Tre macellai sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, per aver “dopato” la nota Salsiccia di Bra con una dose massiccia di solfiti. Si tratta del risultato di un’articolata operazione dei carabinieri del Nas di Torino e dei militari della Compagna locale, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Asti.
Le indagini sono state avviate nella cittadina della provincia di Cuneo, in Piemonte, a fine 2019. I militari del Nas hanno infatti riscontrato la significativa presenza di una sostanza vietata – solfiti, per l’appunto – nei campioni di carne trita destinata alla produzione della Salsiccia di Bra, prelevati presso alcune macellerie locali.
Nonostante le conseguenti denunce a piede libero e l’applicazione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale, già disposta nell’agosto del 2020 dal Tribunale di Asti, l’ulteriore attività di prelevamento dei campioni eseguita dai Carabinieri del Nas ha permesso di accertare la reiterazione dei reati da parte dei tre macellai.
Su richiesta del Procuratore Aggiunto Vincenzo Paone, il Tribunale di Asti ha quindi proceduto alla richiesta di arresti domiciliari, «al fine di scongiurare il pericolo di ripetizione del reato, particolarmente pericoloso per la salute pubblica».
Secondo numerose analisi di laboratorio compiute in seguito ai blitz delle forze dell’ordine, l’utilizzo di solfiti nella Salsiccia di Bra, e più in generale nella carne trita di bovino, non è raro. Sostanze che vengono impiegate per le loro proprietà conservanti.
Pur non incidendo sul processo di ossidazione e putrefazione, i solfiti sono in grado di mantenere a lungo il colore originario del prodotto, rendendolo commercialmente più appetibile soprattutto per la consumazione a crudo, come nello specifico caso della Salsiccia di Bra.
Un prodotto riconosciuto quale “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” italiano, la cui preparazione è rigidamente definita da un apposito disciplinare di produzione controllato dal relativo Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione.
L’eccessiva concentrazione di solfiti può provocare anche gravi conseguenze sulla salute pubblica, dando origine a reazioni allergiche o a fenomeni di intolleranza se assunti da individui sensibili o ipersensibili.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.