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Unionbirrai: eletto il nuovo Consiglio Direttivo per il biennio 2025-2027

Unionbirrai eletto il nuovo Consiglio Direttivo per il biennio 2025 2027

Durante l’Assemblea ordinaria dei soci di Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo per il biennio 2025-2027. Tra riconferme e novità, la riunione tenutasi a Milano ha visto gli associati confrontarsi sulle sfide future per il settore e sulle nuove esigenze che emergono sui mercati.

IL NUOVO CONSGILIO

La guida del Consiglio resta affidata a Vittorio Ferraris, già Direttore generale e rappresentante del Birrificio Sant’Andrea di Vercelli, forte della sua esperienza economico-aziendale e delle relazioni istituzionali con enti pubblici e privati dal 2018. Al suo fianco Andrea Soncini del Birrificio reggiano Oldo, esperto in ambito giuridico e legale. Pietro Di Pilato del Birrificio Brewfist di Lodi, con competenze tecnico-produttive.

Il toscano Francesco Mancini del Birrificio Del Forte, che oltre alle competenze tecnico-produttive avrà un ruolo chiave nell’organizzazione interna dell’associazione e Ruben Agazzi del Birrificio Otus di Bergamo, professionista del marketing. Agazzi sostituisce Andrea Signorini del Birrificio Ofelia, al quale il Direttivo rivolge profonda gratitudine per l’impegno dimostrato durante il suo mandato.

«Unionbirrai deve essere pronta a cogliere i cambiamenti e interpretare con tempestività le esigenze emergenti dei consumatori. – Dichiara Ferraris –. Il nostro comparto deve restare sempre al passo con le nuove tendenze e continuare a distinguersi per qualità e innovazione».

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Agricoltura: Luppolo italiano, eccellenza in crescita tra innovazione e tradizione

La coltivazione del luppolo italiano è oggi una realtà in rapida espansione, con un crescente impatto sul settore brassicolo nazionale. Per analizzare le sfide, le opportunità e il futuro di questo comparto strategico, Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, in collaborazione con Italian Hops Company, promuove un approfondito workshop dal titolo “Luppolo italiano, tradizione e futuro: dal luppoleto alla birra artigianale”, previsto per martedì 25 marzo alle ore 14:00, in diretta streaming sulla piattaforma UBAcademy.

Nel corso del webinar, Eugenio Pellicciari (Italian Hops Company) offrirà una panoramica completa sulla storia del luppolo italiano, mettendo in evidenza gli importanti risultati raggiunti grazie alla ricerca scientifica svolta con il supporto di enti come CREA e l’Università di Parma. Saranno discussi gli aspetti normativi che regolano il settore, l’accesso a incentivi agricoli regionali e le deroghe sui fitofarmaci, così come il ruolo attivo dei produttori di birra artigianale nello sviluppo e nella valorizzazione della filiera del luppolo.

L’incontro rappresenta un’occasione importante per comprendere come la coltivazione del luppolo stia contribuendo a definire nuovi scenari di crescita economica e qualitativa per la birra artigianale italiana.

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Trebbie della birra: dal recupero nascono nuove frontiere per alimenti sostenibili e innovativi

Sostenibilità e innovazione applicata al recupero dei residui della produzione birraria per trasformarli in ingredienti alimentari ad alto valore nutrizionale. Questi gli obiettivi raggiunti dal workshop organizzato con successo da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, insieme alle Università di Milano, Foggia e Sassari. Un incontro dedicato alla valorizzazione delle trebbie, sottoprodotto della produzione di birra, come ingrediente alimentare salutare e sostenibile.

Durante il webinar, intitolato “Processi microbici per valorizzare le trebbie di birra come ingredienti innovativi e alimenti salutari”, sono state presentate tecnologie innovative per trasformare le trebbie. Il tipico residuo della produzione birraria può essere valorizzato in ingredienti funzionali attraverso fermentazione microbica e trattamenti sostenibili di essiccazione a microonde. Il tutto con minore impatto ambientale ed economico rispetto ai metodi tradizionali.

Il progetto di ricerca, finanziato dal Ministero dell’Università nell’ambito del bando Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2022), punta non solo a trovare soluzioni innovative per la filiera della birra artigianale, ma anche a posizionare l’Italia come Paese all’avanguardia nella valorizzazione sostenibile dei sottoprodotti agroalimentari.

GLI INTERVENTI DEGLI ESPERTI

Il prof. Roberto Foschino dell’Università degli Studi di Milano ha sottolineato come, a fronte di circa 240 mila tonnellate di trebbie prodotte annualmente in Italia, la valorizzazione delle stesse attraverso processi microbici e di essiccamento innovativo rappresenti una grande opportunità per i birrifici artigianali. Realtà spesso alle prese con costi elevati di smaltimento.

La prof.ssa Carmen Lamacchia dell’Università di Foggia ha approfondito l’applicazione pratica delle trebbie come ingrediente funzionale per prodotti da forno ad alto contenuto di fibre e proprietà salutistiche. Tra le principali novità emerse figura la realizzazione di un pane post-biotico, arricchito con fibre fermentate da batteri probiotici, per un prodotto finale dal miglior profilo nutrizionale e sensoriale.

La Professoressa Marilena Budroni dell’Università di Sassari ha illustrato, inoltre, la possibilità di utilizzare le trebbie per la produzione di micoproteine, ottenute dalla fermentazione con funghi filamentosi come il Fusarium venenatum, già utilizzato in altre parti del mondo per produrre proteine alternative altamente sostenibili. Questo processo, oltre ad avere una bassissima impronta ecologica rispetto alla produzione di proteine animali, offre una soluzione concreta alle sfide future dell’alimentazione sostenibile.

Unionbirrai ha espresso grande soddisfazione per l’interesse dimostrato da birrai, ricercatori e operatori del settore, confermando il proprio impegno per un futuro sempre più orientato alla sostenibilità e all’innovazione.

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Unionbirrai: un workshop sul recupero delle trebbie

L’industria birraria, uno dei settori di trasformazione alimentare più rilevanti, è anche una delle principali generatrici di sottoprodotti. Tra questi, le trebbie, residue della produzione di birra, rappresentano una risorsa preziosa ma ancora poco sfruttata. Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, ha organizzato un workshop, che si terrà martedì 11 marzo, dedicato al recupero di questo “scarto”. Un ingrediente alimentare salutare e funzionale riutilizzabile attraverso l’applicazione di processi di economia circolare.

L’evento, che si terrà in diretta streaming su UBACADEMY e Youtube, affronterà le opportunità di trasformare le trebbie in ingredienti alimentari innovativi grazie a tecniche avanzate di fermentazione, essiccazione a basso consumo energetico e utilizzo delle micoproteine. Un’importante occasione per esplorare il futuro della sostenibilità nell’industria alimentare.

Tra i relatori del workshop il prof. Roberto Foschino (Università degli Studi di Milano), la prof.ssa Carmen Lamacchia (Università degli Studi di Foggia) e la prof.ssa Marilena Budroni (Università degli Studi di Sassari) che presenteranno il progetto di ricerca “Microbial processes to valorise brewer’s spent grain for innovative ingredients and healthy foods”, finanziato dal Ministero dell’Università nell’ambito del bando Progetti di Rilevante Interesse Nazionale 2022.

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50&50 è il Miglior Birrificio Artigianale 2025

50&50 è il Miglior Birrificio Artigianale 2025. Il birrificio lombardo ha trionfato sui 257 in gara con complessive 2.092 birre in competizione alla ventesima edizione di “Birra dell’Anno 2025, concorso organizzato da Unionbirrai. Il birrificio , fondato nel 2014 a Varese, ha ottenuto il punteggio più alto, con i migliori piazzamenti in quattro differenti categorie. Le medaglie sono state ottenute in macrocategorie diverse, definite nel regolamento sulla base di alcuni raggruppamenti stilistici.

Gli 81 giudici che hanno assegnato i podi nelle 45 categorie in concorso hanno decretato per il birrificio artigianale varesotto ben tre ori e un bronzo, a cui si aggiunge una menzione speciale. In particolare, il birrificio dell’anno “50&50” ha ottenuto il primo posto con le sue produzioni nelle categorie: Session APA/IPA, New England IPA e White Italian Grape Ale.

LA CLASSIFICA PER REGIONE

Il medagliere vede spiccare la Lombardia con 12 ori e 29 premi complessivi Seguono il Piemonte con 21 piazzamenti, Lazio e Marche con 13, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna con 10. Il Veneto ottiene 9 piazzamenti, l’Abruzzo 8, Toscana 6, Umbria 4. Tre podi per Sardegna e Friuli-Venezia Giulia. Due per Puglia e Sicilia e, infine, uno per Calabria e Campania.

Le premiazioni “Birra dell’Anno” sono andate in scena a Rimini a “Beer&Food Attraction” con la partecipazione degli onorevoli Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura, e Mauro Rotelli, presidente della commissione Ambiente della Camera dei deputati. I parlamentari sono stati protagonisti dell’emendamento che ha permesso il taglio delle accise per la birra artigianale, dando un forte e concreto sostegno al settore.

TUTTI I PODI DELLE 45 CATEGORIE

1. Birre chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione tedesca e ceca (German e Bohemian Pilsner)

Mezzopasso – Kris (Popoli, Pescara – Abruzzo)
Birrificio Legnone – Stiglitz (Dubino, Sondrio – Lombardia)
50&50 – MANBASSA (Varese – Lombardia)
Menzione: Birra dell’Eremo – OASI (Capodacqua, Perugia – Umbria)

2. Birre chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, caratterizzate da evidente presenza di luppolo da aroma e da amaro, di ispirazione tedesca (Italian Pilsner)

BIRRIFICIO RURALE – 405040 (Desio, Monza Brianza – Lombardia)
RITUAL LAB – Ritual Pils (Formello, Roma – Lazio)
DOPPIO MALTO – Ultra Pils (Inglesias, Sud Sardegna – Sardegna)
Menzione: Birrificio Elvo – Pils (Graglia, Biella – Piemonte)

3. Birre chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione europea (European Lager, Helles, Zwickl, Keller, Dortmunder Export)

Birrificio Artigianale BONDAI – LANDSCAPE (Sutrio, Udine – Friuli Venezia Giulia)
Hammer – Hamberg (Villa d’Adda, Bergamo – Lombardia)
Birrificio Malaripe – Ostberlin (Campomaggiore, Macerata – Marche)

4. Birre chiare ed ambrate, bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, caratterizzate da evidente presenza di luppolo da aroma e da amaro, di ispirazione americana (Hoppy Lager, Imperial Hoppy Lager, India Pale Lager, American Pale Ale e American India Pale Ale a bassa fermentazione)

Birrificio Artigianale Leder – Ponale (Ledro, Trento – Trentino Alto Adige)
Legnone – Jack Ipa (Dubino, Sondrio – Lombardia)
BIRRIFICIO LARIANO – Bassa Marea (Sirone, Lecco – Lombardia)
Menzione: Batzen – Viennarillo (Bolzano – Trentino) e Birra 100Venti – Hippy Lager (Borgomanero, Novara – Piemonte)

5. Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione anglosassone (English Golden Ale, English Pale Ale)

IRON BREWERY – IRON – GOLDEN ALE (Catanzaro – Calabria)
Lucky Brews – APOLLO (Vicenza – Veneto)
Birra 100Venti – James Blonde (Borgomanero, Novara -Piemonte)
Menzione: Birrificio Artigianale Noiz – Yes Sir (Sant’Ermete, Rimini – Emilia-Romagna) e FABBRICA DELLA BIRRA PERUGIA – GOLDEN JAZZ (Torgiano, Perugia – Umbria)

6. Birre chiare e ambrate, fermentazione ibrida, basso grado alcolico, d’ispirazione tedesca o americana (Kolsch, Alt, California Common, Cream Ale)

Croce di Malto – HAURIA (Trecate, Novara – Piemonte)
Birrificio Elvo – Alterelvo (Graglia, Biella – Piemonte)
Birrificio AcmE – Spitze (Basiano, Milano – Lombardia)
Menzione: La Buttiga – Buttiga (Piacenza, Emilia-Romagna)

7.Birre ambrate, bassa fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione tedesca (Vienna, Marzen)

Birra Mastino Amber Lager – Monaco (Bussolengo, Verona – Veneto)
CITTAVECCHIA – ANTIKORPO BREWING – LUCKY SHOES (Birrificio Cittavecchia) (Sgonico, Trieste – Friuli Venezia Giulia)
Birrificio Elvo – Marzen (Graglia, Biella – Piemonte)

8.Birre scure, bassa fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione tedesca (Munich Dunkel, Schwarz, Dark Lager)

Beha Brewing company – Gaudio (Rimini – Emilia-Romagna)
BIRRONE – Scubi (Castelnovo, Vicenza – Veneto)
Jungle Juice Brewing – BITTE WARTEN (Roma – Lazio)
Menzione: Meltz Black Forest (Melzo, Milano – Lombardia) e Shire Brewing – Matka (Fiuggi, Frosinone – Lazio

9.Birre chiare, ambrate e scure, bassa fermentazione, alto grado alcolico, d’ispirazione tedesca (Bock, Doppelbock, Eisbock, Hellerbock, Maibock, Strong Lager)

Birrificio Estense – Bock B.E. (Este, Padova – Veneto)
Birrificio Babylon #Thuglife (Ascoli Piceno – Marche)
Officina del Baccano Ziegenbock (Latina – Lazio)
Menzione: BIRRIFICIO MENARESTA COM BECK (Carate Brianza, Monza Brianza – Lombardia)

