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Bernardo Guicciardini Calamai è il nuovo Presidente del Consorzio del Morellino di Scansano

SCANSANOBernardo Guicciardini Calamai è stato eletto presidente del Consorzio del Morellino di Scansano, durante l’ultimo Consiglio di Amministrazione. Il neo presidente subentra a Rossano Teglielli, che ha guidato il Consorzio nell’ultimo triennio.

“Prima di tutto il mio ringraziamento va all’operato del mio predecessore, Rossano Teglielli ha affermato Guicciardini Calamai – per l’ottimo lavoro svolto fin qui. La Docg negli ultimi anni è riuscita, grazie ad un lavoro di promozione e comunicazione ad ampio raggio, a ritagliarsi lo spazio che merita: quello di un vino dalla forte identità, espressione del sangiovese in questa area della Toscana”.

Toscano, classe 1966, Bernardo Guicciardini Calamai lavora da tempo all’interno delle aziende di famiglia che, dal 1998, comprendono anche una tenuta che produce vino all’interno della denominazione maremmana e sarà affiancato dai vicepresidenti Alessandro Fiorini e Ranieri Luigi Moris e dal direttore Alessio Durazzi.

“Siamo ora in grado – ha proseguito il neo presidente – di dare inizio ad una nuova fase nella quale ci impegneremo a realizzare i progetti di promozione ai quali stiamo lavorando da tempo e raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti per rendere la denominazione del Morellino ancora più forte”.

“Stiamo attraversando un momento storico unico, di grande trasformazione: la pandemia ci costringe ad affrontare con forza e determinazione importanti cambiamenti di mercato, nei confronti dei quali la nostra denominazione ha tutte le caratteristiche per riuscire ad interpretarli al meglio”, ha concluso Guicciardini Calamai.

Il Consiglio di amministrazione vede poi l’ingresso di due nuovi membri: Gaia Cerrito (Pietramora) e Cosimo Carnasciali (Col di Bacche) che vanno ad affiancare i confermati Moreno Bruni (Az. Agr. Bruni), Leonardo Rossi (Poggio Brigante), Piero Sabatino (Val delle Rose) e Paolo Gobbi (Cantina Coop. Vignaioli).

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Morellino di Scansano, il vino dei quarantenni: lo dice una ricerca Wine Intelligence

È tra i vini italiani più acquistati, piace soprattutto nel Centro Nord del Paese e sempre di più tra i quarantenni. Sono alcune delle caratteristiche di chi consuma abitualmente Morellino di Scansano Docg in Italia, secondo una ricerca condotta da Wine Intelligence.

Nei primi mesi del 2020, l’agenzia ha monitorato i comportamenti di acquisto dei consumatori regolari di vino in Italia, pari a circa 28 milioni di italiani. L’indagine, che sarà pubblicata nei prossimi giorni nel report “Italy Landcapes 2020“, ha preso in esame anche le prospettive del consumo di vino in Italia a seguito del Covid-19.

Il Morellino di Scansano Docg, oltre a essere tra le denominazioni più conosciute in Italia ha anche un “alto tasso di conversione in acquisto”: più di 3 conoscitori del vino maremmano su 10 lo cercano e acquistano.

“È un dato certamente molto positivo quest’ultimo e per noi un buon punto di partenza – commenta Alessio Durazzi, direttore del Consorzio di Tutela – se consideriamo che in questa classifica troviamo denominazioni che producono quantitativi decisamente superiori rispetto alla nostra”.

La ricerca ha consentito anche di stabilire il profilo di chi, tra i consumatori regolari di vino in Italia, conosce il Morellino di Scansano Docg: risiede soprattutto nel Centro Nord Italia ed è sempre più amato tra i consumatori che hanno un’età compresa tra i 34 e i 44 anni.

Per quanto riguarda i canali di vendita, il Morellino di Scansano è conosciuto e acquistato sia nella grande distribuzione organizzata, in particolar modo nei supermercati, ma anche nei negozi specializzati e – in misura superiore alla media – direttamente nelle aziende vinicole, un canale sempre più amato dagli appassionati di Morellino di Scansano Docg.

