Il bilancio 2021 di Cantina Tramin raggiunge per la prima volta quota 15 milioni di euro di vino imbottigliato. La crescita complessiva si attesta sul +30% rispetto al 2020 e sul +9% in rapporto al 2019. A trainare le vendite si conferma come prima varietà il Gewürztraminer, per un introito che rappresenta il 27% del fatturato totale. Segue lo Chardonnay, cresciuto del 26% rispetto al 2019.
«Siamo molto soddisfatti del traguardo raggiunto – sottolinea Wolfgang Klotz, direttore commerciale di Cantina Tramin -. In particolare, tengo a sottolineare la performance di Glarea, la nuova interpretazione di Chardonnay alpino presentata lo scorso ottobre. Nei primi tre mesi di messa in commercio, infatti, le vendite hanno superato il 63% della produzione. Risultato che conferma la qualità del lavoro svolto intorno a questa varietà».
IL TREND
La crescita di Cantin Tramin sorprende ancora di più considerando il -10% registrato a livello regionale a causa della mancata stagione invernale del 2021, calo che ha toccato soprattutto i vini rossi autoctoni come il Lagrein. Il trend positivo ha riguardato anche il mercato estero, con le esportazioni cresciute del +35% rispetto al 2019.
Le premesse per il 2022 sono altrettanto favorevoli in termini di qualità di prodotto, con una flessione tuttavia per quanto riguarda la quantità, dovuta alla scarsità vendemmiale dell’ultima annata.
L’evento più atteso di Cantina Tramin del 2022 sarà la presentazione di Epokale 2015., conico Gewürztraminer vendemmia tardiva che affina sette anni al buio della miniera di Ridanna Monteneve, a oltre 2.000 metri di altitudine.
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Molto più di un indizio di quali siano i migliori 10 Sauvignon Blanc italiani arriva dalla IIª edizione del Concorso nazionale del Sauvignon blanc, riservato all’annata 2018. Sul podio Ansitz Waldgries, con il Sauvignon “Myra” (90,4/100), Weingut Franz Haas con il proprio Sauvignon blanc senza nome di fantasia (90,2/100) e Kellerei Tramin con il Sauvignon Blanc “Pepi” (90,1/100). Una classifica che parla chiaramente la lingua del Südtirol.
Le prime dieci posizioni (le uniche rese note dagli organizzatori) sono infatti occupate da vini prodotti da cantine del territorio della provincia di Bolzano. I piazzamenti hanno posto sotto i riflettori alcune realtà che hanno saputo valorizzare cru e microzone nelle quali il vitigno ha trovato le condizioni ottimali per sviluppare le sue grandi potenzialità.
Il Concorso nazionale ha visto confrontarsi 85 Sauvignon blanc in rappresentanza di otto diversi territori d’Italia: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Veneto, le provincie autonome di Trento e di Bolzano, con grande predominanza – c’è da dirlo – di queste ultime due.
LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI 10 SAUVIGNON BLANC ITALIANI
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TERMENO –Leo Tiefenthaler è stato riconfermato nel ruolo di presidente di Cantina Tramin. Le elezioni hanno registrato una partecipazione record nella storia della cooperativa di Termeno. Oltre al presidente Tiefenthaler, ai vertici di Tramin dal 2004, l’Assemblea dei soci ha rinnovato la fiducia al vicepresidente Franz Scarizuola.
“Una sola persona non fa nulla in una cooperativa, ma tutte insieme possono realizzare grandi cose“, ha affermato Leo Tiefenthaler (nella foto, a destra) commentando la conferma. Un risultato, quello espresso dalle “urne”, che sottolinea la volontà dei soci di proseguire nel percorso di crescita e successo tracciato dall’attuale gestione.
Dalla parte di Tiefenthaler, tra l’altro, la chiusura di bilancio nettamente positiva, presentata all’Assemblea dei soci di Cantina Tramin dall’amministratore delegato Stephan Dezini. Tra gli obiettivi centrati nel 2019, come sottlineato dal direttore vendite Wolfgang Klotz, la valorizzazione del Gewürztraminer.
“Il 2019 è stato un anno molto intenso per Cantina Tramin – ha sottolineato l’enologo Willi Stürz – ringraziamo i soci per il lavoro svolto e invitiamo tutti a proseguire la strada della viticoltura di qualità, anche nel segno dei temi ambientali relativi al consumo dell’acqua, alla protezione delle colture, alla vita del suolo e alla tutela della biodiversità”.