10.Birre ambrate, alta fermentazione, basso e medio grado alcolico, d’ispirazione britannica (Mild, British Bitter, Extra Special Bitter, Irish Red Ale, British Brown Ale)

Birra 100Venti Roger Bitter (Borgomanero, Novara – Piemonte)
Birra 100Venti Let It Bitter (Borgomanero, Novara – Piemonte)
RentOn Bombay (Fano, Pesaro Urbino – Marche)
Menzione: BIRRIFICIO OTUS – RED&GO (Seriate, Bergamo – Lombardia) e Mendelbier – Mendelbier Brown Ale (Caldaro sulla strada del vino, Bolzano – Trentino Alto Adige)

11.Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, d’ispirazione anglosassone (English IPA)

Birrificio Legnone – Pasta con tonno (collaborazione con birrificio WAR) (Dubino, Sondrio – Lombardia)
Mister B Brewery – BOBBIES (San Giorgio Bigarello, Mantova – Lombardia)
RIVERSA – PALE ALE (Cascina Torrazza, Brescia – Lombardia)
Menzione: BEER IN – Hop Hop (Trivero, Biella – Piemonte) e QUATTRO VENTI SOC. AGR. A R.L.S. – IPA (Santa Scolastica, Teramo – Abruzzo)

12.Birre chiare, ambrate e scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana (Session APA, Session AIPA, Session IPA)

50&50 – GOD OF LAIF (Varese – Lombardia)
Blink Brewery – Gigi (Villa Fastiggi, Pesaro Urbino – Marche)

13.Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, basso grado alcolico, luppolate, d’ispirazione americana (American Pale Ale)

Birra dell’Eremo – FIJI (Capodacqua, Perugia – Umbria)
Birrificio Mukkeller – ASSAGGIO SOLO (Porto Sant’Elpidio, Fermo – Marche)
Mezzopasso – Back Up (Popoli, Pescara – Abruzzo)
Menzione: 50&50 – KALOPSIA (Varese – Lombardia)

14.Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, medio grado alcolico, luppolate, d’ispirazione americana (American IPA)

RITUAL LAB – Make west coast ipa great again (Formello, Roma – Lazio)
Birrificio Calibro22 – Big One (Figline Valdarno, Firenze – Toscana)
BIRRIFICIO HUMUS – Yosemite (Ancarano, Teramo – Abruzzo)
Menzione: Birra Impavida – Chain Breaker (Arco, Trento – Trentino Alto Adige) e LIQUIDA – Don Quisciotte (Ostellato, Ferrara – Emilia-Romagna)

15.Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, alto grado alcolico, luppolate, d’ispirazione angloamericana (Double IPA, Imperial IPA)

CRAK Brewery – 2025 – Fuck Industrial Beer (Campodarsego, Padova – Veneto )
LIQUIDA – Blue tornado (Ostellato, Ferrara – Emilia-Romagna)
Birra 100Venti – Diparbolica (Borgomanero – Novara – Piemonte)
Menzione: CRAK Brewery – Giant Step Verde (Campodarsego, Padova – Veneto)

16.Birre chiare, alta fermentazione, basso e medio grado alcolico, con uso di frumento e altri cereali, luppolate, d’ispirazione angloamericana (White IPA, American Wheat)

white dog brewery – MAD MAMA (Guiglia, Modena – Emilia-Romagna)
Bibibir – 6A (Petriccione, Teramo – Abruzzo)
Birra 100Venti – American Bianchina (Borgomanero, Novara – Piemonte)
Menzione: P3 Brewing Company – Riff (Sassari – Sardegna) e ROLIO BEER – CROSS (Canelli, Asti – Piemonte )

17.Birre ambrate e scure, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, luppolate, d’ispirazione angloamericana (Red IPA, Brown IPA, Black IPA)

Jungle Juice Brewing – JUNGLE FEVER (Roma – Lazio)
white dog brewery – Django Sguinzagliato (Guiglia, Modena – Emilia-Romagna)
Hilltop Brewery – Hop Mantra (Bassano Romano, Viterbo – Lazio)
Menzione: Birra di mezzo – Mandarino Meccanico (Mezzolara, Bologna – Emilia-Romagna)

18.Birre chiare, ambrate e scure, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, luppolate, d’ispirazione angloamericana (Speciality IPA, Rye IPA, Belgian IPA)

PicoBrew – Primavera (Milano – Lombardia)
RITUAL LAB – Rituals ville vol.22 HyperBoost Ipa (Formello, Roma – Lazio)
Birrificio Manerba – La Rocca (Manerba del Garda, Brescia – Lombardia)

19.Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, massicciamente luppolate in aroma, di ispirazione statunitense (New England IPA)

50&50 – HOW MUCH HOPS IS TOO MUCH HOPS! (Varese – Lombardia )
RITUAL LAB – Holy Haze (Formello, Roma – Lazio)
BIRRIFICIO HUMUS – Bora Bora ( Ancarano – Teramo – Abruzzo)

20.Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, alto grado alcolico, d’ispirazione angloamericana (English Strong Ale, American Strong Ale, Scottish Ale Export, Heavy Scottish Ale)

BIRRIFICIO MENARESTA – LAMBERSCOTCH (Carate Brianza, Monza Brianza – Lombardia)
Birrificio Malaripe – Zona Rossa (Campomaggiore, Macerata – Marche)
Birra 100Venti – Sir Alestrong (Borgomanero, Novara – Piemonte)

21.Birre scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione anglosassone (Porter, Stout)

Birra 100Venti – Sex Porter (Borgomanero, Novara – Piemonte)
Birrificio Caput Ursi – Drakkar (Cellamare, Bari – Puglia)
Birra Puddu – Porter (Santa Giusta, Oristano – Sardegna)
Menzione: RITUAL LAB – Black Belt (Formello, Roma – Lazio) e Birrificio Trulla – ISCURIGADA – (Nuoro – Nuoro – Sardegna)

22.Birre scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione americana (American Porter, American Stout)

Styles Birrificio artigianale – BLACK EYES – (Monte Urano, Fermo – Marche)
La Collina Trattoria & Birrificio Artigianale – Rye Stout (Pescaglia, Lucca – Toscana)
LIQUIDA – Time is the enemy (Ostellato, Ferrara – Emilia-Romagna)

23.Birre scure, alta fermentazione, alto grado alcolico, d’ispirazione angloamericana (Robust/Baltic Porter, Imperial Porter, Russian Imperial Stout)

Delta Esse Brewery – Mata Leao (Andria, BAT – Puglia)
Birrificio Alveria – Ciaula (Canicattini Bagni, Ragusa – Sicilia)
Birrificio Calibro22 – Babbo Natale è Morto (Figline Valdarno, Firenze – Toscana)
Menzione: Damer srl – Mama Killa (Bedizzole, Brescia – Lombardia)

24.Birre scure, alta fermentazione, alto grado alcolico, d’ispirazione angloamericana (Barley Wine, Old Ale, American Barley Wine)

CRAK Brewery – Mansueto 2021 (Campodarsego, Padova – Veneto)
Birrificio Claterna – ALIISA (Castel San Pietro, Bologna – Emilia-Romagna)
MC77 – A promise kept (Serrapetrona, Macerata – Marche)
Menzione: CRAK Brewery – Mansueto 2017 (Campodarsego – Padova – Veneto )

25.Birre chiare, ambrate e scure, alta fermentazione con lievito Weizen, da basso ad alto grado alcolico, con uso di frumento maltato, di ispirazione tedesca (Weizen, Dunkelweizen, Weizenbock)

The Wall Italian Craft Beer – The Vice (Milano – Lombardia)
SOCIETA’ AGRICOLA DEL GRAAL – MERLINO (Borgo San Giacomo, Brescia – Lombardia)
Birra 100Venti – Vieni & Weiss (Borgomanero, Novara – Piemonte)

26.Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, con uso di frumento non maltato, di ispirazione belga (Blanche, Witbier)

BIRRIFICIO OTUS – SIDE-B (Seriate, Bergamo – Lombardia)
Birrificio 620 Passi – BIANCA (Gorgo, Udine – Friuli Venezia Giulia)
RITUAL LAB – Blanche (Formello, Roma – Lazio)
Menzione: LIQUIDA – In Bloom (Ostellato, Ferrara – Emilia-Romagna)

27.Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga (Belgian Blond, Belgian Pale Ale)

Birrificio Mukkeller – ZONA MUGNETTI (Porto Sant’Elpidio, Fermo – Marche)
Birra 100Venti – Anarchiste (Borgomanero, Novara – Piemonte)
Eastside Brewing – Roma Amor (Latina – Lazio)
Menzione: FABBRICA DELLA BIRRA PERUGIA – FRIGOLANDIA (Torgiano, Perugia – Umbria)

28.Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, di ispirazione belga (Saison, Biere de Garde, Farmhouse Ale)

Birrificio Barbaforte – Quadro (Folgaria, Trento – Trentino Alto Adige)
SunRise Beer – Down on the Farm (Trento – Trentino Alto Adige)
Styles Birrificio Artigianale – SAISON DE L’AMITIE (Monte Urano, Fermo – Marche)

29. Birre chiare, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga (Belgian Golden Strong Ale, Tripel)

Birrificio del Forte – La Mancina (Pietrasanta, Lucca – Toscana)
BIRRIFICIO HUMUS – St. Simplicius (Ancarano, Teramo – Abruzzo)
BIRRA OV – Vlaander (Busto Arsizio, Varese – Lombardia)
Menzione: Filodilana Birrificio Indipendente – Dolly (Avigliana, Torino – Piemonte)

30.Birre scure, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga (Belgian Dark Strong Ale, Dubbel, Quadrupel)

Birrificio Un Terzo – Canderium (Pralungo, Biella – Piemonte)
Birrificio Pintalpina – Rugen (Chiuro, Sondrio – Lombardia)
Bibibir – VEDO DOPPIO (Petriccione, Teramo – Abruzzo)
Menzione: Microbirrificio Opperbacco – L’Una Rossa (Notaresco, Teramo – Abruzzo )

31.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, con uso di spezie

Birrificio Un Terzo – Natalis (Pralungo, Biella – Piemonte)
MC77 – Fleur Sofronia (Serrapetrona, Macerata – Marche)
Birrificio Rabèl – DRUWID (Ivrea, Torino – Piemonte)

32.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, con uso di caffè e/o cacao

BIRRIFICIO RURALE – Coffee Porter (Desio, Monza Brianza – Lombardia)
Birra Puddu – Coffee Porter (Santa Giusta, Oristano – Sardegna)
OLDO – CORTE DELLA BIRRA – Bart C (Cadelbosco di Sopra, Reggio Emilia – Emilia-Romagna)

33.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, con uso di cereali speciali (compresi grani antichi)

BIRRONE – Maranea (Castelnovo, Vicenza – Veneto)
Croce di Malto – PIEDI NERI (Trecate, Novara – Piemonte)
Eastside Brewing – Baciami Ancora (Latina – Lazio)
Menzione: BIRRIFICIO EPICA – ATENA (Sinagra, Messina – Sicilia)

34.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, affumicate e torbate

Eastside Brewing – Fumo Lento (Latina – Lazio )
Styles Birrificio Artigianale – LILLY SMOKE (Monte Urano, Fermo – Marche)
Batzen – Grand Cuvée Fumé (Bolzano – Trentino Alto Adige)
Menzione: CRAK Brewery – Paracasa Riserva – Whisky Torbato 2022 (Campodarsego, Padova – Veneto) e Topta Brew Pub – Smoky Trip (Montecarlo, Lucca – Toscana)

35.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, affinate in legno

Il Mastio – REAL IGA BARREL (Colmurano, Macerata – Marche)
BIRRIFICIO CUOREMALTO – LIKE A FOEDER (Apollosa, Benevento – Campania)
Birra dell’Eremo – DOE BALSAMIC VINEGAR BARREL AGED (Capodacqua, Perugia – Umbria)
Menzione: AR Brewing Sas – FELIX (Nembro, Bergamo – Lombardia)

36.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, con uso di frutta

Lucky Brews – FRUIT SALAD (Vicenza– Veneto)
Birra dell’Eremo – MADUE (Capodacqua, Perugia – Umbria)
Turris Birra – PAGLIA E MORE (Borgo Val di Taro, Parma – Emilia-Romagna)
Menzione: Beor Brasserie – Atom (Fermo – Marche) e Birrificio Calibro22 – Lei non sa chi sono io! ( Figline Valdarno, Firenze – Toscana)

37.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, con uso di castagne

OLDO – CORTE DELLA BIRRA – Casta e Pura (Cadelbosco di Sopra, Reggio Emilia – Emilia-Romagna)
PicoBrew – Marron Fumé (Milano – Lombardia)
5+ Birrificio Artigianale – Castanea (Mattarello, Trento – Trentino Alto Adige)
Menzione: LA PETROGNOLA – Marron (Piazza al Serchio, Lucca – Toscana)

38.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, con uso di miele

Birrificio Calibro22 – Bee Cool! (Figline Valdarno, Firenze – Toscana)
BIRRIFICIO GRADO PLATO – MELISSA (Montaldo Torinese, Torino – Piemonte)
MOSTODOLCE – MARTELLINA (Vaiano, Prato – Toscana)
Menzione: Birrificio Elvo – Claus (Graglia, Biella – Piemonte)

39.Birre chiare, ambrate e scure, fermentazione alta, mista, spontanea, Brettanomyces, da basso ad alto grado alcolico, caratterizzate dalle note acide, con aggiunte di frutta (Sour Fruit Ale)

