Categorie
Food Lifestyle & Travel news news ed eventi

Fipe-Confcommercio: «Ristori in grave ritardo, attendiamo ancora novembre»

Il Direttore Generale di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, Roberto Calugi ribadisce con forza come «ogni giorno riceviamo decine di chiamate da parte di ristoratori e imprenditori che lamentano ritardi nell’erogazione dei ristori promessi dal governo».

«Quelli di Natale non si sono ancora visti, ma in moltissimi casi non sono stati corrisposti nemmeno quelli di novembre. In questo modo le imprese, impossibilitate a operare a causa di provvedimenti sempre più restrittivi e la totale assenza di pianificazione di medio periodo, non riescono a sopravvivere», prosegue il Direttore.

«Le promesse non sfamano le persone. Prendiamo atto delle dichiarazioni del Ministro Di Maio e della Vice Ministro Castelli e ci auguriamo che si trasformino al più presto in versamenti sui conti correnti. Esiste poi un altro aspetto che non può più essere sottovalutato: nella ristorazione abbiamo oltre 3 mila imprese esodate».

«Mi riferisco – conclude Calugi – a tutte quelle attività che, pur essendo chiuse per lockdown ad aprile 2020, non hanno potuto fare alcun raffronto con il fatturato di aprile 2019 in quanto inattive per varie ragioni (ristrutturazione, trasferimento di sede,ecc), rimanendo così tagliate fuori sia dalla prima che dalla seconda tranche autunnale di ristori. Il governo dia seguito al più presto anche alle richieste di aiuto di queste realtà».

Categorie
Approfondimenti

Mipaaf accelera su sostenibilità e riconoscimento in etichetta

Sostenibilità, ‘pacchetto ripartenza‘ con la ristorazione e Ocm promozione i temi trattati durane il Consiglio nazionale di Unione italiana vini (Uiv), presieduto dal presidente, Ernesto Abbona, assieme all’europarlamentare Paolo De Castro, al direttore generale Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Roberto Calugi, e al sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate.

Saremo i primi in Europa – ha detto L’Abbate intervenendo sull’agenda legata alla norma sul sistema di certificazione, che porterà l’Italia ad avere un unico riconoscimento anche in etichetta – ad avere uno strumento di questo tipo, in grado di garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un modello, quello del vino, che sarà di esempio anche per altre filiere, come quella olivicola e dell’ortofrutta”.

Secondo Uiv, l’iter sulla certificazione concertato dal Mipaaf ha registrato di recente una forte accelerazione; già lunedì prossimo è prevista una revisione avanzata del testo mentre l’obiettivo è ora di avere la norma approvata entro la fine di gennaio. Con questa tempistica, l’adesione delle aziende è prevista già per il mese di marzo, in tempo per certificare la vendemmia 2021.

In arrivo anche ulteriori 10 milioni di euro di fondi per lo stoccaggio dei vini con una misura che “con grande probabilità sarà approvata in Legge di Bilancio“, ha sottolineato L’Abate. Uiv richiede che il provvedimento riguardi anche i vini imbottigliati.

Al Consiglio nazionale di fine anno si è inoltre saldata la partnership con i pubblici esercizi. “Stiamo definendo – ha detto il segretario Generale Uiv, Paolo Castelletti – una forma di coordinamento con la Fipe; un percorso comune che sia in grado di pensare e proporre un ‘pacchetto ripartenza’ per il rilancio dei settori una volta conclusa la fase di emergenza sanitaria”.

Per il direttore generale di Fipe Roberto Calugi sono 60 mila in Italia le imprese della ristorazione a rischio chiusura, falcidiate da un calo del volume d’affari di 36 miliardi (96 miliardi di euro il fatturato precedente) a cui si aggiungerà un’ulteriore perdita di 4 miliardi nel fine anno.

Il balletto sulle chiusure di questi giorni – commenta Calugi – rappresenta una totale mancanza di rispetto verso il settore, che ancora oggi non sa se e come organizzarsi per le prossime festività. Un comparto che mediamente acquista produzioni alimentari per 20 miliardi di euro l’anno e questo dimostra quanto sia uno sbocco strategico per il vino”.

In materia di promozione, Unione italiana vini ha infine chiesto al Ministero delle Politiche agricole una integrazione di fondi sulla misura Ocm, per effetto dell’incremento del contributo pubblico riservato alla campagna 2020-2021 (dal 50% al 60%), che comporta un maggior intervento sul plafond di circa 8 milioni di euro.

“I progetti a valere sul bando nazionale hanno da sempre dimostrato di essere i più efficaci. Sarebbe sbagliato – ha concluso Castelletti – risolvere l’esigenza con tagli alla misura, vista la necessità delle imprese di investire in promozione per rilanciare l’immagine del vino italiano all’estero”.

Exit mobile version