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Wine Paris, “day 2” benedice record export vini e spirits francesi

Wine Paris, il day 2 benedice record export vini e spirits francesi

Prosegue all’insegna dell’entusiasmo Wine Paris & Vinexpo Paris al Paris Expo Porte de Versailles. L’evento, che si chiude oggi pomeriggio, ospita 2.864 espositori da 32 paesi, visitatori da oltre 100 Paesi e un programma di 100 conferenze, masterclass e tavole rotonde.

La giornata di ieri è stata punteggiata da diverse visite istituzionali. La mattinata è iniziata con la visita di Valérie Pécresse, candidata alle elezioni presidenziali, accompagnata da Xavier Bertrand, presidente del consiglio regionale delle Hauts de France. È proseguita con la visita di 25 deputati e senatori dell’Anev, l’Associazione nazionale francese della vigna e del vino.

IL RECORD DELL’EXPORT FRANCESE DI VINO

La Federazione francese degli esportatori di vini e alcolici (Fevs) ha annunciato le cifre record dell’export di vini e alcolici francesi nel 2021. La forte ripresa rispetto al 2020 (+28%) mostra anche una crescita significativa sul 2019 (+ 11%).

Le esportazioni francesi di vini e alcolici hanno generato 15,5 miliardi di euro, rendendo le performance del settore le seconde più positive nella bilancia commerciale dell’intera Francia.

I Wine Talks hanno fornito una ricca varietà di contenuti prospettici a un pubblico molto curioso di professionisti. Il direttore dell’Oiv, Pau Roca, ha commentato lo stato attuale del cambiamento climatico ad un pubblico internazionale.

Ha anche affrontato le strategie di mitigazione messe in atto dagli stakeholder dell’industria del vino, in occasione durante una tavola rotonda moderata dal consulente internazionale britannico Rupert Joy.

“L’industria del vino – ha sottolineato – non deve solo implementare misure di mitigazione del cambiamento climatico, ma ha anche un ruolo di primo piano sulla questione. E dovrebbe essere un esempio per il resto del settore agricolo».

A WINE PARIS IL FOCUS SUL MERCATO BRITANNICO

Sono stati discussi argomenti ancora più tecnici, tra cui la riforma delle accise nel Regno Unito, sulla base di un complesso sistema di tassazione a “fasce di mezzo grado”.

Durante la tavola rotonda, la Wsta (The Wine and Spirit Trade Association), rappresentata dal suo chief executive Miles Beale, ha suggerito al governo britannico di «semplificare la tassazione con un’unica tassa su tutti i vini con un Abv che va dall’8,5% al 15% per bottiglia da 75 cl».

Alla fine della giornata, Gérard Bertrand, insieme a Robert Eden di Château Maris, Marc Thibault, viticoltore di Coteaux du Giennois (Centre-Loire), e Anne-Laure Ferroir di Terra Vitis, hanno risposto alle domande sul futuro della viticoltura, un tema caldo per il settore.

Tutti d’accordo su un aspetto: «La sostenibilità è l’unica opzione per il futuro». I relatori hanno poi sottolineato come «i costi di produzione più alti per i vini sostenibili/biologici/biodinamici favoriranno la “premiumizzazione” del settore», ovvero un accrescimento del livello.

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Gli eventi clou di Wine Paris & Vinexpo Paris 2022

Wine Paris & Vinexpo Paris 2022 riunirà dal 14 al 16 febbraio 2022 al Paris Expo Porte de Versailles 2.800 espositori, 20 mila visitatori da tutto il mondo e un vasto programma di conferenze e masterclass.

Molto attesa dall’industria internazionale del vino e degli alcolici, come primo grande evento internazionale in presenza, la kermesse offrirà ai professionisti un programma completo di oltre 100 eventi.

CAPIRE E DECIFRARE IL MONDO DEI VINI E DEGLI ALCOLICI

Wine Paris & Vinexpo Paris propone un vasto programma di Eventi ON! incentrati sui temi e le sfide del settore in termini di innovazione, distribuzione, tendenze dei consumatori e sviluppo internazionale, oltre alle consuete degustazioni, anche verticali.