BIRRIFICIO MENARESTA – BOMBYX (Carate Brianza, Monza Brianza – Lombardia)
Eastside Brewing – Bloody Side (Latina – Lazio)
Birrificio Bionoć – Albicoppe (Mezzano, Trento – Trentino Alto Adige)
Menzione: Birra dell’Eremo – PINK (Capodacqua, Perugia – Umbria) e CRAK Brewery – Tropical Gose (Campodarsego, Padova – Veneto)

40.Birre chiare, ambrate e scure, fermentazione alta, mista, spontanea, Brettanomyces, da basso ad alto grado alcolico, caratterizzate dalle note acide, senza aggiunte di frutta (Sour Farmhouse/Sour Ale)

Hofbrauerei Hubenbauer – Urban 21 (Varna, Bolzano – Trentino Alto Adige)
BIRRIFICIO MENARESTA – BIRRA MADRE (Carate Brianza, Monza Brianza – Lombardia)
Hofbrauerei Hubenbauer – Urban 20 (Varna, Bolzano – Trentino Alto Adige)

41.Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, salate e/o lattiche, di ispirazione tedesca (Berliner, Gose)

Batzen – Gose xy – (Bolzano – Trentino Alto Adige)
Hammer – Hirsch (Villa d’Adda, Bergamo – Lombardia)
La Buttiga – Goslar 1826 (Piacenza – Emilia-Romagna)
Menzione: EVOQE BREWING – Evoqesour#1 (Trebaseleghe, Padova – Veneto)

42.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di uva, mosto, vinacce, vino cotto di uve bianche (White Italian Grape Ale)

50&50 – GRAZIELLA (Varese – Lombardia)
Mezzopasso – Anime (Popoli, Pescara – Abruzzo)
SOCIETA’ AGRICOLA DEL GRAAL – BREWINE (Borgo San Giacomo,Brescia – Lombardia )
Menzione: Hilltop Brewery – Chanson (Bassano Romano, Viterbo – Lazio) e IBEER – Iris – (Fabriano, Ancona – Marche)

43.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di uva, mosto, vinacce, vino cotto di uve rosse (Red Italian Grape Ale)

Birrificio Artigianale Alba – IGA con Uve Rosse (Guarene, Cuneo – Piemonte)
Birrificio Un Terzo – Sciatò Rouge (Pralungo, Biella – Piemonte)
Dulac – LA MURUSA (Galbiate, Lecco – Lombardia)

44.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di uva, mosto, vinacce, vino cotto di uve rosse o bianche, caratterizzate da note acide (Sour Italian Grape Ale)

Birrificio Alveria – Regola Zero 2022 (Canicattini Bagni, Ragusa – Sicilia)
De Lab Fermentazioni Srl – Easy Peasy Nas*et*a Squeezy (Diano d’Alba, Cuneo – Piemonte)
Birrificio Bionoć – Spiga Nera (Mezzano, Trento – Trentino Alto Adige)
Menzione: Birrificio Agricolo Sorio – Gargan-Iga (Gambellara, Vicenza – Veneto) e Il Mastio – REAL IGA WILD ( Colmurano, Macerata – Marche)

45.Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, di ispirazione libera e non rientranti in nessuna delle precedenti categorie (Extraordinary Ale/Extraordinary Lager)

CARROBIOLO – PORCINI IMPERIAL STOUT (Monza, Monza Brianza – Lombardia)
Birra dell’Eremo – TRICK OR TREAT (Capodacqua, Perugia – Umbria)
CRAK Brewery – Giotto 2023 ( Campodarsego, Padova – Veneto)

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Birra italiana: il settore si interroga sul futuro

Definire la birra italiana, le sue caratteristiche e i principi alla base della visione sul futuro del comparto nazionale. Questi i quesiti a cui dovranno rispondere i principali esponenti delle associazioni del mondo brassicolo nazionale nella tavola rotonda “Definire la Birra Italiana: equilibrio tra identità, mercato e legislazione”, organizzata da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti.

Al confronto parteciperanno Alfredo Pratolongo, presidente Assobirra; Matteo Bartolini, vicepresidente nazionale CIA – Agricoltori Italiani; Domenico Bosco, responsabile nazionale della filiera vitivinicola e brassicola Coldiretti; Teo Musso, presidente Consorzio Birra Italiana e Andrea Soncini, vicedirettore Unionbirrai. Modera Vittorio Ferraris, Direttore Generale Unionbirrai.

L’appuntamento è per oggi, lunedì 17 febbraio. L’incontro è organizzato nell’ambito della terza edizione della “Italian Craft Beer Conference” con tanti momenti di approfondimento sulle tecniche di produzione birraria, nuove tecnologie, materie prime, strumentazioni e analisi delle tendenze del mercato a Beer&Food Attraction presso la Fiera di Rimini.

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Birra dell’Anno 2025: Oltre 2.000 birre in gara per la XX edizione

Saranno svelati domenica 16 febbraio i vincitori del concorso “Birra dell’Anno”. Il premio, organizzato da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, è giunto alla sua XX edizione. Ben 2.092 le birre in gara, provenienti da 257 birrifici italiani. A decretarne le migliori saranno 81 giudici internazionali con degustazioni e analisi in funzione delle 45 categorie di concorso. Per ciascuna categoria verrà decretato il podio dei vincitori.

Il premio speciale “Birrificio dell’Anno”, invece, andrà al produttore che oltre ad aver ottenuto con le sue birre il punteggio più alto con i migliori piazzamenti in tre differenti categorie, avrà anche ricevuto le medaglie in macrocategorie diverse, definite nel regolamento sulla base di alcuni raggruppamenti stilistici.

«Aver superato le duemila birre in concorso significa aver svolto con passione e serietà il nostro lavoro, ma anche fare sempre meglio a ogni edizione futura anno – dichiara Simone Monetti, segretario generale Unionbirrai –. In questi vent’anni le birre vincitrici hanno ottenuto premi e riconoscimenti anche oltre i confini nazionali. Solo ciò che poco tempo fa era impensabile, ora è una indiscussa realtà. Il nostro Paese si impone nel mondo con i suoi stili nazionali come l’Italian Grape Ale e l’Italian Pilsener, recentemente entrata nelle celebri Beer Style Guidelines statunitensi».

LA PREMIAZIONE

La cerimonia di premiazione si terrà in occasione della giornata di apertura di Beer&Food Attraction, the eating out experience show. Domenica 16 febbraio a partire dalle ore 14 presso la Fiera di Rimini. A presentare l’evento Lorenzo Dardano di Radiofreccia, accompagnato dalla musica di Ambra Marie. Ospiti d’onore gli onorevoli Mirco Carloni e Mauro Rotelli, presidenti delle commissioni Agricoltura e Ambiente di Montecitorio nonché firmatari degli emendamenti che hanno reso strutturale, nell’ultima Legge di Bilancio, il taglio delle accise sulle birre artigianali.

ITALIAN CRAFT BEER CONFERENCE

Beer&Food Attraction sarà anche l’occasione per la terza edizione della “Italian Craft Beer Conference”. Tanti momenti di approfondimento, dal 16 al 18 febbraio, sulle tecniche di produzione birraria, nuove tecnologie, materie prime, strumentazioni e analisi delle tendenze del mercato. Tra gli eventi anche la tavola rotonda organizzata da Unionbirrai sul tema “Definire la Birra Italiana: equilibrio tra identità, mercato e legislazione” che vedrà coinvolti i principali esponenti delle associazioni del mondo brassicolo nazionale.

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Emendamento birrifici artigianali: verso la riduzione delle accise


Questa mattina, presso la sede di Birra Turan, a Viterbo, è stato presentato ufficialmente un emendamento alla manovra finanziaria che conferma un significativo innalzamento delle agevolazioni fiscali per i piccoli birrifici artigianali. La misura prevede una riduzione fino al 50% dell’aliquota di accisa per i microbirrifici con volumi di produzione fino a 10 mila ettolitri annui. Una notizia che rappresenta un concreto segnale di supporto a questo segmento di eccellenza del comparto brassicolo italiano. «Un segnale concreto a questo specifico e pregiato segmento del comparto brassicolo», ha dichiarato il deputato Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, nonché promotore dell’emendamento. La proposta normativa ha raccolto ampio consenso, sia nel mondo agricolo che in quello produttivo, e punta a incentivare ulteriormente le produzioni dei piccoli birrifici.

RIDUZIONE DELLE ACCISE PER I BIRRIFICI ARTIGIANALI: LE PERCENTUALI

La norma prevede una riduzione strutturale delle accise con un sistema progressivo:

  • 50% di riduzione per i birrifici artigianali con produzione annua fino a 10.000 ettolitri;
  • 30% di riduzione per i birrifici con produzione fino a 60.000 ettolitri annui;
  • 20% di riduzione per le produzioni superiori.

Un rilancio per il settore brassicolo artigianale. «Questa misura è pensata per rilanciare il settore delle birre artigianali, valorizzando la qualità, l’innovazione e il legame con il territorio e il made in Italy», ha spiegato Rotelli durante la conferenza. «Supportare i piccoli birrifici significa anche promuovere la produzione di materie prime italiane, incentivandone non solo il consumo interno ma anche l’esportazione sui mercati internazionali», ha aggiunto il deputato, sottolineando il crescente interesse dei consumatori verso prodotti di alta qualità e sostenibili.

L’IMPEGNO DI UNIONBIRRAI PER LA RIDUZIONE DELLE ACCISE

Un plauso alla misura è arrivato anche da Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, che ha fortemente sostenuto l’emendamento. «Questo risultato rappresenta un sostegno cruciale per lo sviluppo del potenziale brassicolo nazionale, sempre più riconosciuto nel mondo come parte integrante del made in Italy agroalimentari», ha affermato Ferraris. Grazie alla riduzione delle accise, le aziende del settore avranno a disposizione risorse economiche maggiori da reinvestire in innovazione e crescita. Ferraris ha anche sottolineato l’importanza dell’attenzione riservata dalla politica e dalle istituzioni a un comparto giovane e dinamico, che nonostante le difficoltà dei mercati continua a crescere. «Ci auguriamo di poter proseguire questo percorso di rinnovamento normativo – ha concluso il referente di Unionbirrai – consentendo alle imprese di operare in un contesto più favorevole e competitivo».

L’IMPATTO FISCALE DELLA RIDUZIONE DELLE ACCISE DEI MICROBIRRIFICI

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Antonella Sberna, vice presidente del Parlamento europeo, e Giulio Zelli, presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio. Entrambi hanno confermato il proprio sostegno, nei rispettivi ambiti istituzionali, alla filiera brassicola. L’evento è stato arricchito dalla presenza di diversi birrifici locali, che hanno testimoniato il valore e l’impatto della misura fiscale per il territorio. Oltre al birrificio ospitante Turan, erano presenti Terre di Faul di Viterbo, Free Lions di Tuscania, Itineris di Civita Castellana, Hilltop Brewery di Bassano Romano e Aut Aut Brewing di Grotte di Castro.

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Birra dell’Anno Xmas Beers: ecco il podio

Si è conclusa la IV edizione del Xmas Beers, il concorso inserito nella galassia di Birra dell’Anno e organizzato da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti. In linea con una lunga tradizione europea dove, le birre dedicate al Natale esistono da tempo per allietare le feste, anche l’Italia brassicola celebra queste speciali produzioni artigianali. A trionfare è stata la Primatia del birrificio pugliese Birranova di Triggianello (BA), seguita al secondo posto dalla Guastafeste di Mukkeler, birrificio marchigiano di Porto Sant’Elpidio (FM) mentre sul gradino più basso del podio si è piazzata la Druwid di Birra Rabèl, di Ivrea (TO).

«Le birre natalizie italiane – spiega Simone Monetti, direttore generale di Unionbirrai – richiamano la ricchezza e l’abbondanza delle festività e nei sentori ricordano i dolci tipici del periodo. Non sono riconducibili ad un singolo stile ma hanno alcuni elementi in comune. Si tratta di edizioni limitate, generalmente corpose e dai sapori forti e spesso speziati, dalla colorazione che va dall’ambrato allo scuro e dalle note aromatiche complesse». La giuria delle degustazioni finali della IV edizione del concorso BdA Xmas Beers era composta da Simonmattia Riva, Stefano Moraschini, Sara Anfossi, Luca Casati, Giuseppe Lio, Simone Uras, con il supporto di Mary Carabelli e Sandro Piergiovanni.

SCHEDE TECNICHE BIRRE VINCITRICI

Primatia, Birrificio Birranova

Gradi plato 19
ABV 9
Colore Ebc 50
Ibu 20
Stile Dubbel
Fermentazione Alta
Spezie: cotto di fichi

Guastafeste, Birrificio Mukkeler

Gradi plato 20,5
ABV 10
Colore Ebc 41
Ibu 38
Stile Belgian Dark
Fermentazione Alta
Spezie: zenzero, buccia d’arancia amara, coriandolo e grani del paradiso

Druwid, Birra Rabèl

Gradi plato 16
ABV 7,1
Colore Ebc 45
Ibu 30
Stile Cat. 31
Fermentazione Alta
Spezie: cannella, zenzero, pepe lungo indonesiano, fava tonka

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Accise Birra: approvato innalzamento dello sconto per i microbirrifici

L’innalzamento dello sconto sulle accise per i microbirrifici è realtà. Sono stati, infatti, approvati gli emendamenti alla Legge di Bilancio, in corso di discussione a Montecitorio, presentati dai gruppi di Lega e Fratelli d’Italia a prima firma degli onorevoli Mirco Carloni e Mauro Rotelli. La misura, che agevola soprattutto gli impianti di piccola taglia, era già attiva per il biennio 2022-2023. A richiederne l’estensione in più provvedimenti è stata Unionbirrai, l’associazione dei piccoli birrifici artigianali indipendenti.

