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Vini al supermercato

Templum Cannonau di Sardegna DOC – Cantina Gallura Sca Tempio Pausania

(4 / 5) E’ il profumo che sorprende del Cannonau di Sardegna Templum, denominazione di origine controllata prodotta dalla Cantina Gallura Sca di Tempio Pausania, cittadina a nord dell’isola, a ovest di Olbia. In questo vino, di colore rosso rubino intenso, si trova quell’inconfondibile richiamo alla viola mammola che porterebbe dritti in Toscana, tra i vini del Chianti. Qui però il Sangiovese non c’entra, ed è questa la particolarità. E tra i sentori, anche quello della prugna matura. Per la produzione vengono utilizzate uve 100% Cannonau. La raccolta avviene in maniera manuale, seguita da una fase di macerazione delle vinacce della durata di 8-10 giorni. La maturazione avviene in cantina, per un periodo che va dagli 8 ai 12 mesi. Ne scaturisce un vino rosso pieno, sapido, del tipico “gusto” vinoso del Cannonau, capace di richiamare sentori di frutti di bosco. Perfetto l’abbinamento con le carni rosse, alla selvaggina, al formaggio pecorino sardo maturo. Sorprendente se abbinato alle carni e verdure in occasione di una grigliata. E’ consigliabile il servizio rigoroso a temperatura ambiente (16-18 gradi), stappando la bottiglia almeno mezzora prima di gustarla.

In commercio, nella grande distribuzione, questo Cannonau sa certamente distinguersi rispetto a quello di altri marchi. Ma non è un caso che Templum si trovi a competere appena sotto la fascia prezzo del mostro sacro Argiolas. Un lavoro certosino, quello della Cantina Gallura, che si concretizza in particolare con altri vini non distribuiti in Gdo, che hanno la particolarità di essere prodotti con uve Nebbiolo, tipiche del Piemonte, trapiantate in Sardegna. Li cito, per curiosità dei buongustai: Karana, Dolmen e Lunanova.

Prezzo: 6,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante, Assago Milanofiori (MI)

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L’Eremo, Rosso Igt Toscana 2012 – Fattoria il Palagio

(3,5 / 5) E dove non è vino, non è amore; né alcun diletto hanno i mortali”. Citazione importante quella riscontrabile sull’etichetta de L’Eremo 2012, della Fattoria il Palagio. La casa di Castel San Gimignano (Siena), spolvera “Le Baccanti” di Euripide per far presagire, a chi si avvicina a questa curiosa e ammaliante bottiglia, tutto il fascino di un rosso toscano Igt, molto diverso da quelli presenti solitamente sugli scaffali della grande distribuzione. Un rosso più impegnativo, innanzitutto. Più complesso. Ma soprattutto, più elegante e meglio strutturato. E il fatto che si ricorra a una citazione che arriva dritta ai nostri tempi dal V Secolo a.C., fa capire con quanta cura sia stato cullato L’Eremo, prima di presentarlo al pubblico (complesso) dei supermercati.

Di colore rosso rubino intenso, tendente al violaceo, si presenta inizialmente al naso come un vino discreto. Quasi timido. Affiorano poi sentori di fiori di campo e, solo alla fine, le spezie (pepe nero). Impressioni che, come spesso accade, vengono confermate all’assaggio. Iniziale delicatezza, che si esprime poi con una piena sapidità e asciuttezza; per poi aprirsi completamente in un lungo finale piacevolmente speziato, di buona struttura e di buon corpo, sostenuto dalla comparsa di frutti a bacca scura. Un vino, insomma, da apprezzare per la propria concretezza sul medio-lungo termine dell’assaggio. Perfetto l’abbinamento con una buona bistecca di scamone al sangue, nonché a tutto il mondo delle carni, senza disdegnare la cottura alla griglia e alla brace.

A renderlo tale è il mix perfetto, al 50%, tra uve Sangiovese e Cabernet Sauvignon. “Le due varietà – spiega la casa vinicola – sono raccolte e vinificate separatamente. Le uve, raccolte ad un ottimo stato di maturazione, vengono delicatamente pigiate. Il mosto subisce quindi un processo di macerazione a contatto con le bucce di 15-20 giorni per favorire l’estrazione di colore e altre sostanze polifenoliche. Al termine della fermentazione malolattica, parte del vino (20%), affina per 6 mesi in piccoli fusti di rovere francese”.

Prezzo: 6,50 euro
Acquistato presso: Il Gigante

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Remole Toscana 2013 IGT – Frescobaldi

(4 / 5) Non me ne vogliano i puristi. Ma l’annata 2013, in quei di Frescobaldi, regala più soddisfazioni con Rèmole piuttosto che col più rinomato Campone – Rosso di Montalcino. Parere del tutto personale, che si fonda soprattutto sul rapporto in termini di prezzo tra i due prodotti, attorno al 40 per cento.

Rèmole 2013 è una poesia. Un vino che si apre, fruttato (more e lamponi) e morbido, così come lo descrive sul proprio sito la stessa Frescobaldi, ma che lascia il segno definitivo con la propria unica intensità. Caratteristiche che si mescolano alla perfezione, in un concerto armonioso, delicato e indimenticabile. Perfetto l’abbinamento con carni rosse, che ne esaltano il retrogusto speziato (pepe e anice su tutte).

