Categorie
Esteri - News & Wine

Vendemmia 2022 in Sudafrica: poca uva ma di qualità eccellente

Vendemmia 2022 in Sudafrica poca uva ma di qualità eccellente

A due mesi dal report finale, le massime autorità della filiera del vino sudafricano comunicano le prime stime sulla vendemmia 2022 in Sudafrica. Ad oggi, più della metà delle uve sono già state portate nelle cantine. Abbastanza per dire che il raccolto 2022 sarà ancora più risicato di quello 2021, in termini di quantità. Superiore, tuttavia, alla media degli ultimi cinque anni.

«Anche se abbiamo iniziato più tardi del normale con la vendemmia 2022, tutte e dieci le regioni produttrici di vino hanno raccolto una quantità significativa di uva in questa fase, il che dà una buona indicazione dei volumi consegnati alle cantine fino ad ora», evidenzia Conrad Schutte.

Il manager del servizio di consulenza viticola di Vinpro è già alla quarta stima sulla vendemmia 2022, realizzata con Sawis (SA Wine Industry Information & Systems). «Anche la qualità dell’uva sembra buona in questa fase – aggiunge – il che significa che possiamo aspettarci vini eccezionali dall’annata 2022».

«Secondo il software di gestione delle informazioni WineMS – aggiunge Christo Spies, Ceo della piattaforma digitale – circa il 65% del raccolto medio di uva da vino è stato già portato in cantina. Una settimana dopo rispetto al normale, dunque. Le regioni costiere sono ormai prossime a terminare la vendemmia 2022, mentre la maggior parte delle regioni interne hanno superato la metà».

LE CONDIZIONI CLIMATICHE DELLA VENDEMMIA 2022 IN SUDAFRICA

La maturazione delle uve della vendemmia 2022 è stata caratterizzata da condizioni climatiche più fresche dall’inverno a metà dicembre 2021. Un fattore che ha portato a un germogliamento, una fioritura, un’invaiatura e una maturazione più tardive.

I periodi caldi di dicembre e gennaio hanno accelerato la maturazione. Ma il programma di raccolta per la maggior parte delle cultivar è stato comunque ritardato di circa sette-dieci giorni.

«Il raccolto meno abbondante – sottolinea ancora Conrad Schutte – può essere attribuito principalmente ai rovesci nelle zone Northern Cape e Klein Karoo, che hanno favorito malattie fungine e marciume».

Al contrario, danni da scottature dovute a ondate di calore si sono verificate nelle regioni di Swartland, Paarl e Robertson. Sulla vendemmia incidono anche alcune scelte di estirpare vigneti a causa delle difficili condizioni finanziarie di alcune cantine».

Difficoltà legate alle conseguenze della pandemia e alle misure restrittive del governo. Sorridono invece i produttori di Stellenbosch e della Cape South Coast, che hanno registrato un raccolto maggiore. Merito, sottolinea Vinpro, «delle condizioni di maturazione favorevoli, del controllo efficace delle malattie fungine e della disponibilità di acqua per l’irrigazione».

Categorie
Esteri - News & Wine

Nativo Wines, i vini biodinamici firmati Hughes Family: il volto naturale del Sudafrica

Da Mendoza allo Swartland. Dalla terra del vino argentino per antonomasia a Western Cape, nuovo eldorado della viticoltura sudafricana. È una storia di visione e di rispetto per la terra che t’accoglie – e che finisci ben presto per sentire un po’ tua – quella di Hughes Family e della linea di vini biodinamici sudafricani Nativo Wines.

La cantina di Malmesbury, un centinaio di chilometri a nord da Città del Capo, è oggi guidata da Kiki, figlia dell’argentino naturalizzato sudafricano Billy Hughes e della compianta Penny, strappata troppo presto alla vita da un cancro, nel 2014.

Mentre completa il suo Master in Wildlife Forensic Genetics, Kiki continua a fare ciò che i genitori le hanno insegnato, sin dai primi anni 2000. Ovvero promuovere, attraverso Nativo Wines, una viticoltura basata su biologico, biodinamica e su una dieta a base di minerali per il suolo delle vigne.

[metaslider id=57898]

Tre elementi, anzi tre cardini, che Hughes Family definisce sinteticamente «Our Trilogy approach to farming». Sempre la stessa filosofia, perfezionata di anno in anno, a partire dalla fondazione avvenuta nel 2000.

Oggi Nativo Wines produce vini certificati biologici e biodinamici ed è diventata una delle aziende simbolo del movimento “Ideal Soils“, promosso tra gli altri dallo studioso William Albrecht. In cantina, vige il massimo rispetto per la materia prima. L’intervento umano e l’addizione di solforosa sono ridotti al minimo.

«I nostri terreni – spiega Billy Hughes, al timone – sono rossi e ricchi di argilla. Questo fa sì che i vini siano scuri, densi e maschili. La nostra missione di vita è domarli un po’ e dare loro toni più sottili e femminili. Raggiungiamo questo obiettivo vendemmiando presto e fermentando il grappolo intero, cercando di rompere le bucce il meno possibile». Missione compiuta.

NATIVO WINES – HUGHES FAMILY: LA DEGUSTAZIONE

Swartland Organic Nativo White Blend 2020 (13% vol): 90/100

Viognier, Chenin Blanc, Roussanne e Grenache Blanc in questo uvaggio che si presenta nel calice di un giallo paglierino luminoso, carico, leggermente velato. La sensazione, sin dalla vista, è quella di un vino denso, materico, vivo.

Al naso preziose note di frutta esotica matura (ananas, pesca) si levano da un fondo minerale, di terra e pietra bagnata, con ricordi di brace. In bocca una gran concretezza. Un vino di ruvidezza armonica, ben oltre l’ossimoro e all’insegna di una gran gastronomicità. Frutto, sapidità, materia, freschezza e persistenza. Non manca nulla.

Swartland Organic Nativo Amarillo 2019 (12,7% vol): 92/100

L’orange di casa Nativo, il primo nato della famiglia di vini biodinamici sudafricani di Hughes Family. Al naso spazia dal frutto giallo esotico stramaturo (ananas, papaia), all’arancia e allo zenzero candito; così come da una mineralità che si fa ancora una volta pietra bagnata e brace, a un floreale fresco imponente.

La gustativa è esaltata da una gran facilità di beva e da una certa rotondità, nonostante tannino e chiusura asciutta, salata. Un altro vino molto gastronomico, divertente in cucina e facile da immaginare su portate di carni bianche di media elaborazione.

Swartland Organic Nativo Red Blend 2018 (13,5% vol): 93/100

Base dell’uvaggio complessa: 38% Mourvèdre, 26% Shiraz, 19% Grenache , 10% Tempranillo, 7% Pinotage. Rosso rubino pieno, carico, intenso, velato sull’unghia, purpurea. Al naso una gran concentrazione. Di frutto, innanzitutto: prugna, ciliegia, fragola, lampone. Aromi primari, dunque. Ma non solo.

L’ossigenazione apre a ricordi intensi, preziosi, d’arancia sanguinella grondante di succo ed erbe aromatiche. Un naso profondo, dai risvolti terrosi eleganti (radice di rabarbaro, liquirizia) e speziati (pepe nero, anice stellato, cannella).

Al palato il frutto è sostenuto dalla spina dorsale sapida e fresca. L’abbondante materia del sorso trova riequilibranti alleati anche in tannini pronti e al contempo di prospettiva. Chiusura piena, sul frutto, asciutta e salata. La triade Nativo Wines si completata dunque con un rosso coerente, dall’alto gradiente gastronomico.

Exit mobile version