Gli emendamenti sono stati accorpati nel corso della discussione e comportano una copertura economica complessiva inferiore ai 3 milioni di euro l’anno. I piccoli birrifici artigianali con una produzione fino a 10.000 ettolitri beneficeranno di uno sconto sulle accise pari al 50%. Per le imprese che producono fino a 30.000 ettolitri, lo sconto sarà del 30%, mentre per quelle che raggiungono i 60.000 ettolitri lo sconto scenderà al 20%.

LE DICHIARAZIONI DEGLI ADDETTI AI LAVORI

«Con un intervento economico limitato, il Governo sostiene concretamente le produzioni brassicole artigianali nazionali crescita – dichiara Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai – dando quel supporto che per il settore, fatto di piccole e piccolissime imprese, rappresenta un volano determinante per la crescita».

«L’innalzamento dello sconto sulle accise per i microbirrifici – spiega Teo Musso il presidente del Consorzio Birra Italiana – rappresenta un aiuto per la crescita delle filiere dal campo alla tavola. Filiere che sul territorio nazionale stanno già vedendo lo sviluppo di esperienze importanti. Un indotto importante per l’economia dei territori con la crescita della produzione di orzo e di luppolo italiani».

«Una misura importante sostenuta grazie all’impegno del presidente della Commissione Agricoltura della Camera Mirco Carloni e dei parlamentari che hanno lavorato sull’emendamento e del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare», fa eco il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

IL COMPARTO BIRRA IN ITALIA

Un comparto che vede oggi quasi 1200 birrifici in tutta Italia, di cui circa il 25% è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie. Percentuale in costate crescita secondo l’analisi del Consorzio Birra Italiana. La birra artigianale è entrata sempre più nelle case degli italiani, con una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all’export. Un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92 mila posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti. Un fenomeno sul quale pesano però l’aumento record dei costi di produzione legati alle tensioni internazionali e gli effetti dei cambiamenti climatici. Siccità e maltempo hanno causato una riduzione importante della produzione di orzo facendo drasticamente calare le rese, pur se il prodotto si presenta comunque di ottima qualità.

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Birrifici Aperti: sabato 7 dicembre alla scoperta della birra artigianale

Appuntamento sabato 7 dicembre con “Birrifici Aperti“. Giornata organizzata da Unionbirrai, l’associazione dei birrifici indipendenti, con l’obiettivo di promuovere la cultura della birra artigianale in Italia. Visite guidate, degustazioni e incontri con i birrai. Un’iniziativa per educare i consumatori sulle diverse varietà e qualità di birre prodotte localmente e sostenere i piccoli produttori nel panorama birrario nazionale.

«Valorizzare il mondo della birra artigianale italiana, creando un contatto diretto tra birrifici e appassionati. Questo l’obiettivo di Birrifici Aperti – dichiara Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai –. Miriamo a replicare ciò accaduto con successo in altri comparti come il vino e l’olio. Apriamo le porte dei birrifici per far conoscere da vicino i processi produttivi, le materie prime utilizzate e, soprattutto, la passione che si cela dietro ogni bottiglia. Tutti ingredienti che rendono la birra artigianale nazionale oramai un vanto del made in Italy agroalimentare nel mondo, con sempre più riconoscimenti».

BIRRIFICI APERTI

Sarà possibile scegliere l’appuntamento preferito tra i tanti in programma in tutto lo stivale. Si potranno esplorare storie, processi e segreti dietro ogni birrificio, vivendo una giornata immersiva nel mondo della birra artigianale e promuovendo, al contempo, il territorio con le sue peculiarità creando localmente sinergie. A giovarne saranno i consumatori, sempre più consapevoli e attenti.

Amanti, o semplici curiosi, della birra pronti ad una esperienza che, attraverso la convivialità ed i momenti di relax, potranno conoscere le realtà artigianali con un contatto diretto. «Riteniamo che i piccoli birrifici artigianali possano divenire parte integrante di itinerari turistici e mete da visitare – conclude Ferraris –. Luoghi in cui trascorrere piacevoli momenti. Per questo, anche a livello normativo, siamo impegnati nel promuovere la creazione delle “Strade della Birra”, prendendo spunto da ciò che il mondo vitivinicolo ha già realizzato con successo».

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La ricetta Unionbirrai: meno burocrazia e filiera birra 100% italiana


Unire l’impegno per una birra 100% italiana, con la creazione di filiere brassicole 100% italiane, a un piano concreto di semplificazione e sburocratizzazione operativa. È questa la richiesta avanzata da Unionbirrai, l’associazione che rappresenta i piccoli birrifici indipendenti italiani, durante la presentazione del bilancio del primo anno di attività del progetto LOB.IT, coordinato dal Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), l’ente di ricerca del Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Sovranità Alimentare.
Un progetto che mira non solo a valorizzare le materie prime locali, ma a consolidare la filiera produttiva brassicola italiana, dall’orzo al bicchiere.

L’IMPORTANZA DELLE FILIERE CORTE DELLA BIRRA ITALIANA

«L’importante lavoro portato avanti sul sostegno alla produzione di materie prime locali di qualità, affinché si giunga alla creazione di filiere corte della birra offrirà al comparto ulteriori validi elementi di marketing territoriale che ben si conciliano con le nostre prospettive di puntare sul turismo brassicolo e le cosiddette Strade della Birra» ha dichiarato Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai.

Il concetto di filiera corta, già ben radicato nell’enologia, rappresenta un’opportunità chiave per il settore brassicolo artigianale italiano, che può così rafforzare il proprio legame con i territori e ampliare il proprio appeal sia per i consumatori locali sia per i turisti. L’utilizzo di materie prime italiane – come luppolo e orzo coltivati sul territorio nazionale – non solo garantisce tracciabilità e qualità, ma diventa un elemento distintivo in un mercato sempre più competitivo e globalizzato.

LA BUROCRAZIA AFFONDA LA BIRRA 100% ITALIANA

Tuttavia, Ferraris ha sottolineato come le sole iniziative legate alla filiera non siano sufficienti per garantire la crescita e la sostenibilità delle imprese brassicole, soprattutto quelle di dimensioni più ridotte. «Per ridare slancio e sostenere le imprese del settore, soprattutto le più piccole, diviene cruciale alleggerire il carico di obblighi burocratici pensati per l’industria, che comportano un onere di tempo ed economico per i birrifici artigianali, ma anche un aggravio per la correlata spesa pubblica per i controlli».

I birrifici artigianali, infatti, si trovano spesso a dover affrontare procedure pensate per grandi industrie, come l’obbligo di tenuta di registri specifici, documentazione dettagliata e bolli di accompagnamento merci, che rallentano l’operatività senza apportare benefici reali al sistema di controllo fiscale o qualitativo.

LE RICHIESTE DI UNIONBIRRAI PER LA FILIERA BRASSICOLA ITALIANA

Tra le proposte avanzate da Unionbirrai spiccano l’eliminazione dell’obbligo della bolla di accompagnamento merce XAB per i microbirrifici, con possibilità di utilizzo dei più comuni Documenti di Trasporto (DDT). In secondo luogo, l’armonizzazione delle norme introdotte dal decreto ministeriale 4 giugno 2019, che ha già avviato un primo passo verso la semplificazione, ma che attualmente soffre di interpretazioni disomogenee tra i diversi territori, generando disparità di trattamento. Infine, secondo Uniobirrai, occorre proseguire con l’iter di confronto avviato presso il Masaf, al fine di realizzare riforme organiche che tengano conto delle specificità del comparto artigianale.

«Piccole agevolazioni tecniche e burocratiche che, nella loro globalità – ha concluso Ferraris – si rivelerebbero determinanti per l’operatività quotidiana delle piccole imprese brassicole. Per questo, continuiamo ad auspicare che riprenda l’iter di confronto, avviato oramai un anno fa al Masaf, che possa condurre a riforme organiche e impattanti».

STRADE DELLA BIRRA, TURISMO BRASSICOLO E NUOVE OPPORTUNITÀ

Oltre alla semplificazione burocratica, Unionbirrai guarda con interesse a un altro fenomeno in forte espansione. Quello del turismo brassicolo, già ben sviluppato in paesi come Belgio, Germania e Repubblica Ceca, ma che in Italia ha ancora margini di crescita significativi. La creazione di Strade della birra, sul modello delle Strade del Vino, potrebbe diventare uno strumento di valorizzazione sia per i birrifici sia per i territori, combinando degustazioni, visite guidate e itinerari culturali.

Richieste che, secondo Unionbirrai, costituiscono un passo fondamentale per garantire un futuro solido e sostenibile al comparto brassicolo italiano. Da un lato, il rafforzamento delle filiere 100% italiane consentirebbe di incrementare la qualità e la riconoscibilità del prodotto; dall’altro, le semplificazioni burocratiche permetterebbero ai piccoli produttori di concentrarsi sull’innovazione e sulla crescita. Un binomio, quello tra tradizione territoriale e modernità gestionale, che può trasformare la birra artigianale italiana in un simbolo di eccellenza riconosciuto a livello internazionale.

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Concorso “Birra dell’Anno – Harvest Beers”: ecco i vincitori

Assegnati i premi “Birra dell’Anno – Harvest Beers“, il concorso organizzato da Unionbirrai e da Italian Hops Company che premia le migliori birre prodotte con luppolo raccolto e utilizzato in tempi brevissimi. Metodo che permette di mantenerne tutta la freschezza e le note aromatiche, celebrando l’essenza più pura del luppolo. Due le categorie di birra premiate nella III edizione di Hervest Beers. Luppolo wet, fresco appena raccolto, e luppolo fresh, appena essiccato e usato entro pochi giorni.

LE BIRRE PREMIATE

A salire sul podio per la categoria Fresh Hop sono state la Fresh Hop di Picobrew di Milano. La Ponale del Birrificio Artigianale Leder di Ledro (Trento) e la Mandarango di Birrificio Legnone di Dubino (Sondrio). Per la categoria Wet Hop al primo posto troviamo la Minosse Hoppy Lager di Labeerinto di Modena. A seguire Italo, prodotta dal Birrificio Artigianale La Villana di Grantorto (Padova) e So Wet, So Bitter prodotta da Birra Bellazzi di San Lazzaro di Savena (Bologna). «Il concorso Birra dell’Anno Harvest Beers evidenzia la connessione tra la birra artigianale e la natura agricola, valorizzando le birre prodotte con luppolo fresco appena raccolto». Ha dichiarato Simone Monetti, Segretario Generale di Unionbirrai.

IL LUPPOLO FRESCO

Negli ultimi anni, il luppolo fresco è diventato protagonista nella produzione di birre artigianali, permettendo ai birrai di ottenere profili aromatici unici e vivaci. Per questo Unionbirrai ha deciso di istituire il concorso, per dare il giusto risalto a queste produzioni. In particolare, il luppolo wet viene impiegato immediatamente dopo la raccolta senza essere sottoposto a essiccazione, mantenendo un alto contenuto di umidità (75-80%).

Quello fresh viene moderatamente essiccato poco dopo la raccolta, riducendo l’umidità al 10-12%. Questo processo stabilizza il luppolo, permettendo un utilizzo più gestibile pur mantenendo gran parte dell’aroma e del profilo gustativo del luppolo fresco. Le birre prodotte con luppoli wet e fresh sono note per i sapori complessi che includono note erbacee, floreali e agrumate. Queste birre offrono un legame profondo con la stagionalità e il terroir, con aromi che variano in base alle condizioni climatiche e alla terra d’origine.

IL CONCORSO

L’evento ha avuto una giuria composta dagli UBT ed esperti del settore: Alessandra Agrestini, Marcello Giuliani, Fabrizio Guernelli, Simonmattia Riva, Lidia De Petris, Ludwing Locher, Simone Cantoni, Valeria De Petris, con il supporto di Elena Manicardi e Gabriele Paltrinieri. La giuria ha effettuato assaggi al buio per garantirne l’imparzialità. Le migliori birre sono state annunciate durante il convegno “Filiera della Birra Artigianale, stili di vita e benessere”, tenutosi a Roma presso la sede di Cia-Agricoltori Italiani.

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Riduzione accise birra: sì dalla Commissione Agricoltura

Intervenire in modo organico e non temporaneo sulla disciplina agevolativa delle accise dovute dai produttori di birra. È questa l’indicazione fornita dalla Commissione Agricoltura della Camera nel parere approvato in merito alla Legge di Bilancio 2025, in discussione a Montecitorio. Due in particolare gli interventi segnalati. In primis dal 1° gennaio 2025 ridurre stabilmente le accise sulla birra prodotta in Italia a 2,97 centesimi grado plato.

In secondo luogo prevedere una riduzione del 50% dell’aliquota di accisa, in luogo dell’attuale 40%, per i birrifici con produzione annua non superiore a 10 mila ettolitri, del 30% per i birrifici da 10 a 30 mila ettolitri e del 20% per chi produce dai 30 ai 60 mila ettolitri. Una posizione che raccoglie l’approvazione tanto di Unionbirrai quanto di Assobirra.

