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Proposta Vini a tutta Fivi. Girardi: «40 anni al servizio delle micro cantine italiane»

Proposta Vini a tutta Fivi. Gianpaolo Girardi 40 anni al servizio delle micro cantine italiane presentazione catalogo 2025 stazione leopolda firenze vignaioli indipendenti
Non facesse un mestiere diverso – lui distribuisce, quegli altri producono – il fondatore di Proposta Vini, Gianpaolo Girardi, calzerebbe a pennello col ruolo di prossimo presidente Fivi. Con i vignaioli indipendenti impegnati in queste ore a costruire alleanze per formare il consiglio direttivo 2025-2028, in vista delle elezioni che si terranno il 13 febbraio a Imola, l’aria alla Stazione Leopolda di Firenze, dal 18 al 20 gennaio scorso, è sembrata tingersi da Mercato d’una Fivi d’antan. Più simile a quello di Piacenza che all’attuale, in salsa ragù bolognese. Numerosissimi i soci della Federazione italiana vignaioli indipendenti presenti come espositori alla presentazione del Catalogo 2025 di Proposta Vini. Dai vecchi ai nuovi. Ovvero dal fondatore Walter Massa agli ultimi – interessantissimi e spumeggianti – arrivati di Cantina VentiVenti
.

Ma a rendere ancora più “Fivi” il clima è stato proprio Gianpaolo Girardi, nel discorso introduttivo rivolto alla stampa presente a Firenze. «Proposta Vini è stata fondata nel 1984. E 40 anni fa non era certo scontato poter immaginare di trovare un mercato solido a dei piccoli produttori come quelli presenti tra le 417 cantine selezionate sino al 2025, di cui 258 italiane e 159 straniere. Quello a cui assistiamo in questi giorni, alla Stazione Leopolda, non era per nulla preventivabile. Anzi, è un miracolo. Nel nostro Catalogo 2025 sono presenti perlopiù micro aziende con 2, 3, 4, 5 ettari, spesso in posti molto difficili da lavorare… Perché la nostra attenzione, negli anni, si è rivolta sempre più a loro? La ragione, per certi versi, è banalissima. Ed è che siamo convinti che il buon vino si produca con materie prime di qualità. Ovvero con uve sane».

QUEL LOGO FIVI SUL CATALOGO DI PROPOSTA VINI

«Il 95% dei nostri produttori – ha aggiunto Gianpaolo Girardi – sono contadini che mettono il proprio nome sulle loro etichette di vino. E hanno una cura maniacale del vigneto. Siamo partiti con l’idea di un’azienda di servizio: consegne velocissime, precisione, carte vini personalizzate… Negli ultimi anni, con estremo piacere, ci siamo accorti che il vero servizio che offriamo è quello garantito a tutti questi piccoli produttori. Gestendo, cioè, quella parte commerciale che loro non potrebbero seguire, essendo focalizzati in campagna e in cantina». Un lavoro di squadra, che parte dalla vigna e finisce sulla tavola dei clienti di ristoranti, hotel, enoteche e wine bar. Con in mezzo Proposta Vini e la sua squadra di (oltre) 150 agenti.

Il legame tra Fivi e l’azienda di distribuzione che ha sede a Pergine Valsugana, in quel Trentino che esprime il presidente uscente della Federazione italiana vignaioli indipendenti, Lorenzo Cesconi, va ben oltre i sensazionalismi d’un grigio e piovoso weekend fiorentino. Tra i produttori rappresentati da Proposta Vini anche Ettore Ciancico, candidato consigliere nazionale alle prossime elezioni Fivi e membro del Cda che, questo legame invisibile, ha saputo metterlo nero su bianco, negli anni di presidenza di Matilde Poggi. Il Catalogo di Proposta Vini, di fatto, è uno dei pochi su cui è stampato il logo Fivi, accanto al nome delle aziende socie della Federazione. Una richiesta espressa da Fivi, che la famiglia Girardi ha saputo cogliere. Anche questa volta in maniera non del tutto scontata.

