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Vino, Organizzazioni filiera chiedono incontro al ministro Centinaio

Una lettera firmata da tutti i presidenti delle Organizzazioni di filiera del vino (Confagricoltura, CIA, ACI agroalimentare, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc, Assoenologi), per chiedere con urgenza a Gian Marco Centinaio, neo-Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, “un incontro per condividere le sfide e discutere delle impellenze che il mondo del vino italiano si troverà ad affrontare nei prossimi mesi”.

“Un’occasione – spiega Uiv in una nota – per confrontarsi e portare sul tavolo istituzionale le priorità d’azione che la filiera del vino ritiene necessarie e a questo punto irrevocabili. Un incontro che negli auspici delle organizzazioni dovrà dare il via ad un dialogo costante e proficuo con il nuovo governo”.

TESTO UNICO E COMITATO NAZIONALE VINI
Le urgenze “maggiormente sentite e non più prorogabili per il mondo del vino italiano” riguardano principalmente i decreti di attuazione del Testo Unico, provvedimenti necessari per implementare le semplificazioni e innovazioni introdotte dalla legge quadro entrata in vigore nel 2017.

La filiera, in particolare, chiede che quest’armonizzazione legislativa sia messa all’ordine del giorno dei lavori del Ministero, soprattutto per via degli effetti che questo insieme di provvedimenti può avere in materia di controlli e certificazione delle DOP/IGP, di anticontraffazione e di schedario viticolo.

Un altro aspetto cruciale e prioritario per le organizzazioni riguarda la nomina da parte del Ministro del nuovo Comitato Nazionale dei Vini DOP/IGP. Questo organo è infatti indispensabile sia per approvare le modifiche dei disciplinari delle denominazioni e delle indicazioni geografiche sia per riconoscerne di nuove.

“Atti, questi – ricorda l’Unione italiana vini – spesso decisivi per modulare la produzione nazionale in funzione delle richieste di un mercato in continua evoluzione che richiede un sempre più rapido adeguamento delle leggi e delle discipline per continuare ad essere competitivi a livello internazionale”.

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Unione italiana vini: “2016 positivo per il vino italiano”

Ripresa dei consumi nel mercato interno per il vino di qualità. Leggera crescita dell’export. Dematerializzazione dei registri e approvazione del Testo Unico della Vite e del Vino. Sono questi alcuni punti del bilancio estremamente positivo, “sia sul fronte organizzativo sia politico”, presentato ieri dal presidente di Unione Italiana Vini, Antonio Rallo, all’ultimo Consiglio Nazionale Uiv del 2016. 

Proprio sull’approvazione del Testo Unico si è espresso il vice ministro dell’Agricoltura, Andrea Olivero: “È nato per merito della collaborazione tra i soggetti della filiera produttiva – ha evidenziato – di cui Unione Italiana Vini è autorevole espressione. Grazie al suo operato, questo lavoro è stato possibile in un tempo relativamente breve. Uiv, in questi anni, non ha tutelato solo gli interessi dei propri associati ma ha portato avanti le istanze di tutto il mondo vitivinicolo italiano. Questo coraggio nell’interpretare e proporre un’idea virtuosa di ‘bene comune’, è stato indispensabile per formulare una legge corretta e completa. UIV rappresenta, in sintesi, un soggetto economico conscio della propria responsabilità nei confronti del comparto e un vero motore del vino italiano, di cui l’Italia ha veramente bisogno”.

“Con 60 nuovi soci e l’ingresso del Movimento Turismo del Vino in Unione Italiana Vini – ha commentato il presidente di UIV, Antonio Rallo – abbiamo toccato quest’anno un record di adesioni che premia il lavoro promosso da tutto il Consiglio Nazionale. Tra i grandi traguardi raggiunti nel 2016, è significativo il rafforzamento del nostro ruolo di rappresentanza nazionale ed europea: uno scenario positivo per la Confederazione, proiettata, grazie alle ultime novità introdotte dal Testo Unico, verso un programma concreto di modernizzazione del settore”.

Alla consueta serata degli auguri che ha anticipato l’ultimo Consiglio UIV dell’anno, hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni italiane e straniere, confermando l’amicizia e la stima nei confronti di Unione Italiana Vini, sempre più solido e apprezzato riferimento del mondo del vino a livello nazionale. Tra i presenti, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Il vino -ha commentato – è cultura e rappresenta una parte importante della nostra tradizione. In questi termini va approcciato e raccontato, per proporre un modello di consumo consapevole, rispettoso dei valori nobili che questo comparto, da sempre, esprime. Unione Italiana Vini si muove proprio in questa direzione e, da qui, nasce il sostegno che il Ministero della Salute sta dando ai progetti di educazione alla responsabilità nel consumo di vino fino ad ora proposti da UIV”.