«Riteniamo davvero lodevole l’attenzione dedicata al comparto brassicolo – commenta Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai –. Il parere della Comagri Camera ribadisce una proposta che il settore porta avanti da tempo e che, ci auguriamo, possa divenire realtà dopo diversi tentativi in differenti provvedimenti».

«Siamo consci che adesso si entrerà nella fase più complicata della Legge di Bilancio – afferma il Presidente di AssoBirra, Alfredo Pratolongo –. I partiti di maggioranza, cui auspichiamo si aggiungano anche quelli di opposizione, con slancio hanno ribadito che profonderanno ogni sforzo per convincere il Governo a reperire le risorse necessarie (6,9 milioni di euro) per una riduzione delle accise, che servirebbe a far crescere e recuperare competitività all’industria birraria nazionale».

IL PESO DELLE ACCISE

L’aumento delle accise sulla birra ha avuto delle conseguenze sull’intera filiera. Ha colpito i produttori, già alle prese con costi sempre molto alti e ormai divenuti strutturali, e ridotto i margini degli esercenti. Pesa inoltre anche sul consumatore, perché l’accisa è gravata d’IVA e fa parte della costruzione del prezzo lungo tutta la catena del valore. In una birra alla spina circa 80 centesimi sono imputabili all’accisa mentre su una bottiglia da 0,66 l in offerta, il formato più venduto e popolare in Italia al supermercato, questa tassa incide per circa il 40% sul prezzo di vendita.

«Le dinamiche degli ultimi 18 mesi confermano che esiste una correlazione inversa tra l’aumento delle accise e l’andamento del mercato e in particolare la competitività della produzione nazionale – spiega Pratolongo –. Dopo il primo aumento del gennaio 2023 il comparto è entrato in contrazione, protratta dopo il secondo aumento nel gennaio 2024. Nel primo semestre del 2024 i dati riportano un aumento delle importazioni da Paesi europei con tassazione fino a 4 volte inferiore a quella italiana».

L’ITER DI LEGGE

La manovra di Bilancio è entrata nel vivo questa settimana con il ciclo di audizioni in Commissione Bilancio e con i pareri che saranno espressi dalle Commissioni permanenti. L’intenzione della maggioranza è di seguire un calendario serrato per arrivare all’approvazione in prima lettura entro la prima settimana di dicembre, infatti il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato all’11 novembre.

«Siamo consci della congiuntura economica e degli sforzi che il Paese intero deve compiere per riassettare i bilanci pubblici. Questi interventi, con un dispendio economico limitato, possono – aggiunge Ferraris – concretamente sostenere le piccole produzioni nazionali emergenti, proseguendo in un percorso iniziato negli anni scorsi. L’auspicio rimane quello di una disamina completa per revisionare le norme che regolano il comparto brassicolo nazionale in maniera organica».

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Turismo brassicolo: opportunità e risorsa concreta per produttori e territori

Il turismo brassicolo è ormai una realtà che si sta consolidando sempre più a livello nazionale. Lo ha ribadito , l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, durante il convegno Filiera Birra 2024, tenutosi a Milano presso il Palazzo della Cultura il 16 ottobre. Un turismo, quello brassicolo, capace di promuovere i territori, la loro cultura e valorizzando le tradizioni locali. Un movimento in grado di far conoscere le produzioni di birra artigianale dei mastri birrai italiani.

«Il turismo brassicolo è oramai una realtà – ha dichiarato Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai –. Un fenomeno che è partito lentamente ma che si sta strutturando per accogliere al meglio turisti, visitatori e appassionati. I birrifici artigianali non sono solo delle aziende, ma luoghi di ritrovo che esaltano il legame con il territorio in cui si trovano. Luoghi in cui è possibile acquistare prodotti locali, fare visite guidate, conoscere nuovi mondi».

«Ma anche luoghi in cui la convivialità e l’ospitalità si sposano con il bere bene e il mangiare bene. Per questo Unionbirrai – ha aggiunto – è impegnata nel sostenere i piccoli birrifici artigianali affinché diventino parte integrante di itinerari turistici e mete da visitare e in cui trascorrere piacevoli momenti. Un sostegno che stiamo promuovendo anche normativamente attraverso la creazione delle “Strade della Birra“, prendendo spunto da ciò che il mondo vitivinicolo ha già realizzato con successo con le cantine».

UN PORTALE A SUPPORTO DEL TURISMO BRASSICOLO

Durante il convegno, Unionbirrai ha illustrato le potenzialità del portale www.indipendenteartigianale.it, creato e promosso come strumento dedicato a tutti i turisti e viaggiatori appassionati di birra.

«Chi vuol pianificare un itinerario in un determinato territorio – ha spiegato il segretario generale Simone Monetti – può così individuare facilmente i birrifici artigianali italiani presenti che hanno ottenuto il marchio di garanzia. Può così scoprire le strutture dove soggiornare e i locali che servono birra artigianale, organizzare tour turistici alla scoperta del mondo brassicolo nazionale, trovando eventi e iniziative. Ma anche selezionando chi effettua la vendita diretta o offre una serie di servizi. Di fatto, un portale turistico a tutto tondo che ruota attorno alla birra artigianale italiana».

Tra i protagonisti del convegno Filiera Birra anche il fondatore del Birrificio Curtis Canava di Bairo (Torino) che ha portato la sua testimonianza, esempio concreto di turismo brassicolo. Silvio Bertero, infatti, è diventato punto di riferimento per turisti, viaggiatori, ciclisti e camperisti anche grazie a una convenzione con AgriCamper.

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Report Unionbirrai: «La birra artigianale cresce più del vino»


Quello della birra artigianale in Italia è un settore in continua crescita, sia in termini di numero di birrifici, che non si è interrotta neanche nel periodo pandemico, sia sotto il profilo dei consumi: cresce più del vino. Secondo il Registro delle imprese CCIAA, nel 2022 le realtà che producono birra in Italia hanno raggiunto le 1.326 unità occupando un totale di 9.612 addetti diretti, con una crescita rispetto al 2015 del 104% in termini di birrifici e del 22% in termini di addetti. È quanto evidenziato nel Report 2022 “Birra artigianale, filiera e mercati” di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, realizzato a cura di OBIArt, Laboratorio del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze.

Il report dimostra come l’Italia si collochi al sesto posto a livello europeo per numero di birrifici (dopo Francia, Regno Unito, Germania, Svizzera e Olanda) e al nono per volume di produzione con 17,6 milioni di ettolitri prodotti nel 2021. A livello geografico i birrifici risultano ormai essere diffusi in tutto il Paese. Più rilevante la consistenza delle imprese nel Nord Italia, ma è nel Centro Sud che si continuano a registrare gli incrementi più consistenti.

Il dato significativo riguarda la crescita dei birrifici agricoli, divenuta un’opportunità a partire dal 2010, anno in cui le produzioni di birra e malto sono entrate a far parte delle attività connesse praticabili nelle imprese del primario. Presente in appena una ottantina di aziende nel 2015, nel 2022 la produzione di birra arriva ad essere presente in 290 imprese agricole, arrivando a rappresentare il 22% di tutti i birrifici nazionali e ad occupare oltre 1.000 addetti.

BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA: CONSUMI IN CRESCITA

Sotto il profilo dei consumi e del comportamento dei consumatori, il report segnala, sulla base di un’indagine di mercato su 1700 contatti, che il 41% è consumatore abituale di birra, il 12% della sola birra industriale e il 29% di birra industriale e artigianale. «C’è ancora molto lavoro da fare per migliorare il settore e per diffondere il consumo della birra artigianale – sottolinea il presidente di Unionbirrai, Vittorio Ferraris – ma possiamo prendere atto che il settore è in crescita».

«Dobbiamo e possiamo sicuramente fare di meglio nello specifico del comparto GDO – continua Ferraris – dove il nostro genere di prodotto fa più fatica ad essere gestito con le dovute attenzioni alla qualità e alla durabilità. Abbiamo scoperto come, all’interno di un maggior interesse verso le bevande alcoliche da parte degli italiani, la birra stia crescendo molto di più del vino con abitudini di consumo che diventano meno tradizionali e più variegate assomigliando sempre più al modello nordeuropeo che a quello mediterraneo più legato al vino e al consumo durante i pasti».

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Accordo Ieg e Unionbirrai: «A Rimini il futuro delle birre artigianali italiane»

FOTONOTIZIA – È una partnership molto importante quella siglata oggi tra Italian Exhibition Group Unionbirrai, che si pone l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del mondo del craft beer italiano. L’accordo comprende le prossime 5 edizioni di Beer&Food Attraction , a partire da quella che si terrà alla Fiera di Rimini dal 19 al 22 febbraio 2023.

Da sempre al centro del progetto della manifestazione, ai birrifici artigianali sarà dedicato quest’anno un intero padiglione del quartiere fieristico di Rimini (il padiglione A7) e un innovativo programma di seminari e talk.

La Craft Beer Conference, organizzata da Unionbirrai in collaborazione con IEG, traccerà infatti le nuove prospettive e i trend del mercato, mettendo a confronto tutti gli attori della filiera.

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Birra dell’anno 2022, le migliori artigianali italiane premiate a Cibus

Si è tenuta durante la prima giornata di Cibus la premiazione di Birra dell’Anno 2022, concorso organizzato da Unionbirrai giunto alla XVII edizione. Presentata dallo speaker radiofonico Lorenzo Dardano, la cerimonia ha svelato tutte le birre artigianali vincitrici nelle 45 categorie del concorso.

«Per noi è l’edizione della ripresa – dichiara Simone Monetti, segretario generale Unionbirrai – e i numeri ne sono la prova. Inoltre, siamo orgogliosi ancora una volta di aver dato importante dimostrazione di come l’identità brassicola italiana sia sempre più matura e definita, inserendo in concorso le categorie Italian Pils e le diverse categorie dedicate alle Iga».

«Siamo molto soddisfatti – aggiunge Monetti -. Innanzitutto perché i birrifici continuano a dimostrare la loro fiducia nel concorso. In secondo luogo perché per noi è motivo di orgoglio che un numero così significativo di giudici internazionali affermati abbia voluto essere presente. Infine perché proprio questi giudici hanno dichiarato all’unanimità che quest’anno il livello medio delle birre in concorso è stato molto alto».

IL PREMIO BIRRIFICIO DELL’ANNO

Il premio Birrificio dell’Anno, che è andato a Ritual Lab. Il birrificio del Lazio ha infatti conquistato con le sue birre vari premi e menzioni, tra cui ben 4 primi posti. Kush nella categoria 14 – Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American IPA).

Self Examination nella categoria 35 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, affinate in legno. Gose nella categoria 41 – Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico salate e/o lattiche, di ispirazione tedesca (Berliner, Gose).

Italian Uncommon Ale nella categoria 45 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, di ispirazione libera e non rientranti in nessuna delle precedenti categorie (Extraordinary Ale/Extraordinary Lager).

LE REGIONI PIÙ PREMIATE

Tanti, però, sono stati i riconoscimenti assegnati. La regione con il maggior numero di produttori premiati è stata la Lombardia. Ben 26 i birrifici lombardi che hanno conquistato con le loro birre podi e menzioni, seguita dal Piemonte con 14 e da Emilia Romagna e Veneto con 10.

A definire i premiati sono stati i 60 giudici internazionali provenienti da 14 differenti Paesi impegnati nelle degustazioni dal 23 al 25 aprile. La giuria ha selezionato le 3 birre vincitrici e le 2 menzioni per tutte le categorie fra le 1962 iscritte al concorso da 244 produttori.

Anche nel 2022 il concorso di Unionbirrai ha registrato quindi grandi numeri e dato dimostrazione della grande qualità delle birre italiane.

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Unionbirrai: «La F del Nutriscore è un attacco all’economia dei birrifici»

Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, esprime parere negativo sulla proposta di Serge Hercberg, creatore del Nutriscore, di bollare con una F nera tutte le bevande alcoliche. Proposta già bocciata da Unione Italiana Vini e Fevervini.

«La notizia della proposta di etichettare la birra con una F nel Nutriscore è un attacco diretto all’economia dei produttori artigianali italiani – commenta il direttore generale Unionbirrai, Vittorio Ferraris -. Attacco che arriva in un periodo storico in cui le piccole imprese che producono birra artigianale stanno subendo non pochi danni a causa della pandemia iniziata nel 2020».

«Bollare con una F nera – aggiunge il direttore di Unionbirrai – i nostri prodotti, porterebbe un danno a tutto il comparto. Non parliamo solo dei produttori ma anche di tutto il mondo professionale che ruota intorno alla birra. Dai distributori ai pub, dai beershop ai ristoranti».

PROMUOVERE IL CONSUMO CONSAPEVOLE

Nutriscore si basa su un’etichettatura a semaforo, secondo la quale un prodotto alimentare viene schedato e giudicato con una lettera e un colore. Sistema già condannato in più occasioni poiché penalizzante per alcuni prodotti. Unionbirrai punta invece sulla contestualizzarne ed il consumo consapevole, tema che l’associazione promuove da sempre.

«Da anni – dice Ferraris – promuoviamo la creazione di “bevitori consapevoli” attraverso i nostri corsi di degustazione. Corsi in cui non solo approfondiamo la conoscenza e la degustazione delle birre, ma puntiamo al loro consumo consapevole. Consumo inserito in un corretto stile di vita».

LE CRITICHE AL NUTRISCORE

Secondo Unionbirrai con l’aggiunta della lettera F ad identificare anche le bevande contenenti un minima quantità di alcol, segnalandone quindi la presunta pericolosità ai consumatori, si rischierebbe esclusivamente di penalizzare ulteriormente dei prodotti di eccellenza.

