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Notte Rossa, valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese

Notte Rossa valore top 75 cl nielsen la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese linea vini notte rossa vino salento supermercato winemag intervista luca buratti direttore vendite gdoNotte Rossa consolida la sua posizione di leader nel panorama vinicolo italiano, raggiungendo il primato assoluto delle vendite in valore al supermercato nel formato da 75 cl. Un risultato, confermato dai dati Nielsen riferiti al 2024, che non è frutto del caso, ma di una strategia di marketing costruita sin dagli esordi della linea di vini del Salento nei supermercati italiani, nel 2013. Terre di Sava, con il suo marchio Notte Rossa, è riuscita a conquistare il cuore degli appassionati e a dettare nuove regole in un mercato sempre più competitivo. Superando rivali storici come Antinori, Frescobaldi e Ruffino, sempre protagonisti nelle classifiche nazionali ed internazionali della Gdo. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Il successo di Notte Rossa non è solo nei numeri. Ma nella visione. Puntare sul formato da 75 cl, che rappresenta l’81% del valore totale del mercato vinicolo in Italia, è stata una mossa che ha pagato. Il primato, raggiunto senza dimenticare la formula strategica del bag in box, testimonia l’efficacia di una politica commerciale capace di garantire un prezzo competitivo per vini che possono essere anche considerati premium, come il Primitivo di Manduria e il Primitivo di Manduria Riserva, ambasciatori della Puglia nel mondo. https://www.notterossa.wine/shop/

LA LEADERSHIP DI NOTTE ROSSA IN GDO: UNA VERA CASE-HISTORY 

La leadership di Notte Rossa appare ancora più significativa se si considera il contesto di mercato attuale. Il vino bianco cresce smisuratamente in volume. Tuttavia, sul fronte del valore, il vino rosso continua a dominare. Parte del merito è anche di marchi come Notte Rossa, capaci di costruire in Gdo un’offerta in grado di competere con nomi blasonati, sul fronte della qualità. La capacità di interpretare al meglio il territorio pugliese, con vitigni autoctoni valorizzati attraverso tecniche enologiche moderne ma rispettose della tradizione, è uno dei fattori chiave che hanno permesso a Terre di Sava di emergere. E consolidare, poi, la posizione del proprio brand. otte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.Nel segmento degli spumanti, sempre secondo i dati Nielsen 2024, il Prosecco mantiene il suo dominio incontrastato, rappresentando quasi il 50% del fatturato complessivo.

Anche sul fronte degli sparkling Notte Rossa ha saputo ritagliarsi uno spazio, puntando sul fascino, un po’ “esotico”, delle “bollicine pugliesi”. La capacità di differenziarsi da giganti come Valdo e Zonin dimostra – ancora una volta – la visione strategica del brand, orientato all’espansione in nicchie di mercato ad alto potenziale, pur lontane dal “core business”. I rosati, stabili al 5% sia nei vini fermi che negli spumanti, rappresentano un’ulteriore sfida. Ma anche un’opportunità. Notte Rossa, forte del proprio ruolo in un territorio vocato per questa tipologia di vino, ha tutte le carte in regola per aumentare questa quota, con referenze capaci di attrarre un pubblico giovane e internazionale. La Puglia, del resto, è da sempre terra di rosati d’eccellenza.

IL PACKAGING DI NOTTE ROSSA: L’UOMO, IL CIELO STELLATO, LA LUNA

La strategia vincente di Notte Rossa si riflette anche nelle scelte del packaging. L’etichetta, ormai inconfondibile, caratterizza tutta la linea e rappresenta uno spaccato quasi poetico, per la sua capacità di avvicinare – in pochi, semplici, tratti – l’uomo al cielo, in una notte stellata, grazie solamente ad una scala. Sempre sul fronte del packaging, le confezioni regalo – che incidono per il 2% sul mercato degli spumanti, ma risultano irrilevanti per i vini fermi – rappresentano forse un’opportunità da poter cogliere. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

In questo senso, il confronto con altri competitor che da anni investono su packaging ricercati, potrebbe aprire nuovi scenari di crescita anche per Notte Rossa. In definitiva, Notte Rossa non solo guida il mercato italiano del vino nel formato da 75 cl, ma prova a dettare nuovi standard di qualità e innovazione. Il tutto, in un contesto “tortuoso” come quello della Gdo e dei vini al supermercato. Dove nulla è dato per assodato. E le potenzialità ancora inespresse del settore non si contano sulle dita di una mano. Lo sa bene Luca Buratti, direttore vendite Gdo di Notte Rossa.