I NUMERI DI PROPOSTA VINI NEL 2024: FATTURATO IN CRESCITA A 28 MILIONI

Scelte, queste ed altre, che danno risultati tangibili. In un periodo di crisi generalizzata dei consumi di vino, il 2025 si è infatti aperto in positivo per Proposta Vini. L’azienda di distribuzione di vini e spirits, che nel Catalogo 2025 ha dato il benvenuto a 55 nuove aziende, ha chiuso il 2024 con una crescita di fatturato di oltre il 3% sul 2023, pari a più di 28 milioni di euro. Per un totale di oltre 2,8 milioni di bottiglie vendute. Ben 3 mila le referenze “wine” selezionate in 417 cantine (258 italiane e 159 straniere) a cui si affiancano 600 etichette di spirits di 100 realtà (italiane e straniere) del mondo della distillazione.

«Il 2024 – sottolinea Andrea Girardi – è stato un anno molto impegnativo e particolare per il nostro settore. I numeri di Proposta Vini mostrano come il mondo Horeca, a cui ci rivolgiamo, abbia una sempre maggiore sensibilità per storie vere e autentiche di viticoltura artigiana. Il consolidamento e addirittura la crescita di oltre il 3% del fatturato, trainato soprattutto da vini fermi e spirits, rappresentano una conferma dell’importanza del nostro impegno a selezionare e distribuire cantine e distillerie i cui progetti, andando ben oltre i meri aspetti commerciali, tocchino l’anima nei nostri amati clienti ristoratori, enotecari (tradizionali e online) e albergatori e quella dei loro (nostri) clienti finali». Se non è vero spirito Fivi questo… https://www.propostavini.com/

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Chianti Classico Collection 2020: i migliori assaggi

FIRENZE – Successo di numeri e pubblico per la 27° edizione dell’anteprima del Chianti Classico 2020, che il Consorzio di Tutela chiama “Collection“, presso la stazione Leopolda a Firenze. Oltre 2500 professionisti del settore presenti e circa 400 giornalisti accreditati.

Numeri che suggellano i buoni risultati del 2019, fin dalla vigna: si è registrato un aumento del 10% della quotazione delle uve. Inoltre, gli ultimi tre mesi del 2019, hanno visto le vendite delle bottiglie crescere di un ulteriore 10%.

Traino economico di questa crescita sono le due tipologie premium, il Chianti Classico Riserva e il Chianti Classico Gran Selezione, che rappresentano complessivamente il 42% dei volumi di mercato e il 55% del fatturato complessivo del 2019. La sola Gran Selezione guadagna 15 punti percentuali sul valore del venduto.

Si conferma quindi il trend già visto nelle edizioni precedenti della Collection. Un successo tanto sul mercato nazionale, che copre il 22% delle vendite, quanto sul piano internazionale. Il Gallo Nero è infatti distribuito in oltre 130 Paesi. I principali player sono USA (34%, in attesa dell’effetto “dazi”), Canada (10%) e UK (7%, in crescita per via dell’effetto Brexit).

“Soddisfazione è la parola chiave per il nostro 2019, con cui inauguriamo anche questo 2020 –  ha dichiarato Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio –. La famiglia di noi produttori si allarga sempre più (515) e siamo sempre più uniti”.

“Ci presentiamo uniti in manifestazioni come questa, condividendo non solo un marchio ma una progettualità comune, legata a un territorio e a un percorso di qualità – continua il Presidente –. Segnale evidente di questo è l’adesione sempre maggiore al progetto della Gran Selezione: in un solo anno le aziende che la producono sono salite da 95 a 144”.

“La vera essenza di questo territorio e di questa denominazione è l’impegno di noi tutti viticoltori per produrre qualità: vini sempre più autentici e territoriali, che sanno riflettere nelle sue varie sfaccettature così come le varie sfaccettature di una pietra preziosa riflettono la luce” conclude Manetti.

TUTTI I COLORI DEL GALLO NERO – I MIGLIORI ASSAGGI (ALLA CIECA) DI WINEMAG

Sono 481 i campioni presentati alla degustazione tecnica. Etichette che salgono a 740 se si contano anche quelle in degustazione ai banchetti dei produttori. Un tavolo lungo quanto l’intera Leopolda per farceli stare tutti ed una infaticabile squadra di sommelier pronti ad esaudire, con professionalità e toscana simpatia, le richieste dei degustatori.

Azzeccato quindi lo slogan della manifestazione “Tutti i colori del Gallo Nero“. Un Gallo rielaborato nei toni del verde, marrone, rosso ed azzurro, a sottolineare le sfumature del territorio e le varie sfaccettature che i vini del “Classico” possono assumere.