Al contrario, esistono delle ricerche che dimostrano come l’inserimento della birra in una dieta bilanciata porti dei benefici all’individuo. Fra esse, lo studio su cui sta lavorando Ebcu – European Beer Consumers Union, di cui Unionbirrai fa parte.

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Riduzione aliquota accise birra in Legge di Bilancio

In Legge di Bilancio la riduzione di 5 centesimi, per tutto il 2022, sull’aliquota delle accise. Uno sconto del 50% per i birrifici con produzione annua inferiore a 10 mila ettolitri, del 30% per i birrifici con produzione annua compresa tra i 10 e i 30 mila ettolitri. E del 20% per quelli con produzione annua superiore ai 30 mila ettolitri e fino ai 60 mila.

La misura è stata accolta con favore dal comparto. AssoBirra, Coldiretti e Unionbirrai hanno lavorato insieme e a lungo durante l’anno appena concluso per portare avanti la richiesta a Governo e Parlamento di intervenire sulla pressione fiscale da accise.

Una misura necessaria, «al fine di mettere il settore nella condizione di recuperare le perdite subìte nel periodo pandemico (-1,4 miliardi di euro di valore condiviso nel 2020), di innestare un nuovo percorso di crescita per tutte le aziende del settore e dare impulso ad uno sviluppo rilevante della filiera italiana della birra, anche dal punto di vista agricolo», riferisce Assobirra in una nota.

«BIRRA UNICA BEVANDA DA PASTO TASSATA IN ITALIA»

Il turbolento esame della Legge di Bilancio ha tuttavia colpito anche la birra. Dopo l’approvazione dell’emendamento di AssoBirra, Coldiretti e Unionbirrai in Commissione Bilancio, la Ragioneria Generale dello Stato è intervenuta nuovamente sollevando problemi di coperture. Determinando quindi una revisione della misura approvata limitandola al solo 2022.

«La Legge di Bilancio recentemente approvata – commenta Alfredo Pratolongo, Presidente di AssoBirra – segna una svolta per il comparto italiano della birra. Come Associazione da anni ci battiamo per ottenere una pressione fiscale più equa sulla birra, una bevanda amata da tutti gli italiani, consumata prevalentemente a pasto e che negli anni ha dimostrato sempre maggiore apprezzamento anche dal punto di vista culturale e di radicamento territoriale e regionale».

«Tuttavia, ad oggi – ammonisce Pratolongo – la birra rimane l’unica bevanda da pasto tassata in Italia. La riduzione sul 2022 è importante, ma il comparto merita di più. Il nostro obiettivo è rendere questa riduzione strutturale e non più annuale. Alle imprese, siano grandi, medie o piccole, serve certezza e non misure a tempo che scoraggiano piani di lungo periodo».

LE ACCISE SULLA BIRRA IN ITALIA TRA AUMENTI E TAGLI

Le accise sulla birra sono un tema dibattuto da tempo. Dopo un aumento del 30% nel triennio 2013-2015, avevano goduto di una riduzione di 2 centesimi nel 2017 e di 1 centesimo unitamente ad uno sconto del 40% per i birrifici artigianali fino a 10 mila ettolitri nel 2019.

Piccole riduzioni che avevano dato un segnale di forte fiducia al comparto, che ha risposto con investimenti in impianti produttivi e nuovi prodotti. Nonché con la nascita di importanti realtà artigianali.

La cosiddetta “Primavera della Birra” ha subìto una battuta di arresto con la pandemia. La crisi e il blocco del canale Horeca. ha messo a dura prova il sistema produttivo e soprattutto quello distributivo.

La nostra richiesta in Legge di Bilancio era una riduzione strutturale triennale complessiva di 15 centesimi, oltre alle agevolazioni per i birrifici artigianali fino a 60 mila ettolitri. L’appoggio delle forze politiche in Parlamento, unitamente al Governo, è stato ampio e trasversale».

«Chiediamo che non si perda lo spirito della proposta originaria – conclude Pratolongo – dove anche la politica e le istituzioni hanno riconosciuto quanto la leva fiscale possa essere leva di crescita economica e si lavori da subito per rendere stabili le riduzioni approvate».

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Unionbirrai lancia Birra dell’Anno Xmas Beers 2021

Unionbirrai, l’associazione dei piccoli birrifici indipendenti, lancia il concorso Birra dell’Anno Xmas Beers 2021. Il concorso è rivolto a tutti i birrifici che producono birre natalizie, con chiaro ed esplicito riferimento al Natale nel nome, nella grafica e nella descrizione della birra e si affianca al premio Birra dell’Anno, giunto quest’anno alla sedicesima edizione.

L’iniziativa vuole premiare le più buone birre di Natale prodotte dai birrifici italiani e celebrare quella che è oramai anche in Italia una consuetudine attesa e amata da molti consumatori.

«Pur non essendo birre qualificabili secondo uno stile birrario preciso, la tradizione delle birre di Natale ha preso piede anche nel nostro Paese. Quale miglior modo – spiega Simone Monetti, segretario generale Unionbirrai – se non un contest dedicato alle birre natalizie e alla loro capacità di accompagnare i piatti e i dolci della tradizione per promuovere le birre artigianali italiane anche in inverno?».

LE BIRRE DI NATALE

Le birre di Natale rappresentano una tradizione secolare presente storicamente nel nord Europa, dal Belgio alla Germania, dall’Inghilterra alla Scozia. Anche i birrifici italiani si cimentano da tempo con quella che è definita come la “famiglia delle birre di Natale”.

Si tratta di birre prodotte appositamente per le festività natalizie che, per le loro variegate origini, non possono essere ricondotte ad un unico stile birrario. Pur avendo ispirazioni differenti, hanno tutte come caratteristiche comuni un grado alcolico tendenzialmente elevato, l’aggiunta di spezie e un corpo tutt’altro che esile.

Birre con un ampio range nel colore e la predisposizione a molteplici abbinamenti gastronomici, tra i quali non manca quello con i dolci della tradizione. Ultima caratteristica il loro packaging: intrigante, originale e dedicato alle festività.

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MC77 è il Miglior Birrificio d’Italia 2021

Annunciati i vincitori del premio “Birra dell’Anno” di Unionbirrai, l’associazione dei piccoli birrifici indipendenti italiani. La XVI edizione del concorso si è svolta quest’anno presso Cibus Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parma con un ottimo riscontro in termini di partecipazione.

Sono infatti ben 1.599 le etichette iscritte, prodotte dai 207 birrifici partecipanti e raggruppate in 45 categorie (furono 42 nella scorsa edizione) a sottolineare la grande varietà e qualità della produzione brassicola italiana.

Il Premio Birrificio dell’Anno 2021 è stato assegnato al birrificio MC77 di Serrapetrona (Macerata) che ha ottenuto due primi posti ed un secondo posto in tre differenti categorie. Regione più premiata al Lombardia con 25 birre. Seguono il Veneto con 14 birre premiate, Emilia Romagna e Piemonte con 13, Toscana e Marche con 12.

LE BIRRE PREMIATE

Cat. 1 – Birre chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca e ceca (German e Bohemian Pilsner)

1. BIRRIFICIO MOSTODOLCE – Pepita
2. BIRRIFICIO MALARIPE – Sparwasser
3. ANTIKORPO BREWING – Home Spot

Menzioni
4. BIRRIFICIO ELVO – Pils
5. BIRRIFICIO MAD ONE – Genesis

Cat. 2 – Birre chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca, caratterizzata dall’evidente presenza di luppolo d’aroma e d’amaro di ispirazione tedesca (Italian Pilsner)

1. BIRRIFICIO LARIANO – La Grigna
2. CR/AK – Dopo Sauna After Sauna
3. BIRRIFICIO RATTABREW – Frau Blucher

Menzioni
4. BIRRIFICIO ITALIANO – Tipopils
5. BIRRIFICIO LA BUTTIGA – Pils in Love

Cat. 3 – Birre chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione europea (European Lager, Helles, Zwickl, Keller, Dortmunder Export)

1. BIRRIFICIO BABYLON – Panzer Keller
2. BIRRIFICIO THE WALL – Rebhell
3. BIRRIFICIO CLATERNA – Nonno Gualtiero

Menzioni
4. BIRRA GAIA – Diecarà
5. BIRRIFICIO LUCKY BREWS – Franz

Cat. 4 – Birre chiare ed ambrate, bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, caratterizzate dall’evidente presenza di luppolo d’aroma e d’amaro di ispirazione americana (Hoppy Lager, Imperial Hoppy Lager)

1. BIRRIFICIO LA PIAZZA – American Jasper
2. 50&50 CRAFT BREWERY – Mr Crocodile
3. BIRRIFICIO LARIANO – Bassa Marea

Cat 5 – Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, basso grado alcolico di ispirazione anglosassone (English Golden Ale, English Pale Ale)

1. BIRRA PERUGIA – Golden Jazz
2. BIRRIFICIO ALVERIA – Blonde Ale
3. CHIANTI BREW FIGHTERS – La Bestemmia On The Beach

Cat. 6 – Birre chiare e ambrate, fermentazione ibrida, basso grado alcolico di ispirazione tedesca o americana (Kolsch, Alt, California Common, Cream Ale)

1. BIRRIFICIO EL ISSOR – Kosce
2. BIRRIFICIO BENACO70 – Coloniale
3. HAMMER – Westfalia

Menzioni
4. BIRRIFICIO CIOCIARO – La Ciocia

Cat. 7 – Birre ambrate e scure, bassa fermentazione, basso grado alcolico d’ispirazione tedesca (Vienna, Marzen, Munich Dunkel, Schwarz, Dark Lager)

1. BEHA BREWING COMPANY – Gaudio
2. BIRRA ELVO – Schwarz
3. BIRRIFICIO MAD ONE – March Hare

Cat. 8 – Birre chiare, ambrate e scure, bassa fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione tedesca (Bock, Doppelbock, Eisbock, Hellerbock, Maibock, Strong Lager)

1. BIRRIFICIO RURALE – Terminator
2. BIRRIFICIO MALCANTONE – Rooster
3. BIRRIFICIO BIRRACRUDA – Bock

Cat. 9 – Birre ambrate, alta fermentazione, basso e medio grado alcolico, di ispirazione britannica (Mild, British Bitter, Extra Special Bitter, Irish Red Ale, British Brown Ale)

1. BIRRIFICIO DELL’ACCADEMIA – La Prima Cotta – Brown Ale
2. IL BIRRIFICIO DI CAGLIARI – Cumbia C/C
3. BIRRIFICIO CALIBRO 22 – Dark Kiss

Cat. 10 – Chiare, bassa fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate (India Pale Lager)

1. RAILROAD BREWING COMPANY – Aristoteles
2. BIRRIFICIO THE LURE – Hop Revolution
3. BIRRIFICIO KARMA – Karisma

Menzioni
4. BIRRIFICIO WAR – Miami 82
5. BIRRIFICIO ITALIANO – Huxley

Cat. 11– Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone (English IPA)

1. BIRRIFICIO OFELIA – Amitabh
2. RAILROAD BREWING COMPANY – Fozza India
3. BIRRA PERUGIA – Suburbia

Cat. 12 – Chiare, ambrate e scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana (Session APA, Session AIPA, Session IPA)

1. BIRRIFICIO BIRRANOVA – Spinning Wheel
2. JUNGLE JUICE – Jungle on the hill
3. BIRRIFICIO RENTON – Jimmy Pale

Cat. 13 – Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American Pale Ale)

1. 50&50 Craft Brewery – Kalopsia
2. CR/AK – Guerrilla
3. BIRRIFICIO BASEI – Mojo

Cat. 14 – Chiare e ambrate, alta fermentazione, medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American IPA)

1. BIRRIFICIO LIQUIDA – Don Quisciotte
2. BIRRIFICIO PORTA BRUCIATA – Orifiamma
3. HAMMER – Wave Runner

Menzioni
4. BIRRIFICIO BRUTON – Soramara
5. BIRRIFICIO RURALE – Saipa

Cat. 15 – Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana (Double IPA, Imperial IPA)

1. BIRRIFICIO MC77- Breaking Hops
2. 50&50 CRAFT BREWERY – Hangman
3. BIRRIFICIO FOGLIE D’ERBA – Freewheelin’

Menzioni
4. BIRRA DELL’EREMO – Kyra
5. BIRRIFICIO RITUAL LAB – Too nerdy
6. CR/AK – New Word

Cat. 16 – Birre chiare, alta fermentazione, basso e medio grado alcolico, con uso di frumento e altri cereali, luppolate di ispirazione angloamericana (White IPA, American Wheat)

1. BIRRIFICIO THE WALL – Mrs White
2. BIRRIFICIO LARIANO – Vergott
3. BIRRA BELLAZZI – Beach Voyeur

Cat. 17 – Birre ambrate e scure, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana (Red IPA, Brown IPA, Black IPA)

1. REBEERS – Hopsfull
2. BIRRIFICIO VECCHIA ORSA – Rye Charles
3. BIRRA 120 – Apache

Cat. 18 – Birre chiare, ambrate e scure, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana (Speciality IPA, Rye IPA, Belgian IPA, AIPA e APA fermentate a bassa)

1. PICOBREW – Primavera
2. BIRRIFICIO LAMBRATE – Robb de Matt
3. LA BIRROFILA – Hell Hey
3. BIRRIFICIO REBEL’S – A little more please

