I Reparti del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare hanno sequestrato 800 bottiglie di birra al Cioccolato di Modica Igp da 33 centilitri, per un valore di 3.200 euro. Il sequestro è avvenuto ai danni di un birrificio della provincia di Catania. La denominazione protetta era infatti in etichetta senza autorizzazione.
All’azienda siciliana è stata inoltre comminata una sanzione di 4 mila euro. L’operazione dei Carabinieri ha avuto lo scopo di «proteggere i produttori che seguono rigorosamente i disciplinari di produzione regolamentati a livello europeo, nonché i consumatori, in relazione alle loro scelte di acquisto di prodotti di qualità».
L’ASSENZA DI AUTORIZZAZIONE
Non è la prima volta che i carabinieri effettuano sequestri di prodotti come la “birra al cioccolato di Modica Igp”. Alcuni birrifici artigianali sono stati pizzicati dalle forze dell’ordine per via di etichette che facevano riferimento ad altri prodotti agroalimentari Dop o Igp, senza autorizzazione.
Alcuni birrifici, in passato, si sono visti comminare multe anche per la menzione di specifici vitigni, nella produzione di Italian Grape Ale. L’utilizzo dell’ingrediente, infatti, non è sufficiente a giustificarne la menzione in etichetta, in assenza di autorizzazione.
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BRONI – Dodici milioni di euro distribuiti ai soci negli ultimi due mesi. Quattro scadenze per i prossimi acconti, già fissate da dicembre 2017 all’estate 2018. Buone notizie sotto l’albero di Natale di Terre d’Oltrepò, il colosso che assieme a Cavit Trento sta tentando il rilancio della storica cantina pavese La Versa 1905.
“Pagamenti vitali per il sostentamento delle imprese vitivinicole dell’Oltrepò, specie in un’annata così difficile”, dicono dalle parti di Broni (PV). La prima “rata” alle oltre 700 famiglie di viticoltori è attesa per il 31 dicembre. La seconda il 31 marzo 2018. Per il 31 luglio 2018 la terza, mentre l’ultimo pagamento avverrà “entro 10 giorni dall’approvazione del prossimo Bilancio d’esercizio”.
Per sostenere queste uscite la Cantina ha utilizzato le proprie forze. “Siamo quasi tutti piccoli viticoltori – afferma Andrea Giorgi, presidente di Terre d’Oltrepò – gente che sa bene cosa significhi lavorare in vigneto portando avanti un’azienda. La nostra Cantina rappresenta viticoltori che non possono più sottostare al capriccio o all’interesse dei parassiti che fino ad oggi hanno vissuto sulle loro spalle”.
“Le problematiche di quest’anno – continua Giorgi – hanno messo a dura prova la viticoltura oltrepadana ed è nostro dovere fare tutto il possibile per stare vicino ai produttori, con ogni mezzo. Soprattutto non facendo mancare loro il sostentamento economico”.
Durante l’ultimo Consiglio sono state discusse anche le questioni sollevate in occasione dei quattro incontri del mese di dicembre con i soci delle diverse zone (Pietra de Giorgi, Montù Beccaria, Casteggio, Borgoratto Mormorolo).
“Abbiamo visto una grande partecipazione – sottolinea Marco Forlino, vicepresidente di Terre d’Oltrepò – in alcuni casi, come a Casteggio, addirittura sale gremite. Siamo molto soddisfatti degli esiti di queste prime riunioni. Cominciamo finalmente a vedere nella nostra base quel coinvolgimento che riteniamo assolutamente vitale per la condivisione e la legittimazione dell’intero processo decisionale della cantina”.
“Nei prossimi mesi fisseremo nuovi incontri zonali – continua Forlino – in Comuni diversi. Il nostro intento è sempre stato e rimane quello di creare dei momenti informativi e di confronto periodici con i nostri soci. Momenti fondamentali per dare vigore ad uno spirito di appartenenza che in passato è troppo spesso mancato, in Cantina come nel territorio”.
