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Come aiutare le vittime del terremoto in Centro Italia: è Sos campagne

terremoto centro italia come aiutare le vittimeStalle, fienili e casolari lesionati o distrutti, macchinari inutilizzabili, energia elettrica in tilt, animali morti sotto le macerie o dispersi ma anche campi abbandonati, frane e smottamenti e strade rurali distrutte che impediscono la consegna di latte e prodotti deperibili, con la nuova scossa salgono a milioni di euro i danni provocati dal sisma nelle campagne dove è necessario far ripartire l’attività in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di bovini e pecore. E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti che, mentre continua l’azione di solidarietà degli agricoltori italiani a favore delle popolazioni nei Comuni con la distribuzione di viveri a lunga conservazione, è impegnata in interventi di sostegno alle aziende agricole colpite dalle quali dipende gran parte del futuro di queste zone. Senza agricoltura l’economia di questi territori muore. Circa mille aziende agricole operano nell’area interessata dal sisma dove sono subito necessari, tra l’altro, foraggi, mangimi, generatori di corrente, carrelli per la mungitura, pali e filo elettrificato per le recinzioni ma – sottolinea la Coldiretti – ci sono difficoltà per accudire gli animali dove le persone sono state costrette ad allontanarsi e si temono azioni di sciacallaggio nelle aziende agricole isolate. Sono in azione ronde anti sciacalli realizzate dai giovani della Coldiretti che di sera vigilano sulle aziende agricole, mentre sulla base delle richieste si sta procedendo alla consegna di carrelli per la mungitura e generatori di corrente alle aziende colpite con la collaborazione dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA) ma anche il cibo garantire l’alimentazione degli animali con l’aiuto dei Consorzi Agrari d’Italia (CAI) mentre un ulteriore necessità sarà quella di poter alloggiare in tende , camper e roulotte, gli allevatori che non potranno rimanere nelle strutture dichiarate inagibili, per consentire loro di rimanere vicini ai propri animali. Per assistere le imprese agricole ed i cittadini la Coldiretti ha aperto ad Amatrice un “ufficio mobile”, perché anche i locali dell’organizzazione sono stati distrutti dal terremoto. Per consentire ad agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola di collaborare in questa azione di solidarità è stato aperto uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

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Pic nic in the city. Il cemento mangia la campagna

L’Italia ha perso il 15 per cento delle campagne per effetto dell’abbandono e della cementificazione provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa di 2,6 milioni di ettari di terra coltivata negli ultimi 20 anni, pari ad almeno 400 campi da calcio al giorno. E’ quanto denuncia la Coldiretti in occasione del blitz di agricoltori e allevatori in città nel giorno tradizionalmente dedicato alle scampagnate per denunciare gli effetti delle profonda crisi che ha colpito settori importanti dell’agricoltura, con l’abbandono delle campagne e la chiusura delle stalle italiane. Gli agricoltori della Coldiretti hanno scelto di occupare piazza Palazzo di Città nel pieno centro di Torino, la prima capitale d’Italia, per riaffermare il contributo dell’agricoltura al Paese proprio nel giorno in cui tradizionalmente milioni di cittadini apprezzano le bellezze delle campagne e gustano i prodotti della terra e dell’allevamento nei tradizionali picnic fuori porta. Una tradizione che rischia di sparire insieme a centinaia di migliaia di aziende agricole e allevamenti italiani sotto l’attacco delle politiche comunitarie e delle distorsioni di mercato.
GLI SLOGAN
“Senza campagna muoiono anche le città”, “agricoltura vuol dire cibo, ambiente e salute”, “Un prezzo etico e giusto per il latte”, “Salviamo la fattoria Italia dalle speculazioni” sono alcuni degli slogan della mobilitazione con la distribuzione gratuita ai cittadini di formaggi e yogurt, rigorosamente Made in Italy ma anche l’offerta di consigli per fare scelte di acquisto consapevoli, a tutela della salute, dell’occupazione dell’economia e del territorio. Nella piazza è allestito il mercato degli agricoltori di campagna amica che hanno lasciato le proprie aziende per portare i prodotti della terra direttamente ai consumatori. Il frutteto italiano, come riferisce la Coldiretti si è ridotto di un terzo (-33%) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante di mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti. Perdite che rischiano di far soffiare all’Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea. La situazione, sempre secondo i dati in possesso di Coldiretti, non è migliore per le fattorie da dove sono scomparsi 2 milioni di animali tra mucche, maiali e pecore negli ultimi dieci anni con il pericolo di estinzione per le razze storiche e lo spopolamento delle aree interne e montane, ma a rischio c’è anche il primato dell’enogastronomia Made in Italy con la dipendenza dall’estero che per carne, salumi, latte formaggi che è vicina al 40%. Minacciate di estinzione – precisa la Coldiretti – ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale della precedente programmazione. Ma in pericolo – continua la Coldiretti – sono anche pezzi pregiati dell’enogastronomia nazionale che può contare sul primato mondiale con 49 formaggi a denominazione di origine protetta (Dop) riconosciuti dall’Unione Europea addirittura davanti alla Francia che ne possiede solo 45.
UE SOTTO ACCUSA
Sotto accusa la normativa comunitaria che consente di spacciare come Made in Italy prodotti importati dall’estero per la mancanza di norme chiare e trasparenti sull’etichettatura di origine. La mancanza di trasparenza in etichetta sulla reale origine colpisce salumi e formaggi ma anche il latte a lunga conservazione. Il risultato è che vengono spacciati come italiani prodotti di origine straniera con gli inganni del finto Made in Italy che riguarda – stima la Coldiretti – due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle. Una concorrenza sleale che fa abbassare i prezzi riconosciuti ad agricoltori ed allevatori italiani al di sotto dei costi di produzione e provoca la chiusura di aziende e stalle. Occorre cogliere l’opportunità per cambiare le norme comunitarie nel senso della trasparenza con una azione sinergica tra Italia e Francia, alla quale è stata già concessa l’autorizzazione dalla Commissione europea per l’etichettatura di origine per i derivati del latte e della carne. Non è un caso – conclude la Coldiretti – che secondo la consultazione pubblica on line del Ministero che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015 l’89 per cento dei consumatori ritiene che la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole per i prodotti lattiero caseari e l’87% per le carni trasformate.
E nonostante questi dati sconfortanti, con un balzo record del 15 % è l’agriturismo a far segnare tra tutte le destinazioni il maggior incremento delle presenze per la Pasqua. Sono circa 350mila gli italiani che hanno scelto questa tipologia di ristorazione per il tradizionale pranzo, per conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta, lontano dalle preoccupazioni. E’ quanto stima Terranostra della Coldiretti nel sottolineare che “la scelta di vacanze brevi o di semplici gite fuori porta favorisce la campagna, per mangiare, per fare un scampagnata o per fermarsi qualche giorno”.
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