L’INTERVISTA A LUCA BURATTI, DIRETTORE VENDITE GDO NOTTE ROSSA

Luca Buratti, qual è la sua analisi del primato assoluto delle vendite di Notte Rossa nel formato bottiglie da 75 cl al supermercato?

Notte Rossa non ha come strategia la competizione sul prezzo. Quindi, il primato non può essere inteso sui volumi, bensì sul valore. Da sempre la nostra politica è attenta al giusto rapporto prezzo/qualità, che non vuol dire “prezzo basso”, ma prezzo corretto nei confronti del prodotto offerto al mercato. Questo aspetto, sempre tenuto in evidenza, oggi ci premia. Siamo la prima cantina nel mercato moderno, per valore complessivo, con il formato da cl.75 (formato che rappresenta il 98% delle nostre vendite) e questo è dovuto al riconoscimento da parte dei nostri clienti della qualità dei nostri vini.

In tempi di contrazioni generalizzate delle vendite, il brand Notte Rossa si conferma solidissimo e, grazie al primato del formato 75 cl, diventa “case-history”. Quali sono stati, secondo lei, i fattori chiave che hanno permesso di raggiungere questo importante traguardo?

La determinazione nel mantenere la promessa del miglior rapporto prezzo/qualità possibile. Il consumatore riconosce e premia la nostra coerenza, mantenendo elevati i momenti di acquisto fuori dalle promozioni. E dando così dimostrazione che Notte Rossa si acquista per la qualità e non per il prezzo. Altro importante aspetto è rappresentato dal packaging. Aver scelto in passato l’immagine iconica della “scaletta” con la luna, ha fatto sì che il cliente ci riconosca con grande immediatezza. E che, in modo simpaticamente affettuoso, ci identifichi come il vino “della scaletta”.

Ultimo ma non meno importante, l’aspetto di coerenza nella gestione del prezzo. Non ci siamo mai fatti prendere dall’enfasi del successo, mantenendo i prezzi sempre nella corretta fascia di accessibilità quotidiana, ritenendo che la promessa che abbiamo fatto al nostro cliente, di essere il miglior vino per i momenti di consumo giornalieri che può trovare. Il rispetto della fiducia che i clienti ci riconoscono, ci ha premiato e continuerà a farlo. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese. https://www.winemag.it/luca-buratti-e-le-sue-terre-di-sava-tutti-i-segreti-del-brand-notte-rossa/

Il mercato dei vini bianchi ha sorpassato quello dei rossi a livello di volume, ma il rosso resta dominante in termini di valore. Come si inserisce Notte Rossa in questa dinamica e quali sono le vostre strategie per il futuro?

Siamo una cantina salentina ed è importante fare bene quello che ci rende riconoscibili da sempre. I vini rossi innanzitutto. Del resto, se è vero che il mercato, negli ultimi anni, premia i vini bianchi, non dimentichiamo che il vino rosso esprime ancora e lo farà sempre, esempi di altissima qualità, con bottiglie iconiche di fama mondiale. Non possiamo dimenticare che i maggiori vini di pregio sono rossi, che la storia enologica è stata influenzata in maniera determinate dai vini rossi e che, nel top di gamma, il consumatore li riconosce come garanzia di qualità.

Ovviamente il vino bianco merita ampiamente il successo raggiunto. Successo che risiede sostanzialmente, a mio avviso, in due fattori, la maggior freschezza e facilità nella bevuta ed una inferiore gradazione alcolica. I nostri vini bianchi sono una espressione del territorio che si esprime in vitigni come la Verdeca, il Fiano, il Vermentino. Vini che proponiamo con grande successo, in una veste “salentina”, che soddisfa le attese dei nostri clienti.

Un discorso a parte meriterebbero i vini rosati, da anni destinati – secondo alcuni – ad esplodere, ma forse mai decollati in maniera definitiva. La quota di Notte Rossa è stabile ma il potenziale del territorio pugliese, soprattutto in questa tipologia tradizionale, suggerisce che possiate fare qualcosa di più. Ci state pensando?