Per quanto riguarda il dettaglio dei consumi interni, si registra che nella Gdo sono cresciuti per il vino di qualità (fino a 0,75 l) del 3,8% a valore e dell’1,7% a volume (Fonte dati IRI – novembre 2016). Anche il canale Horeca fa rilevare un incremento delle vendite del 7,5% a valore e del 7% a volume (proiezione fine anno su dati Osservatorio del Vino). Il dato dell’export relativo al periodo Gennaio – Settembre vede una crescita del 3,3% a valore e del 1,4% a volume, trainato dal Prosecco (dati Osservatorio del Vino). Se si mantenesse tale trend, il valore delle esportazioni a fine anno potrebbe superare la soglia dei 5,5 miliardi di euro.

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Legge sull’enoturismo, Violante Gardini: “Imitate la Toscana”

“Una legge per l’enoturismo? La Toscana da anni è dotata di una normativa all’avanguardia che ha contribuito allo sviluppo di questo settore”. Commenta così il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini, la proposta di una legge quadro per il settore dell’enoturismo presentata dall’onorevole Colomba Mongiello, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento. Gardini fa presente che, proprio la Toscana, è da anni “attrezzata” a livello normativo in quoesto senso.

“La nostra regione anche in questo caso può dirsi avanti perché da anni abbiamo una regolamentazione dell’offerta enoturistica all’avanguardia – continua il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana – contenuta nella più ampia legge regionale che regola l’offerta agrituristica in particolare nella voce delle attività ricreativo-didattiche, che ha permesso la crescita di un sistema virtuoso vero e proprio che ci auguriamo possa essere anche da spunto e modello per la definizione del testo di legge verso la stesura definitiva alla quale chiediamo di poter collaborare da diretti interessati apportando un contributo che possa servire da modello per le altre regioni”.

“Accogliamo tuttavia con piacere la proposta di legge dell’onorevole Colomba Mongiello – continua Gardini – e faremo di tutto per valutare, come parte del Movimento Turismo del Vino, il testo che è stato depositato sperando tuttavia che le parti interessate vengano chiamate in causa per discuterne in maniera approfondita e ragionata affinché questo diventi uno strumento utile e di snellimento a tutto il settore, e non l’ennesima legge che invece di contribuire ad aiutare freni ancora di più le aziende vitivinicole”.

I PERCHE’ DEL SUCCESSO
L’analisi che il Movimento Turismo Vino Toscana ha fatto sul XII rapporto sull’enoturismo presentato alla scorsa Bit di Milano da Città del Vino mette in evidenza che dei quasi 14 milioni di visitatori nelle cantine italiane nel 2015 infatti, gran parte avrebbe visitato aziende vitivinicole toscane. Per non parlare del fatturato. La stima nazionale nel 2015 è di 2,5 miliardi di euro (senza considerare l’indotto) e anche in questo caso le cantine toscane avrebbero contribuito in maniera sensibile al fenomeno dell’enoturismo.

Per gli italiani il turismo del vino è fatto di gite di prossimità, spesso entro i 100 chilometri che, in Toscana, si concentrano nelle località e nelle denominazioni più note, un nuovo stile di fare enoturismo più diffuso e meno elitario di un tempo, in altre parole non riguarda più soprattutto i “wine lovers”. La visita nelle zone del vino è anche un itinerario romantico per le coppie e un’escursione golosa per chi, e in Toscana sono tanti, vuole anche fare un pranzo tipico con gli amici.

Molti dei visitatori che arrivano a Montalcino, Montepulciano, Radda o Bolgheri sono mossi dal desiderio di trascorrere i momenti liberi fuori delle città, in campagna. Desiderano vedere luoghi  suggestivi e magari assaggiare cibi e vini che non conoscono scoprendo come sono fatti, per questo nella nostra regione, oltre alle visite nelle cantine crescono le wine class e soprattutto le scuole di cucina tipica.

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Mtv, Testo Unico dell’Enoturismo: “Legge necessaria”

Focus sulla regolamentazione del turismo del vino al wine2wine con il convegno MTV, “Enoturismo: una legge per mettere ordine”, in programma a Veronafiere il 6 dicembre alle ore 16.30. A fare il punto sul tema, alla luce dell’approvazione definitiva del Testo Unico del Vino, il presidente del Movimento Turismo del Vino Italia, Carlo Pietrasanta, l’onorevole Colomba Mongiello, il presidente dell’Unione Italiana Vini, Antonio Rallo e il responsabile delle relazioni istituzionali del Movimento Turismo del Vino Italia, Maurizio Pescari.

