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La Gdo conquista Tognazzi: “Antani”, “Come se Fosse” e “Tapioco” da Simply Market. Supercazzola all’Horeca?

Galeotta fu quella serata di degustazione a Milano, il 12 novembre dello scorso anno. Sbarco ufficiale nel capoluogo lombardo per i vini di Gianmarco Tognazzi e della sua cantina La Tognazza Amata.

Tra i soliti flash dei fotografi, un colpo di fulmine colpisce l’attore, neo vignaiolo nella sua Velletri: quello per la Gdo. Il più improbabile.

Una sbandata divenuta ormai una storia seria. Mica roba di una sola sera. Un golpe alla coerenza del braccio destro di Tognazzi, Alessandro Capria, intervistato in quell’occasione da vinialsuper: “No assoluto ai supermercati – dichiarava -. Abbiamo la ferma intenzione di rimanere fedeli a chi ci ha premiato sin dall’inizio: la ristorazione. In questa fase storica di grande attrito tra Gdo ed esercenti dei locali, sarebbe un po’ come tradire chi ha creduto in noi dal principio. Puntiamo tutto sulla parola buona che può uscire dalla bocca di chi già ci conosce e sa come lavoriamo”. Ah, quella sera. Quella. Sera.

LA STORIA
Le luci di Milano sono ancora più belle, se le guardi dall’alto. E a Terrazza 12, location “vip” al decimo piano del Brian&Barry Building di via Durini 28, in zona San Babila, Milano ti sembra di poterla stringere in un pugno. Ma a volte conta di più una stretta di mano. Al vicino di cravatta.

In sala, quella sera, tra belle donne (di silicone) dotate e (più o meno) vip del mondo della radio, del cinema e dei salotti della Milano bene, c’era anche “qualcuno dello staff Simply Market“. Avete presente? Insegna con la scritta rossa. La “Y” che corre da destra a sinistra – ma in senso inverso rispetto alla “S” di Esselunga – a sottolineare il concetto: “Market”. Ecco, quel Simply lì. C’erano anche loro, quella sera, a Terrazza 12.

Gente che sa convincere. E stringere mani come pochi. I vini de La Tognazza Amata, di lì a poco, iniziano ad essere distribuiti in tre supermercati Simply. “Il progetto della cantina si è evoluto – dichiara oggi a vinialsuper Alessandro Capria -. Da inizio anno abbiamo cambiato enologo. Adesso siamo seguiti da Franco Bernabei, uno che ha lavorato per aziende del calibro di Fontodi, Fèlsina e Selvapiana (guadagnandosi il soprannome di Mr Sangiovese, ndr) e da suo figlio Matteo”.

La prende alla larga, Capria. Al telefono, andiamo noi al punto. E lo facciamo alla Adelmo Stecchetti, indimenticato personaggio di “Mai dire…” interpretato da Bebo Storti: “Senti maaa, Simply?”. “Quello con Simply – risponde Capria – è un progetto limitato e con regole ben precise. Con i rappresentanti dell’insegna, incontrati quella sera a Milano, abbiamo concordato di distribuire i vini della Tognazza solamente in tre punti vendita del centro, tutti realizzati alla stessa maniera: appena entri, cioè, trovi l’enoteca. Si tratta infatti di tre negozi realizzati dopo l’acquisizione di altrettante ex enoteche. Più avanti, dopo l’enoteca, trovi il resto del supermercato, con un’offerta di prodotti gourmet. Non si tratta, dunque, della classica formula di supermercato”.

I tre punti vendita Simply, insegna della grande distribuzione controllata dal gruppo Auchan, sono in realtà superette, formula che coniuga qualità dell’offerta e comodità della location, solitamente su vie a folto scorrimento di pedoni.

“Abbiamo sposato la proposta di Simply – continua Capria – perché sembra di entrare in un’enoteca vera e propria. Fanno vendita assistita dei vini, con personale formato. Inoltre è bello poter vedere i prodotti della Tognazza accanto a prodotti gastronomici di un certo livello. Un bel posizionamento, insomma, per i nostri vini. In tre belle ‘vetrine’ milanesi, ben frequentate. Non demonizzo nessuno, neppure la Gdo se andiamo verso questa direzione”.

I NUMERI
I volumi d’affare non sono certo quelli delle referenze di punta del vino al supermercato. Numeri che La Tognazza Amata non potrebbe neppure permettersi, con un totale di 120 mila bottiglie prodotte all’anno. “Si parla di due o tre cartoni per ordine, che riceviamo direttamente dai responsabili delle enoteche Simply. Il nostro vino, dunque, non ristagna lì in magazzino”, precisa Capria.

