doc, Rotari (astucciato): 7,99 euro (5 / 5)
Passito di Pantelleria Doc Pellegrino: 5,99 euro (4 / 5)

Spumante Cuvèè Imperiale Berlucchi: 9,50 euro (5 / 5)
Valtellina Superiore Docg Sassella Sertoli Salis: 9,49 euro (4 / 5)
Pinot Grigio o Chardonnay Mezzacorona: 3,99 euro (3,5 / 5)
Barolo Docg Torlasco: 11,90 euro (3,5 / 5)
Lugana Doc Bottarelli: 7,89 euro (3,5 / 5)

Champagne Mumm Cordon Rouge (astucciato): 20,90 euro (4 / 5)
Rosso di Montepulciano Doc della seta: 4,79 euro (3,5 / 5)
Falanghina del Sannio Doc Feudi di San Gregorio: 7,29 euro (5 / 5)
Sagrantino di Montefalco Docg Vignabaldo: 9.89 euro (3,5 / 5)

Rosso di Montalcino Doc Tenuta Friggiali: 8,90 euro (4 / 5)
Amarone Doc Classico Sartori: 15,69 euro (4 / 5)
Chianti Superiore Oro Docg Piccini B-pack: 7,99 euro (5 / 5)



Carrefour dal 9 dicembre al 1 gennaio (Volantino Lombardia)
Spumante “Perlage” Cantina Valtidone: 5,89 euro (5 / 5)
Colli Piacentin Malvasia Frizzante Valtidone: 2,99 euro (3,5 / 5)
Oltrepò Pavese Bonarda Giorgi: 4,99 euro (3,5 / 5)

Colli Piacentini Gutturnio Superiore Bonelli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Valtellina Superiore Inferno Sertoli Salis: 11,89 euro (5 / 5)
Franciacorta Docg, Catturich Ducco: 9,89 euro (5 / 5)

Moscato Oltrepò Pavese Doc Quaquarini: 5,79 euro (4,5 / 5)
Oltrepò Pavese Spumante Sangue di Giuda Quaquarini: 4,79 euro (5 / 5)

Vini da evitare: Col Meslan Spumante, Linea Terre dei Passeri

Carrefour dal 9 dicembre al 1 gennaio
Prosecco di Valdobbiadene Docg Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Docg Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Ripasso Bolla: 6,90 euro (4 / 5)

Spumante Brut Trento Doc, Rotari (astucciato): 7,59 euro (5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto : 7,49 euro (3,5 / 5)
Champagne Bollinger: 44,90 euro (5 / 5)

Champagne Pol Roger Reserve (astucciato): 39 euro (5 / 5)
Champagne Mumm Cordon Rouge (astucciato): 20,90 euro (4 / 5)
Champagne Brut Veuve Cliquot (astucciato) : 23,90 euro (4 / 5)

Falanghina del Sannio Doc Feudi di San Gregorio: 7,29 euro (5 / 5)
Aglianico del Vulture Doc Vignali Cantina di Venosa: 3,99 euro (4 / 5)
Sauternes Chateau Monteils: 5,90 euro (4 / 5)
Ferrari Brut Trento Doc: 12,80 euro (5 / 5)

Sagrantino di Montefalco Docg Vignabaldo: 9.89 euro (3,5 / 5)
Primitivo, Negroamaro, Negroamaro Rosato o Fiano Salento Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg Frescobaldi: 18,69 euro (5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Bruni: 7,99 euro (4,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Riparosso Illuminati: 4,99 euro (4 / 5)
Trentino Doc Gewurztraminer Cavit: 4,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva o Orvieto Classico Collezione Oro Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)



Ipercoop dal 12 al 25 dicembre
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto Prestige: 6,79 euro (3,5 / 5)
Spumante Cartizze Oro Valdo: 9,49 euro (4 / 5)
Muller Thurgau Doc Cantina Produttori di Bolzano: 6,39 euro (4 / 5)

Gutturnio o Ortrugo Doc Vicobarone. 2,65 euro [usr3.5]
Moscato Asti Docg Poggio Mandrina: 3,99 euro (3,5 / 5)
Passito di Pantelleria Doc Pellegrino: 4,99 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Rocca dei Forti, Barolo Docg Le Calende


Crai dal 12 al 24 dicembre
Colli Piacentini Doc Bonarda Vicobarone: 2,99 euro (3,5 / 5)
Bardolino Doc Poesie Cantina di Soave: 5,29 euro (3,5 / 5)


Despar dal 4 al 17 dicembre
Prosecco di Valdobbiadene Docg Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)
Ferrari Brut Trento Doc: 12,99 euro (5 / 5)
Colli Piacentini Bonarda o Ortrugo Vicobarone: 2,79 euro (3,5 / 5)

Lagrein, Muller Thurgau Doc Grigolli: 4,29 euro (3,5 / 5)
Aglianico del Vulture Doc Cantina di Venosa: 2,99 euro (4 / 5)
Alto Adige Doc Sauvignon Oberlaiten: 8,90 euro (4 / 5)



Esselunga dal 9 al 31 dicembre
Ferrari Brut Trento Doc: 9,19 euro (5 / 5)
Champagne Mumm Cordon Rouge: 21,90 euro (4 / 5)
Spumante Metodo Classico Cesarini Sforza: 7,68 euro (5 / 5)

Valpolicella Ripasso Bolla: 6,48 euro (4 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Giogantinu: 3,69 euro (3,5 / 5)
Rosato di Provenza Mas Audibert: 7,49 euro (4 / 5)

Friulano o Cabernet Zorzettig: 4,67 euro (4 / 5)
Rubrato o Falanghina Feudi di San Gregorio: 6,49 euro (5 / 5)
Sicilia Doc Cubià Cusumano: 6,49 euro (5 / 5)

Alto Adige Doc Gewurztraminer Cantina Produttori di Bolzano: 6,77 euro (4,5 / 5)
Carignano del Sulcisa Calasetta: 3,49 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Umani Ronchi: 5,49 euro (4 / 5)

Altavilla Firriato: 6,90 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Alessandro III: 14,90 euro (4,5 / 5)
Barbaresco Docg Nervo: 7,45 euro (5 / 5)

Cabernet Sauvignon Syrah / Merlot Paul Mas: 4,49 euro (3,5 / 5)
Moscato Spumante La Versa: 3,43 euro (3,5 / 5)



Famila fino al 18 dicembre
Barolo Docg Torlasco: 13,95 euro (3,5 / 5)
Colli Piacentini Malvasia Vicobarone: 2,19 euro (3,5 / 5)

Erbaluce Cantina del Canavese: 3,49 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Alba Fontanafredda: 4,48 euro (4 / 5)

Vini da evitare: Le Cascine


Il Gigante dal 9 al 18 dicembre
Piemonte Doc Barbera Appassimento: 4,89 euro (3,5 / 5)
Barolo Docg Fratelli Giacosa: 13,29 euro (4,5 / 5)
Barbera o Freisa Doc Barlet Cantina Produttori del Monferrato: 3,39 euro (4,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Il Palagio: 4,99 euro (4 / 5)
Valpolicella Ripasso Nuve: 7,99 euro (3,5 / 5)
Maremma Toscana Doc Pian del Buttero Famiglia Petracchi: 3,79 euro (3,5 / 5)

Bolgheri Doc Petracchi: 11,99 euro (3,5 / 5)
Rosso di Montalcino Campone Frescobaldi: 5,90 euro (4,5 / 5)
Aglianico o Falanghina Conti Uttieri: 3,99 euro (3,5 / 5)

Chianti Classico Lamole di Lamole: 8,39 euro (5 / 5)
Dolcetto, Barbera o Grignolino Giacosa: 4,89 euro (4,5 / 5)
Vermentino di Toscana Il Palagio: 3,99 euro (4 / 5)

Prosecco Doc Millesimato Aneri: 5,69 euro (5 / 5)
Gran Cuvée Valdobbiadene Docg, Coste Petrai: 2,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Porta Leone: 4,39 euro (3,5 / 5)



Iperal fino al 26 Dicembre
Sforzato Docg “Canua”, Conti Sertoli Salis: 23,90 euro (5 / 5)
Inferno o Sassella Docg, Nera: 8,49 euro (4,5 / 5)
Valgella, Grumello, Inferno, Sassella Docg, Bettini: 8,19 euro (5 / 5)
Lugana Doc, Sartori: 5,79 euro (4 / 5)

Pinot Grigio o Ribolla Gialla Doc, Colli di Pojanis: 6,35 euro (4 / 5)
Primitivo di Manduria Doc “Stilio”, Mottura: 7,90 euro (4,5 / 5)
Rosso di Montalcino Docg “Campone”, Frescobaldi: 6,90 euro (5 / 5)
Teroldego Riserva, Mezzacorona: 5,90 euro (5 / 5)

Chianti Docg Riserva, Uggiano: 6,99 euro (4,5 / 5)
Primitivo Rosato Igp, Primitivo di Manduria Dop, Notte Rossa: 5,49 euro (5 / 5)
Falanghina Doc, Fiano di Avellino Docg, Borgo San Michele: 5,99 euro (4 / 5)
Taurasi Docg, Borgo San Michele: 9,49 euro (5 / 5)

Morellino di Scansano Docg, Cantina del Morellino: 4,19 euro (4 / 5)
Garda Doc Spumante “Maximilian I”, Cantina di Soave: 2,99 euro (3,5 / 5)
TrentoDoc Brut, Rotari: 6,99 euro (5 / 5)
Valtidone Perlage, Cantina Valtidone: 6,90 euro (5 / 5)

Vini da evitare: Vini linea Le Rovole



Ipercoop dal 12 al 25 dicembre
Prosecco Doc Tosti: 2,69 euro (3,5 / 5)
Brachetto d’Acqui Bersano: 4,79 euro (3,5 / 5)
Primitivo, Negroamaro, Negroamaro Rosato o Fiano Salento Notte Rossa: 3,35 euro (5 / 5)

Lambrusco Otello Etichetta Nera Ceci: 4,49 euro (4 / 5)
Alto Adige Doc Gewurztraminer Cantina Produttori di Bolzano: 7,49 euro (4,5 / 5)
Moscato di Pantelleria Doc Pellegrino: 4,49 euro (3,5 / 5)

Spumante Cuvèè Imperiale Berlucchi: 9,49 euro (5 / 5)
Champagne Moet Chandon: 24,90 euro (5 / 5)


Pam Panorama, fino al 24 dicembre
Nulla da segnalare (vini presenti a volantino, ma non in promo)


Tigros, fino al 24 dicembre
Garda Doc “Maximilian I”, Cantina di Soave: 2,69 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, Bellussi: 6,19 euro (4,5 / 5)
Spumante Perlage Brut, Cantina Valtidone: 6,99 euro (5 / 5)

Franciacorta Docg Brut / Saten, Villa Crespia: 30% (4,5 / 5)
Chianti Docg, Piccini: 2,69 euro (4 / 5)
Rosso Toscana Igt Buon Governo, Piccini: 2,90 euro (4 / 5)

Chianti Riserva Docg, Uggiano: 6,90 euro (4,5 / 5)
Amarone della Valpolicella, Sartori: 15,90 euro (4 / 5)
Brunello di Montalcino Docg “Campone”, Frescobaldi: 15,90 euro (4,5 / 5)

Vini Notte Rossa: 3,90 euro (5 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, Casal Farneto: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vini Igt Terre Siciliane Corvo, Duca di Salaparuta: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vini Doc Vivaci, Cantina Valtidone: 40% (3,5 / 5)

Da evitare: Vini Maggi, Vini linea Le Cascine, rosato “Cala Smerlada” Cantina Pedres


Unes, fino al 31 dicembre
Prosecco Valdobbiadene Docg Mionetto : 7,39 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Mastri Vernacoli Cavit: 3,59 euro (3,5 / 5)
Terre Siciliane Colomba Platino Duca di Salaparuta: 5,79 euro (4 / 5)
Pinot Grigio Santa Margherita: 5,99 euro (3,5 / 5)

Primitivo di Manduria Musaikon: 3,49 euro (4 / 5)
Chianti Docg Cecchi: 3,49 euro (4 / 5)
Marsala semisecco Pellegrino: 3,99 euro (4 / 5)

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Vini al supermercato

I segreti di Notte Rossa: intervista a Luca Buratti, direttore vendite Grande distribuzione

Una linea di vini dall’invidiabile rapporto qualità prezzo, tra le più complete in assoluto presenti al supermercato. Parliamo di Notte Rossa, brand pugliese che convince nella Grande distribuzione, spaziando dai bianchi ai rossi del Salento. Quali sono i segreti del successo di Notte Rossa? Lo abbiamo chiesto al direttore vendite, Luca Buratti.

Cosa ci fa un pavese in Puglia?
Sono pavese di adozione, anche se alla mia età non ricordo più quando sono stato adottato…, ma le mi esperienze professionali mi hanno portato in varie località della penisola, dal Piemonte alle Marche e dalla Lombardia alla Puglia. Sono arrivato in Notte Rossa attraverso un carissimo amico, nonché collega pugliese, che mi ha fatto conoscere questa stupenda realtà salentina.

Di che cosa si occupa, nel concreto, in qualità di Direttore vendite Grande Distribuzione?
Il mio ruolo in Notte Rossa è quello di gestire il canale della Distribuzione Moderna. Siamo partiti quattro anni fa con un progetto ambizioso per portare sul mercato un vino di grande piacevolezza e qualità, al miglior prezzo possibile. In questi anni abbiamo collocato il nostro prodotto nelle più importanti insegne della distribuzione.

È complicato lavorare con la Grande distribuzione?
Direi che nulla è facile e nulla è complicato. Tutto dipende da come il progetto viene pensato e sviluppato. Il momento più difficile, come immagino sia ovvio, è stato l’inizio. Bisognava far comprendere alla Distribuzione che il concetto di “miglior prodotto al miglior prezzo”, spesso sbandierato con troppa facilità da molti, rispondeva alla realtà.

A volte ci si inoltra per strade tortuose alla ricerca di soluzioni, ma se si è certi che quello che si propone corrisponde a quello che si afferma, non c’è miglior soluzione che una banale prova pratica… l’assaggio e questo abbiamo fatto. Ovviamente i rapporti con le strutture distributive hanno il loro peso nell’abbreviare i tempi.

“Notte Rossa”, un nome affascinante: come nasce il progetto?
Il Salento è stato per molti anni un territorio dal quale i produttori del nord Italia hanno attinto a grandi mani vino per migliorare i loro prodotti o per imbottigliarlo a casa loro e poi distribuirlo. Una cantina come la nostra ha invece tutte le competenze e la tecnologia per produrre e distribuire da sola il proprio vino.

Da qui nasce il progetto Notte Rossa. Dalla volontà di essere direttamente attori nel mercato assumendosi in prima persona le responsabilità che questo comporta. Noi facciamo una “promessa” al nostro cliente e la dobbiamo mantenere responsabilmente. Il nome Notte Rossa prende vita dall’idea di trasmettere attraverso un marchio la magia ed il calore di un territorio magnifico.

Notte Rossa riassume questo. “Il calore della terra del Primitivo di Manduria, alle porte di un selvaggio Salento. La magia delle lunghe estati e del calore che attraversa le vigne, del vento fresco che soffia la notte tra le campagne. Le mani rosse di contadini per la terra bruciata dal sole, da tramonti di fuoco, e la luna rossa che rischiara le notti di lavoro e colora i vigneti”. La senti la magia?

Quali sono i numeri di Notte Rossa?
Parlare di numeri è sempre un po’ riduttivo, soprattutto per un progetto come questo che ha solo quattro anni di vita ed è in tumultuosa crescita. Ad oggi Notte Rossa è in assoluto il marchio leader del mercato moderno. Siamo distribuiti da Sud a Nord nelle insegne della Gdo più significative.

I nostri “campioni” sono il Primitivo ed il Negroamaro, nelle loro varie denominazioni. Dop, Igp, Riserva… Che consentono al nostro estimatore di poter scegliere il vino che meglio si adatta alle necessità di abbinamento gastronomico e alla sua possibilità di spesa.

Ovviamente la proposta Notte Rossa spazia su una gamma più ampia, ma con una regola precisa ed inderogabile. I vini sono tutti del nostro territorio e provengono da uve coltivate nei nostri vigneti. Si ricorda della “Promessa” di cui ho parlato prima?

La via di un marchio di qualità assoluta come Notte Rossa, dedicato alla Gdo, è il futuro per le cantine che vogliono operare con successo nella Grande distribuzione?
Oggi sugli scaffali della Gdo si trovano molte etichette, spesso differenti tra un’insegna e l’altra e credo che questo generi confusione e insicurezza nel momento di decidere l’acquisto.

Una volta il consumatore aveva una importante “fedeltà” verso l’insegna distributiva e quindi la scelta di dedicare un’etichetta specifica per ogni distributore garantiva al cliente finale la certezza di trovare sullo scaffale il vino “preferito”.

Oggi il consumatore ha un tasso di fedeltà all’Insegna molto più basso e quindi diventa fondamentale che possa trovare la medesima etichetta ovunque egli vada. Del resto in tutte le altre merceologie è così da sempre.

Sulla base della sua esperienza, come ha visto cambiare il vino in Gdo negli ultimi anni?
Nel corso degli anni vi è stata un’evoluzione decisa e molto evidente. Siamo passati da metri di scaffale pieni di bottiglioni da un litro e mezzo e dame in vetro da cinque litri, ad un assortimento di bottiglie molto ampio e profondo.

Negli ultimi quindici anni il consumatore ha migliorato abbondantemente la consapevolezza nella scelta e soprattutto si pone davanti allo scaffale con una maggior chiarezza circa le esigenze che il vino che acquisterà deve soddisfare. Una volta e lo dico per aver trascorso ore nelle corsie dei vini, il cliente operava una scelta basata su pochissimi parametri.

Sceglieva tra bianco e rosso, in base alla presenza della promozione, in base a quello che già gli era famigliare e tuttalpiù andava su prezzi alti se doveva fare bella figura a casa o un regalo. Oggi un numero sempre maggiore di clienti sceglie in base alla provenienza, agli abbinamenti gastronomici, al vitigno e la Gdo sempre più tende ad evidenziare queste caratteristiche.

Nell’ultimissimo periodo, la Gdo sta cercando di entrare nell’ambito dell’alta qualità e dei vini blasonati, segmento che da sempre è stato appannaggio delle enoteche tradizionali.

Ritengo questo passaggio un momento positivo per la diffusione della cultura del vino, ma va gestito ed attuato con gradualità, in quanto molti produttori e molti clienti del mondo della ristorazione, a cui quella tipologia di vini si rivolge da sempre, non sono ancora pronti.

L’approccio alla Gdo è cambiato negli anni?
Direi decisamente di sì. Il progetto Notte Rossa ha portato il nostro vino nella Grande Distribuzione in maniera diffusa. Il nostro obiettivo è di essere “ovunque, comunque e quantunque”, perché l’attenzione è focalizzata al cliente finale, che deve trovarci indipendentemente da dove decide di effettuare i suoi acquisti e lo deve fare con la certezza di avere sempre il giusto prezzo.

Oggi i nostri partner della Distribuzione ci considerano un fornitore importante e il riferimento per la produzione vinicola salentina. L’importante crescita dei volumi espressi nel canale moderno fa si che ci sia una maggiore considerazione verso Notte Rossa che noi abbiamo l’obbligo di ricambiare operando con la massima trasparenza e correttezza nei rapporti commerciali, pretendendo dai distributori il medesimo atteggiamento.

Quali sono i progetti futuri di Notte Rossa?
Ne abbiamo molti. Non siamo però ansiosi di realizzarli subito poiché vogliamo che ogni passo si effettuato nel migliore di modi e consolidato. Non abbiamo necessità di “fatturare” ad ogni costo. In questi ultimi mesi abbiamo voluto mettere a disposizione del mercato un nuovo vino, che va oltre il concetto di vitigno focalizzando quello che secondo noi è il primo bisogno di un amante del vino, il piacere nel degustarlo.

E’ nato quindi “Bascià”, un vino rosso di estrema piacevolezza, frutto di una sapiente selezione dei vigneti di Primitivo e Negroamaro e di una grande esperienza enologica che ha saputo fondere questi due potenti vitigni per ottenere un risultato veramente elevato.

Il nostro obiettivo è far si che il cliente abbia una esperienza gustativa di estrema piacevolezza e sappia che “Bascià” è li per replicarla ogni volta che lo desidera. In un prossimo futuro proseguiremo sulla strada che ci è più consona, quella di dare al consumatore nuovi momenti esperenziali di piacere e di ricordo.


***DISCLAIMER: L’intervista è stata richiesta da Vinialsupermercato.it all’inserzionista e condotta in totale autonomia professionale, nel rispetto dei lettori e a garanzia dell’imparzialità che caratterizza da sempre i giudizi della nostra testata***

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Vini al supermercato

Vino a volantino a fine novembre: è già Natale nei supermercati Il Gigante!

Si nasconde – in qualche caso confonde – tra gli addobbi di Natale il vino in promozione sui volantini del supermercato, nella seconda metà del mese di novembre. Nostro compito scovare le migliori offerte, per regalarvi sorsi dall’ottimo rapporto qualità prezzo. E dove, se non nella consueta rubrica di Vinialsuper dedicata ai volantini della Gdo? C’è un insegna su tutte in cui poter fare affari (e addirittura la scorta, prima di Natale): è Il Gigante. Ma ecco il quadro completo. Enjoy!

