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Vini al supermercato

Provincia di Pavia Igt Croatina Myrtò, Perego & Perego

(4,5 / 5) “Qualità vegetariana”. Il “bollino” presente sulla retro etichetta della Croatina “Myrtò” di Perego & Perego attira l’attenzione di molti.

A noi che di slogan, certificazioni e medaglie interessa ben poco, sorge spontanea una domanda: cosa racconterà il calice di questo vino prodotto in provincia di Pavia?

LA DEGUSTAZIONE
Iniziamo col precisare che la Croatina Myrtò di Perego & Perego ha parecchio in comune col più noto “Bonarda” dell’Oltrepò Pavese, prodotto (appunto) per un minimo dell’85% con uve Croatina. Aspetto e profumi sono quelli attesi. Porpora impenetrabile. Naso di frutta rossa (amarena) e fiori di viola.

Una Croatina, Myrtò di Perego & Perego, che rivela all’olfatto una parte “verde”, vicina alle foglie del geranio. Al palato, un rosso che si scopre leggermente mosso. Un brio subito placato dal tipico tannino ruggente della Croatina. Per il resto, un concerto di frutta rossa abbastanza fine, nel quale si distinguono gli acuti dell’amarena e della mora. La chiusura di bocca tende invece a un piacevole amarognolo.

La Croatina Myrtò di Perego & Perego trova sulla tavola molti alleati. Perfetta a tutto pasto, accompagna bene salumi, affettati e preparazioni di carne non troppo elaborate. Nella speciale scala di valutazione di vinialsuper, sfiora la vetta con un punteggio di 4,5 su 5. Prezzo eccezionale per un vino così “pulito” e capace di non stancare mai.

LA VINIFICAZIONE
Vinificazione molto semplice per ottenere Myrtò. Le uve di Croatina vengono raccolte e pigiate. Il mosto viene quindi messo in botti d’acciaio a temperatura controllata, per un tempo che varia (a seconda dell’annata) dai 7 ai 10 giorni.

In questo periodo vengono eseguiti continui rimontaggi, in modo da tenere sempre bucce (cappello) bagnate e per “caricare” il vino di colore e profumi. Finita questa fase, il mosto viene svinato e le bucce pressate in maniera soffice.

La fermentazione alcolica e malolattica prosegue in botti di acciaio, a temperatura controllata. Una volta terminata si procede al travaso, per separare il vino dalla feccia (residuo di fermentazione). L’affinamento prosegue in acciaio per circa 6-8 mesi, prima di essere pronto per la bottiglia.

“Tengo a precisare che viene aggiunta solforosa durante la vinificazione – commenta Giorgio Perego – ma non lieviti selezionati, né altri tipi di sostanze chimiche. Le chiarifiche vengono fatte solo con bentonite”.

“Per quanto riguarda la dicitura ‘qualità vegetariana’ – aggiunge il titolare della cantina pavese – si tratta di un marchio che certifica il non utilizzo di generi derivati da animali (albumine, caseine o gelatine che generalmente vengono utilizzate per le chiarifiche)”.

“Oltre a questo – continua Giorgio Perego – vengono certificati anche gli imballaggi (colle delle etichette e colle dei tappi, qualora venissero utilizzati gli agglomerati). Siccome pensiamo che il vino nasca ‘vegano’, facciamo il possibile per mantenerlo tale e ci teniamo che il consumatore lo sappia”.

“Per questo motivo – aggiunge il titolare della cantina dell’Oltrepò pavese – abbiamo pensato di appendere al collo della bottiglia e di far stampare sulla retro etichetta un qr code, grazie al quale l’acquirente può trovare tutte le informazioni utili. Siamo arrivati al punto di pubblicare la tracciabilità del prodotto, partendo dalle vigne alla bottiglia finita, in modo che il consumatore abbia un’idea precisa di come venga prodotto il nostro vino.

LA CANTINA
“Tradizione” e “innovazione” sono le parole d’ordine della Perego & Perego. A dirigere la cantina sono i due fratelli Marco e Giorgio Perego, che hanno deciso di rifondare l’azienda agricola del bisnonno Ernesto. Siamo a Rovescala, sulle colline dell’Oltrepo Pavese.

Un territorio tutto da scoprire per gli enoappassionati lombardi e italiani. E anche per la Gdo, raramente impegnata a scovare “chicche” nella nuvola di fumo creata dai grandi gruppi e dagli imbottigliatori. Polvere nella quale si distingue, certamente, questa ottima Croatina.

Trentamila le bottiglie di Myrtò che finiscono sugli scaffali del colosso milanese della grande distribuzione, su una produzione complessiva di 70 mila bottiglie per la la cantina Perego & Perego. Un rapporto, quello con la Gdo, avviato nel 2004.

