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Roberto Gatti, professione genio (o quasi): la replica a vinialsuper


Roberto Gatti esiste. Non è uno pseudonimo. Anzi. Gatti è il geniale ideatore di un portale a tema enogastronomico che frutta al suo “conduttore” campionatura gratuita di vino da parte delle cantine. Pubblichiamo integralmente la replica dell’esimio esponente del giornalismo enologico italiano, giunta alla nostra redazione in seguito all’articolo pubblicato in mattinata:

Generalmente quando trovo articoli interessanti, in alcuni casi li ripubblico sul mio portale, citando sempre la fonte. Ho interpellato le aziende interessate per avere alcune campionature e poterne scrivere gratuitamente in internet,  non dichiarando di aver preso parte alla degustazione in oggetto; dopo solo due giorni ho chiarito espressamente e chiaramente , anche al Padroggi, di non avervi preso parte. Questa mattina lo stesso Padroggi, al telefono, mi ha comunicato di avere frainteso e probabilmente di non avere letto la mia seconda email a chiarimento”.

LA STRATEGIA
Adesso vi spieghiamo perché Roberto Gatti mente di nuovo. Sapendo di mentire. Per non passare per “scroccone” o per uno che millanta partecipazioni a degustazioni in giro per l’Italia, Gatti ha pensato bene di scrivere a Padroggi una “seconda mail”. Era il giorno 26 settembre.

“In riferimento a mia precedente email – scrive Gatti a Padroggi – tengo a precisare che io non ho preso parte alla degustazione citata nell’articolo. Per questo ho chiesto alcune campionature. Cordiali saluti”.

Nel frattempo, evidentemente, i campioni erano già partiti. Il giovane produttore dell’Oltrepò Pavese, di fatto, era convinto di parlare con la redazione di vinialsuper. Gatti, però, non si è limitato a scrivere al solo Padroggi. Ha contattato anche altre cantine premiate alla cieca da vinialsupermercato.it. La mail con la richiesta di invio della campionatura (stesso testo, stesso giorno e ora di invio) è arrivata, per esempio, alla cantina di Alessio Brandolini e a Scuropasso di Fabio Marazzi.

Come nel caso di Padroggi, alla prima mail ha fatto seguito l’invio della seconda. Stesso testo: “In riferimento alla precedente email tengo a precisare che io non ho preso parte alla degustazione citata nell’articolo. Per questo ho chiesto alcune campionature. Cordiali saluti”.

Problema: Gatti scrive la seconda mail di precisazione ai vari produttori in giorni diversi. A Padroggi, come detto, martedì 26 settembre. A Brandolini giovedì 28 settembre. A Marazzi il 26 settembre. Come mai? Immaginatelo voi.

Si tratta, a nostro avviso, di una strategia pianificata ad hoc – nulla di illegale, per carità, qui si parla d’etica, mica di reati! – nella speranza di ricevere campioni da ignari produttori, attraverso l’invio della prima email.

Con la sicurezza (a posteriori) di sciacquarsi la coscienza con la seconda mail (inviata però in momenti diversi).

Lo schema è così sintetizzabile, almeno per quanto avvenuto in Oltrepò pavese.

1) Gatti gestisce un sito web che aggrega contenuti di carattere enogastronomico raccolti da altre testate
2) Copia testi e foto, senza citare la fonte con gli accorgimenti previsti dalla legge in tutela del diritto d’autore
3) I contenuti copiati generano traffico sul portale di Gatti, che utilizza i propri link per far credere, almeno in una prima fase, d’aver partecipato a degustazioni alle quali non è mai stato invitato
4) Gatti scrive ai produttori la prima mail, indicando il link al proprio portale al posto dei link originali, chiedendo di ricevere la campionatura gratuita e allegando in calce alla missiva il proprio smisurato curriculum
5) Attende qualche giorno, nella speranza che i campioni partano
6) Gatti scrive ai produttori, precisando di non aver partecipato alla degustazione in oggetto. Un genio, appunto. O quasi.

IL COINVOLGIMENTO DI AIS
Alla nostra redazione, di fatto, stanno arrivando da questa mattina decine di segnalazioni da tutta Italia. A inviarcele sono cantine contattate da Gatti. Stesso schema, da anni.

Ci scrive una nota e prestigiosa cantina veneta: “Ho letto l’articolo che avete scritto sul ‘signor’ Roberto Gatti, che chiede alle cantine vino gratis. Siccome il nome non mi era nuovo, ho fatto una ricerca fra le nostre mail e ne ho trovata una risalente al giugno 2015 (di cui ti allego immagine) in cui si spacciava appunto per tutto quello che anche tu hai descritto. Noi, all’epoca, non gli avevamo neppure risposto! Tutto questo però per farvi capire che è proprio anni che continua con lo stesso sistema indisturbato”.