“È un vino in grado di intercettare target di consumatori abbastanza trasversali – commenta il presidente del Consorzio, Rossano Teglielli – Dalla ricerca è emersa anche la crescente importanza del canale e-commerce: un indicatore che certifica il cambiamento dei consumi in atto, amplificato ancor di più in quest’ultimo periodo afflitto dalla pandemia da Covid-19″.

Emerge infine, come il consumatore di Morellino di Scansano dedichi un’attenzione superiore alla media al tema del biologico, oltre ad altri aspetti correlati alla sostenibilità. Tra coloro che hanno acquistato il Morellino di Scansano, infatti, oltre il 30% manifesta una particolare attenzione per i vini biologici, contro un 21% di media.

“Sono indicazioni certamente utili a tutta la base produttiva della nostra denominazione per comprendere che percezione del Morellino di Scansano ha un consumatore, che già ama il vino e lo cerca”, aggiunge il dirrettore del Consorzio, Alessio Durazzi (nella foto, sopra).

“Stiamo attraversando un momento storico di grande trasformazione – conclude – e chi produce vino, in particolare chi appartiene ad una denominazione così identitaria come la nostra, deve avere gli strumenti per poter interpretare cosa sta succedendo e poter ipotizzare le decisioni da prendere nel prossimo futuro”.

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Alle Terme di Saturnia. Tra un sorso di Morellino e la cucina “chic” di Caino


MANCIANO –
E per fortuna che lì, tra gli altri, trovi Sandro Baronti. Il direttore del Spa & Golf Resort Terme di Saturnia è l’unico collegamento possibile tra la terra e il paradiso, in quest’angolo di Toscana verde scuro come la Maremma e rosso come il Morellino di Scansano.

Gira in giacca e cravatta per la struttura. Silenzioso come un gatto, per non disturbare gli ospiti stralunati di relax, in accappatoio. E sembra messo lì apposta per ricordarti che sei ancora vivo. Che quello non è il Valhalla. Ma solo qualcosa che gli assomiglia molto, una volta varcata la porta di Asgard di via della Follonata.

Una location diversa dalla terme completamente a cielo aperto di Saturnia, ma allo stesso tempo in grado di conservare ancora oggi un’essenziale naturalità. Dal fondo della vasca di origine vulcanica, al posto del magma, sgorga da 3000 anni acqua a una temperatura costante di 37,5 gradi. Al ritmo di 500 litri al secondo.

Il team guidato da Massimo Caputi, presidente esecutivo di Terme di Saturnia e socio di riferimento di Fidos, la società che insieme al fondo americano York Capital ha acquisito il patrimonio a settembre 2017 per 40 milioni di euro, ha un obiettivo concreto: riportare il marchio all’antico splendore.

Non a caso il Resort 5 Stelle, membro di Leading Hotels of the World, è stato di recente rinnovato nel nome di una “moderna toscanità”. Le piccole biblioteche e sale di lettura sono state pensate per offrire all’ospite l’opportunità di vivere un’esperienza personale.

Una formula, dunque, che va al di là della Spa e che vede nel “Club” il suo coronamento. Un’area a sé stante rispetto al Parco Termale, dove è possibile accedere a un percorso ispirato al rituale dell’hammam rivisto alla “maremmana”. Con due sale tiepidarium, un bagno di vapore e un argillarium.

Ma il vero punto di forza di Terme di Saturnia era ed è la sorgente millenaria. Le acque minerali con proprietà terapeutiche specifiche sono il degno coronamento di un territorio che dà vita a uno dei vini rossi italiani più amati al mondo: il Morellino di Scansano. E per gli amanti della cucina “chic”, la meta da non perdere è il ristorante Caino di Montemerano.

Qui, la chef Valeria Piccini (nella foto) e il marito sommelier Maurizio Menichetti, assieme al figlio Andrea – che ha raccolto la loro eredità – sono pronti a coccolare il palato dei fortunati enoturisti di quest’angolo di Maremma.

Piatti ricercati, come le animelle di vitello rosolate con asparagi alla brace e ravanelli marinati, i Pici all’essenza di una Amatriciana diversa o il maialino di cinta senese con lamponi e friggiarelli, sorprendono in abbinamento agli altre 20 mila vini a disposizione della cantina del ristorante.

