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I 10 migliori assaggi alla NOT – Rassegna dei vini franchi 2020

PALERMO – Oltre cento aziende vinicole italiane ed europee, con 500 vini in degustazione alla seconda edizione di NOT – Rassegna dei vini franchi svoltasi a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa (18-19-20 gennaio). Un’edizione ricca, ideata e curata da Giovanni Gagliardi, Stefania Milano, Franco Virga e Manuela Laiacona.

“Not – riferisce proprio Laiacona a WineMag.it – è una riunione di amici produttori, patrimonio umano che sono i vignaioli. L’evento nasce dall’idea di unire teste, e quindi persone, che condividono la stessa filosofia di vita e la stessa visione della natura”.

“È la prima rassegna di questo genere – continua Laiacona – che si realizza al sud Italia e al centro del Mediterraneo. Rispetto all’anno scorso, il format è rimasto uguale ma abbiamo voluto intensificare i momenti di confronto tra i produttori, con dei talk dedicati ma anche le masterclass con dei giornalisti di settore”.

Attraverso banchi di assaggio, incontri, degustazioni e conferenze, la rassegna si è articolata come momento di conoscenza per il grande pubblico degli appassionati di vino, per il mondo della ristorazione e della distribuzione, per la stampa.

I MIGLIORI ASSAGGI A NOT 2020

Igp Sicilia Catarratto vino biologico 2013 “Cinque inverni”, Possente
Macerazione sulle bucce per 15 giorni senza l’aggiunta di anidride solforosa per questa novità in casa Possente da vigneti coltivati a Salaparuta. Al colore si presenta giallo oro con sentore intensi di miele e pesca gialla. In bocca rivela il suo straordinario tannino.

Altomare 2018, Controvento
70% Trebbiano d’Abruzzo e poi Passerina, Malvasia di Candia e Fiano da uve provenienti da vigne coltivate su suoli di origini calcarea. Nel bicchiere si presenta con un giallo oro brillante e al naso un’esplosione di profumi. In bocca l’aromaticità della malvasia regala una grande persistenza

Colline Savonesi Igt 2018 Lumassina, Terrazze Singhie
Due giovani ed un piccolo sogno a Finale Ligure. 0, 6 ettari di vigneto quasi centenario su delle terrazze con muretti a secco coltivato in regime biodinamico. La Lumassina di Terrazze Singhie si presenta di un bel coloro dorato carico ed un profumo di zagara, pietra focaia e salsedine. Al palato una bella mineralità accompagna un elegante acidità da un finale lungo.

Grillo 2016 “Il litro”, Badalucco
L’ultima creazione di Pierpaolo e Beatriz è un blend a base di uve Grillo da differenti annate: 2016, 2017 e 2018. Lo stile è quello dei più interessanti marsala, la zona di produzione è contrada Triglia, la bottiglia di 100 ml. Un vino libero, con note di frutta matura, una sorprendente sapidità ed una persistenza che non stanca mai.

Montepulciano d’Abruzzo 2018, Cirelli
Vini in anfora prodotti in ettari di vigneto abruzzese: eccolo il biglietto da visita di Francesco Cirelli. Il suo Montepulciano d’Abruzzo è un vino sincero e gioioso. Al colore è un rosso rubino intenso, il bouquet di erbe di campo e piccoli frutti rossi.  Al palato è fresco, sapido ed equilibrato.

Vino Bianco fermo Igp Terre Siciliane 2018, Barraco
Una vigna di Grillo di cinquant’anni che dista un chilometro dal mare. Il colore è oro brillante, al naso profumi di agrumi caramellati e nocciole tostate. Al palato viene fuori tutta la sapidità delle terre sabbiose in cui si trova il vigneto ed un’incantevole spalla acida che lo accompagna a spasso nel tempo.

Spumante Metodo Classico Rosé Brut Nature 36 mesi 2015, Casa Caterina
75 % Pinot Nero, 25 % Pinot Meunier per questo 36 mesi franciacortino senza dosaggio zuccherino e senza aggiunta di solfiti. La sboccatura è del 2019, il ricordo quello di un ottimo champagne rosè. Nel calice le bollicine sono persistenti, il colore è il classico buccia di cipolla. Al naso piccoli frutti rossi ed un sapore minerale.

Terre Siciliane Igt Nerello Mascalese 2018 “Glouglou”, Elios
Un vino spensierato che racconta l’ultima novità di Guido e Nicola prodotto nell’area di Monreale. Espressione giovane di un Nerello Mascalese in purezza vinificato in acciaio. Profumi di frutta rossa fresca accompagnano una beve minerale e rinfrescante.

Côtes du Rhône 2018 “Ciaulà, Domaine de l’Agramante
Un ingegnere siciliano trapiantato in Francia che con questo blend di Grenaccia, Sirah e Counoise racconta di quel personaggio di Pirandello che di colpo si rende conto della bellezza della luna. Rosso rubino alla vista e aromi speziati al naso. Fine e persistente, si apprezza subito.