WineTech Perspectives, la nuova area creata in collaborazione con La Wine Tech e Vinocamp, ospiterà una serie di presentazioni in formati dinamici e partecipativi.

  • L’innovazione nell’industria del vino e degli alcolici sarà il tema di una serie di conferenze e tavole rotonde con esperti dei settori della tecnologia, della ricerca e dell’analisi delle tendenze, della comunicazione digitale e dell’e-commerce.

    Vin & Société presenterà il suo primo indicatore degli usi della tecnologia digitale nell’industria del vino; le aziende che forniscono soluzioni sostenibili e responsabili condivideranno la loro conoscenza della tecnologia per favorire un approccio positivo al vino; sommelier, enotecari e opinion leader si scambieranno idee e informazioni sui nuovi spunti e pratiche che definiscono i confini dell’industria.

WINE PARIS & VINEXPO PARIS: LE MASTERCLASS

ON! prevede anche un programma di masterclass, utili ad avere un assaggio dei caratteri quintessenziali di regioni, denominazioni, prodotti, marchi e tenute.

  • I vini francesi e internazionali saranno onorati in una serie di masterclass incentrate su denominazioni come Alsazia, Champagne e Languedoc; vitigni come il Melon de Bourgogne o l’iconico Carménère del Cile. E ancora: regioni come il Centre-Loire e il Friuli italiano; icone come Château d’Yquem; o vini internazionali come le offerte austriache, il Prosecco e i vini australiani, che presentano sia i grandi classici che alcuni nuovi stili di vino.
  • Il Vinexpo Challenge, la degustazione storica di Vinexposium, proporrà una degustazione alla cieca di 10 vini eccezionali, condotta da Marc Almert, 2019 World’s Best Sommelier.

Le conferenze incentrate sul mercato offriranno approfondimenti sui cambiamenti che il settore sta affrontando:

  • L’Iwsr fornirà le chiavi per “Capire le tendenze del vino e i driver del consumo futuro”;
  • Una conferenza co-ospitata da Jancis Robinson MW chiederà: “È la fine per le bottiglie di vino in vetro?”;
  • I cambiamenti indotti dalla coercizione ai canali di distribuzione saranno l’argomento di un dibattito della Independent Wine Merchant Federation e della Professional Wine Merchant’s Organisation.

Il settore dell’Ospitalità sarà il soggetto di conferenze patrocinatee da France Boissons, che offrirà l’opportunità di valutare le conseguenze del Covid. L’industria sarà anche sotto i riflettori durante i dibattiti Chef & Sommelier organizzati in collaborazione con l’Associazione Internazionale Sommelier (ASI):

  • Xavier Thuizat, capo sommelier dell’Hôtel Crillon e Boris Campanella, direttore della ristorazione gourmet – Executive Chef dell’Hôtel Crillon (ristorante gourmet L’Ecrin);
  • Florent Martin, 2020 Miglior Sommelier di Francia, Capo Sommelier dell’Hotel Peninsula Paris e David Bizet, Executive Chef dell’Hotel Peninsula Paris (ristorante gourmet L’Oiseau Bleu)
  • Stéphanie Le Quellec, Chef del ristorante La Scène** e Mathias Meynard, Capo Sommelier del ristorante La Scène**, Parigi.
I WINE TALKS E IL MERCATO DEI DISTILLATI A WINE PARIS

I Wine Talks, un formato di discussione vivace e invitante, aprirà la strada a presentazioni innovative tenute da personalità appassionate ed emozionanti su questioni fondamentali per il settore:

  • I “problemi di domani” e le grandi tendenze applicate ai vini e agli alcolici saranno decifrati da So Wine. Lo specialista dell’analisi delle tendenze del settore condividerà anche alcune best practice per navigare nei social media rispettando le leggi francesi sulla pubblicità, la Loi Evin.
  • Una serie di discussioni prospettiche sul futuro dei vini francesi a livello internazionale, con la continua crisi della catena di approvvigionamento, le tasse sul vino nel Regno Unito, il vino di fronte al cambiamento climatico e il futuro della viticoltura in tutto il mondo.

