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Vinitaly 2018: boom di Tenute Storiche con Cantina

VERONA – Sono 64 le Tenute Storiche con cantina che parteciperanno a Vinitaly 2018. L’Associazione Dimore Storiche Italiane (Adsi) vede così crescere il numero di adesioni alla più importante Fiera enologica italiana (lo scorso anno erano 55).

Tutte assieme, le cantine rappresentano una produzione annua di 35 milioni di bottiglie, provenienti da circa 30 mila ettari di proprietà.

I soci Adsi – alcuni dei quali operano anche nella Grande distribuzione organizzata – sono proprietari di beni culturali vincolati come “monumento nazionale” che, nel caso delle tenute viticole, comprendono giardini, vigneti, oliveti e boschi, oltre alle cantine. In un insieme di straordinaria bellezza al tempo stesso architettonica e paesaggistica.

“Una visita alle cantine storiche dei soci Adsi – sottolinea Gaddo della Gherardesca, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane – costituisce un vero e proprio Grand Tour. Un’opportunità unica di turismo esperienziale, in cui la scoperta di molti vitigni autoctoni nel loro ambiente naturale si combina all’offerta di eccellenze gastronomiche del territorio”.

Tutte le cantine storiche sono visitabili su prenotazione, e fra le partecipanti a Vinitaly 2018, oltre 50 sono anche agriturismi, con un’offerta complessiva di 800 camere. Paradisi dell’enogastronomia e dell’ospitalità che spaziano dal Trentino Alto Adige alla Sicilia.

“La partecipazione a Vinitaly – evidenzia Gaddo della Gherardesca – dimostra ancora una volta che i proprietari di dimore storiche dedicano un impegno costante non solo alla conservazione e tutela di una parte rilevante del nostro patrimonio culturale, ma anche, ove possibile, allo sviluppo e promozione di attività che hanno un impatto diretto sull’economia dei territori, in particolare all’interno delle comunità rurali”.

Il Grand Tour delle Cantine storiche diventa ancora più suggestivo se unito alla visita di affascinanti ville, castelli, palazzi, cascine e masserie aperti all’ospitalità e listati nel sito www.dimorestoricheitaliane.it. Sul sito, gli oltre 300 associati incontrano ogni mese 15-20 mila appassionati, italiani e stranieri.

LE AZIENDE ADSI PRESENTI A VINITALY 2018
Agricola Borgoluce, Agricola Colognole, Agricola Conti Bossi Fedrigotti, Agricola Foffani, Agricola Guerrieri Rizzardi (nella foto di copertina), Agricola La Collina, Agricola La Rocchetta, Agricola Marcello del Majno, Agricola Marcello del Mayno, Agricola Marina Danieli, Agricola Nesci, Agricola Perusini, Azienda Contucci, Azienda Leone de Castris.

Poi ancora: Azienda San Leonardo, Badia a Coltibuono, Badia di Morrona, Baglio di Pianetto, Banfi srl, Barone Ricasoli, Cantina Montevecchio Isolani, Castel di Salve, Castello di Cacchiano, Castello di Gabiano, Castello di Montegiove, Castello di Ripa d’Orcia, Castello di Roncade, Castello di Torre in Pietra, Castello di Verrazzano, Castello di Volpaia, Castello Sonnino, Castello Vicchiomaggio, Conte Emo Capodilista, Duca Carlo Guarini, Guicciardini Strozzi, Il Mosnel di E. Bardoglio.

E infine: Il Pollenza srl (nella foto a destra), La Barchessa di Villa Pisani, Le Corti Spa, Marchesi Alfieri, Marchesi Ginori Lisci, Marchesi Gondi, Marchesi Mazzei, Massimago S.S., Possessioni di Serego Alighieri, Principi di Porcia e Brugnera, Tasca d’Almerita, Tenuta Bellafonte, Tenuta di Bibbiano, Tenuta di Fiorano, Tenuta di Ghizzano, Tenuta di Montegiove, Tenuta di Pietraporzia, Tenuta il Corno, Tenuta la Marchesa, Terre dei Pallavicini, Vicara srl, Villa Angarano, Villa Calcinaia, Villa del Cigliano, Villa di Maser, Villa Vitas.

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Vini al supermercato

Monferrato Rosso Doc 2012 Alaba, Tenuta la Marchesa

(2 / 5) Il Piemonte occupa diversi ripiani e metri lineari sugli scaffali della grande distribuzione: le marche sono spesso le stesse, ma questa volta ad incuriosire vinialsuper è stata una novità in assortimento.

Imbottigliato direttamente dal produttore finisce sotto la nostra lente di ingrandimento il Monferrato Rosso Doc Alaba 2012, prodotto dalla Tenuta la Marchesa di Novi Ligure. Siamo in provincia di Alessandria, al centro di un ideale triangolo tra Milano, Genova e Torino.

L’ etichetta frontale non è particolarmente accattivante, ordinaria. Ma l’abito non fa il monaco. Sul retro si legge:  “Imbottigliato senza legno al fine di scoprire i profumi naturali dei vitigni, Barbera, Merlot e Albarossa, favoloso incrocio di Nebbiolo e Barbera riscoperto da poco”. Un preludio invitante.

LA DEGUSTAZIONE
Il Monferrato Rosso Doc Alaba di Tenuta la Marchesa si presenta rosso rubino carico. Inizialmente un po’ chiuso al naso, col passare dei minuti si apre concedendo note di frutti rossi intense.

Al palato però  qualcosa stona al primo sorso. Risulta decisamente troppo tannico, allappante. Un tannino verde quello di questa annata 2012 che potrà ammorbidirsi col tempo. Da riprovare più avanti.

Abbinabile a salumi, arrosti, cacciagione, carni rosse brasate, Il Monferrato Doc viene prodotto nella provincia di Asti e di Alessandria, laddove indicato senza ulteriori specifiche, come ad esempio il Monferrato Chiaretto, Dolcetto o Freisa. Il disciplinare prevede solo che sia prodotto con uve non aromatiche, dello stesso colore, raccomandate e autorizzate nel territorio.

Prezzo: 4,98 euro
Luogo d’acquisto: Bennet

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