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Luca Gardini, spot per i vini del discount Eurospin: l’intervista

luca gardini sommelier eurospin viniIl miglior sommelier del mondo presta il volto per pubblicizzare i vini di un discount. Non è una barzelletta. Succede per davvero. A 6 anni dal prestigioso riconoscimento della Worldwide Sommelier Association, Luca Gardini si rimette in gioco. E lo fa con Eurospin. La nota catena di discount italiani ha sottoposto al 35enne di Cervia una serie di assaggi. “Alcuni – spiega Gardini – mi hanno piacevolmente sorpreso al primo sorso. Su altri ci siamo confrontati e siamo giunti alla selezione finale. Da lì il progetto di realizzare una linea ‘garantita’, ma in pieno spirito Eurospin, senza brand per contenere i prezzi”. Così, il ‘mezzobusto’ del sommelier emiliano finisce dritto sulla home page del sito web del colosso di San Martino Buon Albergo (Verona). E sui volantini cartacei. Tra una confezione di prosciutto di San Daniele e quattro cotolette agli spinaci a prezzo stracciato, of course.

“Vini Doc, Igt e Docg integralmente prodotti in alcune delle più vocate zone viti-vinicole italiane”, quelli selezionati da Luca Gardini per Eurospin. Si passa dal Barbera D’Asti Docg Superiore a 2,39 euro al Nero D’Avola Terre Siciliane Igt a 1,85. Spazio anche per i vini bianchi. Come il Muller Thurgau Vigneti delle Dolomiti Igt a 2,99 euro, o il Fiano del Sannio Dop a 4,29 euro. Senza dimenticare rosati come quello del Salento, a 1,99. O vini frizzanti come il Pignoletto del Reno Igt a 2,29 euro, o il Verduzzo del Veneto Igt a 1,69. Gardini si materializza in persona in brevi video, sempre sul web, e ne presenta le caratteristiche. Consigliando gli abbinamenti. E tra un bicchiere e l’altro, trova il tempo per rispondere alle domande di vinialsupermercato.it.

Luca Gardini, miglior sommelier del mondo 2010, presta la sua figura per pubblicizzare i vini di un “discount”: com’è nata l’iniziativa?
Credo che tutti abbiano il diritto di bere vino e, anche se non possono o non sono disposti a spendere molto, debbano avvicinarcisi informati, consapevoli, incuriositi

Il miglior vino della cantina Eurospin nel rapporto qualità-prezzo? Nei mesi scorsi, noi abbiamo scovato un buon Aglianico del Salento
A voi la scelta, sono tutti vini che raccontano territori diversi, non ne esiste un preferito, ma di sicuro c’è il preferito per ogni occasione. Potrei comunque fare quello politicamente scorretto e scegliere il Lambrusco della mia Romagna.

Il vino e la Gdo moderna: qual è la sua opinione?
Il tempo a disposizione è sempre meno e poter trovare tutto ciò di cui abbiamo bisogno in un unico luogo, il supermercato per l’appunto, è un vantaggio di questi tempi moderni. La Gdo sta crescendo e non si interessa di vini solo a buon mercato, ma è sempre più attenta alla qualità e alla cura del cliente. Quest’esperienza ne è stato un esempio

In Italia esistono ancora vini “da discount” o “da supermercato”, nell’accezione negativa del termine?
Esisteranno sempre, ovunque. Penso sia per questo che figure come la mia vengono interpellate

Come si sceglie un buon vino al supermercato?
Documentandosi senza dubbio, e poi “sperimentando”. Ognuno ha il suo palato e va rispettato, non finirò mai di ripeterlo. Importantissimi sono anche la presentazione e lo stato di conservazione del vino o del prodotto alimentare che sia

Luca Gardini acquista vini al supermercato? Se sì, quali?
Confesso di avere poco tempo per andare al supermercato. Per fortuna ho qualcuno che ci va al posto mio, ma quando sono in viaggio mi soffermo sempre a guardare quali vini (e come) supermercati e Autogrill propongono al pubblico in giro per l’Italia e per il mondo

Vino e marketing: quanto conta oggi l’immagine e quanto la sostanza?
Quando l’immagine è sinonimo di garanzia non faccio distinzioni. Ricordiamoci che stiamo parlando di prodotti alimentari, la sicurezza prima di tutto. E poi, senza sostanza, l’immagine sarebbe bidimensionale. Non so se mi spiego…

