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Tenuta del Monsignore: a Rimini la terza cantina più antica del mondo

Tenuta del Monsignore in provincia di Rimini la terza cantina più antica del mondo
La terza cantina più antica del mondo si trova in provincia di Rimini. È Tenuta del Monsignore di San Giovanni Marignano, azienda famigliare riminese che si riscopre, quasi a sorpresa, tra le più longeve e antiche del mondo, al pari di colossi come Marchesi Antinori. E finisce così, di diritto, nel Registro delle imprese storiche. La notizia è stata diffusa da
Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, di cui Tenuta del Monsignore è socia, in occasione dell’ufficializzazione dell’ingresso nel Registro nazionale delle imprese storiche italiane di Unioncamere.

Fondata nel 1385, appartiene da sempre alla famiglia Bacchini. Il primato raggiunto – o meglio il terzo posto nel ranking mondiale delle cantine più antiche del mondo – è dovuto al contributo di un team di esperti che è riuscito a risalire alle origini della cantina di San Giovanni Marignano. A condurre la ricerca sono stati i professori Francesco Raimondi e Lucia de Nicolò per la parte archivistica e il dottor Emiliano Bianchi per la traduzione di alcuni testi in latino.

Una scoperta da record. «Stando all’elenco della rivista di economia americana Family Business – spiega con orgoglio Sandro Bacchini, attuale titolare di Tenuta del Monsignore – siamo la terza azienda agricola-vinicola al mondo al pari di Marchese Antinori. Davanti a noi ci sono solo Château de Goulaine, nella Loira, nata nell’anno 1000, e la fiorentina Barone Ricasoli, fondata nel 1141».

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Prezzi vino sfuso alle stelle in Italia: ecco perché

L’aumento dei costi delle materie prime, in particolare vetro per la produzione di bottiglie, carta per la produzione di etichette, ed energia elettrica per i processi di produzione, «sta impattando in maniera rilevante anche sul settore vinicolo».

A lanciare l’allarme – l’ennesimo – sono la Borsa merci telematica italiana (Bmti) e Unioncamere, che hanno preso in considerazione l’indice dei prezzi del vino sfuso. Si registra un aumento annuo del +18,7% (+1,1% rispetto a dicembre 2021).

«Tale rialzo – spiegano i promotori dell’indagine – oltre all’aumento dei costi di produzione, è da attribuire alla scarsa quantità di uve raccolte durante la scorsa vendemmia e alla riapertura della ristorazione dei mesi scorsi, dopo le chiusure che si erano verificate nel 2020 a causa della pandemia».

Tra le diverse tipologie, spicca il rialzo dei prezzi dei vini spumanti-frizzanti, superiore alla crescita media del settore (+22,7%), grazie all’incremento del +26,7% ottenuto dai vini Charmat.

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Vendemmia 2020: raccolti in Italia 70 milioni di quintali di uve da vino

Il Report sull’analisi dell’andamento del mercato delle uve da vino nel 2020 promosso da Unioncamere e Bmti realizzata a partire dai prezzi rilevati dalle Camere di Commercio evidenzia l’andamento particolare per il settore vitivinicolo nel 2020.

Durante la vendemmia del 2020, in Italia, sono stati raccolti oltre 70 milioni di quintali di uve da vino (elaborazione Bmti su dati Istat), corrispondenti ad un aumento del 3% rispetto al 2019 e del 2% rispetto alla media del quinquennio 2015-2019. Questo incremento è il risultato di un andamento climatico che, nel complesso, ha favorito la maturazione dell’uva e la sua buona qualità.

Come altri comparti dell’agroalimentare, però, anche il mercato vinicolo ha risentito dell’impatto della pandemia. A fronte del buon andamento nelle quantità, con l’Italia che mantiene la leadership mondiale nella produzione di vino, meno positivo è stato il riscontro nei listini all’ingrosso a causa della chiusura totale dell’Horeca durante il lockdown di marzo e aprile e le successive chiusure parziali nell’ultima parte dell’anno.

A subirne maggiormente le conseguenze sono stati proprio i vini di qualità che sono i più consumati nella ristorazione. Secondo i dati di Unioncamere e Bmti, i prezzi del vino hanno subito un calo medio dell’1,4% rispetto al 2019. Più accentuata però la flessione in chiusura d’anno, con un calo a dicembre del 5% su base annua.

