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“Cercastelle”, il “Supervalpolicella” di Eleva: matrimonio riuscito tra Merlot e Oseleta

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Ha il fascino delle storie impossibili “Cercastelle“, il nuovo “Supervalpolicella” della cantina Eleva. Un Rosso Veronese Igt 2019 ottenuto da uve Merlot e Oseleta, con cui Davide Gaeta e Raffaella Veroli sondano le potenzialità del matrimonio tra la varietà bordolese e l’antico autoctono veneto, sulle 18 terrazze vitate lasciate in eredità dalla compianta Franca Maculan, lungimirante fondatrice della Società Agricola Eleva.

Il risultato? È super. Con “Cercastelle”, la collina in località La Palà, a Sant’Ambrogio di Valpolicella, si colora di una luce nuova. Che sa di sfida e di una chiave di lettura diversa, per il futuro dell’intera Valpolicella.

«Ci vogliono passione, preparazione, rigore, organizzazione, sacrificio, cocciutaggine, autorevolezza, umiltà, pazienza, amore», sostiene il docente Davide Gaeta, che ha trovato nell’enologa Raffaella Veroli la miglior compagna di viaggio possibile, “donna del vino” tenace e determinata come la fondatrice. La prova è nella traduzione degli intenti nella lingua del calice. L’esito di 9 anni di prove e ricerche sulla combinazione delle due varietà.

ROSSO VERONESE IGT 2019 “CERCASTELLE”, ELEVA

Alla vista, il vino si presenta di un rubino luminoso. Naso delizioso, al contempo largo (su fiori e frutto polposo) e profondo (grazie a una speziatura balsamica). Esemplare utilizzo del legno, che contribuisce a stratificare il naso, rendendolo non solo elegante, ma ancor più goloso, grazie a leggere note tostate, dolci, unite a una spolverata di spezie orientali. Un quadro che vede assolute protagoniste le due varietà Merlot e Oseleta, unite in un ensemble perfetto.

Il Merlot accarezza, mentre un’addomesticata Oseleta ruggisce. Compostamente. Ingresso di bocca quasi in punta di piedi, su tensione fresca e frutto rosso – più che a polpa scura – perfettamente maturo. Netta la ciliegia, più in sottofondo la mora e la prugna. Progressione elegante al palato per il Rosso Veronese Igt 2019 “Cercastelle” di Eleva, che in fase centrale mostra la verve elettrica dell’Oseleta, sempre più avvolta, nell’allungo, dal manto carezzevole ed elegante del Merlot.

A somme tirate il sorso è fresco, dinamico, di ottima stratificazione. Ben lavorato anche il tannino, che fa capolino in una chiusura asciutta, segnata dall’equilibrio tra le componenti e da una preziosa impronta sapida, capace di chiamare il sorso successivo. Non manca, insomma, quel carattere del vino rosso moderno, la cui bottiglia a tavola finisce, non stanca. Anzi, invita al riassaggio. Il Supervalpolicella “Cercastelle” 2019 di Eleva è giovane e di grande prospettiva, pur già godibilissimo se ben abbinato a tavola.

LA VINIFICAZIONE

Concorrono all’uvaggio un 60% di Merlot e un 40% di Oseleta allevate da Eleva a Sant’Ambrogio di Valpolicella, in località Conca d’Oro. La raccolta delle uve avviene in due momenti distinti, per via delle diverse tempistiche di maturazione delle due varietà di “Cercastelle”. La vinificazione inizia in tanks di acciaio a temperatura controllata, inferiore ai 25°-26°. Segue la macerazione a contatto con le bucce.

La fermentazione dura circa dieci giorni. Nello stesso periodo il vino svolge la malolattica spontanea, senza alcuna induzione. L’affinamento del Rosso Veronese Igt 2019 “Cercastelle” di Eleva è in barrique di rovere francese per due anni, con legni di diversa stagionatura e dimensione. Che sia l’inizio della definitiva riscoperta (e valorizzazione) dell’Oseleta in Valpolicella?

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