Lo stato di “salute” del vino in Italia: una fotografia di Luca Gardini. Quali prospettive per il vino italiano nel mondo?
Il vino italiano nel mondo non ha ancora la posizione che merita. Dobbiamo collaborare tra italiani, produttori – giornalisti – testimonial, e unire le forze per farlo conoscere sempre di più. Perché chi lo prova, poi non torna più indietro

L’area vitivinicola più sottovalutata d’Italia? Quella, invece, più sopravvalutata
Sottovalutata forse la Sicilia. Ho bevuto grandi Nero d’Avola negli ultimi anni. Con mio grande piacere uno è anche arrivato al 4° posto della classifica Tws-Biwa, di cui sono fondatore con Andrea Grignaffini, che vede premiati i 50 migliori vini italiani da parte di una giuria di esperti internazionale. Sopravvalutata non saprei: amo troppo il vino per dire che qualcosa è “troppo”.

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Vini al supermercato

Lambrusco Igp Marcello, Ariola Vini e Vigne

(3,5 / 5)

Quando ci si avvicina ad una bottiglia di Lambrusco, ci si avvicina sempre con “gioia” e spensieratezza. Forse per la sua leggerezza, per la sua “schiettezza” varietale, perché è un vino “onesto” del quale non ci si stanca, un vino semplice, ma non per questo banale. Finisce oggi sotto la nostra lente di ingrandimento uno di quelli che reputiamo tra i migliori lambruschi disponibili in grande distribuzione, il Lambrusco Igp Marcello prodotto da Ariola Vini e Vigne in provincia di Parma. Versato nel calice, il Lambrusco Igp Marcello si presenta subito con una bella schiuma irruente. Il colore è quello tipico del Lambrusco: rosso intenso con riflessi violacei. All’esame olfattivo è intenso con sentori di mora fragola e lampone. Una volta deglutito, il Lambrusco Igp Marcello mostra una “frizzantezza ” misurata, un corpo leggero, ma di buona avvolgenza.

Il gusto è leggermente abboccato, ma non stucchevole. Buona la persistenza aromatica tutta fruttata sulle more e i lamponi. Una beva  che definiamo irresistibile per una gradazione di soli 10,5% di alcol in volume, ma non per questo da sottovalutare.  Ben due riconoscimenti a livello internazionale per questo Lambusco della linea Grand Cru di Ariola: nel 2016 Medaglia d’Argento agli International Wine Challenge di Londra e nel 2013 Medaglia d’oro al Concours Mondial di Bruxelles. Poche cose da aggiungere dunque su questo Lambrusc: relativamente al prezzo è leggermente superiore alla media per tipologia, ma assolutamente congruo alla qualità, la bottiglia  si distingue facilmente per la sua forma più ampia. Il Lambrusco in cucina si presta a numerosi abbinamenti. Ottimo con il barbecue,  con i piatti tipici della cucina emiliana e parmigiana come tortelli o paste ripiene, salumi, cotechini, pietanze “grasse” in genere, ma anche con piatti di pesce. Va servito rigorosamente fresco ad una temperatura di 8-10 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve 100% vitigno Lambrusco Maestri, il cui nome deriva dalla Villa Maestri sita in località San Pancrazio a Parma.  Un vitigno considerato tra i minori del Lambrusco, spesso vinificato in assemblaggio con altri, ma capace di dare al vino i colori scuri tipici dei lambruschi della zona di Parma. I vigneti di Ariola, azienda nata nel 1956,  si trovano tra i 220mt e i 300mt s.l.m su terreni limosi argillosi. Sono 70 gli ettari vitati tra  bianchi come Malvasia, Sauvignon, Chardonnay  e rossi come Lambrusco, Cabernet, Merlot, Bonarda e  Fortanina.

Prezzo pieno: 5,69 euro
Acquistato presso: U2

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Lambrusco Reggiano Frizzante Doc 2015 Rosato del Campanone, Lombardini

(4 / 5) Sempre alla ricerca di proposte di vini freschi per l’estate, colpisce sullo scaffale una bottiglia renana.

Si tratta del Lambrusco Reggiano Frizzante Doc Rosato del Campanone, vendemmia 2015, imbottigliato dall’azienda Lombardini di Novellara-

“Rosati Medaglia d’Argento 2015” in evidenza sulla bottiglia. “L’ho provato e mi ha convinto molto più dei precedenti rosati di Lombardini. E’ fresco, elegante, piacevole e di bevibilità suprema. Sarà uno dei miei vini dell’estate”. Parole queste di Andrea Scanzi che ha preso spunto da questo vino per il suo capitolo sul lambrusco nel libro “elogio dell’invecchiamento”.