Questa attesa di una “esplosione” del rosato, mi sembra più una enfatizzazione di marketing, che non un oggettiva situazione di mercato, forse dovuta alla speranza che ci si possa avvicinare al consumo dei cugini d’oltralpe (36% del totale vino). Quello che osserviamo, con soddisfazione, non è tanto il forte sviluppo dei volumi, ma la stabilità degli stessi. Per decenni abbiamo assistito ad un mercato del rosato che ciclicamente cresceva e con rapidità calava. Oggi la situazione sembra essere differente. Il mercato del rosato copre circa il 4% del totale. E si sta dimostrando stabile. Facendo sì che – sia i produttori che la distribuzione – possano finalmente investire in questo comparto, con programmi di medio termine.

I vitigni pugliesi aiutano, ragionando “in rosa”…

La proposta di Notte Rossa è innanzitutto quella di un vino di elevata qualità che, nel rosato più che in altre tipologie, è indispensabile per garantire al prodotto le peculiari caratteristiche di freschezza, aroma e gradevolezza del colore. Il nostro Primitivo Rosato ed il Negroamaro Rosato sono figli di una selezione in vigna e di una sapiente capacità dei nostri enologi, che riescono a garantire un’importante durata del prodotto e delle caratteristiche prima citate. Sicuramente stiamo pensando ad un’ulteriore espansione della proposta. In arrivo c’è il Susumaniello rosato. Un vino che risponde alla richiesta non solo di un rosato più delicato, ma anche di un vino figlio della storia del territorio. Che si affianchi ai due vitigni iconici del Salento.

Ho l’impressione che in Italia, più che all’estero, si sottovaluti ancora il potenziale del packaging, in particolare delle “confezioni regalo”. Siamo riusciti a sdoganare lo spumante dai momenti di festa: quando riusciremo a fare lo stesso con le “confezioni regalo”, che continuano ad avere un impatto maggiore sugli spumanti rispetto ai vini fermi? Avete in programma iniziative per colmare questo divario?

Sono anni che le confezioni regalo perdono interesse da parte del cliente finale. La ricerca di una sempre maggiore importanza in ciò che si regala, fa sì che la scelta si rivolga più verso la singola bottiglia di elevata qualità, che non verso le ormai obsolete “valigette” in cartoncino o confezioni fantasiose. Per questo motivo la nostra strada in questo segmento ci vede più attenti alla valorizzazione delle eccellenze. Con un’attenzione verso le Riserve ed il formato magnum, che oggi attraggono di più. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Un altro tema interessante è quello del bag in box: Notte Rossa non lo sottovaluta, come dimostra la presenza di questo formato anche sul vostro shop online. Come vi orientate in questo segmento?

La storia del vino è fatta anche di grandi formati, che rappresentano più che altro un maggior livello di servizio nel vino di consumo giornaliero. Fino a qualche anno fa sugli scaffali dei supermercati si vedevano pesanti dame di vetro, da 3 o da 5 litri, che soddisfacevano la richiesta di un vino di qualità accettabile ad un prezzo contenuto per unità di misura. Il cambio generazionale ha portato ad un diverso modo di approcciare e consumare il vino, con una ricerca da parte delle generazioni più giovani che premia la qualità rispetto alla quantità, facendo si che questa tipologia di contenitori abbia sempre meno interesse ed infatti sono quasi totalmente scomparsi dagli scaffali. Nel frattempo, la tecnologia del confezionamento si è evoluta fornendoci la possibilità di produrre il vino nel formato Bag in Box.

Per noi la scelta è caduta nel formato da tre litri, più agevole da manovrare in ambito domestico e che, per i bianchi ed i rosati, ha la dimensione ideale per inserirlo nella tasca della porta del frigorifero. Questa innovazione, che esiste comunque da alcuni anni, ha la prerogativa di avere un contenitore a tenuta stagna e buon isolamento rispetto alla luce, al calore e soprattutto all’aria esterna (grazie alla sacca interna) con una moderata rigidità del contenitore fornita dall’involucro esterno (in modo da essere trasportato e stoccato in maniera più agevole rispetto ad una semplice sacca). Grazie ad un piccolo rubinetto alla base consente la fuoriuscita del vino per gravità. Ma, ancor più importante, ne garantisce la conservabilità per settimane dopo l’apertura, mettendolo al riparo dall’ossidazione, grande nemico della sua conservazione. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Qual è la sua visione sul futuro del vino in Gdo?