“Peraltro – aggiunge il braccio destro di Gianmarco Tognazzi – l’insegna si è dimostrata sensibile anche al nostro prezzo consigliato di 11 euro, per i tre vini della Tognazza. Attualmente si trovano a scaffale a 10,50 euro, il che ci soddisfa”.

Se Simply Market soddisfa le esigenze della scanzonata banda di Velletri (a parte, di recente, un richiamo richiesto su un centinaio di bottiglie finite “per errore” – del distributore o dell’insegna? Non lo sapremo mai – in altri tre punti vendita del capoluogo) qualche problema, La Tognazza, l’ha avuto con Eataly.

A raccontarlo è lo stesso Capria: “Abbiamo scoperto che uno degli chef ospiti degli appuntamenti culinari di Eataly aveva in carta i nostri vini, nel suo ristorante. Inoltre nutriamo dubbi sulla gestione del magazzino: i nostri vini venivano ordinati e messi in vendita con tempistiche sbagliate. E’ capitato di trovare la vendemmia vecchia a scaffale. Anche per questo abbiamo deciso di interrompere i nostri rapporti con Farinetti”.

Ci ha provato anche Coop Tirreno con La Tognazza Amata. Il progetto è quello di posizionare la linea di vini di Gianmarco Tognazzi quantomeno a Firenze. “Ma abbiamo rifiutato – ammette Alessandro Capria – perché, con tutto il rispetto, quella sì avrebbe significato un vero e proprio ingresso nella grande distribuzione organizzata. La proposta, insomma, non garantiva gli stessi standard di vendita assistita e nei confronti dei clienti. Problema che nel contesto dei tre Simply Market di Milano non si pone affatto”.

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Vini al supermercato

Rosso Conero Dop 2013, Azienda Agricola Santa Casa Loreto

(3,5 / 5) Non poteva che attrarre il nostro interesse il Rosso Conero Dop 2013 prodotto dall’Azienda Agricola Santa Casa Loreto (AN).

In etichetta la riproduzione del complesso della Basilica a ”dominare” lo scaffale così come l’imponente cupola rinascimentale del Santuario fa con il panorama circostante, da diverse angolazioni, lì a Loreto.

LA DEGUSTAZIONE
Di un bel rosso rubino vivace, il Rosso Conero Dop 2013 dell’Agricola Santa Casa Loreto ha un’espressione vinosa gradevole, tipica del vitigno nei ricordi di piccoli frutti rossi di sottobosco.

Al naso, tra il ribes rosso, il lampone e il mirtillo giungono anche accenni di pepe nero e lievi note balsamiche.

In bocca è piacevolmente morbido e fruttato, con tannini fini. Sul finale, discretamente persistente, ritorna anche la balsamicità che ricorda il mirto.

Un calice che nel suo “non dinamismo” trova il perfetto equilibrio sulla tavola di ogni giorno, il tutto accompagnato da un ottimo rapporto qualità prezzo. Il Rosso Conero si abbina in genere a piatti saporiti, salumi, formaggi stagionati.

LA VINIFICAZIONE
Il Rosso Conero Dop 2013 Agricola Santa Casa Loreto è prodotto con uve Montepulciano in purezza. I vigneti si trovano a un’altezza di 100-150 metri sul livello del mare, su terreni argillosi allevati in parte a guyot e in parte a cordone speronato. La vendemmia viene effettuata nella seconda settimana di ottobre.

La vinificazione, effettuata per conto della Santa Casa dalla Viti Vinicola Costadoro di Loreto, è tradizionale in rosso: temperatura controllata, con macerazione sulle bucce di 8/10 giorni e frequenti rimontaggi. Successivamente il vino affina per un anno in acciaio e cemento e quindi ancora per due mesi in bottiglia, prima della commercializzazione.

L’Azienda Agricola Santa Casa Loreto dispone di circa 1400 ettari di cui 50 dedicati alla viticultura. Una produzione vincola di fatto cominciata nel XIV secolo, quando il vino veniva prodotto principalmente per consumo interno e per i pellegrini. La distribuzione nei negozi è storia recentissima, dal 2014.

