Trento Doc bollicine di lago Cantina Riva del Garda ha immerso il suo spumante
TrentoDoc, “bollicine di montagna” o di lago? Andrebbe forse rivisto il marketing della Denominazione, a fronte di quanto successo oggi a Riva del Garda. Sono state infatti immerse in mattinata nel Lago di Garda, a 38 metri di profondità e ad appena 70 metri sul livello del mare, le 1.216 bottiglie di quello che diventerà il TrentoDoc Spumante Metodo Classico Brezza Riva Riserva Blanc de Blancs.
Riposeranno nel fondale del lago per dodici mesi. Un’operazione spettacolare quella effettuata da Cantina Riva del Garda, che permetterà alle bottiglie di spumante Trento Doc di proseguire la loro maturazione in condizioni di temperatura, pressione e luce del tutto particolari.
“A quella profondità c’è sia una minore differenza tra pressione interna alle bottiglie, all’incirca 6 bar, e quella del lago, costante a quasi 5 bar, sia la quasi totale assenza di ossigeno. Queste sono condizioni difficilmente realizzabili in superficie che abbattono decisamente lo scambio gassoso esterno-interno, permettendo una maturazione più lenta”, spiega l’enologo di Cantina Riva del Garda, Furio Battelini.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Spumante Brezza Riva Riserva Trentodoc lago di Garda Cantina Riva del Garda
FOTONOTIZIA –Cantina Riva del Garda depositerà 1.216 bottiglie del suo Spumante “Brezza Riva Riserva Trentodoc” nel fondale del lago di Garda, a 30 metri di profondità. L’obiettivo è “realizzare le condizioni ideali per la maturazione del prestigioso Spumante Metodo Classico“. La posa avverrà il 27 giugno 2020, poco dopo le ore 10.
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RIVA DEL GARDA – Sfruttamento aggravato del lavoro agricolo in vendemmia e per la raccolta delle mele ed evasione contributiva e previdenziale. Tre le persone che dovranno rispondere di questi capi d’imputazione, in seguito all’operazione “Oro Verde” condotta dalla Guardia di Finanza di Riva del Garda (TN), in collaborazione con gli uffici ispettivi Inps di Brescia e la Direzione Regionale Inps Lombardia.
Si tratta di un un indiano residente nel bresciano, S.M. di 29 anni, titolare di una ditta individuale che effettua formalmente servizi di volantinaggio e di supporto alle imprese, del proprio consulente del lavoro S.P., 67 anni di Brescia e dell’utilizzatore della manodopera, D.B., 36 anni, trentino, proprietario dei terreni agricoli vicini a Riva del Garda.
L’esame dei documenti sequestrati ha fatto emergere come il S.M. avesse effettuato somministrazione di manodopera nei confronti di altre 23 imprese della Lombardia (Province di Brescia, Mantova e Cremona), Emilia-Romagna (Provincia di Piacenza) e Piemonte (Province di Torino, Alessandria e Cuneo).
Circa 200 i lavoratori irregolari e in nero cui venivano corrisposte “bassissime retribuzioni nella totale assenza del versamento di contributi previdenziali: i contratti di appalto venivano predisposti da un professionista del settore che veniva poi lautamente retribuito come collaboratore”.
LE INDAGINI Le indagini sono iniziate nel 2017 e in meno di due anni hanno consentito di scovare oltre duecento lavoratori irregolari e in nero. Le omissioni contributive ammontano a oltre seicentomila euro, cui si aggiungono duecentomila euro di sanzioni civili.
Se questi importi non saranno pagati dai principali responsabili, saranno addebitati come obbligati in solido alle imprese agricole committenti che si sono avvalse della manodopera irregolare.
Le indagini delle Fiamme Gialle di Riva del Garda sono scaturite da un intervento eseguito dalla Polizia Comunale Alto Garda e Ledro. Nel settembre 2017, gli agenti hanno individuato diversi soggetti di etnia indiana e africana.