La Grande Distribuzione, nell’ultimo decennio ed ancor più nel funesto periodo del Covid, ha implementato la proposta assortimentale, ampliandola verso vini di qualità e riducendo in maniera importante la fascia di prezzo basso. Questo ha fatto si che in quasi tutte le insegne si assista alla presenza di scaffali che sono diventati vere e proprie enoteche, in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze della clientela. Inoltre, nelle insegne più attente al livello di servizio, sono comparse varie modalità per dare al cliente informazioni su provenienza, caratteristiche organolettiche, abbinamenti.

Arrivando fino alla tipologia di bicchiere da usare, così da semplificare la scelta. Che rimane quasi sempre autonoma e che, non dimentichiamolo mai, è effettuata da un cliente che difficilmente ha competenze specifiche nel vino. In definitiva, il settore vino nel canale moderno è ancora in fase di crescita, verso la qualità e l’attenzione al cliente. Non dimentichiamo che attraverso la Gdo transitano le vendite di circa il 70% di tutto il vino che si vende in Italia.

La valorizzazione dei vitigni autoctoni è uno dei vostri punti di forza, parte integrante della strategia del Salento del vino. C’è un vitigno pugliese su cui puntate in particolare per i prossimi anni?

Ritengo che andare a cercare la novità a tutti i costi, la particolarità per creare interesse, sia sbagliato. Il Salento è universalmente associato a due vitigni principe, il Primitivo ed il Negroamaro. Ovviamente questi due vitigni si declinano poi in vari aspetti, Riserve, Rosati, IGP e DOP. La nostra missione è fare al meglio quello che già sappiamo fare molto bene. Questo non vuol dire che ci arrocchiamo su questi due vitigni, perché abbiamo anche grande attenzione verso il mercato. Quindi la crescita dei vini bianchi ci ha stimolato ad andare verso Verdeca, Fiano e Vermentino. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Il primo decisamente nativo, mentre gli altri due, presenti anche in altre zone enologiche della nazione, in Salento si avvalgono di un terroir e di un clima che li rendono unici, quindi con una valenza di autoctonia. In ultimo, per soddisfare i nostri clienti più esigenti e sempre in tema di autoctono, lo scorso anno abbiamo implementato la proposta con il Susumaniello. Un vitigno che, insieme al Negroamaro, rappresenta la storia enoica del Salento, affondando la sua origine in un passato molto lontano, con caratteristiche uniche. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

E che dire dei vini dealcolati? Qual è la posizione di Notte Rossa?

Ho un po’ di scetticismo verso questa nuova frontiera dell’analcolico in prodotti che la tradizione vuole abbiano un contenuto alcolico. Se penso alla bevanda più nota in questo segmento di mercato, la birra, non posso dimenticare che per avere un po’ di successo sono passati circa 200 anni. Infatti, la prima birra lanciata su mercato risale al 1842. Dopo tutto questo tempo, oggi siamo ad un 8% di consumi interni. Probabilmente il vino raggiungerà con molta più velocità questo traguardo. Lo farà grazie alle tecnologie, che nel frattempo si sono evolute. E grazie all’esperienza maturata in altri settori.

È mio parere che si debba porre attenzione a questa tendenza, perché un grande marchio non può disattendere le aspettative e le esigenze dei propri clienti. Ma avremo un vino Notte Rossa dealcolato solo quando avremo l’assoluta certezza di gradevolezza del prodotto. Essere i primi, ma non soddisfare i nostri standard, non rientra nella nostra politica.

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Fiano Salento Igp 2019, Notte Rossa

(5 / 5) Ottima annata, la 2019, per il Fiano Salento Igp di Notte Rossa. La cantina salentina presenta sugli scaffali di diverse insegne di supermercati l’ultima vendemmia di un vino bianco dall’eccezionale rapporto qualità prezzo. La 2019, in particolare, sorprende per l’equilibrio e per una beva irresistibile.