LA DEGUSTAZIONE
Il Rosato del Campanone  è un vino che mette allegria già dal suo colore rubino chiaro: una pozione magica la cui schiuma croccante scalpita nel calice.

Al naso il profumo è fragrante e fruttato di fragola.  Frutto  dominante anche al palato e nella chiusura di buona persistenza. Un vino di acidità fresca, con una bolla spinta, ma gradevole e stuzzicante.

Si lascia bere in scioltezza, è un vino leggero, solo 11% di alcol in volume. Davvero apprezzabile dunque, si abbina a primi piatti, carni bollite e ai piatti più tipici della tradizione emiliana. Un difetto? Forse la scelta della bottiglia, che fatica davvero fatica a stare in frigorifero.

LA VINIFICAZIONE
Il Lambrusco Reggiano Doc Rosato del Campanone è prodotto con uve Lambrusco Salamino e Lambrusco di Sorbara vinificate secondo il metodo charmat in autoclave.

La cantina Lombardini, presente a Novellara dal 1925 produce vini frizzanti e spumanti: per circa il 95% Lambruschi, di cui l’ 85% DOC, da sempre ottenuti da uve selezionate di ottima qualità, provenienti da vitigni autoctoni presenti sul suo territorio. Non dispongono infatti di vitigni propri, ma sono selezionatori di uve.

La Famiglia Lombardini è presente sul panorama enologico italiano da ben quattro generazioni, nel corso delle quali è riuscita a costruire un vasto patrimonio di esperienze, tramandando di padre in figlio l’amore e la dedizione per il mondo del vino e il loro protagonista è da sempre il buon “Lambrusco” per il quale hanno ricevuto diversi premi, menzioni e riconoscimenti non ultimo, la medaglia d’argento rosati, per due anni consecutivi del Campanone in concomitanza anche dei loro novanta anni di attività.

Prezzo: 5,20 euro
Acquistato presso: U2

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Arriva il festival del Lambrusco: un weekend “frizzante” a Villa Sorra

Villa Sorra

Anche il Lambrusco merita un Festival, vino forse unico nelle sue peculiarità, rosso, frizzante, indissolubilmente legato al suo territorio, l’Emilia, esportato e bevuto in tutto il mondo. La festa del Lambrusco emiliano si terrà sabato 25 e domenica 26 giugno 2016, nella cornice della storica Villa Sorra, in comune di Castelfranco Emilia, ed è realizzata da “Conosci Modena”, una realtà locale di promozione turistica, che punta a far conoscere le ricchezze di Modena e di tutto il suo territorio, dall’arte all’artigianato, valorizzando tra le eccellenze anche il vino.  La manifestazione, che si avvale del patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Modena e del Movimento Turismo del vino di Modena, porta il Lambrusco in una vetrina che gli organizzatori sperano di far conoscere in giro per l’Italia e non solo, negli anni. Vi partecipano 40 aziende produttrici provenienti dalle province di Modena, Reggio Emilia e Mantova, ciascuna con la propria storia da raccontare e con 120 etichette in degustazione e da acquistare. Nelle due giornate a Villa Sorra non solo si renderà omaggio al Lambrusco e alle aziende che lo producono, o ai suoi luoghi d’origine, ma soprattutto alla tradizione: due giorni dedicati al pane, cicli della terra e alla mietitura, sempre all’interno della tenuta della Villa, e alla … magia con “La guazza di San Giovanni”, miti e riti pagani del solstizio d’estate, che coincide con il giorno in cui si celebra la nascita di San Giovanni Battista (24 giugno), data da cui inizia l’Estate e le giornate cominciano ad accorciarsi. Durante il Festival sono, inoltre, previsti spettacoli come quello dedicato ai bambini con i burattini che racconteranno la storia di “Sandrone e l’invenzione del Lambrusco”, o la mostra di ‘acquerelli al lambrusco’ dell’artista Giorgio Rinaldi, ed eventi culturali come l’incontro con lo scrittore Valerio Massimo Manfredi. Non possono mancare i momenti culinari, eccoli: con “Il lambrusco va in cucina”, cinque ricette con il Lambrusco realizzate dallo chef Lorenzo Migliorini e una serie di panini con il pane ai grani antichi della tenuta di Villa Sorra, preparati dal maestro del panino, Daniele Reponi. Gli organizzatori hanno incluso nel programma una passeggiata nel giardino romantico o nel vigneto storico di Villa Sorra, e alla visita della prestigiosa collezione Righini di auto d’epoca nella cornice del Castello di Panzano.

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