Prezzo: 4,90 euro
Acquistato presso: Ipersimply

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Vino al supermercato: crescono Doc e spumanti. Il “bio” non è più una nicchia

Crescita significativa delle vendite delle bottiglie di vino a denominazione d’origine e degli spumanti; il vino biologico prosegue il suo percorso di uscita dalla nicchia di mercato; flessione dei vini nel brik di cartone e in tutti quei formati che non siano la bottiglia da 75 cl. Queste le anticipazioni della ricerca sull’andamento del mercato del vino nella Grande distribuzione nel 2016 svolta dall’istituto di ricerca IRI che sarà presentata a Vinitaly (a Verona 9/12 aprile).

Quello della Grande distribuzione si conferma il canale di vendita di gran lunga più grande nel mercato del vino con 505 milioni di litri venduti nel 2016 per un valore di un miliardo e mezzo di euro. In un anno di sensibile contrazione dei consumi familiari, il mercato italiano del vino gode di una relativamente buona salute, come testimoniato anche dalle vendite nei supermercati.

I vini a denominazione d’origine (in bottiglia da 0,75lt) aumentano del 2,7% in volume (e del 4,4% in valore) con 224 milioni di litri venduti, proseguendo nel trend già promettente del 2015 (+1,9%). Per il secondo anno consecutivo le vendite in promozioni rimangono statiche ed i prezzi medi sono in risalita. Va sottolineato il successo degli Spumanti che fanno segnare nel 2016 una crescita di oltre il 7% con 54 milioni di litri venduti, bissando l’ottimo risultato del 2015.

La crescita degli spumanti riflette una destagionalizzazione delle vendite di bollicine conseguenza di un crescente uso nel consumo quotidiano – fa notare Virgilio Romano, Business Insight Director di IRI -. Tale aspetto ci permette di dedurre che lo spumante attira nuovi consumatori e potrebbe rappresentare una tendenza di rottura nelle tradizionali abitudini del bere italiano”.

I VINI BIOLOGICI
I vini biologici fanno registrare una crescita a due cifre impressionante per un mercato ancora giovane, soprattutto nella Grande distribuzione: +25,7% in volume con 2 milioni e mezzo di litri venduti.

“I primi dati sul mercato del vino nella Grande Distribuzione confermano la ripresa del mercato interno del vino in Italia – ha commentato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere -. I consumatori cercano sugli scaffali sempre più il vino di qualità, con un conseguente aumento dei prezzi medi. E’ un processo che è sempre stato sostenuto da Vinitaly che da 13 anni organizza e promuove l’incontro tra cantine e Grande distribuzione in convegni e incontri B2B”.

VINI IN PROMOZIONE AL SUPERMERCATO
Nonostante la leva delle promozioni, che tuttavia si mantiene ferma al 50% da due anni, i valori del vino venduto continuano a salire: le bottiglie a denominazione di 75cl hanno un prezzo medio di poco inferiore ai 5 euro (4,81 euro al litro). Ancora un anno negativo per le vendite del vino in brik (- 2,5%) ed un crollo per tutti gli altri formati: – 8,6% per il vino confezionato da 0,76 a 2 litri e – 9,7% per formati diversi da questi (tutti dati in volume).

Questi dati condizionano il dato complessivo del vino confezionato, che è di -1% a volume e + 1,1% a valore. Tra i formati differenti dalla bottiglia di 75cl si afferma soltanto il Bag in Box con 12 milioni di litri venduti ed una crescita dell’11,7% in volume.

Sul podio dei vini più venduti d’Italia si piazzano i tre inattaccabili campioni, nell’ordine: Lambrusco, Chianti, Montepulciano d’Abruzzo. Si fanno notare le performance del Nero d’Avola (Sicilia), Vermentino (Sardegna), Muller Thurgau e Gutturnio (Lombardia) (che crescono in percentuale più del 4%).

I VINI IN ASCESA
Tra i vini ’emergenti’, cioè con una maggiore progressione di vendita a volume salgono sul podio, nell’ordine: Ribolla Gialla (Friuli Venezia Giulia), Passerina (Marche), Valpolicella Ripasso (Veneto). Si conferma la crescita del Pignoletto (Emilia), del Pecorino (Marche/Abbruzzo) e della Passerina (Marche), mentre rientrano in classifica il Grillo (Sicilia) e il Cannonau (Sardegna). Va segnalata la crescita dell’8,2% in volume del Chianti Docg, quindi il top delle denominazioni, che vende quasi 10 milioni di litri per un valore di oltre 45 milioni di euro. I dettagli della ricerca effettuata da IRI per conto di Veronafiere saranno presentati a Vinitaly 2017, lunedì 10 aprile.

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