Non facile districarsi fra i 481 campioni. Di seguito gli assaggi, rigorosamente alla cieca, più convincenti. Calici che coniugano con armonia l’inevitabile parte “acerba” della giovinezza con la pienezza del frutto e del corpo. Equilibrio fra l’attualità di un’anteprima e le prospettive di invecchiamento che un “Classico” deve avere.

VENDEMMIA 2018

  • Chianti Classico Docg 2018 – Castellare di Castellina
  • Chianti Classico Docg 2018 – Castello di Volpaia
  • Chianti Classico Docg 2018 “Guado Alto” – Castello di Vicchiomaggio
  • Chianti Classico Docg 2018 – Famiglia Nunzi Conti
  • Chianti Classico Docg 2018 “Montaperto” – Fattoria Carpineta Fontalpino
  • Chianti Classico Docg 2018 – Fattoria Cigliano di Sopra
  • Chianti Classico Docg 2018 “Rubiolo”– Gigliole
  • Chianti Classico Docg 2018 – Isole di Olena
  • Chianti Classico Docg 2018 – Poggio Regini
  • Chianti Classico Docg 2018 – Villa S. Andrea

VENDEMMIA 2017

  • Chianti Classico Docg 2017 – Castello La Leccia
  • Chianti Classico Docg 2017 – Fattoria di Valiano
  • Chianti Classico Docg 2017 – Fattoria Poggiopiano
  • Chianti Classico Docg 2017 – Fontodi
  • Chianti Classico Docg 2017 – Le Masse
  • Chianti Classico Docg 2017 – Erta di Radda
  • Chianti Classico Docg 2017 – Nardi Viticoltori
  • Chianti Classico Docg 2017 – Quercia al Poggio
  • Chianti Classico Docg 2017 – Rignana
  • Chianti Classico Docg 2017 – Tenuta di Compomaggio
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 – Borratella
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 – Buondonno/Casavechia alla Piazza
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 – Castellare di Castellina
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 – CorteDomina
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 “Le Baròncole”– Fattoria San Giusto a Rentennano
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 “Rancia” – Fèlsina
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 “Maria Vittoria” – Le Filigare
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 – Le Miccine
  • Chianti Classico Docg Riserva 2017 – Tenuta di Arceno
  • Chianti Classico Docg Gran Selezione 2017 “San Lorenzo” – Castello di Ama
  • Chianti Classico Docg Gran Selezione 2017 – Castello di Fonteruoli
  • Chianti Classico Docg Gran Selezione 2017 “Casasilia” – Poggio al Sole

VENDEMMIA 2016

  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 – Brancaia
  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 – Castello della Paneretta
  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 – Castello di Monsanto
  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 – Lamole di Lamole
  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 “Borromeo” – Poggio Borgoni
  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 – Tenuta di Campomaggio
  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 – Tenuta Perano/Frescobaldi
  • Chianti Classico Docg Riserva 2016 – Villa a esta

VENDEMMIA 2015

  • Chianti Classico Docg Riserva 2015 “Lucarello” – Borgo Salcetino
  • Chianti Classico Docg Riserva 2015 – Castello di Cacchiano
  • Chianti Classico Docg Riserva 2015 “Riserva Aluigi”– Le Cinciole
  • Chianti Classico Docg Riserva 2015 “Bandecca”– San Giorgio a Lapi
  • Chianti Classico Docg Riserva 2015 “Paolina” – Savignola Paolina
  • Chianti Classico Docg Gran Selezione 2015 “Castellinuzza” – Castellinuzza/Cinuzzi Claudia
  • Chianti Classico Docg Gran Selezione 2015 “Vigna al Poggio” – Castello di Monsanto
  • Chianti Classico Docg Gran Selezione 2015 “Giovanni Folonari” – Tenuta di Nozzole

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Approfondimenti

Nuove cariche amministrative per il Distretto Rurale del Chianti

Barberino Tavernelle – Fare sistema per attrarre investimenti e promuovere la qualità territoriale: su questo presupposto è nato nel 2017 il Distretto Rurale del Chianti, nell’area corrispondente alla zona di produzione del Chianti Classico Gallo Nero.

