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Assoenologi: «Situazione Covid drammatica per i produttori, servono sostegni»

Assoenologi, nel corso della riunione del Tavolo Vitivinicolo che si è svolta in videocollegamento al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali alla presenza del sottosegretario Gian Marco Centinaio, ha proposto l’attivazione di ulteriori misure di sostegno a favore delle aziende vitivinicole, così da favorire la loro sopravvivenza in attesa del superamento della pandemia e il ritorno alle normali attività economiche.

Il presidente Riccardo Cotarella ha sottolineato quanto sia «drammatica la situazione che l’intero comparto, a tutti i livelli, sta vivendo», evidenziando la necessità immediata di correre in soccorso dei produttori «che sono l’anello al momento più debole, ma anche più importante, di tutta la catena vitivinicola e che più di altri stanno accusando la crisi che ha investito l’economia del vino e di tutti gli altri settori dell’imprenditoria nazionale».

Assoenologi ha pertanto avanzato al Ministero delle Politiche Agricole una serie di richieste, tra cui quella di adottare lo strumento della distillazione volontaria di crisi dedicata esclusivamente ai vini Doc e Igt, purché valutati a prezzi congrui, misura dettata dalla necessità di prepararsi per l’imminente raccolto 2021 e per far fronte alla mancanza del canale di distribuzione Horeca.

«Dall’analisi sulle giacenze di vino – ha precisato Cotarella – si evidenzia un aumento che in alcune regioni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arriva a toccare anche il 10-11%. Particolare preoccupazione è dettata dal fatto che le giacenze contengono importanti volumi di vini bianchi che vedranno crollare ancora di più il proprio valore con l’arrivo della prossima vendemmia».

Il presidente ha sottolineato come «c’è la necessità immediata di immettere liquidità a favore delle imprese per far ripartire il canale Horeca, favorire lo stoccaggio dei vini e di avviare una forte campagna di promozione a favore dell’enoturismo sia sul territorio nazionale che all’estero».

«Mentre sul fronte fiscale – ha aggiunto Cotarella – è importante procedere a un’agevolazione a favore delle aziende sia in materia contributiva che dei versamenti delle imposte sui crediti. Altro tema che ad Assoenologi sta da sempre a cuore è quello legato alla sostenibilità, in tal senso è fondamentale che dal Ministero arrivi la definizione di quelle linee guida standard che ne possano permettere la certificazione».

Le misure proposte da Assoenologi richiedono un adeguato supporto economico, ma da ricercare al di fuori del budget stanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Sostegno che è stato già ripartito e destinato a finanziare altre e altrettanto importanti iniziative a favore delle imprese.

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Tavolo Vitivinicolo, Alleanza cooperative spinge per distillazione e stoccaggio

«Una distillazione di crisi, che coinvolga solo i vini Dop e Igp e che sia praticata con prezzi congrui e la riattivazione dello stoccaggio dei vini di qualità, con una dotazione finanziaria più adeguata rispetto a quella dello scorso anno, al fine di poter esaudire un maggior numero di richieste». È quanto chiede Luca Rigotti, coordinatore Vino di Alleanza Cooperative Agroalimentari alla riunione del Tavolo Vitivinicolo.

Due misure di sostegno urgenti espresse in occasione del videocollegamento con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali alla presenza del Sottosegretario di Stato Gian Marco Centinaio.

Per l’attivazione di tali misure, secondo l’Alleanza Cooperative, non dovranno in alcun modo essere utilizzate le risorse stanziate nel Piano Nazionale di Sostegno per il settore vitivinicolo, già destinate a finanziare altre misure altrettanto importanti ed irrinunciabili.

Andranno quindi reperiti fondi aggiuntivi – ha dichiarato Rigotti – che proveremo a reperire prioritariamente in sede comunitaria, ma senza escludere un intervento al livello nazionale».

Rigotti ha poi posto all’attenzione del Sottosegretario Centinaio il tema delle rese di produzione dei vini comuni, una questione, ha dichiarato, «che sta molto a cuore al mondo cooperativo, che rappresenta, tra le altre, realtà produttive di aree viticole del paese nelle quali si producono vini comuni che hanno dimostrato di avere un proprio mercato, solido e dinamico, senza interferire con i vini territoriali Dop e Igp».

Il coordinatore Vino di Alleanza Cooperative Agroalimentari auspica che «il decreto ministeriale consenta di mantenere, in coerenza con la legge, il giusto livello di reddito per i produttori che hanno investito nel segmento dei vini comuni»

Strategica anche «una campagna di promozione di tipo istituzionale del vino italiano, al fine di rilanciarne i consumi, con la possibilità di aprire anche a misure rivolte al mercato interno europeo, specie in questa fase così difficile». In secondo luogo, sempre secondo Rigotti, «si dovrà accelerare sull’attuazione di uno standard unico di sostenibilità nazionale».

La cooperazione crede infatti «nella validità di uno strumento che dovrebbe divenire elemento di distintività», auspicando che «le aziende possano al più presto dotarsi di un segno di riconoscimento o di un marchio che attesti la loro conformità ai principi della sostenibilità».

Non è tutto. Alleanza Cooperative Agroalimentari ha chiesto la proroga delle autorizzazioni di impianto e reimpianto in scadenza nel 2021 che la Commissione europea non intende concedere.

«Molti produttori non sono in grado di realizzare gli impianti previsti anche a causa di una riduzione di liquidità – ha fatto notare Rigotti – e, oltre a perdere un’importante opportunità di investimento, rischiano di essere anche sanzionati per non aver rispettato i tempi di validità triennale delle autorizzazioni».

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