Cat. 19 – Chiare e ambrate, alta fermentazione, massicciamente luppolate in aroma, di ispirazione statunitense (New England IPA)

1. BIRRIFICIO LIQUIDA – Un’estate amara
2. BIRRA DELL’EREMO – Tuka
3. BIRRIFICIO OPPERBACCO – Be happy

Cat. 20 – Strong Ale di ispirazione angloamericana (English Strong Ale, American Strong Ale, Scottish Ale export, Heavy Scottish Ale)

1. BIRRA 120 – Sir Alestrong
2. GLI SBRONZI – Anfiarao
3. BIRRIFICIO CALIBRO22 – Kamasutra

Menzioni
4. BIRRIFICIO MEZZOPASSO – Millican Extra
5. BIRRIFICIO TORREMOZZA – Falcone
6. BIRRIFICIO OKOREI – Tramalti

Cat. 21 – Birre scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione anglosassone (Porter, Stout)

1. BIRRIFICIO FOGLIE D’ERBA – Hot night at the village
2. BIRRA GAIA – Asabesi
3. BIRRIFICIO DEL FORTE – 2 cilindri

Menzioni
4. BIRRIFICIO BARDIPONGO – Estout

Cat. 22 – Birre scure, alta fermentazione, basso grado alcolico di ispirazione americana (American Porter, American Stout)

1. BIRRIFICIO MUKKELLER – Corva Nera
2. BEERBELLY – Chimney sweeper
3. HAMMER – Bulk

Cat. 23 – Scure, alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana (Robust/Baltic Porter, Imperial Porter, Russian Imperial Stout)

1. RITUAL LAB – Four brothers
2. BIRRIFICIO ESTENSE – Django
3. BIRRIFICIO FILODILANA – Peura Neira

Menzioni
4. EASTSIDE BREWING COMPANY – Black Mamba
5. RITUAL LAB – Papanero

Cat. 24 – Alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana (Barley Wine, Old Ale, American Barley Wine)

1. PICCOLO BIRRIFICIO CLANDESTINO – Fortezza Nuova
2. IL BIRRIFICIO DI CAGLIARI – Emily
3. BIRRIFICIO UN TERZO – Big Amanda
3. BIRRIFICIO DELLA GRANDA – Barley Wine

Cat. 25 – Birre chiare, ambrate e scure, alta fermentazione con lievito Weizen, uso di frumento maltato, da basso ad alto grado alcolico di ispirazione tedesca (Weizen, Dunkelweizen, Weizenbock)

1. BEER IN – Tarwè
2. BIRRIFICIO ITALIANO – VùDù
3. MANERBA BREWERY – Weizen

Cat. 26 – Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, con uso di frumento non maltato, di ispirazione belga (Blanche, Witbier)

1. BIRRIFICIO MC 77 – San Lorenzo
2. BIRRIFICIO DEI CASTELLI – Suave
3. BIRRA DEL GARGANO – Bianca del Gargano

Cat. 27 – Birre chiare, alta fermentazione, bassa gradazione alcolica, di ispirazione belga (Belgian Blond, Belgian Pale Ale)

1. BIRRIFICIO ALVERIA – Eclipse
2. BIRRIFICIO MUKKELLER – Zona Mugnetti
3. BEHA BREWING COMPANY – Giubilo

Menzioni
4. METZGER – Thunder Ale

Cat. 28– Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, di ispirazione belga (Saison, Biere de Garde, Farmhouse Ale)

1. BIRRIFICIO DICIOTTOZEROUNO – Ocra
2. PODERE LA BERTA – Vècc
3. BIRRIFICIO OFELIA – Piazza delle Erbe

Menzioni
4. BIRRIFICIO AMERINO – Northup
5. LA SPEZIA BREWING COMPANY – Contadina

Cat. 29 – Birre chiare, alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione belga (Belgian Golden Strong Ale, Tripel)

1. BIRRIFICIO RENTON – New Order
2. BIRRIFICIO FILODILANA – Dolly
3. BIRRIFICIO CANTALOOP – Tre Croci

Cat. 30 – Birre scure, alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione belga (Belgian Dark Strong Ale, Dubbel, Quadrupel)

1. BIRRIFICIO DEL FORTE – Regina del Mare
2. THE BRAVE – Dottor Balanzone
3. BIBIBIR – Vedo doppio
3. BIRRIFICIO BIRRANOVA – Primatia

Menzioni
4. BIRRIFICIO ARTIGIANALE DELLA PRESILA – Symphony

Cat. 31 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di spezie

1. BIRRIFICIO RENTON – Lola
2. BIRRIFICIO ANBRA – D’Oro Rosso
3. BIRRIFICIO LEGNONE – Kanuf

Menzioni
4. BIRRIFICIO KARMA – Lemon Ale
5. BIRRIFICIO FOGLIE D’ERBA – Hot Night at the village breakfast edition

Cat. 32 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di caffè e/o cacao

1. HAMMER – Molid
2. THE LURE – Queen
3. BIRRIFICIO REBEL’S – Mix & Match

Cat. 33 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di cereali speciali (compresi grani antichi)

1. REBEERS – Fovea
2. BIRRIFICIO BIRRANOVA – Arsa
3. BIRRIFICIO TERRANTIGA – Istadi

Cat. 34 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico affumicate e torbate

1. BIRRA ELVO – Rauch
2. BIRRIFICIO MC77 – Zerbster Bitterbier
3. LES BIÈRES DU GRAND ST. BERNARD – Rauch

Menzioni
4. BIRRIFICIO 61CENTO – Kuma
5. CR/AK – Smoked after Sauna

Cat. 35 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico affinate in legno

1. BIRRIFICIO MOSTODOLCE – Lo pneumatico
2. BIRRIFICIO LUCKYBREWS – Winternest barricata
3. RITUAL LAB – Papanera bourbon barrel aged

​Cat. 36– Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso frutta e castagne

1. BIRRIFICIO CLATERNA – Rusticana
2. BIRRA DELL’EREMO – Lunatica
3. PICCOLO BIRRIFICIO CLANDESTINO – Montinera winter
3. BIRRIFICIO BELTAINE – Beltaine Castagne Affumicate

Cat. 37 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di castagne

Questa categoria, visto l’esiguo numero di birre iscritte è confluita nelle birre alla frutta

Cat. 38 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di miele

1. BIRRA ELVO – Bock di Natale
2. LA COLLINA – War Is Over
3. LA BUTTIGA – Vakka

Cat. 39 – Birre chiare, ambrate e scure, fermentazione alta, mista, spontanea, Brettanomyces, da basso ad alto grado alcolico, caratterizzate dalle note acide con aggiunte di frutta (Sour Fruit Ale)

1. CR/AK – Cantina Pesche 2017
2.MONPIËR DE GHERDËINA – Spontaneum Kriek
3. BIRRIFICIO AMERINO – Sour lamponi e mirtilli

Cat. 40 – Birre chiare, ambrate e scure, fermentazione alta, mista, spontanea, Brettanomyces, da basso ad alto grado alcolico, caratterizzate dalle note acide senza aggiunte di frutta (Sour Farmhouse/Sour Ale)

1. BIRRA SIEMÀN – Istà
2. BIRRIFICIO OPPERBACCO – Abruxensis Fiori
3. MONPIËR DE GHERDËINA – Spontanea Single barrel 2018

Cat. 41 – Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico salate e/o lattiche di ispirazione tedesca (Berliner, Gose)

1. BATZEN – Gosexy
2. BIRRIFICIO BONDAI – LOST PARADISE
3. BIRRA FON – Agra

Cat. 42– Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di uva, mosto, vinacce, vino cotto di uve bianche (White Italian Grape Ale)

1. BIRRIFICIO UN TERZO – Sciatò Margot
2. BIRRA DELL’EREMO – Genesi
3. BRUTON – Limes

Cat. 43 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di uva, mosto, vinacce, vino cotto di uve rosse (Red Italian Grape Ale)

1. BIRRA GAIA – Vineyard
2. BIRRIFICIO BARBAFORTE – Intrigata
3. CR/AK – Cantina Pontarola Riserva

Cat. 44– Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di uva, mosto, vinacce, vino cotto di uve rosse o bianche, caratterizzate da note acide (Sour Italian Grape Ale)

1. BIRRIFICIO OPPERBACCO – Nature Terra 2020
2. BIRRIFICIO OPPERBACCO – Nature Terra 2019
3. BIRRA SIEMÀN – Incrocio Rosso

Cat. 45 – Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico di ispirazione libera e non rientranti in nessuna delle precedenti categoria (Extraordinary Ale / Extraordinary Lager)

1. BIRRIFICIO RETORTO – Acqua Passata
2. BIRRA DELL’EREMO – Onnetempo
3. CR/AK – Panna e Fragola

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Approvato alla Camera l’emendamento a sostegno della Birra Artigianale

Prosegue positivamente l’iter parlamentare per il contributo a fondo perduto per i birrifici. È stato infatti approvato,  in sede di conversione del Decreto Sostegni Bis alla Camera, l’emendamento elaborato da Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, e presentato dell’onorevole Chiara Gagnarli.

«Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione alla Camera di questo provvedimento fortemente voluto dal consiglio direttivo Unionbirrai. Ringraziamo per l’ampio appoggio ricevuto da parte delle forze politiche e anche di altre associazioni di categoria. Adesso aspettiamo il passaggio in Senato, augurandoci non ci siano sorprese», sottolinea Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai -.

L’EMENDAMENTO

L’emendamento prevede un contributo a fondo perduto per i birrifici artigianali pari a 0,23 euro al litro di birra inseriti nei registri di carico nel corso del 2020 e stanzia 10 milioni di euro per il comparto. Il provvedimento punta a compensare le perdite per il deperimento di prodotto rimasto nei magazzini con le chiusure imposte al canale Horeca, principale sbocco commerciale della birra artigianale.

«Iniziamo finalmente a raccogliere i frutti del dialogo avviato con i tavoli istituzioni fin dall’inizio della pandemia – conclude Ferraris – con lo scopo di portare alla loro attenzione le nostre esigenze, i danni subiti in perdita di prodotto e il calo di fatturato».

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Il 23 giugno sarà la Giornata Nazionale della Birra Artigianale

Il 23 giugno, in occasione dei 25 anni dalla fondazione del movimento brassicolo italiano, sarà celebrata la prima Giornata Nazionale della Birra Artigianale.

L’iniziativa di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, si pone lo scopo di ricordare a tutti, anche a chi si approccia ora a questo mondo, quanta strada ha fatto e sta facendo la birra in Italia.

La scelta di istituire la prima giornata dedicata alla birra artigianale nel 2021 è dettata proprio dal raggiungimento del quarto di secolo dalla nascita del movimento che ha dato avvio ad una vera e propria rivoluzione della cultura e dei consumi della birra nel Paese. Un percorso che ha portato all’istituzione della denominazione di legge sulla birra artigianale nel 2016.

Dagli esordi ad oggi, infatti, i cambiamenti in termini di dimensioni aziendali, capacità produttiva dei singoli birrifici, qualità in costante crescita delle birre artigianali prodotte e sempre maggiore penetrazione nel mercato sia nazionale che estero, raccontano di un mondo estremamente dinamico e innovativo.

Il panorama italiano dei produttori indipendenti di birra artigianale è oggi mutato rispetto ai primi anni, diffondendosi, da nord a sud, su tutto il territorio nazionale. Nel 2020 in Italia si è rilevata la presenza di quasi 1000 birrifici artigianali, dei quali il 40% associati ad Unionbirrai.

La decisione di celebrare la birra in un giorno di inizio estate nasce dalla volontà di dare modo a birrai, publican e appassionati di organizzare eventi dedicati alla bevanda tanto amata sia al chiuso che all’aperto, in questo periodo segnato ancora dalle restrizioni.

La Giornata Nazionale della Birra Artigianale vuole essere un’occasione per lasciarsi alle spalle le difficoltà dell’ultimo anno di pandemia e restare uniti con l’obiettivo di promuovere la birra.

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Legittimate le birre acide in Italia: esulta Unionbirrai

Con la riformulazione del Dpr 1498 del 1970 e l’eliminazione dei limiti previsti per acidità totale, acidità volatile e torbidità l’Italia legittima la produzione delle “birre acide“. La riforma – che sarà resa ufficiale solo la revisione definitiva del DPR 1498 del 1970 – arriva dopo più di due anni di lavoro da parte di Unionbirrai, l’associazione dei piccoli birrifici indipendenti.

Da tempo ci eravamo resi promotori, con i diversi Ministeri coinvolti, di un dialogo per spiegare l’obsolescenza del limiti tecnici previsti», spiega il direttore generale Unionbirrai, Vittorio Ferraris.

«Siamo quindi pienamente soddisfatti che questa nostra battaglia abbia incontrato oggi un primo successo, nella direzione di modificare radicalmente una norma che vincolava la produzione della birra a condizioni non più conformi ai moderni processi brassicoli».

IL DECRETO SOSTEGNI

L’approvazione in Senato della conversione del Decreto Sostegni ha visto inoltre stralciati gli emendamenti che prevedevano l’innalzamento della soglia per l’ottenimento dello sconto sull’accisa a 50 mila hl. Secondo Unionbirrai, tale provvedimento avrebbe favorito solo poche grandi aziende.

«Registriamo con soddisfazione questa decisione – dichiara Ferraris – che evita quella che sarebbe stata una vera e propria beffa per tutto il comparto. Come già da tempo sosteniamo, infatti, sarebbe giusto affrontare il problema dell’armonizzazione delle accise per i piccoli birrifici indipendenti rispettando il criterio della proporzionalità, come già avviene in altre realtà europee».