Gli altri membri del Consiglio direttivo confermati dal precedente mandato sono Anton Kieser, Alois Tengler, Dr. Manfred Huber, Hermann Franzelin e Helmut Kofler, mentre i nuovi entrati sono Josef Amort, Erich Mayr, Patrick Pernstich e Greta Oberhofer.
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Termeno – Cantina Tramin chiude il 2018 con un incremento del 7% che porta il fatturato totale a 15.200.000 euro. Balzo in avanti in Italia con un +10%.
Aumenta il valore medio delle bottiglie che il consumatore ricerca, a fronte di una produzione totale che rimane comunque invariata rispetto allo scorso anno, attestandosi su 1.800.000 unità.
“I nostri clienti– ha commentato Klotz, direttore commerciale della cantina – sono sempre più attenti e ricercano prodotti di eccellenza. Si è visto un netto spostamento delle loro preferenze verso i prodotti di alta gamma, come la linea selezioni”.
L’anno che ha visto il lancio del nuovo Troy Chardonnay Riserva è stato anche particolarmente propizio dal punto di vista dei riconoscimenti,
“Analizzando i dati di vendita – ha concluso Klotz – vediamo come gli amanti del vino ci notano sempre più per i nostri vini di punta. Negli ultimi anni abbiamo intrapreso delle scelte che si orientano alla massima espressione qualitativa, contribuendo a far percepire Cantina Tramin come un’azienda produttrice di vini che si sta posizionando verso le eccellenze della panoramica vitivinicola nazionale”.
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Sabato 8 dicembre 2018 dalle 9 alle 18 Cantina Tramin apre al pubblico per Il Natale dei cinque sensi: una giornata di assaggi, visite guidate e specialità gastronomiche dell’Alto Adige. L’occasione per celebrare le festività natalizie e le giornate d’Avvento è anche quella di scoprire la nuova annata dei vini bianchi della linea Selezione: Nussbaumer Gewürztraminer, Unterebner Pinot Grigio e Stoan Bianco 2017. Inoltre, è prevista una verticale di Terminum Gewürztraminer Vendemmia Tardiva delle annate 2006, 2010, 2013, 2015 e una degustazione di vini classici.
Il programma prevede anche visite guidate alla Cantina alle 11, alle 14 e alle 16. Oltre ai prodotti della cantina, in assaggio diverse proposte di eccellenza dell’enogastronomia altoatesina come le specialità di Schiefer, realtà ittica della Val Passiria, ma anche i formaggi di Hansi Baumgartner, l’Affineur altoatesino ex stella Michelin, o lo Speck e i salumi della macelleria Bertolini di Egna.
Non mancheranno anche proposte dolci come Zelten e Strudel e il Pane con frutta secca del panificio Mataner Brot. Durante la giornata, saranno presenti i produttori delle specialità artigiane e ci sarà anche la possibilità di acquistare. L’evento sarà l’occasione per presentare la strenna natalizia dove il nuovo Pinot Nero Riserva sarà proposto insieme al Riso Vialone Nano della Riseria Ferron di Isola della Scala, in abbinamento ai funghi porcini.
Le iniziative organizzate per le festività continueranno anche nel centro storico di Termeno con Avvento in Cortile. Sabato 8 dicembre dalle 10 alle 19 sarà organizzato il tradizionale mercatino natalizio nel cortile del Ansitz Rynnhof.
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MILANO – Metti nel calice 8 Chardonnay internazionali e prova a “beccare” quello di Tramin. Stile inconfondibile, impresa tutto sommato facile. Anche per chi di cognome non fa “Gardini”. E’ andata più o meno così, martedì pomeriggio, al Vun di Andrea Aprea.
Cantina Tramin ha scelto l’elegante ristorante di via Silvio Pellico, due stelle Michelin nel cuore di Milano, per presentare l’Alto Adige Doc Chardonnay Riserva 2015 “Troy“. L’ultimo gioiello dell’invidiabile collezione della cooperativa di Termeno (BZ), prodotto in 90 Magnum e 3120 bottiglie da 0,75, con un prezzo medio in enoteca di circa 65 euro.