Il gruppo di lavoratori, impiegato in alcuni terreni di Tenno (TN), veniva caricato su due furgoni fermati per un controllo. Venivano così scoperti 25 extracomunitari malvestiti e denutriti, in condizioni precarie di igiene e di salute.
Le indagini della Tenenza della Guardia di Riva del Garda ha consentito di scoprire che i lavoratori provenivano da alcuni Comuni del Bresciano. I Finanzieri hanno subito interessato le Procure della Repubblica di Rovereto e di Brescia, che ha successivamente assunto la direzione dei lavori, in collaborazione con l’Inps di Brescia.
Solo 6 dei venticinque lavoratori sono risultati regolari. Per i restanti diciannove non era stato effettuato l’invio telematico al Ministero del Lavoro, della preventiva comunicazione obbligatoria di instaurazione del rapporto di lavoro (cd. Modello UNILAV).
Gli extracomunitari, inoltre, venivano impiegati senza alcuna tutela previdenziale e contributiva. Un soggetto è inoltre risultato sprovvisto del permesso di soggiorno e destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Gli uffici ispettivi dell’Inps di Brescia avevano già individuato S.M. in passato, per le numerose anomalie di natura contributiva. I Finanzieri di Riva del Garda hanno potuto così ricostruire il modus operandi adottato dall’intermediario non solo con l’agricoltore rivano, ma anche con svariate aziende agricole della Lombardia, dell’Emilia-Romagna e del Piemonte.
“Grazie a una fitta rete di conoscenze tra i connazionali e nella comunità pakistana – riferiscono i finanzieri – S.M. avvicinava i richiedenti protezione internazionale domiciliati nei Centri di Accoglienza del bresciano e, approfittando dello stato di bisogno e delle necessità economiche. Riusciva così a procacciarsi manodopera a basso costo”.
“I lavoranti, che venivano impiegati in attività lavorativa in condizioni degradanti, hanno dichiarato di aver percepito dai cinque euro all’ora ai venti euro per l’intera giornata, retribuzione inferiore del 60% a quanto previsto dal Contratto collettivo del lavoro per gli operai agricoli a tempo determinato, pari a circa dodici euro”.
Il quadro investigativo si è aggravato a seguito di alcune perquisizioni locali e domiciliari eseguite dai finanzieri anche presso S.P., consulente dell’indiano, grazie alle quali è stata acquisita “numerosissima documentazione contabile ed extracontabile, tra cui le agende dove venivano annotate le retribuzioni e le ore effettivamente prestate dai lavoratori ‘intercettati’ da S.M.”.
IL SISTEMA Il sistema organizzativo realizzato dai soggetti coinvolti sfruttava le caratteristiche dell’attività agricola: in tale settore, evidenziano i finanzieri, “è cogente la necessità di disporre della manovalanza in un determinato arco temporale (di solito coincidente con il periodo primaverile ed estivo), cui si abbina un bisogno di velocizzazione dei processi di raccolta, per evitarne il rischio di deperimento e l’esigenza di sostenere un costo economicamente adeguato agli altri costi di gestione”.
L’attività fa parte del complesso di iniziative che la Guardia di Finanza dispiega a tutela del mercato del lavoro, in collaborazione con gli Istituti Previdenziali e con il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, per contrastare le più gravi forme di prevaricazione e sfruttamento in danno dei dipendenti, specie se costoro si trovano in condizioni di particolare debolezza o bisogno, anche per il fatto che questo genere di condotte illegali altera le regole del mercato e danneggia i cittadini, i lavoratori e gli imprenditori onesti.
L’Inps Lombardia, da parte sua, da tempo agisce con una specifica Task Force di vigilanza in Agricoltura, di cui fanno parte anche gli ispettori che hanno partecipato all’operazione, con la finalità di contrastare specificamente l’evasione e l’elusione contributiva nel mondo agricolo e collaborare con le Forze di Polizia nella lotta a tutti i fenomeni di sfruttamento della manodopera.
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TRENTO – Si rinnova l’appuntamento con “Trentodoc: Bollicine sulla città”, l’evento dedicato alle bollicine di montagna. Taglio del nastro nella giornata di ieri, ma il calendario di appuntamenti si dilunga fino al 10 dicembre 2017.
