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Il miglior Pinot Nero d’Italia è di Girlan. Da oggi tre giorni di assaggi in Alto Adige


EGNA –
E’ di Cantina di Cornaiano (Girlan), il miglior Pinot Nero d’Italia. Il concorso, che ha riguardato l’annata 2016 del nobile vitigno, ha visto trionfare la Riserva Trattmann con 90,5/100 punti.

Al secondo posto tre cantine a pari merito, con 90/100 punti: Tenuta Kollerhof Mazon con il Pinot Nero Riserva Mazon Aegis, Cantina di Terlano con Pinot Noir Riserva Monticol e Tenuta Stroblhof, con il Pinot Nero Riserva. Medaglia di bronzo per Cantina San Michele Appiano, con il Pinot Noir Riserva Sanct Valentin (89,8/100 punti).

Complessivamente, per la finale si sono qualificate 26 etichette,  tutte provenienti  dall’Alto Adige e  dal Trentino. Sono infatti entrati in finale i Pinot Nero di Cantina di Andriano, Vignaiolo Ferruccio Carlotto, Castelfeder, Tenuta Ebner, Tenuta Haidenhof, Cantina di Caldaro, Tenuta Klosterhof, Cantina Kurtatsch.

E ancora: Manincor, Malojer Gummerhof, Cantina di Merano, Cantina Muri-Gries, Tenuta Pfitscher, Tenuta Pföstl, Cantina Colterenzio, Cantina San Paolo, Tiefenbrunner, Cantina Termeno, Elena Walch oltre ai trentini Bellaveder e Cantina Riva del Garda.

Il Pinot nero Riserva Trattmann Mazzon della Cantina di Cornaiano (Girlan) si afferma dunque per la quarta volta ai vertici del concorso, dopo le performance del triennio 2014, 2015 e 2016. Viene così ribadita l’importanza del “cru” altoatesino dell’Altopiano di Mazzon.

Un’area che sovrasta il Comune di Egna, sulla sinistra idrografica della Val d’Adige. La sapienza e l’esperienza di un enologo di grande sensibilità come Gerhard Kofler permettono a questo vino di esprimersi con costanza ad alti livelli.

“L’annata 2016, insieme alla 2012 – evidenzia Kofler – è stata la migliore degli ultimi anni. Il clima fresco di settembre. La vendemmia di conseguenza ritardata, hanno favorito la presenza di una elegante freschezza anche nel vino”.

LE TESTIMONIANZE

Più in generale, enologi e titolari delle cantine arrivate a un passo dalla vittoria sottolineano “la fondamentale importanza del terroir per un ottimo Pinot nero”. Ne è convinto, tra gli altri, Herbert Visintin, proprietario di Kollerhof Mazon. Certo poi è l’enologo a dover “sapere il fatto suo per trasferire le potenzialità del terroir nel vino”.

Rudi Kofler, enologo di Cantina Terlano, racconta infatti come i vigneti da lui eletti si trovino a Montigl, piccola frazione sopra la località di Settequerce (da cui il nome del vino). Questi filari, e il suolo su cui insistono, danno vita ad un Pinot nero le cui note caratteristiche sono la sapidità e la vivacità del tannino.

Andreas Nicolussi Leck (Stroblhof) e Hans Terzer (San Michele Appiano) concordano sul valore dell’annata: “La migliore degli ultimi anni, perché in grado di trasmettere al vino l’acidità appropriata, la freschezza e moltissimo frutto”. “Certo un millesimo da lasciar maturare in cantina e che varrà la pena aspettare”, avvertono entrambi.

AL VIA LE GIORNATE DEL PINOT NERO

Questi risultati sono un’ottima premessa in vista delle “Giornate Altoatesine del Pinot Nero di Egna e Montagna“, che si aprono oggi, sabato 18 maggio. Fino a lunedì 20 offriranno a tutti gli amanti del vitigno tre giorni da non perdere fra banchi d’assaggio, verticali, masterclass e seminari tecnici che puntano a far crescere la conoscenza di questo grande vino.

I banchi d’assaggio avranno luogo presso la sala culturale “Haus Unterland” di Largo Ballhaus 2 a Egna (BZ). Tutti gli altri appuntamenti nella sala culturale “J. Fischer” di via San Bartolomeo 15, a Montagna (BZ). L’orario dei banchi d’assaggio, domenica 19 e lunedì 20 maggio 2019, è dalle ore 13 alle 21.

In degustazione i Pinot Nero della vendemmia 2016. L’ingresso giornaliero ai banchi d’assaggio ha un costo di 25,00 euro. I parcheggi si trovano nelle vicinanze delle due sedi.

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Approfondimenti

Cantina Terlano: Pinot Bianco 2005, vino rarità 2018

Vini bianchi longevi e con grande potenziale di invecchiamento: queste sono le caratteristiche che negli ultimi anni hanno permesso a Cantina Terlano di essere così apprezzata nel panorama vinicolo internazionale.

Una prova tangibile della competenza enologica della cantina sono i cosiddetti vini rarità, etichette speciali disponibili in edizione limitata. Quest’anno la scelta è ricaduta sul Pinot Bianco 2005 che ha fatto il suo debutto in occasione delle principali fiere europee del settore.

Una peculiarità di Cantina Terlano è la capacità di creare vini che, anche dopo molti anni, spiccano per freschezza e grande complessità. Ciò è dovuto soprattutto all’ineguagliabile terroir di Terlano e agli speciali metodi di produzione e affinamento adottati dalla cantina.

Il vino rarità è per tradizione ambasciatore della straordinaria longevità dei vini di Terlano. Nel “forziere” di Cantina Terlano sono conservate 18 botti di acciaio contenenti diverse varietà di vini bianchi, alcuni dei quali risalenti addirittura al 1979.

“Quest’anno abbiamo optato per il Pinot Bianco, una varietà di punta per Terlano, e in particolar modo per l’annata 2005, estremamente interessante. Dopo la vendemmia, il vino rarità ha trascorso un anno in botte di legno ed ha proseguito poi la maturazione sui lieviti fini per 10 anni in una cisterna d’acciaio collocata nella nostra cantina delle rarità. Infine, il vino ha sostato per un ulteriore anno in bottiglia prima di fare il suo debutto”, spiega l’enologo Rudi Kofler.

“Il vino rarità proviene da uve monovitigno e si presenta al naso in modo particolarmente ricco e fresco. Al palato è morbido e cremoso con una struttura acida giovane e vigorosa che lascia poi spazio ad un gusto raffinato e delicato, integrando perfettamente le note minerali. Il finale è morbido ed elegante ma allo stesso tempo estremamente carico e profondo”.

Il Pinot Bianco 2005 di Cantina Terlano ha fatto il suo debutto in occasione delle più importanti fiere di settore in Europa, tra cui Prowein di Düsseldorf e Vinitaly di Verona. Il vino rarità è disponibile in un’edizione limitata di sole 3.300 bottiglie presso i rivenditori specializzati.

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