Coinvolte le Amministrazioni comunali del territorio assieme al Consorzio Vino Chianti Classico, al Consorzio Olio Dop Chianti Classico e alla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico. Obiettivo comune: favorire l’integrazione economica e sociale, culturale e turistica, nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali e arrivare a una programmazione condivisa degli interventi.

IL DISTRETTO RURALE DEL CHIANTI: STRUTTURA
La governance del Distretto Rurale del Chianti è ripartita tra due organismi, secondo quanto stabilito dalla legge regionale: l’Assemblea di Distretto (a partecipazione aperta) e l’Associazione di Distretto.

In questo ambito, l’Assemblea dell’Associazione di Distretto, tenutasi alla Stazione Leopolda di Firenze martedì scorso, ha eletto i suoi portavoce: Presidente dell’Associazione di Distretto, Tommaso Marrocchesi dell’azienda Bibbiano di Castellina in Chianti affiancato, nel ruolo di Vice Presidente, da Paolo Sottani, primo cittadino di Greve in Chianti.

Nominato anche un Consiglio Direttivo, che fungerà da braccio operativo dell’Associazione, composto da: Sebastiano Capponi (Villa Calcinaia), Tommaso Marrocchesi (Bibbiano), Nicolò Mascheroni (Castello di Volpaia), Filippo Mazzei (Marchesi Mazzei), Fabrizio Nepi (Castelnuovo Berardenga), Pier Paolo Mugnaini e Daniele Barbucci (Radda in Chianti) e Paolo Sottani (Greve in Chianti).

I COMPITI FUTURI
Il Distretto del Chianti entra così, dopo alcuni mesi di lavori preparatori, nella sua fase operativa con l’obiettivo di porsi come punto di riferimento del territorio per le politiche di sviluppo, in grado di intercettare risorse, sia interne che esterne, e di elaborare un progetto economico territoriale pluriennale con una particolare attenzione ai temi di natura ambientale, urbanistica e paesaggistica.

Compito degli aderenti al Distretto Rurale del Chianti sarà anche il monitoraggio del piano e la valutazione dei risultati conseguiti. A partire da un primo ambizioso obiettivo: riuscire a stipulare il primo Contratto di Distretto, in grado di convogliare sul territorio molteplici opportunità e investimenti significativi.

L’obiettivo dell’Associazione è quello di andare incontro alle esigenze del territorio. – ha dichiarato Paolo Sottani –  Dopo l’avvio del percorso siglato in occasione dei 300 anni e la costituzione dell’Associazione entriamo nella fase operativa della progettazione in cui ci occuperemo di varie tematiche di interesse per il territorio. Un’attività multidisciplinare che non riguarderà solo il nostro impegno nel settore dell’agricoltura, l’intento è quello di rispondere ai bisogni contemporanei e di intervenire in vari ambiti tra cui quello, fondamentale, della sicurezza”.

”L’Assemblea di Distretto – ha affermato Marcello Bonechi per conto dell’Assemblea – saluta con soddisfazione la costituzione dell’Associazione di Distretto, che sarà il nostro braccio operativo e darà, finalmente, concretezza agli obiettivi del Distretto Rurale del Chianti.”

Mi preme innanzitutto ringraziare i soggetti costitutivi del Distretto Rurale per la condivisione del mio nome per la carica di Presidente dell’Associazione di Distretto – ha detto Tommaso Marrocchesi – una grande responsabilità che assumo con l’impegno di fare e fare bene. Il Distretto Rurale è una importante opportunità per la realizzazione di un progetto economico che possa facilitare le attività di impresa, stimolare le attività culturali e sociali e migliorare le condizioni di residenza nel nostro territorio, tenendo conto delle esigenze diffuse della salvaguardia delle produzioni agricole di eccellenza, della costituzione delle condizioni per l’avviamento di nuove attività economiche, per il miglioramento delle reti digitale, idrica e dell’energia, della mobilità e – non ultima – della sicurezza, temi sentiti e partecipati a cui dovremo dare risposte concrete”-

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Chianti Classico Collection 2019: migliori assaggi e futuro del Gallo Nero


FIRENZE –
Aggiungi un posto a tavola, che c’è un Gallo Nero in più. Fotografato, instagrammato, ammaccato e sporcato (di vino, of course). Il successo del Chianti Classico, in Italia e all’estero, si misura (anche) dalla lunghezza variabile del tavolo che, di anno in anno, funge da appoggio per centinaia di bottiglie della Denominazione, alla Stazione Leopolda di Firenze.

