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Vini al supermercato

Orivieto Doc – Villa Carina

(2,5 / 5) Sontuoso “davanti”, poco chiaro “dietro”. Si presenta così, almeno basandosi sulle due etichette presenti sulla bottiglia, l’Orvieto denominazione di origine controllata Villa Carina. Se da un lato è accattivante la presenza del Duomo, simbolo della nota città della provincia di Terni, in Umbria, dall’altro rimane qualche perplessità per la mancanza di indicazioni precise del luogo di vendemmia delle uve: viene infatti indicata solamente il Comune in cui avrebbe sede la cantina Villa Carina Srl, ovvero a Boca, piccolo Comune in provincia di Novara che nulla a che fare con la Doc Orvieto.

A mio avviso si tratta peraltro di una bottiglia sovrapprezzata nella grande distribuzione. Quasi 6 euro (prezzo pieno) per un vino che si presenta piuttosto piatto, sia al naso sia al palato. Versato nel calice, in cui presenta un colore giallo paglierino scialbo, si riscontra qualche lontano sentore di nocciola, nonché di fiori di campo. Al palato risulta presto astringente e lievemente amarognolo nel finale, di buona lunghezza. Un vino che reggerebbe a stento il confronto con piatti di pesce, che si può però apprezzare se accostato a verdure cotte o torte di verdura.

La Doc Orvieto è balzata agli onori delle cronache nel 2014 tra quelle emergenti del panorama italiano, per quanto concerne le vendite nella grande distribuzione organizzata. Il disciplinare prevede l’utilizzo di Trebbiano Toscano e Grechetto (minimo 60%), e di altri uvaggi autoctoni non aromatici (non oltre il 40%).

Prezzo pieno: 5,80
Acquistato presso: Il Gigante, Assago Milanofiori (MI)

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