Pur con importanti eccezioni, il 2020 ha segnato ribassi anche per i prezzi delle uve da vino di diverse aree produttive del nostro paese. In particolare, tra le uve venete, si è registrato un ribasso del 6% annuo per le uve Glera atte alla Docg Conegliano Valdobbiadene, sebbene si tratti di un calo meno accentuato rispetto al biennio 2018-2019.

In leggero recupero, invece, le uve con cui viene prodotto l’Amarone (+5%). Spostandosi sul Lago di Garda si è osservata una ripresa anche per le uve del Lugana, rilevate sia dalla Camera di Commercio di Verona che di Brescia. In Lombardia, prezzi in calo per le uve atte a produrre Franciacorta e per le uve destinate ai vini dell’Oltrepò Pavese.

In Piemonte, è proseguita nel 2020 la crescita per le uve del Barbera d’Asti mentre si sono rilevati ribassi nel Cuneese per le uve di Barolo, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba. Tra le uve destinate ai grandi rossi toscani, si confermano stabili sui livelli del 2018 e 2019 quelle del Chianti Classico mentre sono risultate in calo quelle del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano.

Al Sud, tra i vitigni irpini, si è registrata stabilità per le uve Aglianico per il Taurasi e un calo quelle per il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo, i cui valori rimangono però superiori alla media del quinquennio 2015-2019. Forte aumento rispetto all’annata 2019, invece, per le uve pugliesi.

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Ristoranti chiusi, export a picco: viticoltura lombarda in difficoltà a metà 2020

Se la Lombardia del vino fosse in grado di riflettere l’andamento del settore nel Bel paese, il quadro del 2020 sarebbe a tinte scure. Nel primo trimestre 2020, la redditività aziendale raggiunge i valori del primo semestre del 2019, a cui era seguito un crollo nel secondo semestre dell’anno.

A preoccupare è tuttavia il secondo trimestre 2020, in cui l’indice subisce un drastico calo, in gran parte causato dalla chiusura del canale Horeca nel periodo marzo-aprile, entrando in territorio negativo (-0.2).

Inoltre, nonostante la graduale riapertura di bar e ristoranti, il settore soffre della diminuzione dei posti disponibili in ristorazione a causa delle regole post Covid-19 e quindi di una domanda inferiore alla norma.

A riferirlo è Unioncamere Lombardia, che questa mattina ha presentato a Lodi i risultati dell’indagine congiunturale sul sull’agricoltura in Lombardia nel 1° semestre 2020. Cifre confermate anche dal rapporto Ismea 2020, secondo cui le tipologie di vino ed etichette veicolate dalla Grande distribuzione, ovvero il mondo dei supermercati, hanno resistito all’emergenza sanitaria.

In difficoltà le aziende con etichette destinate in esclusiva al canale Horeca, che hanno subito i maggiori danni, con diminuzione dei listini in seguito al mancato assorbimento degli stock in cantina. Secondo Unioncamere, il mercato sarà infatti influenzato nei prossimi mesi anche dalle giacenze in cantina, che mostrano una diminuzione degli stock dei vini da tavola (- 5%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Merito dell’aumentata richiesta della Grande distribuzione sul segmento brick, mentre in aumento è lo stock delle Dop, con +5% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. Il tempo maggiore dedicato alla cucina casalinga potrebbe aver influito su questo differenziale.

Per quanto riguarda la produzione, l’annata 2019 aveva avuto una contrazione significativa dell’offerta, -7.9%, ancora più marcata se si considera la viticoltura lombarda, che ha subito una diminuzione della produzione di -22%, guidata dalle province di Pavia (-26.1%), Sondrio (-22.7%) e Mantova (-20%).

La contrazione è stata causata principalmente dal pessimo andamento climatico, caratterizzato da grandinate che hanno portato a una vendemmia 2019 molto scarsa. L’annata 2020, invece, presenta uve sane e in quantità che, salvo condizioni climatiche avverse, dovrebbero assicurare una vendemmia molto buona.

Dal punto di vista fitosanitario i vigneti si dimostrano in buono stato. La stagione è stata calda temperata, senza eccessi di calore e non troppo piovosa; inoltre, le buone escursioni termiche hanno favorito una maturazione delle uve graduale (relazione Assoenologi 2020), portando, in particolare nei bianchi, ad eccellenti livelli di acidità e a tenori zuccherini medio-alti.

Infatti, le stime per la vendemmia 2020, prevedono una produzione complessiva di 47,2 Milioni di ettolitri, circa l’1% in meno rispetto al 2019, con un leggero aumento produttivo per le regioni del Nord (+3%), e produzioni minori per Centro e Sud (-2%; -6.7%).