Gli spumanti Trentodoc saranno protagonisti indiscussi a Palazzo Roccabruna. Nello stesso periodo, il centro storico di Trento si animerà di degustazioni e proposte enogastronomiche, nell’atmosfera magica dei mercatini di Natale.
“‘Trentodoc: Bollicine sulla Città’ – commenta il presidente dell’Istituto Trento Doc, Enrico Zanoni – è un’importante vetrina per le 48 case spumantistiche aderenti alla nostra Associazione. Costituisce un’opportunità unica per appassionati e turisti di degustare e apprezzare la produzione Trentodoc in diversi contesti: ristoranti, enoteche, Palazzo Roccabruna Enoteca Provinciale, direttamente in cantina e, addirittura, in una location unica come il Muse, in abbinamento ad altre produzioni locali d’eccellenza”.
L’APERITIVO CON LE BOLLICINE
Nel centro di Trento sarà possibile avvicinarsi al mondo dorato delle bollicine, per scoprire l’eccellenza vitivinicola trentina nei tanti bar e ristoranti che aderiscono ad Happy Trentodoc, l’iniziativa proposta dalla Strada del vino e dei sapori del Trentino per valorizzare gli abbinamenti fra metodo classico trentino e specialità del territorio (dal 18 novembre al 10 dicembre).
Musica, cultura, curiosità enologiche, stuzzicanti proposte gastronomiche e tanto altro ancora compongono il ricco programma di Trentodoc in cantina, una serie di eventi organizzati dai produttori in collaborazione con l’Istituto Trento Doc per far scoprire le bollicine là dove nascono (dal 20 novembre al 9 dicembre).
Palazzo Roccabruna, scrigno della tradizione e dell’offerta enologica del territorio, sarà il cuore della manifestazione: quindici giorni di degustazioni, dal 17 novembre al 10 dicembre 2017 per far apprezzare le caratteristiche esclusive delle bollicine di montagna firmate Trentodoc.
Nel corso dell’evento, l’Enoteca aprirà le porte al pubblico ogni giovedì e venerdì con orario 17.00-22.00, ogni sabato e 8 dicembre dalle 11.00 alle 22.00 e la domenica dalle 11.00 alle 19.00. Si parte venerdì 17 novembre alle 18.00 con l’inaugurazione dell’evento.
Oltre alle degustazioni assistite da sommelier, non mancherà la possibilità di abbinare le bollicine ai piatti della cucina locale ispirati ai sapori delle malghe e dei rifugi nel ciclo di appuntamenti dal titolo “Il piatto dello chef. Bollicine in alta quota tra malghe e rifugi” (ogni giovedì dalle 19 alle 22, ogni sabato e 8 dicembre dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 22; prenotazioni allo 0461/887101).
Fino al 6 gennaio, Palazzo Roccabruna ospiterà inoltre la mostra “Trento Film Festival. I manifesti 1952-2017”, un’esposizione dei manifesti del Trento Film Festival che racconta tramite la grafica la storia del più longevo festival cinematografico dedicato alla montagna.
TRENTODOC A RIVA DEL GARDA
Un evento che interessa anche Riva del Garda, nell’ambito del programma “E’ Natale… A Riva del Garda”. E’ infatti previsto un itinerario dedicato alla cucina della tradizione e al Trentodoc, nel centro storico di Riva del Garda.
Al “Villaggio del Gusto” si potrà aderire al “Percorso del Gusto Trentodoc”, che prevede la scelta di quattro piatti (cucinati con materie prime del territorio) fra tutti quelli proposti da 23 ristoratori trentini, abbinandoli a due calici di Trentodoc, sempre a scelta fra 23 etichette (evento a pagamento, per informazioni: 0464 755639, oppure info@villaggiodelgusto.com).
“Trentodoc: Bollicine sulla città” è una manifestazione organizzata dalla CCIAA di Trento, dall’Istituto Trento Doc e dal Consorzio vini del Trentino con il supporto della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino e la partecipazione di APT di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi.
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