La stimolante e dinamica industria degli alcolici sarà anche al centro della discussione, con eventi che includono:

  • La conferenza dell’Iwsr sugli sviluppi del mercato dei distillati; una degustazione verticale Saint James x Velier organizzata dai rum Saint-James; masterclass sulla diversità offerta da un terroir eccezionale imbottigliato dai distillatori artigianali del Québec, ospitati dall’organizzazione dei distillatori artigianali del Québec, e sull’Armagnac al suo apice, curata dall’organizzazione nazionale di marketing dell’Armagnac (Bnia).

Wine Paris & Vinexpo Paris (ri)conferma le date: attesi 20 mila visitatori a Parigi

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L’Umbria del vino per la prima volta al Wine Paris

PERUGIA – L’Umbria del vino vola per la prima volta a Parigi. Ancora uno stand collettivo, firmato da Umbria Top Wines, per immergersi in un contesto di livello globale insieme a 2.220 espositori da tutto il mondo.

Dopo aver archiviato con successo la trasferta olandese al Bellavita Expo di Amsterdam, la società cooperativa del vino umbro che raggruppa oggi la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali, sarà al Wine Paris (Paris Expo Porte de Versailles) dal 10 al 12 febbraio 2020 con una rappresentanza di 10 cantine.

“Il nostro stand collettivo – afferma il presidente di Umbria Top Massimo Sepiacci – si pone l’obiettivo di stimolare la conoscenza del territorio regionale in un contesto, come la Francia, dove il vino è riconosciuto come leva fondamentale dell’economia ma allo stesso tempo dove è grande la richiesta di novità e qualità . Ci aspettiamo di incontrare compratori provenienti da tutto il mondo”.

E sarà sempre il claim “Umbria wine experience” a promuovere i vini della regione con la comunicazione targata Umbria Top – anche grazie all’immagine scelta per lo stand – che questa volta intende promuovere l’esperienza in vigna che il produttore vive, mettendo al centro una macchina agricola e il lavoro dell’uomo.

Con l’obiettivo di far crescere l’Umbria del vino, per rafforzare un’immagine unitaria e identitaria del settore, Umbria Top ha rilanciato così anche nel nuovo anno la sua campagna di comunicazione biennale “Umbria wine experience” e dopo Amsterdam va ancora alla conquista del mercato internazionale, questa volta soprattutto francese, confermando un percorso che anche nel 2020 porta le cantine umbre ad essere presenti nelle grandi fiere europee.

Ora quindi la tappa è quella del Wine Paris, un evento che riunisce gruppi organizzativi quali Vino Vision Paris, Vinexpo (storica fiera che biennalmente si teneva a Bordeaux), Vinisud (fiera che si teneva a Marsiglia) ed il polo fieristico della capitale francese.

Tutti ora si trovano sotto il marchio Wine Paris, evento quindi unificante per il settore e giunto alla sua seconda edizione. Ad accogliere le migliaia di espositori da tutto il mondo, e quindi anche le cantine umbre, quest’anno c’è la novità del “Wine match“: una app/sistema informatico che permette la connessione B2B tra espositori e visitatori professionisti.

L’Europa da sola rappresenta oltre il 60% del consumo mondiale di vino. Uno studio di previsione condotto da IWSR – The International Wine and Spirit Research – prevede che nei prossimi 5 anni questa zona di consumo manterrà il suo primo rango, in termini di volume. Ed un evento come Wine Paris permette così di massimizzare il potenziale commerciale di chi partecipa.

Questo è quindi uno dei motivi per cui Umbria Top ha deciso di portare le cantine umbre fino in Francia consentendo di partecipare al primo evento B2B dell’anno specifico per vino e alcolici e per avere incontri commerciali con qualificati visitatori internazionali (One to Wine Meetings).