Auchan, fino al 24 novembre (volantino Sottocosto)
Trentino Doc Teroldago Rotaliano, Mezzacorona: 3,49 euro (4,5 / 5)
Spumante Brut Grillo, Florio: 3,49 euro (3,5 / 5)


Bennet, fino al 27 novembre
Nulla da segnalare


Carrefour, fino al 20 novembre (“I Fantastici 9”)
Gutturnio superiore o frizzante, Bonelli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Ortrugo Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 2,99 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Poggio al Sale: 3,29 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg, Piccini: 2,99 euro (3,5 / 5)


Carrefour Market, fino al 24 novembre (“Prezzi in picchiata”)
Montepulciano d’Abruzzo / Pecorino Igt, Spinelli: 2,79 euro (3,5 / 5)
Buttafuoco dell’Oltrepò pavese Doc, Quaquarini: 3,59 euro (3,5 / 5)
Negroamaro / Malvasia Igt “Centocampi”, Coppi: 3,69 euro (3,5 / 5)

Chianti Superiore Docg Collezione Oro, Piccini: 3,99 euro (5 / 5)
Orvieto Classico Collezione Oro, Piccini: 3,99 euro (4 / 5)
Sauvignon Friuli Aquileia Doc Tenuta Ca’ Vescovo, Zonin: 4,99 euro (4 / 5)


Conad, fino al 22 novembre (volantino Sottocosto)
Lambrusco Reggiano Doc secco / amabile / rosato, Ca’ de Medici: 2,48 euro (4 / 5)


Coop, fino al 27 novembre
Barbera d’Alba / Dolcetto di Diano d’Alba Le Calende, Terre del Barolo: 3,49 euro (3,5 / 5)

Coop, fino al 17 novembre
Spumante Trento Doc Le Premier, Cesarini Sforza: 8,90 euro (5 / 5)


Crai, fino al 24 novembre (volantino Sottoprezzo)
Barbera d’Alba, Fontanafredda: 5,19 euro (4 / 5)


Esselunga, fino al 23 novembre (volantino Sottocosto)
Chianti Riserva Docg Riserva “Collezione Oro”, Piccini: 3,49 euro (5 / 5)


Famila, fino al 24 novembre
Nulla da segnalare


Gulliver, fino al 20 novembre
Chardonnay Kössler, Cantina Produttori San Paolo: 7,99 euro (5 / 5)
Gewürztraminer Trentino Doc, Santa Margherita: 6,89 euro (5 / 5)
Bonarda / Pinot Nero Oltrepò pavese Doc, Torrevilla: 2,89 euro (3,5 / 5)


Il Gigante, fino all’11 dicembre (volantino “La Cantina”)
Nebbiolo d’Alba Doc, Produttori Portacomaro: 4,99 euro (4 / 5)
Bianco d’Ameria Doc, Castello delle Regine: 3,89 euro (4 / 5)
Colomba Platino Igt, Duca di Salaparuta: 5,59 euro (5 / 5)

Pecorino Terre di Chieti Igt Sinello, Casalbordino: 3,79 euro (3,5 / 5)
Erbaluce di Caluso Docg “Serché”, Cantina Produttori del Monferrato: 3,99 euro (5 / 5)
Custoza Bianco Doc “Nuve”, Aldegheri Ldg Sant’Ambrogio di Valpolicella: 4,49 euro (4 / 5)

Vermentino Toscana Igt “Calaforte”, Frescobaldi: 4,99 euro (4,5 / 5)
Müller Thurgau Alto Adige Doc, Erste-Neue: 6,99 euro (4,5 / 5)
Soave Classico Doc “Corte Memini”, Azienda Agricola Le Mandolare: 4,39 euro (5 / 5)

Pignoletto Frizzante Modena Doc, Tenuta Villa Cialdini Cleto Chiarli: 2,99 euro (4,5 / 5)
Bardolino Chiaretto Doc “Pagus Bisano”, Cantina Valpantena Verona: 2,99 euro (3,5 / 5)
Rosé Toscana Igt “Cala Forte”, Frescobaldi: 5,40 euro (4,5 / 5)

Barolo Docg, Produttori di Portacomaro: 15,59 euro (4,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg “Campone”, Frescobaldi: 14,39 euro (4,5 / 5)
Barbera del Monferrato Superiore Docg “Serché”, Produttori del Monferrato: 3,99 euro (3,5 / 5)

Valpolicella Ripasso Doc “Pagus Bisano”, Cantina Valpantena Verona: 6,99 euro (4 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva “Sinello”, Casalbordino: 3,89 euro (5 / 5)
Grignolino Monferrato Casalese Doc “Barlet”, Produttori del Monferrato: 3,39 euro (4 / 5)

Amarone della Valpolicella Docg “Pagus Bisano”, Cantina Valpantena Verona: 15,59 euro (5 / 5)
Sicilia Doc Nero D’Avola “Gurgò”, Cantine Paolini: 3,79 euro (5 / 5)
Chianti Docg, Piandaccoli: 4,99 euro (5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Riserva “La Mora”, Cecchi: 5,99 euro (5 / 5)
Lambrusco dell’Emilia Igt “Senzatempo”, Cantine Riunite: 2,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Brut Metodo Classico Alta Langa Docg, Cantine San Silvestro: 7,99 euro (5 / 5)

Franciacorta Docg QSatèn, Quadra: 15,99 euro (5 / 5)
Recioto di Soave Docg, Azienda Agricola Le Mandolare: 9,99 euro (5 / 5)
Viognier Sicilia Doc “Gurgò”, Cantine Paolini: 3,79 euro (5 / 5)


Pam Panorama, fino al 27 novembre
Valpolicella Ripasso Superiore Docg “Valdimezzo”, Sartori: 7,49 euro (5 / 5)
Pinot Grigio Valdadige Doc, Santa Margherita: 4,29 euro (4 / 5)


Penny Market, fino al 20 novembre
Nulla da segnalare


Tigros, fino al 26 novembre
Prosecco Superiore Docg, Carpenè Malvolti: 6,49 euro (5 / 5)
Bardolino Doc, Sartori: 3,29 euro (3,5 / 5)

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Vini al supermercato

Fine ottobre del vino a volantino: pioggia di offerte da Iperal e Tigros


Fine del mese di ottobre positiva per il vino in promozione al supermercato. Mentre è ancora valido il volantino di Carrefour “Il piacere di un calice” – analizzato qui – Iperal propone un’ampia selezione di offerte, con il suo “Festival del Vino” in scadenza il 23 ottobre (affrettatevi!).

Qualora perdiate qualche offerta nella catena valtellinese potrete però continuare le vostre scorte da Tigros, che con lo speciale vini dà “battaglia” a Iperal su molte etichette, con differenze prezzo interessanti.

Bene anche Il Gigante con una buona selezione vini per le sue “Bontà italiane” destinata ai possessori di Blucard. Sempre valide, infine, le promo della cantina Esselunga.

Tante opportunità, insomma, sul finire del mese di ottobre al supermercato. Se avete ancora dei dubbi su questo “canale” di vendita del vino, qui trovate molti spunti interessanti. Enjoy!


A&O fino al 23 ottobre
Lambrusco Grasparossa Chiarli: 2,89 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Sorbara Chiarli: 2,79 euro (3,5 / 5)


Bennet fino al 30 ottobre
Sicilia Doc Syrah o Nero d’Avola Settesoli: 2,98 euro (3,5 / 5)
Lambrusco amabile Grasparossa Chiarli: 2,38 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Cantina Produttori di Bolzano: 5,90 euro (4 / 5)
Lago di Caldaro Cantina di Cortaccia: 4,89 euro (4 / 5)


Carrefour fino al 21 ottobre
Collezione Bianco e Rosso Nero d’Avola, Syrah, Grillo, Chardonnay Doc Settesoli: 4,99 euro (3,5 / 5)
Corvo Igt Duca di Salaparuta: 4,29 euro (3,5 / 5)
Valcalepio Doc Cantina Sociale Bergamasca: 3,99 euro (3,5 / 5)


Carrefour Market fino al 30 ottobre
Sassella Superiore Docg Sertoli Salis: 8,90 euro (5 / 5)
Ortrugo o Gutturnio Biò Cantina Valtidone: 4,79 euro (3,5 / 5)


Carrefour Express fino al 30 ottobre
Prosecco Treviso Doc Coste Alte: 4,99 euro (3,5 / 5)
Barbera Oltrepò Pavese Doc Montagna: 3,39 euro (3,5 / 5)


Conad fino al 28 ottobre
Sangiovese Superiore di Romagna Montaia Dop: 4,70 euro (3,5 / 5)
Gutturnio Doc Cantina Valtidone: 2,80 euro (3,5 / 5)


Coop fino al 31 ottobre
Linea Cavit sconto 40%: (3,5 / 5)


Crai fino al 30 ottobre
Piemonte Doc Chardonnay Tenuta La Pergola: 3,69 euro (3,5 / 5)
Cannonau Antichi Poderi Jerzu: 3,99 euro (3,5 / 5)


Esselunga fino al 23 ottobre
Chardonnay Terresomme, Lavis: 2,70 euro (3,5 / 5)
Soave La Cappuccina: 3,49 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola o Inzolia Antica Tindari: 3,59 euro (4 / 5)

Lambrusco Righi: 2,49 euro (3,5 / 5)
Remole Frescobaldi: 3,49 euro (5 / 5)
Moscato La Versa: 3,43 euro (3,5 / 5)


Ipercoop fino 31 ottobre
Linea Cavit sconto 40%: (3,5 / 5)


Iperal fino al 22 ottobre
Vini Cantina Valtidone: 2,30 euro (3,5 / 5)
Vini Rue di Piane Spinelli Passerina, Pecorino, Trebbiano o Montepulciano: 2,09 (3,5 / 5)
Prosecco Superiore Docg Belussi: 6,29 euro (3,5 / 5)

Prosecco Superiore Docg Carpenè Malvolti: 6,39 euro (5 / 5)
Franciacorta Docg Castelfaglia: 10,50 uro (4,5 / 5)
Spumante Santa Cristina Antinori: 8,49 euro (4,5 / 5)
Prosecco Superiore Docg Cartizze Mionetto : 12,49 euro (4 / 5)

Prosecco Valdobbiadene Oro Puro Valdo: 5,90 euro (3,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene 9Cento Cantina Produttori di Valdobbiadene: 6,99 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Rotari: 7,29 euro (5 / 5)
Franciacorta Docg Bellavista: 23,90 euro (5 / 5)

Prosecco Docg Scudo Verde Ca Val: 5,49 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Li Nibari: 3,99 euro (3,5 / 5)
Verdicchio Jesi Doc Il Picchio: 2,99 euro (3,5 / 5)
Camporè Etna Bianco: 7,49 (4,5 / 5)

Camporè Etna Rosso : 7,90 (4,5 / 5)
Muller Thurgau Doc Grigolli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Gewurztraminer o Muller Thurgau Cavit: 4,49 euro (3,5 / 5)
Colli Poianis Pinot Grigio o Ribolla: 6,35 euro (4 / 5)

Friulano Doc Tenimenti Civa: 5,25 euro (3,5 / 5)
Falanghina o Greco La Guardiense: 3,79 euro (3,5 / 5)
Lugana Doc Pasqua: 4,99 euro (3,5 / 5)
Bolgheri Doc Rosè Scalabrone Antinori: 9,49 euro (4,5 / 5)

Vini Igp Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Taurasi Borgo San Michele: 8,90 euro (4 / 5)
Morellino di Scansano Bio Produttori di Scansano: 4,90 euro (3,5 / 5)

Brunello di Montalcino Campone: 17,50 euro (5 / 5)
Merlot / Marzemino Concilio: 3,49 euro (3,5 / 5)
Cannonau di Sardegna Li Nibari: 4,19 euro (3,5 / 5)
Gutturnio Doc Bollo Rosso Riserva Valtidone: 5,89 euro (5 / 5)

Vini Terre Siciliane Nuttata: 2,69 euro (3,5 / 5)
Cirò Classico Superiore Volvito, Caparra&Siciliani: 6,49 euro (5 / 5)
Cirò Rosso o Rosato Caparra e Siciliani: 3,19 euro (4 / 5)

Vini Valtellina Bettini Valgella o  Sassella: 8,19 euro (4 / 5)
Valpolicella Ripasso Sartori: 6,49 euro (4 / 5)
Dolcetto o Barbera Conti Buneis: 2,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Sant’Ilario: 5,49 euro (3,5 / 5)

Linea Mastri Vernacoli Cavit: 3,99 euro (3,5 / 5)
Linea Vini Mezzacorona Teroldego o Marzemino : 3,99 euro (3,5 / 5)
Sabazio Rosso di Montepulciano La Braccesca Antinori: 6,49 euro (4 / 5)
Rosso di Montalcino Docg Campone: 6,90 euro (4,5 / 5)

Vipra Rosso Umbrai Igt: 3,49 euro (4 / 5)
Chianti Superiore Docg Santa Cristina: 6,49 euro (4 / 5)
Primitivo di Manduria Selezione Dop Notte Rossa: 5,29 euro (5 / 5)
Mandriano Maremma Toscana Sensi: 4,99 euro (3,5 / 5)

Chianti Vegante Sensi: 5,90 euro (3,5 / 5)
Linea Vini Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Bolgheri Sabbiato Sensi: 7,49 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Riserva Sensi: 4,99 euro (4 / 5)

Sangiovese Ninfato Sensi: 5,39 euro (3,5 / 5)
Vini Valtellina Inferno Sassella o Valgella Triacca: 11,90 euro (4,5 / 5)
Vermentino di Gallura Superiore Pedres: 9,49 euro (4 / 5)

Amarone della Valpolicella Superiore Docg Sartori: 15,90 euro (4 / 5)
Amarone della Valpolicella Superiore Docg Corte Giara Allegrini: 21,90 euro (5 / 5)
Valtellina Superiore Prestigio Triacca: 22,90 euro (5 / 5)

Sforzato Doc Sertoli Salis: 23,90 euro (5 / 5)
Primitivo di Manduria Stilio, Mottura: 7,49 euro (4 / 5)
Petraia Toscana Igt, Uggiano: 14,90 euro (4 / 5)

Vini da evitare:
Vini linea Le Rovole, Natale Verga


Il Gigante fino al 23 ottobre
Prosecco Treviso Doc Porta Leone: 3,99 euro (3,5 / 5)
Rosso di Montalcino Docg Campone: 6,59 euro (4,5 / 5)
Vermentino Toscana Igt Il Palagio: 3,99 euro (4 / 5)

Morellino di Scansano Docg Fattoria Il Palagio: 4,79 euro (3,5 / 5)
Bardolino Doc Pagus Bisano Cantina di Verona: 2,99 euro (3,5 / 5)
Freisa o Barbera Monferrato Casalese Doc “Barlet”, Cantina Produttori del Monferrato: 3,39 euro (4,5 / 5)

Aglianico o Falanghina Ancile Uttieri: 3,99 euro (3,5 / 5)
Rosso o Bianco Anima Osca Terre degli Osci Tenimenti Grieco: 3,49 euro (3,5 / 5)
Corvo Bianco o Rosso Duca di Salaparuta: 3,98 euro (3,5 / 5)

Barbera o Dolcetto d’Alba Portacomaro: 4,19 euro (4,5 / 5)
Pinot Grigio, Chardonnay, Friulano o Cabernet Grave del Friuli Borgomastro: 2,99 euro (3,5 / 5)
Falerio Doc De Angelis: 4,19 euro (4 / 5)

Cirò Rosso o Rosato Caparra e Siciliani: 2,99 euro (3,5 / 5)
Lugana Doc Pagus Bisano Cantina di Verona: 5,99 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare:
Vini linea Le Rovole, Na.Ve Natale Verga


Tigros fino al 29 ottobre
Chianti Collezione Oro Piccini: 3,90 euro (5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Docg 9Cento, Cantina Produttori Valdobbiadene: 6,90 euro (3,5 / 5)
Dolcetto Monferrato Conti Buneis: 2,99 euro (3,5 / 5)

Barbaresco Docg Ricossa, Ricossa Antica Casa: 9,59 euro (4,5 / 5)
Colli Tortonesi Doc Timorasso Derthona, Cantina Vignaioli del Tornese 1931: 4,69 euro (4 / 5)
Chiaretto Garda Doc, Azienda agricola Bottarelli: 4,49 euro (3,5 / 5)
Oltrepò Pavese Bonarda C’era una volta: 3,49 euro (3,5 / 5)

Sforzato Valtellina Sertoli Salis: 22,90 euro (5 / 5)
Morellino di Scansano Bio Produttori di Scansano: 4,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Campoluce Sensi: 4,90 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Marcello Grand Cru Ariola: 4,90 euro (4 / 5)

Ortrugo Doc Vivace Valtidone. 2,49 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Uggiano: 6,90 euro (4 / 5)
Brunello di Montalcino Campone: 15,90 euro (4,5 / 5)

Amarone della Valpolicella Superiore Docg Corte Giara Allegrini:  19,90 euro (5 / 5)
Linea Vini Mezzacorona: 3,99 euro (3,5 / 5)
Refosco dal Peduncolo Rosso Angoris: 7,90 euro (4 / 5)
Valpolicella Ripasso Sartori: 5,90 euro (4 / 5)

Gewurztraminer Trentino Doc Grigolli: 5,49 euro (4 / 5)
Rosso Trentino Mori Vecio Concilio: 5,49 euro (4 / 5)
Negroamaro Lattanzio Cantine San Giorgio: 6,90 euro (4 / 5)
Lacrima di Morro d’Alba Doc Belisario: 4,99 euro (4 / 5)

Negroamaro Salento Mottura: 2,99 euro (3,5 / 5)
Primitivo Rosato Notte Rossa: 5,90 euro (4 / 5)
Montepulciano Abruzzo Rue di Piane Spinelli: 2,39 euro (3,5 / 5)
Rosso Umbria Igt Terre della Custodia: 2,49 euro (3,5 / 5)

Verdicchio Jesi Doc Il Picchio: 3,99 euro (3,5 / 5)
Bianco d’Alessano Cantine Paolo Leo: 4,69 euro (4 / 5)
Aglianico La Guardiense: 3,49 euro (3,5 / 5)
Greco di Tufo Docg Borgo San Michele: 5,90 euro (3,5 / 5)

Cirò Rosso o Rosato Caparra e Siciliani: 2,99 euro (3,5 / 5)
Camporè Etna Rosso : 7,90 (4,5 / 5)
Damarino Igp Donna Fugata: 6,29 euro (4,5 / 5)
Cirò Classico Superiore Volvito: 5,90 euro (4 / 5)

Nero d’Avola Doc Fatascià: 3,90 euro (3,5 / 5)
Aglianico del Vulture Baliaggio Cantina di Venosa: 3,49 euro (4 / 5)
Cannonau Pedres Cerasio: 9,49 euro (4,5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Li Nibari: 3,90 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna Delogu: 6,99 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare:
Le Rovole, Na.Ve Natale Verga; linea “Le Cascine” e Linea “I Rustici”, Losito & Guarini


Unes fino al 29 ottobre
Teroldego Rotaliano Mastri Vernacoli Cavit: 3,89 euro (3,5 / 5)
Malvasia Terre Siciliane Pellegrino: 3,99 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano La Mora Cecchi: 3,59 euro (3,5 / 5)

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Sette vini della Romagna da scoprire, nelle Terre dello Spungone


Bertinoro, Predappio, Meldola, Castrocaro Terme e Terra del Sole. Centri nevralgici della “Romagna da mangiare” e “da bere”. Con la loro gastronomia e i loro vini “lenti”. Così lontani dalla frenesia della Riviera. Eppure così vicini al mare, semplicemente perché ce l’hanno dentro. O, meglio, sotto. Si chiama “Spungone” la formazione rocciosa composta da conchiglie e fossili presente nei vigneti situati fra il torrente Marzeno, nel Comune di Brisighella (RA), e Capocolle, frazione di Bertinoro (FC).

La parola d’ordine, nel calice, è “mineralità“. Una qualità dibattuta tra gli esperti, a colpi di ricerche e contro ricerche, più o meno scientifiche, volte a identificarne l’essenza. Fatto sta che i vini delle “Terre dello Spungone” risultano spesso rispondenti alla percezione di pietra bagnata e “zolfo”.

L’autoctona Albana – prima Docg a bacca bianca d’Italia, nel 1987 – e il rosso Sangiovese, presente con alcuni biotipi come quello di Predappio, sono accomunati anche da un’acidità piuttosto marcata. Caratteristiche legate proprio alla presenza di questa formazione, di natura calcarea.

In alcuni punti, lo spungone riaffiora dal terreno come uno scoglio. In altri si mescola alla terra, ormai polveroso, rivelando la sua natura friabile. Sopra a veri e propri “atolli” di spungone sorgono alcune tra le rocche più belle d’Italia.

Spettacolare, oltre alla nota Rocca di Bertinoro (sede del Museo Interreligioso), la Fortezza di Castrocaro, patrimonio comunale e “casa museo” allestita e gestita dallo studioso Elio Caruso. All’interno, ci si può immergere tra le pareti verticali di spungone: un’area che sarà inaugurate a breve, diventando accessibile al pubblico.

Eppure sono solo 7 mila i visitatori che ogni anno scelgono come meta la Fortezza di Castrocaro, a fronte dei 40 mila attesi dopo la ristrutturazione, avvenuta nei primi anni Duemila. “L’idea di dare lavoro ad alcuni giovani del posto è naufragata”, ammette Caruso.

Un progetto di valorizzazione che non è stato abbandonato, nel rispetto di un edificio costruito prima dell’anno Mille e ultimato in circa 700 anni. Un’eternità. C’è ancora tempo, insomma, prima di dare per persa la battaglia col turismo, dopo anni di incuria che hanno risparmiato una buona parte dell’imponente fortificazione.