E’ l’anteprima delle nuove annate, che il Consorzio di Tutela chiama “Collection“. Un evento unico nel suo genere, in grado di attirare giornalisti (oltre 250) e operatori del settore (più di 1.800 tra italiani e stranieri) da tutto il mondo, con più di 30 diversi Paesi rappresentati.

La passerella di vetro e vino luccicante, quest’anno, è risultata lunga 48 metri. Tanti ne sono serviti per poggiare 480 campioni delle ultime annate di Chianti Classico Docg (2017/2013), Chianti Classico Docg Riserva (2016/2010) e Chianti Classico Docg Gran Selezione (2016/2011).

Una cifra record che sale a 721 se si considerano le etichette in degustazione per il pubblico, nella due giorni. Per un totale di oltre 9.500 bottiglie, servite dai produttori e da una squadra di 50 sommelier Ais che ha percorso in media 22 chilometri in 48 ore, per venire incontro alle esigenze degli ospiti.

“Il bancone delle bottiglie destinate all’assaggio in anteprima da parte degli esperti si allunga di anno in anno – ha evidenziato Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – e questo è un buon segno. Significa che l’attenzione e la competitività dei viticoltori chiantigiani cresce e, con queste, la voglia di affrontare in maniera decisa il mercato”.

Non a caso la quantità di vino sfuso che viene destinata agli imbottigliatori sta diminuendo. In 10 anni è passata da 100 a 50 mila ettolitri. “Due tendenze che noto con piacere e gioia – ha aggiunto Manetti – sono la sempre maggiore fiducia nel Sangiovese, declinato zona per zona. La seconda è la sostenibilità. Vedo un grande impegno da parte di tutti i viticoltori nel cercare di avere sempre più rispetto della natura, nell’attività produttiva”.

Il buon momento della Denominazione è confermato anche dai dati economici. La crescita in valore della Denominazione è certificata ed è il grande obiettivo dell’anno per il Consorzio. L’Osservatorio prezzi Maxidata dice che aumenta il prezzo dello sfuso, salito del 37%, stabilmente sopra i 3 euro al litro.

Riserva e Gran Selezione, poi, sommate insieme aggregano il 37% dei venduti e generano il 52% del fatturato della Denominazione. Per quanto riguarda i mercati, il Chianti Classico si conferma un vino dalla forte vocazione internazionale.

L’export si assesta al 77% del venduto, con Usa al primo posto (34%), seguiti dal mercato nazionale (23%), con segnali di netto risveglio. Grande performance nel 2018 per il Canada, cui spetta la medaglia di bronzo delle esportazioni con l’11%. Poi Germania, Uk e Giappone.

“Per dare ulteriore valore alla Denominazione – ha sottolineato il presidente del Consorzio – intendiamo lavorare in concerto con i nostri produttori per le Mga. Il consumatore, ormai, non chiede più quanti anni di botte fa un vino, bensì da dove arriva”.

“Autenticità e territorialità – ha concluso Manetti – possono essere garantite appunto dalle Menzioni geografiche aggiuntive, che aiutano a trasferire profumi, valori, cultura e territorio all’interno di una bottiglia, già di per sé ricca di vino unico e non riproducibile da nessun’altra parte al mondo”.

I MIGLIORI ASSAGGI ALLA CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2019

Di seguito i migliori assaggi alla Chianti Collection 2019. Il giusto compromesso tra bevibilità attuale e precisione del corredo naso-bocca, tenendo conto anche delle prospettive future che sapranno esprimere i campioni segnalati (soprattutto nel caso dei campioni di botte) e la loro tipicità rispetto ai canoni della Docg.