Carte, pardon “calici”, mescolati sul tavolo per mostrare l’identità montana dell’etichetta Tramin, oltre al suo valore. Alla cieca sono stati serviti Maltendinger Bienenberg Magnum 2015, Gaia & Rey Langhe Chardonnay Dop 2015, Troy Chardonnay Riserva Sudtirol Alto Adige Doc 2015, Cervaro della Sala Umbria Igt 2015, HdV Hyde Vineyard Chardonnay 2015, Chardonnay Mount Eden Vineyards 2013, Chassagne-Montrachet 1er Cru “Les Vergers” 2015, Croton-Charlemagne Grand Cru 2015.
Un’idea, appunto, di Luca Gardini. Che ha condotto i giochi, assieme al kellermaister di Tramin, Willi Stürz e al direttore commerciale Wolfgang Klotz. Se è vero che “Troy”, nell’antica lingua locale, significa “sentiero” – nome scelto da Tramin per evocare il lungo percorso compiuto dalla fondazione, avvenuta nel 1898 – dall’altro la nuova etichetta di Chardonnay è risultata il “cavallo di Troia” del tasting.
LA DEGUSTAZIONE Giallo oro intenso, naso che spazia dagli agrumi ai fiori di vaniglia, fino al completo sbocciare del carattere alpino e minerale di “Troy”, giocato tra la menta e la liquirizia.
Consueta eleganza al palato, nel pieno stile Tramin: muscoli e cravatta per il rincorrersi di note agrumate ed esotiche mature, bilanciate da gran freschezza e percezioni iodiche eleganti che accompagnano il lungo finale.
Non a caso le uve Chardonnay utilizzate per Troy erano impiegate finora come importante componente della prestigiosa cuvée Stoan.
Le prove per una vinificazione in purezza della selezione sono iniziate nel 2002. Svolta decisiva nel 2014 e prima uscita ufficiale l’anno successivo. I vigneti si trovano in località Sella, sul versante orientale del massiccio della Mendola.
Si collocano tra 500 e 550 metri d’altezza, quindi in posizione più avanzata rispetto a quelli di Gewürztraminer con cui si produce Epokale, il primo vino bianco italiano premiato con 100/100 dalla guida Robert Parker Wine Advocate.
Hanno un’età media di 25 anni e sono allevati in parte a guyot e in parte attraverso la pergola semplice aperta, con pendenze che vanno anche oltre il 30%. L’’esposizione è a sud-est e gode di giornate calde e soleggiate, con forti escursioni termiche notturne e la presenza di correnti fredde provenienti dalle montagne. I terreni sono composti da ghiaia calcarea mista ad argilla.
“Nel nostro territorio – evidenzia Willi Stürz – per molti anni lo Chardonnay coltivato a quote elevate non era apprezzato, a causa della sua struttura esile. Con il passare del tempo abbiamo compreso come le piante potevano trovare il proprio equilibrio e ad avere basse rese in modo naturale, con un minimo intervento di regolazione delle quantità. Questo ci ha consentito di raggiungere i risultati odierni, di cui siamo molto soddisfatti”.
LA SFIDA INTERNAZIONALE
Per la prima edizione di Troy è stata scelta la vendemmia 2015, annata eccellente per i vini bianchi dell’Alto Adige. Durante la raccolta le uve sono state attentamente selezionate, con un controllo acino per acino.
La fermentazione è avvenuta in barrique, dove il vino ha sostato per undici mesi sui lieviti, compiendo anche la fermentazione malolattica. Troy è stato dunque travasato in contenitori di acciaio per un’ulteriore maturazione sui lieviti di 22 mesi. La chiarificazione è avvenuta quindi per precipitazione spontanea prima dell’imbottigliamento.
“Lo Chardonnay – aggiunge Wolfgang Klotz – è la varietà con cui si producono alcuni tra i più grandi vini bianchi del mondo, ma al tempo stesso è anche una tra le più diffuse ad ogni latitudine. Un vitigno che ci fornisce spettacolari esempi di versatilità e che noi vogliamo arricchire con la nostra interpretazione: un’inconfondibile espressione della terra alpina in cui viviamo”.