A dare fiducia è l’imminente aggiunta del Comune sparso di Castrocaro Terme e Terre del Sole tra le tappe della Via Romea Germanica, tra i più suggestivi pellegrinaggi d’Europa, pensato alla fine del 1200 dall’Abate Alberto del Monastero Benedettino della Santa Vergine Maria di Stade, in Germania, che lo descrive in un’opera.

Ad annunciarlo è Vanessa Petruzzi, Tourism promotion Sales manager dell’ente romagnolo, che potrà così contare presto su un’altra gemma, da affiancare allo stabilimento termale oggetto di un imponente ampliamento e ammodernamento, proprio negli ultimi mesi.

Nelle “Terre dello Spungone”, vino, gastronomia e benessere fanno rima anche con la mobilità sostenibile, legata alla bicicletta. Lo sa bene Luigi Barillari. Col suo “Bike To” (www.biketo.it) si percorre in sella alle e-bike, le biciclette con la pedalata assistita, il Parco fluviale “Giovanni Falcone” di Castrocaro, lungo le sponde del Montone.

I quattro chilometri e mezzo di sentiero – “quasi tutto in pianura”, rassicura la guida – sono una perla per chi ama la natura. Per i più temerari la possibilità di raggiungere Forlì, proseguendo per altri 10 chilometri. In progetto per il futuro il collegamento del Parco fluviale di Castrocaro con Cervia, vera e propria porta verso Venezia.

Stratificata anche l’offerta della ristorazione nelle “Terre dello Spungone”. Per gli appassionati del buon vino o per chi è a caccia del selfie da incorniciare, magari al tramonto, la scelta non può che ricadere sul “balcone della Romagna” di Ca’ de Be, nel cuore di Bertinoro.

Il ristorante è accessibile dalla piazza che ospita la Colonna delle Anella, sede delle celebrazioni del Rito dell’Accoglienza, vera e propria parola d’ordine in tutta la regione del centro Italia.

E Ca’ de Be è solo uno dei progetti di “accoglienza enogastronomica” di Simone Rosetti, owner e sommelier di questo vero e proprio “place to be” romagnolo, per la cura della materia prima (farina da grano locale per la piadina e verdure dell’orto privato) oltre che per la location romantica, simbolica e rigenerante.

Stuzzicante e al limite del provocatorio, sempre a Bertinoro, la cucina dello chef Edoardo Zamagni a “La Svineria“, l’enoristorante di Lorenzo Rossi, ai piedi della salita che porta alla piazza principale del paese.

Ottima anche qui la materia prima, non sempre locale ma di certo selezionatissima. La affianca una carta dei vini di tutto rispetto, che spazia dalle vere e proprie eccellenze romagnole (con attenzione alle cantine di Bertinoro) a quelle nazionali, con particolare predilezione per i rossi della Toscana e del Piemonte.

Un tentativo, quello del giovane imprenditore e dell’altrettanto giovane chef, di alzare l’asticella in una Bertinoro che vive ancora di piatti (e impiattamenti) tradizionali e tradizionalisti. Un tocco di modernità distintiva, tutt’altro che pacchiana. Un “esperimento” da incoraggiare.

Più casereccia, ma proprio per questo meritevole di essere testata, la cucina della Vecia Cantena d’la Prè, a Predappio: tappa fondamentale dopo la visita alla casa di Mussolini, costruita appunto con lo spungone, e agli edifici che trasudano Razionalismo.

Qui il must – oltre alla visita delle cantine storiche che si dipanano nei sotterranei – è l’assaggio del Formaggio della Solfatara di Predappio Alta, destinato a diventare quantomeno De.Co. (Denominazione comunale).

A prepararne tra i 5 e i 6 quintali ogni anno è la Pro Loco locale, che si occupa dell’affinamento delle forme da 1,2 chilogrammi, nella cava di zolfo ormai in disuso a Predappio Alta.

La stessa solfatara ogni anno, sin dal 1982, diventa teatro di uno dei presepi più grandi della Romagna. Un altro motivo di attrattiva turistica, dal momento che i presepisti chiamati all’allestimento godono di grande fama. Il presepe 2019 sarà a cura di Andrea Fontana, artista “autoctono”, originario di Lugo di Romagna (RA).

Arte che diventa intrattenimento, sempre nelle “Terre dello Spungone”, a Meldola. Il paesino, caratterizzato dal bel Loggiato Aldobrandini, di epoca rinascimentale, sembra indicare la via per il Teatro Dragoni. Trecento posti a sedere e un loggione da 30 posti, spesso occupati con facilità, grazie a spettacoli dialettali e a una stagione che ha visto, negli anni, salire sul palco interpreti come Gaber.

Accanto al teatro, lungo la salita che conduce alla Rocca di Meldola, l’Arena Hesperia, costruita nel XIX secolo e oggi sede del Museo del Baco da seta “Ciro Ronchi”: “Le filande erano fiorenti e numerose – spiega il direttore Luciano Ravaglioli – e Meldola è l’unico Comune che vanta una razza di baco, che porta lo stesso nome, come testimonia la Stazione Bacologia di Padova”.

Sempre a Meldola, da non perdere il Museo dell’Ecologia diretto dallo studioso Giancarlo Tedaldi nella Chiesa sconsacrata della Madonna del Sasso. Un percorso ideale nella Romagna della biodiversità, con interessanti reperti storici e la presenza di animali imbalsamati, testimoni fedeli della fauna locale.

SETTE VINI DA NON PERDERE NELLE “TERRE DELLO SPUNGONE”


Romagna Doc Sangiovese Superiore Riserva 2016 Predappio di Predappio “Vigna del Generale”, Fattoria Nicolucci: 94/100

In assoluto il miglior Sangiovese degustato in tre giorni di tour nelle “Terre dello Spungone”. Un vino, questo di Alessandro Nicolucci (10 ettari totali per 90 mila bottiglie complessive) che ha tutto per competere a livello nazionale e internazionale con i grandi rossi.

Colore rosso rubino carico, mediamente trasparente. Frutto di grandissima precisione, con ricordi particolari di ribes, lampone. Accenni di inchiostro, riscontrabili anche in grandi Sangiovesi toscani, e richiami all’arancia sanguinella, succosa, matura. Leggera speziatura nera.

Al palato, oltre alla perfetta corrispondenza, il cru di Nicolucci rivela gran complessità, grazie a un utilizzo maestoso del legno e a una freschezza rigenerante. Tannino elegantissimo ma presente coi suoi rintocchi sabbiosi. Poi liquirizia e un accenno leggero di cuoio. In chiusura le erbe aromatiche e una vena sapidità che chiama il sorso successivo.

Romagna Doc Sangiovese Riserva Bertinoro 2014 “P. Honorii”, Tenuta La Viola: 92/100
Splendida esecuzione di Sangiovese romagnolo in un’annata non semplice. Una di quelle in cui i vignaioli hanno però occasione di dimostrare di che pasta sono fatti. Sorprendente l’equilibrato tra la componente fresca e la totale ed assoluta godibilità succosa del frutto, a sua volta colto nella sua piena ma perfetta maturità, senza la minima sbavatura.

Leggerissimo accenno selvatico che porta ancora una volta il confronto su toni alti, coi vicini della Toscana. Non manca il cuoio. Sempre al naso, la balsamicità data mentuccia e macchia mediterranea.

Corrispondenza perfetta per un palato che gode di una gran freschezza, di un tannino elegante e di prospettiva, che si diverte a fare da contraltare a un frutto di gran concentrazione. Lungo e fresco anche il finale, su accenni di macchia mediterranea e iodio.

Romagna Doc Sangiovese Superiore 2017 “Il Prugnolo”, Tenuta Villa Trentola: 91/100
Austero, “territoriale”, ha bisogno di tempo per aprirsi. Concederglielo è un dovere, perché poi lo fa benissimo e diventa uno splendore. Mora, ma ancor più lampone, oltre ad accenni precisi all’arancia sanguinella. In bocca, più che sul frutto, è un Sangiovese giocato sulle durezze, spiegate da un tannino elegante, che parla di prospettive future ottime. Non ne risente al momento la bevibilità, che non potrà che divenire sempre più agile col passare dei mesi.

Romagna Doc Sangiovese Predappio 2017 “Notturno”, Drei Donà: 90/100
Classico rubino mediamente trasparente. Frutto rosso di gran precisione: ribes e fragoline di bosco. Naso che gioca soprattutto su una gran profondità, su note di erbe aromatiche, timo, mentuccia e accenni di spezia nera.

In bocca una gran concentrazione e un tannino che, pur essendo ancora in fase di integrazione, si mostra in cravatta, su note di cioccolato. Corrispondente al palato, dove convince per la grandissima freschezza e parla ancora di una buona prospettiva futura.

Romagna Doc Sangiovese Superiore 2017 “Girapoggio”, Bissoni: 88/100
Avete presente l’estate e quella voglia che ogni tanto t’assale di versarti un rosso fresco “da frigorifero”, che sappia dissetare e, al contempo, far sorridere dalla gioia? Eccolo.

“Girapoggio” è il classico vino che gioca con lo spazio: largo, per la componente data della frutta matura (lampone nettissimo, succoso), ma al contempo profondo al naso, con richiami di macchia mediterranea e spezia.

In bocca l’ingresso è morbido, ancora una volta largo, “piacione” e “femminile” per certi suoi versi sinuosi. Splendido appunto se servito con qualche grado in meno rispetto a quelli canonici per il vino rosso da uve Sangiovese.

Romagna Albana Docg 2018 “Frangipane”, Tenuta La Viola: 87/100
Giallo paglierino acceso. Biancospino netto, salvia, ma naso in generale non esplosivo o particolarmente generoso. La componente fruttata ricorda il melone giallo, giustamente maturo.

Il nettare poi si scalda e dà il meglio di sé. In bocca gran bella freschezza e verticalità. Chiusura che la alleggerisce, senza snaturarla, sempre sul frutto giustamente maturo (pesca gialla). Chiusura asciutta, pulita.

Pagadebit di Romagna Doc 2018 “San Pascasio”, Campodelsole: 86/100
Buona prova sulla Denominazione Pagadebit di questo colosso da 700 mila bottiglie che opera principalmente nella Grande distribuzione, con catene come Esselunga. Il Pagabebit di Campodelsole piace per la sua estrema godibilità, specie alla corretta temperatura di servizio. Il classico vino capace di chiamare il sorso successivo, in maniera “compulsiva”: semplice, beverino ma non banale. Ben fatto.

Giallo paglierino leggermente velato e naso di biancospino, con predominanza minerale. Accenni di nocciola tostata. La componente fruttata si decide su trame esotiche. In bocca sorprende per la gran sapidità e freschezza: caratteristiche che riescono a compensare molto bene (e a riequilibrare) la maturità “morbida” del frutto.

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Vini al supermercato

I vini in promozione al supermercato a inizio settembre

Tempo di “vendemmia” per il mondo del vino italiano, ad inizio settembre 2019, ma non di “raccolto” in termini di promozioni nelle principali insegne della Grande distribuzione organizzata. D’altronde è tempo di “Back to school”, ovvero del rientro a scuola per centinaia di migliaia di studenti. E sono grembiuli e cancelleria a popolare le pagine dei volantini della Gdo, piuttosto che l’offerta enologica.

Tornando nella corsia vini dei supermercato, ancora una volta le maggiori “soddisfazioni” (per completezza d’offerta e qualità prezzo) arrivano dalla Cantina di Esselunga. Ma ecco il quadro completo.


Auchan fino al 9 Settembre
Colli Piacentini Ortrugo Vivace o Gutturnio Frizzante Viti&Vini Valtidone: 2,89 euro (3,5 / 5)
Primitivo Igp Notte Rossa: 3,49 euro (5 / 5)


Bennet fino al 4 Settembre
Lambrusco Grasparossa Amabile, Secco Righi: 2,39 euro (3,5 / 5)


Carrefour fino al 15 Settembre
Bonarda vivace Bonelli: 3,39 euro (3,5 / 5)
Gutturnio Colli Piacentini Calera Vicobarone: 3,59 euro (3,5 / 5)


Carrefour express fino al 17 Settembre
Gutturnio Colli Piacentini Doc Vicobarone: 3,39 euro (3,5 / 5)


Conad fino al 2 Settembre
Nessun vino da segnalare


Coop fino all’11 Settembre
Volantino 1+1
Placido Rizzotto, Terre Siciliane Igt, bio Libera Terra, Centopassi: 4,79 euro (4,5 / 5)
Negroamaro Salento Igt Rosso o Rosato Hisotelaray bio, Libera Terra: 4,99 euro (4,5 / 5)


Crai fino al 4 Settembre
Dolcetto Monferrato Doc Tenuta La Pergola: 3,59 euro (3,5 / 5)


Despar fino al 10 Settembre
Barbera d’Asti Vignaia Bauducco: 2,99 euro (3,5 / 5)
Gewurztraminer Oberlaiten: 7,90 (4 / 5)

Vini da evitare: Linea Santa Bona Igt, Linea Le Cascine


Esselunga fino al 4 Settembre
Muller Thurgau Terre Somme Lavis: 2,94 euro (3,5 / 5)
Pignoletto di Modena Cavicchioli: 2,24 euro (3,5 / 5)
Kerner Pravis: 5,30 euro (5 / 5)
Grecanico / Syrah, Nadarìa: 1,92 euro (4 / 5)
Vipra Rossa / Bianca Umbria Igt, Bigi: 3,48  euro (4,5 / 5)
Bonarda dell’Oltrepò Pavese Poderi Riccagioia, Torrevilla: 2,34 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Docg, Produttori di Govone: 2,84 euro (3,5 / 5)
Soave Doc Nibai Cesari: 3,44 euro (4 / 5)
Chianti Docg Piccini: 2,44 euro (3,5 / 5)


Famila fino al 4 Settembre
Nessun vino da segnalare


Il Gigante fino al 4 Settembre
Prosecco Millesimato Brut Porta Leone: 1+1 8,78 euro (3,5 / 5)
Sangiovese o Grechetto Umbria Igp Terre Augustee Castello delle Regine: 1+1 5,78 euro (3,5 / 5)
Ortrugo o Gutturnio Doc Antica Cantina Manzini: 1+1 3,98 euro (3,5 / 5)
Merlot, Refosco, Ribolla o Sauvignon Borgomastro: 1+1 5,98 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Oltrepò Marchesola, Linea Serre dei Roveri, Linea Poggio dei Vigneti, Linea Le Cascine


Iper La Grande i, fino al 7 Settembre
Fiano, Negroamaro Rosato o Primitivo Notte Rossa: 3,49 euro (5 / 5)
Nero d’Avola o Grillo Sicilia Rapitalà: 3,99 euro (4,5 / 5)
Grandi Vigne Vino Spumante Brut Passerina Le Prete: 4,79 euro (4 / 5)
Valdadige Doc Terre Fredde (bianco, rosato, rosso): 1,99 euro (3,5 / 5)


Iperal fino al 10 Settembre
Barbera d’Asti Docg / Dolcetto Monferrato Doc, Conti Buneis: 3,49 euro (3,5 / 5)



Ipercoop fino all’11 Settembre
Placido Rizzotto, Terre Siciliane Igt, bio Libera Terra, Centopassi: 4,79 euro (4,5 / 5)
Negroamaro Salento Igt Rosso o Rosato Hisotelaray bio, Libera Terra: 4,99 euro (3,5 / 5)


Ipersimply fino al 9 Settembre
Vermentino Igt/Cabernet Corte dei Mori: 2,57 euro (3 / 5)


Pam fino al 4 Settembre
Prosecco Sup. Valdobbiadene Millesimato Extra Dry Calici DiVini: 4,99 euro (3,5 / 5)


Tigros fino al 3 Settembre
Chianti Docg Antica Sala Sensi: 1,99 euro (3,5 / 5)
Vini Doc Terre da Vino: 2,99 euro (3,5 / 5)
Vini Doc Mastri Vernacoli: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vini Doc Biò Cantina Valtidone: 4,09 euro (4,5 / 5)
Prosecco Doc Santa Margherita: 4,09 euro (5 / 5)

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Cembrani Doc: un vino al giorno per scoprire la Valle di Cembra in una settimana


È il regno dei muretti a secco, con ben 708 chilometri che si rincorrono tra le viti verticali, ma soprattutto di grandi vini bianchi, degni del ricco panorama del Made in Italy enologico. La Val di Cembra, in Trentino, rappresenta uno dei territori dal maggior potenziale di crescita, nel Bel paese. Merito anche del Consorzio Cembrani Doc.

Sette i vini proposti in degustazione dall’associazione di produttori trentina in occasione della XXXII Rassegna Internazionale Müller Thurgau. Tutte etichette “di territorio”, rispettose di un logo – quello, appunto, del Consorzio Cembrani Doc – che rappresenta un bicchiere di vino stilizzato, composto dalle iniziali “C” e “D”, riempito con i profili dei muretti a secco, circondati dalle viti e lambiti dal fiume Avisio, che nei secoli ha eroso i declivi.

“Abbiamo scelto un prodotto per azienda in degustazione – spiega Mara Lona, referente dei Cembrani – per mostrare che Valle di Cembra non significa solo Müller Thurgau, ma che la varietà di vitigni meritevoli d’attenzione nella nostra zona è più ampia”.

SETTE VINI PER SCOPRIRE LA VALLE DI CEMBRA


1) Spumante Metodo Classico Brut 2011 “Cimbrus”, Alfio Nicolodi: 88/100

Sboccatura luglio 2018 per questo Champenoise prodotto con l’antica uva Lagarino bianco, salvata dalla scomparsa da produttori attenti e appassionati come Alfio Nicolodi. Basti pensare che nell’intera Valle di Cembra se ne lavorano annualmente 15 mila quintali.

Perlage fine alla vista per questa bollicina non convenzionale. Al naso i marcatori tipici degli spumanti di montagna: alla frutta tendente al maturo (pesca) si affianca una nota burrosa, cremosa, oltre a freschi sbuffi di erbe alpine.

In bocca colpisce per la gran freschezza, balsamica, che sorregge il sorso verso una chiusura mentolata, piena, molto più dell’ingresso fruttato. In centro bocca, la nota minerale segna un punto di stacco di questo Metodo classico ancora in evoluzione.

I vigneti di Lagarino bianco di Nicolodi si trovano a 600 metri sul livello del mare e affondano le radici su terreni porfirici, anche se il vignaiolo ha già impiantato a mille metri di altezza. La varietà si distingue infatti per l’altissima resistenza alle temperature rigide invernali, alle sferzate di vento e alla peronospora più che all’oidio.

Per questo è presente in Valle di Cembra, oltre che per la notevole vigoria produttiva. Può arrivare tranquillamente a 150 quintali per ettaro, ma Alfio Nicolodi contiene la produzione tra i 95 e i 105 quintali ettaro.

La caratteristica che rende il Lagarino bianco perfetto per la spumantizzazione è però la notevole acidità, misurabile analiticamente. La raccolta avviene tra la fine di settembre e la prima settimana di ottobre, a piena maturazione.

Il grappolo – tra i 16 e i 22 centimetri di lunghezza e i 6, 7 di circonferenza – è a spirale, con un’aletta. La buccia degli acini e sottilissima. Un vitigno da valorizzare, che merita grande attenzione.

Approfitta ora della promozione per i lettori di WineMag.it

2) Igt Vigneti delle Dolomiti 2017 “708 chilometri Cembrani Bianco”, Cembrani Doc: 89/100
È stata messa sul mercato da pochi giorni questa etichetta prodotta grazie a una selezione di uve del 90% degli associati del Consorzio Cembrani Doc. Il nome del vino richiama l’estensione dei muretti a secco in Valle di Cembra.

Solo 2500 bottiglie: una tiratura limitata per questo blend di Müller Thurgau (60%) e Riesling (40%). Giallo paglierino pieno, luminoso.

Naso balsamico, di talco e fiore del sambuco, accenno di radice di liquirizia e di idrocarburo. Sorso piuttosto rotondo e morbido, dominato da frutta matura come pesca e litchi.

Salinità e freschezza controbilanciano le percezioni fruttate “grasse” e accompagnano verso un retro olfattivo pieno. Prima annata nel 2013 per questa etichetta “di Consorzio”. Si passa poi a 2015, 2016 e, appunto, 2017.

3) Vigneti delle Dolomiti Igt Müller Thurgau 2018, Azienda Agricola Simoni: 85/100
Vino che si distingue per la gran facilità di beva: un’espressione di Müller Thurgau sincera, tradizionale e artigianale. Naso suadente e palato che mostra la gioventù del nettare. Bei risvolti minerali in chiusura, che allungano la persistenza e complessità del sorso. Quattromila le bottiglie complessive.

L’Azienda Agricola Simoni è stata fondata nel 1918 da Giuseppe Simoni, che ha trasmesso la sua passione alle successive tre generazioni. I vini prodotti sono frutto dei vigneti del Comune di Giovo, contraddistinti da un terreno calcareo che contribuisce ad esaltare le note minerali.

4) Trentino Doc Müller Thurgau 2016 “Vigna delle Forche”, Cembra Cantina di Montagna: 93/100
Si tratta di uno dei progetti di vigneto di “alta quota” di Cembra Cantina di Montagna, situato a 872 metri di altezza. Uno studio svolto in collaborazione con l’Istituto agrario di San Michele all’Adige (TN), che ha mappato tutta la Val di Cembra nell’ottica di una sua zonazione.

