Categorie
news news ed eventi

Dazi Usa sul vino italiano: Unione italiana vini (Uiv) scrive a Sergio Mattarella

In occasione della visita ufficiale a Roma del vicepresidente americano Mike Pence, Uiv, l’organizzazione che rappresenta più dell’80% dell’export di vino italiano, chiede al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di farsi “portavoce delle istanze del settore vitivinicolo in merito al preoccupante scenario in materia di dazi all’esportazione dei prodotti agroalimentari europei”, in particolare sul vino italiano.

È quanto si legge nella lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal presidente di Unione Italiana Vini Ernesto Abbona, che si è rivolto alla più alta carica dello Stato per invitarlo a farsi portavoce con il numero due della Casa Bianca delle preoccupazioni crescenti del mondo del vino italiano verso l’incombente minaccia americana di applicare i dazi sui nostri vini.

“Uiv – continua la missiva – auspica che possa essere allestito un tavolo negoziale dove UE, Italia e Stati Uniti possano confrontarsi serenamente. Confidando che le proficue relazioni che il nostro Paese ha da sempre mantenuto con gli Stati Uniti siano in grado di agevolare una soluzione immediata e che il settore del vino italiano non sia costretto a pagare a caro prezzo una guerra commerciale che rischierebbe di compromettere l’equilibrio economico e di mettere in forse la sopravvivenza stessa di migliaia di imprese italiane”.

Unione italiana vini ricorda al Presidente Mattarella che “gli imprenditori italiani del vino, in particolar modo negli ultimi vent’anni, hanno raggiunto straordinari traguardi nella valorizzazione delle produzioni enologiche di tutto il territorio nazionale e nella conquista dei mercati internazionali” e che “gli Stati Uniti sono la prima destinazione, in volume e in valore, delle vendite di vino italiano”.

Ernesto Abbona ha voluto anche sottolineare il sostegno già espresso dagli operatori americani, siano questi importatori, distributori o ristoratori e dagli stessi consumatori che, “all’unisono, hanno chiesto di tutelare le relazioni commerciali e i posti di lavoro statunitensi in vista dell’imminente decisione”. Numerosi membri del Congresso americano hanno già accolto le istanze del settore e sono pronti a difenderne gli interessi.

“In questo frangente – si legge infine nella lettera di Uiv – è essenziale il ruolo delle istituzioni europee e nazionali, affinché favoriscano il dialogo ed il confronto con il governo americano. L’imposizione di un dazio anche al 25% rischierebbe di mettere fuori mercato i vini italiani con conseguenze disastrose per le imprese, i viticoltori, i territori”.

Categorie
birra news

Ceres, post sul Governo: “Grazie raga, è stato meglio dei mondiali”

“Grazie raga, è stato quasi meglio dei mondiali”. Spopola sul web l’inserzione sponsorizzata di Ceres, comparsa a poche ore dalla notizia della formazione del nuovo Governo.

“E’ sempre un piacere Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Sergio Mattarella, Enrico Mentana“, recita lo spot del noto marchio di birra danese.

Un’entrata a calice teso nella storia infinita che ha visto protagonisti Cinque Stelle, Lega e il presidente della Repubblica.

Birra ghiacciata e pop corn, appoggiati sulla bandiera di un’Italia che i mondiali quest’anno li guarderà dal divano. Da spettatrice.

Come spettatori sono stati gli italiani, in queste settimane di spread alle stelle, mercati in subbuglio e tedeschi col mirino puntato sul Bel Paese.

Al termine di una serie infinita di rimpalli, scambi di responsabilità fra partiti di maggioranza, Presidente della Repubblica e forze di opposizione – roba che neanche Andre Agassi, Pete Sampras, Steffi Graf e Martina Navràtilovà sullo stesso campo di gioco – ecco il post di Ceres. Con tanto di “tag” a Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Sergio Mattarella.

Geniale. Geniale nella sua semplicità e contemporaneità. Così come il post dello scorso 25 maggio quando, sulla scia della nuova normativa per la privacy, Ceres pubblicò “Informativa sulla Privacy […] Accetta ed esci, che è venerdì”. Commento al post? “Dai che della tua birra ti puoi fidare.”

Ironia. Forse davvero una delle chiavi per comunicare non solo un brand, ma anche il concetto di bere consapevolmente.

Non ce ne vogliano quindi Di Maio e Salvini se, accanto all’ormai noto slogan “bevi responsabilmente”, per una volta ci sentiamo si aggiungere “Governa responsabilmente”.

#governaresponsabilmente

Giacomo Merotti, Davide Bortone

Categorie
Approfondimenti

60° Trattato di Roma: brindisi Ferrari Riserva Lunelli Trentodoc

È un brindisi Ferrari a suggellare le celebrazioni dedicate al sessantesimo anniversario del Trattato di Roma, che segnò il primo passo verso l’Unione Europea e firmato nella capitale italiana nel 1957.

Il pranzo offerto sabato 25 marzo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai rappresentanti dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, ha infatti visto il Ferrari Riserva Lunelli Trentodoc protagonista del brindisi ufficiale e abbinato anche al primo piatto del menù.

“Ferrari – commenta la nota casa spumantistica trentina – ha l’onore di essere scelto come brindisi ufficiale di tutti i maggiori  appuntamenti istituzionali del nostro paese, tra i quali vogliamo ricordare proprio il cinquantenario del Trattato di Roma nel 2007 e ancor prima, nel 2004, la firma della nuova Costituzione Europea, nonché, più recentemente, le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e l’insediamento del Presidente Mattarella”.

Le bollicine Ferrari Trentodoc “si confermano, quindi, il brindisi italiano per eccellenza, che da oltre un secolo celebra i momenti più significativi della vita istituzionale, culturale e sportiva del nostro paese”.

Exit mobile version