Un vero e proprio tesoro, racchiuso in quattro sale interrate che la famiglia ha raggruppato in un unico, magico cunicolo. Quello in cui ogni amante del più pregiato nettare di Bacco vorrebbe perdersi, o essere rinchiuso gettando via la chiave.

“Due delle quattro sale – spiega Andrea Menichetti – si trovano sotto un palazzo. Le altre due sono invece nel palazzo della via accanto. Le abbiamo acquistate una per volta, non certo a buon mercato. Poi ci siamo resi conto che due di queste fossero adiacenti. Abbiamo così deciso di buttare giù il muro, unendole”.

Ma non finisce qui. “Con una traforazione verticale effettuata nel 2005 – precisa ancora il figlio della coppia di titolari di Caino Montemerano – abbiamo collegato tra loro le altre due cantine, che scendono fino a una profondità di 25 metri. Nel 2006 abbiamo terminato i lavori, ottenendo il risultato odierno”.

LA MAREMMA DEL GUSTO
Terme, buona cucina, buon vino. Cosa manca alla Maremma per definirsi un territorio a prova di enoturismo? Forse più nulla, almeno da quando il Consorzio di Tutela Vini ha deciso di spingere l’acceleratore sul tasto della sostenibilità.

Attraverso il progetto “Morellino Green“, i possessori di auto elettriche potranno ricaricare la loro vettura grazie alla centralina installata da 10 cantine del territorio aderenti al progetto (qui l’elenco). E mentre l’auto è in ricarica, perché non assaporare qualche etichetta di Morellino di Scansano?

“L’ambiente è di tutti -commenta Rossano Teglielli, presidente del Consorzio – e salvaguardarlo per le generazioni future è sempre più un dovere morale. Dal nostro Consorzio, quest’anno, arriva una proposta concreta che intende rappresentare un piccolo passo in questa direzione, certi che ogni modello di sviluppo futuro non possa prescindere dal rispetto del contesto ambientale”.

Un appello che, dalla Maremma, ambisce ad arrivare alle orecchie di tutta la Toscana. E, perché no? Di tutta l’Italia, forte della recente approvazione dell’atteso decreto sull’enoturismo, che regolamenta uno dei settori con le più alte possibilità di crescita nell’Italia del gusto.

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Morellino di Scansano: 40 cantine per i 40 anni della denominazione

Scansano. A pochi giorni da “Rosso Morellino”, l’evento in programma per lunedì 11 giugno a cura del Consorzio Tutela Morellino di Scansano, il filo conduttore è il numero quaranta. Saranno infatti quaranta i produttori che parteciperanno al grande banco di assaggio, aperto dalle 11 alle 18 presso le ex scuole elementari in via XX settembre 30, nel borgo medievale che regala il nome alla denominazione. Un numero perfetto, perché altrettanti sono gli anni trascorsi dal 1978, quando il Morellino di Scansano – oggi riconosciuto con la DOCG – conquistò un primo riconoscimento con l’assegnazione della DOC.

“Da tempo sentivamo l’esigenza di creare un evento sul territorio dedicato alla denominazione, per sottolineare ulteriormente il forte legame del Morellino di Scansano con il proprio territorio” ha commentato Rossano Teglielli, presidente del Consorzio. “Siamo molto felici di poter dare il via a questa prima edizione in un anno speciale, in cui la denominazione compie i suoi primi 40 anni. L’entusiasmo con cui i produttori hanno aderito a Rosso Morellino è il segnale che la strada intrapresa è quella giusta e ci auguriamo che l’appuntamento possa reiterarsi in futuro, con cadenza annuale”.

A complemento del banco di assaggio, sempre nelle ex scuole elementari dalle 11 alle 13 è in programma una masterclass guidata dal giornalista, sommelier e critico enogastronomico Filippo Bartolotta che ripercorrerà alcune delle annate più rappresentative del Morellino di Scansano, indagando i tratti caratteristici della denominazione e quelli che è in grado di acquisire nel corso del tempo.

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