In tavola si abbina a carpaccio di pesce, salmone marinato o capesante. Troy è perfetto poi con primi piatti saporiti, come un risotto al limone o un tagliolino al tartufo, oppure piatti della tradizione alpina, come canederli ai funghi, Salmerino di Fontana al forno, tartara di vitello o formaggi di capra.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Sabato 9 giugno 2018 dalle 17 alle 24, Cantina Tramin apre le porte al pubblico per La Notte delle Cantine. La manifestazione, organizzata dalla Strada del Vino dell’Alto Adige, coinvolge insieme a Termeno le altre località del vino altoatesine Caldaro, Cortaccia, Cortina, Salorno, Montagna, Ora e Vadena.
La Sala Rossa di Cantina Tramin ospiterà una degustazione verticale di Loam, vino a base di uve Cabernet e Merlot della linea Selezioni, che sarà il vero protagonista della serata, presentato nelle diverse annate 2002, 2003, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015. L’occasione per scoprire un vino particolarmente apprezzato in Alto Adige, ancora poco conosciuto nel resto d’Italia.
Inoltre, durante la serata si potranno assaggiare tutti i vini di Cantina Tramin, disponibili in degustazione all’interno della Cantina Rossa. Al pubblico sarà anche data la possibilità di conoscere la cantina con esclusive visite guidate notturne.
Oltre al vino, spazio anche al cibo e all’artigianato locale, che rivive le antiche tradizioni altoatesine. Nella Sala Nussbaumer, con vista panoramica sui vigneti, i visitatori potranno assaggiare diverse proposte culinarie a cura del ristorante Gretl am See del vicino Lago di Caldaro. In abbinamento ai vini della Cantina si potranno gustare assaggi gastronomici sudtirolesi e italiani. Uno degli accostamenti particolarmente piacevoli sarà il Risotto allo Zafferano proposto insieme a un calice di Gewürztraminer. Inoltre, durante la serata sarà possibile assaggiare i cioccolatini di Oberhöller Finest Gourmet Chocolate, come le Praline realizzate con un ripieno a base di Terminum Gewürztraminer e i formaggi di latte crudo vaccino di produzione locale del Maso Eggemoa, disponibili in diversi angoli culinari.
Inoltre, nel foyer della cantina si svolgerà una dimostrazione artistica a cura di dieci contadini artigiani selezionati da Gallo Rosso – associazione che raggruppa circa 1600 masi in Alto Adige – che per la prima volta si riuniranno insieme per presentare le loro opere fatte a mano.
Oggetti decorativi, lavori di intreccio e di intaglio realizzati con materie prime che provengono al 100% dai masi altoatesini.
L’esposizione delle opere create nel corso della serata proseguirà nelle due settimane successive, secondo gli orari di apertura della cantina (dal lunedì al venerdì: 09:00-19:00, il sabato: 09:00-17:00).
L’evento è ad accesso libero e gratuito, i piatti e le degustazioni potranno essere acquistati a parte. Il trasferimento è affidato ad un servizio navetta che riunisce le cantine della Strada del Vino dell’Alto Adige.
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Saranno tredici i ristoranti che riceveranno il Premio Gastronauta – Cantina Tramin rivolto alle migliori carte dei vini d’Italia. Un riconoscimento per i locali che nella selezione dei vini si impegnano con proposte originali, non ricorrono a carte prefabbricate ma ricercano novità, prestano attenzione al biologico e al naturale, sempre rispettando un equilibrio tra i prezzi e la portata della clientela.
La premiazione sarà lunedì 14 maggio 2018 alle 15 in occasione della terza edizione di Gourmandia in programma da sabato 12 a lunedì 14 maggio 2018 all’Ex Filanda di Santa Lucia di Piave (Treviso).
Il premio è il risultato della ricerca della redazione di Gastronauta® e dei suoi collaboratori: esperti, giornalisti e winelovers sparsi per tutta Italia. Lunedì 14 maggio Davide Paolini consegnerà il riconoscimento ai tredici locali selezionati, per la maggior parte stellati.
Saranno premiati Le Calandre di Sarmeola (PD), Agli Amici di Godia (UD), Rovello 18 di Milano, Casin del Gamba di Altissimo (VI), La Peca di Lonigo (VI), Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (MN), Enoteca Marcucci di Pietrasanta (LU), Osteria della Brughiera di Villa d’Almè (BG), Ristorante Gellius di Oderzo (TV), Locanda San Lorenzo di Puos d’Alpago (BL), Il Ridotto di Venezia, La Stüa di Michil dell’Hotel La Perla di Corvara In Badia (BZ) e Osteria Mondodoro di Verona.
