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I “Guerrieri” del vino: Tenuta San Leonardo compie 250 anni in Trentino

Il motto di famiglia recita “Belli ac Pacis Amator“, ovvero “Amante della Guerra e della Pace”. Deposte definitivamente le armi, la famiglia Guerrieri Gonzaga può festeggiare in questo 2020 un traguardo importante: Tenuta San Leonardo ha infatti compiuto 250 anni di età, il 5 dicembre scorso.

Impossibile immaginare che i Terzi, antico cognome della famiglia, avrebbero un giorno dato vita a una delle cantine più prestigiose d’Italia. Uomini d’arme con la pace nelle vene, capaci con Niccolò figlio di Ottobono di guadagnarsi sul campo di battaglia il soprannome di “Guerriero”. Cognome aggiunto nel 1506 a quello di Gonzaga, in segno di riconoscenza da parte del Marchese Francesco, signore di Mantova.

La storia di Tenuta San Leonardo è poco più recente. Era il 5 dicembre del 1770 quando il possedimento di Avio, in provincia di Trento, venne ceduto alla famiglia da parte della Chiesa Tridentina.

“Ancora oggi, dopo ben 250 anni – spiega il Marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga – lo stesso sentimento ci lega a questa enclave del Basso Trentino baciata dal sole, accarezzata dal vento e protetta dagli imponenti bastioni dei Monti Lessini e del Monte Baldo, dove la vigna ci regala grandi vini che parlano di Terroir e amore per la terra”.

Più di mille anni fa, Tenuta San Leonardo era un monastero; oggi la residenza dei Marchesi Guerrieri Gonzaga. Più che un vigneto, un giardino di vigne e rose. Le montagne, a nord, proteggono dai venti freddi. E a fondovalle il campo è aperto per accogliere il tepore del lago di Garda.

Una cantina che è molto più del mero business. Le prime tracce della famiglia Guerrieri Gonzaga in qualità di viticoltori a San Leonardo risalgono al XVIII secolo e vengono gelosamente custodite dall’attuale proprietà.

Una prima riorganizzazione della tenuta avvenne tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, grazie al padre del Marchese Carlo, appassionato di enologia. Ma è proprio Carlo il primo vero enologo della famiglia.

Appassionato di grandi vini, da cinquant’anni dedica a San Leonardo gran parte delle sue attenzioni e del suo tempo. Ha trasmesso passione e amore per la vite e il vino anche al figlio Anselmo, che oggi amministra l’azienda in Trentino “ascoltando in ogni scelta sempre il cuore che batte per questa Tenuta amata da tutta la famiglia”.

La formazione di Carlo Guerrieri Gonzaga risulta fondamentale per la storia moderna di San Leonardo. Fu dettata non solo dalla prospettiva di gestire in prima persona il patrimonio agricolo familiare, ma soprattutto da una viva curiosità per i grandi vini, Bordeaux in primis.

Decise così di studiare enologia a Losanna e di approfondire le sue conoscenze con viaggi di studio in Francia ed in Toscana. Proprio presso la Tenuta San Guido di Bolgheri, madre del Sassicaia, iniziò il lungo e proficuo rapporto con Mario Incisa della Rocchetta, che lo introdusse a tutti i segreti del blend bordolese e divenne a tutti gli effetti il suo “padrino enologico”. Una storia con molti capitoli ancora tutti da scrivere.

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Al via la seconda edizione di Monza Wine Experience

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A un anno di distanza dalla precedente edizione, torna la Monza Wine Experience. Dal 17 al 20 settembre, il capoluogo brianzolo accoglierà i cultori e gli appassionati di vino che potranno così degustare i prodotti di selezionatissime cantine Italiane.

Il settore enologico in questi ultimi anni è diventato un asset importante dell’economia lombarda- dichiarano il Sindaco di Monza Dario Allevi l’Assessore alla Cultura e Attività Produttive Massimiliano Longo – Oggi, dopo le difficoltà del lockdown, dobbiamo ripartire e, per farlo, è doveroso sperimentare e scoprire forme nuove e innovative di coinvolgimento per dialogare con un pubblico diverso e sempre più ampio”.