Dopo il Bellavita Amsterdam e ora con Wine Paris prosegue in maniera intensa il calendario 2020 delle attività, con appuntamenti di promozione e commercializzazione legati ancora alla campagna di comunicazione “Umbria Wine Experience” e con protagoniste le cantine e le denominazioni provenienti dall’intero territorio regionale grazie ad un concept che caratterizza in maniera armonica le varie presenze nei Paesi obiettivo, in Europa e non solo.

Lo stand Umbria Top quindi sarà poi a seguire in Germania al Prowein di Dusseldorf (15-17 marzo 2020) con 29 cantine, ed infine a Verona per il Vinitaly (19-22 marzo 2020) con le 54 cantine umbre che al momento hanno deciso di aderire all’evento principale in Italia a tema vino.

Infine, con il piano OCM, l’Umbria del vino sarà anche in Usa, Canada, Cina e Giappone a sostegno di 14 cantine partecipanti.

Queste le 10 cantine espositrici presenti a Parigi e provenienti da varie aree vinicole dell’Umbria come Montefalco, Orvieto, Perugia, Spoleto, Torgiano, Trasimeno: Adanti, Andrea Formilli Fendi, Cantine Neri, Chiorri, Colle Uncinano, Cantina del Trasimeno – Duca della Corgna, Le Cimate, Lungarotti, Tenuta Bellafonte, Tudernum.

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“Cambiamenti”. La lettera di Angelo Gaja

CAMBIAMENTI. Non è solo il clima a minacciare di cambiare. VINEXPO BORDEAUX è stata per lungo tempo la fiera internazionale del vino per eccellenza. Nata nel 1981, con cadenza biennale, è via via cresciuta attirando espositori e visitatori da tutto il mondo. Anche troppi per una città che non era abbastanza grande da accoglierli tutti e soffriva momenti di forte disagio.

Fu così che un numero crescente di produttori dell’area bordolese, in concomitanza, si attrezzarono ad accogliere negli chateaux gli ospiti più qualificati offrendo loro di partecipare agli eventi prestigiosi che venivano in essi organizzati; innescando una competizione con le manifestazioni fieristiche che non fu di beneficio alla qualità di Vinexpo Bordeaux e produsse disaffezione negli espositori.

A gennaio 2020 per la prima volta nella capitale francese si svolgerà VINEXPO PARIGI, da tenersi ogni due anni in alternanza a VINEXPO BORDEAUX. Se non sorgeranno intoppi sarà Parigi in futuro ad ospitare la più prestigiosa fiera internazionale del vino che abbia luogo in Europa.

FIERE DEL VINO. Sarà invece sui mercati esteri dell’Asia e dell’Africa che i vini europei dovranno procurarsi nuovi consumatori. Assai più che attirarli a casa nostra, diventerà importante saperli intercettare a casa loro. Con questo obiettivo già competono VINEXPO, VINITALY, PROWEIN che grazie all’incentivo-droga dei contributi stanziati dall’OCM Vino organizzano eventi ripetitivi sul mercato asiatico che mettono a dura prova le cantine esponendole alla minaccia di uno spreco di risorse e di tempo.

Cambiamento augurabile: che VINEXPO e VINITALY si alleino, progettino un unico salone congiunto capace di accogliere e divenire espressione di promozione del vino europeo sui mercati internazionali. L’interesse è reciproco, i produttori ringrazierebbero.

WINE ADVOCATE è la prestigiosa rivista americana nata per iniziativa di Robert Parker. Qualche anno fa venne acquistata da un imprenditore di Hong Kong che successivamente ne cedette il 40% alla Guida Michelin.

Le voci che si rincorrono supporrebbero che la Guida Michelin sia interessata a rilevare il restante 60%. Così oltre che essere riconosciuta per le stelle assegnate alla ristorazione, diventerebbe anche la guida ai vini più prestigiosi francesi e non soltanto. Un primato strategico”

Angelo Gaja

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