Gastronauta® promuove il premio insieme alla Cantina Tramin di Termeno (BZ), considerata La casa del Gewürztraminer e conosciuta in tutto il mondo come firma inconfondibile del territorio dell’Alto Adige.
A Gourmandia – Le terre golose del Gastronauta il vino sarà protagonista anche con “PIZZA&PROSECCO DOC”: un ciclo di incontri con due simboli del Made in Italy per scoprire come la versatilità e la freschezza del Prosecco DOC si abbinino perfettamente alla Pizza, diventando così una valida alternativa alle classiche proposte che aggiungono lieviti a lieviti, penalizzando digeribilità e apporto calorico.
Il primo appuntamento è per sabato 12 maggio alle 14 con “Lieviti spontanei del grano saraceno” con Massimo Frighetto di Premiata Fabbrica Pizza e il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc. Domenica 13 maggio alle 13 ci sarà invece “Passione a lenta lievitazione” con Michele Basso di Arrigoni & Basso e sempre i vini del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC. Infine lunedì 14 maggio alle 14 in programma “Sofficecroccante, le diverse consistenze in un’unica pizza” con Angelo di Lieto de La Fenice Belluno e ancora i vini tutelati dal Consorzio del Prosecco DOC.
Durante i tre giorni un fitto programma di incontri, dibattiti e show cooking con i grandi nomi della cucina italiana, storie di ricerca e innovazione in cucina che saranno filo conduttore dell’edizione di quest’anno.
Gourmandia sarà aperta al pubblico.
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TERMENO – Proporre il Gewurztraminer come vino di prospettiva. Di lungo affinamento. Come fosse una Vernaccia o un Gavi, per citare altri bianchi noti per la loro positiva evoluzione in bottiglia.
Questa la missione che si prefigge da qualche anno Tramin, cooperativa fondata nel 1898 dal parroco Christian Schrott, che oggi raccoglie 290 viticoltori altoatesini.
Un’idea rivoluzionaria, che sta iniziando a condizionare le scelte d’abbinamento di alcuni attenti sommelier, nell’alta ristorazione. Ma l’obiettivo è più che altro “culturale”. E potrebbe generare un nuovo approccio al vitigno (collaterale, non certo alternativo) da parte dei produttori.
Dopo essersi imposta sul mercato come “Casa del Gewurztraminer”, la cantina di Termeno (BZ) punta insomma a stravolgere il modo di pensare al re dei vitigni a bacca bianca dell’Alto Adige.
Non solo come a un vino di pronta beva, forte della sua caratteristica principale: l’aromaticità. Ma anche come a un vino bianco da dimenticare in cantina per anni. Concretamente, Tramin ha iniziato a proporre ai propri clienti etichette di Gewurztraminer di annate passate, in parallelo con le nuove vendemmie.
“Nei primi anni dall’imbottigliamento – conferma Willi Stürz, direttore tecnico di Cantina Tramin – il Gewürztraminer regala note armoniche, spesso dovute alla concentrazione. Lasciato lì, il vino assume un nuovo carattere. Per sviluppare questo concetto abbiamo realizzato un piccolo magazzino all’interno della cantina, dove custodiamo uno stock delle vecchie annate”.
LA SFIDA “In alcuni ristoranti – spiega ancora Stürz – riusciamo a proporre ‘pacchetti’ di verticali di Gewürztraminer da 12 bottiglie complessive, attorno alle quali chef e sommelier costruiscono abbinamenti diversi, in base all’annata. E’ un modo nuovo per valorizzare il vitigno che è la ragion d’essere di Tramin”.
Non a caso l’ultima etichetta capolavoro della cantina altoatesina, “Epokale”, è un vendemmia 2009. E non a caso, all’ultimo Vinitaly – dove abbiamo incontrato Willi Stürz e il pr & Communication Günther Facchinelli – oltre all’annata 2016 del Gewürztraminer “Nussbaumer”, ci è stata proposta la 2011, in seguito a “Selida”.