“La seconda edizione del Monza Wine Experience va proprio in questa direzione. Il vino è uno strumento potente ed evocativo per raccontare un territorio e la sua identità. L’obiettivo, attraverso le aziende che hanno aderito al progetto, è avvicinare gli appassionati – e non – a questo mondo con esperienze emozionali e rafforzare la nostra città come polo di attrazione regionale”.

Il fitto programma della manifestazione – supervisionata dalla sezione Monza e Brianza dell’Associazione Italiana Sommelier – prevede tante iniziative in diverse zone del centro, per vivere in modo nuovo la città, passeggiando fra palazzi storici, ristoranti e boutique trasformate per l’occasione in speciali cantine.

I visitatori avranno la possibilità di scegliere tra Masterclass guidate da esperti, brindisi sotto le stelle, street food d’eccellenza e menù speciali nei migliori ristoranti cittadini. Sono questi gli ingredienti che hanno già determinato il successo della prima edizione che promettono di replicarne gli ottimi risultati.

MENÙ CON VINI IN ABBINAMENTO
Alcune attività della Monza Wine Experience partiranno già all’inizio della settimana: da lunedì 14 a domenica 20 settembre, i vini di questa seconda edizione saranno gli ospiti d’onore in alcuni tra i migliori ristoranti di Monza. Durante tutta la settimana, gli chef proporranno speciali menù degustazione pensati appositamente per esaltare gusto e proprietà delle etichette e immaginare un viaggio sensoriale lungo l’antica tradizione enologica italiana.

DEGUSTAZIONI IN BOUTIQUE
Contemporaneamente all’inaugurazione, Giovedì 17 settembre le boutique del centro si trasformeranno in speciali cantine, per scoprire e assaggiare l’ottima selezione di etichette partner dell’evento.

MASTERCLASS
Punto centrale dell’intera manifestazione saranno le Masterclass, tenute nella suggestiva cornice dell’Arengario dal 18 al 20 settembre. Aldo Fiordelli, giornalista fiorentino adottato dalla città di Monza, esperto di vini ed enogastronomia, giudice ai Decanter World Wine Awards, guiderà i principali appuntamenti, con l’obiettivo di far scoprire i territori del vino in degustazione agli appassionati che si iscriveranno.

Tra i relatori, inoltre, saranno presenti anche personaggi di spicco delle case vinicole coinvolte, che racconteranno in prima persona i segreti della loro produzione e del loro impegno e lavoro. Punto di riferimento in queste masterclass, saranno gli esperti dell’Ais, che affiancheranno i partecipanti alle degustazioni.

PERCORSI DEGUSTATIVI CON PASTA RUMMO
Accanto alle masterclass tutte dedicate al vino, saranno introdotti anche dei Percorsi degustativi con Pasta Rummo, progettati per dare spunto su come scegliere la bottiglia giusta per un primo piatto di terra o di mare. Dal 18 al 20 settembre, a pranzo e a cena, il pubblico avrà l’opportunità di sperimentare dal vivo l’abbinamento fermentato-cibo e imparare trucchi e segreti per trasformare pranzi e cene in esperienze sensoriali indimenticabili.

CALICI SOTTO LE STELLE
Venerdì 18 settembre a partire dalle 18.30, l’animata Via Bergamo, nuovo punto di riferimento per gli amanti del divertimento e della buona cucina, ospiterà Calici sotto le stelle: una serata di degustazioni in cui i wine lovers potranno passeggiare e scoprire i vini proposti nelle dieci postazioni presidiate dai sommelier Ais.

WINE & STREET FOOD
Il vino si abbina benissimo anche al cibo di strada ed è per questo che sabato 19 e domenica 20 settembre l’area di Piazza Carrobiolo si trasformerà nello scenario originale di Wine & Street Food. Tanti Food Truck provenienti da tutta Italia proporranno le loro migliori specialità, abbinate ad alcune tra le più apprezzate etichette di vino italiane.

WINE TASTING & DRIVE-IN THEATRE
Domenica 20 settembre dalle 18.30, Wine Tasting & Drive-In Theatre sugellerà in modo emozionante la chiusura di Monza Wine Experience. Il cuore dell’antico Spalto Santa Maddalena, punto di riferimento per gli amanti del divertimento e della buona cucina, diverrà il teatro di una serata di degustazioni in cui gli amanti del vino potranno passeggiare lungo le rive del fiume Lambro e scegliere quali degustare tra le molte etichette proposte.