Colore invitante e tipico – giallo paglierino con riflessi verdolini – e naso molto intrigante. Origano, macchia mediterranea, salvia, nota talcata, sambuco e burrosa. In bocca salino e verticale in ingresso.

Gioca su note corrispondenti, in un quadro di perfetta corrispondenza gusto olfattiva. Chiude minerale e balsamico, su un’infinita persistenza. Seimila bottiglie complessive per l’ottimo “Vigna delle Forche”.

5) Igt Dolomiti 2016 “Kròz Bianco”, Villa Corniole: 92/100
“Kròz Bianco”, ovvero il Monte Corona. Terrazzamenti da 500 a 800 metri sul livello del mare. È qui che nasce uno dei migliori uvaggi della Valle di Cembra, su iniziativa di Villa Corniole. Chardonnay per il 75% e Müller Thurgau per il 25%, in anteprima.

Giallo paglierino carico, alla vista. Al naso fiori di camomilla, frutto pieno, a polpa bianca e gialla, splendidi richiami di salvia e verbena che portano la mente a quelle alture. Gli sbuffi minerali conducono invece al terreno, prettamente calcareo.

In bocca “Kròz Bianco” entra dritto e al contempo largo, come pochi vini bianchi italiani sanno fare. A un’ottima salinità e freschezza risponde il frutto, giustamente maturo e di grandissima precisione. Un equilibrio giocato sulla pienezza, che a sorso compito si tramuta in un ottimo allungo, su note corrispondenti.

Solo 4 mila bottiglie per questa vera e propria chicca della Val di Cembra, ottenuta in maniera molto sapiente da Villa Corniole, realtà famigliare di 10 ettari complessivi che mostra così grande abilità in cantina, oltre che in vigneto.

Lo Chardonnay fermenta per tre quarti in barrique prima di essere unito al Müller, dopo circa un anno. Un altro anno di “vetro” precede la commercializzazione. L’annata in commercio è proprio la 2016.

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6) Trentino Doc Riesling 2016, Zanotelli Azienda Agricola: 94/100
Sul mercato da un paio di mesi, questo strepitoso Riesling trentino che per la prima volta si presenta in renana bassa. Un altro vino capace di sfoderare un’anima sia larga che verticale, con note di frutta esotica a polpa gialla e di agrumi, tra la buccia e il succo, oltre agli accenni di idrocarburo.

Gran talco e balsamicità, macchia mediterranea che si snoda sul rosmarino. Slancio salino dal centro bocca alla lunga chiusura, freschissima e nuovamente balsamica. Leggera percezione di tannino in chiusura, che asciuga assieme a un minerale in gran evidenza, capace di ricomporre nel calice la matrice calcarea del terreno.

I vigneti si trovano a Saosènt (Cembra), tra i 600 e i 750 metri di altezza. La resa è pari alla metà di quanto consentito dal disciplinare di produzione: 70 quintali per ettaro. Fermentazione in acciaio inox a temperatura controllato e lungo affinamento in bottiglia per questo Riesling, elegante e fine.

7) Trentino Doc Chardonnay 2016 “Ror”, Cantina Corvée: 88/100
Prima annata di “Ror” per questa nuova realtà della Valle di Cembra, vicina per filosofia alla famiglia dei Cembrani Doc. Nome curioso “Corvée”, che riporta al feudalesimo francese. I vassalli chiamavano così le giornate di lavoro, spesso non retribuite, nei campi del loro signore. In Val di Cembra fu costruita così gran parte dei muretti a secco.

Il progetto della Cantina Corvée vede impegnati otto viticoltori della zona. Naso prezioso, intenso e ampio per lo Chardonnay “Ror”, prodotto in particolare da Michele e Mauro Nardin: i chiari richiami di chiodi di garofano ed erbe alpine si fondono alla perfezione con le note fruttate di pesca gialla e mela farinosa. Non manca un accenno di pietra focaia.

Colpisce anche al palato per la gran struttura, data da una freschezza dirompente. Il sorso, tuttavia, lascia spazio alle note fruttate di esprimersi, accanto alla mentolata acidità. La chiusura vira su una leggera spezia e sul verde alpino.

Ottenuto dalla vigna ai piedi del Monte Avvoltorio, nel Comune di Altavalle (località Faver), a 560 metri sul livello del mare, lo Chardonnay “Roré” viene vinificato in acciaio e sosta sui lieviti 8 mesi prima di essere imbottigliato.

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***DISCLAIMER*** L’articolo è frutto di un accordo tra la nostra testata e l’associazione Cembrani Doc. I commenti espressi sono comunque frutto della completa autonomia di giudizio della nostra testata, nel rispetto assoluto dei nostri lettori

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Vini al supermercato

Volantini di inizio Agosto: anche i vini vanno in ferie

Inizio assopito sui volantini dei supermercati dei primi di Agosto. Latitano i vini in promozione. L’atmosfera, per intenderci,  è quella del frigorifero semi vuoto, a ridosso della partenza per le vacanze. Non che manchi qualche occasione. Ma la selezione è mediocre. Senza particolari exploit.

E anche a livello di tagli prezzo nulla da far strabuzzare gli occhi. Nemmeno la promo 1+1 Carrefour. Anche i vini in offerta vanno in ferie, insomma. Le nostre pagelle mai. Buone vacanze con le nostre consuete valutazioni in cestelli della spesa.


Auchan fino all’8 Agosto
Vermentino di Sardegna Doc Sella e Mosca: 3,99 euro (3,5 / 5)
Terre Siciliane Igt Corvo Duca di Salaparuta: 3,99 euro (3,5 / 5)


Bennet fino al 7 Agosto
Vermentino di Toscana Poggio ai Massi: 3,48 euro (3,5 / 5)


Carrefour fino al 6 Agosto
Cerasuolo di Vittoria Barone di Bernaj: 1+1 7,98 euro (3,5 / 5)
Oltrepò Pavese Barbera o Bonarda, Cantina di Canneto: 1+1 3,99 euro (3,5 / 5)

Chianti Docg / Orvieto Doc Poggio al Sale: 1+1 5,98 euro (3,5 / 5)
Shiraz o Vermentino Igt Le Morre: 1+1 2,49 euro (3,5 / 5)

Alsace Pinot Gris o Gewurztraminer Cave De Turkheim: 7,19 euro (4 / 5)
Gutturnio Calera Vicobarone: 3,59 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Linea Vini Poggio ai Vigneti, Linea Vini Terre Passeri


Carreofour Market fino al 18 Agosto

Volantino Gustati una nuova esperienza di spesa
Nessun vino da segnalare

Vini da evitare: La Calenzana, Linea Cacciatora

Volantino Prezzi in picchiata
Colli Piacentini Ortrugo Valtidone: 2,89 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: La Calenzana, Cacciatora, Terre Passeri


Carrefour Express fino al 20 Agosto
Chianti Docg Sorelli: 3,49 euro (3,5 / 5)


Conad fino al 5 Agosto
Nessun vino da segnalare


Coop fino al 7 Agosto
Vermentino Doc Golfo del Tigullio: 5,29 euro (3,5 / 5)


Crai fino al 7 Agosto
Valpolicella Doc Poesie Cantina di Soave: 5,99 euro (3,5 / 5)
Piemonte Doc Chardonnay Tenute La Pergola: 3,89 euro (3,5 / 5)



Despar fino al 13 Agosto
Marzemino, Teroldego o Muller Thurgau, Mezzacorona: 4 euro (4 / 5)
Amarone della Valpolicella Docg Tosinori: 15,90 euro (4 / 5)
Oltrepò Pavese Bonarda o Barbera Canneto: 3 euro (3,5 / 5)


Esselunga, dal 25 luglio al 7 agosto (VECCHIO)
Gavi Docg La Marchesa, Tenuta La Marchesa: 5,53 euro (3,5 / 5)
Greco, Strongolagalli: 3,80 euro (3,5 / 5)

Terre Bianche Torbato, Sella & Mosca: 5,59   (4,5 / 5)
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Cleto Chiarli: 3,17 euro (3,5 / 5)

Nero d’Avola Nadaria, Cusumano: 1,92 euro (5 / 5)


Galassia fino al 13 Agosto
Lambrusco Grasparossa Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Pignoletto Villa Cialdini: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vino Bianco Santa Cristina Antinori: 4,79 euro (4,5 / 5)
Rosato Toscana Igt Santa Cristina Antinori: 4,59 euro (4,5 / 5)


Gigante fino al 7 Agosto
Lambrusco Vecchia Modena, Chiarli: 2,98 euro (3,5 / 5)

Da evitare: Vini linea Le Cascine, Losito & Guarini; Vini linea Corte Regale; Vini linea Poggio dei Vigneti


Ipercoop fino al 14 Agosto
Gutturnio o Ortrugo Vicobarone: 2,19 euro
Alto Adige Doc Gewurztraminer Cantina Produttori di Bolzano: 7,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Ribolla, Tenimenti Civa: 4,79 euro (4 / 5)


SCADE IL 4 AGOSTO
(aggiornamento in corso – vedi qui la precedente edizione della rubrica volantini Vinialsuper)



SCADE IL 4 AGOSTO
(aggiornamento in corso – vedi qui la precedente edizione della rubrica volantini Vinialsuper)


Pam fino al 7 Agosto
Syrah, Nero d’Avola, Chardonnay, Cantina Settesoli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Traminer, Friulano, Pinot Grigio o Merlot Bidoli: 4,99 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Cantina Vignaioli di Scansano: 4,99 euro (4 / 5)
Spumante Ribolla Gialla Margherita Bidoli: 4,99 euro (3,5 / 5)


Tigros, fino al 12 Agosto
Vini Baliaggio Cantine di Venosa (Aglianico del Vulture Doc, Rosso Basilicata Igt): 30% sconto (5 / 5)
Rosso Sicilia Igt Corvo, Duca di Salaparuta: 3,99 (3,5 / 5)

Maremma Toscana Doc “Mandriano”, Sensi: 4,90 euro
Vini Santa Margherita (Pinot Grigio Valdadige Doc, Chardonnay Igt, Gewurztraminer Doc): 30% sconto (4 / 5)

Lugana Doc, Sartori: 5,79 euro (3,5 / 5)
Bianco Sicilia Doc “Anthilia”, Donnafugata: 5,99 euro (5 / 5)

Vini Feudi di San Gregorio (Greco di Tufo Docg, Fiano di Avellino Docg, Falanghina del Sannio Doc): 7,90 euro (5 / 5)
Vini linea Rue di Piane, Sinelli (Pecorino di Chieti Igt, Passerina di Chieti Igt, Trebbiano d’Abruzzo Doc): 2,39 euro (3,5 / 5)

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Vini al supermercato

Metà luglio a tutta birra sui volantini. Vini pochi: ecco le pagelle


Protagonista soprattutto la birra sui volantini di metà luglio: industriale, artigianale, cruda, alla canapa…per tutti i gusti e per tutte le tasche. Poco spazio dedicato alle promozioni di vini e, in contro tendenza rispetto ai volantini di inizio mese pochi vini bianchi e poche bollicine.

Tra le catene promossa Esselunga che pur mantiene un profilo medio e qualche offerta 1+1 più “civetta” che effettivamente vantaggiosa in termini di risparmio. Sufficienza tutto sommato anche per la catena Il Gigante seppur statica sulla sua selezione. Bene anche Iper La Grande I.

Nessun vino 5 cestelli, ma qualche 4 qua e là. Tra i best buy il Vermentino di Toscana Igt Cala Forte di Frescobaldi e il Primitivo di Manduria Dop Notte Rossa in Auchan; il Fiano Strangolagalli o il Syrah/Inzolia di Cantine Pellegrino in Esselunga; i vini dell’Azienda Agricola Icardi in promo al Gigante.

Bene il Chianti Docg Collezione Oro Riserva Piccini in promo standard a 3,99 euro presso Iper, la Grande i e Panorama. Da segnalare che quest’ultima regala una bottiglia di Prosecco Doc Selezione Pam ogni due confezioni di prodotti della linea mare “Pronto e cuoci” acquistate.

Insomma, se la pigrizia vi assale, cena e vini sono salvi. Che sia un modo della catena veneta di celebrare l’iscrizione delle Colline del Prosecco di Valdobbiadene a patrimonio Unesco? Buona spesa!


Auchan “Volantino c’è sempre posto per la convenienza” valido dall’11 al 22 Luglio
Vermentino Toscana Igt “Cala Forte”, Frescobaldi: 4,19 euro (4 / 5)
Spumante Ribolla Gialla Brut Venezie Igt Zuccolo: 4,79 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: San Matteo Pet, Negroamaro/Primitivo Nero di Troia San Patrimo

Auchan “Volantino sconti freschissimi” valido dall’11 al 22 Luglio
Primitivo Igp Notter Rossa: 3,49 euro (4 / 5)


A&O dal 4 al 17 Luglio
Chianti Docg Cecchi: 3,99 euro (4 / 5)
Vino Lambrusco di Sorbara Chiarli: 2,79 euro (3,5 / 5)


Bennet dall’11 al 24 Luglio
Corvo Bianco o Rosso Terre Siciliane Igt: 3,98 euro (3,5 / 5)
Orvieto Classico Docg Piccini: 3,99 euro (3,5 / 5)
Traminer, Refosco o Pinot Aquileia Ca’ Vescovo: 3,89 euro (3,5 / 5)


Carrefour Volantino “I fantastici 14” valido fino al 17 Luglio
Nessun vino da segnalare
Vini da evitare: Linea Terre dei Passeri, Le Cascine

Carrefour Volantino “I sapori dell’estate” valido fino al 17 Luglio
Nessun vino a volantino

Carrefour Volantino “Gustati una nuova esperienza di spesa” valido fino al 17 Luglio
Corvo Bianco o Rosso Duca di Salaparuta: 3,99 euro (3,5 / 5)


Conad dal 10 al 22 Luglio
Nessun vino da segnalare


Coop dall’11 al 24 Luglio
Rosso di Montepuliciano Doc Vecchia Cantina: 2,99 euro (3,5 / 5)
Placido Rizzotto, Terre Siciliane Igt, bio Libera Terra, Centopassi: 4,79 euro (3,5 / 5)


Esselunga dall’11 al 24 Luglio
Prosecco Doc Terre del Faedo: 1+1 7,39 euro (3,5 / 5)
Soave Classico Bolla: 1+1 5,49 euro (4 / 5)
Inzolia o Syrah Costa Gaia Pellegrino: 1+1 5,29 euro (4 / 5)
Fiano Strangolagalli Fattorie Alois: 3,80 euro (4 / 5)
Chianti Colli Fiorentini Uggiano: 1+1 5,98 euro (3,5 / 5)
Monica o Nuragus Dolianova: 1+1 2,15 euro (3,5 / 5)
Bonarda Oltrepò Pavese Poderi Riccagioia: 2,69 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Cavicchioli: 1+1 3,90 euro (3,5 / 5)



Famila dall’11 al 24 Luglio
Vino Lambrusco di Sorbara Chiarli: 2,79 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Pinot Grigio Pirovano



Famila Superstore dall’11 al 24 Luglio
Gewurztraminer Mezzacorona: 4,99 euro (3,5 / 5)
Lagrein Mezzacorona: 4,89 euro (3,5 / 5)
Vino Lambrusco di Sorbara Chiarli: 2,79 euro (3,5 / 5)

Famila Superstore Volantino “Sapori Regionali” valido dall’11 al 24 Luglio
Bonarda Doc Valtidone: 2,19 euro (3,5 / 5)
Asti Secco Docg Tosti: 4,59 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Le Rovole


Il Gigante dall’11 al 24 Luglio
Prosecco Millesimato Brut Doc Porta Leone: 3,39 euro (3,5 / 5)
Corvo Bianco o Rosso Duca di Salaparuta: 3,79 euro (3,5 / 5)
Soave o Bardolino Classico Cantina Pagus Bisano: 2,99 euro (4 / 5)

Grechetto o Sangiovese Umbria Igp Castello delle Regine: 2,89 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti o Dolcetto d’Alba Azienda Agricola Eredi Icardi: 3,89 euro (4 / 5)
Lambrusco Reggiano Medici Ermete: 2,99 euro (3,5 / 5)


Iper dall’11 al 21 Luglio
Chianti Superiore Docg o Orvieto Classico Doc Collezione Oro Piccini: 3,99 euro (4 / 5)
Vipra Rossa / Bianca Umbria Igt, Bigi: 3,49 euro (4 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Sangusta Pedres: 4,79 euro (4 / 5)


Iperal dal 10 al 23 Luglio
Chianti Riserva Docg Leonardo: 5,30 euro (3,5 / 5)
Lambrusco di Sorbara Cavicchioli: 2,75 euro (3,5 / 5)
Valgella Docg Nera: 8,39 euro (4 / 5)
Inferno Docg Nera: 8,69 euro (4 / 5)

Vini da evitare: Le Rovole


Ipercoop dal 4 al 17 Luglio
Bonarda o Gutturnio Colli Piacentini Valtidone: 2,29 euro (3,5 / 5)
Est!Est!Est! di Montefiascone Bigi: 2,19 euro (4 / 5)


Pam Volantino “Occasioni Succose” valido dall’11 al 24 Luglio
Falanghina Dop Solopaca: 2,25 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Collezione Oro Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)


Simply Market dall’11 al 22 Luglio
Primitivo Igp Notte Rossa: 3,49 euro (5 / 5)


Unes dal 3 al 16 Luglio
Spumante Brut Gancia: 2,79 euro (3,5 / 5)

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Vini al supermercato

Volantini di inizio Luglio al rallentatore, ma qualche occasione non manca

Dopo un finale di Giugno a singhiozzo sui volantini, anche Luglio non comincia particolarmente “sprintoso”.

Pochi vini interessanti, ma sempre qualche certezza in corsia. Come i vini pugliesi della linea Notte Rossa, o i piacentini di Cantina Valtidone, premiata dalla nostra testata lo scorso Gennaio.

Come accade generalmente nel periodo estivo sono i bianchi a farla da padrona: da segnalare i 5 cestelli del Prosecco Carpenè Malvolti in offerta al Tigros, il Trento Doc Rotari in Iper e anche un outsider da Gulliver, il Timorasso Derthona dei Vignaioli del Tortonesi. Ecco i nostri punteggi.

Auchan dal 1 al 10 Luglio
Negroamaro Notte Rossa: 3,49 euro (4,5 / 5)
Malvasia o Barbera Viti e Vini Valtidone: 2,49 euro (3,5 / 5)


Bennet dal 27 Giugno al 10 Luglio
Prosecco Doc Tosti: 2,99 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Grillo di Sicilia Doc Barone Lo Presti


Carrefour Market dal 4 al 17 Luglio
Ortrugo Colli Piacentini Doc Bonelli: 2,98 euro (3,5 / 5)
Corvo Bianco o Rosso Duca di Salaparuta: 3,99 euro (3,5 / 5)
Gewurztraminer Doc Nals: 7,99 euro (4 / 5)

Vini da evitare: Bonarda o Barbera Oltrepò Terre dei Passeri, Pinot Nero vinificato in bianco o rosa Le Cascine, Trebbiano del Salento o Sangiovese di Puglia Il Feudo


Carrefour Express dal 4 al 16 Luglio
Montepulciano d’Abruzzo Doc o Pecorino di Chieti Igt Spinelli: 2,79 euro (3,5 / 5)
Barbera Colli Piacentini Vicobarone: 2,39 euro (3,5 / 5)


Conad dal 26 Giugno all’8 Luglio
Gutturnio Doc Valtidone: 2,98 euro (3,5 / 5)
Prosecco Treviso Maschio 6 bottiglie: 24 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Re Campanone: 3,68 euro (3,5 / 5)


Coop dal 27 Giugno al 10 Luglio
Nessun vino da segnalare


Esselunga dal 27 Giugno al 10 Luglio
Grillo o Syrah Nadaria: 1,92 euro (5 / 5)
Falanghina Brut Feudi di San Gregorio: 5,29 euro (5 / 5)
Muller Thurgau Terresomme Lavis: 3,12 euro (3,5 / 5)
Pinot Bianco Forchir: 4,54 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Sardegna Cala delle Farfalle: 3,49 euro (4,5 / 5)
Sangiovese Cabernet Santa Cristina Antinori: 5,19 euro (4 / 5)
Barbera d’Alba Produttori di Govone: 2,55 euro (3,5 / 5)


Famila Superstore dal 27 Giugno al 10 Luglio
Nessun vino da segnalare


Gulliver dal 27 Giugno al 10 Luglio
Bonarda Doc frizzante o amabile Valtidone: 1,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco di Valdobbiadene Santa Margherita: 3,99 euro (5 / 5)
Asti Secco Docg Dry Tosti: 4,99 euro (3,5 / 5)
Timorasso Derthona Vignaioli del Tortonese: 5,19 euro (5 / 5)
Roero Arneis Docg, Giacosa: 5,99 euro (4 / 5)



Il Gigante dal 27 Giugno al 10 Luglio

Chianti Docg Il Masso La Pieve: 2,99 euro (3,5 / 5)
Sauvignon, Pinot Grigio o Ribolla Colli di Poianis: 5,59 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola, Syrah, Grillo o Inzolia Settesoli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore di Valdobbiadene Docg Porta Leone: 5,39 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare:  Linea Le Rovole, Pinot Grigio o Barbera Electum Est, Pastori


Iper dal 1 al 10 Luglio
Bonarda, Gutturnio, Ortrugo o Malvasia Valtidone: 2,59 euro (3,5 / 5)
Ribolla Gialla, Chardonnay, Friulano, Refosco Tenimenti Civa: 5,90 euro (4 / 5)
Est!Est!Est! di Montefiascone Bigi o Orvieto Classico: 2,99 euro (4 / 5)
Chianti Colli Senesi Docg Geografico: 3,49 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Rotari: 6,99 euro [ur 5]
Prosecco Valdo Magredi: 3,79 euro (3,5 / 5)


Iperal dal 26 Giugno al 9 Luglio
Rosso di Valtellina Nera Doc: 4,39 euro (4 / 5)
Sassella Docg Nera: 7,99 euro (4 / 5)
Inferno Bontà della Valli: 7,29 euro (4 / 5)
Vini Valtellina Superiore Bettini: 7,39 euro (4 / 5)
Lugana Doc Sartori: 5,99 euro (3,5 / 5)
Vini Doc Mastri Vernacoli Cavit Teroldego o Marzemino: 3,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Docg Sensi: 5,49 euro (4 / 5)

Vini da evitare: Il Roccolo, Verga


IperSimply dal 1 al 10 Luglio
Prosecco Doc Botter: 2,99 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Maremma Doc, Morellino di Scansano Cantina del Morellino: 3,99 euro (4 / 5)
Spumante Cesarini Sforza Riserva Brut: 5,99 euro (5 / 5)
Gutturnio Cantina Valtidone: 2,79 euro (3,5 / 5)


Pam dal 27 Giugno al 10 Luglio
Spumante Prosecco Calici Divini: 3,69 euro (3,5 / 5)

Vini da evitare: Poggio dei Vigneti


Tigros dal 3 al 16 Luglio
Vini Doc Terredavino: 3,39 euro (3,5 / 5)
Verdicchio Castelli di Jesi Doc Casal Farneto: 3,79 euro (3,5 / 5)
Negroamaro Rosato del Salento Notte Rossa: 3,65 euro (4,5 / 5)
Vino Rosato Magnosella: 3,65 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Docg Leonardo: 5,29 euro (4 / 5)
Prosecco Superiore Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)
Vini Trentino Gewurztraminer o Muller Thurgau Grigolli: sconto 30% (3,5 / 5)
Vini Igt Santa Cristina Antinori: sconto 20% (4 / 5)

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Dieci regole per la grigliata di carne perfetta. Cinque vini per accompagnarla


Picnic, pranzi al sacco o grigliate al mare, in montagna, in campagna o nel verde, fuori e dentro le città. Secondo un’analisi della Coldiretti nazionale, sono oltre 5 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere il Ponte lontani da casa. Ecco allora dieci regole per la grigliata di carne perfetta. Più in basso troverete anche cinque vini perfetti per accompagnarla.