LA DEGUSTAZIONE
Il Fiano 2019 Notte Rossa si presenta nel calice di un colore giallo paglierino, di per sé invitante. Al naso richiami netti di frutta esotica tendente al maturo, uniti a una vena salina e a un rinfrescante accenno talcato, che invoglia all’assaggio.

La corrispondenza al palato è perfetta. Si riconferma la freschezza e la vena salina, in equilibrio perfetto con le preziose note fruttate. Elementi che rendono il Fiano Igp Salento 2019 Notte Rossa “pericolosamente” beverino ma non banale. Un vino perfetto come aperitivo, così come con piatti a base di pesce o di carni bianche.

LA VINIFICAZIONE
La zona di produzione del Fiano Notte Rossa è quella collinare, a nord della provincia di Taranto. Il clima è caratterizzato da una buona escursione termica tra il giorno e la notte, che garantisce alle uve capacità di sviluppare profumi e complessità. Il terreno è a medio impasto argilloso, poco profondo e con buona presenza di scheletro.

Quattromila piante per ettaro. Le uve vengono vendemmiate nell’ultima settimana di agosto. La vinificazione prevede la criomacerazione in pressa per 6-8 ore. Segue la pressatura soffice delle vinacce, la decantazione statica a freddo e la fermentazione alcolica a 11 gradi centigradi.

Prezzo: 4,99 euro
Acquistabile presso: Carrefour, Coop, Ipercoop, Despar, Conad, Bennet, Sigma, Gala, Tigre, Oasi, Gros

***DISCLAIMER: La recensione di questa etichetta è stata richiesta a Vinialsupermercato.it dall’inserzionista, ma è stata redatta in totale autonomia dalla nostra testata giornalistica, nel rispetto dei lettori e a garanzia dell’imparzialità che caratterizza i nostri giudizi***

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Salice Salentino Dop 2017, Notte Rossa

(3,5 / 5) Non poteva mancare il Salice Salentino Dop nella vasta gamma di vini Notte Rossa, in vendita in numerose insegne di supermercati. Sotto la lente di ingrandimento di Vinialsuper la vendemmia 2017, oggi in commercio.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Salice Salentino Dop 2017 Notte Rossa si presenta di un rosso rubino di buona luminosità e intensità, con lievi riflessi violacei. Al naso il vino è tutto giocato sulla frutta rossa e nera: ciliegia, prugna, mora di gelso. Col passare dei minuti, ecco anche accenni di liquirizia e macchia mediterranea.

Ottima la corrispondenza del naso col palato. Un Salice Salentino di buona piacevolezza, dal sorso fruttato e fresco, con chiusura velatamente salina. Perfetto l’abbinamento con salumi ed affettati, primi piatti robusti, carni rosse e formaggi. La temperatura di servizio perfetta è tra i 14 e i 16 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Il Salice Salentino 2017 di Notte Rossa è prodotto con l’85% di uve Negroamaro e il 15% di Malvasia Nera di Brindisi. Siamo nell’Alto Salento, in Puglia, a circa 100 metri sul livello del mare. Terreni a medio impasto, tendenzialmente sabbiosi, poco profondi e con una buona presenza di scheletro. La coltivazione è a spalliera, con 4.500 viti per ettaro.

La vendemmia avviene generalmente in occasione della seconda metà di settembre. Le uve di Negroamaro e Malvasia Nera di Brindisi vengono sottoposte a una macerazione a temperatura controllata e una fermentazione alcolica con lieviti selezionati, per circa 10 giorni. L’affinamento avviene in barrique di rovere francese, per 4 mesi.

Prezzo: 6,90 euro
Acquistabile presso: Italbrix, Sigma, Conad, Despar

***DISCLAIMER: La recensione di questa etichetta è stata richiesta a Vinialsupermercato.it dall’inserzionista, ma è stata redatta in totale autonomia dalla nostra testata giornalistica, nel rispetto dei lettori e a garanzia dell’imparzialità che caratterizza i nostri giudizi***

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I segreti di Notte Rossa: intervista a Luca Buratti, direttore vendite Grande distribuzione

Una linea di vini dall’invidiabile rapporto qualità prezzo, tra le più complete in assoluto presenti al supermercato. Parliamo di Notte Rossa, brand pugliese che convince nella Grande distribuzione, spaziando dai bianchi ai rossi del Salento. Quali sono i segreti del successo di Notte Rossa? Lo abbiamo chiesto al direttore vendite, Luca Buratti.