  1. CARPINETO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
  2. PODERE LA CAPPELLA “QUERCIOLO” – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
  3. CASTELLO DI AMA “VIGNETO BELLAVISTA” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
  4. CONTI CAPPONI / VILLA CALCINAIA “VIGNA LA FORNACE” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
  5. CASTELLO DI VERRAZZANO “SASSELLO” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2015
  6. FAMIGLIA CECCHI RISERVA DI FAMIGLIA – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
  7. ORMANNI, BORRO DEL DIAVOLO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
  8. TENUTA DI LILLIANO, LILLIANO – CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2015
  9. FATTORIA LE FONTI – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2016
  10. IL PALAGIO DI PANZANO, “LE BAMBOLE” – CHIANTI CLASSICO DOCG GRAN SELEZIONE 2013
  11. L’ERTA DI RADDA (CAMPIONE DA BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
  12. BADIA A COLTIBUONO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
  13. CASTELLO DI MONSANTO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
  14. LE FILIGARE (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
  15. TENUTA DI ARCENO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
  16. TENUTA DI CAMPOMAGGIO (CAMPIONE DI BOTTE) – CHIANTI CLASSICO DOCG 2017
  17. CANTINA RIPOLI  – CHIANTI CLASSICO DOCG 2016
  18. CHIANTI CLASSICO DOCG RISERVA 2016 – NARDI VITICOLTORI

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Food and Wine in Progress alla Stazione Leopolda

Arriva alla sua seconda edizione Food and Wine in Progress, il grande evento promosso dall’Unione regionale cuochi toscani (Urct), dall’Associazione italiana sommelier Toscana e da Cocktail in the world, che questo anno si svolgerà ancora alla Stazione Leopolda di Firenze domenica 27 e lunedì 28 novembre con tante novità.

A partire dagli organizzatori. Andranno infatti ad affiancare le tre associazioni appena citate, anche la Confcommercio e la Coldiretti Toscana, due realtà che raccolgono il resto delle eccellenze toscane dell’enogastronomia, della ristorazione e della produzione agroalimentare.

Un progetto, quello presentato ieri a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana, che nasce con l’intento di promuovere le produzioni enologiche e agroalimentari, stimolare la cultura, la conoscenza e la professionalità e far sì che i suddetti soggetti, in un contesto storico e socioeconomico in continua progressione, possano essere protagonisti nel cambiamento e nelle evoluzioni del settore. Hanno preso parte alla conferenza stampa di ieri mattina il Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani e il vicepresidente Lucia De Robertis, il presidente nazionale dell’Ais, Antonello Maietta, il presidente della Federazione italiana cuochi, Rocco Pozzulo, il vicepresidente vicari di Fipe Confcommercio e Presidente Fipe-Confcommercio Toscana, Aldo Cursano, il vicepresidente di Coldiretti Firenze/Prato Andrea Landini.

Food & Wine in Progress si candida ad essere un progetto di promozione ed aggregazione delle eccellenze toscane tout court, in cui i produttori attraverso momenti di presentazioni, parlano di produzioni agricole, di vino, di alimenti, di qualità e di innovazioni, come denota l’utilizzo del termine “in progress” nel titolo dell’evento a testimoniare una volontà reciproca di aprirsi all’innovazione e allo sviluppo di nuove idee. In due giorni sono attesi 5 mila visitatori che potranno incontrare oltre centinaia di cuochi, tra i quali anche chef rinomati, oltre 140 aziende vitivinicole in esposizione e altrettante legate ai settori del beverage e del food. Inoltre  dibattiti, convegni e approfondimenti per avvicinare il consumatore al mondo dell’agroalimentare italiano con una formula mai sperimentata prima.

GLI INTERVENTI
“Sosteniamo con convinzione questa iniziativa perché mette al centro la parola chiave delle nostre produzioni agroalimentari e enologiche: la qualità, e permette di valorizzarla grazie alla presenza sinergica degli ambasciatori nel mondo dei nostri prodotti: i grandi chef – afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi – è una manifestazione nata da poco ma che ha avuto un esordio brillante: quest’anno, ci auguriamo possa consolidarsi offrendo una vetrina prestigiosa alle nostre eccellenze e, con loro, all’insieme della nostra produzione. Nel mondo, ne abbiamo costanti riscontri, c’è tanta voglia di Toscana, di ‘assaggiare’ la Toscana: a Food and wine in progress, per due giorni, sarà possibile farlo ai massimi livelli”.