Per avere un ottimo risultato dalla cottura con il barbecue, sottolinea la Coldiretti, la regola di base è quella di ricorrere a materie prime di qualità, molto meglio se Made in Italy, che garantiscono freschezza e genuinità.

È poi possibile risparmiare fino al 50% con l’acquisto di tagli alternativi meno conosciuti e più economici, senza rinunciare alla qualità. I tagli di carni bovine italiane sono ideali per essere cotti alla griglia, ma si prestano bene anche le braciole e le salsicce di suino italiano.

Un po’ di pazienza in più occorre per cuocere il pollo alla brace. Anche la carne di coniglio dà ottime performance. Posizionare il barbecue lontano da luoghi a rischio incendio e su un piano d’appoggio stabile sono le prime operazioni necessarie per poter lavorare in sicurezza.

Anche la strumentazione deve essere adeguata: non possono mancare graticola, pinze, pennello e guanti. Fondamentale è che il barbecue non sia mai lasciato incustodito, soprattutto in presenza di bambini che vanno tenuti a debita distanza.

Per realizzare una buona brace è consigliabile impiegare della carbonella di qualità. Il legno può trasmettere dei profumi al cibo, ma anche rovinarne i sapori se troppo ricco di resina.

La cottura delle pietanze deve essere avviata soltanto quando le fiamme sono sparite: l’ideale, precisa la Coldiretti, è la carbonella ardente coperta da cenere spenta. E’ buona norma non rigirare continuamente le pietanze sulla griglia, evitando di bucare la carne per vedere se è pronta.

Dopo la cottura i cibi vanno sistemati su un tagliere di legno con bordi scanalati e fatti riposare qualche secondo prima del taglio.

A conclusione della grigliata bisogna spegnere la carbonella per scongiurare il rischio che qualche scintilla possa innescare un incendio.

Scegliere una posizione adatta facendo attenzione a non danneggiare le aree protette o quelle coltivate, usare piatti e bicchieri biodegradabili evitando la plastica e non lasciare avanzi sul posto, fanno parte infine – conclude la Coldiretti – del bon ton del picnic perfetto che tutti dovrebbero seguire.

LE DIECI REGOLE PER UNA GRIGLIATA DI CARNE PERFETTA

1. Piano d’appoggio del barbecue stabile, sicuro e non esposto al vento

2. Attrezzatura adeguata (graticola, pinze, pennello e guanti) a portata di mano

3. Controllare sempre il barbecue per salvaguardare i presenti (in particolare bambini) ed evitare incendi

4. Impiegare carbonella di qualità, evitando il legno troppo ricco di resina

5. Cuocere i cibi alla temperatura giusta, evitando il contatto con le fiamme

6. Non rigirare continuamente gli alimenti e non bucare la carne

7. Cucinare le verdure con il calore residuo dopo la cottura della carne

8. Far riposare per qualche secondo i cibi cotti su un tagliere di legno scanalato

9. Dopo l’uso spegnere accuratamente la carbonella per evitare il rischio di incendi

10. Pulire a fondo la griglia con una spazzola di metallo e non lasciare avanzi sul posto

CINQUE VINI IN ABBINAMENTO ALLA GRIGLIATA DI CARNE

1) Chianti Classico Docg Riserva 2015 Belvedere Campóli, Conte Guicciardini

2) Valtellina Superiore Docg Inferno, Pizzo Coca

3) Montecucco Sangiovese Docg Riserva 2015, Otto Ettari

4) Vino rosso Oltrepò pavese 2016 “Barocco”, Perego e Perego

5) Marche Rosso Igp 2016 “Bastian Contrario”, La Marca di San Michele

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Approfondimenti

Valentino di Campli riconfermato presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo


Valentino Di Campli
è stato riconfermato all’unanimità alla guida del Consorzio Tutela d’Abruzzo per il triennio 2019-2021. L’elezione è arrivata al termine del Consiglio d’amministrazione del Consorzio che ha anche confermato come vicepresidenti Pantaleone Verna e Alessandro Nicodemi.

Nel Cda sono entrati cinque nuovi nomi: Paolo Ulpiani, Luigi Di Camillo, Dino D’Ercole, Nicola D’Auria e Chiara Ciavolich. Si uniscono a presidente e vicepresidenti, gli altri componenti del Cda confermati: Rocco Di Felice, Alessio Ciffolilli, Luciano Di Labio, Luigi Cataldi Madonna, Rocco Cipollone, Antonio Marascia e Francesco Labbrozzi.

Costituito nel 2002, il Consorzio svolge la funzione di controllo e tutela delle principali Denominazioni Regionali (Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, Abruzzo e Villamagna Doc) e ne diffonde la conoscenza con un’efficace attività culturale, divulgativa e promozionale. Attualmente le aziende consociate sono oltre 170 e rappresentano la quasi totalità dei produttori regionali.

IL VOTO
L’assemblea dei soci, nel rinnovare con forza la fiducia al Consiglio, ha riconosciuto l’attività profusa per tutelare, valorizzare e curare gli interessi relativi alle denominazioni di origine controllata del territorio regionale abruzzese.

Il Consorzio Tutela dei Vini d’Abruzzo, uno dei consorzi di tutela più grandi in Italia, ha realizzato negli ultimi anni un fitto programma di promozione dei vini abruzzesi in Italia e all’estero, che proseguirà anche nel 2019.

Anche sul fronte dei controlli, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha avviato importanti azioni di tutela, come l’introduzione dal 1 dicembre 2018 del contrassegno dello Stato italiano per tutte le Doc tutelate.

Ringrazio l’Assemblea e il Consiglio per la stima e la fiducia rinnovata che garantirà una continuità al lavoro che abbiamo intrapreso con il Consorzio già nel triennio precedente – commenta Di Campli – fondamentale per gettare le basi e creare le premesse per un lavoro in profondità, destinato a veicolare in maniera ancora più attenta e mirata le nostre produzioni sui mercati nazionali e internazionali.

La promozione dei vini e della nostra straordinaria Regione, attraverso la valorizzazione sempre più particolareggiata dei differenti territori, sarà la mission che ci guiderà nel prossimo mandato”.

Gli ultimi dati confermano infatti il trend positivo delle esportazioni del vino abruzzese, in crescita da anni e che nel 2018 ha rappresentato 182 milioni di euro (+6.3% in valore – al di sopra della media nazionale ferma a 3,3%).

Numeri significativi che dimostrano ancora una volta come le aziende abruzzesi siano fortemente orientate ai mercati internazionali. I principali mercati esteri sono costituiti dalla Germania che nel 2018 ha fatto registrare + 7%, dagli USA, dal Canada, seguiti da UK + 36% e Svizzera (+7%). Ottime performance anche  in Svezia (+22%) e nel sud-est asiatico ed in particolare in Cina che continua a segnare un trend più che positivo con + 13%.

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Sicuri di volere sempre il vino bianco d’annata? La lettera di Fausto De Andreis


ALBENGA –
Incontriamo Fausto De Andreis in una mattinata uggiosa di fine gennaio. Ci accoglie a Le Rocche del Gatto col sorriso di sempre. I capelli spettinati di sempre. Lo sguardo intelligente di sempre. Ma con qualche “tubo in più”.

“Ho fatto il cambio dei tubi, sai?”. Si fa male a pensare a qualche lavoro di ammodernamento della cantina. “Stavo finendo all’altro mondo, mi hanno messo quattro bypass“. Tutto chiaro, adesso.

Fausto, a luglio, è stato operato d’urgenza al cuore, appena in tempo. A pochi giorni dall’intervento era già in “pista”. Come sempre. Tra i suoi vini. E tra i gatti (della moglie).

LA NUOVA ETICHETTA
Dopo gli assaggi dalle vasche delle nuove annate di Vermentino, Pigato e “Spigau”, Fausto De Andreis annuncia la nascita di una nuova creatura.

Una nuova etichetta, con il marchio di fabbrica di sempre: la provocazione. Si chiamerà “…..ntin Crociata”.

I puntini di sospensione nascondo le lettere “v”, “e”, “r”, “m”, “e”, di “Vermentin“. Il nuovo Vermentino anarchico di Fausto De Andreis, che sarà presto messo in commercio.

Si tratta di un vendemmia 2016 dal naso suadente, armato delle consuete durezze (spezie, zenzero candito, buccia di pompelmo). Alcol integrato, nonostante i 15% vol. Chiusura ammandorlata. Un altro capolavoro.

Ma soprattutto un vino che rispetta appieno la filosofia di questo straordinario vignaiolo ligure: produrre vini di impressionante longevità. Altro che bianchi freschi e d’annata, come vorrebbe il mercato.

Non a caso, di lì a poco, dopo aver stappato uno Spigau 1999 in stato di forma eccezionale, mostra la lettera che ha messo sul tavolo di un’osteria della zona. Un vero e proprio manifesto del vino, secondo Fausto De Andreis. Eccola pubblicata integralmente di seguito.


Caro ospite,
la mia cantina produce vino da oltre 60 anni e questa passione ritengo mi permetta di scriverti alcune note sul vino.

E’ ormai prassi talmente comune sedersi a tavola in un locale e chiedere un vino bianco che sia dell’anno prima, da destare stupore e meraviglia quando ti senti proporre un vino bianco più vecchio, tanto che alcuni addirittura storicono il naso credendo di essere imbrogliati da un ristoratore che cerca di “sbolognare” un vino “rimasto lì”.

Nulla di più errato: dovresti sapere alcune cose sulla produzione del voino che sono note solo agli appassionati e totalmente sconosciute alla massa dei “bevitori”.

Sul consumo del vino oggi siamo a degli assurdi, dettati da convenienze di mercato e produttive che soprattutto nei vini bianchi recano danno alla qualità del bere stesso.

Così il vino non è più espressione di un territorio, di una tradizione, del metodo del cantiniere, ma è diventato una bevanda fresca, da bere subito, banale come una bibita.

Grazie a queste convenienze, i vini bianchi sono diventati molto simili, indifferentemente dalla loro varietà, dalle varie località geografiche di produzione e dall’andamento climatico…

L’etica professionale ricevuta in eredità e maturata in decenni di vendemmie mi impedisce di proporre e di realizzare questo tipo di vini, banali e senza carattere.

Trovo scorretto fare le corse per immettere sul mercato ai primi di gennaio il vino vendemmiato pochi mesi prima, per accaparrarsi il maggior numero di clienti, vantandosi di avere il vino nuovo e giovane quando di giovane, quel vino, non ha nulla perché è già vecchio, dal momento che la sua vita ben difficilmente supererà l’anno o due.

Trovo più corretto che i vini siano prodotti nell’ottica di una loro potenziale evoluzione positiva, che possa durare tranquillamente oltre i 10 anni.

I vini della mia cantina che vi sono serviti in questo locale sono stati prodotti in questo modo, ecco perché ad oggi non è stato ancora imbottigliato nessun nostro vino della vendemmia dell’anno scorso, che vedrete su questa tavola solo in autunno.

Se fosse possibile assaggiare assieme il vino dell’anno scorso e quello dei due anni precedenti, molto probabilmente vi rendereste conto che il primo avrebbe bisogno di tempo per raggiungere le qualità degli altri due.

Infine, un piccolo consiglio: per assaporare al meglio la qualità, il vino va bevuto ad una temperatura non inferiore ai 15 gradi, perché il freddo taglia e nasconde mentre un buon vino non ha nulla da nascondere, anzi!!!!!!

Fausto De Andreis, Le Rocche del Gatto


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degustati da noi news vini#02

I 100 migliori vini italiani del 2018: classifica senza bandiere né “razza”. Buoni e basta


Vini buoni e basta, capaci di far dire “Wow!“. Ecco i 100 migliori vini italiani secondo WineMag.it. Un anno, quello appena trascorso, in cui ho avuto la fortuna di degustare più di mille campioni, in giro per l’Italia.

La classifica non fa alcuna distinzione fra le numerose tecniche produttive, troppo spesso al centro di accesi dibattiti tra gli appassionati, ma anche tra i professionisti del settore. Una scelta dettata da una profonda convinzione: deve parlare il calice, non la brochure della cantina. E allora “Prosit!“.

Davide Bortone – direttore responsabile WineMag.it

SPUMANTI, FRIZZANTI, RIFERMENTATI


Franciacorta Riserva Docg Vintage Collection Dosage Zéro Noir 2001, Ca’ del Bosco
. Avete presente quando dicono che il vino più invecchia, più diventa buono? Ecco. Premio al miglior Pinot Nero di Franciacorta, zona certamente più nota per lo Chardonnay.

Brut Metodo Classico Millesimato 2012, Monsupello. Sua maestà il Pinot Nero, con tutti i crismi e a casa sua: l’inarrivabile (per l’Italia e per la costanza storica) Oltrepò pavese.

“Cuvée Marianna” Extra Brut 2013, Arunda Sektkellerei. Uno degli spumanti Metodo classico più complessi in circolazione, prodotto da una cantina da scoprire ad occhi chiusi.

Trento Doc Riserva Dosaggio zero 2012, Letrari. Un Trento Doc raffinato, verticale, di grande prospettiva. Coraggioso e per palati decisi e consapevoli.

Metodo classico Lessini Durello Doc Riserva 2011, Cesa Cecchin. Prezzo pazzesco in cantina, dove vale la pena di andare anche solo per due chiacchiere e una stretta di mano a Renato Cecchin, uno dei promotori di quella perla italiana che è il Durello Metodo Classico.

Lambrusco Metodo Classico 2004, Lini910. Tra gli spumanti (e, più in generale, tra i vini) più sorprendenti del 2018. Degustato in cantina e rigustato in numerose altre occasioni, perché non stanca mai. Sempre un assaggio emozionante. La sublimazione del Lambrusco Salamino.

Vsq Dosaggio Zero 2015 “A Chiara”, Azienda Agricola I Nadre. Il terroir calcareo si ritrova in ogni sorso di questo interessantissimo spumante prodotto a Cerveno (BS), in Valle Camonica.

Etna Doc Spumante Metodo Classico Brut “Saxanigra”, Destro Azienda Agricola. Un riferimento assoluto per le “bollicine” Made in Sicilia. L’appassionato Antonino Destro, con l’enologo Giovanni Rizzo, offre una gamma straordinaria di Champenoise qualità prezzo. Al vertice il “60 mesi” base Nerello Mascalese vinificato in bianco.

Metodo Classico Brut Nature Vsq Durello 2014 “Corte Roncolato”, Cristiana Meggiolaro. La verità di un vitigno (e di una Denominazione) che merita lustro internazionale.

Metodo Classico Vsq “Man 283” 2013, Giuliano Micheletti. Dosaggio zero, Chardonnay del Trentino dritto al cuore, come una lama. Ottimo anche il Riesling (fermo) dello schivo vignaiolo Giuliano. Chapeau.

Metodo Classico Vsq Dosaggio Zero “Esperidi”, Mario Gatta. Vendemmia 2009 vibrante, capace di unire eleganza e potenza in un sorso dell’unconventional Franciacorta.

Metodo classico Lessini Durello Doc Gran Cuvée, Fongaro. Alla cieca? Uno Champagne. E di quelli buoni.

Giulio Ferrari Rosé 2006 Riserva del Fondatore. Oggi buono. Domani splendido. Non a caso l’enologo Ruben Larentis parla di uno spumante che “ha iniziato un percorso che riflette la grande attenzione che gli abbiamo riservato, sin dalla vigna”. Ubi maior.

Spumante Millesimato Pas Dosè 2016, Tenuta Sarno 1860. Sua maestà il Fiano di Avellino, in una versione spumantizzata degna delle geometrie di Kandinsky. Punto, linea e superficie. Gastronomico.

Oltrepò pavese Docg Metodo Classico Brut Rosè, Pietro Torti. Pinot Nero in purezza, rosè: in una parola, “Cruasé”. Bel frutto pulito al naso, che evidenzia il gran lavoro di selezione del produttore di Montecalvo Versiggia.

Vino bianco frizzante 2016 “H Lispida”, Castello di Lispida. Ribolla (70%) e Friulano (30%) per questo divertente e cremoso rifermentato di Monselice (PD).

Vsq Brut Cuvée Paradiso 2014, Quintopasso. Metodo classico base Chardonnay (80%), con un tocco fondamentale di Lambrusco Sorbara (20%) per un sorso più che mai dinamico.

Metodo Classico Lessini Durello 2006, Gianni Tessari. Centoventimesi sui lieviti: 120 volte “buonissimo”. Da bere oggi, al suo apice organolettico.

Spumante Metodo Classico Caprettone 2014, Casa Setaro. Capre what? Caprettone, uvaggio. Provatelo. Trenta mesi sur lie per parlare del terroir vulcanico dell’Alto Tirone vesuviano.

Metodo Classico Trento Doc Nature Riserva 2012, Marco Tonini. Un vulcano questo vignaiolo, affabile come la sua batteria di Trento Doc, dall’0ottimo rifermentato all’eccellente Riserva.

Colli Trevigiani Igt Boschera, Eros Zanon. Vitigno autoctono della zona di Treviso, la Boschera, che questo combattivo e determinato vignaiolo sta salvando dall’oblio, senza aggiungere altro se non una dose di follia. Da assaggiare almeno una volta nella vita, per innamorarsene.

Igp Salento Brut Nature Vsq 2016 “Marasco”, L’Archetipo. Vino Spumante di Qualità (Vsq) base Marasco, prodotto da una delle realtà più interessanti del Salento: L’Archetipo di Castellaneta (TA).

Vino frizzante sui lieviti 2016 “Ambarabà”, Volcanalia. Si chiama “Ambaraba”, ma fate conto che ci siano pure “Ciccì” e “Coccò”. Aspettando il Metodo classico dosaggio zero, che arriverà quest’anno.

Vino frizzante rosato “Balós”, Crocizia. Pinot nero in purezza, rifermentato in bottiglia. Siamo a Pastorello di Langhirano, Parma. Una notte sola di macerazione delle uve sulle bucce, ma di quelle che non si scordano.

Lessini Durello Spumante Brut “Durello Vulcano”, Az. Agricola Zambon. Interessante nel suo complesso la linea di vini proposta da Zambon. Lo Charmat lungo “Durello Vulcano” è una di quelle bollicine capaci di farsi notare nel panorama degli Charmat italiani. Tra l’altro in vendita a un prezzo pazzo in cantina.

Vino Spumante Brut Nature “Silvo”, Villa Persani. Un Metodo Ancestrale coi fiocchi quello proposto da Villa Persani in una comoda bottiglia da 0,50. Tappo corona per i Piwi Souvignier gris e Aromera.

Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg, BiancaVigna. Dosaggio Zero “Rive di Soligo” 2015 e Brut Nature “Rive di Ogliano” staccano di gran lunga tutto il parterre dei Prosecco in degustazione al Merano Wine Festival 2018. E, soprattutto, mostrano le potenzialità della Glera: una delle uve più maltrattate d’Italia.

Prosecco Frizzante “Di Fondo”, Bresolin Enrico. Il tipico Prosecco da “shakerare” prima dell’uso. Risvegliate dal torpore i lieviti ammassati alla base della bottiglia e godetevi lo spettacolo, nel calice.