Cosa ci fa un pavese in Puglia?
Sono pavese di adozione, anche se alla mia età non ricordo più quando sono stato adottato…, ma le mi esperienze professionali mi hanno portato in varie località della penisola, dal Piemonte alle Marche e dalla Lombardia alla Puglia. Sono arrivato in Notte Rossa attraverso un carissimo amico, nonché collega pugliese, che mi ha fatto conoscere questa stupenda realtà salentina.

Di che cosa si occupa, nel concreto, in qualità di Direttore vendite Grande Distribuzione?
Il mio ruolo in Notte Rossa è quello di gestire il canale della Distribuzione Moderna. Siamo partiti quattro anni fa con un progetto ambizioso per portare sul mercato un vino di grande piacevolezza e qualità, al miglior prezzo possibile. In questi anni abbiamo collocato il nostro prodotto nelle più importanti insegne della distribuzione.

È complicato lavorare con la Grande distribuzione?
Direi che nulla è facile e nulla è complicato. Tutto dipende da come il progetto viene pensato e sviluppato. Il momento più difficile, come immagino sia ovvio, è stato l’inizio. Bisognava far comprendere alla Distribuzione che il concetto di “miglior prodotto al miglior prezzo”, spesso sbandierato con troppa facilità da molti, rispondeva alla realtà.

A volte ci si inoltra per strade tortuose alla ricerca di soluzioni, ma se si è certi che quello che si propone corrisponde a quello che si afferma, non c’è miglior soluzione che una banale prova pratica… l’assaggio e questo abbiamo fatto. Ovviamente i rapporti con le strutture distributive hanno il loro peso nell’abbreviare i tempi.

“Notte Rossa”, un nome affascinante: come nasce il progetto?
Il Salento è stato per molti anni un territorio dal quale i produttori del nord Italia hanno attinto a grandi mani vino per migliorare i loro prodotti o per imbottigliarlo a casa loro e poi distribuirlo. Una cantina come la nostra ha invece tutte le competenze e la tecnologia per produrre e distribuire da sola il proprio vino.

Da qui nasce il progetto Notte Rossa. Dalla volontà di essere direttamente attori nel mercato assumendosi in prima persona le responsabilità che questo comporta. Noi facciamo una “promessa” al nostro cliente e la dobbiamo mantenere responsabilmente. Il nome Notte Rossa prende vita dall’idea di trasmettere attraverso un marchio la magia ed il calore di un territorio magnifico.

Notte Rossa riassume questo. “Il calore della terra del Primitivo di Manduria, alle porte di un selvaggio Salento. La magia delle lunghe estati e del calore che attraversa le vigne, del vento fresco che soffia la notte tra le campagne. Le mani rosse di contadini per la terra bruciata dal sole, da tramonti di fuoco, e la luna rossa che rischiara le notti di lavoro e colora i vigneti”. La senti la magia?

Quali sono i numeri di Notte Rossa?
Parlare di numeri è sempre un po’ riduttivo, soprattutto per un progetto come questo che ha solo quattro anni di vita ed è in tumultuosa crescita. Ad oggi Notte Rossa è in assoluto il marchio leader del mercato moderno. Siamo distribuiti da Sud a Nord nelle insegne della Gdo più significative.

I nostri “campioni” sono il Primitivo ed il Negroamaro, nelle loro varie denominazioni. Dop, Igp, Riserva… Che consentono al nostro estimatore di poter scegliere il vino che meglio si adatta alle necessità di abbinamento gastronomico e alla sua possibilità di spesa.

Ovviamente la proposta Notte Rossa spazia su una gamma più ampia, ma con una regola precisa ed inderogabile. I vini sono tutti del nostro territorio e provengono da uve coltivate nei nostri vigneti. Si ricorda della “Promessa” di cui ho parlato prima?

La via di un marchio di qualità assoluta come Notte Rossa, dedicato alla Gdo, è il futuro per le cantine che vogliono operare con successo nella Grande distribuzione?
Oggi sugli scaffali della Gdo si trovano molte etichette, spesso differenti tra un’insegna e l’altra e credo che questo generi confusione e insicurezza nel momento di decidere l’acquisto.