“Quest’anno abbiamo vissuto momenti difficili – conclude il presidente Giorgi – ma li abbiamo superati con l’appoggio dei soci. E con lo stesso appoggio andremo avanti su ogni nuovo iniziativa, collaborando con chi vorrà unirsi a noi, ignorando il resto”.
Se da un lato Giorgi scansa le polemiche e affonda la lama nelle critiche, dall’altro deve fare i conti con una nuova magagna burocratica.
Tra le cantine coinvolte nella maxi operazione dei Carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare sul suolo nazionale c’è anche la Cantina sociale di Casteggio, una delle due unità produttive di Terre d’Oltrepò.
Tra i 41.048 ettolitri totali finiti sotto sequestro, oltre 3 mila sono stati “sigillati” dai militari nella cantina pavese, perché privi della regolare documentazione relativa alla provenienza delle uve.
Nessun problema di tipo sanitario per il vino posto sotto sequestro. Piuttosto l’ennesima batosta (questa volta amministrativa) per un Oltrepò pavese del vino che spera nella definitiva consacrazione sul panorama nazionale.
“In merito al sequestro amministrativo delle due cisterne presso la Cantina di Casteggio operato dai Reparti Tutela Agroalimentare – commenta Terre d’Oltrepò – ci preme segnalare che nei giorni successivi al controllo abbiamo fornito entro i termini richiesti tutta la documentazione richiesta. Siamo pertanto in attesa che il vino in questione venga dissequestrato, cosa che presumibilmente avverrà appena dopo le feste”.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Duecento litri di vino da tavola messo in vendita come Doc e Docg e 41.048 ettolitri pronti a divenire Doc o Igt. E’ quanto hanno scoperto i Reparti Carabinieri Tutela Agroalimentare, che nelle ultime ore hanno setacciato 33 aziende vinicole, da Nord a Sud Italia.
Nelle Marche, in provincia di Ascoli Piceno, i militari hanno sequestrato 200 litri di vino da tavola posto in vendita come prodotto Doc e Docg (tra questi Prosecco, Montepulciano d’Abruzzo, Cerasuolo di Vittoria, Traminer) con apposizioni di false etichette. Una persona è stata denunciata per frode in commercio e contraffazione dei marchi di tutela.
Nelle provincie di Cuneo, Napoli, Pavia, Reggio Emilia, Salerno, Torino, Verona e Vicenza, i controlli dei Carabinieri del nucleo Tutela Agroalimentare hanno consentito il sequestro di vino da tavola per 41.048 ettolitri. Anche in questo caso sarebbe stato presto immesso in commercio come Doc o Igt. Su questo fronte, le indagini sono tuttora in corso e vige il massimo riserbo.
L’attività preventiva dell’Arma nel contesto agroalimentare, finalizzata a garantire l’immissione sul mercato di cibi sicuri e genuini, si è intensificata a ridosso delle festività natalizie. Solo nelle ultime due settimane sono state poste sotto sequestro oltre 4.128 tonnellate fra vino e prodotti alimentari, con sanzioni già emesse per oltre 20 mila euro.
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SALERNO – Il Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Salerno, a seguito di verifiche svolte a nella provincia di Napoli, a Casandrino ha sequestrato 11 tonnellate di riso e 3 quintali di pesce congelato per la mancanza di rintracciabilità sulla provenienza degli alimenti.
L’operazione, a presidio di beni essenziali di largo consumo, è stata condotta “per garantire che giungano sulle tavole dei cittadini, specie in procinto di un momento di tradizionale convivialità come il Natale, solo cibi sicuri”.
“La costante attività preventiva della specialità dell’Arma, finalizzata ad evitare la circolazione di alimenti potenzialmente dannosi per la salute – precisa l’Arma dei Carabinieri in una nota – in questa settimana ha portato al sequestro, solo in Campania, di oltre 23 tonnellate di prodotti alimentari”.
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