L’obiettivo è quello di produrre “uno dei più ricercati Bolgheri Rosso Superiore Doc“. Consolidando la reputazione di Boutique winery, produttrice di vini eleganti e all’avanguardia. I Bordeaux del Mediterraneo.
In particolare, il progetto riguarda il Bolgheri Rosso Superiore Doc “Arnione”, che già affianca il Bolgheri Doc Rosso “Adèo” e il ‘supertuscan’ “Campo alla Sughera” nell’offerta di etichette in vendita in enoteca e nella ristorazione (Horeca).
IL PROGETTO
Con questo intento, dal 2017 l’azienda collabora con l’enologo francese Stéphane Derenoncourt e lavora a nuove cuvée. Il team internazionale segue il metodo “médocaine”.
I vigneti, tutti collocati nell’area di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, hanno un’alta densità d’impianto combinata ad una bassa altezza delle viti e gli stessi vitigni sono stati divisi in micro parcelle.
Le uve vengono raccolte a mano come da tradizione e la vendemmia avviene secondo il principio delle basse rese. Anche in cantina si lavora senza vincoli di tempo e nel modo più delicato possibile: i vini hanno bisogno di riposo e tranquillità per maturare al meglio.
Così la geologa Isabel e il cugino Frederick Knauf, insieme al loro collaudato team italo-tedesco, vogliono proseguire la storia di successo della loro azienda. Continuando “a dare il meglio per produrre vini di qualità”.
LA STORIA
Il tema del vino accompagna la famiglia Knauf da più di mezzo secolo: sono infatti proprietari di vigneti nella zona della Mosella, sul Kaiserstuhl e di un appezzamento vicino alla loro sede aziendale nella città vinicola di Iphofen, in Franconia.
Esattamente vent’anni fa, nel 1998, l’idea di avviare una tenuta vinicola in Toscana diventò finalmente realtà. All’epoca, la famiglia Knauf stava costruendo uno stabilimento per la produzione di pannelli in cartongesso non lontano da Bolgheri e le indagini geologiche effettuate durante la costruzione hanno rilevato anche il lembo di terra fertile dove oggi sono coltivati i selezionati vitigni francesi di Campo Sughera.
“E’ stato amore a prima vista – ricorda Isabel Knauf – un vero colpo di fortuna. Perché la qualità del terreno è ideale per raggiungere il nostro obiettivo. Quello di produrre vini eleganti, fini e dall’identità inconfondibile”. Già, perché c’è affinità tra due settori solo apparentemente lontani, come la produzione di gesso e quella di vino.
“Come per la scelta dell’ubicazione delle cave di gesso – spiega Isabel – tutto ruota intorno alle potenzialità del suolo anche quando si tratta di vino. Qui i suoli sono di origine alluvionale, leggeri e multistrato, intervallati da strati sabbiosi e con un solido fondo argilloso in profondità. Le migliori condizioni per produrre i Bordeaux del Mediterraneo!”.
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