Il futuro di Tramin, dunque, pare connesso sempre più alle sue radici. Già, perché la cantina di Termeno sembra meno concentrata di altre, in Alto Adige, nello sviluppo dell’ultima frontiera della viticoltura: i vitigni Piwi (pilzwiderstandfähig), resistenti agli attacchi fungini.
“Abbiamo due impianti di Piwi – commenta Willi Stürz – uno di Bronner e l’altro di Souvignier Gris, ma nonostante la grande attenzione, anche mediatica, attorno al tema dei vitigni resistenti, crediamo non siano ancora maturi i tempi per proporre con convinzione i vini sul mercato. Aspetteremo ancora qualche anno, seguendo da vicino il progresso della scienza in materia”.
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(4,5 / 5) Il Gewurztraminer è uno dei vini più amati, per la sua aromaticità, dalle donne. Uno dei più richiesti al ristorante. Sotto la lente di vinialsuper finisce oggi l’Alto Adige Doc Gewurztraminer 2016 di Elena Walch.
Un’etichetta che si discosta (in positivo) dalla media dei Gewurz presenti al supermercato. Giustificando così il prezzo superiore e consacrando la cantina tra i riferimenti assoluti dell’Alto Adige del vino al supermercato.
LA DEGUSTAZIONE
Giallo dorato luminoso, limpido. La vista invitante precede un “naso” che costituisce la componente migliore del Gewurztraminer di Elena Walch: esotico intenso di papaya, ananas, litchi, pesca gialla matura, marzapane.
Sentori erbacei che sfiorano il balsamico e floreali di rosa rendono complesso l’olfatto, assieme a chiari richiami minerali iodici che ricordano la salsedine. Non manca una spolverata di pepe bianco, piacevolissima.
In bocca il vino entra quasi in punta di piedi, sul filo della glicerina (14%). Poi si accende di un’acidità appagante, che attenua le note dolci della frutta già avvertita al naso.
Il gioco è fatto: un Gewurztraminer che seduce e avvolge inizialmente, per poi farsi più serio e potente, chiudendo sui tasti neri di un immaginario pianoforte, con un’improvvisa svolta amaricante.
Un vino completo, anche nell’abbinamento: perfetto come aperitivo, si presta ad accompagnare alla perfezione piatti della cucina asiatica e indiana, speziati e saporiti. Ottimo con i crostacei, ma anche con portate di terra come foie gras e patè.
LA VINIFICAZIONE
Prima della fermentazione, il Gewuztraminer di Elena Walch macera 6 ore sulle bucce. Le uve vengono poi pressate in maniera soffice. Il mosto subisce poi una chiarifica statica, utile a illimpidire il nettare.
Successivamente viene fermentato in serbatoi d’acciaio a una temperatura controllata di 18 gradi, per preservarne li aromi. Il vino successivamente affina per alcuni mesi sui propri lieviti, in contenitori inox.
La storia della cantina Elena Walch inizia 150 anni fa a Tramin (Termeno), in provincia di Bolzano. Una struttura storica che è stata ampliata nel 2015, nel segno dell’avanguardia tecnologica e ambientale.
Prezzo: 13,90 euro
Acquistato presso: Iper, La grande i
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(4 / 5) Il St. Magdalener costituisce uno dei vini bandiera della tradizione enologica altoatesina. In vendita nei supermercati Despar, il Sudtirol Alto Adige Doc St. Magdalener della tenuta Wilhelm Walch risulta opzione validissima per chi cerca un rosso leggero e fruttato, immediato e di pronta beva, con un buon rapporto qualità/prezzo. Un vino scevro di spigoli e ruvidezze, in grado di reggere a tutto pasto.
LA DEGUSTAZIONE
All’analisi sensoriale, il St. Magdalener sfoggia un colore rubino intenso di franca trasparenza. Al naso si apprezzano note abbastanza nitide di ciliegia e fragole, susina rossa e violette. Cenni di pepe nero e humus. Leggero e agile al palato, tenue negli aromi, beverino e dotato di discreta persistenza.
Vino celebrato nel Tirolo meridionale fin dal Medioevo per l’innata fragranza, il St. Magdalener è ideale come aperitivo o in abbinamento a formaggi dolci, speck, arrosti di vitello e grigliate di carne bianca.