Prezzo: 3,99 euro
Acquistato presso: Esselunga

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Vini al supermercato

“Vini secondo natura”: epic fail di Carrefour

Sarà che “Vini secono Natura” è il claim di uno dei Consorzi di “Vini Naturali” italiani, che organizza ogni anno una manifestazione in Veneto, a Cerea. Fatto sta che il volantino Carrefour dedicato ai vini vegan, bio e senza aggiunta di solfiti sta facendo discutere la parte più “green” del web.

“Vini secondo natura” è appunto il titolo scelto per questa pagina del volantino del colosso francese della Grande distribuzione. E non è neppure la parte più divertente. “Prova la nostra gamma 100% naturale”: vini vegani, senza solfiti e biologici”, si legge appena sotto. Un po’ come se si trattasse del nuovo panino gourmet di Mc Donald’s. “Ti offriamo un gusto autentico, nel rispetto dell’ambiente”. “Dell’ambiente”, avete letto bene.

Il fenomeno delle vigne e dei vignaioli inquinanti è noto solo a Carrefour. Ma non è ancora finita. Il “vino vegano” sul catalogo viene descritto come “dal gusto, sapore e aspetto inalterato”.

Il “vino biologico” è invece speciale, sempre secondo Carrefour, perchè “dal vigneto alla cantina viene seguito un processo controllato: i grappoli d’uva sono prodotti senza additivi chimici e trattati utilizzando solo prodotti enologici certificati, per un prodotto biologico in tutto e per tutto”.

Infine, Carrefour ci mette qualche parolona tratta dal dizionario delle Scienze, per vendere qualche bottiglia di “vino senza aggiunta di solfiti” in più: “Quando si parla di ‘vino senza solfiti’ si intende senza conservanti aggiunti, con funzioni anti enzimatiche e antiossidanti. Per garantire un sapore genuino e un aroma naturale”. Una supercazzola, bella e buona.

L’ANALISI
La verità è che, poi, sotto a questo elenco di castronerie, si trova una proposta di 8 etichette di vini dalle caratteristiche sopra descritte. E il pasticcio è completo. Perché accanto a produttori come Teo Costa, vero e proprio pioniere, in Piemonte e in Italia, del vino senza solfiti aggiunti nella grande distribuzione, troviamo imbottigliatori emergenti nel panorama del bio come “Na.Ve”, Natale Verga di Cermenate, provincia di Como (il vino che propone Carrefour è un Nero D’Avola).

E allora una cosa ce la insegna, questo epic fail della comunicazione Carrefour: che il vino ha bisogno di rispetto. Anche dai grandi gruppi e dalle multinazionali. Altrimenti, avrà sempre ragione chi considera il vino al supermercato alla stregua di satana. Alla faccia delle catene – e sono tante in Italia – che lavorano quotidianamente per offrire ai propri clienti vini di qualità, al giusto prezzo. Senza trattare i clienti come polli da abbindolare.

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Chianti Superiore Docg 2015 Vegante, Sensi Vini

(3 / 5) Un packaging invitante con il quale Sensi Vini da sempre si distingue sugli scaffali del supermercato per un vino biologico e  vegano. Ecco i tre “assi”che l’azienda di Lamporecchio sfodera sul tavolo da gioco del consumatore della Gdo. Il quarto asso è naturalmente il vino. Dopo il Sangiovese Igt Ninfato, “scartiamo” il Chianti Superiore Docg, vendemmia 2015, Vegante.

LA DEGUSTAZIONE
Se fosse un aggettivo, il Chianti Superiore Docg 2015 Vegante di Sensi sarebbe  “delicato”. Già dal colore rosso rubino chiaro (delicato), ma brillante e luminoso. Assolutamente limpido, nonostante non sia filtrato.

Un profumo di ciliegia fine lo contraddistingue al naso: semplice, leggero.  “Delicato” per il Vegante potremmo scriverlo all’infinito, per tutte le sue caratteristiche gustative. Anche al palato è lieve, leggiadro nel corpo, carezzevole nel tannino.

Un Chianti un po’ “atipico”, ma fresco e gradevole, con una retrogusto fruttato sufficientemente persistente. Sangiovese light  (12,5%) da gustare anche con qualche grado in meno, abbinato a verdure grigliate, legumi e piatti della cucina vegana o “veganizzabili”.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uvaggi storici del Chianti accuratamente selezionati ed allevati a cordone speronato in zone collinari  a 150-250 mt s.l.m., costituite da terreni prevalentemente argillosi, calcareo-marnosi e con prevalenza di sabbia e ciottoli. Le rese delle uve per ettaro non superano i 90 q.li e la resa massimo di uva in vino non supera il 70%.