Inoltre, in collaborazione con la Compagnia teatrale Binario 7, lo Spalto diverrà un teatro a cielo aperto, con il palcoscenico più piccolo del mondo: un’Apecar. Per unire antichità a modernità, sarà creata un’area privè realizzata con autovetture Mini in cui sarà data l’opportunità di vivere un’esperienza di Drive-in Theatre.

SO WINE
In concomitanza con gli appuntamenti della Monza Wine Experience, Rinascente di Largo Mazzini a Monza ospiterà, dal 17 al 20 settembre, la settima edizione di So Wine, l’evento con cui le cantine presenti in Rinascente aprono le porte al pubblico, propongono l’assaggio delle loro migliori etichette e ne raccontano la storia: dalla coltivazione delle uve alla creazione di prodotti dallo stile unico. Un percorso guidato da enologi e sommelier tra vini bianchi, rossi e spumanti, per imparare il rituale della degustazione e scoprire gli abbinamenti ideali con la cucina.

CASE VINICOLE
Le Case Vinicole confermate alla data del presente comunicato sono: Abbona, Allegrini, Argiolas, Ayala, Cantina Gulfi, Castello Banfi, Cecchi, Consorzio Franciacorta, Marisa Cuomo, Masi Agricola, San Leonardo, San Marzano, Tenuta Alzatura, Tenuta Fertuna, Terre Di Leone, Val delle Rose.

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Vendemmia 2019, parola ai produttori: focus in 6 regioni, da Nord a Sud


Come stanno affrontando la vendemmia 2019 i produttori italiani? La risposta in un viaggio ideale, da Nord a Sud della Penisola: un focus dall’Etna alla Sardegna, passando per Trentino Alto Adige, Piemonte, Franciacorta, Oltrepò pavese, chiudendo in Toscana.

DALLE ISOLE
Iniziamo dalle isole. Sull’Etna in Sicilia, Vincenzo Lo Mauro, Manager di Passopisciaro, racconta di un clima estremamente rigido con molte gelate in inverno e fino a primavera inoltrata.

“Da giugno in poi – continua – si sono avute temperature costanti attorno ai 30°C con buone escursioni termiche la notte. Il freddo ha agito anche come antiparassitario naturale, mentre l’importante riserva idrica data dalle piogge primaverili è ottima per affrontare un’estate piuttosto calda”.

Dalle terre del Vermentino di Gallura in Sardegna, Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra rileva che l’autunno e l’inverno hanno registrato temperature abbastanza miti, mentre la primavera è stata caratterizzata da temperature al di sotto della norma che hanno rallentato lo sviluppo della vite.

“Tuttavia – evidenzia Vitaletti – le discrete riserve idriche accumulate durante questa stagione hanno permesso di recuperare il rallentamento in termini di stagione e di limitare l’utilizzo dell’innovativo sistema di irrigazione di cui dispongono le nostre vigne”.

“Grazie ad appositi sensori e a una stazione meteo che trasmette continuamente dati ai nostri computer, riusciamo a identificare in maniera puntuale gli stati di bisogno e a intervenire solo dove e quando necessario, risparmiando acqua e trattamenti”, conclude l’agronomo della cantina sarda.

NEL NORD ITALIA
Un’altalena di temperature durante la primavera è quanto si è verificato anche in Alto Adige, dove Andrea Moser, enologo di Cantina Kaltern, evidenzia che “l’importante ritardo nello sviluppo vegetativo è stato recuperato con l’inizio dell’estate e ora a luglio è presente una vegetazione regolare e carico di uve buono”.

“È anche possibile che la vendemmia slitti a settembre, mese dalle belle escursioni termiche, fondamentali per conservare l’acidità dei vitigni a bacca bianca”, sostiene Andrea Moser.

In Trentino Anselmo Guerrieri Gonzaga di San Leonardo si sofferma sul mese di maggio che “ha registrato temperature ben sotto la media, poi finalmente il sole di giugno ha fatto riprendere le vigne, che oggi appaiono molto rigogliose e con uva sana. Come sempre è davvero troppo presto per cantar vittoria. Lo faremo solo quando l’uva sarà al sicuro nelle nostre vasche di cemento!”.