LA VINIFICAZIONE
I vigneti della tenuta Wilhelm Walch sorgono nel cuore della zona vinicola fra Tramin e Caldaro, in giacitura collinare fra i 250 e i 750 metri di altezza. Le viti poggiano su terreni calcarei misti a sabbia e argille, ai piedi delle Dolomiti, abbondantemente irradiate dal sole.
Il St. Magdalener prevede un uvaggio dominato almeno per il 90% da Schiava con aggiunta di Lagrein e Pinot noir. Fermenta a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox, svolge quindi la malolattica e affina brevemente in grandi botti di rovere di Slavonia prima dell’imbottigliamento.
L’azienda fondata nel 1869 nel borgo storico di Tramin in Alto Adige-Sudtirol appartiene da cento e cinquant’anni alla famiglia Walch. L’impostazione agronomica privilegia l’ecosostenibilità e la valorizzazione delle uve storiche. I vini tradizionali vengono interpretati in chiave moderna con l’integrazione di varietà internazionali.
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Il Pinot Grigio (Pinot Gris) è una mutazione del più celebre Pinot Noir, da cui eredita la capacità di stupire per finezza e profondità olfattiva.
Lo si trova prevalentemente in Alsazia (fino al 1984 chiamato Tokay d’Alsace), in Italia (Alto Adige, Friuli e Veneto soprattutto) e in Germania (Grauburgunder se secco o Ruländer nelle versioni dolci), anche se negli ultimi anni si sta diffondendo (evviva!) anche in Nuova Zelanda, Argentina e California.
Basta uno sguardo per notare la decisa consistenza di questo Unterebner, che si presenta giallo paglierino brillante e luminoso. Il naso è intenso, di grande complessità e finezza. Si parte con le note fruttate di pera, pesca e agrume leggero.
Con un po’ di pazienza arrivano spezie dolci, in particolare vaniglia, e poi camomilla e fieno caldo. Infine, come a benedire il sorso, una nota balsamica di tè e incenso.
L’ingresso in bocca è potente, caldo, di grande struttura ed equilibrio. Morbido e succulento, conserva grande piacevolezza grazie soprattutto alla sapidità. Lunghissimo, lascia la bocca pulita e calda, e torna il tè. Davvero difficile non finire la bottiglia una volta iniziata.
LA VINIFICAZIONE
L’uva raccolta interamente a mano svolge la sua fermentazione in botti di legno e parzialmente in tonneaux, dove avviene anche la fermentazione malolattica. Affina in grandi botti e in parte in tonneaux, sempre a contatto con i lieviti, fino ad agosto e riposa in bottiglia altri 4 mesi almeno prima della commercializzazione.
Tramin è una delle più antiche cantine sociali dell’Alto Adige, con sede a Termeno, sulla strada del vino, meta obbligata di ogni winelover che si rispetti! Proprietari della cantina sono 300 contadini viticultori che lavorano la terra nelle microzone di Termeno, Ora, Egna e Montagna su una superficie totale di circa 260 ettari, 15 dei quali sono oggi coltivati secondo i disciplinari biologici e biodinamici.
Tutti i vini top di gamma della cantina, quindi anche l’Unterebner, provengono da terreni nei quali, dal 2007, non viene utilizzato alcun diserbante, e la mission aziendale è quella di estendere l’abolizione degli erbicidi a tutti i 260 ettari di coltivazione.
Un progetto ambizioso che che ci auguriamo possa prendere forma al più presto per fare di Tramin davvero un “laboratorio permanente di viticoltura illuminata”.
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Sabato 12 agosto, dalle 18 alle 24, Cantina Tramin propone la “Notte degli Aromi”: una grande festa dei sapori sotto il cielo di Termeno, in provincia di Bolzano.
La Casa del Gewürztraminer aprirà le proprie porte per offrire una proposta di specialità gastronomiche e una selezione di vini abbinati ad ogni piatto con un ristorante all’aperto che proporrà un menu speciale preparato con prodotti di mare e di montagna.
A ciascun piatto sarà abbinato un vino di Cantina Tramin: Moriz Pinot Bianco 2016 con insalata di pesce di mare con funghi, mela e chips di polenta; Blauburgunder Pinot Nero 2016 con tartare di vitello, mela Kanzi e pane integrale; Selida Gewürztraminer 2016 con gnocchetti di patate con gamberi, verdura e salsa piccante; Schiava Freisinger 2016 con ravioli di farro ripieni all’anatra su funghi misti; Pepi Sauvignon 2016 con salmone Alaska su crema di piselli, olio alla menta e patate croccanti; Cuvée Cabernet-Merlot Rungg 2015 con medaglione di cervo con nocciole, crema di sedano e frutti di bosco e per finire Roen Gewürztraminer vendemmia tardiva 2015 con Strudel di mela, mousse alla panna agra, cioccolato e uva secca al rum.