“Con il Testo Unico del Vino – ha detto il presidente del Movimento Turismo del Vino Italia, Carlo Pietrasanta – il concetto di enoturismo ha ottenuto un riconoscimento che però non è sufficiente sul piano fiscale. Questa norma taglia-burocrazia, infatti, da una parte rappresenta un passo avanti per il settore, dall’altra non fornisce una risposta esaustiva per un fenomeno che, con i suoi 2,5 miliardi di euro di fatturato e 13 milioni di arrivi in cantina, riveste un ruolo chiave per l’economia italiana e il turismo made in Italy. Ora è più che mai urgente lavorare ad un Testo unico dell’Enoturismo”.

Pietrasanta si era già espresso duramente in merito allo “stallo” dell’enoturismo italiano. “L”enoturismo è tricolore, lo si può dire con certezza. Ma è un tricolore francese, non certo il nostro”, tuonava il presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino a commento delle importanti iniziative intraprese in Francia in favore dell’enoturismo. Dichiarazioni che risalgono al giugno scorso. A pochi giorni dall’inaugurazione di fine maggio, a Bordeaux, de La Cité du vin, “La città del vino” francese.

“Il turismo del vino rappresenta un asset strategico per lo sviluppo della nostra vitivinicoltura – ha osservato Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini – che oggi ha bisogno di un nuovo quadro di riferimento normativo in grado di supportarne lo sviluppo con regole adeguate. Dopo il grande lavoro portato avanti con successo sul Testo Unico del Vino sono convinto che abbiamo costruito tutte le premesse di carattere politico e istituzionale per favorire un percorso più snello per la condivisione di una normativa dedicata al turismo del vino, oggi richiesta da tutte le nostre imprese”.

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Il Testo Unico per il Vino è legge

“Il Testo Unico per il Vino è legge. La Camera ha approvato, a soli due mesi dal passaggio iniziale e dopo l’ultima votazione al Senato, la prima regolamentazione certa e completa a livello europeo del nostro comparto. Un testo organico di 90 articoli che fanno del vino l’unico prodotto dell’agroalimentare ad avere una disciplina di questo tipo, che chiude un iter di tre anni di lavoro nel corso dei quali la filiera si è presentata unita in ogni confronto. Le istituzioni e le forze politiche hanno dimostrato una nuova attenzione e disponibilità al dialogo che ha dato vita ad un documento di cui siamo certamente soddisfatti”.

Così Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini, commenta l’approvazione definitiva di oggi da parte della Camera dei Deputati del Testo Unico della Vite e del Vino che era stato già approvato il 17 novembre con voto unanime da parte del Senato. Ora il testo è legge e contiene numerose delle istanze che UIV, insieme alla filiera, aveva proposto, sulla scorta delle esigenze espresse dalle imprese, come: lo snellimento burocratico, la semplificazione ed il miglioramento dell’efficienza del sistema dei controlli, la rivisitazione del sistema sanzionatorio (con l’introduzione della diffida e del ravvedimento operoso che per la prima volta vengono applicati in agricoltura).

Sono molte altre le novità introdotte da questa legge: l’istituzione di un registro unico dei controlli; l’introduzione di ulteriori strumenti di tracciabilità del vino (con sistemi telematici di controllo); alcune semplificazioni per la tenuta dei registri dematerializzati; il riconoscimento del vino e dei territori viticoli come patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare (vigneto sentinella del territorio); la salvaguardia da parte dello Stato dei i vigneti in territori soggetti a rischio idrogeologico e di pregio paesaggistico, storico, ambientale; la definizione più rigorosa di vitigno autoctono italiano.

Fissati i criteri generali del Testo Unico – spiega il presidente Rallo – ora si apre il lavoro sui regolamenti attuativi che andranno a normare nei dettagli temi molto importanti quali: i piani di controllo dei vini a Denominazione d’Origine e Indicazione Geografica, l’etichettatura, la gestione dei contrassegni di Stato, i Consorzi di Tutela. L’auspicio è che la filiera si mantenga compatta anche in questa fase di confronto con il Ministero: la stesura dei regolamenti attuativi rappresenta, infatti, un percorso importante e strategico al pari della norma generale”.

“Ringrazio gli Onorevoli parlamentari di tutti i gruppi politici, il Ministro Martina, il Vice Ministro Olivero, i dirigenti e i collaboratori del Ministero, per l’impegno profuso – conclude Antonio Rallo. In particolare, desidero esprimere la nostra gratitudine ai relatori: l’On. Massimo Fiorio e la Senatrice Leana Pignedoli, per aver contribuito, insieme ai presidenti On. Luca Sani e Sen. Roberto Formigoni, ad accelerare il complesso iter legislativo della legge”.

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