“La capacità attrattiva della nostra regione nel mondo è senza dubbio data anche dalla sua cucina e dai suoi prodotti. L’immagine del ‘buon vivere toscano’ è strettamente correlata al nostro cibo e al nostro vino quindi una manifestazione che metta al centro le produzioni enologiche ed agroalimentari di eccellenza della nostra regione è sicuro richiamo e ulteriore vetrina di ciò che possiamo offrire al turista che decidesse di trascorrere qui le sue vacanze”, dice Stefano Ciuoffo, assessore attività produttive, commercio e turismo regione toscana.

“Il progetto che sta alla base di questo importante evento – afferma Osvaldo Baroncelli, Presidente AIS Toscana –  nasce dall’intento di promuovere le eccellenze delle produzioni enologiche ed agroalimentari, far conoscere la cultura, la conoscenza e la professionalità del food e wine e le evoluzioni che questi due settori hanno saputo esprimere in questi anni sia a livello nazionale che internazionale. Questa sinergia fra sommelier e chef si traduce nella somma delle reciproche conoscenze per offrire un costante e proficuo dialogo fra associati, istituzioni, produttori e scuole alberghiere con l’obiettivo di contribuire alla crescita della cultura enogastronomica”.

CUOCHI DI TOSCANA
La Toscana con oltre 1.200 cuochi è una delle regioni più importanti per questa professione che negli ultimi anni è cresciuta, spiega Franco Mariani, Presidente Urct. “Nel 2015 – continua – abbiamo quindi voluto ospitare il congresso della Federazione italiana cuochi creando un contenitore che avevamo chiamato il numero zero di Food and Wine in Progress: ecco, oggi possiamo contare sul successo dell’anno scorso per rilanciare un grande evento che ha come obiettivo quello di promuovere il grande patrimonio delle eccellenze enogastronomiche della nostra regione, ma non soltanto, creando un confronto interprofessionale aperto al pubblico, che poi è il consumatore finale”.

“Pensare globale e mangiare locale è un’ottima strategia per promuovere economia e salute – aggiunge Franco Marinoni, Direttore di Confcommercio Toscana – con Food and Wine in Progress presentiamo ai consumatori finali la filiera completa dell’agroalimentare, dal campo alla tavola, attraverso tutti gli operatori che ne fanno parte. Una rete di professionisti che comprende anche ristoratori, macellai, panificatori che ogni giorno, restando in equilibrio fra tradizione e innovazione, contribuiscono a guidarci nelle nostre scelte alimentari, in nome del benessere e della qualità. Il cibo è salute, è turismo, è cultura, è motore importante della nostra economia. Per un turista gustare una bistecca o un bicchiere di vino è parte di un’esperienza culturale. Tutelando la qualità dell’enogastronomia noi salviamo la nostra storia e ci diamo un futuro”.

All’evento prenderanno parte anche i rappresentanti di Mixology, la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio e i produttori attraverso le associazioni regionali dei macellai e dei panificatori, Federcarni e Assipan Confcommercio.

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Il Florence Wine Event: a giugno con un nuovo format ed una nuova location

Il Florence Wine Event quest’anno compie 10 anni e per questo appuntamento ha scelto l’Ippodromo del Visarno, all’interno del Parco delle Cascine ed il weekend dell’11 e 12 Giugno. Una manifestazione spostata a giugno, come varie edizioni passate per approfittare del bel mese per uscire e stare all’aperto ed essere magari l’occasione giusta per un fantastico weekend a Firenze. Nuova location dunque, scelta soprattutto per le grandi dimensioni, per la comodità, ma anche per lo spazio al coperto da fruire in caso di maltempo. L’Ippodromo del Visarno si trova nell’area più quotata per i grandi eventi a Firenze, in prossimità si trovano la Stazione Leopolda, il nuovo Teatro del Maggio, l’Ex manifattura Tabacchi, alcuni nuovi grandi locali di ristorazione e numerosi Hotels, tutto questo a cinque minuti dal centro storico della città. Anche il format della manifestazione è rinnovato, con la possibilità di acquistare direttamente il vino dal produttore una volta assaggiato, proponendosi così di diventare un grande mercato del vino. Il FWE si è sempre rivolto principalmente al consumatore finale con l’obbiettivo di portarlo a conoscenza della migliore produzione vinicola italiana, proponendo sempre aziende nuove ogni anno, in una formula semplice, fresca e immediata in location talvolta mozzafiato come Piazza Pitti e il Cortile dell’Ammannati di PalazzoPitti, inedite come l’Ex- Tribunale di Piazza San Firenze o suggestive e affascinanti come il Tepidarium del Roster. Il critico enogastronomico Leonardo Romanelli in una presentazione di alcuni anni fa ha definito il FWE un evento ”Pop”.Oltre ai vini toscani, saranno presenti anche vini della Sardegna, Piemonte, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Puglia ed un area kids con animatori e laboratori dove lasciare i bambini durante le degustazioni. “Il Florence Wine Event è l’evento che mette al centro il pubblico cosiddetto finale, quello cioè che il vino lo acquista, lo beve, lo consiglia, lo confronta e se lo va anche a cercare. E’ il pubblico il nostro migliore testimonial. Poi ci sono anche gli operatori, i blogger e la stampa naturalmente che ci sostengono da sempre e hanno contribuito al successo della kermesse” ha dichiarato il direttore generale della manifestazione Riccardo Chiarini.