Da un attento controllo ed analisi delle uve viene determinato il periodo di raccolta ottimale nella fine di Settembre metà Ottobre. Le uve sono selezionate manualmente. La fermentazione alcolica viene condotta in serbatoi di acciaio a temperatura controllata di 24/28 °C per circa 10-12 giorni di macerazione sulle bucce utilizzando tecniche di rimontaggio.

La fermentazione è spontanea, con lieviti indigeni. Il vino viene affinato in acciaio dove svolge la malolattica e viene conservato fino all’imbottigliamento. Non viene filtrato e la certificazione vegana garantisce che nei processi produttivi non venga utilizzato alcun prodotto di derivazione animale.

La storia della famiglia Sensi risale al 1890. La maggiore concentrazione sulla viticultura però si ha con la terza generazione, ma è con la quarta generazione, a partire dalla fine degli anni ottanta che l’azienda diventa leader anche nei mercati internazionali.

Dopo un periodo di smarrimento,  nel 2004, per la prematura scomparsa di Marco Sensi, Massimo, a testa bassa, prende il testimone dell’azienda e porta avanti tutti i progetti avviati con il fratello. Oggi, nelle due fattorie di proprietà, la Tenuta del Poggio e la Fattoria di Calappiano, dispone di 100 ettari tra vigneti e uliveti e di una moderna cantina di 5000 mq.

Prezzo: 7,90 euro
Acquistato presso: Bennet

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Vini al supermercato

Merlot Doc Lison Pramaggiore Tenuta del Giaj 2015, Le Carline

(3 / 5) Vino ”eticamente corretto” il Merlot Doc Lison Pramaggiore Tenuta del Giaj prodotto dall’azienda agricola Le Carline di Pramaggiore presente con due rossi e due bianchi sullo scaffale del supermercato. Biologico, vegano e senza solfiti il tris di aggettivi a corredo del prodotto.
Tipologia di vino che risponde ad una richiesta di mercato, che seppur ancora di nicchia, si sta facendo sempre più strada nella nostra cultura e nella grande distribuzione. La menzione “vegano”, non passa inosservata in un supermercato ”generico” e non specializzato, ragion per cui finisce sotto la nostra lente di ingrandimento.
LA DEGUSTAZIONE
Appena aperto sembra avere un sentore acre,  quasi ”acetico”, che sparisce con una adeguata ossigenazione. Dopo un’oretta dall’apertura, il Merlot Doc Lison Pramaggiore Tenuta del Giaj prodotto dall’azienda agricola Le Carline prende vita e si rivela un vino totalmente diverso. Finalmente lo spettro olfattivo si delinea anche se resta pressoché semplice: vinoso con leggeri sentori fruttati ed erbacei.
Al gusto è di corpo medio, caldo ”meno”: sembra leggermente vivace, rotondo e secco. Un vino fresco, leggermente sapido e giustamente tannico. Leggero con una gradazione del 12% di alcol in volume è un vino tranquillo da tutto pasto che si fa bere comunque con piacevolezza. Impiega un po’ a carburare il che potrebbe essere di difficile interpretazione per i consumatori più impazienti.  Non è il classico vino chiavi in mano o da ”colpo di fulmine”, richiede una “conoscenza” primaria minima prima di rendersi più interessante.
Sicuramente di ottimo rapporto qualità prezzo in un segmento di mercato che risulta quasi sempre poco accessibile è adatto ad arrosti, fritti ed umidi, carni bianche e rosse oppure da abbinare a salumi e da giovanissimo anche alla frittura di pesce, per buona pace dei vegani.
LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve 100% Merlot nella zona Lison Pramaggiore secondo le regole del reg.UE 203/2012 per il vino biologico e con il disciplinare per la certificazione dei prodotti destinati ai consumatori vegetariani e vegani. Il prodotto è quindi frutto della sola fermentazione del succo di uva senza aggiunta di alcun additivo. Dopo il raccolto le uve vengono pulite e raffreddate e le bucce macerate in via dinamica con follatura tradizionale. La fermentazione avviene a temperatura controllata. Dopo la malolattica e il contatto per alcuni mesi con la propria feccia fine, il vino viene illimpidito e conservato a temperatura controllata in acciao prima di essere imbottigliato.
La linea di prodotti a marchio ”Tenuta del Giaj” raggruppa i vini destinati ai negozi della Grande Distribuzione Organizzata. Giai è una frazione di Annone Veneto, una delle Città del Vino facenti parte dell’area Doc Lison Pramaggiore insieme alla stessa Pramaggiore, San Stino di Livenza e Portogruaro, dalla quale provengono  parte delle uve biologiche utilizzate. Dal 1988 l’azienda agricola Le Carline di Pramaggiore produce vini biologici e dal 2010, per seguire la crescente richiesta  di consumo di alimenti senza sostanze chimiche, ha investito anche nella linea senza solfiti aggiunti.
Prezzo pieno: 5.90 euro
Acquistato presso: U2/Unes
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