La Regione che produce di più resta il Veneto, seguita da Puglia ed Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la produzione vitivinicola lombarda, a livello quantitativo ci si assesterà su una produzione del 10% superiore al 2019, di livello qualitativo ottimo.

Sempre secondo l’indagine Unioncamere Lombardia, le quotazioni delle uve e dei vini sui mercati nazionali restano stabili sui valori del 2019, nonostante la riduzione di produzione.

Questo potrebbe derivare dalla diminuzione di domanda dovuta all’emergenza Covid-19, che non ha portato ad un innalzamento delle quotazioni nonostante produzioni quantitativamente inferiori, né nel primo né nel secondo trimestre (a parte un leggero aumento delle quotazioni in aprile per i bianchi comuni).

Periodo buio anche per l’export che risulta in netto calo e subisce un decremento percentuale tendenziale di -14.3% nel primo semestre, che peggiora ancora nel secondo semestre, raggiungendo -21.7%, record negativo rispetto alle variazioni tendenziali degli ultimi tre anni, dovuto in sostanza alla situazione di chiusura dei canali di vendita con l’estero per il Covid-19.

“Notizie positive per il settore nel primo semestre 2020 vengono dai costi di produzione, che diminuiscono nel semestre sia in termini congiunturali che tendenziali”, conclude Unioncamere Lombardia.

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La Puglia del vino in trasferta al Prowein di Dusseldorf

Straordinaria partecipazione, con oltre sessanta cantine espositrici, per la più importante fiera enoica mitteleuropea. Puglia che si candida tra le protagoniste del prossimo ProWein, manifestazione fieristica di rilevanza internazionale in programma a Düsseldorf dal 19 al 21 marzo, giunta alla sua 22esima edizione.

Eccellente la partecipazione dal Tacco d’Italia, con un incremento di oltre il 300% in dieci anni: saranno infatti oltre 60 le aziende vitivinicole pugliesi che, all’interno dell’area istituzionale della Regione Puglia – Unioncamere Puglia (Padiglione 16 stand A31), esporranno il meglio della loro produzione per rafforzare la propria presenza nel mercato tedesco e cogliere opportunità provenienti anche da altri mercati esteri.

Con 6257 espositori e 55.729 visitatori nella scorsa edizione, ProWein si riconferma la manifestazione di punta del settore a livello internazionale, richiamando nel cuore dell’Europa buyers, giornalisti e operatori da tutto il mondo.  Da sempre punto di riferimento anche per i produttori di vino pugliesi, da 16 anni ProWein vede la presenza collettiva di numerose aziende, coordinate dalla Regione Puglia e da Unioncamere Puglia “per consolidare il brand Puglia nel mondo”.

“A Düsseldorf per fare rete e presentare, nel corso di una vetrina internazionale, le eccellenze dei nostri vini – commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia -. Nel corso della più importante manifestazione enologica del Nord Europa, la Puglia, ne sono certo, confermerà il valore indiscusso del proprio prodotto, in un mercato, quello tedesco, che è già da anni punto di riferimento del nostro export. La collaborazione tra l’Assessorato regionale Agricoltura e Unioncamere, consentirà alle imprese che parteciperanno di non mancare un appuntamento importantissimo per i produttori di vino, non solo come occasione di promozione ma anche come chance per confrontare  l’offerta di prodotti di  qualità con la domanda da parte dei buyer di tutto il mondo”.

I VINI DI PUGLIA
Primitivo, Negroamaro, Nero di Troia: sarà concentrata sui tre principali vitigni autoctoni a bacca rossa la partecipazione della Puglia a questa edizione di ProWein. Una scelta motivata dalla volontà di rafforzare i fiori all’occhiello della produzione vitivinicola regionale, che caratterizzano fortemente il nostro territorio e sono sempre più apprezzati da consumatori ed esperti nazionali ed esteri per la loro straordinaria autenticità e tipicità.

Due quindi le attività principali che la Puglia proporrà durante la tre giorni fieristica, per catalizzare l’attenzione di buyer e giornalisti sulla propria offerta. La prima all’interno dello spazio Enoteca nel Padiglione 16 stand A31, al centro dell’area espositiva, dove la De.S.A. – Deutschland Sommelier Association, condurrà tutti i giorni, dalle ore 10 alle 18, degustazioni delle etichette storiche e delle ultime novità proposte dagli espositori. In più, oltre alle degustazioni libere, ogni giorno alle 12 e alle 17 si terranno in Enoteca dei focus di approfondimento rispettivamente dedicati a Primitivo(domenica 19), Nero di Troia (lunedì 20) e Negroamaro (martedì 21), in cui le degustazioni saranno accompagnate da racconti del territorio e presentazione di itinerari enoturistici, per promuovere la conoscenza a 360° delle zone vitate di Puglia.