Ma Remole (mix di Sangiovese con un 15% di Cabernet Sauvignon) inizia a conquistare già nel calice, col suo rosso intenso, porpora. Che ne fa presagire l’eleganza e la persistenza.

Come “elegante”, del resto, è la zona stessa di produzione: quella Villa di Remole che da 700 anni è la culla delle tradizioni vinicola di Frescobaldi, nel cuore pulsante della splendida Toscana.

Prezzo: 5,60 euro
Acquistato presso: Il Gigante

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Rosso di Montalcino Campone 2013 – Frescobaldi

(3,5 / 5) Vino caldo, equilibrato e pieno, il Rosso di Montalcino Campone Frescobaldi. Ottima espressione del territorio toscano, dove si ritrova a “competere” con nomi del calibro del Chianti. Di colore rosso rubino vivace, si presenta ampio al naso, con sentori di frutti rossi e decisi richiami al legno. Impressione confermata al gusto. All’inizio le note fruttate di mora e ciliegia, che di lì a poco lasciano spazio a un corpo molto ben sostenuto e, soprattutto, acido e sapido al punto giusto.

Per poi sprigionare nel finale un incendio di spezie (pepe) e cannella, che esaltano il retrogusto “legnoso” del Montalcino, affinato in botti di rovere di Slavonia per circa un anno, e che richiamano il cuoio. Una denominazione di origine controllata che esalta i vigneti toscani di Sangiovese, in particolare quelli della tenuta Castel Giocondo. Ottimo l’abbinamento alle carni alla griglia o alla piastra, a mio avviso sia bianche sia rosse, in quest’ultimo caso al sangue. Tredici e mezzo il volume alcolico.

Prezzo pieno: 9,90 euro
Acquistato presso: Il Gigante Assago Milanofiori https://plus.google.com/u/0/+IlGiganteAssago/posts

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Chianti Docg Superiore La Pieve, Borgo Ser Ristoro

(2,5 / 5) Non avere troppe aspettative. Solo con questa premessa ci si può accostare al Chianti Superiore de La Pieve, Borgo Ser Ristoro. Del miglior Chianti manca innanzitutto il carattere, nonché il corpo che contraddistingue praticamente l’intera produzione di vini in Toscana. Le percentuali di utilizzo di uve Sangiovese e di altri uvaggi non vengono indicate in etichetta. Eccessivo il prezzo d’acquisto per una bottiglia che sembra lontana parente della nota Denominazione di origine controllata e garantita. Parere che vale almeno per l’annata 2012, testata oggi. Tredici gradi, colore rosso rubino, profumo delicato e armonioso. Caratteristiche riscontrabili anche al gusto. Un Chianti “leggero”, dunque. Accostabile ai consueti piatti di carne della tradizione toscana e non solo. Ma senza sognare troppo.

Prezzo intero: 7,49
Acquistato presso: Il Gigante

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Rosso dei Poderi 2011 – Poderi Ghiaccioforte Barone Pizzini

(3,5 / 5) La “Maremmana” è una resistente razza bovina. Uno degli elementi che in Toscana contraddistinguono la Maremma. E’ alla forza, alla resistenza e al carattere di questi buoi che si ispira Rosso dei Poderi 2011 di Poderi di Ghiaccioforte Barone Pizzini. Un rosso “sanguineo”, così come si presenta visivamente, nel calice. Quel rosso sgargiante e luminoso, tipico delle uve Sangiovese. Una volta stappata, la bottiglia sembra emanare calore. Al palato il vino risulta infatti caldo, dominato da note distintive di frutti rossi. Nel finale, spunta la liquirizia. Un ottimo vino per gli antipasti a base di affettati, che personalmente ho abbinato con successo allo scamone al sangue. Vino sconsigliato ai palati troppo delicati, per il carattere forte dei suoi 14 gradi e la sua pienezza. Può vantare la dicitura “Bio” in etichetta per l’attenzione nei processi di lavorazione, vero must in tutti i vigneti Barone Pizzini.

Prezzo: 8 euro
Acquistato presso: Esselunga

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Nespolino Rosso, Poderi dal Nespoli 1929

(3,5 / 5) Con un po’ di curiosità mi accosto a questo vino, Nespolino IGT di Poderi dal Nespoli 1929. Un mix ottenuto, come recita l’etichetta, grazie all’interpretazione di due vitigni classici dell’Emilia Romagna, Sangiovese e Merlot Rubicone, da parte dell’enologo Scipione Giuliani. Ne risulta un vino di 13,5 gradi per l’annata 2013. Sorprendentemente corposo, visti i vitigni accostati l’un l’altro, anche se a prevalere – complessivamente – è la morbidezza finale. Profumo ampio, si percepiscono subito frutti rossi e accenni di mandorla e noce moscata. Sensazione che viene confermata al primo assaggio. Vino piuttosto pastoso, va servito a 16-18 gradi. Personalmente l’ho accostato a uno splendido piatto di cosce di pollo aromatizzate alla paprika, fatte dorare in forno dopo essere state “impanate” in un letto di polenta istantanea e così dorate in olio bollente, prima della cottura in forno. Viste le persistenti note fruttate, va evitato l’abbinamento alle carni rosse, specie se non ben cotte. Ottimo dunque con carni come il pollo, meno per il tacchino.
Prezzo pieno: 5,59 euro
Acquistato presso: Il Gigante
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