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“Produrre Prosecco Docg costa più dello Champagne”. Parola di Sandro Bottega


“Produrre il Prosecco Superiore Docg costa più dello Champagne“. Lo afferma Sandro Bottega, patron dell’omonima azienda vinicola, cantina e distilleria di Bibano (TV), in occasione di una delle vendemmie più infuocate per la Glera, sul fronte dei prezzi dati in calo.

“Il costo di coltivazione, e quindi di produzione è ben più elevato dello Champagne, ma i produttori veneti dovrebbero valorizzarlo meglio”, continua Bottega.

“L’aumento dell’offerta – spiega – ha portato al gioco al ribasso, permettendo a chi vende a minor prezzo, di avere più quote di mercato e, grazie alle economie di scala, anche di avere maggiori profitti di cui non hanno pienamente beneficiato i contadini e le aziende di qualità”.

L’imprenditore pone l’accento” sulle pendenze dei vigneti dell’area del Prosecco Superiore Docg”, Conegliano Valdobbiadene, in particolare le cosiddette “Rive”: “Queste aree richiedono per la coltivazione manuale di un ettaro circa 480 ore di lavoro l’anno, contro poco più della metà dei colleghi francesi, che possono anche utilizzare apposite macchine agricole”.

Falso – sempre secondo Sandro Bottega – anche il “mito” che i costi di produzione in cantina siano inferiori per il Prosecco, rispetto allo Champagne: “Lo evidenzia l’elevato e maggior costo di produzione del Prosecco Superiore Docg rispetto alle bollicine francesi”.

“Infatti – evidenzia Bottega – i costi degli impianti di spumantizzazione del nostro spumante sono elevatissimi, mentre per lo Champagne l’imbottigliamento direttamente in bottiglia permette di effettuare le operazioni facilmente e senza grandi investimenti in mezzi di produzione”.

Bottega replica anche a chi si appella ai costi finanziari legati ai tempi di affinamento. “Gli oneri finanziari – sottolinea il patron della casa vinicola trevigiana – pesano dal 2% al 3% l’anno e hanno quindi un’incidenza minima”.

IN CANTINA

Non a caso, “il Cava spagnolo, prodotto con il medesimo metodo dello Champagne, ha prezzi dimezzati rispetto al Prosecco e 5 volte inferiori a quelli dello Champagne”. Nello specifico, i costi di gestione e di coltivazione per ettaro ammontano a 10 mila euro l’anno per il Prosecco Superiore Docg e a 7.500 euro per lo Champagne, secondo i dati in possesso di Sandro Bottega.

L’ammortamento degli investimenti produttivi è quantificabile in 0,20 centesimi ogni bottiglia da 75 cl di Prosecco Superiore Docg e in 0,05 centesimi ogni bottiglia da 75 cl di Champagne. Ma non è solo una questione di costi.

“Bisogna calcolare anche i rischi – ammonisce Bottega – dal momento che un produttore di Prosecco Superiore Docg, nel caso di un’annata mediocre, non può fare nulla. Invece il produttore di Champagne, grazie all’escamotage del ‘liqueur d’expedition‘, può correggere la qualità a suo piacimento”.

In conclusione “se coltivatori e aziende collaborassero di più, comprendendo i reciproci problemi, ci sarebbe una maggiore consapevolezza e si valorizzerebbe pienamente il Prosecco Superiore Docg, anche grazie al recente riconoscimento dell’Unesco“.

Il commento di Sandro Bottega non è causale. Segue di qualche ora l’intervento del governatore del Veneto Luca Zaia, che ha perentoriamente affermato: “Io di decreti per piantare nuovi vigneti non ne faccio più”.

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a tutto volume

Grappa: il marchio Alexander di Bottega sarà distribuito da D&C

Bottega S.p.A. ha stipulato un accordo con la Società D&C S.p.A. di Corsico (MI), per la distribuzione esclusiva in Italia dello storico marchio Alexander, a partire dal 1 maggio 2019.

Nell’offerta D&C, che fa parte del Gruppo Eurofood S.p.A, le grappe Alexander si affiancano quindi a una selezione di distillati internazionali, tra cui whisky, rum, cognac e armagnac.

L’ambito dell’accordo prevede la distribuzione di Alexander nel canale Horeca, che è sempre stato il suo naturale bacino di riferimento e che continuerà a non essere presente in grande distribuzione.

Il marchio Alexander, creato negli anni ’80 da Sandro Bottega, ha rapidamente conosciuto una forte notorietà sia in Italia che all’estero grazie alle bottiglie in vetro soffiato che hanno contribuito ad elevare l’immagine del più noto distillato italiano.

I vetri soffiati Alexander sono stati oggetto della mostra “Art in Grappa”, ospitata dagli Istituti Italiani di Cultura di New York, Montreal, Colonia, Barcellona e Madrid, e più di recente hanno arricchito la mostra “Spirit of Peace” di Sandro Bottega, che nell’autunno 2017 si è tenuta in Giappone in tre musei della città di Hiroshima e nel 2018 a Vienna, presso il Rotunda del Vienna International Center, in concomitanza con i lavori del Consiglio dei Governatori di Iaea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

Tutti i vetri soffiati della collezione vengono realizzati nella Soffieria Alexander, di proprietà dell’azienda Bottega, che si trova a Pianzano di Godega (TV). Qui nascono anche gli originali bicchieri Slang.

Privi di una base d’appoggio o del tradizionale stelo, grazie a un perno smussato posto sotto il calice, ruotano sul tavolo, rendendo la degustazione un momento di giocoso intrattenimento.

La gamma Alexander è costituita da Grappa Alex, un blend di vitigni del Nordest in elegante bottiglia conica di vetro scuro, dall’acquavite d’uva Uve d’Alexander, dalla grappa di Prosecco, da quella di Moscato, dalla selezione Exquisite (tre diverse grappe invecchiate rispettivamente con uve dell’area del Prosecco, della Toscana e delle Langhe). Ultima nata Exquisite Premium è una grappa Riserva, che viene lasciata maturare per anni in botti di rovere e che si caratterizza per la bottiglia ad anfora schiacciata.

Con il marchio Alexander sono nate le prime grappe a 38° che, anche grazie alla distillazione sottovuoto e a bagnomaria, sono estremamente morbide e delicate. Il passaggio finale in colonna demetilante conclude il processo di “tripla distillazione” e garantisce l’assoluta qualità e salubrità del distillato.

Le grappe invecchiate maturano a lungo in barrique assemblate con pregiati legni di diversa natura (rovere di Slavonia, rovere francese e rovere americano), che cedono al distillato note aromatiche e speziate di grande complessità organolettica.

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