Vsq Brut 2015, Weingut Lieselehof. Trenta mesi sui lieviti. Frutto intenso in ingresso, che poi lascia spazio alla mineralità. Altro vino ottenuto da Spuvignier Gris (Piwi): varietà “resistenti” a tutto, tranne che al calice.

Vino spumante Brut 2014 “Bolla d’oro”, Kandea – F.lli Tullio Cataldo. Nella “terra di mezzo” di Candela (FG) un Martinotti base Bombino bianco (80%) Falanghina (10%) e Greco (10%), che fa pensare a un Metodo classico.

Igt Toscana spumante rosato 2016 “Follia a Deux”, Podere Anima mundi. Rarissima “bollicina” di Casciana Terme Lari (Pisa). Metodo ancestrale (non filtrato e non sboccato) base Foglia Tonda, tutto frutto e salinità.

BIANCHI

Vermentino Colli di Luni Doc Superiore 2017 “Fosso di Corsano”, Terenzuola. Uno dei due Colli di Luni Doc memorabili di Terenzuola, cantina di Fosdinovo (Massa-Carrara) condotta da Ivan Giuliani. L’altro è “Permano”, ottenuto per il 50% da Vermentino e per la parte restante dall’assemblaggio di una trentina di uvaggi a bacca bianca. Rarità.

Colli Tortonesi Doc Timorasso Derthona 2010 “Sterpi”, Walter Massa. Semplicemente strepitoso, oggi. Lo sarà anche (dopo) domani, con l’accentuarsi delle note di idrocarburo e l’incomplessarsi del bouquet.

Sudtirol Alto Adige Doc Riserva 2015 Chardonnay “Troy”. Muscoli e cravatta per il rincorrersi di note agrumate ed esotiche mature, bilanciate da gran freschezza e percezioni iodiche eleganti, che accompagnano nel lungo finale.

Soave Classico Doc 2015 “Roccolo del durlo”, Le Battistelle. Gelmino e Cristina dal Bosco, con l’aiuto dei figli, stanno compiendo qualcosa di grande a Brognoligo di Monteforte d’Alpone. Qualcosa che riesce a tradurre nel calice il concetto stesso di “viticoltura eroica”, vero vanto delle colline di Soave.

Igt Paestum Fiano 2017 “Pian di Stio”, San Salvatore 1988. Si fa presto a dire Fiano. Uno così, però, è merce rara. Siamo nel Parco nazionale del Cilento, nel Comune di Stio, in provincia di Salerno. Il cru si trova a 550 metri d’altezza e regala un sorso fresco, balsamico, lunghissimo.

Sicilia Doc Carricante 2015 “Eruzione 1624”, Planeta. Uno di quei vini da portare a casa a cartoni, per valutarne l’evoluzione annotandola su un quadernetto. Piroette che, da un assaggio all’altro, fanno di questo vino uno dei bianchi vulcanici più fascinosi d’Italia.

Vallagarina Igt bianco “Anisos” 2009, Eugenio Rosi. Naso di quelli che ti tengono incollato al bordo del calice come un bambino che guarda fuori dal finestrino, mentre guida papà. La predominanza della Nosiola, in bocca, si fa sentire. Poi l’azione mitigatrice di Pinot Bianco e Chardonnay.

Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2017, Manni Nössing. Il miglior Kerner in circolazione, per lo meno in quella fetta di Alto Adige tutta da scoprire che è la Valle Isarco.

Rina 2017, Viteadovest. Vino qualità prezzo eccezionale, prodotto in Contrada Amabilina (Marsala). Blend Grillo-Catarratto affinato in botti di Marsala del 1973. Unico.

Lama bianca 2016, Feudo d’Ugni. La piccola fiammiferaia abruzzese Cristiana Galasso mette in bottiglia magia al posto del vino. Lama bianca è uno dei suoi capolavori. Un Trebbiano in purezza (3 settimane in vasca di cemento) da amare di sorso in sorso.

Pinot Blanc 2015 “Art”, Weingut Martin Abraham. Tutti capolavori assoluti i vini di Martin Abraham, vignaiolo altoatesino tanto schivo quanto pronto a raccontare le sue “creature” con un calore che in pochi riescono a trasmettere. Vino di prospettiva.

Igp Terre del Volturno 2017 “Sheep”, Il Verro. Frazione Lautoni di Formicola, provincia di Caserta. “Sheep” è un bianco prodotto con un’uva non ancora inserita nel Registro nazionale: la Coda di Pecora. Una sorta di “Passerina vulcanica”, ma c’è di più. Qualcosa rimanda al Trebbiano. Qualcos’altro al Cortese e all’Arneis. Insomma, un autoctono tutto da scoprire. Vino da provare.

Südtirol Alto Adige Doc Kerner 2006 “Praepositus”, Kloster-Neustift – Abbazia di Novacella. Tra le migliori espressioni “vintage” del Kerner in Alto Adige.

Venezia Giulia Igt 2003 “Severo Bianco”, Ronco Severo. Il coniglio nel cestello di una linea di totale affidabilità, come quella dei vini bianchi e rossi di Ronco Severo, by Stefano Novello.

Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017 “Lahner”, Taschlerhof. Tipico fino al midollo.

Friulano (Jakot) 2016 “t.f.”, Valter Sirk. In Vino Valter. Valter Sirk giocano con le manette, nel senso che “t.f.” sta per “Tocai Friulano”. E provate a leggere “Jakot” al contrario. Fondamentale: vino da bere, prima di farsi tutte ‘ste menate. Che manto neppure Rauscedo fa troppo caso alle liste del Ministero.

Trebbiano Spoletino 2012 “Arboreus”, Bea Paolo. Stappato in un monolocale funge da diffusore di profumi che manco la catalitica di Lampe Berger. E lo Spoletino si dimostra così tra le varietà più interessanti d’Italia.

Verdeca 2017 “Carsia”, Cristiano Guttarolo. Sua maestà la Verdeca, quella vera. Un vino vero, intenso, fresco, tipico. Un vino-manifesto dell’uvaggio. E di tutte le Murge, zona vinicola pugliese che – assieme alla Valle d’Itria – partorisce bianchi di spessore, meritevoli di parterre nazionali.

Soave Doc “Garganuda”, Andrea Fiorini. La Garganega come mamma l’ha fatta. Nuda. Ma non per questo timida. Anzi. Esibizionismo allo stato puro del varietale, nell’interpretazione veristica e cruda di un Soave che mancava nel panorama della Denominazione.

Campi Flegrei Doc Falanghina 2012, Agnanum. Uno dei bianchi dalla maggiore personalità presenti al momento sul mercato nazionale. Un vino che svela i tratti più sinceri e marcati del terroir vulcanico.

Spoleto Doc Trebbiano Spoletino 2015 selezione “Del Posto”, Perticaia. Vino di prospettiva (lunga). Nota iodata netta, corroborata da richiami di camomilla, asparago e il fieno. Acidità da strilli, che fa da spina dorsale a una struttura importante. Ma il sorso è equilibrato grazie a ricordi levigati di miele d’acacia.

Vigneti delle Dolomiti Igt Nosiola 2016, Azienda Agricola Salvetta. Questo non è un vino, ma un concentrato di Nosiola. Discostante rispetto ad altre decine d’assaggi. Un vino diretto, vero, potente, con un filo di tannino che si allunga nel retro olfattivo.

Colli Tortonesi Doc Timorasso 2010 “Il Montino”, La Colombera. Un vino giunto a un grande equilibrio tra le componenti più tipiche del Timorasso, che mostra tuttavia ampi margini di affinamento ulteriore.

Salento Igp Verdeca 2017, Tenuta Macchiarola. Altro territorio, altro vitigno fortemente screditato dalle produzioni massive e dalla moda dei bianchi leggeri, fruttati, beverini. Bravissimo Domenico Mangione.

Vino bianco biologico 2016 “Monte del Cuca”, Menti Giovanni. Uve 100% Garganega. Un “orange” dal naso tra i più belli d’Italia. Come rotolarsi in un campo di fiori, alle pendici di un vulcano che sbuffa.

Barbagia Igt 2016 “Perda Pintà”, Cantina Giuseppe Sedilesu. Giallo luminoso come una spada laser il Perda Pintà di Giuseppe Sedilesu, ottenuto dal vitigno autoctono di Mamoiada, paesino 2.500 anime in provincia di Nuoro: la Granazza, allevata ad alberello. Avvolgente e speziato. Unico.

Toscana Igt 2015 Batàr, Querciabella. Strepitosi rossi e un bianco che lascia il segno per Querciabella. Blend suddiviso in egual misura tra uve Pinot Bianco e Chardonnay, che si fondono dopo la fermentazione in barrique, in seguito alla selezione dei migliori lotti. Un “Chianti in bianco”.

Sauvignon Blanc 2014 “Garnellen Anphora”, Tropfltalhof. Più difficile da pronunciare che da apprezzare, il vino in anfora di Tropfltalhof. Siamo a Caldaro, in Alto Adige. Uno di quegli assaggi da conservare nella cartella “Sauvignon Blanc” della memoria. Nome del file: “Eccezioni”.

Fiano Puglia Igt 2016 “Cicaleccio”, Cantina Giara. Giorgio Nicassio mette in bottiglia un Fiano più che mai sincero, non filtrato e non chiarificato. Un concentrato di Fiano, o un infuso d’uve Fiano, se preferite. Bellissimo.

Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Grüner Veltliner 2017, Weingut Ebner. Tra i migliori assaggi in Valle Isarco e tra i vignaioli da scoprire in assoluto dell’Alto Adige.

Colli di Luni Doc Vermentino “Cavagino”, Lunae Bosoni. Fa parte della linea dei “cru” della cantina di Castelnuovo Magra (SP) il “Cavagino”, uno dei due Vermentino top di gamma. Certamente uno dei migliori vini in commercio oggigiorno, Made in Liguria.

Lazio Igt Grechetto 2015 “109”, Tenuta La Pazzaglia. Tappo a vite (fatevene una ragione, va bene così) per questa splendida espressione di Grechetto che riesce a coniugare mineralità vulcanica, frutto tropicale, sentori erbacei e speziati. Il volto bello della Tuscia viterbese.

ROSATI

Rosato “Rossetto di Sangiovese”, Altura. Bellissima realtà dell’Isola del Giglio, Altura. Un tempo questo rosato fascinoso si chiamava “Chiaretto”, ma per evitare guai è cambiato. Solo Sangiovese, macerazione sulle bucce di una settimana e fine fermentazione in bianco. Boom.

Rosato 2016 “Sant’Isidoro”, Maria Pia Castelli. Un rosato da Montepulciano e Sangiovese della zona di Monte Urano, provincia di Fermo, nelle Marche, sottoposti a salasso. Non gli manca nulla, se non qualche anno in più sulle spalle: un rosè che non ha paura del tempo.

Salento Igt Rosato 2013 “Girofle”, Severino Garofano. Eros puro. Un vino magico, che gioca sui contrasti e sugli ossimori, dando un senso tanto concreto quanto poetico al lavoro che la famiglia di Copertino (LE) sta facendo da anni col vitigno Negroamaro vinificato in rosa. L’eredità di un vignaiolo che ha cambiato il modo di pensare il rosato pugliese e italiano: da centometrista a maratoneta. Da vino di “pronta beva” a vino da apprezzare nell’allungo.

Basilicata Rosato Igp 2017 “Juiell”, Camerlengo. Un’icona dei rosati italiani veri, sinceri, che parlano del territorio in cui sono prodotti. “Juiell”, il “gioiello” della cantina di Rapolla (PZ), che di tesori a base Aglianico (del Vulture) è piena. Citofonare “Antonio Cascarano”.

Rosato di Dolcetto 2017, Forti del Vento. Dolcetto vinificato e affinato in anfore di terracotta da 300 litri. Un rosato di quelli veri, di sostanza. A partire dal colore carico, senza compromessi. Mille bottiglie prodotte, in totale. Una bella chicca.

Rosato 2017 “Crêuza”, Azienda Agricola Deperi Luca. Rosato qualità prezzo, in una terra più di bianchi che di rossi come la liguria. Sensatissimo, tipico, eroico.

Alto Adige Doc Merlot rosato 2017 “Kotzner”, Armin Kobler. Un rosato tosto, tra i più “gastronomici” d’Italia. Frutto preciso e grande equilibrio al palato per un rosé importante con cui giocare a tavola.

Salento Rosato 2015 “Diciotto Fanali”, Apollonio. La casa di Monteroni di Lecce sforna vini gioiello e tra i rosati non può mancare “Diciotto Fanali”, ottenuto da vecchie vigne ad alberello. Negroamaro in purezza di gran personalità.

Riviera del Garda Classico Doc Valtenèsi Chiaretto “La moglie ubriaca” 2017, La Basia. Frutto, sostanza e mineralità ci sono tutte. Ci ha messo un po’ ad equilibrarsi, questa moglie barcollante. Ma poi è giunta in porto, nel calice. Sana e salva. Gluc.

Rosato Calabria Igt “Il Marinetto”, Sergio Arcuri. Rosato da Gaglioppo profumato e di fenomenale consistenza tattile al palato.

ROSSI

San Leonardo 2014, Tenuta San Leonardo. Cabernet Sauvignon, Carmenère e Merlot (60-30-10%) per uno dei vini più celebrati d’Italia. Tra tutte le vendemmie degustate, convince la 2014: splendida la sua concentrata essenzialità, con una grande spinta minerale calcarea da vino in progressione, fusa alla perfezione con una freschezza unica nel panorama delle varietà bordolesi. In forma anche la vendemmia 2001, tra le migliori annate di sempre della cantina trentina di Borghetto sull’Adige.

Chianti Classico Docg Riserva 2015, Agricola Querciabella. Sulla scorta del 2014, naso non proprio esplosivo che vira sulla macchia mediterranea più che sul frutto. Soffi di zafferano e di spezia completano il quadro olfattivo. In bocca conferma le attese: un vino giovanissimo, destinato a diventare immenso.

Provincia di Pavia Igt 2010 “Ghiro d’Inverno”, Azienda Agricola Martilde. Una (ex) Bonarda ferma. Una Croatina, diciamola tutta, da vero spasso. Vino giovane, da vigne vecchie.

Tai Rosso Doc 2016, Fattoria le Vegre Domenico Chiesa ci mette testa e cuore per i suoi vini. E il risultato si vede. Anzi, si sente, ad ogni sorso. Ottima tutta la linea, ma è stupendo il Tai Rosso Doc 2016, un “base” che base non è, per la sua capacità di essere al contempo croccante, consistente e concentrato in bocca.

Toscana Igt Pinot Nero 2015 “Fedespina”, Podere Fedespina. Un vino che spiega a tutti come si lavora il Pinot Nero in Toscana, al di là delle mode e di quella fastidiosa vena “enofighetta” che porta certi produttori a giocare coi vitigni, per inseguire la moda.

Barolo Bussia Docg 2013, Giacomo Fenocchio. Nebbiolo di una precisione assoluta, poco da aggiungere. Da provare. E aspettare, se possibile.

Tamurro Nero 2004, Tenuta Le Querce. Un unicum. E non solo perché il Tamurro Nero non è un vitigno che si trova dappertutto, in degustazione. Ma anche perché questo 2004 di Tenuta Le Querce è da sberle al palato.

Igt Alpi Retiche 2017, Pizzo Coca. La vera sorpresa dell’anno, Pizzo Coca. Dopo varie peregrinazioni in giro per il mondo, il giovane bergamasco Lorenzo Mazzucconi ha deciso di mettere su un’azienda propria a Ponte in Valtellina. Questo base e l’Inferno 2016 (qualità prezzo assoluta) dicono che ha fatto bene.

Vino rosso Oltrepò pavese 2016 “Barocco”, Perego e Perego. Potenza, frutto, prospettiva. Un piccolo “Brunello” in terra pavese, prodotto da un vignaiolo che come pochi tratta il vitigno: Giorgio Perego, “Mr Croatina”.

Chianti Classico Docg 2015, Borgo Scopeto. Colpisce per la gran finezza delle note di piccoli frutti di bosco, degne di un grande Pinot Noir. Un’eleganza che si ripropone con prorompente determinazione anche al palato, lunghissimo. Qualità prezzo.

Lambrusco di Sorbara 2017 “L’eclisse”, Paltrinieri. Un Lambrusco da bere col secchio, senza troppi fronzoli. Naso di fragolina non ancora matura e lampone, chiusura salina e di ribes, ben sorretta da una sapidità che invita al sorso successivo. E a un altro ancora. Altro vino qualità prezzo.

Rosso Emilia Igt 2015 “Rio Rocca Berzemèin”, Az. Agr. Il Farneto. Siamo nella Piana di Farneto, in provincia di Reggio Emilia, ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano. Marzemino croccante, vivo, in evoluzione.

Flaccianello 2008, Fontodi. Intensità mista ad eleganza, come pochi in Toscana. Infinitamente lungo, anche in termini di vita a disposizione.

Amarone della Valpolicella Docg 2014, I Tamasotti. Giacomo Brusco e Sabrina Zantedeschi, giovanissimi interpreti de “I Tamasotti” sono tra i giovani da tenere d’occhio della Denominazione veneta.

Cannonau di Sardegna Doc 2016, Antonella Corda. Fate largo in cantina per un Cannonau sui generis, che ci piace definire con un neologismo: Pinotnau. Un Cannonau elegante come un Pinot Nero.

Brunello di Montalcino Docg 2013, Tassi. Raffinatezza e potenza, coniugati in un sorso instancabile.

Lacryma Christi del Vesuvio Doc Riserva 2014 “Don Vincenzo”, Casa Setaro. Seconda menzione, dopo lo spumante di Caprettone, per Casa Setaro. Piedirosso (85%) e Aglianico (15%) insieme, per un vino che riesce a esprimere e coniugare al meglio le caratteristiche dei grandi vini del Vesuvio. Un rosso che avvolge e cattura.

Sorni Rosso Trentino Dop 2015 “Grill”, Eredi di Cobelli Aldo. Teroldego, base ampelografica della Dop Sorni. Vino dall’ossatura ben definita. Tannino austero e frutto perfettamente delineato, pulito. Un altro grande vino di prospettiva.

Campania Igt Piedirosso 2016 “Pér ‘e Palumm”, Agnanum. Altra conferma anche per Agnanum, già citata tra i bianchi per la sua strepitosa Falanghina. Un vino sorprendente, capace di tradurre nel calice il vulcano. Grande mineralità, note fruttate e speziate precise, un quadro unico. Ottima prospettiva per la vendemmia 2017, ancora più fumè e salina.

Amarone Docg 2010, Azienda Agricola Monte dall’Ora. Castelrotto, Verona. Vino spaziale, che vale tutti e 70 gli euro del prezzo, per la freschezza e la tipicità del sorso che riesce ad esprimere. Splendido anche il Valpolicella Classico Superiore 2015, in commercio a partire da queste settimane.

Irpinia Doc Aglianico 2016 “Terra d’Eclano”, Quintodecimo. In commercio da dicembre 2018. Bouquet ampissimo al naso, che spazia dalle note floreali di viola a quelle fruttate di lampone e fragola, passando per terziari eleganti di tabacco e caffè. Wow.

Chianti Montespertoli Riserva Ingannamatti 2005, Podere dell’Anselmo. Complesso, raffinato, elegantissimo. Ma soprattutto “giovane”. Ops, è un 2005. Eterno.

Carmenère Riserva 2013 “Oratorio di San Lorenzo”, Inama. Degustato alla cieca sui Colli Berici, in comparazione con altri vini internazionali della stessa base ampelografica. C’è un cileno (il Carmenère Block 17 D.O. Peumo 2014 “Terrunyo” di Concha Y Toro,) che sta ancora mangiando la sua polvere. Rosso veneto accecante.

Amarone della Valpolicella 2013, Ferragù Carlo. Altro rosso importante, ma già godibilissimo. Bevibilità e struttura per un Amarone che emerge nel panorama dei nobili vini rossi della regione, grazie ai suoi tannini di velluto, il sorso pieno e lo straordinario carattere. Il classico rosso da meditazione, da stappare a fine pasto.

Etna Rosso Doc Nerello Mascalese 2015, Enò-Trio Nunzio Puglisi. Facile dire “Nerello Mascalese”, negli anni della ribalta internazionale per il vulcano che a fine anno ha fatto tremare Catania. Difficile farlo così. Nunzio Puglisi e la figlia Désirée sono un riferimento assoluto per chiunque voglia scoprire l’essenza del terroir.

Primitivo di Manduria Doc 2013 “Es”, Gianfranco Fino. Se è vero che l’Es, per Freud, sottosta a un solo principio (il piacere) allora “Es” 2013 è esso stesso il piacere. Sin dal colore, rosso carico, richiama la passione.

Calabria Igt Magliocco 2013 Toccomagliocco, L’Acino. Tutto da segnalare dalle parti di Dino Briglio Nigro. Siamo sulla Piana di Sibari, tra lo Jonio e il Tirreno, tra il Pollino e la Sila. Meglio non perdersi neppure un’etichetta di questo fiero produttore calabrese.

Cirò Riserva 2012 “Più vite”, Sergio Arcuri. Altro giro, altra giostra. Sempre in Calabria. Salire su quella di Sergio Arcuri è come catapultarsi a Cirò. Tra le vigne ad alberello di quel grande vitigno del Meridione d’Italia che è il Gaglioppo, sino ad oggi fin troppo offuscato dalla lucentezza dell’altro meridionale Aglianico.

Pinot Nero Doc, Paolo Saracco. Pinot Nero dalle tinte moscateggianti, prodotto (per passione e non per business) da uno dei maggiori interpreti del Moscato d’Asti: Paolo Saracco. Da perderci la testa.