Ad accompagnare la serata musica Jazz/Soul con Jenni Williams & The Experince, dal tramonto a mezzanotte. Il costo di partecipazione è di 9,50 euro a piatto, compreso l’abbinamento con il vino degustato; 6 euro senza vino. Sarà inoltre possibile degustare tutti i vini della cantina al costo del singolo calice.
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[Usr 3,5]Torniamo sullo scaffale dell’Alto Adige, uno nel quale ci piace pescare il vino ogni tanto. Siamo in una delle regioni vinicole più piccole d’Italia, ma anche una delle più particolari, con vitigni che si allungano sui versanti che costeggiano l’Isarco e l’Adige, dai nevai fino alle pianure per una superficie vitata di poco inferiore ai 5300 ettari. Il vino, sotto la nostra lente di ingrandimento oggi, è prodotto dall’azienda Wilhelm Walch di Tramin in provincia di Bolzano: si tratta di un Cabernet Sauvignon Riserva Alto Adige Doc, annata 2012. Nonostante non sia giovanissimo, il suo colore è ancora rosso rubino violaceo, limpido e poco trasparente. Si presenta nel calice con una fluidità densa. Un vino elegante che al naso regala aromi intensi di frutta rossi e frequenti richiami erbacei. Al palato è di corpo, morbido ed avvolgente. Un vino caldo, sono 13% i gradi di alcol in volume. Il sorso è invitante, la frutta si distende al palato su un tannino levigato, la sapidità è quasi impercettibile. Molto gradevole e beverino, di grande equilibrio anche se a sorpresa il finale è poco persistente. Il Cabernet Sauvignon Riserva Alto Adige Doc 2012 si presta ad un invecchiamento di 4-10 anni, ma riteniamo questa bottiglia in una fase matura. Un vino che si abbina a carne rossa, selvaggina e formaggio piccante. Lo consigliamo per una cena tra amici, perchè è un vino che per tipologia, con la sua morbidezza può soddisfare il palato di molti.
LA VINIFICAZIONE Prodotto con uve 100% Cabernet Sauvignon vinificate in parte in botte di legno grande ed in parte in botte di legno Allier di 20h, botti i cui legni provengono dalle foreste del dipartimento di Allier facente parte del massiccio centrale della regione Alvernia-Rodano-Alpi. Il Cabernet Sauvignon è un vitigno di origine bordolese delle zone di Medoc e Graves. Varietà di uva longeva che spesso viene usata in assemblaggio con Merlot, Cabernet Franc dando appunto il nome al famoso taglio bordolese. Cabernet Sauvignon, come si intuisce deriva dall’origine del vitigno, figlio di un incrocio tra Cabernet Franc, vitigno a bacca nera e Sauvignon, vitigno a bacca bianca. L´azienda Wilhelm Walch a Tramin e´ una tra le aziende vinicole piú antiche e rinomate dell`Alto Adige, nasce addirittura nel 1869 . Da allora, cinque generazioni hanno contribuito alla buona riuscita dell’azienda familiare, che nei diversi periodi ha seguito concezioni ed impostazioni diverse, date dallo spirito del tempo e che si rispecchia sia nei vigneti e nel loro trattamento sia nella tecnica cantiniera. Ambedue hanno influenzato le scelte di mercato. e l´impostazione della vendita. Se negli anni remoti la meta era quella di una produzione di massa nei vigneti almeno in alcuni periodi, la nuova generazione oggi fa scelte quasi opposte, scegliendo la riduzione nella resa e porgendo la massima attenzione all´ottimizzazione del prodotto finale in bottiglia. Un catalogo molto variegato con prodotti che spaziano da bianchi come Gewurtztraminer, Chardonnay, Pinot Grigio ai rossi come Lagrein anche in versione rosata, al Lago di Caldaro o al classico Pinot Nero. Tutti prodotti distribuiti in diverse catene gdo della penisola.
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