Nella mail citata, Roberto Gatti, oltre a chiedere “6-8 bottiglie di Amarone, annata che sceglierai tu” per l’organizzazione (questa volta) di una degustazione a Palermo “con Ais”, presentava alla cantina un conto salato: “Rimborso spese e competenze a mio favore fissate in euro 150“.

Per di più, Gatti si offre di “presentare” il vino del produttore in questione “insieme al collega ed amico delegato Ais (di Palermo, ndr)“. “Ma se vorrai essere presente personalmente all’evento – precisa il ‘giornalista free lance’, rivolgendosi al titolare della cantina veronese – ne sarò lieto”. Roberto Gatti. Quasi genio. Di professione.

Invitiamo chiunque abbia ulteriori segnalazioni a inviarcele all’indirizzo d.bortone@vinialsupermercato.it o redazione@vinialsupermercato.it.

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Come ricevere a casa vini gratis dalle cantine: chiedere a Roberto Gatti


Roberto Gatti: chi è davvero? Momento verità
. Consentiteci una parentesi che non avremmo mai voluto aprire. E che speriamo di chiudere in fretta, con questo articolo.
Ci tocca dedicare qualche riga a un fatto increscioso, che vede come malaugurata protagonista la nostra testata – un milione di letture in un anno non potevano che esporci (anche) ad inconvenienti come questo – e un produttore dell’Oltrepò pavese, caduto nella trappola di un sedicente “giornalista Free Lance, socio FLIP, presidente di Commissione Concours Mondial de Bruxelles, gestore di rubriche di degustazione vino/olio” e “collaboratore” di due portali online a tema enogastronomico: [omissis].

IL CASO ROBERTO GATTI
Un curriculum da brividi quello di un tale che, sul web, si presenta come Roberto Gatti (sopra, probabilmente, una fotografia che lo ritrae). Brividi spessi come il pelo sullo stomaco di cui sembra essere dotato. Ecco il testo della mail ricevuta da Luca Padroggi dell’Azienda Agricola La Piotta, una delle realtà più giovani e promettenti della viticoltura dell’Oltrepò Pavese.

Gentile produttore – scrive il sedicente Roberto Gatti a Luca Padroggi – ho pubblicato un articolo che vi riguarda e mi complimento per gli esiti della degustazione, consultabile al link: [omissis]. Mi farebbe piacere ricevere alcune campionature di questo spumante ed altre tipologie che lascio alla Vostra libera scelta. Ne scriverò gratuitamente in internet nel corso dei prossimi mesi. In calce il recapito per la spedizione. Grazie della collaborazione ed a presto”.

Il sedicente Roberto Gatti abita in provincia di Ferrara. Il suo indirizzo è in bella evidenza, assieme al suo presunto numero di cellulare (320/273XXXX), in calce alla mail inviata alla cantina La Piotta di Montalto Pavese. Qual è il problema? Ve lo spieghiamo subito.

Gatti ha pensato bene di copiare e incollare sul sito di cui dichiara di essere “conduttore” (non lo citiamo per non offrire ulteriore visibilità a questo personaggio dalla discutibilissima deontologia professionale) l’articolo di vinialsupermercato.it relativo alla degustazione alla cieca organizzata in esclusiva per la nostra testata dal Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese, lunedì 18 settembre (qui l’articolo).

Nella mail inviata alla cantina La Piotta dice di aver “pubblicato un articolo” che la riguarda, spacciandosi in qualche modo per l’autore e “complimentandosi per l’esito della degustazione”, al solo scopo di ricevere gratis, a casa sua, altri campioni dello spumante premiato in realtà da vinialsuper. E chiedendo, come se non bastasse, “altre tipologie che lascio a Vostra libera scelta”.

In calce viene indicata la fonte, “vinialsupermercato”, ma senza alcun link che rimandi alla nostra testata. Siamo venuti a conoscenza di questo “magheggio” grazie allo stesso Luca Padroggi, incontrato quest’oggi tra i produttori presenti al Giro d’Italia in 80 vini, all’Iper Portello di Milano. Dallo stesso Padroggi abbiamo appreso che la campionatura è ormai giunta a casa del furbissimo destinatario, scambiato per l’autore dell’articolo quale protagonista della degustazione alla cieca.

La redazione di vinialsuper, nel dichiararsi pronta ad azioni legali nei confronti del sedicente giornalista, augura a Roberto Gatti una lunga e contorta digestione intestinale delle bottiglie omaggiate dal produttore oltrepadano. Auguri, ovviamente, gratuiti.

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