Erasmo Castelli 2010, Maria Pia Castelli. Top di gamma della cantina marchigiana, vero pezzo da 90 tra i rossi del centro Italia. Un Montepulciano riconoscibile tra mille campioni. Splendida anche l’espressione del 2005.

Pinot Nero Provincia di Pavia Igt “Astropinot” 2013, Ca’ del Conte. Uno di quei Pinot nero d’Oltrepò che fanno rima con chapeau. Un rosso di elegante ruggenza quello prodotto a Rivanazzano Terme (PV) da Paolo Macconi e della moglie Martina.

Sagrantino 2013, Raìna. Sua maestà il Sagrantino, in una delle sue versioni migliori del panorama del momento, per fascia prezzo. E pensare che non si tratta del top di gamma di casa Raìna, dove qualità non fa mai rima con “compromesso”.

Barbera “Barla”, Case Corini. Uno scrigno a Costigliole d’Asti. E’ Case Corini, il regno di Lorenzo Corino, appassionato vignaiolo piemontese che produce uno dei rossi in più completi della regione, da un vigneto di 100 anni.

Cesanese del Piglio Docg “Torpiano” / “Collefurno” 2016, Carlo Noro. Sta facendo un gran lavoro questo ragazzo dalle parti di Piglio, in provincia di Frosinone. Una storia iniziata nel 2010, che promette capitoli interessantissimi al ritmo delle due diverse sfumature di Cesanese del Piglio.

VINI DOLCI / PASSITI

Alto Adige Gewürztraminer Doc 2009 “Epokale”, Cantina Tramin. “Epokale” di nome e di fatto. Il perfetto, divino, equilibrio tra dolcezza, freschezza e mineralità. Unico.

Passito di Pantelleria Doc 2008 e 2012, Ferrandes. Un capolavoro da esporre al museo del Louvre questo passito di Pantelleria. La vendemmia 2008 è da cori da stadio.

Moscato di Saracena 2014, Cantine Viola. Uno di quei vini che riescono ad andare al di là di un calice assoluto valore. Attorno alla riscoperta del Moscato di Saracena, Luigi Viola e la sua famiglia sono riusciti a creare un mondo.

Vino cotto Stravecchio Marca Occhio di Gallo, Cantina Tiberi David. Un unicum nel suo genere che trova nelle Marche, e in particolare nella zona di Loro Piceno, la sua patria. Vecchie e nuove vendemmie: tutti pezzi di gustosa bravura.

Igt Costa Toscana Ansonica Passito 2016 “Nantropò”, Azienda Agricola Fontuccia. Una perla dell’Isola del Giglio. Il vino passito da uve Ansonica di Fontuccia è una vera e propria chicca nel suo genere e nel panorama della viticoltura eroica. Capisci perché si chiama così (“Nantropò”) solo quando la bottiglia è finita.

Moscato di Scanzo Docg 2015, De Toma. Vendemmia che già esprime grandi potenzialità: eleganza finezza al naso, su frutti di bosco, fragolina in primis, marasca e fiori di rosa. In bocca corrispondente, con l’acidità a chiamare un sorso dietro l’altro. Chiusura di rabarbaro. Vino da meditazione.

DISTILLATO DELL’ANNO

“Oltre Spigau 03”, Le Rocche del Gatto. Il Pigato 2003 in versione “Armagnac”, prodotto in quel santuario ligure che è Le Rocche del Gatto. A dir messa, da quelle parti, è Fausto De Andreis: autore e artefice di vini immortali a base Pigato e Vermentino, nella sua Albenga (SV).

Fausto ha chiamato questa “bevanda spiritosa” da 33% vol. “Oltre Spigau 03”. Un altro passo avanti verso la battaglia irriverente di un vignaiolo d’altri tempi e senza tempo. Come i suoi vini.

Qui la “TOP 100” migliori vini italiani 2019 di WineMag.it

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degustati da noi vini#02

Cupertinum – Antica Cantina del Salento: vini “qualità prezzo” è dire poco!

COPERTINO – Dal Negroamaro al Primitivo, passando per i vini simbolo della Doc Copertino e chiudendo con le Riserve. La gamma di vini di Cupertinum – Antica Cantina del Salento 1935 fotografa una fetta di Salento dal rapporto qualità prezzo invidiabile. Tra i migliori in assoluto in Italia.

E’ quanto emerge dalla nostra degustazione delle ultime annate in commercio firmate dalla cooperativa di Copertino (LE). Trecento soci attivi su 300 ettari vitati, tra il Golfo di Taranto e il Canale d’Otranto. Un tasting reso possibile dall’invito del presidente della cantina salentina, Francesco Trono.

L’ennesima prova che molte cooperative vitivinicole italiane abbiano intrapreso la strada della qualità, anche fuori dai confini dell’inarrivabile Alto Adige (spesso costoso, a buona ragione).

Una qualità che fa ancora più “effetto” se si considera il contesto: una Puglia che sta tentando di lasciarsi alle spalle il ruolo di “serbatoio” d’Italia per tagli e “magheggi”, puntando tutto sull’imbottigliato di valore.

(5 / 5) LE VALUTAZIONI DI WINEMAG  (5 / 5)

Negroamaro Salento Igp 2017 “Spinello dei Falconi” (13% vol): 4,90 euro in cantina
(4 / 5) 87/100
Cerasuolo limpido, naso pulito, frutto rosso e fiore di rosa. Bella eleganza al palato, minerale e lungo. Un naso e una bocca intensa che sostiene bene un alcol per nulla disturbante.

Impreziosisce il quadro la chiusura amarognola, che chiama il sorso successivo. Cinque mesi di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 1 mese di affinamento in bottiglia (25 mila bottiglie complessive).

Negroamaro Salento Igp 2014 (13%): 4,90 euro in cantina
(4 / 5) 86/100

Bel colore, tutto sommato “giovane”. Naso pieno, di frutta precisa e tipica, con vezzi che ricordano l’oliva nera in concia di salamoia. Con l’ossigenazione, il nettare si apre a tinte di liquirizia, tabacco dolce, menta. Si fa sempre più netto il sentore di arancia sanguinella succosa, tendente al maturo, assieme a quello di fragolina di bosco.

In bocca il tannino è ben integrato e appena percettibile: quanto basta per far da perfetto contraltare alle note fruttate, piene e carnose. Godibile anche a temperature attorno ai 14 gradi. Due anni o più (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificato e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (70 mila bottiglie complessive).

Primitivo Salento Igp Rosso 2016 (13,5%):  5,60 euro in cantina
(4 / 5) 88/100
Colore leggermente più trasparente rispetto a quello del Negroamaro. Naso che rivela un vino più “austero”, “serio”, meno gioioso e con cui azzardare abbinamenti più importanti. Oltre al frutto, il nettare rivela un’impronta “animale”, di pellame, che ricorda il Montepulciano. Rosmarino netto, pepe nero, curry, lampone, ciliegia.

Ingresso di bocca “verde” garbato, che lascia spazio a ricordi di ciliegia. Il tannino in chiusura, leggero, asciuga e prepara al sorso successivo. Un Primitivo perfetto per una grigliata. Uno o più anni di elevazione in vasche di cemento vetrificate (a seconda del lotto) e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (30 mila bottiglie complessive).

Copertino Doc Rosso 2010 (13%): 5,90 euro in cantina
(3,5 / 5) 85/100
Colore rosso rubino pieno. Naso piuttosto timido, di un vino che attende nello scoprirsi. Vena ferrosa, ma anche “animale” al palato. Tanta macchia mediterranea, spezia, ma anche frutta come amarena e prugna). Corrispondente al palato, dove il punto forte è l’assoluta freschezza. Un vino che sembra fermo all’epoca di imbottigliamento.

Chiusura sull’alcol già avvertito al naso, forse un po’ troppo invadente. Due anni o più (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (150 mila bottiglie complessive).

Copertino Doc Rosso Riserva 2010 (13%): 7,40 euro in cantina
(4,5 / 5) 90/100

Bel colore, brillante, bel naso elegante. Arancia sanguinella, parte balsamica, mentuccia, liquirizia, origano. In bocca corrispondente: freschezza accentuata, tannino marcato, chiusura salina e fruttata, lunga. Tannino, frutto, sapidità: non manca niente.

Un vino in evoluzione, che fa dell’equilibrio il suo punto di forza. Quattro o più anni (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia: 300 mila bottiglie complessive. Il vero fiore all’occhiello di Cupertinum.

Copertino Doc Rosso Riserva 2009 “Settantacinque” (13%): 9,10 euro in cantina
(4 / 5) 88/100
Simile alla precedente Riserva, ma più esplosiva al naso. In bocca, “Settantacinque” non rivela la medesima eleganza. Un vino adatto a chi ama potenza e verticalità, ben calibrate. Quattro o più anni (a seconda del lotto) di elevazione in vasche di cemento vetrificate e almeno 9 mesi di affinamento in bottiglia (50 mila bottiglie complessive).

Degustazione a cura di Davide Bortone, Giacomo Merlotti e Gabriele Rocchi – WineMag.it

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degustati da noi news news ed eventi vini#02 visite in cantina

I vini della Valle Isarco in 60 assaggi delle 19 cantine. E’ l’Alto Adige da scoprire


BRESSANONE –
Immaginate un lungo e stretto canalone dai fianchi ripidi, che lascia poco spazio all’uomo e tanto alla natura più selvaggia. Rotta solo dalle geometrie precise dei vigneti, fin sopra gli 800 metri d’altezza. Sarà capitato anche a voi di finire imbottigliati nel traffico della Valle Isarco, sull’arteria autostradale che collega Bolzano all’Austria.

E’ la legge del contrappasso di una delle terre del vino meno conosciute d’Italia. Tanto toglie in quel po’ di pianura concessa all’uomo, tanto regala sui clivi mozzafiato, grazie all’opera laboriosa di un gruppo ristrettissimo di viticoltori. Diciassette piccole cantine e due cooperative.

Sono loro l’anima della Valle Isarco. Forti e uniti in un’unica voce, in cui si distinguono le sfumature dei differenti terroir. Vignaioli che sanno di non essere né a Termeno né a Caldaro. Né a Cortaccia né a Santa Maddalena.

Ma non per questo in un territorio meno unico o meno meritevole di essere raccontato, “dalla montagna al calice”. Un’unione sancita da EisacktalWein, che dal 2015 ha fatto suo questo slogan.

E’ nato così un Consorzio che riunisce 19 produttori di vino della Valle Isarco e diverse strutture di accoglienza, ristorazione e promozione, “con l’intento di incoraggiare lo sviluppo del territorio favorendo i contatti interni tra i diversi soci e lo scambio di esperienze e informazioni”. Quando si dice “fare rete“.

A presiederla c’è il giovane Armin Gratl, già direttore generale di Eisacktaler KellereiCantina Valle Isarco, una delle due cooperative sociali della zona (l’altra è Kloster-Neustift, l’Abbazia di Novacella). Da soli, i due colossi controllano poco più della metà degli ettari vitati complessivi della Valle Isarco (400).

Un’area dall’anima bianchista, vista la predominanza dei vitigni a bacca bianca (89,25% contro i 10,75%). Tra questi gioca un ruolo dominante il Kerner (82 h – 20,5%), seguito da Sylvaner (69 h – 17,25%), Müller Thurgau (59 h – 14,75%), Gewürztraminer (51 h – 12,75%), Riesling (28 h – 7%) e Grüner Veltliner (25 h – 6,25%), seguiti a ruota da Pinot grigio (Grauburgunder), Pinot bianco (Weissburgunder), Sauvignon e Chardonnay.

Sul podio dei vitigni a bacca rossa lo Zweigelt (17,0 h – 4,25%), seguito da Blauer Portugieser (10 h – 2,5%), Schiava / Vernatsch (8 h – 2 %) e Pinot nero / Blauburgunder (8 h – 2%). Le bottiglie prodotte sono 2,2 milioni, con l’Italia che resta il mercato principale (75%) seguito da Europa (Germania e Svizzera in primis) e Paesi terzi quali Usa e Giappone (10%).

Si parla ovviamente di vini destinati all’Horeca, con le cooperative impegnate solo marginalmente nella Grande distribuzione organizzata, con cifre che sfiorano il 10% del totale prodotto. Del resto, lo stato di salute finanziaria delle “big” è buono.

Cantina Valle Isarco segna quest’anno un +6,5% sul fatturato, passando da 5,9 a 6,3 milioni di euro. Bene anche la cantina dell’Abbazia di Novacella: bilancio a 7,5 milioni, su un giro d’affari complessivo di 10,5.

Interessanti i progetti di sviluppo delle due cooperative. Cantina Valle Isarco punterà ancor più sulla specializzazione della produzione, attraverso la micro vinificazione in acciaio delle singole parcelle dei 135 conferitori.

Novacella, sotto la guida dell’enologo Celestino Lucin, ha inaugurato da poco la nuova cantina e mira a un incremento fino a 1 milione di bottiglie. Tra le novità del 2019 potrebbe esserci anche un’etichetta di Pinot nero vinificato in anfora.

I MIGLIORI ASSAGGI CON PUNTEGGI

Complessivamente alto il livello dei vini proposti in degustazione durante il nostro tour in Valle Isarco. Promettono bene anche i nettari ancora in vasca, o in affinamento in botte.

E le vecchie annate danno la misura del gran lavoro delle 19 cantine aderenti al circuito EisacktalWein, impegnate nel costante innalzamento qualitativo della Denominazione.

I fari della Valle Isarco, oltre alle due cooperative, sembrano essere ben definiti tra i vignaioli. Su tutti colpisce l’eclettico Florian Unterthiner, alla guida di Weingut Ebner. Benissimo anche Günther Kerschbaumer di Köfererhof Weingut.

Splendida tutta la linea di Markus Prackwieser (Gumphof): vero genio, in grado di produrre vini visionari, di grande longevità. Manni Nössing è invece il re del Kerner. E Bessererhof, grazie al duo Otmar e Hannes (padre e figlio da poco in cantina) regala il miglior Chardonnay della vallata.

Tra le sorprese, da assaggiare il Blaterle 2017 di Rielinger. E c’è anche la “bollicina” che non t’aspetti: sensata, verticale, minerale e “di terroir”, nel segno dei migliori Charmat italiani: il Brut “Isaras” di Cantina Valle Isarco, base Müller Thurgau e Sylvaner.

KERNER
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2017, Manni Nössing: 96/100
Südtirol Alto Adige Doc Kerner 2006 “Praepositus”, Kloster-Neustift – Abbazia di Novacella: 95/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2017, Köfererhof Weingut: 94/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner 2016 “Sabiona”, Eisacktaler Kellerei – Cantina Valle Isarco: 91/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner Passito 2016 “Nectaris”, Cantina Valle Isarco: 90/100

SYLVANER
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017 “Lahner”, Taschlerhof: 96/100
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017, Taschlerhof: 94/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Sylvaner 2010 “Sabiona”, Eisacktaler Kellerei – Cantina Valle Isarco: 90/100
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017, Weingut Garlider: 88/100
Südtirol Alto Adige Doc Valle Isarco Sylvaner 2017 “Gols”, Griesserhof: 86/100

MÜLLER THURGAU
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Müller Thurgau 2017 “Sass Rigais”, Manni Nössing: 88/100

GEWÜRZTRAMINER
Igt Mitterberg Gewürztraminer Kerner Passito 2015 “St. Cyrill”, Villscheider: 90/100

RIESLING
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Riesling 2016, Köfererhof Weingut: 96/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Riesling 2009, Köfererhof Weingut: 95/100
Südtirol Alto Adige Doc Riesling 2013 “Praepositus”, Kloster-Neustift – Abbazia di Novacella: 92/100
Igt Mitterberg Riesling 2017 “Viel Anders”, Rockhof – Weingut Rock: 90/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Riesling 2016, Rielinger: 89/100

GRÜNER VELTLINER
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Grüner Veltliner 2017, Weingut Ebner: 95/100
Südtirol Alto Adige Valle Isarco Doc Grüner Veltliner 2017 “Gail Fuass”, Rockhof – Weingut Rock: 92/100
Südtirol Alto Adige Doc Grüner Veltliner 2016 “Praepositus”, Kloster-Neustift – Abbazia di Novacella: 91/100
Igt Mitterberg Grüner Veltliner 2016 “Muga Selection”, Spitalerhof: 88/100

PINOT GRIGIO / GRAUBURGUNDER
Südtirol Alto Adige Pinot Grigio Doc 2017, Wassererhof: 90/100

PINOT BIANCO / WEISSBURGUNDER
Südtirol Alto Adige Pinot Bianco Doc 2017, Weingut Ebner: 94/100
Südtiroler Alto Adige Pinot Bianco Doc Riserva 2016 “Fellis”, Bessererhof: 94/100
Südtirol Alto Adige Pinot Bianco Doc Riserva 2012 “Renaissance”, Gumphof – Markus Prackwieser: 94/100

SAUVIGNON BLANC
Südtirol Alto Adige Sauvignon Blanc Doc 2014 “Praesulis”, Gumphof – Markus Prackwieser: 92/100

CHARDONNAY
Südtiroler Alto Adige Chardonnay Doc Riserva 2016 “Fellis”, Bessererhof: 94/100
Südtiroler Alto Adige Chardonnay Doc Riserva 2004 “Fellis”, Bessererhof: 90/100

PINOT NERO / BLAUBURGUNDER
Südtirol Alto Adige Pinot Nero Doc 2016, Weingut Ebner: 92/100

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Vini al supermercato

Natale al supermercato: i vini in promozione da non perdere


Esselunga, Iperal e Iper, La grande i sono le regine del vino in promozione al supermercato a Natale 2018. Chi cerca affari per brindare al meglio le festività può andare sul sicuro nelle tre insegne. Gli altri stanno a guardare, piazzando comunque a volantino qualche buon vino qualità prezzo.

Se le performance di Esselunga e Iper, La grande i erano attendibili, la vera sorpresa arriva dalla catena valtellinese, che sembra ormai decisa a non perdere un colpo. Focus sul territorio, con le consuete etichette della rinomata valle rossista lombarda (terra del Nebbiolo, localmente noto come Chiavennasca), ma anche grande attenzione alle maggiori aree vocate italiane: chapeau.

Una scommessa vinta dalla cooperativa piacentina Valtidone, che da qualche tempo sta investendo energie in Valtellina. Ben ripagate. E il volantino di Natale di Iperal ripaga gli sforzi, con tre etichette Made in Piacenza davvero convenienti e da non perdere: perfette per accompagnare un pranzo dall’antipasto al dolce.

In attesa del cambio promo nei supermercati Il Gigante, previsto per il 16 dicembre, si comporta bene il competitor locale Tigros, anche se l’offerta risulta un po’ troppo superficiale. Auchan si concentra sugli spumanti (italiani e francesi) ma senza scintille particolari.

Qualche bella offerta anche da Conad, sempre tuttavia in sordina nel comparto “Wine”. Ecco dunque tutti i vini da non perdere, oltre alla consueta segnalazione di quelli da lasciare a scaffale per mancanza di tipicità o attenzione riservata esclusivamente al prezzo striminzito.