Romangia Bianco Igt Vermentino 2018, Dettori
Eccezionali i Cannonau di Dettori, ma anche questo Vermentino ha molto da dire. Nasconde benissimo i suoi quasi 16% da uve provenienti da un vigneto del 1971 che a tratti possono farlo assomigliare ad un rosso. Alla vista giallo dorato con riflessi ambrati, al naso ciliegie sotto spirito e i fichi secchi. I tannini sono straordinari, la persistenza lunghissima.

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Da Reims a Epernay: viaggio nella storia della Champagne

Il vino più famoso al mondo non ha bisogno di presentazioni: è lo Champagne. Un mondo fatto di storia, strade, persone e, naturalmente, sogni. Posizionata a circa 150 chilometri da Parigi, l’area di produzione si estende per 35 mila ettari di filari e colline che disegnano la regione tra la Montagne de Reims, la Vallee della Marne, la Côte des Blancs e la Côte des Bar. Patrimonio dell’Unesco dal 2015 grazie al suo “paesaggio organicamente evoluto” questa regione ha due importanti e diversi punti di riferimento: Reims ed Epernay.

La prima è il cuore della regione. La seconda, che si trova a 30 km di distanza, è attraversata dalla celebre Avenue de Champagne.  A metà strada si incontra Hautviller, grazioso paesino dove il monaco Dom Pierre Pérignon scoprì e perfezionò lo Champagne e dove oggi riposa, all’interno dell’abbazia.

Reims, con la sua storia – oltre allo Champagne c’è la cattedrale di Notre Dame, in cui sono stati incoronati 33 re di Francia – e le sue “Crayeres” – le incredibili gallerie costruite dai Galli Romani nel V secolo, scavate per estrarre il gesso e utilizzate come rifugio durante la prima guerra mondiale – rappresenta da sola questo incredibile vino spumante prodotto con le sole uve di Pinot Meunier, Pinot Nero e Chardonnay. Ad Epernay i cancelli dorati delle grandi maison, sulla Avenue de Champagne, raccontano la storia – più moderna – di questo grande vino.

I MIGLIORI ASSAGGI


TAITTINGER

L’unica grande Maison la cui proprietà è rimasta in mano ad una sola famiglia, che dal 1° gennaio sarà guidata da Vitalie Taittinger, attuale direttore marketing e comunicazione. Nove etichette, 290 ettari di proprietà distribuiti su 37 cru di Champagne.

Una produzione di 6,5 milioni di bottiglie per una delle più importanti case di Champagne, con i suoi 10 km di gallerie che giungono anche a 18 metri sotto terra, dove gli spumanti vengono lasciati a riposare.

Taittinger Brut Réserve
Chardonnay 40%, Pinot noir 35%, Pinot Meunier 25% e 4 anni sui lieviti per lo spumante più venduto da Taittinger. Colore giallo dorato e bollicina fine con naso floreale, pesca, crosta di pane e minerali. 9 g/l di dosaggio per bilanciare l’acidità lo rendono al palato fresco e vivace.

Taittinger Prélude Grands Crus
Chardonnay 50%, Pinot noir 50% e 6 anni lieviti per questo straordinario champagne per il rapporto qualità e prezzo. Lo stile è classico, l’effervescenza persistente. Giallo paglierino carico alla vista, al naso regala profumi di frutta fresca e grande mineralità. In bocca la freschezza dello Chardonnay anticipa la vinosità del Pinot noir. Il finale è persistente e lungo

Comtes de Champagne Blanc de Blancs 2007
È la bottiglia più famosa della maison in omaggio a Thibaud IV, conte di Champagne dal 1222 al 1253 che dopo una crociata in Palestina portò un uva che poi, grazie ad alcuni incroci, divenne lo Chardonnay che conosciamo oggi.

Prodotta solo nelle migliori annate, questo blanc de blancs riposa per dodici anni sui lieviti e solo una piccola percentuale affina per pochi mesi in barrique di rovere.

Giallo oro con grande luminosità alla vista, si presenta con un bouquet di frutta matura, pasticceria e burro al naso. Al palato è cremoso e fresco con un’infinità mineralità e ricordi di liquirizia.


VEUVE CLICQUOT

Da quel negozio di vino costruito nel 1772 ad oggi la storia corre veloce e accompagna tutti i grandi avvenimenti storici che hanno caratterizzato tempi e luoghi. Veuve Clicquot lascia toccare con mano la storia del primo Champagne millesimato, quello del 1810, ma anche la tavola del remuage ed il perfezionamento di questa tecnica fino all’invenzione degli champagne rosè in cui viene aggiunta una percentuale di vino rosso. Lo stile è unico e sempre uguale, impossibile non riconoscerlo: freschezza, eleganza ed una straordinaria raffinatezza.

Extra Brut Extra Old – Veuve Clicquot
Uno champagne realizzato solamente con i vini di riserva. Potremmo fermarci qui nella descrizione di questo geniale prodotto frutto di un assemblaggio di sei annate diverse: 1988, 1996, 2006, 2008, 2009, 2010.

Sei anni sui lieviti per queste bollicine, tre a parcelle divise e tre unite che grazie a questo doppio invecchiamento regalano complessità ed energia per lo spumante dal dosaggio più basso della maison di solo 3 g/l.

