Il maestro e l’allievo. La cooperativa sociale e le due scommesse. Il catalogo 2021 della distribuzione Cuzziol GrandiVini accoglie cinque nuove cantine, muovendosi lungo l’asse Alto Adige – Trentino – Toscana. Cinque nuove frecce nella faretra di Luca Cuzziol e Paolo Leone: diventano 103 le aziende rappresentate, 42 italiane e 61 estere. Il “maestro” Tiefenbrunner e la nuova cantina “garagista” del suo storico enologo, Stephan Rohregger; rotolando verso sud, ecco poi Cantina Toblino, la “big” della Valle dei Laghi. Infine, giù in Toscana per I Fabbri e Ridolfi Montalcino, all’insegna del…
Vai all'articoloTag: Tiefenbrunner
Gli enologi hanno deciso: il miglior Pinot Nero 2017 d’Italia è di Elena Walch
Il miglior Pinot Nero 2017 d’Italia è quello di Elena Walch. Lo ha stabilito la commissione di enologi ed enotecnici riunitasi in occasione del 19º Concorso nazionale del Pinot nero d’Italia. La premiazione si è svolta venerdì 10 luglio, al termine delle degustazioni svoltasi secondo le regole dell’emergenza Coronavirus. Questo il podio della competizione, riservata appunto all’annata 2017: Elena Walch, Pinot Nero “Ludwig” – 90,3/100 punti Cantina Terlano, Südtiroler Pinot noir “Monticol” Riserva – 89,1/100 punti Tiefenbrunner, “Linticlarus” Blauburgunder Riserva – 88,5/100 punti a pari merito con Cantina Andriano, Pinot…
Vai all'articoloTappo a vite scelta eroica per i produttori: la ristorazione italiana è sugherocentrica
Nell’Italia che riconosce la viticoltura eroica per Decreto solo nel 2020 – la notizia è del primo luglio – si parla forse ancora troppo poco di “tappatura eroica” dei vini: quella col tappo a vite. Lo “screwcap” non è gradito al mondo della ristorazione italiana, ancorata su un’ormai anacronistica posizione sugherocentrica, che condanna (o elegge) ad “eroi” i produttori più sfidanti. Nella preistoria che imbrattata le carte dei vini di mezzo Paese, il progresso enologico si tiene stretta la sua capitale italiana. È l’Alto Adige, che coi suoi grandi vini bianchi…
Vai all'articoloSe il Sassicaia non piace alla cieca. Il bordolese toscano bocciato a “Cortaccia Rossa”
BOLZANO – Nel 2015 era toccato ai vini di Bordeaux. Degustati alla cieca da una trentina di professionisti del settore, in un confronto con i tagli bordolesi altoatesini del team “Cortaccia Rossa“, i vini di Cantina Kurtatsch, Peter Dipoli, Baron Widmann e Tiefenbrunner avevano sbaragliato le etichette di Pomerol, St. Emilion, Pauillac, Margaux e St. Estèphe. L’ascia del blind tasting, dopo aver falcidiato la Francia dei Cabernet Sauvignon, dei Cabernet Franc e dei Merlot premiati e strapagati a livello mondiale, ha mietuto una vittima eccellente nell’edizione 2019 di “Cortaccia Rossa”, andata…
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