Auchan, dal 14 al 24 dicembre
Friuliano / Ribolla / Refosco / Sauvignon, Tenimenti Civa: 5,49 euro (4,5 / 5)
Bonarda Colli Piacentini Doc, Bonelli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Classico Docg, Cecchi: 4,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg, Carpenè Malvolti: 6,99 (5 / 5)
Spumante Brut Trento Doc, Ferrari: 9,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Franciacorta Brut Docg, Ferghettina: 14,90 euro (4,5 / 5)
Moscato di Pantelleria Doc “Kabir”, Donnafugata: 9,99 euro (5 / 5)



Bennet, dal 9 al 24 dicembre
Chianti Riserva Collezione Oro, Piccini: 3,99 euro (4 / 5)



Carrefour, dall’11 al 26 dicembre
Chianti Riserva Collezione Oro, Piccini: 3,99 euro (4 / 5)
Cerasuolo di Vittoria Docg “Barone di Bernaj”, Madaudo: 3,69 euro (3,5 / 5)
Falanghina Doc, Feudi di San Gregorio: 7,29 euro (4,5 / 5)
Negroamaro / Primitivo / Fiano del Salento Igp “Notte Rossa”, Cantine San Marzano: 3,99 euro (4,5 / 5)
Champagne Cordon Rouge, GH Mumm: 18,25 euro (4 / 5)
Prosecco Docg Superiore, Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)
Champagne, Veuve Clicquot: 22,90 euro (4 / 5)
Spumante Trento Doc Brut, Rotari: 7,99 euro (5 / 5)



Conad, dal 12 al 24 dicembre
Pinot Grigio Valdadige Doc, Santa Margherita: 5,60 euro (4 / 5)
Greco di Tufo / Fiano di Avellino, Mastroberardino: 7,40 euro (5 / 5)
Vino bianco Etna Doc, Nicosia: 5,90 euro (5 / 5)
Seligo bianco / rosso, Settesoli: 4,30 euro (4 / 5)
Brachetto d’Acqui, Fret: 4,99 euro (3,5 / 5)
Amarone Valpolicella Docg, Sartori: 18,90 euro (3,5 / 5)



Coop, dal 10 al 19 dicembre
Muller Thurgau Alto Adige Doc, Cantina Produttori di Bolzano: 5,99 euro (3,5 / 5)
Moscato d’Asti Docg Poggio Mandrina, Barbanera: 4,69 euro (3,5 / 5)



Esselunga, dal 10 al 31 dicembre
Prosecco Valdobbiadene Docg, Produttori di Valdobbiadene: 4,92 euro (3,5 / 5)
Spumante Trento Doc Brut, Ferrari: 8,99 euro (4,5 / 5)
Spumante Trento Doc Brut, Cesarini Sforza: 7,68 euro (5 / 5)
Sauvignon, Cantina Colterenzio: 6,39 euro (4 / 5)
Barbaresco Docg, Nervo: 7,45 euro (5 / 5)
Falanghina, Feudi di San Gregorio: 6,89 euro (5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg, Cantina del Giogantinu: 3,67 euro (5 / 5)
Colomba Platino, Duca di Salaparuta: 5,90 euro (5 / 5)
Ruché, Morando: 5,90 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg “La Mora”, Cecchi: 4,39 euro (4,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Banfi: 21,50 euro (4,5 / 5)
Primitivo di Manduria Doc “San Gaetano”, Due Palme: 3,12 euro (4 / 5)
Montefalco, Arnaldo Caprai: 8,90 euro (4 / 5)
Moscato Oltrepò pavese Doc, La Versa: 2,49 euro (5 / 5)
Passito di Pantelleria, Cantine Pellegrino: 5,99 euro (4 / 5)



Famila, dal 10 al 31 dicembre
Vini Sartori Verona: 6,99 euro (4 / 5)
Champagne Cordon Rouge, GH Mumm: 18,25 euro (4 / 5)
Teroldego Rotaliano, Mezzacorona: 4,35 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Rotari Brut, Mezzacorona: 6,49 euro (5 / 5)
Prosecco Extra Dry Docg, Belussi: 6,90 euro (4 / 5)



Iperal, dal 
13 al 26 dicembre
Metodo Classico Brut “Perlage”, Cantina Valtidone: 6,90 euro (5 / 5)
Franciacorta Docg, Castel Faglia: 9,90 euro (4 / 5)
Gutturnio Doc Riserva “Bollo Rosso”, Cantina Valtidone: 5,89 euro (5 / 5)
Vini Feudi San Gregorio: 8,49 euro (5 / 5)
Spumante Scalabrone Rosé, Antinori: 9,49 euro (4 / 5)
Bolgheri Doc “Il Bruciato”, Antinori: 16,50 euro (4 / 5)
Vini Santa Margherita: 5,90 euro (4 / 5)
Inferno Docg, Bettini: 7,19 euro (4 / 5)
Malvasia “Luna di Candia”, Cantina Valtidone: 8,75 euro (5 / 5)

DA EVITARE:
Vini frizzanti La Cacciatora
Montepulciano d’Abruzzo Doc “Il Feudo”, Losito e Guarini



Iper, La grande i, dal 13 al 31 dicembre
Prosecco Doc Treviso bio “Le Gerette”, Grandi Vigne: 6,79 euro (5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene “Grandi Vigne”: 4,95 euro (4 / 5)
Bolgheri Doc, Piccini: 5,99 euro (4 / 5)
Amarone Docg, Sartori: 14,90 euro (4 / 5)
Brunello di Montalcino Docg “Il Campone”, Frescobaldi: 14,90 euro (4 / 5)
Barolo Docg, Ascheri: 15,90 euro (3,5 / 5)
Primitivo di Manduria Dop “Linea Sud”, Cantine San Marzano: 5,99 euro (4,5 / 5)
Chianti Riserva “Collezione Oro”, Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)
Valpolicella Classico Superiore Rafaèl, Tommasi: 7,99 euro (4 / 5)
Falanghina del Sannio Doc, Mastroberardino: 5,99 euro (4,5 / 5)
Valpolicella Ripasso / Lugana Doc, Bertani: 6,90 euro (4 / 5)
Anthilia / Sedara Siclia Doc, Donnafugata: 6,49 euro (5 / 5)
Alastro / Plumbago Sicilia Doc, Planeta: 8,90 euro (5 / 5)
Franciacorta Brut Saten “Grandi Vigne”: 13,49 euro (4 / 5)



Pam Panorama, dal 10 al 16 dicembre
Vini Friuli Colli Orientali, Tenimenti Civa: 5,99 euro (4,5 / 5)



Tigros, dall’11 al 26 dicembre
Cirò Doc, Caparra&Siciliani: 3,19 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Doc Vecchia Modena Nero, Chiarli: 3,29 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Igp Marcello Grand Cru, Ariola: 4,99 euro (4 / 5)
Chianti Docg “Collezione Oro”, Piccini: 3,99 euro (4,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg, Cantina Produttori del Morellino: 4,99 euro (3,5 / 5)
Rosso di Montefalco Doc, Terre de la Custodia: 6,29 euro (3,5 / 5)
Vini Doc Santa Margherita: 5,99 euro (4 / 5)
Rosso Basilicata Igt “Baliaggio”, Cantina di Venosa: 2,79 euro (5 / 5)
Chianti Riserva “Nipozzano”, Frescobaldi: 10,90 euro (4,5 / 5)
Primitivo di Manduria Dop, Cantine San Marzano: 5,49 euro (4,5 / 5)

DA EVITARE:
Vini linea “Le Cascine”, Losito e Guarini
Vini Oltrepò pavese linea “Le Rovole”, Na.Ve Natale Verga Vini

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Vini al supermercato

Aspettando Natale. I migliori vini in promo al supermercato

Nella settimana del Sassicaia razziato dai supermercati dopo la valutazione di Wine Spectator (ebbene sì, sugli scaffali non c’è più soltanto il vino in brik, se ne sono accorti pure i marziani!) eccoci a raccontare il bello, il buono e il cattivo degli “eno volantini” delle maggiori catene operanti in Italia.

Come anticipato nella precedente edizione della nostra rubrica, le segnalazioni riguarderanno solo le etichette meritevoli di essere acquistate, con valutazione espressa in “cestelli della spesa” (da 3.5, la “sufficienza”, fino a un massimo di 5). Confermata inoltre la segnalazione dei vini da evitare, per mancanza di tipicità o per un’attenzione riservata esclusivamente al prezzo.

La fotografia di questo inizio di dicembre 2018 è lusinghiera per molte catene. Complice il “Sottocosto“, non è raro trovare buone occasioni qualità prezzo tra i vini in offerta al supermercato fino alla metà del mese.

Ottima, ancora una volta, la selezione de Il Gigante, che affianca diverse ottime etichette in promozione al volantino dedicato all’enologia (valido fino al 12 ottobre). Bene anche Esselunga e Tigros, che si concentra sugli spumanti. Buona spesa!

Auchan, fino al 13 dicembre
Gewurztraminer / Pinot Grigio Trentino Doc, Mezzacorona: 4,49 euro (3,5 / 5)
Sauvignon Doc Collio / Ribolla Gialla Igt Venezie Santa Caterina, Fantinel: 4,75 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg, Banfi: 4,19 euro (4 / 5)
Bianco Sicilia Igt Colomba Platino, Duca di Salaparuta: 5,49 euro (4,5 / 5)

Fino al 24 dicembre
Trento Doc spumante riserva, Cesarini Sforza: 5,99 euro (5 / 5)
Champagne Monopole, Heidsieck & Co: 17,99 euro (4 / 5)


Bennet, fino all’8 dicembre
Chianti Docg, Cecchi: 2,95 euro (4 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc “Titulus”, Fazi Battaglia: 2,95 euro (5 / 5)



Carrefour, fino al 10 dicembre
Montepulciano d’Abruzzo Igt, Spinelli: 2,39 euro (4,5 / 5)
Müller Thurgau Trentino Doc Mastri Vernacoli, Cavit: 3,49 euro (3,5 / 5)
Bonarda Amabile Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 3,28 euro (3,5 / 5)
Sangue di Giuda Spumante Oltrepò Pavese Doc, Quaquarini: 5,90 (4 / 5)

DA EVITARE
Spumante Rocca dei Forti, Togni Spa
Sangiovese / Trebbiano Rubicone Igt La Cacciatora, Casa Vinicola Caldirola



Conad, fino al 10 dicembre
Gutturnio Doc frizzante, Cantina Valtidone: 2,24 euro (3,5 / 5)
Passito di Pantelleria Doc, Li Raci: 5,50 euro (3,5 / 5)



Coop: fino al 9 dicembre
Dogliani Docg, Clavesana: 4,49 euro (5 / 5)
Negroamaro / Primitivo Salendo Igp “Notterossa”, Cantine San Marzano: 3,49 euro (5 / 5)



Esselunga, fino all’8 dicembre
Franciacorta Docg, Berlucchi: 8,29 euro (4,5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg “Alessandro III”, Cecchi: 13,90 euro (4,5 / 5)

“La Cantina di Casa”, fino al 9 dicembre
Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, Le Fade: 3,99 euro (4,5 / 5)
Soave, Guerrieri Rizzardi: 3,63 euro (4 / 5)
Gewurztraminer, Cantina Bolzano: 6,72 euro (4,5 / 5)
Pinot Grigio, Cantina Cormons: 3,57 euro (3,5 / 5)
Passerina, Citra: 4,13 euro (4 / 5)
Lambrusco, Cavicchioli: 1,95 euro (4,5 / 5)
Riesling, Steinbock: 4,79 euro (4 / 5)
Sauvignon Blanc / Syrah, Paul Mas: 3,00 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Docg “Lavignone”, Pio Maccario: 6,90 euro (4,5 / 5)
Sangiovese – Cabernet Santa Cristina, Antinori: 4,99 euro (4 / 5)
Valpolicella Ripasso, Cantina di Negrar: 4,77 euro (4,5 / 5)



Famila, fino all’8 dicembre
Vini Sartori Verona: (4 / 5)

“Il Buon Natale”, fino al 31 dicembre
Champagne Cordon Rouge, GH Mumm: 18,25 euro (4 / 5)
Teroldego Rotaliano, Mezzacorona: 4,35 euro (3,5 / 5)
Trento Doc Rotari Brut, Mezzacorona: 6,49 euro (5 / 5)
Prosecco Extra Dry Docg, Belussi: 6,90 euro (4 / 5)



Il Gigante, fino al 15 dicembre
Prosecco Superiore Millessimato Docg, Porta Leone: 4,89 euro (3,5 / 5)
Sangiovese di Toscana Arnolfo di Cambio, Fattoria il Palagio: 9,79 euro (5 / 5)
Barolo Docg, Azienda Agricola Angelo Icardi: 18,90 euro (5 / 5)
Rosso di Montalcino Doc “La Poderina”, Tenute del Cerro: 7,79 euro (4,5 / 5)
Gutturnio Doc “L’Intenso”, Piani Castellani: 4,99 euro (4,5 / 5)
Barbaresco Docg, Produttori di Portacomaro: 10,99 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Villa Poggio Salvi: 22,90 euro (5 / 5)
Morellino Docg “La Torre”, Frescobaldi: 4,79 euro (4 / 5)
Roero Arneis Docg, Produttori di Portacomaro: 5,39 euro (4 / 5)
Muller Sudtirol Alto Adige Doc, Erste + Neue: 6,99 euro (4 / 5)
Spumante Franciacorta Docg Saten, Quadra: 16,90 euro (4,5 / 5)
Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg, Santa Margherita: 6,90 euro (5 / 5)

“La Cantina”, fino al 12 dicembre
Vedi qui tutte le valutazioni



Iperal, fino all’8 dicembre
Chianti Docg Riserva Oro, Piccini: 3,29 euro (5 / 5)
Vini Docg Valtellina, Bettini: 6,75 euro (4 / 5)
Vini Docg Valtellina, Nera: 7,99 euro (4 / 5)

DA EVITARE
Oltrepò pavese Doc Bonarda / Barbera “Il Feudo”, Losito e Guarini



Ipercoop, fino al 15 dicembre
Spumante Trento Doc Brut, Ferrari: 8,49 euro (5 / 5)



Iper, La Grande i, fino al 12 dicembre
Chianti Docg / Buon Governo Igt Toscana, Piccini: 2,99 euro (3,5 / 5)
Vini Sudtirol Alto Adige Doc “Gries”, Cantina Bolzano: 6,99 euro (4 / 5)
Linea Vini Mastri Vernacoli, Cavit: 3,49 euro (3,5 / 5)

DA EVITARE
Vini Oltrepò pavese “La Cacciatora”, Casa Vinicola Caldirola


Pam Panorama, fino al 9 dicembre
Vini Doc Sannio Falanghina / Greco, La Guardiense: 2,99 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Doc, Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Docg Extra dry, Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)



Tigros, fino al 10 dicembre
Primitivo Puglia Igp “Notte Rossa”, Cantine San Marzano: 5,49 euro (4,5 / 5)
Chianti Docg, Piccini: 2,90 euro (3,5 / 5)
Vini Doc “Mastri Vernacoli”, Cavit: 3,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Docg Extra dry, Carpenè Malvolti: 6,90 euro (5 / 5)
Spumante Trento Doc Brut, Rotari: 7,90 euro (5 / 5)
Spumante Brut Metodo Classico Bianco / Rosé, Cantine Madaudo: 6,90 euro (5 / 5)

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Approfondimenti

Fivi: il 24 Ottobre torna “Un mercoledì da Vignaioli”. Ecco i locali aderenti

Torna il 24 ottobre “Un Mercoledì da Vignaioli“, il progetto nato per raccontare ad appassionati, ristoratori e sommelier la realtà dei Vignaioli Indipendenti FIVI e per presentare, un mese prima, la prossima edizione del Mercato dei Vini di Piacenza.

Quest’anno ad essere coinvolti saranno solo i Punti di Affezione FIVI  ovvero enoteche e ristoranti che possono esporre lo stemma dell’associazione nel loro locale, perché propongono principalmente vini di produttori FIVI.

Un totale di 22 imprese, tra enoteche, ristoranti e trattorie distribuiti in tutta Italia, a dimostrazione ancora una volta, che i Vignaioli Indipendenti sono nel territorio e per il territorio.

ORGANIZZAZIONE DELL’EVENTO
In ogni sede saranno presenti due vignaioli aderenti all’associazione che presenteranno i vini di altri vignaioli proposti in degustazione e racconteranno ai presenti i dieci anni del mondo FIVI: dieci anni di battaglie e istanze portate davanti alle istituzioni in Italia e in Europa.

Dieci anni di condivisione e unione che hanno portato la FIVI a imporsi come una delle realtà più importanti del vino in Italia. E si parlerà ovviamente anche del Mercato dei Vini di Piacenza, in programma il 24 e 25 novembre prossimi a Piacenza Expo.

In ogni locale verranno proposti 5 vini dei Vignaioli Indipendenti, scelti al di fuori del territorio locale, che saranno abbinati ad altrettanti piatti. Mescolando ricette, regioni e zone di produzione, alla scoperta di un’Italia unita.

LOCALI ADERENTI 2018
Enoteca Giro di Vite Bologna – Cena
Enoteca Mia Cantina Bologna – Degustazione
Enoteca La Cantina Bologna – Degustazione
La Cambusa di Bacco Marina Di Ravenna (RA) – Cena
Enoteca Renato Piacenza – Cena
I Vini del Sole – RISTORANTE BRUXABOSCHI Genova – Cena
I Vini del Sole – ENOTECA MONNA BIANCA Lavagna (GE) – Cena
Gattolardo Desenzano (BS) – Cena
Enoteca El Vinatt Milan – Degustazione
Ristorante Barrique Pavia – Cena
Le scuderie del Borgo Pavia – Cena
Bar Trattoria Naviglio San Zeno Naviglio (BS) – Cena
Vineria Tirano (SO)- Degustazione
Enoteca Un mondo di vino c/o Enoteca i 5 frati Soncino (CR)- Degustazione
Enoteca Massarella – Wine&Food Campobasso (CB) – Cena
ROSSO19 enoteca vineria Piverone (TO) – Cena
Locanda del Monacone Viarigi (AT) – Cena
Enoteca l’Altro Vino Lecce – Degustazione
La Porta del Chianti Figline Valdarno (FI)
Vineria Decalè Pietrasanta (LU) – Cena
Ristorante al Silenzio Rovereto (TN) – Cena
Bottega Faustino Vicenza (VI) – Degustazione

FIVI – Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del Vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani.

Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: “Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”.

Attualmente sono circa 1200 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Quasi 80 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale si avvicina a 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 280 milioni di euro. Gli 11.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico e per il 49 % secondo i principi della lotta integrata.

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Approfondimenti

Corciano Castello di Vino e Bottiglie Aperte: Trasimeno protagonista

Il primo weekend di ottobre con i vini del Trasimeno. In occasione di Corciano Castello di Vino, dal 5 al 7 ottobre in provincia di Perugia, il Consorzio Tutela Vini Trasimeno porterà in assaggio le sue etichette e sarà promotore del convegno di venerdì alle 11.00 dedicato al rapporto tra vino e territorio. Poi tutti a Milano per Bottiglie Aperte.

GLI EVENTI
Durante Corciano Castello di Vino, evento organizzato dall’omonima associazione con lo scopo di finanziare il restauro di opere e strutture del paese, il Consorzio porterà in assaggio, oltre ai vini bianchi e rossi delle cantine consortili anche alcune etichette di rosé del Trasimeno.

La vinificazione in rosato, sempre più apprezzata in quest’area, comprende alcune varietà autoctone, in particolare il Gamay del Trasimeno, vitigno riscoperto negli ultimi anni.

Ad analizzare lo stretto rapporto che unisce il Trasimeno alla viticoltura delle aree della DOC sarà Emanuele Bizzi, Presidente del Consorzio Tutela Vini Trasimeno, che interverrà venerdì nella Chiesa di Sant’Antonio durante il convegno Valorizzare il legame vino-territorio: strategie ed esperienze.

L’agronomo Diego Contini modederà l’incontro, a cui parteciperanno i presidenti del Consorzio Vini Cortona e del Consorzio Tutela Vini Orvieto DOC, Giuseppe Antonelli della Regione Umbria, Remo Grassi Presidente di Banfi srl di Montalcino e Andrea Marchini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia.

BOTTIGLIE APERTE
Il 7 e l’8 ottobre il Consorzio Trasimeno sarà ospite anche a Milano in occasione di Bottiglie aperte, evento che segna l’inizio della Milano Wine Week, come unico partecipante per l’Umbria. Il Consorzio parteciperà al banco d’assaggio all’interno del progetto Grenache, Italia e presenterà il Gamay del Trasimeno, la versione umbra del grenache.

“Saranno due occasioni – spiega Emanuele Bizzi – per far conoscere ancora di più i vini del nostro territorio al di fuori della regione. Il Gamay del Trasimeno, in particolare, ha stupito durante l’evento Grenache, Italia dello scorso anno”.

“In quel contesto – continua Bizzi – ha dimostrato di avere delle ottime potenzialità e sta ricevendo già molti riconoscimenti durante le degustazioni dedicate ai Grenache di tutto il mondo. La volontà del Consorzio è quella di far conoscere i suoi vini ad un pubblico sempre più ampio di esperti e appassionati”.

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Gustosando in Valtellina: un mese di appuntamenti enogastronomici

MORBEGNO – Conto alla rovescia per Gustosando in Valtellina, gli itinerari enogastronomici in bassa Valtellina e valli alla scoperta dei piatti della tradizione e dei vini valtellinesi. Un mese di appuntamenti, dal 29 settembre al 28 ottobre, alla scoperta di una delle zone a maggior vocazione vitivinicola d’Italia.

Percorsi all’insegna del gusto e della cultura sulla Costiera dei Cech, che inizia a tingersi dei caldi colori autunnali, in Valgerola e nella Valle del Bitto di Albaredo, nei quali esplorare le origini, i valori e le tipicità di questi caratteristici luoghi montani.

Piacevoli e appetitose passeggiate nella suggestiva atmosfera di storiche corti e cantine, durante le quali si potranno degustare prodotti tipici e ricette di antica memoria, abbinati ai prestigiosi vini Doc e Docg della Valtellina e alle etichette prodotte sui terrazzamenti della Costiera. Orari e programma online su www.gustosandoinvaltellina.com.

IL PROGRAMMA
– 29/30 settembre e 6/7 ottobre Dazio e Civo
– 29/30 settembre e 6/7 ottobre Gerola Alta
– 30 settembre e 7 ottobre Sentiero del Vino
– 6/7 e 13/14 ottobre Albaredo per San Marco
– 6/7 e 13/14 ottobre Mello in Cantina e Bollicine nelle corti
– 6/7 e 13/14 ottobre Traona in Cantina
– 27/28 ottobre Invölt da Dubin

I pass sono acquistabili su www.gustosandoinvaltellina.com, ad esclusione del “Sentiero del vino” per cui è obbligatoria la prenotazione al numero 0342 601140. Inoltre, durante i giorni della manifestazione, si potranno acquistare i biglietti a Morbegno, in piazza Sant’Antonio e in piazza Bossi, e nei punti vendita dei Comuni coinvolti da Gustosando in Valtellina.

Trasferimenti comodi grazie alle navette gratuite da Morbegno, con partenza 30 minuti prima dell’apertura e ritorno fino a 30 minuti dopo la chiusura: piazza Bossi per Dazio e Civo, Sentiero del Vino, Mello e Traona; via Rivolta per Gerola Alta; piazza S. Antonio per Albaredo per S. Marco.

L’accesso ai tour enogastronomici è consentito esclusivamente ai possessori del pass, che include le degustazioni di prodotti tipici abbinati ai vini e il calice ufficiale della manifestazione.

Inoltre dà diritto all’utilizzo delle navette ed è valido per l’intero fine settimana prescelto. Previsto il pass ridotto per i minori e gli astemi, a cui verrà consegnata una bottiglia d’acqua invece del bicchiere.

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