Una volta il consumatore aveva una importante “fedeltà” verso l’insegna distributiva e quindi la scelta di dedicare un’etichetta specifica per ogni distributore garantiva al cliente finale la certezza di trovare sullo scaffale il vino “preferito”.

Oggi il consumatore ha un tasso di fedeltà all’Insegna molto più basso e quindi diventa fondamentale che possa trovare la medesima etichetta ovunque egli vada. Del resto in tutte le altre merceologie è così da sempre.

Sulla base della sua esperienza, come ha visto cambiare il vino in Gdo negli ultimi anni?
Nel corso degli anni vi è stata un’evoluzione decisa e molto evidente. Siamo passati da metri di scaffale pieni di bottiglioni da un litro e mezzo e dame in vetro da cinque litri, ad un assortimento di bottiglie molto ampio e profondo.

Negli ultimi quindici anni il consumatore ha migliorato abbondantemente la consapevolezza nella scelta e soprattutto si pone davanti allo scaffale con una maggior chiarezza circa le esigenze che il vino che acquisterà deve soddisfare. Una volta e lo dico per aver trascorso ore nelle corsie dei vini, il cliente operava una scelta basata su pochissimi parametri.

Sceglieva tra bianco e rosso, in base alla presenza della promozione, in base a quello che già gli era famigliare e tuttalpiù andava su prezzi alti se doveva fare bella figura a casa o un regalo. Oggi un numero sempre maggiore di clienti sceglie in base alla provenienza, agli abbinamenti gastronomici, al vitigno e la Gdo sempre più tende ad evidenziare queste caratteristiche.

Nell’ultimissimo periodo, la Gdo sta cercando di entrare nell’ambito dell’alta qualità e dei vini blasonati, segmento che da sempre è stato appannaggio delle enoteche tradizionali.

Ritengo questo passaggio un momento positivo per la diffusione della cultura del vino, ma va gestito ed attuato con gradualità, in quanto molti produttori e molti clienti del mondo della ristorazione, a cui quella tipologia di vini si rivolge da sempre, non sono ancora pronti.

L’approccio alla Gdo è cambiato negli anni?
Direi decisamente di sì. Il progetto Notte Rossa ha portato il nostro vino nella Grande Distribuzione in maniera diffusa. Il nostro obiettivo è di essere “ovunque, comunque e quantunque”, perché l’attenzione è focalizzata al cliente finale, che deve trovarci indipendentemente da dove decide di effettuare i suoi acquisti e lo deve fare con la certezza di avere sempre il giusto prezzo.

Oggi i nostri partner della Distribuzione ci considerano un fornitore importante e il riferimento per la produzione vinicola salentina. L’importante crescita dei volumi espressi nel canale moderno fa si che ci sia una maggiore considerazione verso Notte Rossa che noi abbiamo l’obbligo di ricambiare operando con la massima trasparenza e correttezza nei rapporti commerciali, pretendendo dai distributori il medesimo atteggiamento.

Quali sono i progetti futuri di Notte Rossa?
Ne abbiamo molti. Non siamo però ansiosi di realizzarli subito poiché vogliamo che ogni passo si effettuato nel migliore di modi e consolidato. Non abbiamo necessità di “fatturare” ad ogni costo. In questi ultimi mesi abbiamo voluto mettere a disposizione del mercato un nuovo vino, che va oltre il concetto di vitigno focalizzando quello che secondo noi è il primo bisogno di un amante del vino, il piacere nel degustarlo.

E’ nato quindi “Bascià”, un vino rosso di estrema piacevolezza, frutto di una sapiente selezione dei vigneti di Primitivo e Negroamaro e di una grande esperienza enologica che ha saputo fondere questi due potenti vitigni per ottenere un risultato veramente elevato.

Il nostro obiettivo è far si che il cliente abbia una esperienza gustativa di estrema piacevolezza e sappia che “Bascià” è li per replicarla ogni volta che lo desidera. In un prossimo futuro proseguiremo sulla strada che ci è più consona, quella di dare al consumatore nuovi momenti esperenziali di piacere e di ricordo.


***DISCLAIMER: L’intervista è stata richiesta da Vinialsupermercato.it all’inserzionista e condotta in totale autonomia professionale, nel rispetto dei lettori e a garanzia dell’imparzialità che caratterizza da sempre i giudizi della nostra testata***

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