Sempre in Trentino ma più a nord, Matteo Moser, enologo di Moser Trento ha registrato temperature fino a -10°C nei mesi di gennaio-febbraio, successivamente “dopo un marzo-aprile temperato, è giunta un’ondata di freddo siberiano che ha rallentato lo sviluppo delle viti. Il prosieguo dell’annata è stato piuttosto caldo e asciutto e questo ha garantito la sanità delle viti e un impiego molto limitato di trattamenti”.

Dal Piemonte del Barolo, anche Alessandro Bonelli, enologo di Damilano, parla di “germogliamento precoce, seguito da un generale abbassamento delle temperature nella primavera inoltrata, che ha rallentato la produzione vegetativa della pianta. Maggio e giugno invece sono stati molto caldi, con temperature anche di 27-28°C mai viste negli ultimi 60 anni”, che hanno riequilibrato il ritardo accumulato in precedenza aprendo ad ottime prospettive di raccolta.

Sul fronte bolle della Lombardia, arrivano dalla Franciacorta le parole del Responsabile Tecnico di Mosnel, Flavio Polenghi: “Stiamo per arrivare alla vendemmia di un’annata sicuramente impegnativa e double-face. Le piogge cadute ad inizio invaiatura, come meglio non poteva essere, hanno dato frescura e carica ai grappoli, per affrontare il rush finale”.

“Prevediamo una vendemmia ‘posticipata’ – continua Polenghi – che permetterà alla pianta di beneficiare di una maturazione in condizioni più favorevoli e con prospettive qualitative di alto livello”.

Per Ottavia Giorgi di Vistarino di Conte Vistarino in Oltrepò Pavese invece, le temperature record “con punte di 37°-40°C a fine giugno e pochissime precipitazioni (4-10 mm) fanno presagire che l’inizio della vendemmia sarà in agosto come negli ultimi 15 anni. Al momento si prospetta una grande annata per le basi spumante, grazie alla sanità delle uve e alla qualità dovuta anche al leggero calo produttivo rispetto al 2018”.

IN TOSCANA
Ginevra Venerosi Pesciolini di Tenuta di Ghizzano (Terre di Pisa) racconta: “Dopo un inverno relativamente siccitoso, le piogge di maggio e giugno hanno riequilibrato il terreno che, avendo una buona percentuale di argilla, ha trattenuto bene l’umidità. Le alte temperature che sono seguite non sono state perciò un problema. I due temporali di luglio poi hanno davvero creato le condizioni ideali per un’ottima annata, sia in quantità che in qualità”.

In Chianti Classico, Alessandro François di Castello di Querceto parla di situazione ottimale: “Le abbondanti piogge primaverili sono state un toccasana per le riserve idriche e l’annata ad oggi è positiva sia per qualità sia per quantità”.

Giulio Carmassi, enologo di Gagliole, invece, rileva che questo “è l’anno in cui si stanno vedendo maggiormente gli effetti del cambiamento climatico perché ogni mese sembra avere una storia a sé. Le piante per fortuna stanno dimostrando grandi capacità di resilienza”.

Il racconto di Alessandro Campatelli, di Riecine a Gaiole in Chianti è linea: “L’annata 2019 conferma che le piogge autunnali si sono spostate in primavera. Come sempre incrociamo le dita per un agosto ideale, ma le premesse per un’ottima vendemmia ci sono tutte!”.

Montalcino, Carlo Ferrini di Giodo osserva che “non ci sono state assolutamente malattie in vigna, condizione rara. Fioritura e allegagione hanno coinciso con il cessare delle piogge, l’allegagione è stata molto bella e si sta assistendo alla produzione di grappoli di aspetto magnifico”.

Anche Fabrizio Lazzeri, agronomo di Tenute Silvio Nardi conferma che “i presupposti per una buona annata ci sono tutti. Al momento i grappoli appaiono di medie-piccole dimensioni e non estremamente compatti. Questo favorirà la maturazione delle uve e potrà aumentarne l’aspetto qualitativo”.

Concludiamo con la voce di Donata Vieri, enologa di Fattoria le Pupille che racconta di un ottimo equilibrio vegeto-produttivo in Maremma. “Qui in inverno le temperature hanno alternato giornate fredde e secche – evidenzia – con vento di tramontana, a giornate fresche e umide ma poco piovose. Le vere piogge ristoratrici sono arrivate in tarda primavera. Poi il caldo e il bel tempo una volta arrivati non hanno più lasciato la nostra terra”.

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