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”Io bevo così”: i vini naturali a Olgiate Molgora

La rassegna dedicata alle eccellenze naturali e di territorio, giunta alla terza edizione, è in programma domenica 22 e lunedì 23 Maggio 2016 a Olgiate Molgora (Lc), nella splendida cornice di Villa Sommi Picenardi, all’interno in uno dei 100 parchi più belli d’Italia. Protagonisti della due giorni saranno 350 vini naturali e di territorio in degustazione, provenienti da Italia, Francia e per la prima volta anche dalla Grecia. I produttori avranno la possibilità di raccontare le motivazioni che li hanno spinti a intraprendere  questa scelta produttiva volta all’esaltazione dell’unicità del vino e delle tipicità del territorio attraverso pratiche naturali e assolutamente rispettose della vigna, dell’uva e del terroir. Aspiranti sommelier, semplici appassionati e addetti ai lavori potranno così avvicinarsi a un  ”bere” più sano, genuino e consapevole. In questa edizione sono in programma ben sei degustazioni a numero chiuso riguardanti sia il mondo del vino che della gastronomia tenute da esperti e degustatori professionisti. All’interno di Villa Sommi Picenardi sarà inoltre presente una sempre più ricca e variegata selezione di produttori  agroalimentari e di distillati anch’essi votati a una filosofia naturale e artigianale. Per suggellare poi il connubio sempre più forte con la ristorazione d’eccellenza, nella serata di domenica 22 Maggio si terrà la cena di gala della manifestazione presso l’Altro Griso di Malgrate (LC), un locale storico della zona con una straordinaria vista sul Lago di Lecco e la città. Il costo d’ingresso di 15,00 euro comprende la degustazione da tutti i banchi espositivi sia dei produttori vitivinicoli che agroalimentari (zona ristorativa esclusa), il bicchiere per gli assaggi e la pettorina porta bicchiere.

LE DEGUSTAZIONI A NUMERO CHIUSO
Sono previsti sei laboratori a numero chiuso gratuiti nella due giorni. Nella giornata di domenica 22 Maggio:

Ore 12: Le bollicine in varie interpretazioni – degustazione tematica tenuta da Stefania Turato.

Ore 14: Il mio Primitivo nelle sue declinazioni – degustazione guidata a cura del vignaiolo Oreste Tombolini, che racconterà le sue interpretazioni del Primitivo e i suoi innovativi sistemi di difesa della vite e di invecchiamento.

Ore 15:30: Il colore, tutto ciò che racconta di un vino – degustazione tematica a base di vini rossi guidata tenuta da Onav Lecco con la presenza di uno o più produttori.

Nella giornata di lunedì 23 Maggio:

Ore 12: La mixologia di qualità incontra i vini naturali – Riccardo Imperiale, barman di grande talento e responsabile Food & beverage del Q.bo di Merate (Lecco), in collaborazione con la Compagnia dei Caraibi ci spiegherà la grande adattabilità dei vini naturali in miscelazione attraverso la degustazione di alcuni drink.

Ore 14: seminario sul riso AcquaVerdeRiso tenuto da Davide Gramegna, patron del Rosso di Sera e degustatore professionista.

Ore 15:45: Il colore, tutto ciò che racconta di un vino – degustazione tematica a base di vini bianchi guidata tenuta da Onav Lecco con la presenza di uno o più produttori.

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