La cremosità è data dalla riduzione delle consuete 6 atmosfere che arrivano a 4 in questo caso. La mineralità al naso è accompagnata da un ingresso alla bocca avvolgente e setoso. Mango e cocco anticipano i sentori tipici del caffè e delle brioches.

Vintage brut 2012
Tra le bottiglie più diffuse della maison si presenta alla vista con un colore giallo brillante e leggeri riflessi dorati. Al naso le mandorle e gli agrumi canditi caratterizzano uno champagne fresco e originale che rispecchia lo stile unico di Veuve Clicquot.

La Grande Dame, 2008
Una leggenda, fedele alla realtà e alla storia. Giallo oro e dotato di una sontuosa luminosità si presenta con un perlage finissimo e persistente (92% Pinot noir, 8 % Chardonnay). Al naso e al palato si apprezza particolarmente se servito ad una temperatura più da bianco che da vino spumante grazie anche ad una bassa acidità. Nocciole, note di pasticceria e mirtilli bianchi gli aromi. Al palato è setoso, elegante ed un finale da oscar.

Vintage Rosé 2012
Una vendemmia importante che esalta il Pinot nero della maison. Questo rosè gode del privilegio dell’aggiunta del 10 % di vino rosso fermo ed in particolare dal Pinot Nero di Bouzy.

Il colore è rosa intenso con sfumature ramate, gli aromi ricordano frutti rossi, fragole e l’immancabile ciliegia. La nobiltà dei tannini è la vera sorpresa di questo spumante targato Veuve Clicquot che regala note pepate e di zafferano.


BOIZEL

Sei generazioni dal 1834, una storia di famiglia. Eccola la maison Boizel: 500 mila bottiglie da uve coltivate su 70 ettari distribuiti su diversi Cru, un kilometro di gallerie dove è custodita la storia della famiglia con le prime bottiglie prodotte fino alle ultime annate, proprio sotto l’Avenue de Champagne.

Il coinvolgimento della famiglia in tutte le fasi della produzione, dalla vite al bicchiere, e le radici profonde della famiglia a Epernay, nel cuore dello Champagne, sono i maggiori punti di forza per questa bella maison.

Champagne Brut “Joyau de France” 2004
Articolato e complesso questo spumante brut composto dal 40 % di Chardonnay e 60 % di Pinot Noir. Tutta l’eleganza e la raffinatezza di questa piccola, si fa per dire, maison di Eperney, è racchiusa in questo champagne. Il colore è oro brillante, al naso è complesso con sentori di brioche, nocciola, noci e pistacchi. Cremoso al palato con una lunga persistenza. Chapeau!

Champagne Brut “Joyau de France Rosè” 2007
Dopo 10 anni di lento invecchiamento nelle cantine, il dosaggio di questo rosè da uve 40 % di Chardonnay e 60 % di Pinot Noir con un 10% di vinificazione in rosso è 4 gr / l.

Sorprende per equilibrio tra complessità e freschezza, l’abito è luminoso e le bolle fini. Al naso si presentano note di fragoline di bosco e mirtilli che lasciano spazio a ribes nero e cannella. I tannini morbidi e piacevoli anticipano note di mandorla e ciliegia al palato.


MERCIER

Questa casa di Champagne è il sogno che diventa realtà. La sfida di Eugène Mercier ha un obiettivo:  trasformare il vino delle élite dell’epoca accessibile a tutti senza mai sacrificare la qualità. In cantina i loro spumanti variano dai 20 ai 26 euro ma la storia va ben oltre.

I 18 km di gallerie posseggono al suo interno una ferrovia che trasportava il vino fino a Parigi e all’ingresso della cantina spunta la più grande botte di vino al mondo costruita per l’Esposizione universale del 1889 vincendo il secondo posto dietro alla Torre Eiffel.

Mercier Réserve Brut Champagne
Pinot Nero, Meunier e Chardonnay per questo Brut Mercier. Il colore è giallo brillante, al naso ricco di agrumi, ananas  e frutta secca. Al palato note fresche di timo contrastano i sapori di mele e pere. La freschezza è il suo forte, l’acidità ben bilanciata lascia spazio ad un finale piacevolmente amaro.


CASTELLANE

Un museo nel museo della Champagne. Una grande storia quella di Castellane iniziata nel 1815 e che oggi, insieme alle altre case Beaumet, Oudinot e Jeanmaire danno vita a circa 5 milioni di bottiglie.

Nel percorrere i 6 km di gallerie sarà possibile visitare un museo dove vengono ricostruiti i metodi di produzione delle bollicine più famose al mondo e al primo piano uno speciale museo con le macchine utilizzate per la creazione di etichette che Castellane produceva, per tanti altri produttori, fino al 1970.

Castellane Brut Millésimé Champagne 2009
Cinque anni sui lieviti per questo millesimato con 9 g /l di dosaggio che alla vista si presenta con un colore è giallo oro brillante e delle bollicine vivaci e persistenti. Naso abbastanza complesso che regala profumi di caramello, vaniglia e meringa. Al palato frutta candita, nespola e salvia. Finale intenso, di media persistenza.

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