Il nostro ringraziamento – prosegue il direttore generale – va a chi, all’interno della commissione Agricoltura, si è battuto per evitare l’approvazione di un emendamento iniquo, mentre siamo dispiaciuti dall’azione di alcune forze di Governo e associazioni del settore che hanno fortemente spinto per questo, distogliendo l’attenzione da provvedimenti più equi».

«Purtroppo – conclude Ferraris – il carattere divisivo di questo tipo di proposta ha comportato che a livello parlamentare tutta la discussione relativamente alla birra artigianale si concentrasse attorno a questo argomento. Per cui non registriamo alcun provvedimento di tipo finanziario specifico per le nostre attività».

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Accise sulla birra, rivolta Unionbirrai: «Sgravi solo per la Superlega degli artigianali»

Unionbirrai, l’associazione dei piccoli birrifici indipendenti, interviene duramente sul possibile provvedimento riguardante l’innalzamento del limite per l’applicazione dello sconto del 40% sulle accise, dagli attuali 10 mila ettolitri a 50 mila ettolitri. Il provvedimento gioverebbe solo «alla “Superlega” della birra artigianale italiana».

Tale provvedimento – commenta Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai – prevede una dotazione finanziaria di un milione di euro e, per quanto di nostra conoscenza, riguarderebbe solo 8 birrifici italiani, ovvero meno del 1% dei produttori presenti sul territorio nazionale».

«Unionbirrai – prosegue Ferraris – ha sempre sostenuto la necessità di avere uno sgravio sulle accise anche per i birrifici aventi produzione superiore a 10 mila hl, ma con una logica di progressività fiscale, che in questo provvedimento sarebbe totalmente assente».

Secondo Unionbirrai questo provvedimento rappresenterebbe un duro colpo per i piccoli birrifici indipendenti, che da circa un anno fanno i conti con grossi cali di fatturato, reggendosi solo per merito degli stessi produttori, fortemente motivati a superare la crisi, e sostenuto dagli sforzi di ristoratori e publican che hanno saputo adeguarsi e reinventarsi e dai fedeli consumatori di birra artigianale.

«Un milione di Euro di certo non risolleverebbe le sorti del nostro comparto – conclude Ferraris – ma potrebbe essere una grande boccata di ossigeno per decine di piccole aziende produttrici. Distribuirli a pochi e grossi costituirebbe un messaggio tragico per tantissimi piccoli imprenditori».

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Unionbirrai, stoccata alla Grande distribuzione: «Noi come Davide e Golia»

Secondo i dati presentati da Iri nel report “Birra nel 2020: un anno difficile ma con ottimi risultati” l’anno scorso le vendite di Birra in Italia hanno superato per la prima volta gli 11 milioni di ettolitri ed i 2 miliardi di euro di fatturato con un +10,7% in valore, nettamente superiore al +3,0% registrato nel 2019, grazie alle vendite nella Grande distribuzione. Cifre che Unionbirrai contestualizza, attraverso il presidente Vittorio Ferraris.

La crescita del 9,0% in volume trova spiegazione nell’aumento del consumo domestico legato ai periodi di lockdown e alla chiusura dell’Horeca. Trend positivo, quindi, per i canali della Gdo, in particolare per i Discount (+15,7%), a scapito del consumo fuori casa, come confermano i dati dei Grossisti di Bevande che registrano sulla Birra un -35,4% in volume e un -35,8% di ricavi.

Situazione più tranquilla per i Cash&Carry dove nel 2020 la Birra rimane stabile in volume (-0,1%) ma perde il 2,3% in fatturato a fronte del calo del prezzo medio dovuto al differente mix: cresce la fascia Mainstream a discapito delle marche Premium e aumenta la quota del vetro nel formato da 66 cl e cala quella del formato da 33 cl.

Le Birre Standard restano le preferite dai consumatori (42,3% in volume) mentre le Special Beer (le Birre Speciali) segnano il più alto tasso di crescita rispetto al 2019, con un +18,9% in volume e +19,6% in valore. Importante balzo in avanti anche per il segmento delle Analcoliche e Light che cresce dell’11% in volume.

IL PUNTO DI VISTA DI UNIONBIRRAI
Ciò che non emerge dall’analisi condotta da Iri è come la riduzione dei consumi fuori casa abbia portato con sé anche uno spostamento verso le birre industriali, a discapito delle produzioni artigianali.

A farlo notare è per l’appunto Vittorio Ferraris, presidente di Unionbirrai, l’associazione di categoria dei produttori di birra artigianale, in una lettera aperta al Sole 24 ore pubblicata anche sui social.

Il numero uno dell’associazione sottolinea come i dati descrivano «una realtà del prodotto birra in Italia ai tempi del Covid-19 molto parziale e principalmente incentrata su produzioni di tipo industriale».

«Il nostro è un prodotto “vivo” – prosegue Ferraris – che richiede attenzione e cura lungo tutta la catena distributiva. Per queste ragioni il nostro mercato è quasi totalmente costituito dal canale Horeca e ovviamente la prolungata chiusura di pub, bar e ristoranti ha tolto moltissimi sbocchi commerciali alle nostre attività. Una vera beffa: ufficialmente autorizzati ad operare, praticamente fermi per mancanza di clientela».

«I produttori di birra artigianale – conclude il Presidente – sono un esercito di Davide contrapposti a pochi enormi Golia. Sicuramente i numeri delle multinazionali definiscono il trend del comparto. Ma dentro a quei numeri si nascondono centinaia di piccole imprese italiane nel cuore, nel capitale e nel personale».

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Piemonte: proposta di legge per la birra artigianale regionale

Presentata in Piemonte una proposta di legge per la valorizzazione della filiera regionale della birra artigianale, analogamente a quanto già successo il Lombardia e Abruzzo.

«Di fronte ad un mondo sempre più globale, è cambiata la sensibilità dei consumatori che vogliono sempre maggiori garanzia per l’identificabilità immediata dei prodotti legati al proprio territorio», dichiara il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, primo firmatario della proposta di legge.

«Questo provvedimento – prosegue Ruzzola – nasce per dare risposta alla difesa di tutto il mondo produttivo che ruota intorno alla birra: dagli operatori che coltivano materie prime come il luppolo e l’orzo in Piemonte, ai microbirrifici che popolano e animano la vita dei nostri Comuni».

La proposta di legge prevede un sostegno per la produzione brassicola regionale, la promozione delle coltivazioni Piemontesi delle materie prime legate al comparto, l’istituzione di un registro dei microbirrifici aventi stabilimento nel territorio regionale, la possibilità di attivare uno spaccio nelle imprese agricole, e un sostegno per l’innovazione dei processi produttivi degli stabilimenti.

«Crediamo fortemente che sia necessario supportare un segmento economico di riferimento – conclude Ruzzolo – basti pensare che la giuria internazionale di “Birra dell’Anno” ha decretato che le birre artigianali del Piemonte sono tra le migliori d’Italia tanto che su 41 categorie la nostra si è aggiudicata otto riconoscimenti».

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Unionbirrai: «Resistenza fiscale contro il Decreto Sostegni»

Riteniamo che la misura sia colma. Il consiglio direttivo Unionbirrai intende sottoporre ai propri soci riuniti in assemblea l’inizio di un periodo di resistenza fiscale, con la sospensione del pagamenti delle imposte (ovviamente regolarmente contabilizzate). Non ci sentiamo rappresentati, tutelati e rispettati. I pochi soldi che rimangono li useremo per le nostre aziende, i nostri dipendenti e le nostre famiglie».

È quanto si legge oggi sulle pagine social di Unionbirrai. In lungo comunicato affidato alla rete l’associazione dei piccoli birrifici artigianali si dice indignata da come il Governo sta gestendo la crisi economica dovuta alla pandemia e, senza mezze misure, propone un periodo di resistenza fiscale come unico strumento per far sentire la propria voce.

«In qualità di consiglieri eletti a rappresentare la nostra categoria produttiva – dice Unionbirrai – durante questi mesi abbiamo ricevuto numerose sollecitazioni dai nostri soci, giustamente arrabbiati e preoccupati. Abbiamo deciso di non scendere in piazza per ovvie ragioni legate all’emergenza sanitaria, ma non possiamo continuare ad ignorare il fallimento nella gestione della pandemia dal punto vista economico, sia a livello nazionale che continentale».

A far traboccare il vaso sono notizie e indiscrezioni sul Decreto Sostegni circolanti in questi giorni, “Dalle anticipazioni della stampa specialistica – si legge nel comunicato – sembra che il Decreto Sostegni in corso di emanazione non contenga alcuna misura che tenga conto delle enormi difficoltà con cui il nostro settore ha dovuto confrontarsi in seguito alle restrizioni imposte ai locali di somministrazione: nulla che non ci aspettassimo».

«I birrifici artigianali – sottolinea Unionbirrai – godranno dei medesimi “sostegni” destinati a tutte le altre imprese. Registriamo il minimo dei risultati: l’abolizione della lotteria dei codici Ateco con la quale il nostro settore è stato completamente tagliato fuori dai precedenti ristori».

Sotto accusa, secondo l’associazione di categoria, è l’intero sistema di gestione dell’emergenza sanitaria, “Oggi riceviamo di nuovo briciole – prosegue il comunicato – mentre la prospettiva di una ripartenza economica rimane un miraggio. Il nostro piano vaccinale, purtroppo, consiste nell’attendere che paesi più scaltri dell’intera Europa abbiano finito le loro vaccinazioni di massa».

«Anche in questo caso i responsabili di questo fallimento totale vivono lautamente stipendiati dalle tasse – aggiunge Unionbirrai – non solo dei cittadini Italiani ma di tutti i contribuenti Europei. A fronte di tutto ciò ci viene chiesto di continuare a tenere la barra dritta e di pagare tasse con cui stipendiamo coloro che decidono misure e restrizioni, che riteniamo ingiuste e a volte persino punitive».

Sul banco degli imputati finisce anche il recente aumento destinato ai dipendenti pubblici che, senza peli sulla lingua, viene definito «uno schiaffo totale».

«Lungi da noi alimentare facili stereotipi sul pubblico impiego – specifica Unionbirrai – ma viviamo un momento in cui aziende di ogni tipo, sparse su tutto il territorio nazionale, falliscono o chiudono, imprenditori vivono l’incubo di perdere tutto, dipendenti aspettano da mesi la cassa integrazione e temono per il loro posto di lavoro».

«Sofferenze sconosciute a chi ha potuto vivere l’intero periodo della pandemia senza avere alcun tipo di preoccupazione lavorativa e con la sicurezza del proprio stipendio – prosegue Unionbirrai sottolineando come – questi stipendi e tutta la macchina pubblica vengano mantenuti tramite le tasse che i cittadini pagano, e tra questi ovviamente imprenditori e dipendenti dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia: ristorazione, turismo, spettacolo e molti altri».

«Non sta a noi giudicare se l’aumento fosse dovuto o no: ciò che lascia sbigottiti è la tempistica. Mentre migliaia di aziende stremate dalle restrizioni – conclude il comunicato – devono anche subire lo smacco di vedere allocare in pochi giorni miliardi di euro a coloro che non hanno mai dovuto temere per il proprio lavoro durante la pandemia. La misura è colma».

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Unionbirrai: proposta la Legge Regionale sulla birra artigianale per rilanciare il settore

Un’occasione di confronto sulla proposta di Legge Regionale sulla birra artigianale, come quelle già portate avanti da Regione Lombardia e Regione Abruzzo, e per approfondire il tema del turismo birrario, analizzando le opportunità e i vantaggi che il turismo può dare al settore della birra artigianale.

Questi i punti dell’appuntamento in live streaming sul canele YouTube di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, dal titolo “Birra artigianale italiana: leggi regionali, territorialità e turismo“, con la partecipazione dell’avv. Andrea Soncini, consigliere Unionbirrai, del prof. Silvio Menghini, docente di Marketing agro-alimentare all’Università di Firenze, di Antonio Massa, membro del Gruppo Agricoli Unionbirrai e di Simone Monetti, segretario nazionale Unionbirrai.

Attenzione puntata innanzitutto sulla proposta di Legge Regionale sulla birra artigianale, progetto che risponde alla finalità di dotare la filiera brassicola regionale di uno strumento normativo coerentemente con l’evoluzione dei mercati e gli orientamenti della domanda dei consumatori, che Unionbirrai si propone di poter diffondere perché trovi reale applicazione sul territorio nazionale.

Il contesto attuale, infatti, vede la necessità di uno strumento normativo efficace che, nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, possa difendere e valorizzare prodotti e produttori locali attraverso varie misure, tra cui il turismo, la formazione, lo sviluppo del settore, la promozione e l’identificabilità immediata dei prodotti di filiera regionale e legati al territorio, introducendo tra gli altri concetti quello del marchio di birra di produzione brassicola regionale.

Ma il webinar è stato anche occasione per evidenziare come birra, territorio e turismo siano strettamente legati. Il rilancio della birra artigianale, infatti, deve passare oggi da una forte identità territoriale e dalla possibilità di offrire esperienze aprendosi al turista.

Al tempo stesso il mondo della birra, prodotto estremamente trasversale per pubblico e peculiarità, può diventare una novità per il rilancio del turismo di prossimità attraverso offerte e servizi validi, con il conseguente sviluppo di una rete di collaborazioni sul territorio fra aziende e istituzioni e anche la possibile nascita di nuove competenze professionali.

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