WINE TASTING
Altra vetrina di prestigio per i vini di Puglia saranno i tre wine tasting in programma nel Padiglione 13 Stand C 39, nell’area dell’editore Vinum, guidati dal giornalista Christian Eder. I tre appuntamenti, uno per ogni giorno di fiera, percorreranno la storia di Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia con la degustazione di alcune etichette rappresentative per ogni vitigno. Vinum è il più autorevole editore di lingua tedesca, sul mercato da oltre 30 anni. La rivista ha una tiratura mensile di oltre 41.000 copie distribuite in Germania, e raggiunge oltre 250 mila lettori specializzati (ristoratori, buyer, giornalisti, enoappassionati) anche via web. Per la ProWein la tiratura sale a 60.000 copie, con un’edizione speciale che conterrà un dossier sulla Puglia del vino, quest’anno articolato come un itinerario ideale in cui coniugare insieme bellezze paesaggistiche e tipicità vinicole del territorio. 
Subito dopo la ProWein, la Puglia sarà pronta a raggiungere con i suoi vini l’altra meta dell’enologia internazionale, Verona, con la cinquantunesima edizione di Vinitaly, in programma dal 9 al 12 aprile.

LA CARICA DEI 60
Ecco l’elenco delle 60 aziende vinicole pugliesi che parteciperanno a Prowein: Albea – Alberobello (Ba) |  Alberto Longo – Lucera (Fg) | Amastuola – Massafra (Ta) |Apollonio – Monteroni di Lecce (Le) | Ariano – San Severo (Fg) | Baldassarre – San Donaci (Br) | Beato – Oria (Br) |Bonsegna – Nardò (Le) | Candido – San Donaci (Br) | Cantina di Ruvo di Puglia – Ruvo di Puglia (Ba) | Cantina Le Grotte – Apricena (Fg) | Cantore di Castelforte – Manduria (Ta) | Castel di Salve – Depressa di Tricase (Le) | Cerfeda dell’Elba – Sava (Ta) | Cignomoro – Taranto | Colle Petrito – Minervino Murge (Bt) | Commenda Magistrale – Maruggio (Ta) | Conte Spagnoletti Zeuli – Andria | Coppi – Turi (Ba) | Cupertinum – Copertino (Le) | D’Agostino – Novoli (Le) | De Falco – Novoli (Le) | Erminio Campa – Torricella | Felline – Manduria (Ta) | Ferri – Valenzano (Ba) | Feudi di Guagnano – Guagnano (Le) | Giuliani Vito Donato – Turi (Ba) | L’Antica Cantina – San Severo (Fg) | Le Vigne di Sammarco – Cellino San Marco (Br) | Massimo Leone – Foggia | Miali – Martina Franca (Ta) | Nuova Santa Barbara – San Pietro Vernotico (Br) | Ognissole–Cefalicchio – Canosa di Puglia (Bt) | Paradiso – Cerignola (Fg) | Pietraventosa – Gioia del Colle (Ba) |Pliniana – Manduria (Ta) | Rivera – Andria | Romoaldo Greco – Seclì | Rubino – Brindisi | Santa Lucia – Corato (Ba) |Santi Dimitri – Galatina (Le) | Schola Sarmenti – Nardò (Le) | Severino Garofano – Copertino (Le) | Soloperto – Manduria (Ta) | Taurino Cosimo – Guagnano (Le) | Teanum – San Severo (Fg) | Tenuta Coppadoro – San Severo (Fg) |Tenuta Giustini – S.Giorgio Ionico (Ta) |  Tenuta Marano – Guagnano (Le) | Tenute Girolamo – Martina Franca (Ta) |Terra Calò – Sava (Ta) |
Torrevento – Corato (Ba) | Trullo di Pezza – Torricella (Ta) | Vagliomassa–Bellanoa – Lecce |Varvaglione Vigne &Vini – Leporano (Ta) | Vecchia Torre – Leverano (Le) | Vetrère – Taranto | Vigneti Reale – Lecce |Villa Schinosa – Trani | Vinicola Imperatore – Adelfia (Ba)| Vinicola Mediterranea – S.Pietro Vernotico (Br).

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